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giovedì 6 febbraio 2014

Londra a piedi: metropolitana in sciopero

Milioni di londinesi sono colpiti oggi dallo sciopero dell'Underground, la metropolitana più vecchia del mondo, che da un secolo e mezzo serve la capitale britannica. I sindacati hanno indetto dalle 9 di ieri sera uno sciopero di 24 ore contro un piano di ristrutturazione e modernizzazione della Tube, il Tubo, come gli abitanti della metropoli chiamano solitamente il treno che corre sotto la città collegando 270 stazioni e trasportando in media tre milioni. La rivendicazione non blocca completamente i trasporti, ma ha fortemente ridotto il servizio, chiudendo la maggior parte delle linee e delle stazioni. Così il viaggio per andare e tornare dal lavoro è diventato un percorso ad ostacoli: molti si sono riversati sugli autobus, che tuttavia sono molto più lenti e sono già sovraccarichi trasportando quattro milioni di persone al dì; altri hanno cercato di arrangiarsi in bicicletta (comprese le migliaia a noleggio introdotte qualche anno or sono), nonostante la pioggia intermittente che cade da stamattina, o con i taxi, che subito diventano scarsi, o con il proprio autoveicolo (ma entrare in centro comporta una tassa di 10 sterline) o al limite a piedi, affrontando lunghe camminate. Una sensazione di paralisi che si coglie subito a colpo d'occhio perché nelle strade si vede molta più gente del solito e ci sono veri e propri assembramenti di folla alle fermate dei bus rossi a due piani. Il piano di ristrutturazione prevede da un lato un miglioramento del servizio, poiché dal prossimo anno il metrò resterà aperto 24 ore su 24 durante il fine settimana, perlomeno sulle linee più importanti, per cominciare, con il progetto di estendere l'apertura ininterrotta a tutta la rete negli anni a venire: un cambiamento importante per una metropoli di 8 milioni di abitanti, 12 milioni con i sobborghi, estesa come Roma, Parigi e Vienna messe insieme. Finora il venerdì e il sabato sera l'alternativa per molti è tra rientrare a casa troppo presto, entro l'una di notte, quando chiude la metropolitana, o non rientrarci che il mattino dopo, a meno di voler fare lunghi percorsi in autobus, specie per chi vive in periferia e nei sobborghi e cala in centro per il divertimento del fine settimana. Ma la riforma comporta anche la chiusura di tutte le biglietterie, giudicate obsolete (secondo un sondaggio le usa soltanto il 20 per cento dei passeggeri), per sostituirle con biglietterie automatiche o con l'acquisto dei biglietti direttamente online. Le vecchie biglietterie verranno affittate, forse ad Amazon per lo smistamento dei suoi prodotti, in ogni caso producendo denaro per le casse municipali. E le stazioni non resteranno comunque sguarnite, perché verrà in ogni caso assicurata una presenza di addetti per fornire informazioni ai passeggeri. Ciononostante, il piano prevede circa mille "esuberi", come si dice in gergo, ovvero licenziamenti, con un risparmio totale, fra posti di lavoro e biglietterie chiuse, di 50 milioni di sterline (60 milioni di euro) l'anno, e questo ha spinto i sindacati a incrociare le braccia e proclamare due giorni di sciopero ora e altri due a metà febbraio. Il sindaco Boris Johnson ha risposto criticando la sospensione del lavoro e affermando che in realtà i licenziamenti saranno dei prepensionamenti quasi tutti volontari, poiché l'Underground avrebbe ricevuto già più di 900 richieste dai suoi dipendenti di approfittare della riforma per negoziare la fine del rapporto di lavoro. "L'obiettivo", afferma il conservatore Johnson, "è di non mandare via nessuno contro la sua volontà". I tabloid di destra hanno inferito sul capo dei sindacati, Bob Crow, fotografandolo mentre prendeva il sole durante una vacanza ai Caraibi nei giorni immediatamente precedenti allo sciopero, come se lui si riposasse mentre chiedeva ai lavoratori di lottare e all'opinione pubblica di sopportare un sacrificio. "Lo sciopero è solido e massiccio", ha commentato Crow stamane, ignorando la polemica. Ma intanto della vicenda si è occupato anche il primo ministro David Cameron, sostenendo che la metropolitana della capitale è un servizio "essenziale" per milioni di persone e che non lo si può sospendere drasticamente, per cui ha reso noto oggi in parlamento che in futuro sarà obbligatorio garantire un servizio "minimo" di trasporti urbani alla popolazione. Per il momento, però, i treni passano a singhiozzo o non passano e il metrò più vecchio del mondo si è fermato.
di Enrico Franceschini, da http://www.repubblica.it/

giovedì 18 aprile 2013

Arshavin ubriaco a una festa: l'Arsenal lo scarica

Periodo decisamente buio per Andrey Arshavin, sia dentro che fuori dal campo. L'attaccante dell'Arsenal, finito ai margini della rosa allenata da Wenger e che non rientra nei piani di allenatore e del club, è stato beccato a Londra ubriaco fuori un locale. Il calciatore russo è stato ripreso da un telefonino mentre appariva in condizioni 'rivedibili', dando il là a un siparietto che lo ha visto protagonista di qualche alterco con i buttafuori e altre persone presenti. Arshavin viene inizialmente trattenuto per evitare il peggio e successivamente si ritrova immischiato in un accenno di parapiglia all'ingresso. La punta, dopo gli Europei del 2008 che sembravano averlo consacrato alla ribalta del calcio continentale, da quando è approdato in Premier ha convinto solo a sprazzi tanto da finire nel dimenticatoio. da http://www.goal.com

lunedì 13 agosto 2012

venerdì 22 giugno 2012

Gordon Ramsay, artista dei fornelli pensando all'Arsenal

Geniale, affabulatore, malato di calcio: "Tifo Arsenal da quando ho levato il ciuccio". Gordon Ramsay non si nasconde. Con le sue dodici stelle Michelin, decine di ristoranti super lusso sparsi per il mondo, serie tv e libri che fatturano più di una multinazionale ("Pago di tasse sessanta milioni di sterline l'anno" dice lo chef britannico), il re dei fornelli si racconta con ironia. Da quando, a 23 anni, allievo a Parigi con Robuchon, usava le code e le teste dei pesci per fare i brodetti: "Una delizia. E dire che in tanti le buttano!". Fino all'ultima puntata di Masterchef girata dalla tv cinese: "Oltre 700 milioni di telespettatori! I mercati orientali saranno una sorpresa per tutti". Business a più zeri. Ma anche solidarietà: mister Ramsay ha tenuto un corso di formazione in alta cucina per i detenuti inglesi: "Se coi miei risotti ne salvo almeno uno, sono felice". Sorride. Poi, una smorfia: "Ho preso una botta giocando a calcio a Londra per beneficienza, c'erano anche Gattuso e Seedorf. Ma qui devo citare un sardo straordinario con cui ho giocato a Wembley: Gianfranco Zola. Mangia poco, ma nella vita e col pallone è un dio".

domenica 3 giugno 2012

Mille barche per la Regina

A Londra proseguono le celebrazioni per il Giubileo di Diamante (60 anni di Regno). La famiglia reale sulla chiatta che apre il corteo. La festeggiata è Elisabetta II, tutta in bianco sul Tamigi seguita da milla imbarcazioni, tutta Londra è in festa.

Da 350 anni non c'era una sfilata di barche come questa sul Tamigi, bisogna tornare indietro al magnifico quadro del Canaletto, prestato a Londra per l'occasione, per vederne una simile: e come e più che nel quadro ecco qui barche di ogni dimensione e modello, velieri tre alberi, piroscafi, scialuppe, motoscafi, gommoni, yacht, rimorchiatori, "come a Dunkerque ma con più allegria", riassume con una delle sue immancabili battute il sindaco di Londra Boris Johnson, in barca pure lui, ricordando la fuga dalla cittadina francese all'inizio della seconda guerra mondiale, quando un esercito disfatto attraversò la Manica inseguito da nazisti, salvando la pelle e in fondo mettendo le premesse per riattraversarla tre anni dopo nel D-day, perché quest'isola è piccola ma orgogliosa e non è così facile piegarla.