sabato 29 novembre 2014

PL WEST BROMWICH-ARSENAL= 0-1

Sbadigli allo stadio e ‘pennichelle’ in poltrona. E’ soprattutto questo ciò che regala il primo tempo dell’uggiosa – a livello meteo ma anche di football – WBA-Arsenal. I Gunners non trovano mai realmente il cambio ritmo e persino dopo i primi 20 minuti dove si auto-rinchiudono in un’inspiegabile fase difensiva, anche nella seconda parte di primo tempo – dove provano a piantare le tende nella metà campo dei Baggies – non combinano nulla. E’ così emblematico, quindi, che le due semi-occasioni dei Gunners nascano da due follie individuali dei giocatori del WBA: la prima un dribbling di Foster su Giroud non sfruttata poi dal francese e la seconda un tentativo di uscita palla al piede di Mulumbu nella sua area conclusa con palla persa e calciata poi a fil di palo da Ramsey. Il resto è un gigantesco nulla. Una noia che grossomodo prosegue anche nel secondo tempo, ma che viene scossa solo in occasione del gol e del mini-assedio finale del West Bromwich Albion. A regalare il successo ai Gunners è un’azione personale di Cazorla che a sinistra si fuma Wisdom e mette poi al centro un pallone morbido che l’imperioso stacco di Welbeck trasforma in rete: la complicità di Foster però, decisamente sulla traiettoria, è evidente. L’Arsenal si accontenta da lì di gestire il consueto possesso palla, ma nel finale rischia grosso: prima Berahino coglie una traversa con uno stacco di testa e poi Gardner prova il colpaccio da fuori. Alla fine è 0-1… ma come accennato già sopra, di positivo, per Wenger, ci sono solo i 3 punti. da https://it.eurosport.yahoo.com
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West Brom: Foster, Wisdom, Dawson, Lescott, Pocognoli (Gamboa, 74), Mulumbu (Anichebe, 65), Gardner, Dorrans, Sessegnon (Samaras, 76), Brunt, Berahino. Subs not used: Baird, Ideye, Myhill, McAuley.
Booked: Dorrans, Gamboa.
Arsenal: Martinez, Chambers, Mertesacker, Koscielny Monreal (Gibbs, 23), Ramsey, Flamini, Sanchez, Cazorla, Welbeck, Giroud (Oxlade-Chamberlain, 78). Subs not used: Rosicky, Podolsk, Campbell, Bellerin, Macey. 
Goal: Welbeck, 60. 
Booked: Oxlade-Chamberlain  
Referee: Chris Foy.

mercoledì 26 novembre 2014

CL ARSENAL-BORUSSIA DORTMUND= 2-0

Due dei top team più in crisi di tutta Europa si scontrano all’Emirates, in una partita decisiva soprattutto per gli uomini di Wenger. I Gunners sanno che solo con una vittoria potrebbero insidiare il primo posto in classifica dei giallo-neri e Wenger, dopo la sconfitta in casa contro il Manchester United, ha l’obbligo di mettere a tacere le tanti voci che lo vorrebbero lontano dal Nord di Londra. L’Arsenal parte allora fortissimo e, dopo un minuto e dieci secondi, trova già la rete del vantaggio: Cazorla si insinua in area di rigore e, in stirata, serve Sanogo che solo davanti a Weidenfeller supera il portiere tedesco in uscita. Il replay mostra chiaramente come il francese, sull’intelligente tocco di Cazorla, fosse oltre l’ultimo difensore del Dortmund; arbitro e assistenti però non se ne accorgono e i Gunners possono così festeggiare la rete del vantaggio.
Il Borussia, falcidiato dagli infortunati, una volta subita la rete non riesce a reagire e, all’8′, rischia di subire il 2-0 ancora da Sanogo, lanciato a rete dal solito Cazorla sul filo del fuorigioco; il francese però, al momento della conclusione ci pensa troppo, perdendo l’attimo per il tiro a rete e facendosi rimontare dai centrali giallo-neri. L’Arsenal, man mano che passano i minuti, legittima il vantaggio; i ragazzi di Wenger riescono a giocare con più velocità, sullo stretto e tutte le volte che ripartono creano problemi per la grande velocità dei propri terminali d’attacco; il Dortmund sembra invece spaesato e, di fatto, costruisce solo una chiara palla- goal in tutto il primo tempo: Gundogan serve con un bel lob Piszczek, palla per Mkhitaryan e tiro di prima, che trova però la pronta risposta del giovane Martinez. Nella ripresa il Borussia prova a partire con un piglio diverso ma i Gunners ne hanno di più e tra il 51′ ed il 54′ costruiscono altre due nitide occasioni per il raddoppio. Sulla prima Sanchez, dai venticinque metri, è bravissimo ad accentrarsi dalla sinistra calciando un bolide che trova però pronta la manona di Weindenfeller; sulla seconda Chamberlain riesce a controllare un pallone impennatosi sulla trequarti e, dopo aver contato i rimbalzi, calcia a rete. Weindefeller questa volta è superato ma l’urlo di gioia dell’Emirates viene strozzato dalla traversa, baluardo invalicabile. Il Dortmund non riesce però a ripartire e, al 56′, subisce il meritato raddoppio dei Gunners. Mertesacker a centrocampo ferma Immobile, palla per Arteta che con due tocchi riesce a trovareSanchez sulla sinistra, a meno di cinque metri dalla linea dell’area di rigore; il Nino Maravilla controlla e, dopo aver dato un’occhiata al posizionamento di Weidenfeller, trova una conclusione a giro dolcissima che porta i suoi avanti di due.
Trovato il raddoppio l’Arsenal si mette a gestire la partita; il Dortmund riesce così ad alzare di un poco il proprio baricentro ma dalle parti di Martinez non ci arriva quasi mai. Unica, ed ultima, emozione al 91′: Piszczek dalla trequarti mette un bel pallone al centro area su cui si fionda Ramos; il tocco a rete del colombiano è pregevole ma Martienz dimostra, a dispetto della giovane età, di essere già un buon portiere e coi piedi chiude la porta all’attaccante del Dortmund. da http://www.maidirecalcio.com/
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Arsenal: Martinez 7, Chambers 7, Mertesacker 6.5, Monreal 6.5, Gibbs 6.5, Arteta 6.5 (Flamini 66' 6.5), Oxlade-Chamberlain 7 (Campbell 89'), Ramsey 7, Cazorla 8, Sanchez 7.5, Sanogo 7 (Podolski 78'). Subs not used: Huddart, Koscielny, Rosicky, Bellerin.
Booked: Arteta 
Goal: Sanogo 2', Sanchez 57'
Borussia Dortmund: Weidenfeller 6.5; Piszczek 6.5, Subotic 7, Ginter 6.5, Schmelzer 6.5; Gundogan 6.5, Bender 6.5; Grosskreutz 6.5, Immobile 5.5 (Kagawa 60, 6), Mkhitaryan 6.5; Aubameyang 6 (Ramos 60, 6). Subs not used: Langerak, Hornschuh, Kehl, Durm.
Booked: Piszczek, Subotic 
Manager: Jurgen Klopp - 6 
MOM: Cazorla
ATT: 59, 902
Referee: Viktor Kassai - 7
Table: 12 Dortmund 10. Arsenal 5. Anderlecht  1. Galtasaray

martedì 25 novembre 2014

Crisi Arsenal, parla l'Azionista: “Arsene, impara dagli errori”

“Arséne Wenger deve iniziare a imparare dai propri errori se vuole che l’Arsenal torni agli alti livelli del calcio europeo.”
E’ questo il pensiero, evidentemente senza troppi giri di parole, di Alisher Usmanov, il secondo azionista dei Gunners. Il miliardario russo, proprietario del 30% del club londinese, è a dir poco frustrato da uno dei peggiori inizi in Premier League, con solo 4 vittorie in 12 partite e poco più della metà dei punti della capolista Chelsea.
Ecco le sue parole, riferite dalla stampa alla vigilia della partita di Champions League in casa contro il Borussia Dortmund: “L’Arsenal è un sogno, però a volte diventa un miraggio e altre volte ancora diventa un dolore. Il potenziale c’è tutto ma quello che manca è assolutamente è la valutazione critica degli errori commessi.” E ancora: “Non c’è crescita senza comprensione dei propri limiti e dei propri errori e noi sembriamo ripetere gli sempre gli stessi errori, anno dopo anno.”
L’Arsenal ha interrotto la scorsa stagione la lunga astinenza da titoli, portando a casa la FA Cup, ma l’ottimismo che tale sofferta conquista ha generato si è dissolto in fretta. Ottavi in classifica, già fuori dalla Coppa di Lega e con una qualificazione al turno successivo di Champions League ancora da assicurare. Sono questi i risultati, decisamente deludenti, con cui ancora una volta Wenger deve fare i conti e che lo riposizionano sulla “graticola”.
Un reparto difensivo traballante sembra essere il maggiore indiziato dei fallimenti registrati sin qui, ma Usmanov crede che tutti i reparti abbiano bisogno di rafforzarsi: “Dobbiamo rinforzarci in ogni parte del campo per poter competere con squadre come il City e il Chelsea in campionato e contro le grandi d’Europa come Real Madrid, Barcellona e PSG”.
Poi quella che a tutti gli effetti suona come una condanna definitiva nei confronti del manager francese: “Mi piace Arséne (Wenger – n.d.r.) e lo rispetto per i suoi principi. Però spesso i principi si trasformano in pericolosi restringimenti di vedute. E questo significa sempre perdere le opportunità che si presentano.”
da http://quellichelapremierleague.com/

lunedì 24 novembre 2014

Gascoigne: "Cure pagate dall'Arsenal"

E' come se il Milan si preoccupasse di Sandro Mazzola o l'Inter facesse lo stesso per Gianni Rivera. Vista la tradizionale rivalità tra i due club, è un paragone perfettamente calzante sulla vicenda di Paul Gascoigne. L'umanità nel suo caso sconfigge, annienta la rivalità calcistica, che diventa un fattore spoglio di significati, lontano e marginale. Le cure per salvare il popolare Gazza, sprofondato in un vortice di alcolismo e depressione, le paga l'Arsenal. Proprio quell'Arsenal che nel derby del nord est di Londra, il più acceso della capitale inglese, vedeva anni or sono in Gazza, simbolo del Tottenham, il nemico pubblico numero uno. E questo non solo per le indubbie qualità tecniche, ma anche per quelle istrioniche provocazioni di cui cui l'ex giocatore della Lazio era un maestro e gli avversari non hanno mai apprezzato. 
Gazza è un uomo solo, in difficoltà. Lo scorso mese è stato ricoverato d'urgenza in base del Mental Healt Act, la legge sulla salute mentale che permette alla polizia di fermare e portare in un posto "di pubblica sicurezza" le persone che presentano sintomi di disturbi psichici e possono rappresentare un pericolo per l'incolumità pubblica. Il fatto dell'Arsenal lo racconta lo stesso Gascoigne al "Sun". "Ho telefonato al fisioterapista dell'Arsenal, Gary Levin, e gli ho detto che non stavo benissimo. Mi ha detto di andare in ospedale perchè temeva fosse una polmonite. E Wenger ha acconsentito di pagare 28 mila sterline per le mie cure, e altre 22 mila le ha sborsate l'Arsenal per il mio problema all'anca". Un comportamento straordinario, che stride invece con quello del Tottenham, che la sua bandiera la ha ammainata, e senza ritorno: "Nel 2011, quando il Tottenham ha incontrato il Real Madrid in Champions, mi è stato detto che se volevo vedere la partita c'erano solo due biglietti a 60 sterline. L'ho dovuta guardare sotto il box della dirigenza, dove c'erano ex calciatori che avevano giocato 30 anni prima di me...". L'Arsenal invece tende la mano, ed è un episodio di speranza nel libro nerissimo del post carriera di Gascoigne, un best seller di sregolatezze che prendono regolamente il sopravvento, esempio del mito che non riesce a scendere dal piedistallo per comportarsi come il classico uomo qualunque. L'esistenza di Gazza è una montagna russa atipica, dove flebili risalite si alternano a picchiate spaventose verso l'abisso. Violenza, risse, arresti, un fisico irriconoscibile per un uomo di 47 anni. Sullo sfondo sempre una maledetta bottiglia, magari accantonata per sei mesi, per un anno, ma poi ritrovata come compagna quando i demoni della solitudine prendono il sopravvento. "Non c'è niente di sbagliato in me, almeno finchè non prendo in mano una lattina. L'unica persona che può salvarmi, sono io stesso". Ha proprio ragione Gazza, dipende da lui. L'Arsenal gli ha offerto una nuova chance. Non coglierla sarebbe un peccato imperdonabile. da http://www.repubblica.it/

domenica 23 novembre 2014

Arsenal dilemma: dopo Wenger, Henry o Klopp?

Potrebbe prospettarsi davvero un bel dilemma per i tifosi dell’Arsenal: meglio l’amatissimo (ma inesperto) Thierry Henry o il più collaudato Jurgen Klopp sulla futura panchina Gunners? Ovviamente parliamo per ipotesi, soprattutto per quanto riguarda l’attaccante francese, che prima di prendere i galloni di allenatore deve ancora decidere se (ed eventualmente quando) appendere gli scarpini, visto che il contratto con i New York Red Bulls scadrà sì il prossimo mese ma lui non ha ancora fatto parola su quello che farà dal primo gennaio in poi. Ad aprirgli la porta dell’Emirates è però Arsene Wenger in persona, di certo più felice di accogliere il leggendario Titì nel suo staff piuttosto che farsi da parte per lasciare spazio al tedesco del Borussia Dortmund. "Non è affatto impossibile che Henry torni con noi – ammette l’attuale tecnico dell’Arsenal – e poi io sono sempre favorevole agli ex di ritorno, ma a patto che non sia solo per un impiego onorario ma per un lavoro vero, che consenta loro di alzarsi la mattina per fare davvero qualcosa". Insomma, niente ruolo di rappresentanza. Che fra l’altro lo stesso Henry manco vorrebbe di suo, visto che già in passato non aveva fatto mistero di gradire un eventuale ritorno come tecnico nel club in cui aveva giocato 8 anni, vincendo due campionati e realizzando il record di 228 reti. "Henry ha tutte le qualità per fare l’allenatore, ma deve essere pronto a sacrificare la sua vita per questo lavoro. Quando si è giocatori, si è convinti che sia semplice diventare allenatori – spiega Wenger - ma quando poi lo si diventa, si scopre che in realtà è tutto molto più complicato e se non si è preparati a quello a cui si va incontro, non si sopravvive". E la qualità che serve più di tutte per resistere su una panchina, alla stregua di quanto sta facendo lui, in carica su quella londinese dal 1996 e fresco di rinnovo per altri tre anni, "è la capacità di resistere alle critiche quando senti che non sono giustificate – continua l’alsaziano - ma non so se lui sarà capace di farlo, perché prima deve imparare il lavoro. Ne ho visti troppi in passato che, pur avendo le qualità per allenare, hanno fallito perché non erano pronti".
E per essere pronti, bisogna buttarsi subito nella mischia, come ha fatto Zinedine Zidane, a cui hanno affidato la responsabilità della squadra B del Real Madrid,"perché in questo modo impari a gestire lo spogliatoio e le persone che hai attorno". Una lezione che il suo rivale – per ora solo di Champions League, martedì sera all’Emirates - Klopp ha imparato bene al punto da diventare uno dei migliori tecnici della nuova generazione europea, sebbene quest’anno il suo Borussia in campionato stia facendo maluccio (è al 15° posto in Bundesliga con appena 10 punti, uno in più del fanalino di coda Stoccarda e ben 17 in meno della capolista Bayern Monaco). Sarà forse per questo che il barbuto Jurgen sta pensando ad un trasferimento all’estero e, nel caso specifico, proprio in Premier League, ovvero "l’unico campionato in cui potrei allenare oltre alla Germania, perché conosco già un pochino d’inglese e la lingua è fondamentale per il mio lavoro", come spiega lui stesso in un'intervista a BT Sport . E pensare che quando arrivò a Dortmund pensava di rimanerci "giusto due o tre anni, perché per me non è importante stare tanto tempo nello stesso posto". E invece ne sono passati più di sei ed è ancora lì. "Non so quando me ne andrò, per ora non ci penso e mi concentro sulla strada che abbiamo seguito finora: fintanto che avrà successo, non dovremmo cambiarla. Ma se qualcuno mi chiamerà, se ne potrà parlare". Frase che ha già messo in allerta mezza Premier League che conta, comprese le due squadre di Manchester e il Liverpool, mentre i tifosi dell’Arsenal sognano (per ora) l’impossibile: ovvero, Klopp in panchina e l’adorato Titì nello staff tecnico.
da http://www.gazzetta.it/

sabato 22 novembre 2014

PL ARSENAL-MANCHESTER UNITED= 1-2


Squadre falcidiate dagli infortuni: Koscielny, Debuchy, Diaby e Ozil Van Gaal assenti per l'Arsenal; van Gaal è invece costretto a schierare, con Smalling nella linea difensiva a tre, i semi-esordienti Paddy McNair (1995) e Tyler Blackett (1994) per le defezioni di Rojo e Daley Blind. Primo tempo a reti bianche,ma di un'intensità rara (per l'Italia...) con tutte le transizioni saltate già a metà parziale e De Gea provvidenziale in uscita sullo scatenato Chamberlain, il migliore dei primi 45', e sulle conclusioni di Chambers e Jack Wilshere. Ci prova anche Welbeck di tacco di testa e insomma nel primo tempo i Gunners fanno fuoco nonostante con due strepitose giocate di Di Maria - sinistro a giro a lambire il palo e progressione in slalom da metà campo con Chambers perfetto a chiudere la diagonale difensiva su Rooney - come unici break United.La ripresa inizia con lo stesso copione perché Welbeck salta netto McNair e De Gea gli chiude lo specchio sul primo palo, poi Fellaini sbaglia un facile appoggio in mediana e in due tacchi l'Arsenal èancora in area, ma qui iniziano i guai per i Gunners perché un tackle durissimo di McNair affonda nella caviglia di Wilshere e al 56' lo United passa in vantaggio: cross da destra di Young, Szczesny e Gibbs si scontrano indisturbati a centro area, Valencia sbaglia il tiro-cross da sinistra e colpisce sulle gambe lo sfortunato Gibbs per la peggiore delle autoreti. Anche Szczesny esce infortunato per una contusione alle coste, debutta in Premier League il portiere classe 1992 (ex-Independiente e Sheffield) Damian Martinez e ricomincia l'assedio dell'Arsenal con le ultime parate di De Gea su Alexis Sanchez e Santi Cazorla.Il finale è ancora intensissimo: lo United fa schermo solo sul portatore di palla con dieci maglie nella sua metà campo e colpisce in contropiede all'85': Fellaini apre in verticale per Di Maria che, defilato, tocca per Rooney: stop a seguire, lob vincente su Martinez e uncolpo di scure sui Gunners dopo tanto assedio alla porta di De Gea. Sono addirittura 8 i minuti di recupero decisi da Mike Dean per gli infortuni di Szczesny e Wilshere: Di Maria spreca il tris sbagliando lo scavetto su Martinez, solissimo in area sul contropiede di Rooney; Olivier Giroud piega, in girata sinistro controbalzo, il polso di De Gea al 95esimo. Il centravanti francese era entrato per l'ultimo quarto d'ora di forcing e con un mese di anticipo sulla tabella di recupero post rottura della tibia ad agosto: oggi non basta, ma la cenerentola di Wenger ritrova almeno il suo principe azzurro nell'area di rigore.
da https://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal (4-3-2-1): Szczesny 5 (Martinez 59 - 5), Chambers 6, Mertesacker 6, Monreal 5.5, Gibbs 5.5, Arteta 6.5, Ramsey 5.5 (Giroud 77 - 6.5), Sanchez 6.5, Wilshere 7 (Cazorla 55 - 6), Oxlade-Chamberlain 7.5, Welbeck 6.5.
Subs not used: Rosicky, Podolski, Flamini, Bellerin.
Goal: Giroud 90+5 
Booked: Cazorla, Giroud 
Manager: Arsene Wenger 5
Man Utd: De Gea 8, Smalling 7, McNair 7, Blackett 6.5, Shaw 5 (Young 16 - 7) (Fletcher 89 - 6), Carrick 7, Valencia 7, Fellaini 6.5, Rooney 7, Di Maria 6.5, Van Persie 5.5 (Wilson 75 - 6). 
Subs not used: Lindegaard, Mata, Januzaj, Ander Herrera.
Booked: Wilson 
Goals: Gibbs OG (56), Rooney 85
Manager: Louis van Gaal - 7.5 
MOM: De Gea 
Att: 60,074 
Referee: Mike Dean (Wirral) - 7
Table. 32. Chelsea, 25. Southampton, 24. Manchester City, 19. Manchester City e Newcastle, 18. West Ham, Swansea, 17 Arsenal e Everton... 

mercoledì 19 novembre 2014

Arsenal, pronti 75 milioni per Jackson Martinez e Quintero

«Pronti 75 milioni per Jackson Martinez e Quintero». Secondo il 'Daily Mail' e 'Record', l'Arsenal vuole rinforzare l'attacco e sarebbe pronto a portare a Wenger i due colombiani del Porto. Il primo, che nei giorni scorsi era stato accostato al Liverpool come possibile sostituto di Mario Balotelli, sta attraversando un momento di grazia dopo le sette reti nelle prime dieci partite della Primeira Liga. L'ex Pescara, invece, è da tempo obiettivo della Juventus.

Arteta: "Le prossime due gare definiranno la nostra stagione"

Non usa mezzi termini il capitano dell'Arsenal Mikel Arteta: in un'intervista al Sun, infatti, il centrocampista afferma che la stagione dei Gunners sarà segnata dai prossimi due, fondamentali incontri. Ecco le sue parole: "Fino ad oggi siamo andati benino, ma sappiamo di poter fare molto di più. Lo dobbiamo ai nostri tifosi. E' anche vero che gli infortuni ci hanno limitato non poco. Credo proprio che i prossimi due incontri, quelli contro Manchester United e Borussia Dortmund, saranno decisivi per definire in modo chiaro a cosa possiamo aspirare in questa stagione". da http://www.europacalcio.it/

martedì 18 novembre 2014

Podolski, cannonate all'Arsenal: "Non mi fanno giocare. Penso all'addio"

"Sono quattro anni che guardo i compagni giocare. L'Arsenal non mi dà la possibilità di dimostrare il mio valore. Per questo non posso escludere un mio addio", queste le parole di Lukas Podolski che campeggiano questa mattina su Tuttosport. L'attaccante tedesco, da tempo nel mirino della Juve, si è sfogato nel dopogara di Germania-Gibilterra, in relazione alla sua avventura ai Gunners. Nonostante le smentite di Wenger, dunque, il nome dell'ex Bayer Monaco rimane un nome caldo per il mercato. da http://www.tuttomercatoweb.com/

martedì 11 novembre 2014

Arsenal, caccia al difensore: fissato il budget di Wenger

L'Arsenal attende il mercato di gennaio per poter sopperire alle carenze difensive. Secondo quanto riferisce ilMirror, la società ha fissato un budget complessivo per il mercato di 20mln di sterline che verrà messo a disposizione di Arsene Wenger che sta soffrendo in questo periodo non aver sostituito Thomas Vermaelen. I fari accesi sono su Van Dijk del Celtic e Chris Smalling dello United. da http://www.tuttomercatoweb.com/

domenica 9 novembre 2014

PL SWANSEA-ARSENAL= 2-1


La partita si apre su ritmi da sonnifero: lo Swansea fa densità nella propria metacampo attendendo la manovra dell'Arsenal, che stenta a svilupparsi nei pochi spazi lasciati dalla formazione di casa. I gallesi colpiscono in ripartenza prima con Montero e poi con Emnes, ma sul finire del primo tempo emerge la qualità tecnica dei Gunners, che mettono paura a Fabianski con Welbeck, Ramsey e un colpo di testa di Mertesacker allo scadere del primo tempo. Nella ripresa, sotto un violento acquazzone, l'Arsenal sembra in grado di prendere in mano la partita, e si illude quando, al 63', Sanchez gonfia la rete raccogliendo un assist al bacio di Welbeck, pescato splendidamente da Cazorla. Lo Swansea reagisce però con carattere e nervi, spreca un'occasione ghiotta con Bony e agguanta il pareggio al 75' con una punizione spettacolare di Sigurdsson: l'islandese, nell'unico spunto di una partita per il resto opaca, beffa Szczesny mettendo all'incrocio dei pali con una pulizia tecnica spaventosa. Il momento è favorevole alla formazione di casa, Monk sguinzaglia Gomis, e il francese lo ripaga alla prima azione: ennesima discesa sulla sinistra di Montero che si beve Chambers, traversone preciso per l'inserimento dell'ex-Lione che, di testa, mette in fondo al sacco siglando il suo primo gol della carriera in Premier League. Nel concitato finale Wenger cerca il tutto per tutto inserendo anche Walcott e Wilshere, ma la manovra dell'Arsenal rimane imprecisa e disordinata, con l'ammonizione per uno scatto d'ira di Sanchez che fotografa alla perfezione lo stato d'animo della squadra. da https://it.eurosport.yahoo.com
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Swansea: Fabianski 6, Rangel 6, Bartley 6, Williams 6.5, Taylor 6; Ki 6, Carroll 5.5 (Britton 87), Emnes 6 (Barrow 67, 6.5), Sigurdsson 7, Montero 8.5; Bony 6 (Gomis 76). Subs: Amat, Tiendalli, Tremmel, Fulton.
Booked: Taylor, Williams, Ki, Carroll, Barrow. 
Goals: Sigurdsson 75, Gomis 78.
Manager: Garry Monk 7 
Arsenal: Szczesny 6, Chambers 4.5 (Sanogo 90), Mertesacker 6.5, Monreal 5.5, Gibbs 6; Flamini 6 (Wilshere 80), Ramsey 6.5 (Walcott 79);  Oxlade-Chamberlain 7.5, Sanchez 7, Cazorla 6, Welbeck 6.5. Subs: Rosicky, Podolski, Martinez, Bellerin.
Goal: Sanchez 63.
Booked: Chambers, Mertesacker, Gibbs, Ramsey, Sanchez. 
Manager: Arsene Wenger 5.5. 
Man of the match: Jefferson Montero. 
Referee: Phil Dowd.
Attendance: 20,812. 
Table. 29. Chelsea, 25. Southampton, 21. Manchester City, 21. West Ham, Swansea, 17 Arsenal 16. Manchester United e Newcastle..

sabato 8 novembre 2014

L'Arsenal brucia Chelsea e Manchester United: ingaggiato Brooklyn Beckham

La saga dei Beckham continua. Neppure il tempo di salutare David, stella del Manchester United prima e del Real Madrid poi, tocca al primogenito Brooklyn seguire le orme del padre. Appena quindici anni d'eta ma doti tecniche indiscutibili, il ragazzo è infatti stato messo sotto contratto dall' ArsenalIntenzionato, secondo quanto riporta il 'Daily Star', a blindarlo già la prossima estate se il giovane Beckham dovesse confermare quanto di buono fatto vedere fino ad oggi. I Gunners, che hanno permesso a David di allenarsi per qualche mese tra le proprie file, peraltro avrebbero battuto la concorrenza di Chelsea eManchester United, a loro volta interessati a Brooklyn. D'altra parte anche il fratello minore Romeo, appena 12 anni, è un grande tifoso dell'Arsenal e ha giocato nelle giovanili del club londinese per qualche mese. Passione, quella per i Gunners, probabilmente tramandata ai figli proprio da David, spesso presente insieme a loro sugli spalti dell'Emirates e in ottimi rapporti con il manager Arsene Wenger. da http://www.goal.com/

martedì 4 novembre 2014

CL ARSENAL-ANDERLECHT= 3-3



Più o meno come Milan-Liverpool ad Istanbul. Solo che quella era una finale di Champions, questa è "solo" una partita del girone di qualificazione. Ma la follia dei 90' dell'Emirates è quella. Inizia male, malissimo, per l'Anderlecht. Dura poco la resistenza dei campioni del Belgio, circa 20 minuti, poi è solo Arsenal: al 21' palo di Sanchez, al 24' il rigore del vantaggio (Mbemba atterra in area Welbeck) con Arteta che realizza per l'1-0. Passano cinque minuti e il pubblico inglese si alza in piedi ad applaudire il cileno ex Udinese che si conquista una punizione dopo 40 metri di corsa in solitaria, la batte e sulla respinta infila alla grande di destro tra palo e portiere. Tutto molto bello. L'Anderlecht si sveglia e prova a far paura a Szczesny. Invano. Oxlade Chamberlain fa 3-0 al 13' della ripresa. Sembra finita ma poi spunta l'ex Fiorentina e Genoa Anthony Vande Borre. Che adesso è pelato, porta una lunga barba e si scopre goleador: al 16' segna in netto fuorigioco (e buon per lui che la terna arbitrale si addormenta...), al 27' realizza dal dischetto il 3-2 della speranza spiazzando Szczesny. A 7' dalla fine Kawaya sfiora il gol. Ma le emozioni non sono finite e Mitrovic di testa la mette incredibilmente dentro al 90' per il 3-3. Incredibile. Un pareggio che rimette in corsa per gli ottavi sia i belgi che il Galatasaray ma che resta pur sempre viziato dal primo gol in fuorigioco di Vanden Borre. da http://www.gazzetta.it/
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Arsenal (4-2-3-1): Szczesny 6.5; Chambers 5, Mertesacker 5.5, Monreal 5.5, Gibbs 6.5; Arteta 6 (Flamini 62, 6), Ramsey 5.5; Oxlade-Chamberlain 7 (Rosicky 81), Sanchez 8, Cazorla 6.5; Welbeck 6 (Podolski 82).
Subs not used: Martinez, Walcott, Sanogo, Bellerin.
Manager: Arsene Wenger 5.5. 
Booked: Monreal 
Goals: Arteta (pen) 25, Sanchez 29, Oxlade-Chamberlain 58. 
Anderlecht (4-2-3-1): Proto 6; Vanden Borre 6, Mbemba 6.5 (Dendoncker 54, 6), Deschacht 5.5, Acheampong 6.5; Tielemans 6, Kljestan 6; Najar 7, Praet 7, Conte 5.5 (Kawaya 45, 7); Cyriac 5.5 (Mitrovic 62, 7). 
Subs not used: Roef, Colin, Heylen, Kabasele.
Manager: Benik Hasi 7. 
Booked: Vanden Borre, Kljestan, Mitrovic. 
Goals: Vanden Borre 61, 73 (pen), Mitrovic 90. 
Referee: Clement Turpin (France), 5.5. 
Table: 12. Borussia Dortmund 7. Arsenal 2. Anderlecht 1. Galatasaray

Arsenal, presto il rinnovo di Theo Walcott

Questa sera all'Emirates Stadium l'Arsenal gioca il suo primo match point per guadagnare gli ottavi di finale di Champions League. ALondra arrivano i belgi dell' Anderlecht, battuti a domicilio 1-2 dagli uomini di Wenger lo scorso 22 Ottobre. A tenere banco in casa gunners però, oltre l'importante match di questa sera, è il rinnovo di contratto diTheo Walcott. L'esterno classe 1989, all'Arsenal dal 2006, starebbe considerando, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico "Mirror", un rinnovo che lo porterebbe a guadagnare cifre simili alle stelle della squadra Ozil e Sanchez. Il tecnico francese Arsène Wenger ha confermato così l'esistenza della trattativa:" Stiamo iniziando a sederci al tavolo per trattare, Walcott ha ancora un anno e mezzo di contratto, ma con lui questo tipo di situazione non è mai facile." da http://www.europacalcio.it/

sabato 1 novembre 2014

PL ARSENAL-BURNLEY= 3-0



Ci vogliono 70 minuti esatti per far crollare il muro del sempre più ultimo – e sempre a caccia della prima vittoria – Burnley. La squadra di Sean Dyche scende a Londra con la voglia di strappare un punticino che farebbe morale e per un’ora e dieci di gioco le sue barricate reggono. Quando Sanchez però sblocca la gara e Chambers allunga immediatamente i piani saltano e l’Arsenal chiude così per 3-0 una partita dove ha tirato 32 verso la porta degli avversari. Un pari che per i Gunners sarebbe stata un’autentica beffa e che invece permette agli uomini di Wenger di agganciare a quota 17 il quarto posto (con West Ham e City, quest’ultimi con una partita in meno).
da https://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal (4-2-3-1): Szczesny 6.5, Chambers 7, Mertesacker 6.5, Monreal 6.5, Gibbs 7; Arteta 6 (Ramsey 63), Flamini 6.5; Oxlade-Chamberlain 7 (Walcott 80), Cazorla 7, Sanchez 8.5; Welbeck 6.5 (Podolski 80).
Subs: Rosicky, Podolski, Walcott, Sanogo, Martinez, Bellerin, Ramsey.
Burnley (4-4-1-1): Heaton 8; Trippier 6.5, Duff 6.5, Shackell 7, Ward 6.5; Arfield 6, Jones 6.5, Marney 6.5 (Chalobah 80), Boyd 6.5; Ings 6.5; Sordell 6 (Jutkiewicz 67).
Subs: Wallace, Kightly, Gilks, Keane, Mee. 
Goals: Sanchez, Chambers, Sanchez,
Booked: Boyd.
Referee: Craig Pawson (South Yorkshire) - 6.5
Attendance: 60, 012
Table. 26. Chelsea, 22. Southampton, 17. Manchestter City, West Ham, Arsenal 15. Swansea, 14. Liverpool...