Arsene Wenger sarebbe un ottimo uomo d’affari. Compra a poco, valorizza, rivende a caro prezzo. Il problema però è che fa l’allenatore dell’Arsenal. E il calcio non è (solo) una questione di soldi. Nel calcio contano i trofei: e la bacheca dei Gunners, vuota da 6 anni, rischia di accumulare ancora più polvere. Arsene Wenger dovrà sudare sette camicie per trattenere i suoi gioelli. Il progetto, a dire la verità, è di quelli da illuminare gli occhi. Squadra giovane, fresca, che gioca un calcio di qualità e diverte. Piccolo problema: non vince. Il perché? Forse è troppo acerba, forse troppo presuntuosa nei momenti che contano, forse è semplicemente sfortunata. Ma fatto sta che i tifosi stanno perdendo la pazienza. E non solo loro: da qualche estate infatti, puntuale come un orologio, qualche campioncino dell’Emirates Stadium ha il mal di pancia. E con altrettanto tempismo il buon Arsène cerca di farglielo passare. Con scarsi risultati: casi come quelli di Kolo Tourè, Adebayor, Eduardo o il più anziano Gallas parlano da soli. Quest’anno è già andato via Clichy, passato al Manchester City. E potrebbe essere il turno di Samir Nasri, folletto francese voluto da mezza Europa, e soprattutto di Cesc Fabregas, il capitano, da diversi anni richiesto dal Barcellona, la squadra che se lo fece soffiare appena 17enne. Dovessero partire loro, l’obiettivo di tornare a vincere qualcosa al più presto sarebbe ancor più remoto. Certo si potrebbe monetizzare per poi reinvestire, ma Fabregas e Nasri sono giocatori difficili da rimpiazzare. Allora ecco che Wenger raddoppia gli sforzi per trattenerli, proponendo al francese un considerevole aumento di stipendio e fissando il prezzo del catalano a 40 milioni, non un euro di meno. Due mosse abili, ma che forse non basteranno a trattenere i due gioielli. Perché loro vogliono vincere. E forse la casacca dell’Arsenal non è quella giusta per riuscire a cucirsi qualche trofeo sul petto. C’è ancora tempo per riuscire a convincerli, ma l’impressione è che alla fine almeno uno dei due se ne andrà. E sarebbe un brutto colpo per i tifosi dei gunners, nostalgici dei tempi che furono di Henry e Ljungberg, dove vincere era diventata un’abitudine. Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire..
mercoledì 13 luglio 2011
martedì 12 luglio 2011
Tradition.. tour 2011
Guardando questa immagine di presentazione del tour Malesia 2011, si vede "un incerto" capitan Fabregas (tra l'altro assente) insieme ad alcuni suoi compagni posare con la nuova divisa, a differenza degli altri lo spagnolo ha le maniche lunghe, alquanto strano vista la tradizione che da sempre è presente nello spogliatoio dei Gunners, che vuole il capitano decidere prima dei match con quale maglia giocare, se con le maniche lunghe o corte, ma tutti devono indossare la stessa.
lunedì 11 luglio 2011
Confermato l'acquisto di Gervinho
L'Arsenal ha acquistato dal Lille, Gervais Yao Kouassi, meglio noto come Gervinho (Ányama, 27 maggio 1987) capitano della Costa D'Avorio. Giocatore di 24 anni ha giocato 67 volte dal 2009 al 2011 segnando 28 gol con la maglia del Lille. Precedentemente aveva giocato prima in Belgio con il Beveren (già società satellite dei Gunners) fino al 2007, poi il passaggio in Francia nel Le Mans, dove si era fermato per due stagioni.
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