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lunedì 23 aprile 2018

dal sito, Corrieredellosport.it (MyArsenal)


Sarà l’effetto “Febbre a 90”, oppure il fatto che la squadra di Londra Nord abbia dominato la Premier League in coincidenza con le prime partite di calcio internazionale finalmente visibili anche da noi, però è un fatto che l’Arsenal raccolga in Italia un gran numero di seguaci appassionati. Ne immaginiamo la fibrillazione di questi giorni, che coincidono con l’addio dopo 22 anni di Arsene Wenger, l’uomo capace - al netto dei deludenti risultati più recenti - di aver saputo trasformare il vecchio “boring Arsenal”, quella squadra noiosa che vinceva troppe volte per 1-0, in una compagine moderna e talvolta invincibile, come lo fu davvero in quella splendida stagione (2003/2004) chiusa senza sconfitte. E quindi arriva a proposito un libro come quello scritto con grande passione e amore per i numeri da Max Troiani. Già autore di “London Calling”, questa volta l’autore ci ha regalato la storia dell’Arsenal vista attraverso i numeri. Il cammino anno per anno (dalla stagione 1893/94…), i risultati con i marcatori delle partite europee, i tabellini dei principali match di campionato, le finali di Coppe, le statistiche, con l’elenco dei presidenti, gli allenatori, gli stadi, i cannonieri di ogni stagione. Non mancano una sezione speciale dedicata alla squadra che restò imbattuta per 49 partite e le notizie più utili per vivere una giornata da tifoso dell’Arsenal, partita compresa. Da non perdere, anche per chi è semplicemente un appassionato di calcio internazionale. 
Del calcio ungherese, invece, troppe volte si parla solo a proposito dell’Aranycsapat, la squadra d’Oro che dominò il calcio del secondo Dopoguerra, senza però riuscire a centrare la vittoria nel Mondiale, con la famosa finale di Berna del 1954 contro la Germania Ovest sfumata da 2-0. Oltre Puskas e la grande Honved, oltre il centravanti alla Hidegkuti, c’è tanto da conoscere del calcio magiaro, e questo libro molto ben fatto viene a colmare questa lacuna. Un racconto che parte da Budapest - autentica culla del calcio ungherese - e dall’arrivo in città nel 1916 di un calciatore inglese, Jimmy Hogan, che viene messo sotto contratto dall’MTK e in pochi anni rivoluziona il calcio ungherese, con le sue idee tipiche dei maestri anglosassoni. E poi Bela Guttman, Alfred Schaffer (colui che nel 1942 allenò la Roma campione d’Italia per la prima volta), Gyorgy Sarosi, i trionfi dell’Honved (che nel 1930 vinse la Coppa delle Nazioni, una sorta di Coppa dei Campioni del tempo a cui parteciparono tutte le grandi squadre europee, tranne quegli spocchiosi degli inglesi) fino ad arrivare appunto alla grande Ungheria di Puskas e compagni. Da qui, con l’arrivo dei carri armati sovietici a Budapest a fare da sfondo, il lento declino. Nel Mondiale del 1966 l’ultima grande vittoria - 3-1 al Brasile, con protagonista la stella Albert, l’unico Pallone d’Oro magiaro - nel 1986 l’ultima partecipazione al torneo, e poi il tentativo di risalire posizioni in campo internazionale, dalla presenza sui nostri campi di Detari - che lasciò tracce di un cattivo carattere e poco altro - e la partecipazione alla fase finale dell’ultimo Europeo. A chiudere, una commossa passeggiata a Budapest sulle tracce - qualcuna viva, altre un po’ meno - del grande Puskas. 
MYARSENAL, numeri e date, tabellini e nomi dell’Arsenal Football Club; di Max Troiani, prefazioni di Roberto Gotta e Luca Manes; Bradipolibri, 205 pagine, 15 euro. 
NON SOLO PUSKAS, il calcio ungherese prima e dopo l’Aranycsapat; di Roberto Brambilla e Lorenzo Longhi, Urbone Publishing, 185 pagine, 14 euro. 

mercoledì 28 febbraio 2018

da http://inthebox.gazzetta.it (MyArsenal)


Già autore di “London Calling” e “Celtic forever” e anima del gruppo di tifosi italiani dell’Arsenal, Max Troiani torna in libreria con una vera perla per gli amanti dei Gunners: “My Arsenal” (ed. Bradipolibri, pp. 204, € 15). E’ un libro di statistiche, ma come ben spiega Roberto Gotta nella prefazione, “non c’è da spaventarsi, il numero può essere un tremendo supporto emotivo”. Il tabellino, la statistica, il dato “è una porta di accesso alla memoria”. E allora via, con la storia dell’Arsenal raccontata, a suon di numeri, dai lontanissimi esordi nella periferia sud di Londra, quando il club si chiamava Dial Square e i giocatori erano operai dell’Arsenale Reale, passando per i decenni dell’indimenticabile Highbury fino all’era Wenger e al trasloco all’Emirates. Trovate tutti i match più famosi: il 2-0 al Liverpool del 1989, celebrato da Nick Hornby, le tante finali di coppa, le imprese (e le delusioni) europee… Bello anche aprire il volume a caso e incappare in un Tottenham-Arsenal 0-6 del 1935 con doppietta di Drake o in 5-4 del Manchester United a Highbury nel 1958. Oppure scoprire che dietro Henry e Wright, nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi dei Gunners, c’è Cliff Bastin o che nella stragione 1934-’35 entrarono in 73mila a Highbury per la sfida con il Leeds. E via spiluccando statistiche e numeri, a volte sorprendenti e a volte risaputi, di un’epopea iniziata nel 1886.
di Paolo Avanti

http://inthebox.gazzetta.it/2018/02/28/my-arsenal-tutti-i-numeri-dei-gunners/

mercoledì 24 luglio 2013

London Calling, la storia della passione Arsenal

di Max Troiani*
La mia passione per l’Arsenal è iniziata nel 1980, quando avevo soli 11 anni. I Gunners dovevano incontrare la Juventus per una partita di coppa, le notizie sul calcio inglese a quei tempi erano rare, ma i servizi fotografici sulla presentazione della partita e i due match delGuerin Sportivo e Calciomondo erano bellissimi e sono rimasti scolpiti nella mia mente. La vittoria a Torino per 0-1 ha fatto il resto, ma non credo sia stata determinante.
Per tredici anni ho seguito i londinesi e il campionato inglese in maniera spasmodica. Giornali e trasmissioni come “Football, please” di Michele Plastino mi permettevano di sentirmi più vicino ai miei beniamini. Il sogno d’andare a vedere l’Arsenal nel suo catino, Highbury, cresceva sempre di più. Oltre alle immagini proiettate sullo schermo della tv, rimanevo affascinato dalle foto che di tanto in tanto ritraevano anche l’esterno dello stadio londinese. I pub pieni zeppi di gente e le strade intorno all’impianto il giorno della partita erano un mare di colori biancorossi. Il mio sogno era esser lì a sostenere i giocatori che indossavano la maglia dell’Arsenal. Liam Brady, Charlie Nicholas, Tony Adams, David O’Leary, Alan Smith e Ian Wright erano i miei preferiti.
Il mio sogno l’ho realizzato solo a 25 anni, nel 1994, trascorrendo venti giorni nella capitale inglese. Dieci li ho praticamente vissuti intorno ad Highbury. Due mesi prima l’Arsenal aveva vinto la Coppa delle Coppe contro il Parma e tutto il Nord di Londra era ancora imbandierato di vessilli.
La mattina prendevo il bus 19 per raggiungere Blackstock Road, o Arsenal Road, come amo chiamarla, dove facevo colazione all’Arsenal Cafè, un piccolo locale dove i Gunners erano affissi ovunque. In realtà non amavo particolarmente mangiare di primo mattino uova, bacon e fagioli (la tipica colazione inglese), ma all’Arsenal Cafè anche durante la settimana si ritrovavano i tifosi prima d’andare a lavoro e per me era una sorta di meta obbligatoria.
Ogni negozio di Blackstock Road ha qualche riferimento all’Arsenal, la zona è praticamente marchiata dal cannone biancorosso. Un altro covo dei supporter biancorossi è il pub The Gunners. Visitarlo la prima volta per me è stato come per un bambino andare alla fabbrica della Nutella. Dentro non troverete un piccolo spazio libero. Sulle pareti c’è di tutto: foto, programmi, maglie e altre memorabilia dei Gunners. E che dire del pescivendolo che ha chiamato il suo locale “Arsenal Fish Bar”? Sarà pure scontato, come nome, ma a me va benissimo così!
Adesso è molto più facile andare a Londra. Grazie ai voli low cost vado a vedere i Gunners tre, quattro volte a stagione. Un tempo una cosa del genere era impensabile. L’addio ad Highbury, anche se doloroso, era necessario. Oltre alla modesta capienza non poteva esser considerato di certo un modello di comodità. La scelta del nuovo stadio è stata quanto mai azzeccata. La stessa fermata della metro (Arsenal) e soli 500 metri di distanza tra il vecchio ed il nuovo stadio, sono stati fattori determinanti per la sua realizzazione. “This is not a revolution. It’s evolution”, come recitava lo slogan coniato per l’occasione.
Un sogno che ho ancora oggi, grazie a “Febbre a 90°” di Nick Hornby, è quello di festeggiare un titolo nei dintorni di Highbury. Nel 2006 ho assistito al match contro il Real Madrid terminato 0-0 che ci ha dato la qualificazione al turno successivo della Champions League. La mia ultima partita a Highbury è coincisa con delle manifestazioni di giubilo all’esterno di Highbury che un po’ mi hanno fatto rivivere l’atmosfera del 26 maggio del 1989, il giorno della vittoria del campionato con la rete di Michael Thomas all’ultimo minuto. Forse il goal più importante della gloriosa storia dell’Arsenal.

* tratto da “London Calling”, di Luca Manes e Max Troiani (Prefazione di Massimo Marianella), edito da Bradipolibri

lunedì 4 febbraio 2013

su Gooner fanzine(London Calling)

A gennaio 2013 la mitica fanzine dei tifosi dell'Arsenal, the GOONER, http://onlinegooner.com/, ha pubblicato l'intervista e la recensione del libro.

mercoledì 23 gennaio 2013

dicono di noi.. (London Calling)

inserisci un post sul nostro libro..


Ho terminato il libro e l'ho trovato eccellente. Accurato come pochi nella ricostruzione storica della nascita dei vari club londinesi, felice nella scelta, fondamentale per un libro storico, di selezionare gli episodi chiave da ricordare, nello stesso tempo non scivola sulla classica buccia di banana della pedanteria fine a se stessa che troppo spesso affligge i libri di storia calcistica e si presenta invece, dalla prima all'ultima pagina, appassionante come un romanzo. Del resto, la storia gloriosa dell'Arsenal è un romanzo, un romanzo che suscita più di qualche nostalgia nei romantici del footie.
(Stefano "Mr.Wolf")

Alla fine sono riuscito a trovare il libro "London Calling" alla Hoepli on-line e mi è arrivato subito. In tre giorni l'ho letteralmente divorato in metropolitana nei miei lunghi viaggi da e verso l'ufficio. Un libro che ovviamente mi è piaciuto tantissimo e non te lo sto certo a dire per mera piaggeria.Pur non essendo esaustivo e dettagliato negli eventi riguardanti l'Arsenal, ma questo non credo fosse il tuo intento, l'ho trovato avvincente riuscendo a far rivivere in poche pagine più di un secolo di storia del calcio londinese.
Personalmente ho apprezzato molto soprattutto i primi anni di storia, sia quelli dell'Arsenal (meno conosciuti) che quelli delle altre squadre molto meno famose e di cui per alcune si è persa ormai ogni traccia.
Se per quanto riguarda l'Arsenal sono molto più ferrato, in particolare per quel che riguarda la storia più recente, devo ammettere che certi aneddoti raccontati nel libro mi hanno spinto ad approfondire realtà di squadre pressochè sconosciute, ma che hanno un fascino incredibile.
Insomma un ottimo lavoro. Well done, mate!
(Antonio Mancuso)

vorrei ringraziare te e Luca per il bellissimo libro che avete realizzato, un viaggio nostalgico in un football vero, passionale e che adesso non rivedo piu', parole che sono corse nei miei piu' antichi ricordi, parole che mi hanno fatto ritornare indietro alla mia gioventu', episodi mai dimenticati,un libro vero, che custodirò in maniera speciale, grazie.
(Gian Vola)

Ti invio questo messaggio che ho scritto nel forum italian gooner per renderti partecipe della mia gratitudine verso di te per aver scritto London Calling: (l'ho postato nella discussione su questo libro quindi è chiaro che non c'era bisogno che iniziassi con le presentazioni)
L'ho finito in un giorno solo una cosa max: GRAZIE.
Grazie davvero da parte di chi come me ama la cultura inglese,da chi come me ama l'Arsenal,da chi come me vuole approfondire le conoscenze sulla sua squadra del cuore,da chi come me vuole sapere di più sul calcio d'oltre manica,da chi come me vuole rivivere dei momenti fantastici(sapete se posso trovare su internet la partita contro il Liverpool del 1989 o-e l'ultima partita di Charlie Nicholas con la maglia dell'Arsenal)da chi come me ha avuto la possibilità di leggere questo piccolo capolavoro Davvero Grazie
(Eduardo Tony Accoroni)

Vi rinnovo i complimenti al libro London Calling pure qui (ho già scritto un breve commento nel topic su BFF).
Davvero bello, l'ho quasi finito e mi piace moltissimo per il taglio che gli avete dato e il modo in cui è scritto. Alcune dinamiche storiche già le conoscevo da quando avevo fatto le mie ricerche per la tesi su Highbury, però voi le avete riproposte incastrandole con altri avvenimenti paralleli di altri Club di Londra e ci sono molti particolari che non sapevo e aumentano il fascino della storia nel suo complesso. Poi mi piace davvero molto il taglio semplice e non enciclopedico che avete dato, scivola via alla grande ma nel mentre si imparano un sacco di cose. Bello, bravissimi, complimenti davvero 

(Antonio Cunazza)

sabato 22 dicembre 2012

dal sito, Quellichelapremierleague.com (London Calling)

Direttamente dall’autore Max Troiani riceviamo e pubblichiamo:
“Nel nostro libro, London Calling, oltre a narrare la storia dell’Arsenal , raccontiamo storie, incroci inverosimili, fatti mai pensabili per il nostro modo di concepire il calcio.  Per esempio, raccontiamo come il Presidente del Fulham sia poi diventato il presidente dell’Arsenal e come abbia trasferito la squadra dal sud al nord della città.  Un po’ come è successo pochi anni fa al Wimbledon che è stato spostato altrove ed ha cambiato nome. Spieghiamo il caso del Millwall che si trovava in una zona difficile dell’est londinese
e si è dovuto trasferire a sud.  Si parla anche dei vari tentativi di fusione tra Fulham e QPR o QPR e Bradford.  Insomma il nostro intento è quello di raccontare il calcio inglese anche attraverso storie non propriamente romantiche che inquadrano il calcio di una volta, meno orientato al business del calcio contemporaneo.”

Quellichelapremierleague.com ha citato il 22 dicembre London Calling, il bellissimo sito è gestito dalla giornalista Irma D'alessandro.

lunedì 14 maggio 2012

da Style Wars (London Calling)

Nel numero 22 di maggio 2012 di Style Wars, è stata pubblicata la recensione che aveva scritto l'amico Sergio Tagliabue.
Qui potete trovare il link dove scaricare l'ultima fanzine e tutti gli arretrati: http://www.dressersroma.com/stylewars.html

lunedì 30 aprile 2012

da Rudi, il blog (London Calling)


Fulham (la squadra più antica) e il suo Craven Cottage, Chelsea a Stamford Bridge,Tottenham a White Hart Lane, Brentford a Griffin Park, AFC Wimbledon a Kingsmeadow Stadium, Barnet FC a Underhill, Millwall a The New Den, Crystal Palace a Selhurst Park,Queens Park Rangers a Loftus Road, West Ham a Boleyn Ground (Upton Park), Charlton Athletic a The Valley, Dagenham & Redbridge al Dagenham Stadium, Leyton Orient a Brisbane Road, e last but not least l’Arsenal con il suo Highbury (1913-2006) a cui è seguito l’Emirates Stadium, finanziato dagli emiri di Dubai.
In tutto 14 società professionistiche: attualmente 5 in Premier League (Chelsea, Fulham, QPR, Arsenal e Tottenham), 3 in Championship, 3 in League One, 3 in League Two.
La Football Association nasce a Londra il 26 ottobre 1863. Ma per lunghi periodi, Londra è relegata in secondo piano dal dominio delle squadre dell’Inghilterra settentrionale; come Roma, Parigi e Berlino, la capitale del Regno Unito non ha mai festeggiato una squadra al vertice del calcio europeo.
L’Arsenal nasce nel 1886 a sud del Tamigi e trasloca a nord, trovando casa a Highbury nel 1913. La storia dei Gunners è cadenzata da personaggi (proprietari e manager) come Henry Norris, Gus Mears, Herbert Chapman, Bertie Mee, George Graham, Arsène Wenger.
Da calciatori come Alex James, Cliff Bastin, David Jack, Joe Mercer… fino a Tony Adams, Lee Dixon, David O’Leary (722 partite), Ian Wright, Dennis Bergkamp e Thierry Henry (226 gol).
Il primo grande Arsenal – con la maglia bianco-rossa – nasce alla fine degli anni Venti, dopo che nel 1926 venne modificata la regola del fuorigioco, che portò da tre a due il numero minimo di avversari tra l’attaccante e la linea di porta. È questa modifica a provocare un radicale cambio di tattica difensiva, dal Metodo al Sistema, e Chapman ne diventa l’artefice.
26 maggio 1989: è la data della partita più emozionante nell’ultracentenaria storia dell’Arsenal, quella su cui si sofferma anche Nick Hornby in Fever Pitch, ritenendola catartica. Si gioca l’ultima di campionato ad Anfield Road, per conquistare il titolo l’Arsenal deve vincere con due gol di scarto. I Gunners passano i vantaggio all’inizio del secondo tempo, sembra la classica vittoria di Pirro, ma proprio al novantesimo arriva il gol dello 0-2. È scudetto, dopo un’attesa lunga 18 anni.
L’alsaziano Arsène Wenger, primo manager straniero nella storia dell’Arsenal, trasforma il Boring Arsenal, il noioso, fisico, tradizionale gioco all’inglese in una spettacolare banda di giovani, in gran parte stranieri.
Da questa breve storia del calcio inglese, si ricava che quei campionati sono più democratici e meno predeterminati dei nostri: anche le grandi squadre conoscono l’onta della retrocessione e lunghi periodi di appannamento, e le vittoria si dividono fra un numero di squadre molto numeroso. Ma con l’avvento della Premier League, le posizioni di vertice si stabilizzano.
La Premier League comincia nel 1992. nelle 19 edizioni finora disputate, 12 vittorie del Manchester United (4 secondi e 3 terzi posti), 3 di Arsenal (5+ 3) e Chelsea (4 + 2), 1 del Blackburn Rovers; il Liverpool ha ottenuto 2 secondi e 5 terzi posti, il Newcastle 2 + 2.
da http://rudighedini.wordpress.com/ il 5 febbraio 2012

giovedì 12 aprile 2012

London Calling durante Wolverhampton-Arsenal

Mercoledi 11 aprile, durante la telecronaca Wolverhampton-Arsenal su Sky, Federico Zancan ha citato London Calling, lo ringraziamo per la disponibilità. Per la cronaca l'Arsenal ha vinto 3-0 ed ipotecato (speriamo) il 3° posto in Premier League.

mercoledì 15 febbraio 2012

lunedì 13 febbraio 2012

da Sportweek (London Calling)

da Sportweek il settimanale della Gazzetta dello Sport, sabato 11 febbraio 2012 a firma di Giovanni Cortinovis

mercoledì 25 gennaio 2012