sabato 29 dicembre 2012

PL ARSENAL-NEWCASTLE= 7-3


Un Arsenal esagerato. Un Newcastle ancora con tre gol all’attivo ma sonoramente sconfitto. Un match emozionante e folle, che avvicina sempre di più l’Arsenal alla zona Europa dopo il difficoltoso avvio di stagione. In tribuna si divertono i tifosi e si diverte l’ospite d’onore Henry, in visita con famiglia a seguito. Un risultato incredibile, 7-3, in un match che il campo ha reso indeciso fino all’ingresso in campo di Giroud, autore di una doppietta (quasi tripletta). I primi 45 minuti si chiudono infatti sull’1-1 con il vantaggio di Walcott e il pareggio, su calcio di punizione allo scadere della prima parte di gioco di Ba. La ripresa si apre nel migliore dei modi per l’Arsenal che strappa il vantaggio con il bel diagonale di Chamberlain. Nove minuti dopo ci pensa Marveaux a riportare il risultato in parità, sul 2-2. Inguardabile la difesa Gunners. Podolski trova il gol del nuovo vantaggio Arsenal al 64esimo ma neanche il tempo di festeggiare che la squadra ospite firma, sempre con Ba, il gol dell’incredibile 3-3. È l’ultima fiammata degli uomini di Pardew. Entra Giroud e comincia il festival di gol dell’Arsenal. È Walcott a riportare avanti gli uomini di Wenger mentre il francese va a segno due volte inb meno di cinque minuti per il 6-3. A chiudere il match ci pensa quindi Walcott, autore di una tripletta che vale il pallone e i tre punti per i Gunners, in piena corsa verso i piani alti della classifica. Sfiora la tripletta Giroud che colpisce la traversa allo scadere. Per il Newcastle un risultato pesantissimo (troppo!) nonostante il buon rendimento offensivo. Mai nessuna squadra infatti aveva segnato per due partite consecutive tre gol, perdendo entrambi i match (Manchester United e Arsenal).
da http://it.eurosport.yahoo.com
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ARSENAL: Szczesny, Sagna, Koscielny, Vermaelen, Gibbs, Arteta, Wilshere, Cazorla (Coquelin 86), Oxlade Chamberlain (Giroud 74), Podolski (Ramsey 82), Walcott. Subs not used: Mannone, Rosicky, Ramsey, Djourou, Coquelin, Gervinho.
Goals: Walcott 20, 73, 90+1 Oxlade-Chamberlain 50, Podolski 64, Giroud 84, 87.
NEWCASTLE: Krul, Simpson (Ferguson 83), Coloccini, Perch, Santon, Obertan, Bigirimana (Shola Ameobi 82), Tiote, Marveaux (Tavernier 89), Ba, Cisse. Subs not used: Harper, Sammy Ameobi, Abeid, Streete.
Goals: Ba 44, 69 Marveaux 59.
Booked: Santon
Referee: Chris Foy (Merseyside)
Table. 49 Man United, 42  Man City, 36 Tottenham, 35 Chelsea, 33 Everton, Arsenal, West Brom, 29 Stoke...

mercoledì 26 dicembre 2012

Wenger 'si accontenta' solo di grandi nomi

Secondo Arsene Wengerl'Arsenal non ha bisogno di particolari ritocchi. Eventuali interventi sul mercato saranno pochi e mirati: "Andremo sul mercato, ma faremo acquisti solo se troveremo dei giocatori che possano realmente rinforzarci perché abbiamo già una buona squadra -assicura il manager dei 'Gunners' al 'Daily Mirror'-. Se troviamo un giocatore eccezionale, lo prenderemo". 
da calciomercato.it

sabato 22 dicembre 2012

PL WIGAN-ARSENAL= 0-1

Massimo risultato. Minimo sforzo. Si traduce così il secondo impegno consecutivo in trasferta dell’Arsenal in questa settimana, che grazie a un calcio di rigore di Arteta all’ora esatta di gioco riesce ad espugnare il DW Stadium del Wigan raggiungendo momentaneamente il terzo posto in classifica. Da portare a casa, per Wenger, oltre ai 3 punti, c’è però ben poco. L’Arsenal gioca sotto ritmo tutto il primo tempo e trovato il vantaggio nella ripresa non si fa praticamente più vedere dalle parti di Al-Habsi. Per un buon Wigan invece l’ennesima beffa con una sconfitta arrivata grazie all’unica ingenuità in fase difensiva. Lunedì non è sabato. Il Wigan non è il Reading. L’Arsenal non è l’Arsenal. Bastano 5 giorni per distruggere le certezze di Arsene Wenger e riportare sulla terra il suoi Gunners. Chi credeva che la bella prestazione di lunedì sera sul campo dei Royals avesse finalmente dato la scossa ad un Arsenal in fase decisamente di difficoltà, si è sbagliava di grosso. Almeno questo per quanto riguarda il primo tempo. Al DW Stadium di Wigan è infatti la squadra di Roberto Martinez a rimettere subito in chiaro le cose, con un primo tempo compatto e gagliardo, attendo e ordinato, ma giocato a ritmi ben lontani dagli standard della Premier League. E questo, certamente, è un demerito dell’Arsenal che con Walcott spostato ad esperimento prima punta e il trio Podolski-Chamberlain-Cazorla ad agirgli alle spalle non combina praticamente nulla. In fase di possesso – a rilento – il Wigan non trova difficoltà nel difendersi; in fase di non possesso il pressing è un significato pressoché sconosciuto permettendo non solo ai Latics di non andare mai in difficoltà, ma di creare anche l’unica vera grande occasione dei primi 45 minuti: Di Santo trova la verticalizzazione per Kone che dopo aver bruciato Mertesacker in velocità strozza il pallone quando è davanti a Szczesny. Insomma, nel mezzo di tutto questo un dato chiarisce meglio il concetto del match giocato sotto il diluvio di Wigan: un possesso palla “splittato” al 50% tra una squadra da sempre alle prese con la relegation e una che, di fatto, ha uno dei migliori tassi tecnici d’Inghilterra. Il merito dell’Arsenal è però quello di cambiare atteggiamento – leggermente, non certo radicalmente – al momento giusto ed affrotare un avvio di ripresa piuttosto postivo. Dopo pochi minuti Al-Habsi è costretto a superarti su un Walcott ben servito da Chamberlein – quest’ultimo di gran lunga il migliore in campo dei Gunners – ma, al 60’, deve inchinarsi. Walcott duetta ancora con il giovane Chamberlein e dopo aver subito un ingenuo tocco da dietro cade in area. L’arbitro fischia il rigore e Arteta spiazza per il portiere dei latics per l’1-0 che varrà i tre punti. Da quel momento i Gunners vanno in gestione controllata dell’incontro e ci riescono per un buon quarto d’ora abbondante. La reazione finale del Wigan è infatti in co-partnership con l’improvvisa paura di Wenger che leva Chamberlain e Podolski per fare spazio a Ramsey e Coquelin. Il baricentro si abbassa, il Wigan ci prova nonostante debba giocare in 10 per 6 minuti a causa dell’inspiegabile scelta dell’arbitro Moss, che impedisce a Di Santo di rientrare in campo finché il pallone non finisce fuori (non si era mai vista una cosa del genere!), ma l’assalto dei Latics non porta i risultati sperati anche perché Kone si addormenta al 91’ su un pallone vagante in area che corrisponde alla più grande chance della ripresa. A festeggiare è dunque Wenger che infila 6 punti dopo l’incredibile sconfitta il coppa di Lega. Non sarà molto, ma per lo meno è una reazione. E visto lo stato di salute delle altre concorrenti alla zona Champions…
da http://it.eurosport.yahoo.com
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Wigan: Al Habsi, Stam, Figueroa, Boyce, Beausejour, Maloney (Gomez 89), McArthur, McCarthy, Jones, Di Santo (McManaman 70), Kone.
Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs, Arteta, Wilshere, Oxlade-Chamberlain (Ramsey 75), Cazorla (Koscielny 90), Podolski (Coquelin 79), Walcott.
Goal: Arteta 60 (pen)
Referee: Jon Moss
Table. 42 Man United, 39  Man City, 30 Everton, Arsenal,  Tottenham, West Brom, 29 Chelsea, 25 Norwich, Stoke...

dal sito, Quellichelapremierleague.com (London Calling)

Direttamente dall’autore Max Troiani riceviamo e pubblichiamo:
“Nel nostro libro, London Calling, oltre a narrare la storia dell’Arsenal , raccontiamo storie, incroci inverosimili, fatti mai pensabili per il nostro modo di concepire il calcio.  Per esempio, raccontiamo come il Presidente del Fulham sia poi diventato il presidente dell’Arsenal e come abbia trasferito la squadra dal sud al nord della città.  Un po’ come è successo pochi anni fa al Wimbledon che è stato spostato altrove ed ha cambiato nome. Spieghiamo il caso del Millwall che si trovava in una zona difficile dell’est londinese
e si è dovuto trasferire a sud.  Si parla anche dei vari tentativi di fusione tra Fulham e QPR o QPR e Bradford.  Insomma il nostro intento è quello di raccontare il calcio inglese anche attraverso storie non propriamente romantiche che inquadrano il calcio di una volta, meno orientato al business del calcio contemporaneo.”

Quellichelapremierleague.com ha citato il 22 dicembre London Calling, il bellissimo sito è gestito dalla giornalista Irma D'alessandro.

giovedì 20 dicembre 2012

L'Arsenal rinnova il contratto a 5 Brit!

Theo Walcott è sicuramente il giocatore più forma dell’Arsenal. Il ventitreenne attaccante inglese non ha mai giocato così bene, ma tra un paio di settimane potrebbe lasciare i ‘Gunners’. Wenger, che non è riuscito a fargli firmare il rinnovo del contratto che scade il prossimo giugno, dovrebbe cederlo nel mercato di gennaio, così nelle casse dell’Arsenal potrebbero finire almeno sette – otto milioni di euro. Per non ripetere lo stesso errore il manager alsaziano si è portato avanti con il lavoro. Oggi la società londinese ha annunciato il rinnovo del contratto di cinque suoi calciatori: Wilshere, Ramsey, Oxlade-Chamberlain, Jenkinson e Gibbs. La società non ha specificato né la durata né lo stipendio dei giovani calciatori. Infatti l’Arsenal ha annunciato ‘solamente’ il rinnovo del contratto a lungo termine dei cinque calciatori. I tifosi dei Gunners, comunque, aspettano per gennaio l’arrivo almeno di un paio di campioni.
da http://calcio.fanpage.it

martedì 18 dicembre 2012

Caos trasporti a Londra il giorno di S. Stefano (Boxing Day)

Il derby tra Arsenal e West Ham in programma per quel giorno rischia di essere posticipato. Se siete tra coloro che passeranno Natale a Londra e hanno tutta l’intenzione di andare a godersi una partita all’Emirates (stadio bellissimo e comodo) prendete nota. Lo sciopero dell’Underground, a meno di un clamoroso dietro-front, verrà ratificato nei prossimi giorni e questo creerebbe non pochi problemi ai tifosi in rotta verso lo stadio dei Gunners (servito da ben 3 stazioni della Metro: Holloway Road, Highbury & Islington e Finsbury Park). L’arrivo in metropolitana allo stadio, oltre che molto popolare nel costo, è anche strategico in quanto a velocità e semplicità. Ecco quindi che l’Arsenal sta pensando addirittura di spostare la partita a metà gennaio per evitare ai suoi tifosi un Boxing Day… da incubo! da http://quellichelapremierleague.com/

lunedì 17 dicembre 2012

PL READING-ARSENAL= 2-5


Tutto facile per l’Arsenal. Contro il fanalino di coda Reading gli uomini di Wenger conquistano I tre punti più facili della stagione. Partita dominata da inizio a fine e che vede in Santi Cazorla il protagonista assoluto con una fantastica tripletta . Arsenal subito avanti, al secondo affondo con Podolski che al quarto d’ora piega le resistenze di un grandissimo Federici, migliore in campo nonostante i cinque gol subiti. Azione per vie centrali, pallone in area con il giocatore dell’Arsenal che aggancia e infila il gol del vantaggio da distanza ravvicinata. Il Reading ci prova ma senza successo e alla mezzora sale in cattedra Cazorla, terzo spagnolo a completare un Hat-trick in Premier League dopo Fernando Torres e Jordi Gómez. Podolski, lasciato completamente solo crossa in modo perfetto per Cazorla che di testa raddoppia senza problemi. Il festival del nazionale spagnolo non finisce certo al colpo di testa del 2-0. Passano infatti due minuti e Cazorla raddoppia con una conclusione ravvicinata sul cross sempre di Podolski. Partita sul 3-0 e due miracoli di Federici nel finale della prima parte di gioco. Nel secondo tempo non cambiano gli uomini in camp oe non cambia soprattutto la trama del match. Sempre e solo Arsenal e dopo appena cinque minuti è ancora Cazorla a battere l’estremo difensore del Reading. Chamberlain libera Podolski sulla sinistra, cross basso in area piccola e lo spagnolo deve solo appoggiare in rete. Match definitivamente chiuso ma i padroni di casa, con orgoglio, trovano il gol con Le Fronde, appena entrato e bravo nell’approfittare dello svarione difensivo di Gibbs. Sono gli unici cinque minuti di paura per i Gunners. Appena sessanta secondi più tardi infatti Kebe segna il secondo gol con la difesa dell’Arsenal immobile. Nel finale è solo possesso per gli uomini di Wenger che trovano il gol con Walcott a dieci minuti dal termine. Una cinquina meritata per l’Arsenal contro una squadra coraggiosa in avanti ma tremendamente fragile in difesa, continuamente e puntualmente sorpresa dagli attacchi avversari. Tre punti comodi e che riavvicinano in modo importantissimo l’Europa per i Gunners, impegnati nel prossimo turno, sabato contro il Wigan. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Reading: Federici, Cummings, Gorkss, Mariappa, Shorey, McAnuff, Leigertwood, Tabb, Kebe (McCleary 74), Hunt (Robson-Kanu 61), Pogrebnyak (Le Fondre 61).
Subs: Taylor, Gunter, Pearce, Harte.
Goals: Le Fondre 66, Kebe 71.
Booked: McAnuff
Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs, Arteta, Wilshere, Cazorla (Coquelin 83), Oxlade-Chamberlain (Ramsey 74), Walcott (Giroud 85), Podolski.
Subs: Mannone, Koscielny, Rosicky, Gervinho.
Goals: Podolski 14, Cazorla 32, 34, 60, Walcott 80.
Booked: Wilshere
Referee: Anthony Taylor (Cheshire)
Attendance: 24,125
Table. 42 Man United, 36  Man City, 29 Chelsea. Tottenham, 27 West Brom, Arsenal, 25 Norwich, 24 Stoke...

domenica 16 dicembre 2012

Wilshere: "Gli altri se ne vanno, io rinnovo"

Jack Wilshere ammette tutte le difficoltà del suo Arsenal, ma conferma il suo grande attaccamento alla maglia dei Gunners. Ecco le sue parole riportate dal 'Mirror': "Sto parlando con il club e probabilmente ci saranno novità sul mio futuro nel club nelle prossime settimane. So che la squadra sta attraversando un brutto periodo, ma per me non è un problema. Se guardiamo agli ultimi anni i top player non hanno visto un futuro brillante per l'Arsenal, ma loro erano più grandi di me e non avevano molto tempo davanti".
da http://www.calciomercato.it

giovedì 13 dicembre 2012

Arsenal in crisi, Wenger a rischio per i bookie

Una delle parentesi peggiori dell'Arsenal con Arsene Wenger in panchina. I media inglesi non hanno perdonato al tecnico dei Gunners la cocente eliminazione dalla Coppa di Lega lo scorso martedì. Arsenal fuori contro il Bradford, squadra di League Two, il corrispondente inglese della nostra Lega Pro Seconda Divisione. Anche i bookmaker si interrogano sul futuro del tecnico, ormai a secco di trofei dal 2005. La prima domanda che si fanno i quotisti inglesi riguarda appunto la bacheca dei Gunners, che nelle quote potrebbe rimanere vuota fino alla stagione 2015-2016. È infatti questo l'anno giusto secondo i bookie per il prossimo trofeo dell'Arsenal. E poi ci sono anche le quote sul possibile addio del tecnico, già durante questa stagione. Se fino a ora la dirigenza ha avuto pazienza, i bookmaker pensano che in caso di altre delusioni a Wenger potrebbe essere dato il benservito, tant'è che la possibilità che il francese sia il prossimo allenatore di Premier a saltare, dopo il ko di martedì è passata da 26,00 a 9,00.
da http://it.eurosport.yahoo.com

martedì 11 dicembre 2012

LC BRADFORD CITY-ARSENAL= 1-1 a.p. 3-2


Se non ci fosse stato l'Arsenal, quella di ieri sera è la partita da sogno per chi come me.. sogna veder prevalere sempre gli underdogs,  cioe' quelle squadre che non hanno dalla loro il pronostico favorevole.. nella prima foto il gol del Bradford di Thompson e sotto Wenger lascia Valley Parede a fine partita. 
L’Arsenal fa flop e il trono di Arsene Wenger, dopo 16 anni di regno, vacilla davvero. Il manager alsaziano è con le spalle al muro dopo la clamorosa eliminazione dei gunners dalla Coppa di Lega. L’Arsenal è stato battuto ai calci di rigore dal Bradford, club di quarta divisione, che ha compiuto l’impresa dopo aver chiuso con un meritato 1-1 i tempi regolamentari.  Il k.o. assume un significato particolare perché Wenger ha schierato una formazione degna di un big match di campionato o di Champions League: 8 titolari e turn over limitato al minimo. I gunners, come evidenzia il tabloid The Sun, hanno mandato in campo una squadra da 80 milioni di euro e sono finiti al tappeto contro un team di dilettanti. Il Bradford, in vantaggio al 16’ con Thompson, è stato riuacciuffato all’86’ dal gol di Vermaelen. Proprio il capitano dell’Arsenal, però, ha calciato sul palo il rigore decisivo, aggiungendo un errore fatale a quelli commessi da Cazorla e Chamakh. «La squadra ha dato tutto», ha detto Wenger alla fine della deludente serata. «Bisogna riconoscere i meriti del Bradford, è partito benissimo e si è difeso alla grande. Non posso rimproverare nulla ai miei giocatori: il campo, oltretutto, era molto scivoloso. Abbiamo fatto il massimo».  Con il cammino in Premier League ampiamente compromesso (-15 dalla vetta), Wenger rischia di chiudere l’ennesima stagione senza trofei: i londinesi non vincono nulla dal 2005 e per interrompere il digiuno devono puntare sulla FA Cup, a partire dal terzo turno in programma il 6 gennaio sul campo dello Swansea, o su un improbabile exploit in Champions League.
da http://www.lastampa.it
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Bradford: Duke, Darby, Meredith, McHugh, McArdle, Thompson (Jones 72), Atkinson (Turgott 92), Jones, Doyle, Hanson, Wells (Connell 74)
Goal: Thompson 16
Booked: Wells, Doyle, Hanson
Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs, Wilshere, Ramsey (Rosicky 69), Cazorla, Coquelin (Chamakh 60), Podolski (Oxlade-Chamberlain 69), Gervinho
Goal: Vermaelen 88
Booked: Gervinho, Vermaelen
Referee: Mike Dean
Attendance: 23,971

Nani e Walcott verso lo scambio?

Anche in Premier il mercato calcistico può celebrare scambi clamorosi: sull’asse Manchester United-Arsenal, potrebbe realizzarsi a gennaio l’affare Nani-Walcott. Il portoghese Nani, ora infortunato e con il contratto in scadenza nel 2014, è infatti caduto in disgrazia nel regno di Alex Ferguson e la sua cessione sembra la soluzione più probabile. Lo United vorrebbe utilizzarlo come pedina di scambio di un’operazione importante e l’obiettivo sarebbe Theo Walcott, che ha il contratto in scadenza nel 2013 e ha rifiutato finora le proposte di rinnovo dell’Arsenal. Nani, 26 anni, fu pagato dallo United nel 2007 16,8 milioni di euro. La sua valutazione è aumentata. Guadagna 108 mila euro la settimana e ha chiesto un aumento per salire a quota 156 mila: lo United ha rifiutato. Walcott guadagna invece molto di meno e l’Arsenal non offre più di 100 mila euro la settimana: ecco i motivi che hanno portato l’attaccante inglese a guardarsi intorno e a considerare l’ipotesi di un addio.
 L’Arsenal ha altri affari in corso. Wenger vuole Mapou Yanga-Mbiwa, 23 anni, difensore e capitano del Montpellier: non è un acquisto impossibile. Il Southampton tratta invece il colombiano Carlos Sanchez, parcheggiato ora in Cile ai Rangers: è un’operazione da 2,5 milioni di euro. Il Manchester City, dove non è tramontata l’idea-De Rossi, guarda sempre alla serie A: piace Obiang della Sampdoria. Secondo il Mirror, Mancini intende fare la spesa anche in Brasile: nel mirino Paulinho del Corinthias, 24 anni, valutato 15 milioni di euro. Demba Ba potrebbe lasciare a gennaio il Newcastle: Arsenal e Liverpool le possibili destinazioni. Il Newcastle avrebbe individuato l’erede in Remy, 25 anni, centravanti del Rennes. A gennaio, la Premier dovrebbe festeggiare un ritorno. L’australiano Tim Cahill, ora ai Red Bulls di New York, potrebbe giocare in prestito tre mesi: piace a QPR e Sunderland. Il Blackburn, Championship, chiama il portiere statunitense Brad Friedel, 41 anni, del Tottenham: gli viene offerto un ruolo di giocatore-allenatore.
da http://www.gazzetta.it

sabato 8 dicembre 2012

PL ARSENAL-WEST BROMWICH= 2-0

Servono due calci di rigore all’Arsenal per battere la sorpresa di questa Premier League, il West Bromwich e rimanere in corsa per l’Europa. Un match praticamente dominato dagli uomini di Wenger ma risolto solo dalla doppietta di Arteta dagli undici metri. Nel primo caso la decisione dell’arbitro è dubbia con Reid che sfiora appena Cazorla al ventesimo minuto. Caduta abbastanza accentuata da parte dello spagnolo e vantaggio Arsenal. Padroni di casa vicinissimi al raddoppio dieci minuti più tardi, stavolta su azione con la conclusione di Gervinho messa in angolo in modo splendido dall’estremo difensore del West Brom. Spingono i Gunners e per vedere una semplice reazione ospite bisogna attendere gli ultimi minuti della prima parte di gioco con Mulumbu. Da segnalare l’infortunio di Ridgwell dopo appena sette minuti di gioco e il cambio obbligato per il West Brom. Non cambia la storia nella ripresa. Wenger conferma l’undici iniziale ed è Gervinho a far vedere le cose migliori. Minuto 59 e l’attaccante perde l’attimo solo davanti al portiere avversario. Pallone sul fondo. Passano appena due minuti e l’arbitro concede il secondo rigore del match. Messo giù Chamberlain in area e stavolta non ci sono dubbi. Dagli undici metri, ancora Arteta non sbaglia per il raddoppio che chiude il match. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs, Arteta, Wilshere, Oxlade-Chamberlain (Coquelin 77), Cazorla (Podolski 87), Giroud, Gervinho (Rosicky 81)
Goals: Arteta 26 (pen), 64 (pen)
West Brom: Myhill, Reid, Olsson, Ridgewell (Popov 6), McAuley, Morrison, Brunt, Mulumbu, Gera (Rosenberg 75), Long, Odemwingie (Lukaku 62),
Referee: Mike Jones
Attendance: 60,083
Table. 36 Man United, 33  Man City, 29 Chelsea. 26 Tottenham, West Brom, 24 Arsenal, 23 Everton, Swansea, Stoke...

All'Emirates la partita è festa

Mentre i tifosi italiani fuggono dagli stadi, quelli inglesi e tedeschi li riempiono e si mettono in lista d'attesa per entrarci. Ma cos'avranno di così speciale le astronavi che, qui da noi, il pubblico sogna e i presidenti tentano disperatamente di studiare? Un weekend all'Emirates Stadium, la casa dell'Arsenal dal 2006, può aiutare a capire. A una condizione: vivere l'esperienza da tifoso, senza i filtri degli uffici stampa. Perdonate l'"io" ma da questo momento svesto i panni del giornalista e passo dalla parte del pubblico.
Una veduta esterna dell'Emirates Stadium.
Una veduta esterna dell'Emirates Stadium.
VIGILIA — Arrivo a Londra il giorno prima della partita di Premier con il Swansea. Il tour dell'Emirates, imponente nella sua solitudine, è d'obbligo. Per un soffio manco la visita accompagnata da una leggenda dei Gunners: sì perché una volta al giorno, all'ora di pranzo, a fare da Cicerone è un ex calciatore, da John Radford a Lee Dixon. C'è tanta gente in coda, compresi una ventina di studenti. Armato di un'audioguida, disponibile in otto lingue, inizio il percorso in piena autonomia, altra novità introdotta di recente per soddisfare chi detesta i gruppi. Dagli spogliatoi al tunnel che conduce al campo, dalle sale esclusive al museo. Il sottofondo è un mix di informazioni, aneddoti, interviste che scorrono sul palmare in dotazione. Scopro che qui dove sorge l'Emirates c'era un centro di riciclaggio che l'Arsenal ha dovuto ricostruire altrove. Tirar su questa meraviglia non è stata una barzelletta. I costi iniziali di 200 milioni di sterline sono schizzati alla fine a 390 perché non si è trattato solo di edificare il nuovo impianto da 60 mila posti ma pure di riqualificare l'intero quartiere di Islington. Solo fondi privati, con un pool di banche a condividere il rischio perché la scommessa aveva una ragion d'essere. L'Arsenal non solo sta ripagando i debiti senza rinunciare a bilanci in attivo ma ha pure sviluppato una branca immobiliare: la vendita di oltre 600 appartamenti sorti sul vecchio Highbury ha generato profitti per più di 100 milioni di sterline, e c'è ancora in ballo un progetto di edilizia popolare a Queensland Road. I ricavi da stadio sono passati da 44 a 94 milioni di sterline e il fatturato dei Gunners è il quinto più alto in Europa. Ma non ci sono solo i risultati economici. C'è una passione che si è rinnovata mischiando riti antichi e modernismo. Il giorno della partita è qualcosa di speciale. A cominciare dalle tappe d'avvicinamento al fischio d'inizio. Decido di mettermi in cammino due ore prima, in un classico sabato consacrato al calcio. Transitando dalla stazione di St Pancras, uno degli snodi della capitale inglese, non si può non notare lo zigzagare di sciarpe e cappelli dai mille colori: sono i tifosi di questa o quella squadra diretti al Loftus Road o al Craven Cottage o ancora più fuori. Ma Londra, con 10 team fra Premier e Championship, fa storia a sé. E l'invidia per questo melting pot del tifo non è solo italiana. Quando, però, sulla metro un ragazzo si toglie la felpa e resta con la maglia del Swansea, andandosi ad accomodare accanto a un visibile Gunner, l'invidia sale eccome. E cresce ancor di più fuori dalla fermata di Arsenal: bancarelle di merchandising biancorosso, rigorosamente autorizzato, altro che tarocchi. La processione verso lo stadio è ordinata e gioiosa assieme. Quel che colpisce è la normalità: la polizia c'è ma resta discreta, vengo persino inghiottito da una contestazione animata da alcune centinaia di tifosi dell'Arsenal, che ce l'hanno con le recenti politiche societarie, inclusi i prezzi troppo alti dei biglietti. Ma l'atmosfera, in generale, è quella di una festa.

Costato 390 milioni di sterline, il tempio dei Gunners ne ricava 94 all'anno. Fuori si vendono solo prodotti ufficiali
PAPÀ E FIGLIO — Tante, tantissime famiglie, tanti, tantissimi bambini. Come Gary McCarthy, che tifa Qpr ma porta all'Emirates il figlio Lewis, 12 anni, fedelissimo dei Gunners: "È bello arrivare 1-2 ore prima del match, visitare il negozio, magari pure il museo (aperto anche nel giorno della gara, ndr), mangiare un burger, seguire il riscaldamento dei giocatori. Mi sento molto sicuro a portare mio figlio allo stadio, vent'anni fa non l'avrei fatto. Rispetto ad Highbury la vista è fantastica da tutti i punti. Inoltre, con la red card, abbiamo la priorità per l'acquisto dei biglietti, con sconti per le famiglie, e possiamo partecipare agli eventi del Junior Gunners come la festa di Halloween organizzata dentro lo stadio". Il pre-partita è un piatto ricco. The Armoury, il gigantesco negozio dell'Arsenal, viene preso d'assalto: la prima maglia di gioco costa 45 sterline, un prezzo ragionevole in relazione al costo della vita, e puoi personalizzarla sul momento. Per accedere all'interno dell'impianto c'è un solo controllo, niente zone di filtraggio. Passo allo scanner il biglietto acquistato da un sito di ticketing internazionale - avevo tentato coi canali ufficiali, ma lo stadio è sempre sold out e le poche scorte sono riservate ai membri -, incasso un sorriso dallo steward e il tornello si apre. Mi trovo nel settore più popolare, con un posto dietro alla porta e il seggiolino imbottito da Vip, in mezzo ai sostenitori del Swansea che si ostinano a restare in piedi. In Inghilterra la battaglia contro la violenza è stata vinta a tal punto che la Football Supporters' Federation ha lanciato una campagna per ripristinare le "standing areas", come già avviene in Bundesliga. Prima del match c'è stato il tempo di assistere sugli schermi posizionati nel ventre dello stadio agli ultimi minuti di West Ham-Chelsea, addentando un pie e sorseggiando una birra. Blitz veloce ai bagni (ce ne sono 900), incredibilmente puliti e non maleodoranti. Comincia lo spettacolo, fa freddo ma senti il calore di un'esperienza collettiva e totalizzante. Unica.
di Marco Iaria, da http://www.gazzetta.it

venerdì 7 dicembre 2012

Arsenal, Henry torna in prestito fino a maggio

A gennaio, come successo nella passata stagione, tornera' all'Arsenal ma stavolta vorrebbe rimanere un paio di mesi in più. Come anticipato da Arsene Wenger nelle scorse settimane, Thierry Henry tornerà a giocare con i Gunners in prestito dai New York Red Bulls alla riapertura del mercato a gennaio. Ma l'attaccante, anziché restare per due mesi e mezzo, vorrebbe rimanere fino al termine della stagione, fino a maggio, e starebbe provando a convincere la società statunitense a dargli il via libera anche se questo lo costringerebbe a saltare un terzo del campionato MLS. (Italpress)

martedì 4 dicembre 2012

CL OLYMPIAKOS-ARSENAL= 2-1


L'Olympiacos FC supera 2-1 l'Arsenal FC 2-1 ad Atene e nega ai Gunners il primo posto nel Gruppo B di UEFA Champions League. Tomáš Rosický, titolare per la prima volta da UEFA EURO 2012, apre le marcature contro l'andamento della partita. Nella ripresa, i campioni di Grecia ribaltano il risultato grazie alle reti di Giannis Maniatis e del neo entrato Kostas Mitroglou, costringendo l'Arsenal ad accontentarsi del secondo posto. I Gunners avrebbero infatti vinto il girone con una vittoria alla luce dell'1-1 dell'FC Schalke 04 contro il Montpellier Hérault SC. La squadra di Leonardo Jardim giocherà i sedicesimi di UEFA Europa League. Approfittando di molti titolari al riposo, Jernade Meade esordisce dall'inizio come terzino sinistro nella 150esima gara di Arsène Wenger in UEFA Champions League. Esordio stagionale nel torneo anche per Rosický e Marouane Chamakh. Dopo un buon inizio dell'Arsenal, con Gervinho pericoloso con un tiro e un assist per Chamakh non sfruttato, sono gli ospiti a dettare i ritmi di gioco. Dopo un colpo di testa di Vassilis Torossidis salvato sulla linea da Carl Jenkinson, Djamel Abdoun diventa il catalizzatore del gioco dell'Olympiacos, pungendo le mani a Wojciech Szczęsny con una conclusione violenta. Rafik Djebbour impegna di testa il portiere dell'Arsenal sugli sviluppi del corner susseguente. Più tardi, Abdoun serve Torossidis, che non inquadra la porta. L'Arsenal resiste agli attacchi e passa in vantaggio al 38': Gervinho va via sulla destra e serve Rosický che insacca di sinistro con freddezza. L'ultimo gol del trequartista risaliva al 6 marzo: 3-0 casalingo contro l'AC Milan.Andrey Arshavin sostituisce Rosický nell'intervallo e sfiora il gol di testa su cross di Chamakh. Roy Carroll nega il raddoppio ai Gunners respingendo un'altra conclusione di Arshavin, mentre dall'altra parte Szczęsny si salva sul colpo di testa di Paulo Machado. Il portiere dell'Arsenal non può nulla sulla conclusione ravvicinata di Maniatis al 64' su sponda di Kostas Manolas. Mitroglou prende il posto di Abdoun al 72' e firma il gol-partita un minuto dopo il suo ingresso in campo con una bella conclusione a giro dal limite dell'area. da http://it.uefa.com
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Olympiacos: Carroll, Diakite, Manolas, Contreras, Torosidis, Paulo Machado, Maniatis, Fejsa (David Fuster 60), Greco, Djebbour (Ibagaza 82), Abdoun (Mitroglou 72)..
Goals: Maniatis 65, Mitroglou 73.
Arsenal: Szczesny, Jenkinson, Squillaci, Vermaelen, Meade (Angha 83), Coquelin, Rosicky (Arshavin 46), Ramsey, Oxlade-Chamberlain, Chamakh, Gervinho.
Goal: Rosicky 38.
Attendance: 30,000
Referee: Alberto Undiano Mallenco (Spain)
Table. 12 Shalke, 10 Arsenal, 9 Olympiakos, 2 Montpellier

Stewart Robson: "Wenger andava cacciato già 4 anni fa"

L'ex centrocampista dell'Arsenal Stewart Robson non usa mezzi termini e consiglia l'Arsenal di dare il benservito ad Arsene Wenger: "Dovrebbe essere esonerato, l'avrei fatto quattro anni fa ma so di appartenere alla minoranza" ha detto l'ex calciatore a TalkSport: "L'Arsenal ha bisogno di un nuovo tecnico per crescere e lui non è adatto. Già quattro-cinque anni fa scrissi che era lui la causa dei problemi della squadra. Non ha senso tattico ed è petulante. Lo pensavo allora e nulla è cambiato".
da http://www.tuttomercatoweb.com

lunedì 3 dicembre 2012

Wenger: "Vogliamo il primo posto nel girone"

Arsene Wenger ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del match di domani di Champions League ad Atene contro l'Olympiakos: "E' una gara che arriva al momento giusto. Siamo già qualificati è vero ma vogliamo raggiungere il primo posto nel girone. Poi potremo vedere all'opera alcuni di quelli che fino ad ora hanno giocato un po' meno. Critiche? Io sento la pressione di sempre, quella di vincere la prossima partita e far giocare alla mia squadra il calcio che amo. Il resto non mi riguarda. Olympiakos? Hanno sfiorato la qualificazione, ci metteranno grande impegno, è un club con grande storia e orgoglio".
da http://www.calcionews24.com

domenica 2 dicembre 2012

Spavento per il presidente Hill-Wood

Spavento in casa Arsenal per le condizioni di salute del presidente Peter Hill-Wood. Sul sito della società infatti è stata diffusa la notizia del ricovero del numero 1 dei 'Gunners' in seguito ad un attacco di cuore avvenuto nella notte di venerdi. Le condizioni del presidente tuttavia, sembrano essere stabili ed in miglioramento. 
dahttp://www.calciomercato.it

L'Arsenal è in crisi, Wenger rischia l'addio

E' probabilmente il peggior momento di Arsene Wenger nella sua lunga avventura con l'Arsenal. Dopo un mese sottotono - con l'unica vittoria conquistata nel derby con il Tottenham - i Gunners sono stati sconfitti in casa (0-2) dallo Swansea, non esattamente una squadra di prima fascia. Un duro colpo che ha lasciato il segno anche in lavagna: il titolo è ormai fuori discussione, visto che l'Arsenal è al decimo posto ed è bancato a 100,00 sul tabellone Snai, ma a subire le conseguenze è ovviamente Arsene Wenger. Il suo addio alla squadra prima della fine della stagione è ora offerto a 3,50 dai bookmaker inglesi, mentre la possibilità che sia il prossimo manager di Premier ad essere esonerato vale 17,00, la quota più bassa da quando è arrivato a Londra. da http://www.corrieredellosport.it/

sabato 1 dicembre 2012

PL ARSENAL-SWANSEA= 0-2

La manifestazione di protesta di circa 2.000 tifosi dell'Arsenal prima della partita, contro la politica della società, sotto la gioia dopo uno dei due gol della vittoria dei gallesi. Per molti questa sconfitta può non esser una sorpresa, l'Arsenal ha faticato parecchio a creare gioco e sopratutto a contenere la manovra di uno Swansea bello e pratico.
ARSENAL: Szczesny, Jenkinson, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs, Cazorla, Arteta, Wilshere (Rosicky 78), Walcott, Gervinho (Oxlade-Chamberlain 66), Podolski (Giroud 67).
SWANSEA: Tremmel, Rangel, Chico, Williams, Davies, Dyer, Britton, Ki, de Guzman (Tiendalli 73), Schechter (Moore 67), Michu.
Goals: Michu 87, 90
Referee: Mark Clattenburg (Tyne & Wear)
Attendance: 60,098 
Table. 36 Man United, 34  Man City, 26 West Brom, Chelsea,  Tottenham, 23 Everton, Swansea, 21 Arsenal..

venerdì 30 novembre 2012

Arsenal, svolta contrattuale Obiettivo mancato, stipendio ridotto

Tagli agli stipendi se la squadra fallirà l’ingresso in Champions. E’ il progetto dell’Arsenal per l’immediato futuro. I nuovi contratti conterranno una serie di clausole a favore del club e quella più importante riguarderà proprio la partecipazione alla Champions, vitale per le casse dei Gunners, nonostante la recente sponsorizzazione record con l’Emirates. Un portavoce dell’Arsenal ha spiegato le ragioni di questa svolta storica: “Ogni contratto prevede oggi una serie di clausole, legate ai traguardi raggiunti dal calciatore stesso e dal club. Finora la pratica era quella di concedere dei bonus a obiettivo. Ora si considererà anche l’aspetto inverso: il mancato raggiungimento dell’obiettivo. Per tutti i club ormai centrare alcuni traguardi è vitale per i bilanci”. I calciatori che devono rinegoziare in tempi brevi il contratto con i Gunners sono Walcott, Sagna, Oxlade- Chamberlain, Wilshere, Gibbs, Jenkinson, Mannone. La linea sarà questa: prendere o lasciare. Il nuovo corso potrebbe influire su alcune decisioni, soprattutto nel caso di quegli elementi di maggior mercato: Walcott e Sagna. Il primo potrebbe valutare a questo punto l’offerta del Liverpool, mentre il difensore francese, nel radar del Milan, potrebbe lasciare l’Inghilterra.
Wenger preferisce però parlare di altro. In un’intervista rilasciata alla tv francese Bein Sport, ha aperto le porte all’ennesimo ritorno breve di Thierry Henry (“ha doti fisiche e tecniche straordinarie, nonostante l’età può ancora dare molto all’Arsenal”) e a due acquisti importanti: l’olandese Jan Huntelaar dello Schalke 04 e il giovane attaccante Wilfried Zaha del Crystal Palace gli obiettivi dell’allenatore alsaziano. L’Arsenal, già qualificato agli ottavi di Champions, in campionato è solo settimo. I rinforzi servono a centrare la qualificazione in Champions. Altrimenti, sarà un bagno di sangue per tutti, compresi i calciatori.
da http://www.gazzetta.it

Arsenal, Wenger: "Faremo due acquisti". E su Henry...

Arsene Wenger esce allo scoperto e rivela le prossime mosse del suo Arsenal nel mercato di gennaio. Il tecnico dei Gunners apre ad un ritorno di Henry e non solo: "Questo inverno lavoreremo molto perchè abbiamo dei fondi da utilizzare. Può essere che faremo due acquisti ma non posso rivelare i nomi. Un prestito per Henry è possibile, ma dobbiamo lavorare per rinforzarci a lungo termine".
da http://www.calciomercato.it

L'Arsenal non molla la presa su Mario Götze (20). Il fantasista tedesco ha una clausola rescissoria di 37 milioni di euro con il Borussia Dortmund, ma Arsene Wenger vorrebbe il calciatore in vista della prossima stagione. Come riporta Fichajes.net i Gunners sono disposti ad avvicinarsi alla clausola del calciatore offrendo 30 milioni di euro al club campione di Germania; sarà però difficile strappare il calciatore al Dortmund, visto l'interesse anche di Real Madrid e Liverpool. da http://sport.virgilio.it

mercoledì 28 novembre 2012

PL EVERTON-ARSENAL= 1-1

Terzo pareggio nelle ultime quattro gare per l'Arsenal di Arsene Wenger che contro l'Everton si fa bloccare sull'1-1 all'Emirates e resta al settimo posto in campionato alle spalle proprio dei Toffees. Ai Gunners bastano 51" per sbloccarla con un gran destro a giro di Walcott che illude i padroni di casa. Il vantaggio però dura meno di mezzora perché Fellaini, al rientro dopo un turno di squalifica, sfrutta un indecisione in disimpegno della difesa di casa e con un sinistro delizioso sul secondo palo batte Sczeszny e fa 1-1. Per il francese si tratta del quinto gol in otto partite. Nella ripresa l'Arsenal prova ad alzare il baricentro e va vicino al gol con un colpo di testa di Giroud che termina fuori di nulla, il risultato però resta inchiodato sull'1-1. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Everton: Howard, Hibbert, Jagielka, Distin, Baines, Naismith (Oviedo 61), Gibson (Hitzlsperger 72), Osman, Pienaar, Fellaini, Jelavic 
Goal: Fellaini 28
Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny (Gibbs 4), Vermaelen, Walcott, Ramsey (Gervinho 79), Arteta, Wilshere, Cazorla (Coquelin 90), Giroud
Goal: Walcott 1
Referee: Michael Oliver (Northumberland)
Attendance: 37,141
Table. 33 Man United, 31  Man City, 26 West Brom, Chelsea, 23 Tottenham, 22 Everton, 21 Arsenal, 20 Swansea..

domenica 25 novembre 2012

Un libro nel pallone, così febbre a 90' ha creato il calcio per le classi medie

DALLA pubblicazione di Febbre a 90' , nel lontano 1992, il calcio inglese è molto cambiato, anche se in realtà sono successe più cose negli ultimi vent' anni che in tutti i precedenti settanta o ottanta. Le partite sono diventate più veloci e più belle, i giocatori sono più in forma e più bravi. I nostri stadi sono più sicuri, ma i biglietti maledettamente cari e più difficili da trovare,e così gli spettatori sono più vecchi, e meno scalmanati. Quasi tutti i giocatori della Premier League dell' ultimo decennio sono plurimilionari per definizione, mentre nei primi anni Novanta il calciatore inglese più dotato, Paul Gascoigne, giocava nel campionato italiano, decisamente più ricco e più glamour. Ma ormai sia la lira, sia la serie A, hanno smesso di luccicare. Abbonandoti a un canale sportivo via cavo puoi vedere due o tre partite al giorno, in ogni angolo d' Europa. È più facile guardare un match della Premier League a New York o alle Canarie che a Londra, e in ogni bar del mondo c' è sempre qualcuno con cui parlare della lampante cocciutaggine di Arsene Wenger nel calciomercato estivo. La mia squadra del cuore, un tempo così triste e quasi impossibile da amare, è diventata un simbolo di perfezione estetica, e ha vissuto, forse, il periodo più grandioso della sua storia; per quasi un decennio, gli irripetibili anni tra il 1997 e il 2006, un sabato sì e uno no potevo vedere all' opera nell' Arsenal il fior fiore del calcio mondiale. Dietro questi cambiamenti ci sono un evento, la strage di Hillsborough, e un uomo, Rupert Murdoch. Dopo Hillsborough, infatti, si è dovuto per forza ammettere che qualcosa andava fatto - che quelle enormi, fatiscenti gradinate di calcestruzzo non erano sicure e che uno svago pomeridiano non poteva includere il rischio di feriti, o addirittura di morti. Murdoch, invece, ha capito che accaparrandosi i diritti tv degli sport più seguiti del mondo le sue televisioni sarebbero diventate quasi più indispensabili del pane per una marea d' individui. Così ha inondato il calcio di soldi, e insieme ai bigliettoni sono spuntate le star straniere, e i club hanno aumentato i prezzi dei biglietti per pagare ingaggi stellari. Più di una volta mi è capitato di leggere un' altra versione su quegli anni, una versione secondo la quale parte delle responsabilità di quei cambiamenti spetterebbe al libro che avete in mano. Febbre a 90' , questa in breve la teoria, avrebbe venduto le partite di calcio alle classi medie rendendole le uniche in grado di permettersi di guardarle. Non sarebbe mica male, in fondo, poter rivendicare dei meriti in cambiamenti sociali e culturali tanto significativi, ma purtroppo non è così. Non è per essere modesto che dico che il proprietario di un impero mediatico internazionale ha influito sullo sport inglese più del mio primo libro. E comunque in tutta questa storia c' è qualcosa che non torna, è come se il fatto che Febbre a 90' sia un libro significhi che il suo successo è dovuto soltanto ai lettori delle classi medie - della serie come potrebbe essere altrimenti, gli operai mica leggono. Secondo me, invece, Febbre a 90' non è stato letto soltanto da gente abituata a comprare libri, ma anche da chi di solito non li compra; insomma, sia dai laureati di Oxford e Cambridge che da persone che hanno mollato la scuola a sedici anni. Dietro questo libro non ci sono storie drammatiche - l' ho scritto quasi di getto,e trovare un editore è stato relativamente facile e veloce. Molti editori, però, convinti che «i libri sul calcio non vendono», lo avevano snobbato, basandosi, a mio avviso, su una visione del mondo tutt' altro che democratica. Il succo del loro ragionamento, infatti, era: «I tifosi di calcio sono stupidi, talmente stupidi che non si comprano nemmeno le terribili autobiografie opera di ghost-writers sfornate apposta per loro. Quante chance credi di poter avere con i tuoi riferimenti al postmodernismo e le tue citazioni di Jane Austen?». L' idea che quelle terribili autobiografie opera di ghost-writers non vendessero perché erano terribili e opera di ghost-writers non li aveva nemmeno sfiorati. Quindi, probabilmente Febbre a 90' non ha cambiato la composizione sociale degli spettatori delle partite di calcio, ma spero che almeno abbia aiutato a risvegliare gli editori sul potenziale commerciale di un diverso tipo di libri sullo sport. Evitando chissà quale ricercata affermazione da uomo di lettere sulla genesi di questo libro, posso solo dire che l' unica cosa che avevo in mente mentre lo scrivevo era che i tifosi di calcio potessero leggerlo senza fare una piega. Per quanto riguarda le mie fonti d' ispirazione, due vengono dagli Stati Uniti: l' autobiografia di Tobias Wolff This Boy' s Life e il classico dimenticato di Frederick Exley A Fan' s Notes. Dal libro This Boy' s Life, di Tobias Wolff (Atlantic Monthly Press, New York, 1989) nel 1993 è stato tratto il film Voglia di ricominciare, con Robert De Niro e Leonardo di Caprio. Da A Fan' s Notes, di Frederick Exley, è stato tratto il sottotitolo dell' edizione originale di Febbre a 90' , Fever Pitch,A Fan' s Life, «Vita di un tifoso».( N.d.T.) Sarà perché la cultura popolare è il fiore all' occhiello dell' America, ma nessuno lì è sembrato sorprendersi del fatto che un autore esperto di poesia contemporanea fosse altrettanto ferrato nei punteggi del baseball; in Gran Bretagna, invece, questo miscuglio culturale è ancora visto con un certo sospetto. Un tifoso di calcio che legge libri passa per presuntuoso e snob; un poeta con un abbonamento stagionale è uno che più in basso di così non poteva cadere. Un altro dato di fatto è che la sfera d' influenza del calcio si era già ampliata ben prima di Febbre a 90' . Molte delle persone che vedevo alle partite appartenevano, come me, alla prima generazione delle classi medie, tutti beneficiari della mobilità sociale del secondo Dopoguerra. Noi avevamo goduto del privilegio di poter andare all' università e amavamo il calcio soprattutto perché lo amavano i nostri genitori e i nostri nonni. E comunque quando l' Inghilterra vinse la Coppa del Mondo, nel 1966, e George Best diventò il Quinto Beatle, quasi tutte le vecchie connotazioni sociali saltarono e amare il calcio diventò semplice quanto amare la musica pop. Poi, negli anni Ottanta, gli anni del calcio malato, molti di quei ragazzini hanno smesso di andare allo stadio, per tornarci a metà del decennio successivo, quando le cose hanno ricominciato a girare per il verso giusto. (Io invece, anche se avrei dovuto, non ho mai smesso, ed è stata questa tenacia, forse, la mia migliore qualifica per scrivere questo libro.) Quandoi tifosi l' hanno piantata con il cercare di picchiarsi fino a morire spappolati - o perlomeno quando la polizia ha capito come impedirglielo - gli spalti sono tornati pieni. E in questo dal punto di vista sociologico non c' è nulla di particolarmente complicato. Febbre a 90' , però, è uscito proprio nel periodo in cui i nostri stadi stavano diventando più sicuri, più affollati e più accoglienti per donne e famiglie, e la conseguenza è stata che il mio libro si è beccato meriti e colpe che non gli spettavano. Tempo dopo ho scoperto che in altri paesi - soprattutto negli Stati Uniti, il posto in cui Febbrea 90' , per ovvie ragioni, ha avuto meno successo -, stavano succedendo più o meno le stesse cose e tenendo banco dibattiti simili. Ovunque, o almeno così pare, lo sport professionistico si sta arricchendo e imborghesendo. Trovatemi un solo dirigente che per intrattenere un cliente lo porta ancora a teatro o all' opera; le classi medie di oggi, di qualunque nazionalità si parli, sono persone diverse, con background diversi e gusti diversi. Negli ultimi vent' anni non è solo il calcio a essere cambiato. Anch' io, ovvero l' altro protagonista di Febbre a 90' , che in fondo è un libro autobiografico, sono diverso. Nonostante tutto, però, il mio legame con l' Arsenal non si è spezzato. Negli ultimi vent' anni avrò perso al massimo venti partite casalinghe e quando giochiamo male ancora metto il muso. Anzi, ora che vivo con persone afflitte dalla medesima malattia la mia tristezza è ancora più impenetrabile. Il calcio, però, è diverso, gli stadi sono diversi e le voragini della mia infanzia e prima adolescenza sono state riempite - da un più che soddisfacente lavoro a tempo pieno che Febbre a 90' ha reso sicuro e da una ricca, impegnativa e complicata vita di famiglia. Oggi non vorrei e non potrei mai scrivere questo libro, ma non lo dico per sminuirlo. Nella mia attuale incapacità, infatti, vedo tanto una perdita quanto una crescita. La persona che aveva il tempo e le energie per tutti quei crepacuori ormai non esiste più, e se ora dovessi scrivere su di lei probabilmente le darei un buffetto sulla testa e la spronerei a diventare più adulta, più saggia, e si perderebbe tutto il bello di Febbre a 90' . Ho davvero provato quelle cose, e con me tantissime altre persone, milioni di persone. Molti di quei milioni forse oggi non si riconoscono più granché nel calcio e negli stadi in cui viene giocato, ma i miei figli e milioni di altri giovani, ragazzi e ragazze, stanno iniziando un' avventura che gli procurerà una marea di dolori e, una volta ogni morte di papa, attimi di gioia trascendentale. E questo, secondo me, non cambierà mai. da Repubblica.it

sabato 24 novembre 2012

PL ASTON VILLA-ARSENAL= 0-0


Dopo aver battuto il Tottenham nel derby londinese più ambito ed essersi qualificati agli ottavi di finale di Champions League superando il Montpellier, i Gunners s’inceppano al Villa Park contro gli attenti Villans di Paul Lambert. Freddo, pioggia a vento e reti bianche a Birmingham: Ramsey il migliore dell’Arsenal e pericoloso a ripetizione da fuori; per i Villans una rete annullata a Weimann in off-side e la traversa clamorosa di Holman: un terra-aria deviato da Szczesny sul legno. Pari stretto, ma da queste parti è tutto ossigeno…Villans di Paul Lambert reduci da due sconfitte consecutive contro City e United e terzultimi in classifica sopra Southampton e QPR. L'Aston Villa non batte i Gunners a Birmingham da tredici anni, l’Arsenal non perde dal 3 novembre (1-2 all’Old Trafford) e ha vinto nell’ultima di Premier il derby di North London 5-2 contro il Tottenham: Gunners sesti in classifica a -9 dal City capolista. Quattro gol in questa Premier per Podolski, Giroud e Santi Cazorla; mancano Theo Walcott nell'Arsenal e Darren Bent, il migliore marcatore stagionale, insieme a Benteke, dei Villans che hanno vinto soltanto due partite in stagione. Piovono tanti cross nelle aree di rigore: dai mancini di Bannan e Cazorla agli affondi di Westwood e Oxlade-Chamberlain, ma Mertesacker e soprattutto un Ciaran Clark provvidenziale in più occasioni prendono sempre l’ascensore sugli avanti avversari. Soltanto Christian Benteke, bravissimo nel timing, riuscirà a concludere di testa ma senza impensierire un attento Szczesny, mentre Guzan sarà bravissimo a opporsi col piede al primo e più pericoloso dei tentativi dalla distanza di Ramsey. Anche il confronto di mediana tra El Ahmadi e Mikel Arteta è un pari sostanziale così come tra i pungoli di Giroud, bravo anche nel rifinire, e Benteke e la sterilità di Agbonlahor e Lukas Podolski. E Koscielny? Ruvidissimo dietro, ardimentoso negli anticipi palla al piede, sciagurato quando, prima dell’intervallo spreca alle stelle dall’area piccola e a portiere spiazzato un cadeaux di Santi: non poteva essere certo il francese a guastare la proporzione cartesiana del Villa Park. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Aston Villa: Guzan, Vlaar (Lichaj 51), Clark, Stevens, Lowton, El Ahmadi (Holman 63), Westwood, Bannan, Agbonlahor, Benteke, Weimann (Albrighton 90)
Arsenal: Szczesny, Mertesacker, Koscielny, Jenkinson, Gibbs, Arteta, Oxlade-Chamberlain (Arshavin 77), Ramsey, Cazorla, Podolski (Gervinho 69), Giroud (Coquelin 86)
Referee: Lee Mason
Attendance: 34,607
Table. 30 Man United, 28  Man City, 26 West Brom,  24 Chelsea, 21 Everton, 20 Arsenal, 19 West Ham,  17 Tottenham...

venerdì 23 novembre 2012

Nuovo contratto con Emirates Fly

E' stato rinnovato il contratto per la maglia con la Fly Emirates per altri 5 anni, a 30 milioni di sterline annuali. Un vero colpo per l'Arsenal, in questo momento nuovi capitali si aggiungono a quelli attuali ed i rinnovi di molti contratti di sponsorizzazione aiuteranno ancor di più a rimanere ad alti livelli.
Emirates e Arsenal hanno annunciato oggi un nuovo accordo di sponsorizzazione da 150 milioni di sterline (circa 185 milioni di euro). Di fatto  la partnership tra il club di Londra e la compagnia aerea durerà altri cinque anni fino al termine della stagione 2018/2019. L'accordo, concluso all'Emirates Stadium (che conserverà questo nome fino al 2028), dal direttore delegato dell'Arsenal, Gazidis Ivan e dal vice-president, corporate communications di Emirates , Boutros Boutros, porterà nella casse dell'Arsenal circa 37 milioni di euro all'anno.


"Questo è un giorno emozionante per Arsenal e tutti i nostri tifosi", ha detto Gazidis. "L'accordo iniziale con Emirates è stato un elemento chiave del nostro spostamento da Highbury e questa nuova fase del nostro rapporto sarà altrettanto fondamentale per tenerci al top in Inghilterra e in Europa". Emirates ha firmato il suo primo contratto di sponsorizzazione con l'Arsenal nel 2004. La sponsorizzazione della casacca ha avuto inizio nella stagione 2006/07 e a questa si è aggiunta la denominazione dello stadio. "Continuiamo a vedere il valore incommensurabile delle nostre sponsorizzazioni nel mondo dello sport  - ha detto lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e amministratore delegato di Emirates - e la nostra sponsorizzazione con l'Arsenal non è diversa. Il club è stato un importante fattore di crescita della nostra attività negli ultimi dieci anni. Questa partnership rimane una perfetta combinazione di due marchi veramente globali".  

giovedì 22 novembre 2012

Wenger, Henry puo' tornare all'Arsenal a gennaio

Adnkronos/Dpa - Arsene Wenger potrebbe riportare l'attaccante Thierry Henry all'Arsenal per la terza volta in prestito a gennaio. Il francese, record di gol con l'Arsenal, e' pronto a tornare ai Gunners nei tre mesi di stop della Major League Soccer con i New York Red Bulls. "Ho fatto firmare Henry a gennaio? Non lo so", ha detto Wenger. "Non lo escludo. Lui e' forte. L'anno scorso e' arrivato perche' abbiamo perso Gervinho. Era una buona connessione. Quest'anno abbiamo perso di nuovo Gervinho che giochera' la Coppa d'Africa. Quindi saremo di fronte ad una carenza in attacco soprattutto se Chamakh dovesse andare con il Marocco". Henry ha segnato due gol nel suo breve ritorno all'Arsenal la scorsa stagione, ma Wenger ha detto che la sua influenza fuori dal campo era altrettanto importante quanto quello che poteva fare in campo. "Sai che cosa ti da', la speranza -ha detto Wenger-. Questa e' la cosa piu' importante. E' un comunicatore. Un estroverso. Molto intelligente. Non puo' che dare buoni consigli ai giocatori perche' era nella loro posizione quando e' arrivato qui".

mercoledì 21 novembre 2012

CL ARSENAL-MONTPELLIER= 2-0


Ritorna al gol in Europa di Jack Wilshire, dopo tanta sofferenza per il lungo infortunio l'inglese ha segnato il primo gol contro il Montpellier, squadra campione di Francia che è stata a dir poco imbarazzante per il non gioco effettuato.. Di Podolsky la seconda e bellissima rete. Passiamo il turno ancora una volta, questa è una vittoria del manager alsaziano.
L’Arsenal FC si qualifica agli ottavi di finale di UEFA Champions League con un turno di anticipo grazie alle vittoria interna contro il Montpellier Hérault SC, inesorabilmente ultimo del Gruppo C. I gol, entrambi nella ripresa, portano la firma di Jack Wilshere e Lukas Podolski, entrambi su assist di Olivier Giroud, ex attaccante del Montpellier, e frutto di grandi azioni corali. La vittoria di stasera e il contemporaneo successo dell’FC Schalke 04 sull’Olympiacos FC permettono ai Gunners di trovarsi agli ottavi di Champions League per la 13esima stagione di fila. Dopo una fase iniziale di studio un po’ confusa, i padroni di casa si svegliano e colpiscono la traversa all'11' con un colpo di testa di Laurent Koscielny. Il Montpellier non si limita ad arginare ma cerca di proporsi in avanti, per la soddisfazione del tecnico René Girard. Ospiti che riescono anche a limitare con successo i rifornimenti per l’ex compagno Giroud, capocannoniere in Ligue 1 la scorsa stagione. È Podolski a sfiorare il vantaggio per i padroni di casa: dopo aver rubato palla a Mapou Yanga-Mbiwa, la sua conclusione di destro finisce a lato. Al 49’ l’Arsenal passa. Cross di Thomas Vermaelen, sponda perfetta di Giroud e gol di Wilshere, tornato al calcio giocato di recente dopo uno stop di 17 mesi per un infortunio a una caviglia. Un gol che mancava da novembre 2010. Il Montpellier reagisce a Wojciech Szczęsny è chiamato alla parata da Rémy Cabella. Al 61’, ancora assist di Giroud; stavolta per Podolski, che impatta alla perfezione di sinistro al volo dal limite dell’area e sigla il 2-0. L’Arsenal gioca ormai in scioltezza e Geoffrey Jourdren deve salvare prima su Santi Cazorla, poi su Giroud. Il Montpellier, andato vicino al gol della bandiera nel finale con il subentrato Emanuel Herrera, ha ora solo una partita per trovare la prima vittoria in questa sua stagione d’esordio in UEFA Champions League. Sarà in casa, contro lo Schalke, alla sesta giornata. L’Arsenal fa visita all’Olympiacos sapendo di poter arrivare primo nel girone solo se il suo risultato sarà migliore di quello dello Schalke. da http://it.uefa.com
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Goals: Wilshere 49, Podolski 63.
ARSENAL: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny, Vermaelen, Arteta, Cazorla (Coquelin 84), Wilshere, Oxlade-Chamberlain (Ramsey 69), Giroud (Gervinho 84), Podolski. 
MONTPELLIER: Jourdren, Deplagne, Congre, El Kaoutari, Bedimo, Yanga M'Biwa, Estrada (Marveaux 79), Cabella (Herrera 68), Belhanda, Mounier, Charbonnier (Martin 68). 
Attendance: 59,760
Referee: Firat Aydinus (Turkey).
Table: 11 Schalke, 10 Arsenal, 6 Olympiakos, 1 Montpellier

martedì 20 novembre 2012

Wilshere esalta il compagno di squadra all'Arsenal Cazorla: "Credo che dovremmo chiamarlo Messi"

Tra i nuovi acquisti in casa Arsenal c'è n'è uno che sta entusiasmando i tifosi, e non solo, dei Gunners. Parliamo del centrocampista spagnolo ex-Malaga Santi Cazorla, andato a segno sabato scorso nella vittoria ottenuta per 5-2 sul Tottenham di Villas Boas.
Ecco che cosa pensa del compagno di squadra il giovane centrocampista inglese Jack Wilshere: "Cazorla sta dimostrando di essere un grande giocatore, mi diverto molto a giocare insieme a lui. Non gli abbiamo dato ancora un soprannome all'interno della squadra, ma credo che dovremmo chiamarlo Messi". Una bella notizia questa per Wenger, che nel corso del mercato estivo è stato più volte criticato per aver speso per il centrocampista iberico una cifra vicina ai 20 milioni di euro per fargli lasciare la Liga spagnola.
da http://www.goal.com