venerdì 30 novembre 2012

Arsenal, svolta contrattuale Obiettivo mancato, stipendio ridotto

Tagli agli stipendi se la squadra fallirà l’ingresso in Champions. E’ il progetto dell’Arsenal per l’immediato futuro. I nuovi contratti conterranno una serie di clausole a favore del club e quella più importante riguarderà proprio la partecipazione alla Champions, vitale per le casse dei Gunners, nonostante la recente sponsorizzazione record con l’Emirates. Un portavoce dell’Arsenal ha spiegato le ragioni di questa svolta storica: “Ogni contratto prevede oggi una serie di clausole, legate ai traguardi raggiunti dal calciatore stesso e dal club. Finora la pratica era quella di concedere dei bonus a obiettivo. Ora si considererà anche l’aspetto inverso: il mancato raggiungimento dell’obiettivo. Per tutti i club ormai centrare alcuni traguardi è vitale per i bilanci”. I calciatori che devono rinegoziare in tempi brevi il contratto con i Gunners sono Walcott, Sagna, Oxlade- Chamberlain, Wilshere, Gibbs, Jenkinson, Mannone. La linea sarà questa: prendere o lasciare. Il nuovo corso potrebbe influire su alcune decisioni, soprattutto nel caso di quegli elementi di maggior mercato: Walcott e Sagna. Il primo potrebbe valutare a questo punto l’offerta del Liverpool, mentre il difensore francese, nel radar del Milan, potrebbe lasciare l’Inghilterra.
Wenger preferisce però parlare di altro. In un’intervista rilasciata alla tv francese Bein Sport, ha aperto le porte all’ennesimo ritorno breve di Thierry Henry (“ha doti fisiche e tecniche straordinarie, nonostante l’età può ancora dare molto all’Arsenal”) e a due acquisti importanti: l’olandese Jan Huntelaar dello Schalke 04 e il giovane attaccante Wilfried Zaha del Crystal Palace gli obiettivi dell’allenatore alsaziano. L’Arsenal, già qualificato agli ottavi di Champions, in campionato è solo settimo. I rinforzi servono a centrare la qualificazione in Champions. Altrimenti, sarà un bagno di sangue per tutti, compresi i calciatori.
da http://www.gazzetta.it

Arsenal, Wenger: "Faremo due acquisti". E su Henry...

Arsene Wenger esce allo scoperto e rivela le prossime mosse del suo Arsenal nel mercato di gennaio. Il tecnico dei Gunners apre ad un ritorno di Henry e non solo: "Questo inverno lavoreremo molto perchè abbiamo dei fondi da utilizzare. Può essere che faremo due acquisti ma non posso rivelare i nomi. Un prestito per Henry è possibile, ma dobbiamo lavorare per rinforzarci a lungo termine".
da http://www.calciomercato.it

L'Arsenal non molla la presa su Mario Götze (20). Il fantasista tedesco ha una clausola rescissoria di 37 milioni di euro con il Borussia Dortmund, ma Arsene Wenger vorrebbe il calciatore in vista della prossima stagione. Come riporta Fichajes.net i Gunners sono disposti ad avvicinarsi alla clausola del calciatore offrendo 30 milioni di euro al club campione di Germania; sarà però difficile strappare il calciatore al Dortmund, visto l'interesse anche di Real Madrid e Liverpool. da http://sport.virgilio.it

mercoledì 28 novembre 2012

PL EVERTON-ARSENAL= 1-1

Terzo pareggio nelle ultime quattro gare per l'Arsenal di Arsene Wenger che contro l'Everton si fa bloccare sull'1-1 all'Emirates e resta al settimo posto in campionato alle spalle proprio dei Toffees. Ai Gunners bastano 51" per sbloccarla con un gran destro a giro di Walcott che illude i padroni di casa. Il vantaggio però dura meno di mezzora perché Fellaini, al rientro dopo un turno di squalifica, sfrutta un indecisione in disimpegno della difesa di casa e con un sinistro delizioso sul secondo palo batte Sczeszny e fa 1-1. Per il francese si tratta del quinto gol in otto partite. Nella ripresa l'Arsenal prova ad alzare il baricentro e va vicino al gol con un colpo di testa di Giroud che termina fuori di nulla, il risultato però resta inchiodato sull'1-1. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Everton: Howard, Hibbert, Jagielka, Distin, Baines, Naismith (Oviedo 61), Gibson (Hitzlsperger 72), Osman, Pienaar, Fellaini, Jelavic 
Goal: Fellaini 28
Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny (Gibbs 4), Vermaelen, Walcott, Ramsey (Gervinho 79), Arteta, Wilshere, Cazorla (Coquelin 90), Giroud
Goal: Walcott 1
Referee: Michael Oliver (Northumberland)
Attendance: 37,141
Table. 33 Man United, 31  Man City, 26 West Brom, Chelsea, 23 Tottenham, 22 Everton, 21 Arsenal, 20 Swansea..

domenica 25 novembre 2012

Un libro nel pallone, così febbre a 90' ha creato il calcio per le classi medie

DALLA pubblicazione di Febbre a 90' , nel lontano 1992, il calcio inglese è molto cambiato, anche se in realtà sono successe più cose negli ultimi vent' anni che in tutti i precedenti settanta o ottanta. Le partite sono diventate più veloci e più belle, i giocatori sono più in forma e più bravi. I nostri stadi sono più sicuri, ma i biglietti maledettamente cari e più difficili da trovare,e così gli spettatori sono più vecchi, e meno scalmanati. Quasi tutti i giocatori della Premier League dell' ultimo decennio sono plurimilionari per definizione, mentre nei primi anni Novanta il calciatore inglese più dotato, Paul Gascoigne, giocava nel campionato italiano, decisamente più ricco e più glamour. Ma ormai sia la lira, sia la serie A, hanno smesso di luccicare. Abbonandoti a un canale sportivo via cavo puoi vedere due o tre partite al giorno, in ogni angolo d' Europa. È più facile guardare un match della Premier League a New York o alle Canarie che a Londra, e in ogni bar del mondo c' è sempre qualcuno con cui parlare della lampante cocciutaggine di Arsene Wenger nel calciomercato estivo. La mia squadra del cuore, un tempo così triste e quasi impossibile da amare, è diventata un simbolo di perfezione estetica, e ha vissuto, forse, il periodo più grandioso della sua storia; per quasi un decennio, gli irripetibili anni tra il 1997 e il 2006, un sabato sì e uno no potevo vedere all' opera nell' Arsenal il fior fiore del calcio mondiale. Dietro questi cambiamenti ci sono un evento, la strage di Hillsborough, e un uomo, Rupert Murdoch. Dopo Hillsborough, infatti, si è dovuto per forza ammettere che qualcosa andava fatto - che quelle enormi, fatiscenti gradinate di calcestruzzo non erano sicure e che uno svago pomeridiano non poteva includere il rischio di feriti, o addirittura di morti. Murdoch, invece, ha capito che accaparrandosi i diritti tv degli sport più seguiti del mondo le sue televisioni sarebbero diventate quasi più indispensabili del pane per una marea d' individui. Così ha inondato il calcio di soldi, e insieme ai bigliettoni sono spuntate le star straniere, e i club hanno aumentato i prezzi dei biglietti per pagare ingaggi stellari. Più di una volta mi è capitato di leggere un' altra versione su quegli anni, una versione secondo la quale parte delle responsabilità di quei cambiamenti spetterebbe al libro che avete in mano. Febbre a 90' , questa in breve la teoria, avrebbe venduto le partite di calcio alle classi medie rendendole le uniche in grado di permettersi di guardarle. Non sarebbe mica male, in fondo, poter rivendicare dei meriti in cambiamenti sociali e culturali tanto significativi, ma purtroppo non è così. Non è per essere modesto che dico che il proprietario di un impero mediatico internazionale ha influito sullo sport inglese più del mio primo libro. E comunque in tutta questa storia c' è qualcosa che non torna, è come se il fatto che Febbre a 90' sia un libro significhi che il suo successo è dovuto soltanto ai lettori delle classi medie - della serie come potrebbe essere altrimenti, gli operai mica leggono. Secondo me, invece, Febbre a 90' non è stato letto soltanto da gente abituata a comprare libri, ma anche da chi di solito non li compra; insomma, sia dai laureati di Oxford e Cambridge che da persone che hanno mollato la scuola a sedici anni. Dietro questo libro non ci sono storie drammatiche - l' ho scritto quasi di getto,e trovare un editore è stato relativamente facile e veloce. Molti editori, però, convinti che «i libri sul calcio non vendono», lo avevano snobbato, basandosi, a mio avviso, su una visione del mondo tutt' altro che democratica. Il succo del loro ragionamento, infatti, era: «I tifosi di calcio sono stupidi, talmente stupidi che non si comprano nemmeno le terribili autobiografie opera di ghost-writers sfornate apposta per loro. Quante chance credi di poter avere con i tuoi riferimenti al postmodernismo e le tue citazioni di Jane Austen?». L' idea che quelle terribili autobiografie opera di ghost-writers non vendessero perché erano terribili e opera di ghost-writers non li aveva nemmeno sfiorati. Quindi, probabilmente Febbre a 90' non ha cambiato la composizione sociale degli spettatori delle partite di calcio, ma spero che almeno abbia aiutato a risvegliare gli editori sul potenziale commerciale di un diverso tipo di libri sullo sport. Evitando chissà quale ricercata affermazione da uomo di lettere sulla genesi di questo libro, posso solo dire che l' unica cosa che avevo in mente mentre lo scrivevo era che i tifosi di calcio potessero leggerlo senza fare una piega. Per quanto riguarda le mie fonti d' ispirazione, due vengono dagli Stati Uniti: l' autobiografia di Tobias Wolff This Boy' s Life e il classico dimenticato di Frederick Exley A Fan' s Notes. Dal libro This Boy' s Life, di Tobias Wolff (Atlantic Monthly Press, New York, 1989) nel 1993 è stato tratto il film Voglia di ricominciare, con Robert De Niro e Leonardo di Caprio. Da A Fan' s Notes, di Frederick Exley, è stato tratto il sottotitolo dell' edizione originale di Febbre a 90' , Fever Pitch,A Fan' s Life, «Vita di un tifoso».( N.d.T.) Sarà perché la cultura popolare è il fiore all' occhiello dell' America, ma nessuno lì è sembrato sorprendersi del fatto che un autore esperto di poesia contemporanea fosse altrettanto ferrato nei punteggi del baseball; in Gran Bretagna, invece, questo miscuglio culturale è ancora visto con un certo sospetto. Un tifoso di calcio che legge libri passa per presuntuoso e snob; un poeta con un abbonamento stagionale è uno che più in basso di così non poteva cadere. Un altro dato di fatto è che la sfera d' influenza del calcio si era già ampliata ben prima di Febbre a 90' . Molte delle persone che vedevo alle partite appartenevano, come me, alla prima generazione delle classi medie, tutti beneficiari della mobilità sociale del secondo Dopoguerra. Noi avevamo goduto del privilegio di poter andare all' università e amavamo il calcio soprattutto perché lo amavano i nostri genitori e i nostri nonni. E comunque quando l' Inghilterra vinse la Coppa del Mondo, nel 1966, e George Best diventò il Quinto Beatle, quasi tutte le vecchie connotazioni sociali saltarono e amare il calcio diventò semplice quanto amare la musica pop. Poi, negli anni Ottanta, gli anni del calcio malato, molti di quei ragazzini hanno smesso di andare allo stadio, per tornarci a metà del decennio successivo, quando le cose hanno ricominciato a girare per il verso giusto. (Io invece, anche se avrei dovuto, non ho mai smesso, ed è stata questa tenacia, forse, la mia migliore qualifica per scrivere questo libro.) Quandoi tifosi l' hanno piantata con il cercare di picchiarsi fino a morire spappolati - o perlomeno quando la polizia ha capito come impedirglielo - gli spalti sono tornati pieni. E in questo dal punto di vista sociologico non c' è nulla di particolarmente complicato. Febbre a 90' , però, è uscito proprio nel periodo in cui i nostri stadi stavano diventando più sicuri, più affollati e più accoglienti per donne e famiglie, e la conseguenza è stata che il mio libro si è beccato meriti e colpe che non gli spettavano. Tempo dopo ho scoperto che in altri paesi - soprattutto negli Stati Uniti, il posto in cui Febbrea 90' , per ovvie ragioni, ha avuto meno successo -, stavano succedendo più o meno le stesse cose e tenendo banco dibattiti simili. Ovunque, o almeno così pare, lo sport professionistico si sta arricchendo e imborghesendo. Trovatemi un solo dirigente che per intrattenere un cliente lo porta ancora a teatro o all' opera; le classi medie di oggi, di qualunque nazionalità si parli, sono persone diverse, con background diversi e gusti diversi. Negli ultimi vent' anni non è solo il calcio a essere cambiato. Anch' io, ovvero l' altro protagonista di Febbre a 90' , che in fondo è un libro autobiografico, sono diverso. Nonostante tutto, però, il mio legame con l' Arsenal non si è spezzato. Negli ultimi vent' anni avrò perso al massimo venti partite casalinghe e quando giochiamo male ancora metto il muso. Anzi, ora che vivo con persone afflitte dalla medesima malattia la mia tristezza è ancora più impenetrabile. Il calcio, però, è diverso, gli stadi sono diversi e le voragini della mia infanzia e prima adolescenza sono state riempite - da un più che soddisfacente lavoro a tempo pieno che Febbre a 90' ha reso sicuro e da una ricca, impegnativa e complicata vita di famiglia. Oggi non vorrei e non potrei mai scrivere questo libro, ma non lo dico per sminuirlo. Nella mia attuale incapacità, infatti, vedo tanto una perdita quanto una crescita. La persona che aveva il tempo e le energie per tutti quei crepacuori ormai non esiste più, e se ora dovessi scrivere su di lei probabilmente le darei un buffetto sulla testa e la spronerei a diventare più adulta, più saggia, e si perderebbe tutto il bello di Febbre a 90' . Ho davvero provato quelle cose, e con me tantissime altre persone, milioni di persone. Molti di quei milioni forse oggi non si riconoscono più granché nel calcio e negli stadi in cui viene giocato, ma i miei figli e milioni di altri giovani, ragazzi e ragazze, stanno iniziando un' avventura che gli procurerà una marea di dolori e, una volta ogni morte di papa, attimi di gioia trascendentale. E questo, secondo me, non cambierà mai. da Repubblica.it

sabato 24 novembre 2012

PL ASTON VILLA-ARSENAL= 0-0


Dopo aver battuto il Tottenham nel derby londinese più ambito ed essersi qualificati agli ottavi di finale di Champions League superando il Montpellier, i Gunners s’inceppano al Villa Park contro gli attenti Villans di Paul Lambert. Freddo, pioggia a vento e reti bianche a Birmingham: Ramsey il migliore dell’Arsenal e pericoloso a ripetizione da fuori; per i Villans una rete annullata a Weimann in off-side e la traversa clamorosa di Holman: un terra-aria deviato da Szczesny sul legno. Pari stretto, ma da queste parti è tutto ossigeno…Villans di Paul Lambert reduci da due sconfitte consecutive contro City e United e terzultimi in classifica sopra Southampton e QPR. L'Aston Villa non batte i Gunners a Birmingham da tredici anni, l’Arsenal non perde dal 3 novembre (1-2 all’Old Trafford) e ha vinto nell’ultima di Premier il derby di North London 5-2 contro il Tottenham: Gunners sesti in classifica a -9 dal City capolista. Quattro gol in questa Premier per Podolski, Giroud e Santi Cazorla; mancano Theo Walcott nell'Arsenal e Darren Bent, il migliore marcatore stagionale, insieme a Benteke, dei Villans che hanno vinto soltanto due partite in stagione. Piovono tanti cross nelle aree di rigore: dai mancini di Bannan e Cazorla agli affondi di Westwood e Oxlade-Chamberlain, ma Mertesacker e soprattutto un Ciaran Clark provvidenziale in più occasioni prendono sempre l’ascensore sugli avanti avversari. Soltanto Christian Benteke, bravissimo nel timing, riuscirà a concludere di testa ma senza impensierire un attento Szczesny, mentre Guzan sarà bravissimo a opporsi col piede al primo e più pericoloso dei tentativi dalla distanza di Ramsey. Anche il confronto di mediana tra El Ahmadi e Mikel Arteta è un pari sostanziale così come tra i pungoli di Giroud, bravo anche nel rifinire, e Benteke e la sterilità di Agbonlahor e Lukas Podolski. E Koscielny? Ruvidissimo dietro, ardimentoso negli anticipi palla al piede, sciagurato quando, prima dell’intervallo spreca alle stelle dall’area piccola e a portiere spiazzato un cadeaux di Santi: non poteva essere certo il francese a guastare la proporzione cartesiana del Villa Park. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Aston Villa: Guzan, Vlaar (Lichaj 51), Clark, Stevens, Lowton, El Ahmadi (Holman 63), Westwood, Bannan, Agbonlahor, Benteke, Weimann (Albrighton 90)
Arsenal: Szczesny, Mertesacker, Koscielny, Jenkinson, Gibbs, Arteta, Oxlade-Chamberlain (Arshavin 77), Ramsey, Cazorla, Podolski (Gervinho 69), Giroud (Coquelin 86)
Referee: Lee Mason
Attendance: 34,607
Table. 30 Man United, 28  Man City, 26 West Brom,  24 Chelsea, 21 Everton, 20 Arsenal, 19 West Ham,  17 Tottenham...

venerdì 23 novembre 2012

Nuovo contratto con Emirates Fly

E' stato rinnovato il contratto per la maglia con la Fly Emirates per altri 5 anni, a 30 milioni di sterline annuali. Un vero colpo per l'Arsenal, in questo momento nuovi capitali si aggiungono a quelli attuali ed i rinnovi di molti contratti di sponsorizzazione aiuteranno ancor di più a rimanere ad alti livelli.
Emirates e Arsenal hanno annunciato oggi un nuovo accordo di sponsorizzazione da 150 milioni di sterline (circa 185 milioni di euro). Di fatto  la partnership tra il club di Londra e la compagnia aerea durerà altri cinque anni fino al termine della stagione 2018/2019. L'accordo, concluso all'Emirates Stadium (che conserverà questo nome fino al 2028), dal direttore delegato dell'Arsenal, Gazidis Ivan e dal vice-president, corporate communications di Emirates , Boutros Boutros, porterà nella casse dell'Arsenal circa 37 milioni di euro all'anno.


"Questo è un giorno emozionante per Arsenal e tutti i nostri tifosi", ha detto Gazidis. "L'accordo iniziale con Emirates è stato un elemento chiave del nostro spostamento da Highbury e questa nuova fase del nostro rapporto sarà altrettanto fondamentale per tenerci al top in Inghilterra e in Europa". Emirates ha firmato il suo primo contratto di sponsorizzazione con l'Arsenal nel 2004. La sponsorizzazione della casacca ha avuto inizio nella stagione 2006/07 e a questa si è aggiunta la denominazione dello stadio. "Continuiamo a vedere il valore incommensurabile delle nostre sponsorizzazioni nel mondo dello sport  - ha detto lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e amministratore delegato di Emirates - e la nostra sponsorizzazione con l'Arsenal non è diversa. Il club è stato un importante fattore di crescita della nostra attività negli ultimi dieci anni. Questa partnership rimane una perfetta combinazione di due marchi veramente globali".  

giovedì 22 novembre 2012

Wenger, Henry puo' tornare all'Arsenal a gennaio

Adnkronos/Dpa - Arsene Wenger potrebbe riportare l'attaccante Thierry Henry all'Arsenal per la terza volta in prestito a gennaio. Il francese, record di gol con l'Arsenal, e' pronto a tornare ai Gunners nei tre mesi di stop della Major League Soccer con i New York Red Bulls. "Ho fatto firmare Henry a gennaio? Non lo so", ha detto Wenger. "Non lo escludo. Lui e' forte. L'anno scorso e' arrivato perche' abbiamo perso Gervinho. Era una buona connessione. Quest'anno abbiamo perso di nuovo Gervinho che giochera' la Coppa d'Africa. Quindi saremo di fronte ad una carenza in attacco soprattutto se Chamakh dovesse andare con il Marocco". Henry ha segnato due gol nel suo breve ritorno all'Arsenal la scorsa stagione, ma Wenger ha detto che la sua influenza fuori dal campo era altrettanto importante quanto quello che poteva fare in campo. "Sai che cosa ti da', la speranza -ha detto Wenger-. Questa e' la cosa piu' importante. E' un comunicatore. Un estroverso. Molto intelligente. Non puo' che dare buoni consigli ai giocatori perche' era nella loro posizione quando e' arrivato qui".

mercoledì 21 novembre 2012

CL ARSENAL-MONTPELLIER= 2-0


Ritorna al gol in Europa di Jack Wilshire, dopo tanta sofferenza per il lungo infortunio l'inglese ha segnato il primo gol contro il Montpellier, squadra campione di Francia che è stata a dir poco imbarazzante per il non gioco effettuato.. Di Podolsky la seconda e bellissima rete. Passiamo il turno ancora una volta, questa è una vittoria del manager alsaziano.
L’Arsenal FC si qualifica agli ottavi di finale di UEFA Champions League con un turno di anticipo grazie alle vittoria interna contro il Montpellier Hérault SC, inesorabilmente ultimo del Gruppo C. I gol, entrambi nella ripresa, portano la firma di Jack Wilshere e Lukas Podolski, entrambi su assist di Olivier Giroud, ex attaccante del Montpellier, e frutto di grandi azioni corali. La vittoria di stasera e il contemporaneo successo dell’FC Schalke 04 sull’Olympiacos FC permettono ai Gunners di trovarsi agli ottavi di Champions League per la 13esima stagione di fila. Dopo una fase iniziale di studio un po’ confusa, i padroni di casa si svegliano e colpiscono la traversa all'11' con un colpo di testa di Laurent Koscielny. Il Montpellier non si limita ad arginare ma cerca di proporsi in avanti, per la soddisfazione del tecnico René Girard. Ospiti che riescono anche a limitare con successo i rifornimenti per l’ex compagno Giroud, capocannoniere in Ligue 1 la scorsa stagione. È Podolski a sfiorare il vantaggio per i padroni di casa: dopo aver rubato palla a Mapou Yanga-Mbiwa, la sua conclusione di destro finisce a lato. Al 49’ l’Arsenal passa. Cross di Thomas Vermaelen, sponda perfetta di Giroud e gol di Wilshere, tornato al calcio giocato di recente dopo uno stop di 17 mesi per un infortunio a una caviglia. Un gol che mancava da novembre 2010. Il Montpellier reagisce a Wojciech Szczęsny è chiamato alla parata da Rémy Cabella. Al 61’, ancora assist di Giroud; stavolta per Podolski, che impatta alla perfezione di sinistro al volo dal limite dell’area e sigla il 2-0. L’Arsenal gioca ormai in scioltezza e Geoffrey Jourdren deve salvare prima su Santi Cazorla, poi su Giroud. Il Montpellier, andato vicino al gol della bandiera nel finale con il subentrato Emanuel Herrera, ha ora solo una partita per trovare la prima vittoria in questa sua stagione d’esordio in UEFA Champions League. Sarà in casa, contro lo Schalke, alla sesta giornata. L’Arsenal fa visita all’Olympiacos sapendo di poter arrivare primo nel girone solo se il suo risultato sarà migliore di quello dello Schalke. da http://it.uefa.com
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Goals: Wilshere 49, Podolski 63.
ARSENAL: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny, Vermaelen, Arteta, Cazorla (Coquelin 84), Wilshere, Oxlade-Chamberlain (Ramsey 69), Giroud (Gervinho 84), Podolski. 
MONTPELLIER: Jourdren, Deplagne, Congre, El Kaoutari, Bedimo, Yanga M'Biwa, Estrada (Marveaux 79), Cabella (Herrera 68), Belhanda, Mounier, Charbonnier (Martin 68). 
Attendance: 59,760
Referee: Firat Aydinus (Turkey).
Table: 11 Schalke, 10 Arsenal, 6 Olympiakos, 1 Montpellier

martedì 20 novembre 2012

Wilshere esalta il compagno di squadra all'Arsenal Cazorla: "Credo che dovremmo chiamarlo Messi"

Tra i nuovi acquisti in casa Arsenal c'è n'è uno che sta entusiasmando i tifosi, e non solo, dei Gunners. Parliamo del centrocampista spagnolo ex-Malaga Santi Cazorla, andato a segno sabato scorso nella vittoria ottenuta per 5-2 sul Tottenham di Villas Boas.
Ecco che cosa pensa del compagno di squadra il giovane centrocampista inglese Jack Wilshere: "Cazorla sta dimostrando di essere un grande giocatore, mi diverto molto a giocare insieme a lui. Non gli abbiamo dato ancora un soprannome all'interno della squadra, ma credo che dovremmo chiamarlo Messi". Una bella notizia questa per Wenger, che nel corso del mercato estivo è stato più volte criticato per aver speso per il centrocampista iberico una cifra vicina ai 20 milioni di euro per fargli lasciare la Liga spagnola.
da http://www.goal.com

sabato 17 novembre 2012

Wenger: "Abbiamo trovato nostra dimensione"

Arsene Wenger, manager dell'Arsenal, ha commentato la vittoria per 5-2 colta sul Tottenham nel prestigioso derby del nord di Londra, match più sentito del campionato da parte di entrambe le tifoserie delle due squadre della capitale inglese: "Siamo entrati in campo con un determinato obiettivo e l'abbiamo raggiunto. Non è sempre facile vincere anche se ci si trova in superiorità numerica, ma è andata così e penso che anche in caso di mancata espulsione saremmo riusciti ad esprimerci come mostrato sul campo, creando tante occasioni e mettendo l'avversario nelle condizioni di attenderci nella propria area. Sono contento della prova dei miei ragazzi. Nel secondo tempo abbiamo mantenuto la stessa fiducia del primo e questo ci ha aiutato a fare risultato pieno. È nella nostra natura giocare all'attacco e salire di livello. Questa squadra ha qualcosa di speciale e tanta qualità. Abbiamo finalmente trivato la nostra dimensione per poterci esprimere al meglio", le parole riprese da Sky Sports.
da http://www.calcionews24.com

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 5-2

Adebayor appena espulso dopo aver segnato il primo gol del match, da qui in poi l'Arsenal esce fuori e si aggiudica la partita con un escalation di gol fantastica.
Il nord di Londra si tinge di bianco e rosso. L’Arsenal batte 5-2 il Tottenham nel derby giocato in anticipo e sorpassa i rivali in classifica, riavvicinando i piani alti della Premier League. Eppure il primo quarto d’ora è tutto di marca Tottenham. Dopo il gol annullato a Gallas (fuorigioco), al 10’ è proprio l’odiatissimo ex Adebayor a far breccia nella disastrosa difesa dell’Arsenal, approfittando di una corta respinta di Szczesny sul diagonale di Defoe. L’1-0 non placa la fame del Tottenham e Lennon sfiora subito il raddoppio. Gli ospiti dominano, ma al 18’ Adebayor la combina grossa: folle entrata sulla caviglia di Cazorla ed espulsione sacrosanta. La camminata del togolese verso gli spogliatoi è accompagnata dai fischi assordanti dell’Emirates Stadium. Bye bye Emmanuel.Con l’uomo in più i Gunners si ritrovano e pareggiano. Cross al bacio di Walcott, inzuccata vincente di Mertesacker: 1-1 al 24’. E’ tutta un’altra partita ora. Lloris (preferito a Friedel) al 31’ vola a sventare il colpo di testa di Giroud. Ma il 2-1 è nell’aria. E arriva al 42’, quando il sinistro di Podolski, sporcato dalla deviazione di Gallas, beffa il portiere francese. Il Tottenham è un pugile alle corde e Giroud nel recupero gli assesta un colpo da k.o.. Percussione e assist di Cazorla per il francese che gira in rete: 3-1 all’intervallo. Villas Boas si gioca la carta Dempsey nella ripresa, ma la musica non cambia. Al 15’ del secondo tempo Cazorla fa poker su invito di Podolski. L'acuto di Bale al 26' (destro dal limite angolatissimo) e il sigillo di Walcott in pieno recupero fissano il punteggio finale sul 5-2. da Gazzetta.it
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Goals: Adebayor 10, Mertesacker 24, Podolski 42, Giroud 46, Cazorla 60, Bale 71, Walcott 91.
Arsenal: Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny, Vermaelen, Arteta, Wilshere (Ramsey 72), Cazorla, Walcott, Podolski (Santos 80), Giroud (Oxlade-Chamberlain 86).
Tottenham: Lloris, Walker (Dawson 46), Gallas, Vertonghen, Naughton (Dempsey 46), Lennon, Sandro, Huddlestone (Carroll 72), Bale, Adebayor, Defoe.
Att: 60,111
Ref: Howard Webb.
Table. 28  Man City, 27  Man Utd, 24 Chelsea, 23 West Brom, 20 Everton, 19 Arsenal, 18 West Ham,  17 Tottenham...

giovedì 15 novembre 2012

Un signore con 90 anni di Arsenal.

Non c’è bisogno di essere amanti della storia, di provare di fronte a racconti del passato quella sensazione di smarrimento, di vaghezza, di misticismo concreto che prende i veri appassionati, per apprezzare la vita sportiva di Norman Duncan, tifoso dell’Arsenal che ha visto la partita di sabato (27 ottobre 2012) contro il QPR dal directors box, quella che noi definiremmo tribuna d’onore, ospite speciale del club. Duncan è nato l’11 ottobre del 1912, ed ha dunque compiuto i 100 anni poche settimane fa. Suo padre, scozzese trapiantato a Londra e residente a Bermondsey, a sud del Tamigi, era un tifoso del Woolwich Arsenal, ovvero il club nella sua versione iniziale, anch’essa a sud del fiume, e nel 1919, spostatosi a New Southgate cioé molto più a nord, poté riprendere a seguire le partite dei Gunners, che nel frattempo si erano trasferiti ad Highbury. Morto il padre, nel 1925 (!), Norman per un certo periodo non poté andare allo stadio perché era troppo piccolo, ma riprese nel 1928, a 16 anni, senza perdersi una partita casalinga fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Lì, arruolato negli ausiliari addetti alla gestione dei palloni da sbarramento (quelli che dovevano prevenire attacchi aerei a bassa quota), si offrì volontario per il deposito di… Highbury: distrutta una precedente base appena dietro lo stadio, Duncan e i suoi commilitoni furono ospitati negli spogliatoi degli ospiti, e si trovarono pure a sfidare a cricket i giocatori dell’Arsenal. Trasferitosi a Colchester, cioé verso est, nel 1960, il signor Norman ha perso pochissime partite casalinghe fino al 2000, quando a 88 anni ha dovuto rallentare, per ovvi motivi di vecchiaia, limitandosi a seguire da casa. Nel 2006 però Duncan fu invitato a dare un contributo filmato per “Arsenal: The Highbury Years”, programma televisivo ideato per celebrare l’addio allo storico stadio e il trasferimento all’Emirates Stadium, nel quale venne intervistato a casa e lungo il tragitto verso lo stadio, nel quale, ospite del club, assistette al 7-0 contro il Middlesbrough. Tornò, sempre ospite, nel 2011, per una gara contro il Birmingham City, ed era lì anche ieri, ancora lucido a giudicare dalle sue reazioni quando è stato inquadrato dalle telecamere di Match of the Day (in una occasione pareva assopito, ma come vediamo nella foto, presa dal web, non è così). Fa impressione pensare ai ricordi che può avere, e ai cambiamenti a cui ha assistito: non ha mai visto i Gunners nella loro sede di Woolwich, ma con loro ha attraversato gli anni Venti, l’arrivo di Herbert Chapman, la guerra, la finale di FA Cup del 1950, i modesti anni Sessanta, il double del 1971, il semi-declino dopo la FA Cup del 1979, la trasferta di Anfield del 1989, l’era Wenger. Un libro di storia vivente. Brividi.
di Roberto Gotta, da http://blog.guerinsportivo.it

mercoledì 14 novembre 2012

"Blindiamo" Jenkinson e Frinpong vorrebbe..

Wenger blinda il gioiellino. Carl Jenkinson non ha tradito la fiducia di Carl Jenkinson: le buone prove fornite negli ultimi mesi, infatti, varranno il rinnovo del contratto per il baby terzino inglese. Attualmente in scadenza nel 2015, Jenkinson presto firmerà un nuovo accordo a lungo termine con l'Arsenal secondo 'Sky Sport'. Momento d'oro il 20enne difensore, convocato anche in nazionale da Hodgson per l'amichevole di domani contro la Svezia. da http://www.calciomercato.it

Emmanuel Frimpong non ha intenzione di dire addio all'Arsenal. Il centrocampista ghanese, classe 1992, ha parlato tramite Twitter del suo futuro, ammettendo un cambio maglia ma precisando: "Sono d'accordo con la cessione in prestito questa settimana, ma sono totalmente fedele all'Arsenal e non sarà questo il mio ultimo anno nei 'Gunners'. Vado solo a mettere partite ed esperienza nelle gambe, poi tornerò qui". 

domenica 11 novembre 2012

L'Arsenal piomba su Cavani

Clamorosa indiscrezione in arrivo dall'Inghilterra: secondo il Daily Mail, infatti, l'Arsenal sarebbe sulle tracce di Edison Cavani. Arsene Wenger sarebbe pronto a mettere sul piatto 30 milioni di sterline (circa 37,5 milioni di euro) per strappare il 'Matador' al Napoli già nella sessione di mercato invernale.  Dopo la partenza di Robin Van Persie in estate, l'attacco dei Gunners ha perso il suo punto di riferimento e le prove altalenanti della squadra avrebbero convinto il tecnico e la società a puntare tutto su Cavani. Wenger ha già inviato giovedì scorso, in occasione del match di Europa League col Dnipro, l'osservatore capo dei Gunners per visionare l'uruguayano. Steve Rowley è rimasto impressionato dal poker di Cavani che ha permesso al Napoli di battere 4-2 la squadra ucraina.    Per convincere il presidente De Laurentiis a cedere il suo pezzo più pregiato ci vorrà, però, uno sforzo economico maggiore da parte dell'Arsenal. Cavani, infatti, ha rinnovato in estate il suo contratto di altri 5 anni, convinto dalla dirigenza partenopea del progetto azzurro. (da ilsole24.com)

sabato 10 novembre 2012

PL ARSENAL-FULHAM= 3-3


Fin dai primi minuti l'Arsenal cerca di prendere la partita in mano con il suo possesso palla fitto, chiudendo il Fulham nella sua metà campo. La squadra di Jol sembra molto timida e si limita a chiudersi dietro, aspettando il momento buono per ripartire in contropiede. Al decimo minuto, però, arriva il goal del vantaggio dei Gunners. Calcio d'angolo battuto da Walcott e colpo di testa perfetto di Giroud. Il francese trova il suo quinto gol stagionale, il secondo in campionato. Subito dopo il goal dell'Arsenal, il Fulham è costretto alla prima sostituzione, infatti Richardson deve uscire per un problema al polpaccio e al suo posto entra lo svedese Kacaniklic. Nonostante il vantaggio dei Gunners, la storia in campo non cambia, l'Arsenal domina in mezzo al campo e cerca di controllare il ritmo della gara. Il Fulham non sembra in grado di reagire e, infatti, subisce il gol del 2-0 al 22'. Il tutto nasce da una grossa disattenzione di Riise, sfruttata da Arteta che serve l'accorrente Podolski che con la punta mette in porta il gol del 2-0. La partita sembra mettersi in discesa per i Gunners ma in realtà il Fulham non si lascia abbattere dal raddoppio e già al 28' trova il goal del 2-1. L'azione nasce da un calcio d'angolo battuto da Ruiz, Koscielny salta a vuote e favorisce il colpo di testa di Berbatov che batte l'incolpevole Mannone. Il Fulham adesso sembra molto più voglioso, le giocate di Berbatov e Ruiz, due attaccanti straordinari dal punto di vista tecnico, iniziano a mettere in grande difficoltà la retroguardia dei Gunners. La spinta dei Cottagers si fa veemente, mentre l'Arsenal sembra essersi spento. Un paio di tiri dalla distanza di Berbatov sono l'anticamera del pareggio del Fulham, che arriva al 39' grazie ad un colpo di testa del neo-entrato Kacaniklic. Bello il colpa di testa dello svedese ma grande merito va anche al cross di Berbatov, preciso e pulito sulla testa del compagno. Nel recupero del primo tempo il Fulham sfiora anche il gol del 3-2 con Dejagah che non riesce a trasformare in gol un bell'assist di Riise. Le squadre vanno negli spogliatoi sul 2-2 dopo un primo tempo diviso a metà, i primi 20 minuti tutti  a favore dell'Arsenal, mentre nella seconda parte del primo tempo è stato il Fulham a dominare. Nella ripresa è di nuovo l'Arsenal ad iniziare forte, cercando di alzare i ritmi della gara. I gunners, però, faticano a pungere in attacco e non riescono a creare grandi occasioni da gol. Il primo quarto d'ora della ripresa è molto tranquillo, tanto possesso palla ma poche emozioni concrete. Al 65', però, cambia tutto. Arteta perde un brutto pallone dentro l'area di rigore e trattiene Ruiz, costringendo l'arbitro Dowd a fischiare il calcio di rigore. Sul dischetto va Berbatov che non sbaglia e porta il Fulham in vantaggio per 2-3. L'Arsenal adesso deve inseguire e si butta subito in avanti. La squadra di Wenger riesce a trovare subito il pareggio grazie a Giroud. L'attaccante francese prima colpisce un palo clamoroso e sul proseguo dell'azione, trova un gran colpo di testa su cross di Walcott che batte Schwarzer. Goal del 3-3 e partita di nuovo in equilibrio. La gara, da adesso in poi, si trasforma in un vero e proprio spettacolo. Tante occasioni, dinamismo e grande divertimento. Nel Fulham si rendono pericolosi Ruiz e Kacaniklic con dei tiri dalla distanza ma Mannone risponde presente. Wenger decide di inserire qualche uomo fresco e manda in campo il giovane Chamberlain al posto dello spento Podolski. L'Arsenal continua a spingere ma la foga gli fa sbagliare moltissimi passaggi in mezzo al campo, soprattutto Arteta commette moltissimi erorri in fase di impostazione. Quando la gara sembra ormai destinata al pareggio, l'Arsenal si procura un calcio di rigore al 93', a pochi secondi dallo scadere del tempo. Sul dischetto si presenta Arteta ma il suo piattone viene respinto da Schwarzer che salva il risultato. Il derby di Londra finisce 3-3, una partita spettacolare e ricca di emozioni, con un risultato finale, però, che serve poco alle due squadre. 
da goal.com
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Gol: 11 Giroud, 23 Podolsky, 29 Berbatov, 40 Kacaniklic, 67 Berbatov (p), 69 Giroud.
Arsenal V Mannone, T Vermaelen, P Mertesacker, B Sagna, L Koscielny, S Cazorla, T Walcott (A Arshavin, 85), F Coquelin (A Ramsey , 56), M Arteta, L Podolski (A Oxlade-Chamberlain, 76), O Giroud
Fulham M Schwarzer, B Hangeland, C Baird , S Riether, A Hughes, J Riise, S Sidwell , K Richardson (A Kacaniklic, 23), A Dejagah (D Duff, 85), B Ruiz, D Berbatov
Referee: P Dowd
Attendance: 60093
Stadium: Emirates stadium
Table. 24 Man Utd, 23 Chelsea, 22 Man City, 20 Everton West Brom 17 Tottenham 16 Arsenal, Fulham 15 West Ham...

giovedì 8 novembre 2012

Wilshere: "Sono tornato! Ora sto molto meglio"

Sembra davvero giunto al termine il calvario di Jack Wilshere, centrocampista dell'Arsenal che può finalmente gioire del suo ritorno in prima squadra. Dopo i novanta minuti giocati contro lo Schalke, il suo umore era molto buono: "Sto bene, sto meglio dello scorso week end e molto meglio della partita dell'esordio. Non ho mai temuto di non tornare, ma la mia preoccupazione era il non sapere se sarei tornato a giocare ai livelli di prima.Lavoro forte ogni giorno perchè non voglio solo tornare a quel livello ma migliorare ancora, per fortuna ora posso tornare ad allenarmi al massimo".

martedì 6 novembre 2012

CL SCHALKE 04-ARSENAL= 2-2


Sconfitti a Londra alla terza giornata, gli ospiti provano a rifarsi e si portano in vantaggio con i gol di Theo Walcott al 18' e di Olivier Giroud 8 minuti più tardi. Ma Klaas-Jan Huntelaar segna nel recupero del primo tempo e ridà speranze alla squadra tedesca, che a metà ripresa pareggia meritatamente con Jefferson Farfán. L'undici di Huub Stevens resta dunque al comando con una lunghezza di vantaggio sui Gunners. Lo Schalke ha la meglio nelle battute iniziali. Dopo un intervento di Vito Mannone su un tiro di Ibrahim Afellay, Benedikt Höwedes ci prova di testa ma conclude di poco alto. La testa di un altro giocatore dello Schalke, Roman Neustädter, favorisce invece il primo gol degli ospiti. Il centrocampista, in allungo, riesce solo a toccare su un passaggio in avanti di Per Mertesacker; anche se il tentativo a rete di Giroud viene fermato da Höwedes, Walcott si avventa sulla palla vagante e insacca. Gli ospiti non tardano molto a raddoppiare. Entrato da poco al posto dell'infortunato Atsuto Uchida, Marco Höger è ancora freddo e si fa superare da Lukas Podolski, che crossa per lo smarcato Giroud. Sempre pericoloso, l'ex Montpellier Hérault SC insacca di testa e strappa applausi per una gara fino a quel momento impeccabile. Lo Schalke impiega un po' di tempo a rientrare in partita ma tira un sospiro di sollievo all'ultima azione del primo tempo. Quando Santi Cazorla inciampa sulla palla, i padroni si casa si spingono in avanti e Lewis Holtby trova Huntelaar, che prende posizione e trafigge Mannone con un sinistro rasoterra. Nella ripresa, l'attaccante ha l'occasione per pareggiare, ma la palla termina fra le braccia di Mannone. Una parata del portiere italiano su conclusione di Holtby e un intervento sulla linea di Mikel Arteta su tiro di Höger permettono all'Arsenal di difendere il vantaggio, ma nel giro di poco lo Schalke trova finalmente la via del gol: un cross lungo di Afellay dalla sinistra raggiunge lo smarcato Farfán, che da posizione angolata insacca con una deviazione di Thomas Vermaelen. A pochi secondi dal termine, Walcott ha la possibilità di diventare l'eroe dell'Arsenal, ma dopo aver superato di forza Joel Matip spara dritto su Lars Unnerstall. A due giornate dal termine, la situazione nel girone resta invariata. da http://it.uefa.com
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Goals: Walcott 18, Giroud 26, Huntelaar 45, Farfan 67.
Schalke: Unnerstall, Uchida (Hoger 25), Howedes, Matip, Fuchs, Jones, Neustadter, Farfan, Holtby (Barnetta 90), Afellay, Huntelaar, Hoger (Papadopoulos 66).
Arsenal: Mannone, Sagna, Koscielny, Mertesacker, Vermaelen, Arteta, Wilshere, Walcott, Cazorla (Coquelin 90), Podolski (Andre Santos 90), Giroud.
Attendance: 50,000 
Referee: Nicola Rizzoli (Italy).
Table: 8 Schalke, 7 Arsenal, 6 Olympiakos, 1 Montpellier

sabato 3 novembre 2012

PL MANCHESTER UTD-ARSENAL= 2-1


Ci ha messo tre minuti Robin Van Persie per apporre la sua firma sul big match dell’Old Trafford. Il timbro del fuoriclasse olandese – il primo contro la sua ex squadra – indirizza una gara senso unico. Se il Manchester United offre una prova di forza inequivocabile, l’Arsenal fallisce l’esame di maturità: per i gunners si profila l’ennesima stagione a fari spenti. Quarta vittoria consecutiva per i red devils, momentaneamente al comando della classifica, in attesa di conoscere il risultato di Swansea-Chelsea. È un clamoroso svarione di capitan Vermaelen che regala a Van Persie la palla d’oro per spezzare il cuore ai suoi ex tifosi, che vedono materializzarsi il loro peggiore incubo. Il destro di prima intenzione con cui l’olandese trafigge Vito Mannone è un distillato di classe mista a killer instinct. Ottavo gol in Premier League per Van Persie, che non esulta in segno di rispetto per i tifosi gooners. Lo svantaggio iniziale è una doccia fredda per un Arsenal irretito dai fantasmi dell’8-2 della scorsa stagione. La manovra dei gunners è lenta, farraginosa, gli uomini offensivi dello scacchiere di Wenger poco ispirati: Podolski e Cazorla girano a vuoto, mentre Giroud è troppo statico per impensierire il roccioso tandem difensivo composto da Evans e Ferdinand. Vidic può proseguire il suo recupero con tutta la calma del mondo.  Per contro il Manchester United mette in mostra una fluidità di manovra invidiabile, con accelerazioni letali che mettono in imbarazzo la traballante linea difensiva ospite. Ci vuole un super Mannone – il migliore dell’Arsenal – per limitare il passivo. Il gigante di Desio è provvidenziale nel respingere un altro destro di Van Persie sul filtrante da urlo del “regista” Wayne Rooney. Cresce di giornata in giornata l’intesa tra Wazza e Van Persie.  Rooney è il puntello che scardina la difesa dei gunners. È lui il protagonista assoluto dell’ultimo scorcio di primo tempo. L’attaccante cresciuto nell’Everton prima trova l’opposizione miracolosa di Mannone a sbarrargli la strada, poi sbaglia il penalty concesso per un fallo di mano di Cazorla sul cross dalla sinistra di Ashley Young. Wenger corre ai ripari a inizio ripresa e – assecondando i cori dei tifosi dell’Arsenal – inserisce Walcott per un evanescente Ramsey. Il cambio sembra instillare nuova linfa agli ospiti: Giroud getta alle ortiche un’occasione d’oro a tu per tu con De Gea. È un treno perso per l’Arsenal, che da qui in poi crollerà sotto i colpi degli scatenatati diavoli rossi.  A due giorni dalla ricorrenza del 26esimo anno da manager dello United, Sir Alex si conferma abilissimo stratega quando toglie dalla mischia un Cleverley a rischio espulsione per inserire un tarantolato Anderson. Il tecnico scozzese non verrà emulato dal collega alsaziano che – nonostante le avvisaglie – non richiama in panchina un Jack Wilshere gravato dal cartellino giallo. L’espulsione per il giovane centrocampista dell’Arsenal puntualmente arriva e si rivelerà essere la pietra tombale sui sogni di gloria degli ospiti. Poco prima dell’espulsione arriva il raddoppio dello United, siglato da capitan Patrice Evra, ormai consumato centravanti d’area capace di sfuggire ai radar avversari. Dopo il timbro con il Newcastle, arriva un nuovo colpo di testa vincente in mischia, a difesa avversaria schierata. Raddoppio più espulsione di Wilshere: un uno-due che spezza le gambe all’Arsenal. L’eurogol di Santi Cazorla arriva a tempo scaduto e non può che avere i crismi dell’agrodolce consolazione per un Arsenal senz’anima, afflitto dalla nostalgia del suo ex capitano e numero dieci.
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Goals: Van Persie 3, Evra 67, Cazorla 90
MAN UTD: De Gea, Da Silva, Ferdinand, Evans, Evra, Valencia (Nani 82), Carrick,Cleverley (Anderson 61), Young, Rooney, Van Persie. 
ARSENAL: Mannone, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Andre Santos, Arteta, Ramsey (Walcott 52), Wilshere, Cazorla, Podolski (Arshavin 81), Giroud. 
Goals: Cazorla 90
Referee: Mike Dean (Wirral)
Table. 24 Man Utd, 23 Chelsea, 22 Man City, 17 Everton e Tottenham 15 Arsenal, West Ham, Fulham.. 

venerdì 2 novembre 2012

Wenger: “Entro Natale voglio risolvere il problema Walcott”


Finita l’euforia per la grande rimonta sul Reading in Capital One Cup, l’Arsenal torna coi piedi per terra e prova ad affrontare il problema che affligge la dirigenza da tempo: il contratto di Theo Walcott, in scadenza a fine stagione. Non è solo l’aumento salariare a tenere banco, ma soprattutto c’è il cambio di ruolo: l’esterno inglese non vuole essere più impiegato come tale, ma vuole giocare come punta principale. Il manager dei Gunners, Arsene Wenger, però decide di allontanare tutte le voci nella conferenza di oggi fissando una data per la decisione finale. “Voglio risolverlo entro Natale. La sua posizione sulla destra sarà al centro in futuro.” Il francese quindi lancia un messaggio chiaro, facendo intendere in un futuro cambio di posizione per Walcott. Il tutto è stato condito dalla tripletta dell’inglese di martedì e dalle parole di Wenger a proposito della sua prestazione: “Theo è stato superbo la scorsa notte. Ho sempre detto che sarà un attaccante, su questo siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Prima di tutto ora è un buon finalizzatore. Secondo, sa dove stare in area sui rimpalli. Questa è una qualità che non puoi dare a un attacante, o lo sente o non lo sente.
Infine altre parole al miele per il 23enne: “Ha le qualità per giocare come attaccante e spero sarà un attaccante all’Arsenal. Ho sempre detto di volerlo tenere. Durante gli incontri per il contratto bisogna dargli credito per il modo in cui è legato alla squadra e per il suo comportamento.“ Sembra quindi già scritto il futuro di Theo Walcott: rinnovo di contratto a Natale e un posto in campo come punta nel futuro, a sgomitare per una maglia da titolare con Podolski e Giroud.