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martedì 18 luglio 2023

Wenger si sbilancia sull’Arsenal: “Vinceremo la Premier League”.

Arsene Wenger, storico ex allenatore dell'Arsenal, ha dato la sua personale benedizione alla squadra Gunners in vista della prossima stagione. L'ex manager ha avuto modo di parlare della squadra allenata da Arteta ed in particolare dei rinforzi che sono arrivati dal mercato. nello specifico all'acquisto record Declan Rice ma anche a Timber e Havertz.
Intervistato da Eurosport, Wenger si è espresso da vero sostenitore della squadra: "L'Arsenal ha fatto buoni investimenti nel complesso". E riferendosi a Timber e Havertz: "Sono giocatori maturi ma ancora giovani, hanno 23-24 anni e possono giocare ancora per molto. Dopo la scorsa stagione saranno più sotto pressione, ma se hanno imparato potranno gestirla. Vinceremo la Premier League, ho pochi dubbi su questo".
Molto più di una semplice benedizione, quindi, quella dell'ex manager Gunners che non ha certo mai dimenticato la passione e l'amore per la squadra di Londra che dopo il secondo posto della passata annata parte in questa nuova stagione con la voglia di imporsi. da https://www.itasportpress.it

martedì 14 febbraio 2023

HISTORY - L’Arsenal di Wenger era un covo di bevitori mostruosi: “Ordinammo 35 birre, 7 per ciascuno”.

Svelata la storia del ‘Tuesday Club’, le serate in cui i calciatori del grande Arsenal di Arsene Wenger bevevano come spugne. E tuttavia si scandalizzavano se vedevano un compagno fumare una sigaretta: “Come faremo a vincere?”.

L'Arsenal degli Invincibili di Arsene Wenger è la formazione passata alla storia nella stagione 2003/04 per aver vinto la Premier League senza perdere neanche una partita. Ma i Gunners allenati dal tecnico francese già avevano trionfato in campionato due volte negli anni precedenti e in entrambe le occasioni (1998 e 2002) in rosa c'era un connazionale di Wenger, il duttile difensore e centrocampista Gilles Grimandi. Non un titolarissimo, ma un elemento importante di quella squadra (165 presenze totali in cinque anni di militanza).

Arrivato dal Monaco campione di Francia nel 1997, l'allora 26enne vinse subito il double Premier-FA Cup, centrandolo anche quattro anni dopo. Quello era uno squadrone, con gente come Vieira, Bergkamp, Henry, ma lo zoccolo duro era composto da calciatori inglesi che avevano una caratteristica: erano tutti bevitori da competizione mondiale. Sono noti i problemi di alcolismo del capitano Tony Adams, raccontati poi da lui stresso, ma anche altri non scherzavano quando si trattava di mandare giù pinte su pinte.
Nei suoi primi anni all'Arsenal, Grimandi decise di far parte del cosiddetto ‘Tuesday Club', un'uscita serale organizzata il martedì dai giocatori. Il club in questione prevedeva sessioni di bevute pesanti con presenze abituali del calibro di Adams, Lee Dixon, Paul Merson e Ray Parlour, tra gli altri. Un giorno dunque anche il difensore francese volle unirsi alla festa, uscendo decisamente sconvolto da quell'esperienza.

"Stavo solo iniziando a parlare inglese, ma mi piace la buona compagnia, quindi volevo andare con loro – ha detto Grimandi, ricordando i bei tempi andati al Sun – Sono andato un giorno e ho incontrato molti grandi bevitori. Poco dopo ho detto a Ray: ‘Devo andare a casa o morirò!'. Lui si è messo a ridere. Ero molto sorpreso. Un altro giorno, un giocatore francese della squadra stava fumando ed i giocatori inglesi erano scioccati. Eppure il giorno prima erano completamente ubriachi e per loro non è stato scioccante! Avevamo approcci molto diversi al bere e al fumo…".

Lo stesso Parlour dal canto suo ha fatto un racconto simile, che spiega bene com'era la situazione ‘alcolica' di quell'Arsenal e come fosse ritenuta normale da tutti: "Posso raccontare una storia sul periodo in cui siamo andati in tour con Arsene Wenger nel 1997/98 – ha detto l'ex centrocampista inglese a talkSPORT – Era la sua prima vera stagione e alla fine abbiamo vinto il Double. Andiamo in tour precampionato e non abbiamo bevuto per 14 giorni. Immaginate i ragazzi britannici, eravamo imbavagliati. L'ultimo giorno abbiamo avuto un incontro e Wenger ha detto: ‘Siete stati eccezionali, potete fare quello che volete stasera'. Avevamo già visto il pub in cui saremmo andati".

"C'erano circa cinque di noi che avevano visto questo pub e non vedevano l'ora – ha continuato Parlour – Poco prima di lasciare l'hotel, Grimandi, uno dei francesi, ha detto: ‘Posso uscire con voi ragazzi?'. Gli ho detto: ‘Gilles, vieni con noi, ti divertirai molto di più'. So cosa avrebbero fatto quella sera i francesi, sarebbero andati al bar a parlare di calcio. Ho detto: ‘No, no, Gilles, andiamo al pub e ci divertiamo'. Quindi è venuto con noi. Steve Bould era il più grande bevitore di tutti.. era sempre in prima fila! Era al bar e ha detto: ‘Ciao Gilles, cosa vuoi bere?'. Ha detto: Posso avere un bicchierino di vino?'. Così Steve va dal barista e gli dice: ‘Posso avere 35 boccali di birra e un bicchierino di vino bianco?'. Ne avevamo sette per ciascuno. Gilles era tipo: ‘Come potete bere così tanto e correre in campo?'. Usciamo da questo bar dopo sette pinte veloci e andiamo in un altro bar. E tutti i ragazzi francesi erano al bar a fumare! Ho pensato: ‘Come faremo a vincere il campionato quest'anno quando siamo tutti ubriachi e loro fumano?'. E abbiamo finito per vincere il Double!". da https://www.fanpage.it

martedì 27 dicembre 2022

Arsenal-West Ham, Wenger in tribuna: mancava dall'Emirates da 4 anni.

Un ospite in tribuna, più che gradito: durante Arsenal-West Ham, ultimo match del Boxing Day di Premier League, le telecamere hanno inquadrato Arsene Wenger, storico allenatore dei Gunners dal 1996 al 2018.
Il francese, che oggi ha 73 anni, mancava dallo stadio dell'Arsenal proprio dal 2018. Nel frattempo, è diventato il responsabile dello sviluppo mondiale del calcio per conto della Fifa, ruolo assunto a partire dal 2019, durante la gestione di Gianni Infantino.
Wenger è stato inquadrato poco prima del quarto minuto di gioco, in occasione del gol del vantaggio di Bukayo Saka, poi annullato per posizione di fuorigioco rilevata su Nketiah, l'assist-man. Wenger si era alzato in piedi per esultare, ma il festeggiamento è stato bloccato sul nascere dalla segnalazione dell'assistente di Oliver.
Con l'Arsenal Wenger ha vinto l'ultima Premier League della storia dei Gunners, nella stagione 2003-2004. Era il cosiddetto "Arsenal degli invincibili", una squadra che non perse nessuna delle 38 partite giocate in quella stagione in campionato. L'Arsenal occupa oggi il primo posto della classifica di Premier League, e mira a ripetere quei successi, tornando in cima all'Inghilterra. Non solo: l'Arsenal non si qualifica alla Champions League proprio dai tempi di Arsene Wenger, visto che l'ultima partecipazione alla fase a gironi risale alla stagione 2016-2017. Né Emery né Arteta sono stati finora in grado di riportare i Gunners dove riuscì Wenger (che nel 2006 sfiorò la vittoria in finale col Barcellona). da https://gianlucadimarzio.com

giovedì 25 novembre 2021

Arteta "chiama" Wenger all'Arsenal: "Mi piacerebbe tornasse, lo vorrei vicino a me"

Un ritorno di Wenger all'Arsenal? Mikel Arteta vota sì. Nessun cortocircuito, ma un semplice desiderio espresso con grande chiarezza dall'attuale manager dei Gunners: "Ho parlato con Arsène quando sono andato a vedere il suo film. Mi piacerebbe riaverlo qui perché credo gli farebbe piacere vedere quanto rispetto e ammirazione tutte le componenti del club nutrano per lui. In quale ruolo rientrerebbe? Non so dirlo ora, ma quello che posso affermare è che mi piacerebbe averlo molto più vicino, perché mi aiuterebbe molto". da https://www.tuttomercatoweb.com

martedì 16 novembre 2021

Wenger ha detto che rimanere all’Arsenal tutti quegli anni è stato un errore.

Forse non c’era bisogno di puntualizzarlo, nel senso che si tratta di una non-notizia, di una cosa di cui tutti ci eravamo accorti da tempo, ma Arsène Wenger ha riconosciuto che rimanere all’Arsenal per molto tempo è stato un errore. Il manager francese ha parlato della sua lunga permanenza ai Gunners nel documentario Arsène Wenger: Invincible, e si è lasciato andare a una confessione piuttosto desolata sulla sua decisione di non provare nuove esperienze lontano da Londra: «In tante squadre mi hanno offerto la loro panchina: due volte il Real Madrid, la Juventus, il Paris Saint-Germain, persino il Manchester United. Ho rifiutato la proposta della Federazione francese e di quella inglese, sarei potuto diventare ct della Francia e dell’Inghilterra in diverse occasioni. Avrei dovuto accettare una di queste destinazioni, e invece sono rimasto sempre all’Arsenal. È stato un errore».
Secondo Wenger, «a quei tempi amavo troppo il luogo e il club in cui lavoravo, mi sono identificato completamente con l’Arsenal, con la società, con i tifosi. E questo ha finito per penalizzarmi». Quando parla di questo suo rimpianto, Wenger fa riferimento a un periodo preciso: quello che va dal 2006 fino al suo addio, consumatosi al termine della stagione 2017/18: «Da quando abbiamo ultimato la costruzione dell’Emirates», ha detto, «è iniziata la mia sofferenza. Abbiamo lasciato Highbury, uno stadio che era come la mia anima, e abbiamo dovuto ridimensionare i nostri obiettivi sportivi». Un altro momento importante si è verificato nel 2007: «Per la prima volta», ha raccontato Wenger, «ho avvertito delle frizioni all’interno del club, della dirigenza. Ero combattuto se andare via o meno, ma poi mi sono lasciato convincere a restare da David Dein, il vicepresidente. Avrei dovuto lasciare».
Wenger ha parlato anche del suo addio all’Arsenal: «Per me è stato come assistere alla fine della mia vita, a un vero e proprio funerale. Persino le enormi critiche che ho ricevuto negli ultimi anni si sono fermate, tutti erano gentili con me. Per me è stato importante, il calcio ha un significato enorme nella mia vita, quando allenavo ero una specie di eremita, vivevo in una bolla, c’erano solo la mia casa, il centro d’allenamento e lo stadio. Mi sento in colpa perché il calcio mi ha fatto diventare egoista, non mi ha fatto prendere cura delle persone intorno a me, della mia famiglia. Ho sacrificato i migliori anni della mia vita per l’Arsenal, ma alla fine sono stato ripagato dall’amore dei tifosi, da quanto ho contribuito per rendere il club ciò che è oggi. Non rinnego e non rinnegherò niente, sosterrò l’Arsenal per sempre». da https://www.rivistaundici.com

domenica 20 dicembre 2020

BOOK. "ARSENE WENGER, La mia vita in bianco e rosso. Le mie passioni, il mio calcio" di Arsène Wenger (Baldini & Castoldi), 2020


Per il suo approccio al gioco e al lavoro di squadra, per il suo rigore e le sue idee innovative in materia di dieta e di benessere, Arsène Wenger, soprannominato "Il Professore", ha lasciato il segno nel mondo del calcio, trasformando il mestiere di allenatore in pura arte. In questo libro decide di raccontarsi per la prima volta in assoluto. Come ha fatto il bambino di Duttlenheim, un piccolo paesino in Alsazia, che non sembrava affatto destinato al successo, a entrare nella leggenda? Come ha costruito la favolosa squadra degli "Invincibili", quell'Arsenal che per una stagione intera non ha mai subìto sconfitte? Come è riuscito a rivoluzionare quel club tutto sommato conservatore, facendolo passare da 70 a 700 dipendenti? Arsène Wenger ricorda qui ogni partita decisiva, ogni squadra che ha allenato, i giocatori che ha scoperto, formato, guidato e fatto crescere. Condivide con il lettore i momenti più importanti, le vittorie più celebri e le sconfitte più dure, e parla del suo mondo, dei valori che lo hanno sempre guidato: il rigore, la giustizia, il senso del dovere di fronte a un mondo, quello del calcio, che ha conosciuto eccessi e periodi bui. Ci offre così il racconto di una vita caratterizzata da un grandissimo amore per questo sport, per la sua grazia e la sua bellezza. Una lezione di vita: occorre assumersi il rischio delle proprie idee, crederci, lavorare sodo, guidare la propria squadra e non arrendersi mai.

lunedì 12 ottobre 2020

Wenger: “Cristiano Ronaldo aveva già la maglia dell’Arsenal ma il Manchester United…”

Cristiano Ronaldo è stato vicinissimo a firmare per l’Arsenal. Un retroscena di mercato ben noto nel mondo calcistico ma che ogni volta che viene raccontato da Arsene Wenger, ex manager dei Gunners, fa capire come la squadra di Londra sia stata davvero ad un passo dall’accogliere quello che sarebbe poi diventato il 5 volte vincitore del Pallone d’Oro. Ai microfoni del Guardian, l’ex manager francese ha rivelato ulteriori dettagli di quella trattativa poi non andata a buon fine.
“L’accordo con lo Sporting Lisbona c’era, avevamo tutto fatto”, ha detto Wenger sul passaggio di un giovane Cristiano Ronaldo dal club portoghese all’Arsenal. “Poi il Manchester United ci superò nell’offerta e subimmo la loro forza. I Red Devils chiusero l’accordo. Cristiano Ronaldo aveva già la maglia dell’Arsenal e io ricordo che pranzai anche con lui e sua madre nel centro sportivo…”. da https://www.itasportpress.it/

mercoledì 18 settembre 2019

Cristiano Ronaldo rivela: "Sono stato a un passo dall'Arsenal"


























Nella lunghissima intervista rilasciata a 'ITV', Cristiano Ronaldo ha svelato un clamoroso retroscena di calciomercato precedente al suo trasferimento al Manchester United.
Nell'estate del 2003 infatti anche altre società (compresa l'Inter) lo avevano cercato con insistenza e in particolare l'Arsenal di Arsene Wenger.
"E' vero, sono stato davvero molto vicino. A un passo".
L'intervistatore Piers Morgan, grande tifoso dell'Arsenal, a quel punto ha consegnato a Ronaldo una maglia dell'Arsenal col numero 7 e il portoghese gli ha chiesto scusa per aver scelto il Manchester United. "Perdonatemi. Voglio scusarmi per non essermi unito all'Arsenal. Non è successo ma apprezzo l'Arsenal e quello che Wenger ha fatto per me ma nel calcio non sai mai dove giocherai, la vita è così".
Lo stesso Wenger d'altronde qualche tempo fa ha raccontato come il mancato acquisto di Cristiano Ronaldo fosse il suo più grande rimpianto, perché in grado da solo di poter cambiare la storia dell'Arsenal. Una storia che invece ha portato CR7 dritto a Manchester. da https://www.goal.com

giovedì 23 agosto 2018

Minacce a Wenger: all'Arsenal andava in panchina con i bodyguard

Solo un amore così intenso può dar vita a un addio tanto fragoroso. L'Arsenal e Wenger, oltre 20 anni insieme e adesso che non lo sono più quasi fatichiamo a crederlo. Così come non ci sembra vero che al culmine del periodo di crisi, poco prima del divorzio, Wenger dovesse portarsi in panchina delle guardie del corpo, tanto si sentiva in pericolo in mezzo alla sua gente. Le indiscrezioni sono state raccolte dal giornalista John Cross in un libro, e confermate dal club: Wenger, soprattutto nelle ultime due stagioni, non si sentiva più al sicuro, considerando anche la mancanza di barriere tra pubblico e campo negli stadi inglesi. Riceveva minacce da parte della tifoseria, da lì la richiesta al club di essere più tutelato a bordocampo. Come racconta il Sun, la rottura definitiva avrebbe anche una data e un luogo precisi: fine 2014, quando di ritorno da una sconfitta contro lo Stoke City, Wenger si ritrovò in treno faccia a faccia con alcuni tifosi inferociti, che lo insultarono pesantemente rendendo necessario l'intervento del personale della stazione. Da quel momento Arsene capì che nulla sarebbe stato più come prima, e che un paio di bodyguard alle spalle gli sarebbero serviti come e forse più di due centrali affidabili. da https://sport.sky.it

domenica 13 maggio 2018

PL HUDDERSFIELD TOWN-ARSENAL= 0-1


























Si chiude come altro non poteva chiudersi, con una vittoria, l'avventura ventennale di Arsene Wenger sulla panchina dell'Arsenal. Nell'ultima partita della stagione di Premier League, ad Huddersfield, in una gara spregiudicata e senza tensione, i Gunners strappano infatti l'1-0, blindando il sesto posto a quota 63 punti e ritrovando la vittoria in trasferta grazie alla rete, a fine primo tempo, di Aubameyang.
David Wagner sceglie un 5-3-2 con Lossl tra i pali ed una linea foltissima davanti a lui: Kongolo, Schindler e Zanka sono i centrali, con Lowe a sinistra e Hadergjonaj sulla destra. In mezzo Mooy è il solito cervellone, mentre Hogg garantisce copertura. Ince fa da collante con i due attaccanti, Mounie e Pritchard. Dall’altra parte, invece, per la sua ultima partita Arsene Wenger va con un 4-2-3-1 abbastanza spregiudicato: in campo insieme Lacazette, da punta, Aubameyang, Mkhitaryan ed Iwobi (sulla trequarti). Solita cerniera centrale formata da Xhaka e Ramsey, mentre dietro ci sono Mustafi ed Holding a proteggere Ospina, con Bellerin e Kolasinac sulle fasce. Atmosfera surreale al John Smith’s Stadium, si comincia a giocare ma è palese che l’attenzione sia tutta concentrata su un solo uomo: striscioni sugli spalti, soprattutto nel settore ospiti, ma anche, nella tradizione inglese, “banner” attaccati ad una manciata di aerei che sorvolano Huddersfield, tutti con lo stesso fine, quello di dire grazie a Wenger. In campo, però, l’Arsenal sembra da subito disunito: Mounieimpegna subito il portiere avversario di testa, mentre Ince spreca una buona occasione già al decimo minuto, col destro da buona posizione.
Al minuto 22, invece, è il turno del tributo collettivo: tutto lo stadio, indipendentemente dalla fede, in piedi per celebrare altrettanti anni dell’alsaziano sulla panchina dei Gunners. A questo punto, anche un cuore di ghiaccio come lui, chiamato a gran voce, si scioglie alzandosi per ringraziare tutto lo stadio. La partita si scioglie un po’ e piovono occasioni: sia Kolasinac che Mkhitaryan, col mancino, falliscono nel cercare la rete, complice anche una gran parata di Lossl.
L’Arsenal però ha guadagnato campo e fiducia, e la prima rete è solo questione di tempo: cinque tocchi tutti di prima per una splendida azione corale dell’Arsenal che, stendendosi in verticale, lancia Ramseysulla sinistra. Il gallese, scaltrissimo, riesce a metterla dentro dove Pierre-Emerick Aubameyang, tutto solo e a porta vuota, può infilare in rete in scivolata. Si tratta dell’ultima emozione del primo tempo, si va negli spogliatoi sullo 0-1.
Nella seconda frazione, però, sono i padroni di casa ad iniziare meglio, pur rischiando qualcosa in contropiede: i rovesciamenti di gioco sono continui e c’è davvero poca stabilità tra le due difese, ma l’Arsenal riesce a tenere in piedi il risultato. Ci provano sia Mounie, con una rovesciata un po’ goffa, che Pritchard con il destro, ma in entrambi i casi la palla sfila di molto a lato. Tante pause per problemi fisici a cavallo dell’ora di gioco, con Ospina che si ferma due volte e Mooy costretto a farsi medicare, sanguinante, dopo una testa su corner. Si continua a giocare a maglie larghe, ma l’Huddersfield non trova mai il varco giusto per far male agli avversari. Anche sugli innumerevoli corner, la palla scivola sempre, in un modo o nell’altro, rimpallo dopo rimpallo, lontana dai pali di Ospina. Wagner ci prova mandando dentro Depoitre, prima, per Ince, e poi Billing al posto di Mounie. A dieci dalla fine, però, arriva l’occasione per il raddoppio Gooner: con tre tocchi i ragazzi di Wenger arrivano in porta ma Lacazette, lanciato sulla destra, rimedia una figuraccia tentando lo scavetto, letto molto bene da Lossl. Solo un minuto dopo un’occasione simile arriva sul piede di Welbeck, che si invola benissimo superando l’avversario diretto, ma ancora una volta l’uscita del portiere gli chiude lo specchio in faccia. Il ritmo scende leggermente nell’ultima fase, salvo tornare a mille con le fiammate finali dei padroni di casa: clamoroso, sulla genialata di Pritchard che appoggia, su cross lungo, invece che calciare, il destro di Mooy. Colpo teso, potentissimo, che fulmina Ospina ma si stampa solo sulla parte alta della traversa. Sj tratta dell’ultima emozione della gara, Wenger saluta l’Arsenal ed il calcio inglese con una vittoria. da https://www.vavel.com
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Goals. 38'Aubameyang,
Huddersfield Town: Lossl 6; Hadergjonaj 6, Jorgensen 6, Schindler 7, Kongolo 6, Lowe 6; Mooy 6, Hogg 6 (Whitehead 87), Ince 6 (Depoitre 61, 6); Pritchard 6, Mounie 6. (Billing 79, 5) 
Subs not used: Coleman, Smith, Sabiri, Stankovic Manager: David Wagner 6
Arsenal: Ospina 7; Bellerin 6, Mustafi 6, Holding 6, Kolasinac 6 (Monreal 67, 6); Ramsey 7, Xhaka 6, Iwobi 6 (Maitland-Niles 72, 6); Lacazette 6, Aubameyang 7 (Welbeck 67, 6), Mkhitaryan 6. Subs not used: Macey, Mertesacker, Nketiah, Willock.
Manager: Arsene Wenger 7 
Yellow Card: Jorgensen,
Referee: Michael Oliver 6
Attendance: 24.122
Table. 100.Manchester City, 81.Manchester United, 77.Tottenham, 75.Liverpool, 70.Chelsea, 63.Arsenal, 54.Burnley, 49.Everton, 47.Leicester City, 44.Newcastle, Crystal Palace, Bournemounth, 42.West Ham, 41.Watford, 40.Brighton, 37.Huddersfield, 36.Southampton, 33.Swansea, Stoke City, 31.West Bromwich.

lunedì 7 maggio 2018

Wenger, l’omaggio dei 60 mila dell’Emirates: «Giorno di grande tristezza»

Miglior regalo i suoi ragazzi non potevano farglielo. L’Arsenal di Wenger si è infatti imposto per 5-0 in casa contro il Burnley. La partita in realtà contava relativamente, ciò che davvero era importante era salutare per l’ultima volta quel condottiero di mille battaglie. Più di 60.000 tifosi sono accorsi all’Emirates per dare il loro saluto e omaggio all’allenatore che gli ha accompagnati per 22 lunghi anni. Ovviamente triste e commosso il tecnico alsaziano: «Mi aspettavo che questo giorno sarebbe stato dominato dalla tristezza. E’ per me la fine di una storia durata tanti anni qui all’Arsenal. Sono grato di aver avuto la possibilità di guidare questo fantastico club tanto a lungo». Infine anche un ringraziamento a tutti i tifosi che l’hanno seguito in questi anni: «Grazie per avermi sopportato così a lungo, so che non è stato facile, ma io sono un tifoso dell’Arsenal come voi». dahttps://www.calcionews24.com

domenica 6 maggio 2018

PL ARSENAL-BURNLEY= 5-0



Cinque gol al Burnley, la parata d’onore in cui è schierato anche l’allenatore dei Clarets Sean Dyche e un Emirates commosso hanno salutato Arsene Wenger all’ultima partita in casa alla guida dell’Arsenal. L’allenatore francese stringe la mano ai Gunners e alla Premier dopo 22 anni. Domenica prossima, l’addio definitivo sul campo dell’Huddersfield, ma questa gara, la numero 1.233 del tecnico francese sulla panchina del club londinese, entra nel libro dei ricordi. Il 5-0 (doppietta di Aubameyang al 14’ e 75’, gol di Lacazette al 48’ p.t., Kolasinac al 54’ e Iwobi al 64’) è quasi un dettaglio. E’ stata la festa di Wenger, di fronte ad un pubblico che ha indossato la T-shirt con la scritta “Merci Arsene” e che dopo mesi di contestazione da parte di un gruppo di tifosi che premeva per l’addio del tecnico francese – il partito del “Wenger Out” -, si è ricompattato nel giorno delle emozioni. Wenger è stato costretto a farsi da parte: il suo desiderio era quello di proseguire l’avventura con i Gunners. In questo pomeriggio particolare, i cattivi pensieri sono però stati accantonati, in nome del tributo ad un uomo che scritto la storia dell’Arsenal.
Wenger ha salutato con parole d’incoraggiamento Sir Alex Ferguson, operato sabato d’urgenza per un’emorragia cerebrale: un gesto di classe, che ha ricambiato l’omaggio riservato allo stesso Arsene sette giorni fa all’Old Trafford.
Alla fine del match Wenger ha salutato commosso il suo popolo: “E’ stata una splendida avventura. Grazie per essere stato con voi per tanti anni. Prima di tutto sono uno di voi, un tifoso dell’Arsenal. Questo gruppo di giocatori che lascio rappresenta qualcosa di speciale. Vi chiedo di sostenerli la prossima stagione perché lo meritano. Voglio salutarvi con una sola frase: mi mancherete. Grazie per aver rappresentato una parte importante della mia vita e spero di rivedervi presto” da https://www.gazzetta.it
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Goals: 14'Aubameyang, 48'Lacazette, 54'Kolasinac, 64'Iwobi, 75'Aubameyang,
Arsenal: Cech 6; Bellerin 7, Chambers 7 (Mertesacker 77 min), Mavropanos 7, Kolasinac 6 Iwobi 7, Xhaka 6, Wilshere 6 (Ramsey 72, 6); Mkhitaryan 6, Lacazette 7 (Welbeck 72, 7), Aubameyang 7. 
Subs not used: Ospina, Monreal, Mustafi, Maitland-Niles.
Manager: Arsene Wenger 7 
Burnley: Pope 5, Lowton 4, Long 4, Tarkowski 4, Ward 4; Lennon 5 (Nkoudou 71), Westwood 5, Cork 5, Gudmundsson 4 (Wells 89); Hendrick 5, Barnes 5 (Vokes 22, 5). Subs not used: Heaton, Taylor, Marney, Bardsley.
Manager: Sean Dyche 5 
Bookings: Tarkowski 
Referee: Andre Marriner 6
Attendance: 59.540
Table. 94.Manchester City, 77.Manchester United, 72.Liverpool, 71.Tottenham, 69.Chelsea, 60.Arsenal, 54.Burnley, 49.Everton...

lunedì 30 aprile 2018

Wenger, il dopo Arsenal può essere in Cina: pronto un ingaggio record

Dopo quasi 22 anni la sua era all'Arsenal si sta per concludere, ma Arsene Wenger non sembra intenzionato a ritirarsi. Il tecnico francese, che giorni fa ha ammesso di essere stato 'invitato' a chiudere la sua lunghissima esperienza coi Gunners, non dovrebbe avere difficoltà a trovare una nuova squadra, nonostante i suoi 68 anni, e i risultati recenti non proprio brillantissimi. Secondo alcuni media britannici, per Wenger sarebbe pronta una maxi-offerta dalla Cina, si parla di 27-30 milioni di euro l'anno per allenare un club di Super League. Ma c'è anche una pista che lo porterebbe al Psg, magari con un ruolo un po' diverso. Se fossero vere le indiscrezioni provenienti dall'Estremo Oriente,
Wenger diverrebbe il manager più pagato al mondo, superando anche Josè Mourino e Marcello Lippi, che attualmente guidano la classifica. Una recente graduatoria è stata pubblicata da France Football, secondo cui l'introito annuo del portoghese, tra emolumenti e diritti d'immagine, è pari 26 milioni di euro. Lo segue Marcello Lippi, che ne incassa 24 l'anno quale ct della Cina. Terzo, con 22 milioni complessivi, Diego Simeone dell'Atletico Madrid. da http://www.repubblica.it

venerdì 20 aprile 2018

Wenger abdica a fine stagione: l'annuncio sul sito del club

È ufficiale: dopo 22 anni sulla panchina dell'Arsenal, Arsene Wenger lascerà il suo incarico di manager a fine stagione. Lo ha annunciato lui stesso in un breve comunicato pubblicato sul sito ufficiale del club: "Grato e onorato per aver avuto questo privilegio, ma dopo un'attenta valutazione e continue discussioni con il club, sento che è il momento giusto di lasciare". Con il tecnico francese i gunners hanno vinto 17 titoli vinti in 22 stagioni: 3 Premier, 7 FA Cup e 7 Community Shield. Wenger detiene tuttora il record di partite consecutive senza sconfitte (49) nel campionato inglese. Correva l'anno 2003-2004 e quello era l'Arsenal degli Invincibili, con in rosa gente come Cole, Pires, Vieira a Thierry Henry. La squadra attualmente si trova al sesto posto della Premier (a 9 punti dal Chelsea, quinto) ma ancora in corsa in Europa League: deve giocare la semifinale contro l'Atletico Madrid. da https://www.gazzetta.it

mercoledì 4 aprile 2018

Wenger: “Difficile uscire dalla crisi, ma ce l’abbiamo fatta”

Dopo le due sconfitte consecutive contro il Manchester City, entrambe all’Emirates Stadium ed entrambe per 0-3, l’Arsenal di Arsene Wenger sembrava vivere uno dei momenti peggiori della sua storia. A seguito delle cattive prestazioni, il tecnico francese, alla guida dei Gunners dal 1996, era stato duramente criticato sia dai media, ma soprattutto dalla sua tifoseria che chiedeva a gran voce il suo esonero. Attualmente il club si trova a -13 dalle prime quattro squadre in campionato, ma può comunque sperare nella qualificazione in Champions League. L’Arsenal, infatti, è ancora corsa per l’Europa League e se dovesse vincere il trofeo, sarebbe direttamente qualificata per la prossima stagione. Il club, inoltre, è reduce da quattro vittorie consecutive, due delle quali contro il Milan. In vista della sfida contro il CSKA Mosca, Wenger ha commentato gli ultimi risultati dei suoi ragazzi e ha dichiarato che il club sembra essere uscito definitivamente dalla crisi. “Siamo rimasti molto delusi dai risultati contro il Manchester City. Ci vuole del tempo per riprendersi. Ma la mentalità della squadra è molto buona e siamo guariti. Penso che si giudichi una squadra dal modo in cui esce da una crisi e da questo punto di vista credo sia stato molto positivo da nostra parte. Ci sono tante pressioni su di noi, ma questo è normale. Dobbiamo vederlo come un’opportunità e, naturalmente, dobbiamo concentrarci su quanto bene giochiamo insieme e su come vogliamo giocare. I tifosi? Non sono preoccupato. L’atteggiamento dei tifosi dipende dalle qualità del nostro gioco. Sono sempre preoccupato quando il nostro stadio non è completamente pieno, ma non penso che sarà un problema domani,” – ha dichiarato il tecnico francese, che ha poi commentato le relazioni tese tra governo russo e governo britannico – “Onestamente nessuno sa cosa sta succedendo e sembra che le relazioni diplomatiche tra i due paesi siano un po’ complicate. Spero che questa situazione non influenzerà le due parti: né i russi che vengono qui, né inglesi che andranno lì”. da http://www.itasportpress.it/

sabato 24 marzo 2018

Wenger su Wilshere: “Sarà il capitano del club”

Arsene Wenger, allenatore francese dell’Arsenal, ha spento i rumors di mercato riguardanti Jack Wilshere, nelle ultime ore accostato anche alla Lazio. Il tecnico ha parlato a BeIn Sports elogiandolo pubblicamente, per il suo impegno e la tenacia nell’uscire da lunghi infortuni. Il giocatore dei gunners resterà ancora a lungo a Londra per Arsene, tanto che vorrà farlo diventare capitano del club.
Wilshere è in scadenza di contratto in estate e tante squadre tra cui Juventus, Lazio e Milan gli hanno messo gli occhi addosso. Ecco le parole di Wenger che prova con questo stratagemma a toglierlo dal mercato: “Ha l’attitudine di un leader sia tatticamente che nei confronti dei compagni. Adesso sono tanti anni che è nel club, ha esperienza e conoscenza dell’ambiente, confido di poterlo nominare presto nuovo capitano”. da www.calcio360.eu

mercoledì 14 marzo 2018

Wenger: "Siamo i favoriti? Non importa, voglio solo vincere"

Wenger è prudente. Nonostante il 2-0 ottenuto a San Siro, e proprio perché non si fida del Milan, il tecnico dell'Arsenal non prenderà certo sottogamba il ritorno casalingo di domani sera dell'ottavo di Europa League contro i rossoneri di Gattuso. Wenger alza l'asticella delle ambizioni e inquadra l'Europa League come obiettivo per salvare la stagione. Staccati dal vertice in Premier League - lontani 33 punti dal Manchester City, a -12 dal quarto posto - i Gunners devono puntare tutto sul cammino europeo. Ma nonostante la vittoria di San Siro, Arsene Wenger è il primo a sapere che il cammino è ancora lungo. "Siamo i favoriti? Non importa, devo mettere in campo una squadra per vincere. Dobbiamo fornire la prestazione che ci si aspetta da noi, dare sempre il meglio - le parole del tecnico alsaziano -. Questa competizione è molto difficile, ci sono ottime squadre: Milan, Borussia Dortmund, Atletico Madrid, tante buone squadre francesi". All'Emirates l'Arsenal potrà contare su tutti i titolari, ad eccezione di Alexandre Lacazette, ancora infortunato. In campo anche Jack Wilshere, monitorato proprio dal Milan e alle prese con una trattativa piuttosto complessa per il rinnovo del suo contratto, in scadenza a giugno: "Per me non è cambiato nulla. Non lo so cosa succederà, ma Jack sarà libero a fine stagione. Gli abbiamo fatto una proposta perché vorrei che rimanesse in futuro. Questo è quello che voglio e spero che lo farà". da http://www.gazzetta.it

lunedì 5 marzo 2018

Crisi Arsenal, l'allarme di Wenger: “Col Milan sarà durissima”

Quarto ko consecutivo per l'Arsenal di Wenger, che vive uno dei periodi più delicati prima della sfida europea contro il Milan: "Siamo provati".

L'ultima sconfitta sul campo del Brighton decreta la crisi di un Arsenal che sembra arrivato al capolinea sotto la guida di Wenger. L'allenatore francese resiste sulla panchina dei Gunners nonostante l'ormai celebre #Wengerout, slogan ripetutamente sbandierato da buona parte della tifoseria. A pochi giorni dalla trasferta di Europa League sul campo del Milan, la formazione londinese vive uno dei periodi più delicati della sua storia. Come riferito da 'La Gazzetta dello Sport', l'Arsenal non perdeva quattro gare di fila dal 2002, quando arrivarono le sconfitte contro Everton, Auxerre, Blackburn e Borussia Dortmund. Lo stesso Wenger non si tira indietro e mette in guardia i suoi in vista della sfida contro i rossoneri, che invece hanno ritrovato il giusto passo sotto la guida di Gattuso: "Sto vivendo il mio momento più difficile. Una situazione di crisi come questa non mi era mai capitata. Abbiamo perso sicurezza. Commettiamo errori inspiegabili. Contro il Milan sarà durissima. Dobbiamo cercare di recuperare energie. Siamo stanchi e provati. Dovremo difenderci bene e cercare di sfruttare le occasioni che riusciremo a creare". Milan-Arsenal resta comunque una sfida affascinante, una serata europea che i tifosi rossoneri aspettavano da troppo tempo. I Gunners arrivano a questo impegno nel momento peggiore e dovranno fare a meno anche dei due centravanti più importanti: Lacazette è alle prese con un brutto infortunio, mentre Aubameyang non può scendere in campo in coppa. da http://www.goal.com

giovedì 15 febbraio 2018

Wenger getta "alcol" sul fuoco e riparte la campagna #WengerOut

Arsène Wenger, in un altro polverone. E questa volta a sollevarlo è la stampa svedese. I Gunners, infatti, sono a Östersund dove giocheranno stasera alle 19 l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Doveva essere una trasferta senza troppe preoccupazioni vista la modesta caratura dell’avversario (l’Östersund FK è giunto ottavo nello scorso campionato nazionale) e invece poche ore dopo l’atterraggio nel paese scandinavo è già polemica.
Secondo quanto riportato dall’organo d’informazione svedese ÖP, il manager alsaziano che siede sulla panchina dell’Arsenal dal 1996, come arrivato in hotel ha fatto una richiesta a dir poco singolare: una bottiglia di Mackmyra, il miglior whiskey di Svezia.
L’indiscrezione fatta trapelare da un dipendente dell’hotel e divulgata subito da ÖP non poteva sfuggire ai giornalisti britannici, sempre a caccia di scoop e assetati di gossip. Così, in pochi minuti, il Mirror ha rilanciato la notizia che è diventata subito di dominio pubblico provocando l’ennesimo terremoto in casa Arsenal.
La reazione dei supporter londinesi non si è fatta attendere. Il rapporto tra gran parte di loro e Wenger è ai ferri corti da tempo e questo nuovo "scivolone" del francese ha gettato alcol (è proprio il caso di dirlo) sul fuoco. Sui social è ripartita di gran carriera la campagna #WengerOut che ha accompagnato tutta la scorsa stagione dei Gunners e i social sono stati invasi di messaggi poco lusinghieri nei confronti del tecnico. Intanto, durante la consueta conferenza stampa pre-partita, Wenger è apparso provato e nervoso. "Siamo entrati nella fase a eliminazione diretta e l’avversario è insidioso. Quindi il rischio è maggiore". Sì, soprattutto per lui. da http://www.gazzetta.it

sabato 13 gennaio 2018

Calciomercato, Ancelotti all'Arsenal: c'è l'accordo, 10 milioni annui

L’Arsenal ha scelto l’erede di Arsène Wenger, verso l’addio dopo ben 22 anni passati a Londra. E il nuovo allenatore dei Gunners, stando a quanto riporta il Corriere dello Sport, sarà Carlo Ancelotti. Il curriculum e i successi ottenuti in carriera, qualora dovesse arrivare la firma, verranno strapagati: contratto di 4 anni a 10 milioni di euro a stagione. La fumata bianca è vicina, l’accordo tra le parti sarebbe stato trovato. Il tecnico azzurro, qualche mese fa, aveva rifiutato l’offerta dell’Arabia Saudita, che gli aveva proposto 10 milioni di euro esclusivamente per guidare la Nazionale ai Mondiali in Russia della prossima estate. Insomma, si starebbero per spegnere - se mai fossero state accese - le ultime speranze di vedere Ancelotti sulla panchina dell’Italia. Il sogno di Carlo Tavecchio, presidente dimissionario della Federcalcio, sta per svanire. La notizia della possibile intesa tra il tecnico e l'Arsenal, club pronto al rilancio dopo le ultime stagioni non esaltanti, sta già facendo il giro del mondo. Un botto di calciomercato, seppur riguardante un allenatore. L’Arsenal non ha dubbi, Ancelotti rappresenta il profilo ideale per tornare a competere in Premier League e magari anche in Europa. I primi contatti tra le parti risalirebbero tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. A giugno "Carletto" potrebbe diventare ufficialmente il nuovo tecnico dei Gunners e dettare le nuove manovre di calciomercato. Le cifre sarebbero impressionanti: 4 anni di contratto e ingaggio a doppia cifra, 10 milioni di euro a stagione più bonus legati ai traguardi raggiunti dalla squadra.
Il ciclo Wenger sta per chiudersi, a giugno dovrebbe iniziare quello di Ancelotti. Il francese lascerebbe l’Arsenal dopo ben 22 anni. Arrivò nell’estate del 1996. In totale, con i Gunners, ha conquistato 3 Premier League (1997-1998, 2001-2002, 2003-2004), 7 FA Cup (1997-1998, 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005, 2013-2014, 2014-2015, 2016-2017), 7 Community Shield (1998, 1999, 2002, 2004, 2014, 2015, 2017) e 6 Supercoppe d'Inghilterra (1999, 2000, 2003, 2005, 2016, 2017). In più da ricordare la finale di Champions League persa con il Barcellona nel maggio del 2006 (gol di Campbell, poi rimonta firmata da Eto'o e Belletti). Il prossimo calciomercato potrebbe porre fine alla sua avventura sulla panchina dell'Arsenal. da https://www.foxsports.it