venerdì 30 settembre 2016

Arsenal, 20 anni di Wenger: 15 titoli e 18 volte consecutive in Champions

C’è un calcio inglese prima di Arsène Wenger e ce n’è uno dopo il suo arrivo: nei giorni in cui ricorrono i 20 anni esatti dallo sbarco all’Arsenal, è il giudizio storico più appropriato. Quando il tecnico francese fu ingaggiato dal club londinese il 22 settembre 1996, in Premier avevano lavorato come manager stranieri solo il ceco Venglos, nel 199091 all’Aston Villa, e per 2 mesi Ardiles al Tottenham nel 1994, mentre appena 2 mesi prima era stato promosso l’olandese Gullit nel doppio ruolo di giocatore/allenatore. L’Inghilterra, reduce da un decennio difficile, con le squadre bandite dall’Europa dal 1985 al 1990 dopo la tragedia dell’Heysel, era chiusa come una fortezza. In quell’estate 1996 era profonda la frustrazione per l’Europeo organizzato in casa e finito male, con la nazionale di Gascoigne superata in semifinale ai rigori dalla Germania. Serviva una scossa. Arrivò grazie a un uomo semisconosciuto, finito in Giappone, al Nagoya, dove forse avrebbe messo le tende se l’amico David Dein, conosciuto a Londra nel 1989, non gli avesse offerto la guida dell’Arsenal: "Mi stavo adattando allo stile di vita di un Paese fantastico come il Giappone, ma troppo lontano dalla mia famiglia e dalle mie radici. Quando Dein, all’epoca vicepresidente dell’Arsenal mi contattò, ero pronto a tornare in Europa", disse il francese.
RIVOLUZIONE — L’avvento di Wenger precede di pochi mesi il successo di Blair alle elezioni del maggio 1997, in cui il leader laburista ottiene una grande vittoria elettorale, riportando il partito laburista al governo del Regno Unito dopo 18 anni. Le parabole di Wenger e di Blair viaggiano per 10 anni parallele. Blair, che deve oggi farsi perdonare le bugie con le quali trascinò la Gran Bretagna nella guerra in Iraq, ha avuto l’indubbio merito di aprire la nazione al mondo, avviando Londra verso quella trasformazione che ha fatto diventare questa capitale la metropoli europea più internazionale. Wenger ha compiuto la stessa rivoluzione: con il calcio del suo Arsenal ha rotto 130 anni di chiusura totale, spalancando i portoni del football a tecnici di altri Paesi. Oggi in Premier i manager stranieri sono la netta maggioranza appena 4 gli inglesi, Alan Pardew, Sean Dyche, Eddie Howe e Mike Phelan e questo campionato è il più seguito del pianeta: innegabile la mano di Wenger in questa trasformazione.
I PRIMI 10 ANNI — Vent’anni dopo, si sprecano gli aggettivi per definire il francese. Romantico, rivoluzionario, visionario, testardo, reliquia. Forse il vecchio Arsène è tutto e il contrario di tutto. Accolto con un titolo emblematico, "Arsene who?", Wenger ribaltò l’Arsenal, trasformando un simbolo del football noioso nella squadra più spettacolare d’Europa. La guida spirituale in campo fu il connazionale Vieira e presto sarebbe arrivato un altro francese destinato ad entrare nella storia del club: Thierry Henry. Due talenti incompresi in Italia, il primo al Milan, il secondo alla Juve: peccati mortali commessi dal nostro calcio. L’Arsenal diventò una macchina di spettacolo e di successi: dal 1996 al 2006, 3 Premier (fu il primo tecnico non britannico a vincerla), 4 FA Cup, 4 Community Shield, l’imbattibilità in Premier nel 200304 e la finale di Champions persa in 10 nel 2006 gli allori di quel periodo. La rivoluzione wengeriana fu totale.
SECONDO TEMPO — Il secondo decennio è stato all’insegna del riflusso. Lo sbarco di miliardari russi, arabi, statunitensi e thailandesi ha ridimensionato i Gunners. Dal 2006 a oggi, 2 Fa Cup e 2 Community Shield. Un passo indietro a livello di trofei, ma il calcio di Wenger, immutabile, ha continuato a divertire, anche se oggi, di fronte alla concorrenza delle altre squadre, la maggioranza dei tifosi invoca il cambiamento. Le 18 qualificazioni di fila in Champions, dal 2000 a oggi (2° assoluto per presenze dietro a Ferguson), dimostrano che il club è riuscito a tenere alto il profilo internazionale e ancora oggi, grazie ai 60 mila posti dell’Emirates, l’Arsenal ha un enorme seguito di fan stranieri.
da http://www.gazzetta.it/

mercoledì 28 settembre 2016

CL ARSENAL-BASEL= 2-0




Il Basilea ha fatto una magrissima figura all'Emirates Stadium, casa dell'Arsenal. I renani, padroni indiscussi della Super League, hanno infatti mostrato tutti i propri limiti e le proprie debolezze nella tana di una delle big d'Europa, inchinandosi alla fine 0-2. Lunghi, mal posizionati, spesso in ritardo, i rossoblù ci hanno messo pochissimo a piegarsi davanti ai Gunners i quali, pur senza incantare o firmare numeri da circo, hanno trovato la rete due volte in meno di mezzora. Merito di Walcott, in entrambi i casi bravo nel battere Vaclik. La doppia sberla non ha fatto risvegliare l'undici rossocrociato il quale, solo nel corso del primo tempo, ha rischiato di capitolare ancora in almeno tre-quattro occasioni. Gli errori degli avanti londinesi, beffati da fretta e imprecisione, hanno in ogni caso permesso al Basilea di andare al riposo "solo" sullo 0-2. Nella ripresa la musica non è cambiata. L'Arsenal ha continuato a condurre le operazioni e, seppur rallentando il ritmo, a presentarsi con pericolosa frequenza nell'area rossoblù. Anche i renani, a dire il vero, hanno cercato di pungere. Con Bjarnason (soprattutto) non sono comunque riusciti a impensierire Ospina. Alla fine mestamente, la truppa di Fischer si è arresa a un'evidenza triste, che la vede noiosamente tiranna in Svizzera e abitualmente tiranneggiata in Europa. da http://www.tio.ch/
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ARSENAL (4-2-3-1): Ospina 6.5; Bellerin 8, Mustafi 7, Koscielny 7, Monreal 7 (Gibbs 75); Cazorla 7.5, G Xhaka 7; Walcott 8.5 Oxlade-Chamberlain 70), 6 Ozil 7.5, Iwobi 7 (Elneny 70, 6); Sanchez 8. 
Subs not used: Cech, Gabriel, Perez, Reine-Adelaide. 
Scorers: Walcott (7, 26) 
Manager: Arsene Wenger 8
BASLE (3-5-2): Vaclik 7; Suchy 5.5, T Xhaka 6, Balanta 6; M Lang 6, B Bjarnsson 6 (Delgado 79, 5.5), Zuffi 6.5 (Elyounoussi, 5.5), Franson 6.5, Traore 6; Doumbia 6 (Sporar 57, 6), Steffen 6. 
Subs not used: Vailati, Gaber, Hoegh, Calla. 
Booked: Suchy, Elyounoussi.
Manager: Urs Fischer 6
Referee: Danny Makkelie (Holland) 6.5
Attendance: 59,993
Table. 6. Paris S.G. e Arsenal, 1. Basel,  Ludogorets

sabato 24 settembre 2016

PL ARSENAL-CHELSEA= 3-0




Vieira-Pires-Henry: è grande Arsenal. Per un attimo, Arsène Wenger rivive un brivido e scambia Ozil, Walcott e Sanchez per i totem dell'Arsenal più vincente del suo regno londinese. Per i 20 anni trascorsi alla guida del club, i suoi uomini gli impacchettano il regalo più bello: un dominio nel derby contro il Chelsea, un secondo gol da Play-Station e 40 minuti di calcio stellare, come se per la prima volta da tanti anni i Gunners volessero promuovere la propria candidatura per i traguardi più insperati. Dall'altra parte la crisi del Chelsea può dichiararsi aperta: Conte, che ha sempre fatto della solidità difensiva un marchio di fabbrica, deve digerire 9 reti subite in questo avvio di campionato e un soloclean sheet ottenuto nelle ultime 13 gare. Da 7 trasferte i Blues vengono perforati e il problema evidentemente viene da lontano: la scorsa stagione ha lasciato scorie ed eredità pesanti per l'ex ct della Nazionale, caduto contro il Liverpool e crollato sotto i colpi dei Gunners. Cazorla scalda i guantoni di Courtois che, dopo appena 11 minuti, cade: Cahill si addormenta e si fa soffiare il pallone da Sanchez che in campo aperto si presenta davanti al portiere per saltarlo con un tocco sotto al cachemire. Al 14' la gara è già in archivio: i Gunners sviluppano un'azione da manuale, Iwobi taglia fuori la difesa ospite e trova Bellerin che pesca al centro Walcott. Il 2-0 è servito. Il Chelsea prova a reagire con il diagonale di Willian, ma al 40' arriva il tris: il contropiede dell'Arsenal è perfetto, Ozil chiede il triangolo a Sanchez e lo ottiene. Sul cross del cileno, il tedesco incrocia al volo e il pallone rimbalza sul terreno di gioco e sul palo prima di gonfiare la rete. La ripresa è pura accademia per la squadra di Wenger. Walcott sfiora il 4-0, ma Courtois si oppone. Alonso, Pedro e Batshuayi non cambiano la sostanza. Quest’ultimo si divora un gol, solo davanti a Cech, tirandogli addosso. da http://it.eurosport.com
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ARSENAL (4-2-3-1): Cech 6.5; Bellerin 8, Mustafi 8, Koscielny 8, Monreal 7; Coquelin 6.5 (Xhaka 32, 7), Cazorla 7.5, Iwobi 7.5 (Gibbs 69, 6.5), Ozil 8, Walcott 7.5; Sanchez 8.5 (Giroud 79, 6)
SUBS NOT USED: Ospina, Perez, Oxlade-Chamberlain, Holding 
MANAGER: Arsene Wenger 8
CHELSEA (4-2-3-1): Courtois 6.5; Ivanovic 5.5, Cahill 4, Luiz 5.5, Azpilicueta 5.5; Kante 6, Matic 6.5; Willian 6.5 (Pedro 71, 5.5), Fabregas 5 (Alonso 55, 6), Hazard 6.5 (Batshuayi 71, 6); Costa 6
SUBS NOT USED: Begovic, Oscar, Moses, Chalobah 
BOOKED: Ivanovic, Costa
MANAGER: Antonio Conte 5.5
SCORERS: Sanchez 11, Walcott 14, Ozil 40 
REFEREE: Michael Oliver 7
ATTENDANCE: 60,028
Table. 18. Manchester City, 14. Everton, 13. Arsenal, Liverpool, Everton, 12. Manchester United, 10. Crystal Palace e Tottenham...

venerdì 23 settembre 2016

"Renderò l'Arsenal grande". L'uomo più ricco d'Africa vuole i Gunners

"Renderò l'Arsenal nuovamente grande". Aliko Dangote, l'uomo più ricco d'Africa, ha parlato a Bloomberg ed ha ufficializzato così l'intenzione di comprare i Gunners. Patrimonio personale da 8.3 miliardi di sterline, vuole riprovare a comprare l'Arsenal "entro tre-quattro anni", dopo che il cinquantanovenne nigeriano ci ha già provato senza successo sei anni fa. 
da http://www.tuttomercatoweb.com/

giovedì 22 settembre 2016

Inghilterra, vent'anni di Wenger all'Arsenal: tra successi e occasioni sprecate

Nella giostra delle panchine del football europeo, non molti possono vantare il suo traguardo. In Inghilterra, dopo il ritiro di Alex Ferguson dalla panchina del Manchester United, come lui non c'è nessuno. Stamane Arsene Wenger celebra un'importante pietra miliarie: vent'anni esatti alla guida dell'Arsenal. Arrivò nel settembre del 1996, relativamente sconosciuto: un tecnico francese di cui si parlava bene per i metodi rivoluzionari, che tuttavia aveva allenato fino a quel momento soltanto il Nancy e il Monaco (vincendo rispettivamente il 28% e il 48% delle partite), facendo meglio con il Nagoya (64%) ma in Giappone. Aveva già accumulato trofei, conquistando la Ligue 1e la Coppa di Francia con la squadra del principato monegasco, vincendo la Coppa dell'Imperatore nel paese del Sol Levante, ma nella Premier League come se la sarebbe cavata?
Nessuno si aspettava quello che sarebbe seguito: un ciclo lungo due decenni, lastricato di un'altissima percentuale di vittore (57%, per l'esattezza 645 successi, 263 pareggi e 219 sconfitte). E con tanti titoli: 3 Premier League, una delle quali, l'ultima, nel 2003-04, facendo guadagnare al suo Arsenal il soprannome di "Gli Invincibili"; 6 Coppe d'Inghilterra; 6 Community Shield (assegnata ogni anno in una partita fra la squadra che ha vinto il campionato e quella che ha vinto la Coppa d'Inghilterra nella stagione precedente). "Avrebbe potuto vincere di più", commenta il Guardian, "ma il calcio inglese deve essergli grato". Gli altri giornali concordano.
Sono vere, infatti, entrambe le affermazioni. Wenger ha fatto rimanere a lungo i suoi tifosi a bocca asciutta, anche in anni in cui poteva approfittare della debolezza delle avversarie tradizionali per rivincere il campionato: come nella scorsa stagione, in cui l'Arsenal ha guidato a tratti la classifica ma si è poi fatto sorpassare dalla sorpresa Leicester. Josè Mourinho non aveva tutti i torti a punzecchiarlo come uno "che non vince niente da troppo tempo" e con il quale, dunque, il portoghese non aspirava a fare cambio. L'altra sua colpa, ma forse più del club che sua, è stata di non avere quasi mai fatto spese pazze sul mercato - o perlomeno di avere speso meno delle rivali Chelsea, Manchester City, Manchester United. Il grande rammarico è non avere vinto la Champions.
In compenso, i meriti. Quandò arrivò ad Highbury, il mitico stadio ora trasferito un po' più in là nel quartiere londinese di Islington, la sua squadra era chiamata "Boring, boring Arsenal", noioso, noioso Arsenal. Wenger l'ha trasformata, creando uno stile di gioco veloce, offensivo, spettacolare - qualche volta anche troppo, perché magari veniva battuto da team che giocavano in difesa e contropiede. Ha allenato grandi campioni, come Henry, Van Persie, Fabregas, ma ne ha anche costruiti in casa. Ha imposto la sua filosofia in campo e fuori: sempre serio, mai inutilmente polemico (tranne che con l'odiato nemico Mou), mai in cerca di scuse. Forse dopo il traguardo dei vent'anni nello stesso club si avvicina anche per lui il momento di andarsene. Si vedrà dove, magari ad allenare una nazionale (inglese o francese?). Oppure, a 66 anni, potrebbe anche ritirarsi, scrivere le sue memorie e fare il commentatore tivù: certo ha guadagnato abbastanza. L'anno scorso ha divorziato dalla moglie, una ex-giocatrice di basket, qualche tempo fa i tabloid scrissero di una sua relazione con una cantante francese. Ma della sua vita privata si sa poco, anche lì lo stile Wenger ha imposto classe e decoro. Una cosa è certa: all'Arsenal lascerà un buon ricordo. E un altro capace di durare così a lungo su una panchina di grido, dopo di lui, non sarà facile incontrarlo.
di Enrico Franceschini, da http://www.repubblica.it/

Arsenal, Wenger fortunato: un tifoso invade il campo per offrirgli una torta

Una serata speciale per Arsene Wenger e il suo Arsenal. La vittoria per 4-0 sul campo del Nottingham Forest ha permesso ai Gunners di qualificarsi per il quarto turno di EFL Cup (la Coppa di Lega) senza sprecare troppe energie. Ma se per i giocatori in campo la partita è stata quasi "divertente", per il manager francese lo è stata ancora di più. Pochi minuti dopo il gol di Xhaka, infatti, uno spettatore (che ancora non è chiaro per quale squadra facesse il tifo) ha fatto invasione di campo, eludendo i controlli e dirigendosi direttamente verso l'allenatore ospite.
Con sé portava una scatoletta che non conteneva altro che una torta salata tipica della cultura culinaria britannica. Il tifoso voleva semplicemente offrirla a Wenger, forse per cortesia, forse come gesto di riconoscimento. 
Fatto sta che, arrivato a pochi metri dal suo obiettivo, è stato prima intercettato da uno dei collaboratori di Wenger e successivamente allontanato di peso da due addetti alla sicurezza dello stadio che si trovavano lì a pochi metri. Il tifoso ha cercato in tutti i modi di spiegare le sue ragioni, specificando che non voleva fare niente di male, ma gli steward non ne hanno voluto sapere nulla. In tutto questo Wenger, inizialmente concentrato sulla partita, si è accorto di quanto accaduto e ha abbozzato un sorriso, non proprio il suo marchio di fabbrica. Già questo può essere un successo per il "dolce" invasore.
da http://www.foxsports.it/

martedì 20 settembre 2016

LC NOTTINGHAM FOREST-ARSENAL=0-4



Bastano pochi titolari all'Arsenal per guadagnarsi gli ottavi di finale di EFL Cup 2016/17 in scioltezza: Xhaka e Lucas Perez decidono la gara del City Ground contro il Nottingham Forest, terminata con un rotondo 0-4 firmato dai due nuovi acquisti e da Chamberlain, coadiuvati da tantissimi giovani. Le scelte di Wengervanno infatti nella direzione del turnover, premiando i migliori talenti a disposizione. Non basta a Montanier schierare un undici di plausibili titolari: i suoi creano troppo poco in rapporto ad un avversario di comunque altra caratura. Entrambe le compagini cercano di iniziare l’azione dal fraseggio difensivo, ma ai londinesi la tattica rischia di costare carissimo dopo nove minuti: una palla persa al limite dell’area propizia una conclusione di Kasami, a cui manca il killer instinct per trovare lo specchio. Risponde Akpom quattro minuti dopo, innescato da Reine-Adelaide, ma i guantoni di un reattivo Stojkovic gli negano la gioia del gol. Bisogna attendere la metà del primo tempo per assistere invece alla prima e unica fiammata del grande ex Bendtner (fino a quel momento protagonista solo per un giallo inutile), un destro forte dal limite sul secondo palo che esce non di molto.
La precisione non manca a Xhaka, di nuovo in gol, di nuovo col mancino, di nuovo dalla grande distanza: il suo missile terra-aria-incrocio piega le mani al portiere serbo del Forest e vale l’1-0 Gunner al 24’. Forte del vantaggio, l’Arsenal passa alla gestione ordinata, cercando di creare con criterio in avanti e limitando le sofferenze, tutte frutto di contropiedi o piazzati, ma senza subire occasioni tali da impensierire Martinez. La miglior ripartenza la pescano addirittura gli stessi uomini di Wenger: Chamberlain conduce, Akpom rifinisce e Reine-Adelaide conclude, ma a lato di un nonnulla, a timbrare un primo tempo comunque positivo, chiuso da un destro molle di Bendnter dal limite, agevole per il portiere argentino degli ospiti.
Ritmi che si mantengono piuttosto bassi anche in apertura di ripresa, facendo ovviamente il gioco dell’Arsenal, pericoloso con una punizione di Lucas Perez bloccata da Stojkovic. Il Nottingham alza i ritmi, ma all’ora di gioco la combina grossa Mancienne: il taglio interno di Akpom viene letto da Lucas Perez che lo serve con un ottimo filtrante, il francese ostacola irregolarmente il tiro del giovane Gunner, procurando il penalty, trasformato di giustezza dal neo-acquisto spagnolo. Al 71’, di nuovo Mancienne protagonista in negativo, a coronare la sua serata nera: controlla malissimo la palla in area, facendosi anticipare ancora da Lucas Perez, poi lucido ad evitare l’uscita disperata del portiere e appoggiare in porta con il destro il 3-0 che chiude i conti.
L’ex Deportivo potrebbe addirittura triplicare, se non fosse che il suo sinistro nel pieno dell’area si rivela troppo delicato, basso e centrale. Il finale regala anche difese aperte, occasioni da entrambe le parti che esaltano i due portieri, in particolar modo Martinez, lesto nel parare un destro di prima di Osborn dal limite. Prova a iscriversi a referto anche Chamberlain, ma dopo aver seccato un avversario con un doppio dribbling il diagonale trova il piede di Stojkovic. L'inglese riesce comunque a metter la propria firma nella gara, tagliando dalla fascia e concludendo con il sinistro in posizione centrale. Finisce 4-0: Wenger può sorridere, le sue seconde e terze linee confermano la qualità. E conquistano gli ottavi. da https://www.vavel.com
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Nottingham Forest: Stojkovic 5.5; Pereira 7, Mills 6.5, Mancienne 6.5, Lichaj 6.5; Cohen 6.5, Kasami 6.5 (Carayol 69, 6); Dumitru-Cardoso 6.5 (Lica 81 6), Lansbury 6.5, Osborn 6.5; Bendtner 6.5 (Vellios 80, 6)
Subs not used: Smith, Fox, Hobbs, Grant
Booked: Cohen, Lansbury, Bendtner
Manager: Philippe Montanier
Arsenal: Martinez 6; Maitland-Niles 6.5 (Bielik 87, 6), Gabriel 7, Holding 6.5, Gibbs 6.5; Xhaka 7, Elneny 6.5; Reine-Adelaide 6.5 (Zelalem 83, 6, Oxlade-Chamberlain 7, Akpom 7 (Willock 83, 6); Perez 7.5 Subs: Dasilva, Mavididi, Sheaf, Macey.
Subs not used: Macey, Sheaf, Mavididi, Dasilva
Booked: Holding
Goals: 23'Xhaka, 60'Perez(pen.),71'Perez, 93'Oxlade-Chamberlain,
Manager: Arsene Wenger 7
Referee: Paul Tierney - 6.5
Attendance: 28,567

sabato 17 settembre 2016

PL HULL CITY-ARSENAL= 1-4
















HULL CITY (4-5-1): Jakupovic 7; Elmohamady 6, Livermore 6, Davies 6, Robertson 7; Diomande 6 (Maguire 42, 6), Meyler 6.5, Huddlestone 6 (Mason 58, 6), Clucas 6.5, Snodgrass 7; Hernandez 6 (Mbokani 77, 6.5).
Subs not used: Marshall, Henriksen, Maloney, Keane
Sent off: Livermore.
ARSENAL (4-2-3-1): Cech 6; Bellerin 6, Mustafi 6.5, Koscielny 6.5, Monreal 6.5; Coquelin 6.5, Cazorla 6.5 (Xhaka 67, 6); Walcott 8 (Perez 88), Ozil 6.5, Iwobi 7 (Elneny 77, 6), Sanchez 6.
Subs not used: Ospina, Gibbs, Holding, Oxlade-Chamberlain.
Booked: Cazorla, Cech.
Scorer: Sanchez 17, 83, Walcott 55, Snodgrass 79 (pen). Xhaka 90+2.
Referee: Roger East 6.5.
Table. 15. Manchester City, 13. Everton, 11. Tottenham, 10. Chelsea, Liverpool, Arsenal, 9. Manchester United...
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Buona vittoria per l’Arsenal, che travolge per 4-1 l’Hull City al Kc Stadium e centra la terza vittoria consecutiva in campionato, dopo quelle contro Watford e Southampton, salendo a quota 10 punti in classifica. L’Arsenalcomincia bene il match, pressando l’Hull e chiudendolo nella propria metà campo, ed al 17′ passa in vantaggio grazie al gol di Alexis Sanchez che devia un tiro di Iwobi. Al 41′ Coquelin calcia da buonissima posizione,Livermore tocca con le mani il pallone, e l’arbitro assegna il calcio di rigore, espellendo l’inglese, dal dischetto parte Sanchez che però si fa neutralizzare da Jakupovic, finisce sul risultato di 0-1 il primo tempo. da http://magazinepragma.com/

giovedì 15 settembre 2016

Vieira: “Deluso da Wenger, mi aspettavo chiamata Arsenal a fine carriera”

Patrick Vieira, ex centrocampista francese, ha svelato ai microfoni de L’Equipe che si sarebbe aspettato una chiamata da parte del connazionale Arsene Wenger, manager dell’Arsenal, per farlo inserire all’interno dello staff tecnico dei Gunners. Ecco quanto dichiarato dall’attuale allenatore dei New York City: “Ero un po’ deluso per non esser stato chiamato alla fine della mia carriera. Wenger ha diritto di pensare che non lo meritavo perché magari non mi riteneva pronto, ma penso che ci sia sempre un modo per aprire la porta. Da giocatore puntavo sempre agli obiettivi importanti e lo stesso vale per la mia carriera da allenatore. Il mio sogno è quello di guidare un giorno una delle più grandi squadre d’Europa”. da http://www.itasportpress.it/

martedì 13 settembre 2016

CL PARIS SAINT GERMAIN-ARSENAL= 1-1



Finisce 1-1 al Parco dei Principi tra Psg e Arsenal. Un risultato che fa sicuramente più felici i Gunners, non solo perché ottenuto in trasferta ma anche per come si era messa la gara. Il Paris Saint Germain, infatti, colpisce a freddo la squadra di Wenger dopo meno di un minuto. Aurier si invola sulla corsia di destra e disegna un cross perfetto per la testa di Cavani, che stacca imperiosamente e batte Ospina. Gli uomini di Emery giocano meglio e falliscono buone opportunità per raddoppiare. Errori che costeranno cari ai francesi, visto che nella ripresa l’Arsenal trova il pareggio con Alexis Sanchez, rapidissimo a ribadire in rete la ribattuta di Areola sul tiro da centro area di Iwobi. Nel recupero entrambe le squadre restano in dieci per le espulsioni di Giroud e Verratti, ma il risultato non cambia. da http://www.repubblica.it/
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PSG: Areola 6.5; Aurier 7.5 (Meunier 84, 6), Marquinhos 7, T Silva 7, Maxwell 7; Verratti 8.5, Krychowiak 6.5 (Pastore 79, 6), Rabiot 7.5 (Motta 74, 6); Di Maria 6, Cavani 6.5, Matuidi 7.
Subs: Trapp, Kimpembe, Lucas, Jese.
Booked: Verratti, Motta.
Sent off: Verratti.
Manager: Unai Emery 7.
Arsenal: Ospina 7.5; Bellerin 7, Mustafi 7, Koscielny 7.5, Monreal 6; Coquelin 6 (Xhaka 71, 6), Cazorla 6.5; Iwobi 6.5, Ozil 6.5 (Elneny 85, 6), Oxlade-Chamberlain 6 (Giroud 63, 6), Sanchez 7.
Subs: Cech, Holding, Gibbs, Lucas.
Booked: Coquelin, Giroud.
Sent off: Giroud.
Manager: Arsene Wenger 7.
Goals: Cavani 1, Sanchez 77.
Referee: Viktor Kassai (Hungary). 

sabato 10 settembre 2016

PL ARSENAL-SOUTHAMPTON= 2-1


Un Arsenal non impeccabile centra la seconda vittoria stagionale contro il Southampton, all’Emirates, iGunners si impongono per 2-1 grazie alle reti di Koscielny e Cazorla. L’Arsenal parte male, il Southamptontiene il pallino del gioco ed al 18′ passa in vantaggio grazie al rocambolesco autogol di Cech, successivo alla traversa su punizione di Tadic. L‘Arsenal reagisce e trova il pareggio grazie alla stupenda rovesciata diKoscielny, che porta il punteggio sull’1-1, risultato con cui termina la prima frazione di gioco. Nel secondo tempo inizia meglio l’Arsenal, ma cala con lo scorrere dei minuti, le due squadre non riescono a sbloccare il risultato di parità, fallendo delle buone occasioni, soprattutto il Southampton con Long. La partita sembra destinata a finire sull’1-1, ma al 92′ Fonte mette giù Giroud, calcio di rigore assegnato all’Arsenal, dal dischetto parte Santi Cazorla, che non sbaglia e porta i Gunners sul definitvo 2-1.  da http://magazinepragma.com/
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ARSENAL: Cech 6; Bellerin 7, Mustafi 6, Koscielny 6, Monreal 6.5; Coquelin 7, Cazorla 8; Oxlade-Chamberlain 5.5 (Sanchez 62, 6.5), Ozil 6.5, Walcott 5.5 (Iwobi 75, 6.5); Lucas 6 (Giroud 62, 6) 
SUBS NOT USED: Ospina, Holding, Xhaka, Elneny 
BOOKED: Monreal, Cazorla
MANAGER: Arsene Wenger 
SOUTHAMPTON: Forster 6; Cedric 6, Fonte 6, Van Dijk 6, Bertrand 6.5; Romeu 6.5, Clasie 6.5 (Hojbjerg 64, 6), Davis 7; Tadic 7 (Ward-Prowse 80), Rodriguez 6 (Long 46, 5), Redmond 7 
SUBS NOT USED: McCarthy, Yoshida, Austin, Targett 
GOALS.  Cech OG 18, Koscielny 29, Cazorla 90
BOOKED: Forster, Fonte, Bertrand, Van D
MANAGER: Claude Puel  
REFEREE: R. Madley 5
Table. 12. Manchester City, 9. Chelsea, Manchester United, 8. Tottenham, 7. Everton, Liverpool, Hull, Arsenal...

martedì 6 settembre 2016

Vardy: «Ecco perché ho detto di no all'Arsenal»

Jamie Vardy è stato il capocannoniere del Leicester di Claudio Ranieri, nella passata stagione: il classe 87 è arrivato dietro solo al connazionale del Tottenham Harry Kane. Il 29enne è stato fondamentale nella conquista della Premier League e insieme a Riyad Mahrez è stato autore di 41 reti in campionato. In estate, Vardy è stato corteggiato in maniera folle da parte dell’Arsenal di Arsene Wenger che era ormai sicuro di aver il sì del giocatore: l’ex Fleetwood Town, però, è stato fedele alle volpi ed ha scelto di restare. Vardy è rimasto alla corte di Claudio Ranieri ed ha anche prolungato il suo contratto con il club campione d’Inghilterra. Il 29enne ha voluto spiegare perché ha detto no all’Arsenal: “Pensavo sempre alla stessa cosa, all'offerta dell'Arsenal, la testa e il cuore però mi hanno detto di restare ed è questo il motivo che mi ha portato a prendere la mia decisione. Wenger era in Francia per lavorare per alcune emittenti televisive in occasione di Euro 2016 e ci siamo visti in alcuni alberghi. Mi è sembrata una cosa naturale, nulla di più. Sono stato lusingato dal suo interesse per me ma poi ho deciso con il cuore".
da http://www.corrieredellosport.it/

sabato 3 settembre 2016

Arsenal e Milan: vecchie glorie e tante risate!

In uno dei pochi sabati della stagione calcistica senza Premier, vedi un po’ di maglie targate Arsenal sul tube e inizi a farti delle domande.
In pochi secondi fai menti locale e ti ricordi che all’Emirates si sfidano le vecchie glorie dei Gunners e quelle del Milan. Lo stadio dei biancorossi è pieno come un uovo, quasi come se si trattasse di una sfida di Champions. La buona notizia è che l’Arsenal Foundation, impegnata in diversi progetti a favore della comunità, incassa la bellezza di un milioncino di sterline.
Ovviamente il risultato non conta – quattro a due a favore dei padroni di casa – ma un paio di episodi curiosi vale la pena di raccontarli.
Kanu, dinoccolato ancora più del solito, fa finta di niente e, nonostante Wenger (perché ovviamente ad allenare le Legends dell’Arsenal è l’alsaziano) lo releghi in panchina, si presenta in campo al fischio d’inizio. Quando Webb fa le verifiche contabili e ne trova dodici in biancorosso, manda Cuore Matto in castigo, sulla panca che accoglie le altre riserve dell’Arsenal.
L’appuntamento tra il nigeriano e il campo è comunque solo rimandato e quando il quarantenne esce dal campo di gioco lo fa con il pallone del match, grazie a una tripletta niente male. I tifosi dei Gunners danno ancora maggiore colore al siparietto, salutando il fuoriclasse africano al grido di “Sign him up!”.
Altro momento di risate generali quando Di Canio e Winterburn si affrontano e simulano la spinta dell’italiano e il goffo atterramento dell’ex laterale sinistro dei Gunners. A ricordare ovviamente l’episodio di Sheffield Wednesday – Arsenal del ’98 e il KO dell’arbitro Alcock, a fronte del colpo ricevuto dall’ex laziale. In quell’occasione proprio Winterburn aveva accompagnato l’uscita dal terreno di gioco di Di Canio con parole non certo mielose!
Insomma quei ragazzi in metropolitana con una casacca Arsenal un po’ retro’ non hanno certo avuto torto: un pomeriggio per una buona causa, un hat-trick, qualche tocco di classe e quattro belle risate …
da http://inthebox.gazzetta.it/

giovedì 1 settembre 2016

In's & Out's 2016/17

In's
Granit Xhaka [Borussia Monchengladbach - Arsenal] Reported £35m
Tacuma Asano [San Frecce Hiroshima - Arsenal] Loan

Rob Holding [Bolton - Arsenal] Reported £2m
Shkodran Mustafi [Valencia - Arsenal] Around £35m
Lucas Perez [Deportivo La Coruna - Arsenal] £17.1m

Out's
Dan Crowley [Arsenal - Oxford] Loan
Isaac Hayden [Arsenal - Newcastle] Undisclosed

Wojciech Szczesny [Arsenal - Roma] Loan
Joel Campbell [Arsenal - Sporting Lisboa] Loan
Tomas Rosicky [Arsenal - Sparta Prague] Free
Calum Chambers [Arsenal - Middlesbrough] Loan
Serge Gnabry [Arsenal - Werder Bremen] Undisclosed
Glen Kamara [Arsenal - Colchester] Loan
Jack Wilshire [Arsenal - Bournemounth] Loan