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lunedì 17 maggio 2021

Arsenal, rifiutata l’offerta del ceo di Spotify: «Non ci servono soldi».

I Kroenke non hanno intenzione di cedere l’Arsenal. Come riporta ESPN, il proprietario di Spotify Daniel Ek ha dichiarato che la famiglia americana, proprietaria del club tramite la Kroenke Sports Enterprises, ha rifiutato la sua offerta per l’acquisto dei Gunners.
Ek si era organizzato insieme ad alcune ex stelle del club, come Thierry Henry, Patrick Viera e Dennis Bergkamp: il consorzio voleva provare ad approfittare del malumore dei tifosi dell’Arsenal nei confronti della proprietà americana, che aveva raggiunto il culmine in occasione della vicenda della Superlega, tramutandosi persino in protesta in strada contro la dirigenza.
La Kroenke Sports Enterprises, in ogni caso, aveva fatto sapere di non aver alcuna intenzione di vendere l’Arsenal. Di conseguenza, erano sorti molti dubbi sul fatto che Ek presentasse effettivamente un’offerta. Essa alla fine c’è stata, ma si è conclusa con un nulla di fatto, anche se la trattativa potrebbe proseguire.
“Oggi sono emerse notizie inesatte che dicono che non ho fatto un’offerta per l’Arsenal Football Club”, ha dichiarato il patron di Spotify. “Penso che sia importante correggerle: questa settimana è stata fatta un’offerta sia a Josh Kroenke che ai loro banchieri, che includeva la proprietà dei tifosi, la loro rappresentanza al consiglio d’amministrazione e una golden share riservata. Hanno risposto dicendo di non aver bisogno di soldi. Rispetto la loro decisione ma rimango interessato e disponibile se la situazione dovesse mai cambiare” ha concluso l’imprenditore svedese. 
da https://www.calcioefinanza.it

lunedì 26 aprile 2021

Arsenal, si cambia musica? Il patron di Spotify: “Se Kroenke vende io ci sono”.

Cambiate musica, hanno urlato ieri migliaia di tifosi dell’Arsenal fuori dallo stadio Emirates. Quasi una profezia. Il fondatore e amministratore delegato di Spotify, il 38enne svedese Daniel Ek, si è detto pronto a entrare nella proprietà. “Da sempre sono un tifoso dell’Arsenal” ha scritto su Twitter l’ideatore della piattaforma musicale da 320 milioni di abbonati. “Se Kroenke Sport Enterprises (l’azienda di Stanley Kroenke, attuale proprietario) volesse vendere il club, sarei felice di unirmi ai ranghi” per una possibile acquisizione, ha continuato il miliardario.
La maggioranza dell’Arsenal dal 2018 e nelle mani dell’imprenditore americano Stan Kroenke, che era entrato nel 2007 come socio di minoranza, senza mai conquistare il cuore dei tifosi che non hanno visto benefici diretti alla bacheca dei trofei. A far traboccare il vaso è stata la goccia (ormai prosciugata) della Superleague, ma certo i non brillantissimi risultati in campionato non hanno aiutato: l’Arsenal è nono in classifica. In oltre 2 mila hanno protestato fuori dall’Emirates Stadium, senza scalfire la coscienza di Kroenke, che insieme al figlio Josh, che lo aiuta a gestire l’Arsenal, ha chiesto scusa pubblicamente ai tifosi per il progetto Superlega e hanno ribadito che non hanno intenzione di vendere la squadra. Imprenditore del settore immobiliare, Kroenke ha interessi anche negli Usa, con Los Angeles Rams e Denver Nuggets. da https://www.gazzetta.it

venerdì 20 novembre 2020

Orji Kalu: Uno degli uomini più ricchi d’Africa vuole aiutare l’Arsenal: “Mi serve il 35% delle azioni per riportare trofei al club”

Come riporta il Sun, uno degli uomini più ricchi della Nigeria è intenzionato ad entrare nel club. Orji Kalu, 60 anni, senatore, uomo d’affari e proprietario di diverse testate giornalistiche, ha una fortuna che si aggira sugli 800 milioni di euro e pare intenzionato a investire nel club inglese. “Essendo uno dei pilastri dello sport in Africa, sto considerando la possibilità di investire nel calcio e comprerò il 35% delle azioni dell’Arsenal. L’obiettivo è vincere la Champions League, la Premier League e ovviamente rendere questo investimento di maggior valore. Fare quello che si ama è il modo migliore per essere grandi. E io ho bisogno del 35% per riportare trofei all’Emirates”.
Come programma, niente male. Bisognerà comunque aspettare di capire cosa ne penserà il proprietario Stan Kroenke, che ha completato la sua scalata al club nell’agosto 2018. Non sarebbe comunque il primo approccio di Kalu al calcio, considerando che ha già contribuito alle fortune dei nigeriani dell’Enyimba FC. Occhio però, perchè potrebbe avere qualche avversario. Da qualche anno ormai si fa anche il nome di Aliko Dangote, 63 anni, anche imprenditore nigeriano, che vale all’incirca 14,4 miliardi di dollari e che ha più volte espresso la volontà di acquistare il club. L’appuntamento dato a inizio anno era per il 2021. Ma chissà che per allora non ci sia già un altro compatriota all’interno dei Gunners… da https://www.ilposticipo.it/

giovedì 30 agosto 2018

Gesto simbolico di protesta dell’Arsenal Supporters' Trust che rifiuta di cedere la propria quota a Kroenke

Dopo aver espresso totale contrarietà all’operazione di Stan Kroenke, che è in procinto di acquisire l’intero pacchetto azionario dell’Arsenal FC, l’Arsenal Supporters' Trust( AST) ha annunciato sul proprio sito il rifiuto di cedere la propria quota, riportando numerose considerazione dei propri associati contro l’acquisizione ‘ostile’.
Gesto simbolico di protesta dell’AST che però non riuscirà a rallentare l’operazione fino all’Assemblea Generale Annuale, anche a causa della rinuncia da parte del Supporters’ Trustdell’azione legale, annunciata nelle scorse settimane, che comporterebbe costi esorbitanti e poche chanches di successo. 
da https://infoazionariatopopolarecalcio.blogspot.com

martedì 7 agosto 2018

Stan Kroenke, proprietario di maggioranza dell’Arsenal, ha fatto un’offerta per il controllo di tutte le quote societarie

L’imprenditore statunitense Stan Kroenke, proprietario della maggioranza della squadra di calcio inglese dell’Arsenal, ha fatto un’offerta per il controllo di tutte le quote societarie, comprese quelle di proprietà dell’imprenditore russo di origini uzbeke Alisher Usmanov. Kroenke possiede il 67.09 per cento del club mentre Usmanov ne detiene il 30 per cento. Il resto delle quote è sparso tra altri piccoli azionisti. 
Secondo la società di Kroenke, la KSE UK, il valore attuale dell’Arsenal sarebbe pari a poco più di 2 miliardi di euro. L’accordo, che molti media britannici danno vicino alla conclusione, metterebbe fine alla lunga disputa fra i due proprietari iniziata nel 2011, quando una delle azioniste del club, Lady Nina Bracewell-Smith, decise di mettere in vendita le sue quote, pari al 16 per cento. Le quote furono comprate da Kroenke, che così divenne il proprietario di maggioranza, ma negli anni successivi Usmanov cercò più volte di ottenere lui stesso la maggioranza del club, senza mai riuscirci. da https://www.ilpost.it/

giovedì 5 ottobre 2017

Arsenal, Kroenke punta al controllo totale: sul piatto 525 milioni per salire al 97%

L’azionista di maggioranza dell’Arsenal, Stan Kroenke, ha offerto quasi 525 milioni di sterline per comprare le quote Alisher Usmanov, il secondo azionista che a sua volta aveva provato diverse volte a “conquistare” il controllo del club.
L’ultimo tentativo era arrivato lo scorso maggio, quando Usmanov aveva puntato al pieno controllo del club: ora la situazione si è capovolta, con l’imprenditore americano che ha offerto 28mila sterline per azione al magnate russo. Kroenke possiede il 67% di Arsenal, mentre Usmanov ha una quota del 30,4%, con il resto in mano a piccoli azionisti. Un dualismo che non ha aiutato nella gestione del club, nonostante la situazione sia stata tale negli ultimi 10 anni. Tuttavia, la possibilità che Kroenke salga al 97% ha preoccupato e non poco i tifosi dell’Arsenal, che vedono all’orizzonte la possibilità di affari in stile Manchester United-Glazer. Per questo negli ultimi mesi un consorzio di tifosi-imprenditori Gunners, che hanno anche provato ad entrare nella società per tre volte, proponendosi anche di acquisire il 30% in mano a Usmanov in cambio di un posto nel board per confrontarsi con Kroenke per migliorare la società: tutte le proposte, però, sono state rifiutate.
“Siamo di proprietà del 97% da due persone molto ricche – le parole di un portavoce del consorzio, intervistato dal Guardian -, ma è una delusione che non siano mai riusciti a riunirsi e guardarsi negli occhi per migliorare il club. L’Arsenal non ha avuto alcun beneficio dalla loro ricchezza ed esperienza”.Arsene Wenger, allenatore dell’Arsenal.
“Se Kroenke dovesse arrivare al 97%, potrebbe costringere l’Arsenal a diventare una società completamente privata – ha proseguito il portavoce -. Questa sarebbe una grande preoccupazione per tutti coloro che sono coinvolti nell’Arsenal. A quel punto la trasparenza sarebbe davvero al minimo”. da http://www.calcioefinanza.it

giovedì 17 agosto 2017

Arsenal, Dangote tratta l'acquisto del club e annuncia "Caccerei subito Wenger"

La stagione dell'Arsenal si è aperta in maniera positiva con la conquista della Community Shield ai danni del Chelsea e con la rocambolesca vittoria alla prima giornata di campionato contro il Leicester: eppure c'è chi resta convinto dell'idea che Arsene Wenger debba farsi da parte dopo 21 anni alla guida dei 'Gunners'.
Il tecnico francese è il più longevo d'Europa ma molti tifosi londinesi hanno chiesto la sua testa in virtù delle ultime deludenti stagioni, tra cui soprattutto l'ultima che si è conclusa con il mancato accesso al playoff di Champions League.
Ad essere fermamente convinto di ciò è anche Aliko Dangote, miliardario nigeriano considerato l'uomo più ricco d'Africa: a breve dovrebbe presentare la sua offerta per l'acquisto dell'Arsenal, così come anche diversi altri uomini d'affari interessati a rilevare la maggioranza del club. Lo stesso Dangote ha spiegato a 'Bloomberg' i propri piani futuri in caso di successo dell'operazione, facendo intendere il suo scarso feeling con Wenger:"La prima cosa che farei è quella di cacciarlo subito. Ha fatto cose molto buone ma è arrivato il momento che anche qualcun altro possa avere la sua fortuna".
Per l'offerta bisognerà però aspettare la costruzione di una raffineria a Lagos:"Sono sicuro che in caso di buoni argomenti l'acquisto del club sarà più che possibile. Parliamo di una grande società che però potrebbe essere gestita ancora meglio, in ogni caso ci proverò". da http://www.goal.com/

lunedì 22 maggio 2017

Kroenke ferma tutti: “L’Arsenal non è in vendita, tengo tutte le mie quote”

Nessun ribaltone societario, la maggioranza dell’Arsenal non è in vendita e l’imprenditore statunitense Stan Kroenkevuole mantenere tutte le sue quote dei Gunners. A smentire le indiscrezioni del Financial Times circolate nei giorni scorsi su un possibile cambio al vertice è stata KSE, la holding nelle mani di Kroenke che detiene il 67% dell’Arsenal: “Kse è un investitore di lungo periodo nell’Arsenal e resterà” alla guida del club, si legge in una nota.
Piccolo passo indietro. Venerdì il più importante quotidiano finanziario al mondo, FT, ha scritto che il socio di minoranza dei Gunners, Alisher Usmanov, sarebbe stato pronto a rilevare il 60% delle quote del club. Il russo attivo nell’acciaio, secondo quanto ha raccontato FT, avrebbe messo sul piatto un’offerta da 1,3 miliardi di dollari, valutando complessivamente il club più di 2 miliardi. A passare all’incasso, ovviamente, sarebbe stato Kroenke che però, a quanto pare, non ha proprio nessuna voglia di passare la mano: Kse, ha detto oggi, è un investitore di lungo periodo e tanti saluti; con la holding che continuerà ad avere i Gunners oltre ai Denver Nuggets di basket e ai Los Angeles Rams di Football americano.
Tattica? Possibile, fatto sta che adesso l’Arsenal ha nel mirino l’ultimo match della stagione, la finale di FA Cup contro il Chelsea, e poi potrà andare in vacanza. Ma pochi sorrisi quest’anno: ieri per la prima volta un ventennio il club ha fallito la qualificazione in Champions League e dall’anno prossimo dovrà fare i conti con qualche revenue in meno proprio per colpa della mancata partecipazione al torneo per club più importante al mondo. Chi sederà in panchina? C’è chi giura Arsene Wenger, ancora una volta, ma occhio perché a Londra il tempo cambia in fretta e pure le idee. da http://www.calcioefinanza.it/

Paradosso Arsenal, niente Champions ma crisi societaria prima che tecnica

Dopo 18 partecipazioni consecutive alla Champions League l’Arsenal quest’anno non è riuscita a centrare l’obiettivo. Nella prossima stagione la squadra – che nel week end gioca la finale di FA Cup contro il Chelsea potendo vincere la terza coppa nazionale in 4 anni – giocherà l’Europa League venendo declassata.

CF – calcioefinanza.it aveva ampiamente analizzato i conti del club nei mesi scorsi sostenendo come di fatto il club gestito da Stan Kroenke in qualità di azionista di maggioranza si sia in questi anni distinto per aver soprattutto messo davanti alle priorità la stabilità economica più dei risultati ovvero delle vittorie e dei trofei fini a se stessi. Nel frattempo ha costruito e ripagato uno stadio nuovo che gli garantisce di essere la prima società europea nella classifica parziale dei ricavi da stadio. Ma il flop, se così lo vogliamo chiamare, pur con tutti i distinguo del caso, di quest’anno – come già riportato nelle scorse settimane – potrebbe non essere solo sportivo. L’Arsenal rischia ora anche il primo rosso dal 2002 ad oggi. E il paradosso arriva proprio qui. Via l’allenatore? Tutt’altro. Wenger sembra solido al suo posto, soprattutto perchè – a prescindere da quel che accadrà tra una settimana o poco più a proposito della sua posizione – quel che è certo è che il suo eventuale addio sarà consensuale con il club. Nessun licenziamento, quindi. Ad essersi scatenato, piuttosto, è un conflitto interno che riguarda i principali azionisti.Come già riportato nei giorni scorsi il miliardario russo Alisher Usmanov avrebbe recentemente fatto un’offerta da 1,8 miliardi di euro per rilevare tutta la quota di Kroenke nel club. Ma come noto l’americano ha sempre detto di non volersi disimpegnare ed anzi, di voler mantenere il pacchetto di maggioranza, indicando così indirettamente il figlio Josh, già coinvolto nelle questioni del club, come futuro plenipotenziario. Ma da Usmanov (patrimonio stimato in 11,2 miliardi di dollari) che al momento detiene il 30% delle quote contro il 67% degli americani, è arrivata una critica su tutta la linea, con l’intento di rivedere radicalmente le politiche di investimento del club. In particolare sono i tifosi i destinatari dei messaggi del russo, che parla apertamente di necessità di lottare apertamente per il titolo. Negli ultimi anni, del resto, Usmanov ha continuato a crescere, ed ora è pronto a sferrare l’attacco decisivo.
Arrivato nel 2007 con il 14,6% a fronte di un investimento da 87 milioni di euro, è recentemente arrivato al 30% rilevando la quota di Farhad Moshiri, imprenditore anglo iraniano che nel frattempo si è concentrato sull’Everton di cui detiene ora il 49,9% con la sua Blue Heaven Holdings Limited. Una battaglia intestina che – dopo l’uscita allo scoperto di Usmanov – rischia di segnare l’immediato futuro dell’Arsanel, società che invece avrebbe bisogno oggi come non mai di una guida sicura, augurandosi per i gunners che i Kroenke, decidendo di rimanere, possano garantire al club una svolta immediata e convincente a partire dal prossimo mercato. da http://www.calcioefinanza.it/

sabato 20 maggio 2017

Alisher Usmanov vuole la maggioranza dell’Arsenal, pronta l’offerta per il club

Le mani dell’acciaio russo sull’Arsenal: il miliardario Alisher Usmanov, già azionista di minoranza del club, ha depositato un’offerta di 1,3 miliardi di dollari per acquistare i due terzi del capitale della società appartenenti aStan Kroenke. Lo scrive il Financial Times. Usmanov, secondo azionista del club inglese con il 30% dello share, ha fatto la proposta al socio statunitense – che detiene il 67% – il mese scorso, riporta il quotidiano citando tre fonti vicine al dossier. Kroenke da parte sua non ha ancora risposto formalmente ma secondo FT non sarebbe intenzionato a vendere. Almeno subito, perché l’offerta di Usmanov è davvero interessante: dalla Russia il club viene valorizzato circa 2 miliardi di dollari (1,8 miliardi di euro). Il magnate dell’acciaio aveva già tentato in passato di comprare la squadra londinese e non ha risparmiato critiche al socio per la sua gestione considerata prudente. Se dal punto di vista societario potrebbero arrivare dunque cambiamenti, per quanto riguarda la panchina le cose potrebbero restare tali e quali a ora almeno per un po’. Secondo il “The Telegraph”, infatti, il club londinese pronto a rinnovare per altri due anni il contratto di Arsene Wenger, alla guida dei gunners da oltre 20 anni. Nonostante gran parte della tifoseria chieda da tempo un cambiamento, la società è pronta a confermarlo, ma a certe condizioni come quella dell’affiancamento di un direttore sportivo che si occupi del mercato.
Il futuro della panchina dei gunners sarà definito dopo la finale di FA Cup che si giocherà il 27 maggio tra Arsenal e Chelsea di Antonio Conte. Un derby di Londra, ma che inevitabilmente interesserà anche Mosca. da http://www.calcioefinanza.it/

venerdì 23 settembre 2016

"Renderò l'Arsenal grande". L'uomo più ricco d'Africa vuole i Gunners

"Renderò l'Arsenal nuovamente grande". Aliko Dangote, l'uomo più ricco d'Africa, ha parlato a Bloomberg ed ha ufficializzato così l'intenzione di comprare i Gunners. Patrimonio personale da 8.3 miliardi di sterline, vuole riprovare a comprare l'Arsenal "entro tre-quattro anni", dopo che il cinquantanovenne nigeriano ci ha già provato senza successo sei anni fa. 
da http://www.tuttomercatoweb.com/

martedì 5 maggio 2015

L’uomo più ricco d’Africa vuole comprare l’Arsenal

L’uomo più ricco d’Africa, Aliko Dangote, ha ribadito di voler comprare l’Arsenal nonostante il tentativo fallito nel 2010 di acquisire una quota del club. Il miliardario nigeriano non ha abbandonato il sogno di possedere il club londinese e ha detto aBloomberg: “Spero ancora, un giorno e al giusto prezzo, di riuscire a comprare la squadra. Potrei farlo, non pagando un prezzo esorbitante, ma ad una cifra a cui i proprietari potrebbero non resistere. Ho in mente un piano”. Che probabilmente finirebbe con l’esonero di Arsene Wenger: “Ha bisogno di cambiare un po’ stile, credo che il club abbia bisogno di una nuova direzione”.
Ma chi è Dangote? Aliko, 58 anni, è il proprietario del Dangote Group, che fa affari con le commodities in tutta l’Africa. La sua fortuna si deve principalmente al cemento, allo zucchero e alla farina. Il suo patrimonio si aggira secondo Forbes tra i 15 e i 18 miliardi di dollari americani: è il 67° uomo più ricco del mondo, primo nel suo continente, e 68° personaggio più influente del mondo. Eppure nell’ultimo anno avrebbe perso un’enorme fetta del suo patrimonio, che prima era addirittura superiore: quasi 10 miliardi di dollari sarebbero stati bruciati a causa della crisi del cemento e dalle incertezze della Borsa nigeriana.
I tifosi dei Gunners potrebbero stare stranquilli: il businessman nigeriano è più facoltoso di entrambi i maggiori azionisti dell’Arsenal, cioè l’americano Stan Kroenke (6,3 miliardi di dollari) e il magnate uzbeco Alisher Usmanov (14 miliardi), che nelle ultime stagioni hanno lottato per ottenere il controllo del club. Al momento però si tratta solamente di ipotesi, dal momento che Kroenke ha recentemente acquistato nuove azioni dell’Arsenal e non pare intenzionato a vendere il club, di cui ora detiene il 67%. E anche Dangote – tycoon dell’immobiliare e delle commodities – ha fatto sapere di avere altre priorità in questa fase: “Abbiamo pianificato investimenti per 16 miliardi di dollari nei prossimi anni, per cui al momento voglio portare il mio business ad un certo livello. Una volta che avrò finito lì, allora potrei fare un’offerta per l’Arsenal“. da http://www.calcioefinanza.it/

domenica 17 novembre 2013

Arsenal sempre più russo con i soldi del discusso oligarca Usmanov

In principio fu Roman Abramovich: il suo avvento alla presidenza del Chelsea nel 2003 segnò l’inizio di una nuova era per il calcio europeo, in cui i grandi paperoni dell’est e del mondo arabo hanno sconvolto gli equilibri, sul mercato e sul campo. Il suo esempio è stato seguito da emiri e sceicchi; e in patria da Dimitry Rybolovlev, che da due anni ha acquistato il Monaco e a suon di milioni cerca di trasformarlo in una grande squadra. Adesso un nuovo magnate dell’ex Unione Sovietica potrebbe aggiungersi all’elenco: nelle scorse settimane l’oligarca Alisher Usmanov ha aumentato la propria quota di partecipazione nella società dell’Arsenal, dove era entrato nel 2007 con il 14%, e di cui ora possiede più del 30%. La proprietà resta saldamente nelle mani di Stan Kroenke, tycoon americano che dal 2011 detiene oltre il 60% del club. Ma i movimenti degli ultimi tempi non sono passati inosservati, e potrebbero far parlare a lungo anche in futuro. Perché Usmanov non è un miliardario qualsiasi: amico di Putin, con un passato misterioso in galera e un presente luminoso al vertice di alcune principali aziende del Paese, il magnate uzbeko è oggi l’uomo più ricco della Federazione russa. Nel 2013 Forbes ha quantificato il suo patrimonio in 17,6 miliardi di dollari. I suoi affari abbracciano tutto il mondo delle telecomunicazioni: con la holding Garsdale possiede una delle reti a banda larga più estese di Russia, e potrebbe in breve tempo arrivare a monopolizzare il mercato nazionale. Usmanov, poi, conta anche televisioni, radio, giornali. E investe tanto sul web. Ma il settore dove ha costruito la sua fortuna è la metallurgia. Negli Anni Novanta – quelli della privatizzazioneselvaggia – Usmanov comprava a prezzi stracciati azioni di società in fallimento, arrivando a metter su un vero e proprio impero. E’ così che nel 2000 è diventato direttore generale di Gazprom Invest Holding, braccio finanziario del colosso petrolifero di Stato. Qui cominciano gli intrecci col calcio, visto che Gazprom è proprietaria dello Zenit San Pietroburgo. Ma anche le ombre sulla sua carriera: è proprio Gazprom Invest a cedere nel 2002 il più grande stabilimento estrattivo di Russia a Interfin, azienda a lungo diretta da Usmanov. Che però ha sempre rispedito al mittente le accuse di conflitto d’interessi. Nel 2012, poi, lo scandalo delle transazioni da parte di alcuni importanti oligarchi russi (tra cui Usmanov e Abramovich) ad una società alle Bahamas riconducibile alla moglie del vicepremier Igor Shumalov. Secondo il leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, la cifra versata dal magnate uzbeko sarebbe in qualche modo legata al maxi-prestito di un miliardo di dollari concessogli dalla banca di Stato Vtb nel 2009. Usmanov, del resto, ha sempre cercato di contraccambiare i favori ricevuti dal Cremlino. Come nel corso delle elezioni del 2011, ad esempio, quando non esitò a licenziare il direttore del settimanale Vlast’ (da lui controllato), reo di aver fatto pubblicare una vignetta satirica contro il presidente Putin. I due “amici” non perdono occasione di manifestarsi pubblicamente stima reciproca. E di darsi una mano, quando serve. L’irrefrenabile ascesa è riuscita anche a cancellare la sua turbolenta giovinezza. Cresciuto in ambienti vicini al Kgb, Usmanov fu arrestato nel 1980 e condannato a otto anni di prigione: a suo carico, le accuse vaghe quanto pesanti di frode, corruzione, peculato. Uscì di galera dopo sei anni, per buona condotta. Nel 2000 la Corte Suprema dell’Uzbekistan lo ha riabilitato, stabilendo che il procedimento a suo carico fu una montatura. Ma i contorni della vicenda restano nebulosi. E secondo Craig Murray, ex ambasciatore britannico a Taskhent, Usmanov deve il perdono all’intercessione del boss mafioso Gafur Rakimov, suo presunto mentore. Ma le accuse cadono nel vuoto e quegli anni passano nel dimenticatoio. Oggi Usmanov si gode i suoi 17 miliardi di euro, che gli permettono anche di dare l’assalto alla proprietà di uno dei club calcistici più importanti al mondo. Il 30% recentemente raggiunto non vale l’accesso alla stanza dei bottoni dell’Arsenal: tutte le decisioni continuerà a prenderle l’americano Kroenke. E proprio questa, probabilmente, è la principale garanzia che la battaglia per il controllo del club è appena cominciata: Usmanov non è mai stato abituato a fare da comprimario. E i Gunners – che dopo stagioni difficili sono tornati protagonisti in questo inizio di stagione – aspettano anche i suoi rubli per riconquistare la Premier League, che manca in bacheca esattamente da dieci anni. da http://www.ilfattoquotidiano.it

sabato 9 marzo 2013

Hill-Wood non vuol vendere

Peter Hill-Wood, azionista di maggioranza dell'Arsenal, ha dichiarato ancora una volta di non voler vendere le sue quote. Si parla di una probabile cessione da parte del dirigente inglese e di un gruppo di orientali intenzionati al pacchetto azionario dei Gunners, ma Hill-Wood smentisce catgoricamente: "Non ho sentito nulla a tal proposito e non credo che nessuno conosca la situazione, sono tutte speculazioni intorno all'Arsenal. Anche se qualcuno dovesse fare un'offerta io e Usmanov diremmo di no". da http://www.calcionews24.com

domenica 3 marzo 2013

La superofferta per acquistare l’Arsenal


Secondo quanto riporta il Telegraph, la squadra inglese di calcio dell’Arsenal riceverà nelle prossime settimane un’offerta pubblica di acquisto di 1,5 miliardi di sterline, intorno a 1,7 miliardi di euro, da parte di due fondi d’investimento del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti. In tal caso, si tratterebbe della più grossa offerta d’acquisto mai fatta nella storia per una squadra di calcio: al momento però il gruppo di investitori, scrive il quotidiano inglese, vuole però rimanere nell’anonimato. Se l’offerta di 1,7 miliardi di euro si rivelerà concreta e l’operazione si concluderà, l’Arsenal verrebbe acquistato per un valore aumentato più del doppio rispetto a quello di due anni fa e, soprattutto, riuscirebbe a ripianare i debiti societari, che sono intorno a 288 milioni di euro. L’operazione porterebbe nella società anche nuovi capitali da poter investire nella squadra: l’ultimo trofeo vinto dall’Arsenal è stato la FA Cup, nel 2005, e da anni la squadra non lotta per vincere il campionato. Il principale azionista dell’Arsenal è l’imprenditore statunitense Stan Kroenke, con una quota azionaria del 66,83 per cento. La proprietà dell’Arsenal è strutturata in maniera particolare e diversa rispetto a quella delle altre squadre del campionato inglese: l’Arsenal Holdings PLC (Public Limited Company) è una specie di società madre, le cui azioni sono liberamente vendute e scambiate in pubblico, con un capitale di base di circa 57mila euro. La società ha emesso soltanto una parte delle azioni, che non vengono scambiate in borsa ma su un mercato specializzato, il PLUS Markets Group.  Storicamente, la squadra è stata di proprietà dei discendenti delle famiglie inglesi Bracewell-Smith e Hill-Wood: l’attuale presidente è Peter Hill-Wood, molto contestato negli ultimi tempi dai tifosi dell’Arsenal, soprattutto per i pochi investimenti fatti negli ultimi anni e per l’aumento dei prezzi del biglietto dello stadio. Secondo la fonte citata dal Telegraph, il gruppo d’investimento che presenterà l’offerta pubblica di acquisto ha assicurato di volersi impegnare a ridurre i prezzi dei biglietti dell’Emirates Stadium, che oggi sono tra i più cari al mondo. Già nel 2007 nella società erano entrati altri investitori stranieri che avevano acquisito quote importanti di partecipazioni azionarie. Il gruppo d’investimento del Medio Oriente vorrebbe anche cambiare l’assetto societario, riunendo la proprietà in un singolo soggetto e raccogliendo tutte le azioni in un unico fondo: l’offerta riguarderebbe, in questo caso, le 62.217 azioni che sono state rilevate da Stan Kroenke, pagando la sua quota circa 957 milioni di euro, cioè 23 mila euro per azione. Per il magnate statunitense si tratterebbe di un guadagno di circa 461 milioni di euro, dato che il suo investimento iniziale era stato di circa 496 milioni. Nel 2011, quando Stan Kroenke acquistò altre azioni, l’Arsenal fu valutato intorno a 843 milioni di euro. Il gruppo d’investimento del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti avrebbe già chiesto a Stan Kroenke di incontrarsi per discutere dell’offerta: si tratta di un progetto concreto, spiega il Telegraph, come quelli che sono stati fatti recentemente da altri importanti fondi di investimento del Medio Oriente, con l’acquisto della squadra inglese del Manchester City e della squadra francese del Paris Saint-Germain. Non basterà però convincere soltanto Stan Kroenke: una quota societaria del 29,96 per cento è detenuta infatti dal miliardario dell’Uzbekistan Alisher Usmanov, che ha più volte detto di voler prendere il pieno controllo della società e che difficilmente vorrà vendere la sua quota. da http://www.ilpost.it/

lunedì 28 gennaio 2013

Arsenal, Usmanov vs. Kroenke

“Il più grande risultato ottenuto da Wenger in questi ultimi 10 anni è stato quello di aver creato due squadre: quella che gioca nelle formazioni rivali fatte dai nostri giocatori ceduti e quella che tenta di restare nell’elite della Premier League”. Intervistato dall’Equipe, Alisher Usmanov, detentore di meno del 30% delle azioni dell’Arsenal, come già l’estate scorsa non lesina critiche nei confronti della politica del club e del suo azionista di maggioranza, l’americano Kroenke, quella politica che ha portato i Gunners a cedere negli ultimi anni tutti i pezzi migliori. I Gunners, che non vincono nulla dal 2005 (FA Cup), hanno venduto negli scorsi anni giocatori del calibro di van Persie, Fabregas, Nasri, Song e Clichy. Il russso Usmanov non ci va leggero con l’azionista di maggioranza. “Thierry Henry – racconta – mi ha incitato a ricominciare a comprare per portare nuovi trofei nella nostra bacheca”. Non è la prima volta che Usmanov attacca Kroenke, interpretando i malumori della tifoseria gunner. “E’ impensabile – dice il russo – che gli azionisti abbiano salari folli mentre, grazie a piccole clausole nei contratti, perdiamo giocatori chiave, simboli come van Persie, Flamini o Vieira. Dovremmo aumentare loro gli ingaggi quando cominciano a essere corteggiati o a guardarsi attorno. Non capisco perchè non lo si faccia. Credo che l’Arsenal dovrebbe avere un unico obiettivo quando affronta qualunque competizione: il primo posto. Tutto il resto è ipocrisia. Se qualcuno ha bisogno del mio aiuto, i miei soldi e i miei contratti, io sono sempre a disposizione. Penso che Wenger meriti di essere in grado di assumere, se necessario, i migliori giocatori e non accontentarsi di vendere le nostre stelle alle squadre avversarie. Ma al momento è sacrificato a causa della politica del club. Tutto è nelle mani di Kroenke. Gli auguro successo, ma non condivido le sue idee”.
di Paolo Avanti, da http://inthebox.gazzetta.it

mercoledì 3 ottobre 2012

Arsenal, nel 2012 giro d'affari per quasi 300 milioni di euro e utili a quota 40 milioni

Il fatturato dell'Arsenal, al termine della stagione 2011/12, è stato di 294 milioni di euro (235 milioni di sterline) contro i 281 milioni di euro del 2011. L'utile operativo (al lordo di oneri eccezionali, ammortamenti e trading di giocatori) è stato di circa 40 milioni di euro (32,3 milioni di sterline).  Nel 2011 l'utile era stato di 57 milioni. Il calciomercato ha portato un attivo di 32,5 milioni (nel 2011 si era registrata una perdita di 17,5milioni) grazie alle cessioni di Cesc Fabregas e Samir Nasri (parzialmente compensati da maggiori ammortamenti). L'attività immobiliare con il progetto Highbury Square  va riducendosi con un utile di esercizio di circa 9 milioni (contro i quasi 37 del 2011). Osservando le voci di entrata spicca il fatto che dall'Emirates Stadium arrivano 118 milioni di euro, somma che supera la quota da diritti tv pari a 103 milioni di euro. I ricavi commerciali sono invece 65 milioni. In termini di costi, sono aumentati i salari arrivando a 180 milioni di euro (nel 2011 erano a 155). La massa salariale rappresenta il 60,9% dei  ricavi calcistici (nel 2011 si era al 55,2%). Il livello complessivo di indebitamento del gruppo Arsenal è stabile intorno ai 120 milioni di euro. Commentando i risultati dell'esercizio, Peter Hill-Wood, presidente non esecutivo, ha detto: "Abbiamo investito nella squadra e nelle infrastrutture del club nel suo complesso e questo continuerà. I nuovi regolamenti finanziari Uefa hanno aggiunto un ulteriore enfasi alla necessità di una sana gestione. Per questo motivo le nostre attività per aumentare le entrate sono importanti. I ricavi sono aumentati e ci permettono di continuare ad essere competitivi e di tenere il passo con i costi". Ivan Gazidis, amministratore delegato, ha aggiunto: "L'Arsenal si è qualificato per la Champions League per la quindicesima stagione di fila, mentre fuori dal campo abbiamo una strategia di business e infrastrutture che ci stanno aiutando a far crescere i nostri ricavi. Questa crescita dei ricavi fornirà finanziamenti sostenibili per futuri investimenti nella squadra mantenendola all'interno dei requisiti finanziari del Fair Play". da http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com

venerdì 6 luglio 2012

Van Persie non rinnova, scoppia una guerra intestina all’Arsenal!

Quella che si appresta a vivere l'Arsenal, è un'altra estate di passione. Dopo aver perso un anno fa Fabregas e Nasri, il club londinese deve ora fare i conti con la volontà di Robin Van Persie di non rinnovare. Proprio la decisione del campione olandese, ha creato malumore all'interno della società. 

I due secondi azionisti del club, Alisher Usmanov e Farhad Moshiri, hanno infatti duramente attaccato la politica scelta dal proprietario Stan Kroenke. 
"Quando si è iniziata la politica dell'autofinanziamento, l'obiettivo era quello di soddisfare quelli che erano all'epoca i principali azionisti e che poi hanno ceduto le loro azioni. Questa scelta, sta però ora portando i nostri migliori giocatori a cercarsi altre destinazioni".
L'Arsenal non potrà quindi continuare a crescere se si andrà avanti con l'autofinanziamento: "Tutto sta andando a discapito delle prestazioni sportive. Questa politica ci sta facendo perdere i nostri migliori talenti a favore dei nostri principali concorrenti. I giocatori si chiedono quali siano le reali ambizioni del nostro club e, la situazione di un calciatore eccezionale come Van Persie lo dimostra". 
Non ci si fa illusioni sul futuro dell'olandese in casa Gunners: "Perderemo un altro campione perchè non possiamo assicurargli la conquista dei trofei. Si può fare buon viso a cattivo gioco, si può pontificare questo modello, ma non possiamo più garantire successi ai nostri tifosi".
Sul giocatore, intanto, dopo l'annuncio della volontà di non rinnovare è ressa tra le squadre più facoltose d'Europa. In pole i soliti sceicchi di Manchester City e Paris Saint-Germain, due club a caccia di un centravanti di livello top per la prossima stagione. Ma occhio allo United, pista emersa a sorpresa nelle ultime ore.

mercoledì 13 aprile 2011

Usmanov: 'Non cedo mie quote'

Pochi giorni fa il magnate statunitense Kroenke ha portato al 63% il suo pacchetto di maggioranza delle quote relative alla proprietà dell'Arsenal, con la promessa che, a breve, la quota sarà ulteriomente aumentata. Oggi, Alisher Usmanov, uno degli altri azionisti dei Gunners, fa sapere di non avere alcuna intenzione di cedere il suo 27%: "Non ci penso neanche. Amo l'Arsenal, è per questo che sono un azionista". da http://www.calciomercato.com/

lunedì 11 aprile 2011

Padroni americani per l'Arsenal

E' come se fosse la "scoperta dell'Europa". Se Colombo 519 anni anni fa scoprì il continente americano (cercando le indie), oggi i gruppi di affari americani scoprono le squadre di calcio europee per investire i loro denari. In settimana, nonostante le titubanze di Unicredit, Tom Dibenedetto dovrebbe firmare per l'acquisto della Roma, mentre dalla City di Londra rimbalza la notizia che l'Arsenal ha di fatto un padrone a stelle e strisce: il tycoon Stan Kroenke, è il nuovo azionista di maggioranza dei Gunners. La scalata al pacchetto di maggioranza delle azioni del club londinese, iniziata dalla Kroenke Sports Enterprises (KSE) già nel 2007, è passata dal 9,9% al 63%. In una nota ufficiale il gruppo americano eesprime la sua soddisfazione: "siamo onorati di aumentare la nostra partecipazione nell'Arsenal: è un club fantastico che ha una storia particolare e un meraviglioso manager, Arsene Wenger". Peter Hill-Wood resta comunque il presidente della società. Gli interessi sportivi del gruppo sono già diversi negli USA dove possiedono diverse franchigie: i Denver Nuggets nel campionato Nba di basket, i Colorado Avalanche (hockey su ghiaccio) e i Colorado Rapids nel calcio. Il manager dei Gunners, Arsène Wenger si dice soddisfatto per il cambio di proprietà: "Ho lavorato con Stan Kroenke alle riunioni del consiglio d'amministrazione negli ultimi due anni e credo che abbia a cuore gli interessi del club. Sa benissimo qual'è la nostra tradizione e quali sono le nostre ambizioni e lavora per preservare a lungo il futuro di questa società".
(Adnkronos/Dpa) - Sale a dieci il numero dei club della Premier League - venti in totale - nelle mani di investitori stranieri. Il milionario statunitense Stan Kroenke e' infatti divenuto azionista di maggioranza dell'Arsenal. "Siamo onorati di poter incrementare la nostra partecipazione", ha commentato Kroenke, approdato nei Gunners nel 2007, acquistando il 9,9% delle azioni. "L'Arsenal e' un club fantastico, con una speciale storia e tradizione e con un meraviglioso allenatore, Arsene Wenger. Vogliamo costruire sopra a questa ricca eredita' e condurre il club a nuovi successi". "Mi fa molto piacere che Peter Hill-Wood ci abbia accordato il suo supporto, continuando a ricoprire il ruolo di presidente", ha proseguito lo statunitense. La Kroenke Sports Enterprises, che gia' deteneva il 29,9% del club, ha accresciuto la propria partecipazione acquisendo le quote di Danny Fiszman e Lady Bracewell-Smith, pari al 32%. Resta incerto se Kroenke prelevera' le quote restanti.