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lunedì 6 novembre 2023

L’Arsenal sostiene Arteta: “Var inaccettabile. L’arbitraggio deve migliorare”.

Lo sfogo di Mikel Arteta non è passato inosservato: l'Arsenal si lamenta dell'arbitraggio e del Var che, secondo i Gunners, hanno condizionato la partita contro il Newcastle portando poi alla sconfitta. Il club londinese, con un comunicato ufficiale, ha mostrato sostegno al proprio allenatore e condiviso le sue parole nel post partita della sfida del St James's Park.


Il Comunicato. - Ecco la nota ufficiale: "L'Arsenal Football Club sostiene con tutto il cuore i commenti post-partita di Mikel Arteta dopo l'ennesimo errore arbitrale e VAR inaccettabile di sabato sera. Vorremmo anche riconoscere l'enorme sforzo e le prestazioni dei nostri giocatori e dei tifosi in trasferta al St James' Park. La Premier League è il miglior campionato del mondo con i migliori giocatori, allenatori e tifosi, che meritano tutti di meglio. PGMOL ha urgente bisogno di affrontare lo standard dell'arbitraggio e concentrarsi sull'azione che ci muove tutti dall'analisi retrospettiva, dai tentativi di spiegazioni e dalle scuse. Sosteniamo gli sforzi in corso del Chief Refereeing Officer, Howard Webb e saremmo lieti di lavorare insieme per raggiungere gli standard arbitrali di livello mondiale richiesti dalla nostra lega". da https://www.itasportpress.it

domenica 5 novembre 2023

L’Arsenal perde, Arteta attacca il Var: “È una vergogna”.

Dopo essere stato eliminato in Carabao Cup per mano del West Ham, l'Arsenal è stato sconfitto anche in PremierLeague. Anthony Gordon ha regalato tre punti al Newcastle e i Gunners hanno perso terreno rispetto al Manchester City. L'allenatore Mikel Arteta, poi, ha attaccato il Var, che ha convalidato la rete dell'ex Everton al minuto 64. "Abbiamo perso la partita per degli episodi chiari ed evidenti. È imbarazzante. È una vergogna. Tutto qui, una vergogna". L'allenatore dell'Arsenal ha poi aggiunto: "C’è tanto in palio. E sono qui per rappresentare la squadra di calcio e per far competere la mia squadra ai massimi livelli. Non potete immaginare la quantità di messaggi che riceviamo che dicono ‘questo non può continuare’. È imbarazzante, mi dispiace, imbarazzante". da https://www.itasportpress.it

lunedì 9 ottobre 2023

Rissa al termine di Arsenal-Manchester City: Walker e Haaland a muso duro, tensione altissima.

La sconfitta con l'Arsenal non è andata giù a Erling Haaland che, nel dopo-partita, avrebbe avuto uno screzio con un collaboratore di Mikel Arteta. Come spiegato dai quotidiani d'Oltremanica, il fuoriclassse norvegese sarebbe stato coinvolto in un diverbio con Nicolas Jover, membro della panchina dei Gunners, insieme al compagno Kyle Walker. Sul fatto sono intervenuti sia Arteta che ha minimizzato quanto accaduto, sia Pep Guardiola che in conferenza stampa ha preferito non rispondere in merito. "So cos'è successo ma non dirò niente..." ha sottolineato il tecnico del Manchester City. da https://www.sportmediaset.mediaset.it

venerdì 17 febbraio 2023

Il pasticcio al VAR costa caro all'arbitro: danneggiato l'Arsenal, la clamorosa decisione in Premier League.

L’errore in Arsenal-Brentford costa caro a Lee Mason. Il fischietto inglese ha infatti lasciato ufficialmente l’associazione dei direttori di gara d’oltremanica, come confermato in un comunicato ufficiale.
“IL PGMOL (Professional Game Match Officials Limited) può confermare che il video assistente arbitro Lee Mason ha lasciato l’organizzazione di comune accordo. Lee è stato arbitro della Premier League per 15 anni ed in quel periodo ha diretto 287 partite di massima serie. La sua carriera da professionista lo ha visto arbitrare in oltre 500 partite, dopo essere passato alla Football League nel 1998. Vorremmo ringraziare Lee per il suo lavoro e gli auguriamo tutto il meglio per il futuro”.
Mason era al VAR durante la sfida dello scorso fine settimana tra Arsenal e Brentford. Tuttavia, non è intervenuto tracciando le linee del fuorigioco in occasione del pareggio di Ivan Toney per la formazione ospite. La rete, infatti, andava annullata proprio per fuorigioco ma è stata invece convalidata. Dall’accaduto sono nate grandi polemiche in Inghilterra, visto che la convalida del gol è costata due punti ai Gunners, in lotta per il titolo insieme al Manchester City.

giovedì 9 febbraio 2023

Premier League in lotta col Manchester City: i club chiedono la retrocessione

Il caso Manchester City rischia di sconvolgere il futuro della Premier League. La società inglese è accusata di aver compiuto operazione poco chiare nel bilancio societario infrangendo centinaia di regole e i vertici del campionato si sono riuniti con i rappresentanti dei 20 club per discutere del futuro. Tra i club domina il malcontento per l'operato del Manchester City, chiaro ed evidente dopo le accuse che porteranno il City Group a difendersi con l'aiuto di Lord Pannick KC. Tra le richieste degli altri 19 club ci sono pene esemplari, tra cui la retrocessione.
Il fronte comune è "compatto come non si vedeva dai tempi della Superlega" contro il Manchester City e se le operazioni finanziare illecite dovessero essere confermate, non è detto che la richiesta come punizione si limiti a una retrocessione in Championship anziché far ripartire i Citizens dalle divisioni inferiori.
L'argomento è delicato e riguarda anche il futuro - nonché la credibilità - della Premier League. Per questo i capi del campionato nell'incontro già fissato in precedenza con i rappresentanti delle squadre hanno finito per parlare in maniera predominante del caso City. Le opinioni raccolte riguardo il Fair Play Finanziario sono state differenti - come confermato da Independent -, ma contro il modus operandi del Manchester City si è alzato un muro compatto di dissenso, con una seria preoccupazione che le regole del campionato possano essere state infrante a tal punto senza conseguenze.
Preoccupazione che verte anche sull'immagine che si ha del prodotto Premier League all'estero, ovvero di un campionato pulito, è da preservare. Gli altri 19 club si sono detti disposti a dare battaglia su ogni punto procedurale, anche se questo significasse dover attendere almeno due anni per arrivare a un dunque. Le pene previste però sarebbero pesanti ed esemplari, tra chi si sarebbe limitato a chiedere detrazione di punti e altri che punterebbero addirittura all'esclusione del Manchester City da tutti i campionati. In quest'ultimo caso, allo stato attuale delle regole, il City Group dovrebbe ripartire dalla base della piramide del calcio inglese. da https://www.sportmediaset.mediaset.it

venerdì 29 luglio 2022

Arsenal, Thomas nella bufera: il centrocampista sarebbe accusato di violenza sessuale.

La Premier League potrebbe essere ripiombata nell'ennesimo scandalo a sfondo sessuale. Il protagonista della vicenda sarebbe infatti Thomas Partey, centrocampista dell'Arsenal. Il caso nasce su Twitter: una ragazza, tra un cinguettio e l'altro, avrebbe infatti accusato il 29enne ghanese di averla violentata sessualmente in vacanza. Accuse pesantissime, seguite dalla pubblicazione di una serie di screenshot relativi a presunte conversazioni che la stessa ragazza avrebbe avuto con il centrocampista classe 1993 su Snapchat.

Da Londra, intanto, né il diretto interessato né i Gunners hanno dato una risposta ufficiale in merito all'intricata vicenda. Più evidente e netta è invece la risposta social dei tifosi dell'Arsenal: un'insurrezione collettiva unita alla richiesta, tanto al club quanto alla giustizia inglese, di provvedere immediatamente per risolvere la questione in tempi celeri. Nelle presunte conversazioni, inoltre, il giocatore avrebbe ammesso di aver effettivamente commesso l'abuso. da https://www.corrieredellosport.it

mercoledì 9 febbraio 2022

Arsenal, Arteta: "Addio Aubameyang? Io sono la soluzione, non il problema".

"Gli siamo grati per il contributo che ha dato ma nella vicenda io mi considero la soluzione e non il problema". Mikel Arteta, allenatore dell'Arsenal, replica così a Pierre-Emerick Aubameyang: l'attaccante ha lasciato I Gunners nell'ultimo giorno del calciomercato invernale per passare al Barcellona. Un addio maturato dopo 92 gol in 163 partite con il club di Londra, che Aubameyang aveva addebitato a dei "problemi con Arteta". Ridimensionati dall'allenatore: "Posso guardare negli occhi chiunque - assicura - faccio molte cose sbagliate ma l'intenzione è sempre la migliore, e non per me ma per il club e la squadra. Penso che sia finita nel migliore dei modi per tutti".
A dicembre l'Arsenal aveva deciso di mettere fuori rosa a tempo indeterminato l'attaccante e contestualmente di togliergli la fascia da capitano dopo un nuovo episodio di violazione del regolamento interno. "Ciò che abbiamo fatto ieri o un mese fa è irrilevante - la posizione di Arteta - conta ciò che facciamo oggi e ciò che faremo in futuro. Abbiamo avuto diversi incontri con l'entourage di Aubameyang e la decisione è stata presa collettivamente tra il giocatore, il club e l'agente". L'Arsenal è sesto in Premier League con 36 punti dopo 21 partite, con due punti di vantaggio sul Wolverhampton, ottavo. Arteta non teme però un calo legato all'addio di Aubameyang: "Abbiamo altri giocatori in attacco e crediamo di avere altre caratteristiche per cercare di far gol e conquistare i nostri obiettivi. Siamo molto chiari, in questo club vogliamo solo i migliori giocatori e le migliori persone". da https://sport.sky.it

giovedì 20 gennaio 2022

Arteta contro Conte: "Nessuno infanghi l'Arsenal".

E'dura la presa di posizione di Mikel Arteta dopo i dubbi espressi da Antonio Conte sulla decisione della Premier League di accogliere la richiesta dei Gunners di rinviare il derby londinese. "Non permettiamo a nessuno di infangare il nostro nome o di mentire su cose che non sono accadute - ha tuonato il tecnico dell'Arsenal -. Difenderemo il nostro club nel modo piu' deciso, con le unghie e con i denti". L'allenatore del Tottenham aveva sottolineato che il match sarebbe dovuto essere posticipato solo per casi di Covid-19 e non per infortuni o per giocatori impegnati in nazionale.

"L'Arsenal "ha fatto la cosa giusta - ha proseguito Arteta secondo quanto riporta la Bbc - perché non avevamo i giocatori necessari per schierare una formazione tale da competere in una partita di Premier League, questo è certo al 100%". Secondo le regole della Premier, i club possono richiedere un rinvio se il Covid-19 è un fattore che porta la squadra ad avere meno di 13 giocatori e un portiere a disposizione.

I Gunners avevano sostenuto che una combinazione di infortuni, positività al Covid-19 e giocatori impegnati in Coppa d'Africa li aveva portati a superare tale soglia. Una situazione che ha provocato la reazione di Conte. "Questa è stata la prima volta nella mia non breve esperienza nel calcio che ho visto posticipare una partita per infortuni - aveva dichiarato il tecnico del Tottenham -. È molto strano e sorprendente. La mia idea e' che quando e' possibile giocare bisogna farlo". da https://www.sportmediaset.mediaset.it

mercoledì 19 gennaio 2022

Conte (manager del Tottenham), critiche alla Premier: "Strano rinvio di Arsenal-Tottenham".

"Se la Premier League decide di posticipare le partite per infortunio significa che forse dovrà cercare di fare un programma migliore e di ridurre il numero dei match. Questa è stata la prima volta nella mia non breve esperienza nel calcio che ho visto posticipare una partita per infortuni. È molto strano e sorprendente". Sono le parole di Antonio Conte alla vigilia del recupero di campionato col Leicester. Il tecnico italiano non ha apprezzato la scelta della Lega inglese di accogliere la richiesta dell'Arsenal di rinviare la partita di domenica scorsa contro il Tottenham. Conte ha poi aggiunto: "La mia idea è che quando è possibile giocare bisogna farlo. Non si possono rimandare le partite per infortuni, o per impegni in nazionale. Penso che abbiamo un grosso problema da risolvere ed è il Covid, ma se in questo caso si può decidere di rimandare, non va fatto per altre situazioni". Il riferimento è alle ragioni addottate dall'Arsenal per il rinvio, relative sia alle assenze per covid, ma anche, appunto, ad infortuni e impegni di giocatori in Coppa d'Africa. da https://www.corrieredellosport.it

martedì 14 dicembre 2021

Arsenal, Aubameyang fuori rosa a tempo indeterminato: "Non ha rispettato il regolamento", tolta la fascia da capitano.


















L'Arsenal punisce Pierre-Emerick Aubameyang. Il club inglese ha deciso infatti di mettere fuori rosa a tempo indeterminato e contestualmente di togliergli la fascia da capitano dopo un nuovo episodio di violazione del regolamento interno, come spiegato prima da una nota ufficiale e poi in conferenza stampa dall'allenatore dei Gunners Arteta: "Ci aspettiamo - si legge nel comunicato ufficiale - che tutti i nostri giocatori, in particolare il nostro capitano, lavorino secondo le regole e gli standard che abbiamo stabilito e concordato. Dopo la sua ultima violazione disciplinare della scorsa settimana, Pierre-Emerick Aubameyang non sarà più il capitano del nostro club". Da quanto raccolto da alcuni media inglesi, il problema sarebbe stato il rientro in ritardo di diverse ore dell'attaccante gabonese dalla trasferta in Francia che il club gli aveva accordato per raggiungere e poi riportare in Inghilterra la madre malata. Aubameyang sarebbe dovuto tornare nella serata di mercoledì stesso, invece si è ripresentato a Londra solo nella giornata di giovedì, col problema di dover ottenere un tampone positivo prima di potersi allenare, così come previsto dal protocollo covid in Inghilterra. 
Da qui prima l'esclusione dalla sfida contro il Southampton, poi la decisione di toglierli la fascia da capitano, ruolo per il quale Aubameyang aveva già ricevuto critiche sia da qualche compagno di squadra sia dallo staff di Arteta, che non lo giudicava idoneo al compito.
Come detto, la scelta dell'Arsenal non si limita alla sola fascia da capitano ma punisce il giocatore in maniera molto più dura: Aubameyang infatti resterà fuori rosa fino a tempo indeterminato, ovvero senza una data di scadenza ben precisa, come spiegato da Arteta in una conferenza stampa: "Quello che posso dire è che abbiamo preso questa decisione molto dura e proprio per questo dolorosa e che per il momento Aubameyang non sarà più coinvolto nella squadra. Non so fino a quando, ci sarà bisogno di un po' di tempo per ricucire la situazione. Il mio rapporto con lui? Fino a ora ottimo, per questo si tratta di una decisione molto difficile". Pugno durissimo dunque quello di Arteta e della dirigenza dell'Arsenal nei confronti dell'attaccante gabonese, che in stagione finora aveva collezionato 15 presenze, con 7 reti e 4 assist. da https://sport.sky.it

sabato 14 agosto 2021

Arsenal ko, il presidente del Ruanda va su tutte le furie: “Basta mediocrità”

La sconfitta dell’Arsenal con il neopromosso Brentford - tornato nella massima serie dopo 74 anni - nella partita che ha inaugurato la Premier 2021-22, ha mandato su tutte le furie anche un tifoso eccellente dei Gunners, il presidente del Ruanda Paul Kagame.In una serie di tweet, il fondatore del partito Fronte Patriottico Ruandese, l’uomo che grazie al suo intervento militare mise fine al genocidio dei Tutsi del 1994 da parte degli Hutu, ha espresso tutto il suo disappunto per quella che ormai sta diventando una situazione endemica dalle parti dell’Emirates. Era già successo in passato che Kagame sfogasse sui social la sua rabbia contro l’Arsenal.
“Cosa?? E’ il calcio, una sconfitta dell’Arsenal col Brentford. Il Brentford meritava di vincere e lo ha fatto... Partita a parte, i tifosi dell’Arsenal non meritano di doversi abituare a queste cose. NO!!! Lo dico come uno dei più grandi tifosi dell’Arsenal, da troppo tempo il cambiamento non arriva! - ha scritto Kagame - Sono decenni che questo andamento altalenante si trascina. Non possiamo avere un progetto che funzioni?? Una cosa da fare sarebbe guardare a come ci muoviamo sul mercato, i giocatori che compriamo per portare a compimento il progetto. Questa mentalità non porta a veri cambiamenti”.
“Non dobbiamo scusare o accettare la mediocrità - ha proseguito il presidente ruandese, che su Twitter ha 2,4 milioni di follower - Una squadra deve essere costruita con l’obiettivo di vincere, vincere, vincere. E quindi quando perde, non deve essere qualcosa di prevedibile. Sono sicuro che tutti sanno bene dove cade la responsabilità maggiore. Spero che pure loro lo sappiano o che almeno la accettino. Fine”. Vero anche che i Gunners sono scesi in campo in versione giovane, priva dei veterani Aubameyang e Lacazette e senza il perno di centrocampo Thomas Partey. Ma il passo falso è di quelli che fanno subito scattare il campanello d’allarme. E imbufalire un capo di Stato. Il cui ufficio del turismo, oltretutto, sponsorizza la squadra londinese. Non senza polemiche, visto che Kagame, da qualche detrattore, è considerato un dittatore. da https://www.gazzetta.it

giovedì 20 maggio 2021

Lavazza smentisce pressioni sull’Arsenal per la Palestina.

«Lavazza respinge la violenza in qualsiasi forma, per qualsiasi motivo e da chiunque sia perpetrata e condivide il dolore per le perdite umane da essa provocate».
Lo afferma il Gruppo italiano, che in una nota smentisce di aver «mai richiesto di limitare la libertà di espressione, il cui diritto è un valore insindacabile». L’azienda ha inoltre precisato che «non c’è stata alcuna volontà di censura». Il riferimento è alle indiscrezioni circolate sulla stampa inglese, e smentite appunto dall’azienda italiana del caffè, secondo cui Lavzza avrebbe fatto pressioni sull’Arsenal, club di cui è Official Coffee, per rimproverare il calciatore egiziano Mohamed Elneny che aveva condiviso un tweet in supporto della Palestina.
«Qualche giorno fa, in qualità di partner ufficiale dell’Arsenal F.C, è stato chiesto a Lavazza di prendere posizione nei confronti del post su Twitter della star del calcio Mohamed Elneny. Si è risposto senza spiegare adeguatamente la posizione». da https://www.calcioefinanza.it

domenica 24 gennaio 2021

ARTICOLO. Ozil dall’Arsenal al Fenerbahce tra calcio e simpatie per Erdogan.



Solo «ragioni calcistiche», e la scelta a marzo di non ridursi lo stipendio nonostante la pandemia (ma, contemporaneamente, di salvare Gunnersaurus, la mascotte della squadra). L’Arsenal sostiene che non ci siano altri retroscena nella cessione di Mesut Ozil al Fenerbahce, in Turchia (dovrebbe debuttare il 6 febbraio nel derby contro il Galatasaray) . Ma il tedesco, 32 anni, campione del mondo, è da tempo al centro di un caso politico. E ha sempre denunciato di essere discriminato per le sue origini turche: «Quando vinciamo sono tedesco, altrimenti sono straniero».
Ai margini della squadra da marzo nonostante sia uno dei calciatori più pagati della squadra, escluso addirittura dalle official squad di Premier League ed Europa League quest’anno, lascia l’impressione di star pagando le sue idee politiche e la sua vicinanza con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che lo aveva portato anche ad abbandonare la Nazionale tedesca dopo il Mondiale 2018, facendo arrabbiare anche Angela Merkel. Il «sultano» di Ankara è stato anche testimone alle nozze del calciatore con Amine Gulse.
Più di recente, poi, e toccando anche il «portafoglio» dei Gunners, si era schierato contro la Cina per le persecuzioni della popolazione uigura, cinesi di etnia turcofona e religione musulmana (una posizione condivisa anche da altri calciatori, non necessariamente filo turchi, come Antoine Griezmann che ha rescisso gli accordi con il colosso Huawei). Una posizione espressa su Weibo, il Twitter cinese, che ha costretto la squadra londinese a prendere le distanze per non compromettere le sue numerose attività in Cina. In Estremo Oriente, infatti, l’Arsenal ha interessi commerciali, tra cui una catena di ristoranti. Per non parlare del danno alla Premier League, con la tv cinese che si era rifiutata di trasmettere anche partite di cartello.
In termini di contratti la Pes aveva cancellato il calciatore dal suo gioco, e anche Adidas aveva chiuso i suoi accordi, ufficialmente perché la rinuncia alla Nazionale si traduceva in scarso appeal internazionale. Adesso sono arrivati i ringraziamenti di rito della squadra per l’uomo da tre Fa Cup vinte (la prima subito, nel 2013/14, dopo un digiuno che per i Gunners durava da nove stagioni) e viceversa. Ma a lui resta l’amaro in bocca.
E anche una campagna moda dedicata alla «multiculturalità: facciamo parte di una comunità internazionale che si batte per la libertà e l’inclusività. Siamo una generazione che si sente a casa ovunque, ma non riposa da nessuna parte. Siamo radicati nel movimento».
In ogni caso anche il suo saluto dopo quasi otto anni a Londra — arrivò per 42 milioni di sterline, 47,2 milioni in euro, dal Real Madrid — si è chiuso con le frasi di rito: «Vorrei ringraziare il club per questo straordinario viaggio durato sette anni e mezzo. Il sostegno che ho sentito da squadra e tifosi è stato sempre incredibile e ne sarò per sempre grato». da https://www.corriere.it

mercoledì 13 gennaio 2021

Emery e l’Arsenal: “Il problema non era l’inglese, ma i risultati del secondo anno”

Emery non dimentica l’Arsenal. In un’intervista esclusiva con Football London, il 49enne tecnico del Villarreal ripercorre la sua carriera nell’Arsenal. Fra ricordi, analisi, pronostici e aneddoti, il tecnico spagnolo non si è risparmiato. Il tecnico ritiene che il contesto dell’Arsenal, in questo momento, non sia semplicissimo. “Credo che sia molto complicato entrare nei piani alti della classifica, ma sono convito che in breve tempo l’Arsenal si riprenderà e tornerà a lottare per i primi quattro posti. Sono stato allenatore dei gunners per un anno e mezzo e penso che la mia prima stagione sia stata molto buona. Abbiamo sfiorato la qualificazione in Champions e siamo arrivati a giocarci la finale di Europa League. Mi divertivo e lavoravo bene. Il club mi ha supportato ed ero contento dei giocatori, dell’atmosfera e dei tifosi. Poi quando sono arrivati i primi risultati negativi la situazione è divenuta complicata. In ogni caso mi è piaciuto allenare l’Arsenal”.
Emery non ha molti rimpianti: “Tutto sommato è stata un’esperienza positiva. Forse ho lasciato un po’ di lavoro che avrei potuto completare ma evidentemente io e il club avevamo idee diverse. Questo è il calcio. Ora voglio il meglio per l’Arsenal e Mikel Arteta”. E pensare che aveva Emery aveva anche abbattuto la barriera linguistica. “Il problema all’Arsenal il secondo anno erano solo i risultati, non la lingua. Ero in grado di parlare in inglese e comunicare con i media e i giocatori. Stavo progredendo anche da quel punto div ista. E se avessi continuato all’Arsenal sarei migliorato. In ogni caso non era un ostacolo”.
Ben diversi, come ostacoli, i rapporti con alcuni calciatori. Ozil in testa. I tifosi invece gli sono rimasti nel cuore. “Ho lavorato per un anno e mezzo con Mesut e ho cercato di aiutarlo, supportarlo. Adesso non so quali siano i problemi con la squadra o con i giocatori. In ogni caso vorrei ringraziare i tifosi. Mi hanno sostenuto sempre, anche se il secondo anno è stato più difficile ma capisco perfettamente la situazione. Il mio messaggio, per loro, è un enorme grazie”. da https://www.ilposticipo.it

domenica 10 gennaio 2021

Ozil, 8 milioni di buoni motivi per… non lasciare l’Arsenal

L’Arsenal e Mesut Ozil potrebbero dirsi addio nelle prossime settimane. Il tedesco, fuori dal progetto Gunners, starebbe scegliendo la meta ideale per il suo futuro. Per lui si è parlato di DC United, ma anche di altre piste come quella turca del Fenerbahce. Eppure, come sottolineano il Sun e il Daily Mail, il trequartista avrebbe dei “validissimi motivi” per aspettare a trasferirsi.
Infatti, ci sarebbero in ballo ben 8 milioni di sterline che Ozil vorrebbe ottenere dall’Arsenal prima di dirsi addio. Il contratto del giocatore con il club di Londra scade nel giugno 2021 e con un guadagno mensile di 350 mila sterline a settimana il tedesco, per accettare la partenza, vorrebbe gli venisse pagato l’intero importo rimasto.
Insomma, il classe 1988, che non gioca dal marzo 2020, è in uscita, ma le sue motivazioni per rimanere… sono decisamente valide. da https://www.itasportpress.it/

giovedì 24 dicembre 2020

Ozil, frecciata all'Arsenal: "Ramsey fantastico. E quanto manca Wenger..."

Continua il rapporto a distanza tra Mesut Ozil e l'Arsenal. Il calciatore tedesco è da tempo ai ferri corti con i Gunners, tanto che l'allenatore Mikel Arteta lo ha lasciato fuori sia dalla lista Uefa che da quella destinata alla Premier League. Ecco allora che in un momento come questo, che vede la squadra londinese non passarsela proprio benissimo, il giocatore non ha perso occasione per sottolineare alcuni presunti errori commessi da dirigenza e allenatori nel corso degli ultimi anni. Sottoponendosi a un Q&A con i tifosi, infatti, Ozil ha scelto degli elogi per Guendouzi (altro giocatore che a inizio di quest'anno era stato messo alle porte dall'Arsenal) quando gli è stato domandato quale fosse il calciatore più sottovalutato con il quale abbia giocato, prevedendo anche un suo futuro radioso: "Sono sicuro che un giorno diventerà un grande calciatore".
Successivamente ha anche speso delle belle parole per Aaron Ramsey, altro ex Arsenal a suo giudizio lasciato andare via un po' troppo facilmente un anno fa, quando a parametro zero si accordò con la Juve: “Giocatore fantastico, buon amico. È stato un fantastico compagno di squadra". Per concludere le frecciate ad Arteta, Ozil ha tessuto anche le lodi di Arsene Wenger: "Era davvero un allenatore fantastico, sì. E anche una figura paterna per me e molti altri giocatori... Penso che a molte persone dell'Arsenal manchi davvero". Infine, alla domanda se al momento fosse felice nel club, Ozil ha risposto: “È un momento molto difficile per tutti nel club, non solo per me. La situazione è frustrante per tutti. Ovviamente vorrei poter aiutare la squadra, soprattutto in questo momento, ma finché non ne avrò la possibilità spero solo di ottenere risultati migliori molto presto. Ma restiamo positivi". da https://www.tuttosport.com/

martedì 15 dicembre 2020

Il clamoroso caso Ozil all'Arsenal, l'agente racconta: "Una vergogna. Ama il club"

Questo è un messaggio difficile da scrivere'. A cuore aperto, Mesut Ozil lo scorso ottobre si rivolse ai tifosi dei Gunners con una lunga lettera. Quella del trequartista tedesco con l'Arsenal è una storia complicata e intricata. Il New York Times ha ricostruito il racconto della frattura nata con la società, nata con un tweet. In cui contestò la Cina, con una denuncia fortissima nei confronti del trattamento alla minoranza musulmana degli uiguri nella regione dello Xinjiang. Caso o coincidenza, in quei giorni il rapporto con l'Arsenal ha iniziato a logorarsi. Niente broadcasting della sfida cinese contro il Manchester City, niente apparizione in un celebre videogioco, Ozil per i motori di ricerca cinesi non esisteva più. Era solo un 'error 404', un messaggio d'errore. E proprio in quei giorni, l'Arsenal ha esortato i suoi a evitare messaggi politici. Quello londinese è stato ed è tuttora però uno dei club più sensibili alle tematiche sociali, ma durante il lockdown, anche per la questione del taglio degli stipendi non accettata dal giocatore ('voleva garanzie su come sarebbero stati utilizzati, per pagare gli stipendi', ha scritto il NYT), è finito ancor più ai margini. E non è stato iscritto alla lista per la Premier League e per l'Europa League. Riducendo il tutto a una frase: Mesut Ozil, il giocatore più pagato dell'Arsenal, è fuori squadra.

Parla l'agente a TMW Quello di Mesut Ozil è un caso internazionale. Al netto delle versioni, tra la ricostruzione del New York Times e l'Arsenal che ha sempre messo l'accento sulle questioni tecniche, il ragazzo è fuori squadra. Fuori dal progetto. E Tuttomercatoweb.com ne parla oggi in esclusiva con il procuratore, Erkut Sogut.

Uno dei giocatori più talentuosi della Premier League fuori dal progetto Arsenal. Come può spiegarlo ai tifosi, ai lettori, in qualità di agente di Mesut?
"Non è una situazione facile. Ama il club e i tifosi in modo profondo ed è profondamente dispiaciuto che non gli sia stata concessa una chance, con onestà, in questa stagione. Mesut è stato il giocatore che ha raggiunto quota 50 gare di Premier con assist più rapidamente di ogni altro, in 141 apparizioni e l'Arsenal avrebbe bisogno esattamente di questo tipo di creatività. Dicono che è stato messo fuori per 'ragioni calcistiche', ma non è qualcosa che posso commentare. Credo che i tifosi lo rivogliano in campo, all'ultima gara hanno anche intonato il suo nome".

Come sta vivendo questo periodo da escluso?
"Si sta allenando più duramente che mai. A casa ha una palestra, in giardino e in garage. Quindi oltre al lavoro che fa col club, si allena anche a casa, da solo. Questo dimostra la sua professionalità, tutta la sua serietà. Inoltre, fuori dal campo, è impegnato anche nei suoi progetti imprenditoriali. Mesut ha iniziato un suo brand personale, M10 Streetwear, a novembre, che vende in 70 diversi paesi del mondo e questo mostra il suo appeal e la fanbase globale". da https://www.tuttomercatoweb.com/

sabato 21 novembre 2020

Arsenal, rissa in allenamento? Arteta: “Non so. Ci vedo male da lontano…”

Giorni particolari in casa Arsenal dove la squadra è stata messa al centro dell’attenzione per una presunta rissa avvenuta tra alcuni giocatori. A lanciare la news era stato il The Athletic che aveva menzionato Ceballos e David Luiz come i “cattivi” di turno. A parlare dell’accaduto e non negare la possibile situazione è stato Mikel Arteta. Come riporta BT Sport, il manager dei Gunners ha risposto a modo suo sulla questione…
“Ho una vista molto scarsa e non sempre vedo cosa succede lontano da me”, ha risposto in modo molto singolare Arteta sulla presunta rissa in allenamento. “C’è un alto livello di competizione anche in allenamento e piccoli malintesi si verificano molte volte al giorno. Tutti questi problemi vengono risolti immediatamente all’interno del team e non c’è molto di cui parlare qui. Ecco perché ci alleniamo a porte chiuse. Per evitare anche questi problemi. In ogni caso ci saranno delle conseguenze”. da https://www.itasportpress.it/

giovedì 15 ottobre 2020

Mesut Özil e l'Arsenal: un rapporto di amore e odio

Arrivato nel 2013 dal Real, è ai margini della rosa di Arteta, con uno stipendio da quasi 20 milioni l'anno e ancora un anno da separato in casa.

Quando nel gennaio 2018 Mesut Özil ha prolungato il proprio contratto con l’ Arsenal di altri tre anni, i tifosi dei Gunners erano divisi tra chi tirava un sospiro di sollievo per aver rinnovato una delle due star della squadra - Alexis Sánchez, invece, aveva scelto il Manchester United - e tra chi invece non era particolarmente entusiasta di vedere il tedesco al centro del progetto. D’altro canto, il classe 1988 è sempre stato un personaggio divisivo: amare o odiare. Un po’ come era il suo rapporto con José Mourinho, il suo mentore. Anche più di Wenger. Quel rinnovo sembrava essere l’ultimo capolavoro della propria gestione di 22 anni che ha cambiato per sempre la storia del club. I detrattori, in quel caso, avevano avuto ragione. Perché oggi Mesut Özil è finito ai margini della rosa dell’Arsenal. Uno scenario paradossale fino a pochi anni fa.

Nella gestione Arsène Wenger , Özil è sempre stato protagonista. Cinque anni giocando al livello più alto, diventando anche il più veloce giocatore della Premier League a raggiungere i 50 assist. Battendo, tra gli altri, Cantona, Bergkamp, Fabregas e David Silva. Record poi battuto da De Bruyne. In mezzo, anche un Mondiale vinto, colpi di genio, tre volte la FA Cup. Era diventato il giocatore insostituibile, il miglior creatore di gioco. Almeno fino a quando Wenger ha lasciato la panchina dei Gunners. Finendo per essere una seconda scelta con Unai Emery. Un lento declino, che oggi lo ha portato ai margini dell’Arsenal di Mikel Arteta. Fuori da un progetto che aspira a diventare vincente, con uno stipendio da quasi 20 milioni di euro l’anno.

E pensare che dallo scorso novembre fino a marzo Özil è stato un titolare dell’Arsenal, per 17 volte. Prima sotto la gestione Ljungberg, anche se i rapporti tra i due non sono mai decollati: lo dimostra l'episodio di dicembre, guanti calciati dopo essere stato sostituito al 59' da Smith-Rowe nella sfida contro il City. Poi con Arteta, che si era posto l’obiettivo di ridargli centralità. Almeno fino al post-lockdown, quando il numero 10 (ereditato da Wilshere nel 2018) si è visto per alcune partite in panchina, prima di uscire stabilmente dalla rotazioni. Messo fuori da un suo ex compagno, lo stesso che, appena arrivato, lo aveva rimesso al centro del progetto. Con risultati, per la verità, alterni.
Nei mesi di pausa, comunque, i rapporti tra il giocatore e il club erano diventati sempre più tesi. Aveva fatto scalpore il rifiuto iniziale del classe 1988 di non accettare il taglio degli stipendi proposto dalla società. Il suo procuratore aveva motivato la scelta: secondo Özil e il suo entourage, l’Arsenal poteva ottenere gli stessi profitti della stagione precedente e la decurtazione dei salari sarebbe stata evitabile. Il licenziamento di 55 dipendenti annunciato a inizio agosto ha dimostrato che, probabilmente, la tesi non era quella corretta.
In ogni caso, quella prima decisione destò ulteriori critiche. Özil poi decise di tornare sui propri passi, chiedendo però chiarezza su come sarebbero stati utilizzati quei soldi. Qualcuno lo ha accusato di essere un egoista, qualcun altro si è invece ricordato che il turco-tedesco è tra i più attivi quando si parla di beneficienza.
“Come giocatori, volevamo contribuire. Ma volevamo chiarezza, non c’erano risposte a molte domande. Avevo il diritto di sapere. Non ero l’unico a rifiutare, ma è emerso solo il mio nome. Per due anni le persone hanno provato a distruggermi. Chi mi conosce, conosce anche la mia generosità”.
Nonostante tutto, Özil si sente ancora un Gunner . Tanto da aver riconquistato anche l’affetto dei tifosi con due piccoli gesti, due tweet che hanno fatto impazzire - in senso buono, stavolta - la fanbase dell’Arsenal. Il primo, in un Q&A con i fans: un tifoso gli ha chiesto se preferirebbe andare al Tottenham o ritirarsi, lui ha risposto che andrebbe al Tottenham “se non volesse più vincere trofei”. Più recentemente, invece, si è offerto di pagare lo stipendio della mascotte Gunnersaurus, ‘licenziata’ dal club nell’ambito di un forte taglio al personale che ha portato diverse polemiche.
Piccoli gesti che mostrano come, in fondo, il campione del mondo tedesco si senta ancora pienamente al centro del progetto Arsenal. Anche con un contratto faraonico per stare in tribuna, fuori dalle liste. Con un futuro già scritto lontano da Londra. Nei mesi finali di una storia durata otto anni e vissuta tra amore e odio.

“Deciderò io quando andarmene, non gli altri. Ho firmato per quattro anni, voglio che la gente lo rispetti. Sono mentalmente forte e non mi rassegnerò. So cosa posso dare in campo. Londra è casa mia. Amo l’Arsenal”. 
da https://www.goal.com/

sabato 21 dicembre 2019

Arsenal, le verità di Emery: "Perdevamo, ma tutti pensavano al mio inglese"

“La barriera linguistica diventa più grande agli occhi delle persone, a causa dei risultati. Penso che se i risultati fossero stati positivi, le cose sarebbero andate come nella stagione precedente: le persone mi avrebbero permesso di sbagliare e avrebbero trovato il mio inglese più accettabile anziché soffermarsi sui miei errori quando parlavo”. Unai Emery torna a parlare dopo l’esonero dalla panchina dell’Arsenal e lo fa in un’intervista concessa alla BBC Sport proprio nelle ore successive all’annuncio di Arteta come nuovo allenatore dei Gunners. L’allenatore spagnolo racconta gli ultimi mesi difficili vissuti alla guida dell’Arsenal: “Chi mi sta vicino mi vedeva e mi diceva che si notava che stavo soffrendo. Era vero, ma era una cosa normale. Quando una squadra non vince, l’allenatore soffre. E quando si perdono diverse partite di fila, soffre ancora di più. Ho parlato con i giocatori cercando di trovare soluzioni, ma i risultati non sono arrivati ugualmente. In situazioni del genere è l’allenatore quello che corre più rischi”.

"Pensare che si parlava di rinnovo…"
E infatti, l’esonero è puntualmente arrivato nelle scorse settimane: “Quando il direttore sportivo Sanllehi mi ha comunicato l’esonero, era triste anche lui. Ma la situazione mia all’Arsenal era diventata insostenibile anche per la contestazione di una parte della tifoseria. Penso che con un po’ più di pazienza avremmo potuto cambiare le cose, però capisco chi deve prendere le decisioni”, ha proseguito Emery. Che racconta le diverse fasi della sua avventura sul club inglese: “La nostra prima stagione non è stata male, avrei voluto vincere l’Europa League, ma siamo stati in corsa per la Champions fino all’ultima giornata. Era la mia prima stagione in Inghilterra, ho iniziato bene e si parlava di rinnovo. Ero contento”. L’ex allenatore dei Gunners prosegue: “Quest’anno ci siamo rinforzati, a un certo punto eravamo terzi. Ma all’improvviso abbiamo cominciato a ottenere brutti risultati a perdere stabilità e fiducia. All’improvviso si era rotto tutto, non eravamo più capaci di vincere una partita. È stato un periodo terribile”, ha concluso Emery.