lunedì 30 aprile 2018

Wenger, il dopo Arsenal può essere in Cina: pronto un ingaggio record

Dopo quasi 22 anni la sua era all'Arsenal si sta per concludere, ma Arsene Wenger non sembra intenzionato a ritirarsi. Il tecnico francese, che giorni fa ha ammesso di essere stato 'invitato' a chiudere la sua lunghissima esperienza coi Gunners, non dovrebbe avere difficoltà a trovare una nuova squadra, nonostante i suoi 68 anni, e i risultati recenti non proprio brillantissimi. Secondo alcuni media britannici, per Wenger sarebbe pronta una maxi-offerta dalla Cina, si parla di 27-30 milioni di euro l'anno per allenare un club di Super League. Ma c'è anche una pista che lo porterebbe al Psg, magari con un ruolo un po' diverso. Se fossero vere le indiscrezioni provenienti dall'Estremo Oriente,
Wenger diverrebbe il manager più pagato al mondo, superando anche Josè Mourino e Marcello Lippi, che attualmente guidano la classifica. Una recente graduatoria è stata pubblicata da France Football, secondo cui l'introito annuo del portoghese, tra emolumenti e diritti d'immagine, è pari 26 milioni di euro. Lo segue Marcello Lippi, che ne incassa 24 l'anno quale ct della Cina. Terzo, con 22 milioni complessivi, Diego Simeone dell'Atletico Madrid. da http://www.repubblica.it

domenica 29 aprile 2018

PL MANCHESTER UNITED-ARSENAL= 2-1



Il Manchester United si toglie una bella soddisfazione all'ultimo secondo nella 36esima giornata di Premier League. Vittoria importante per i rossi quella interna di oggi contro l'Arsenal, in una gara giocata su buon ritmo da entrambe le fazioni, che però ad un certo punto sembravano essersi entrambe accontentate del pari (legittimamente, viste le rispettive situazioni). Alla fine però la soluzione-Fellaini dalla panchina ha pagato ed ha portato i tre punti ad i giocatori locali, ora più che mai vicini al secondo posto. Per i londinesi invece qualche rimorso ma abbastanza limitato, visto l'ampio turnover da loro impiegato oggi con vista alle semifinali di ritorno d'Europa League. Di seguito la cronaca del match. Per quanto riguarda le formazioni iniziali, José Mourinho sceglie un 4-3-3. Davanti a De Gea ci sono Valencia, Smalling, Lindelof e Young. A centrocampo il perno centrale è Matic, le mezzali sono invece Ander Herrera e Pogba. Il tridente offensivo è invece composto da Lingard, Lukaku ed Alexis Sanchez. Arsène Wenger risponde con un 4-2-3-1. Il portiere è Ospina. I terzini sono Bellerin e Kolasinac, con Chambers a far coppia col giovane Mavropanos al centro. Maitland-Niles e Xhaka fanno i mediani, con Mkhitaryan, Iwobi e Nelson a supportare Aubameyang in attacco. L'avvio di gara vede i Gunners piuttosto distratti, sia mentalmente sia sotto un aspetto prettamente tecnico, con tante trame sconclusionate portate avanti in fasi di sterile possesso palla. La controparte trova dunque con merito il vantaggio alla sua quinta conclusione del match: la quarta l'aveva tentata Alexis Sanchez, deviando di testa il pallone che dopo un bel contropiede Lukaku aveva scodellato per lui dalla destra alla sinistra dell'area. Il cileno, cogliendo il palo dopo una deviazione decisiva di Bellerin, ha involontariamente favorito il tap-in di Paul Pogba da due passi per l'1-0. Successivamente un moto d'orgoglio porta gli ospiti ad una buona reazione, che si concretizza perà in nulla più di due conclusioni sterili di Mkhitaryan (larga) ed Aubameyang (comoda per il portiere avversario). Il primo tempo si spegne su una situazione di sostanziale equilibrio, aldilà del palo colto da Young con un cross casuale dalla sinistra. La ripresa inizia su ritmi ben diversi. I Red Devils cercano di gestire più che altro la sfera, provando a mettere la partita su binari conosciuti ed in cui difficilmente il risultato sarebbe cambiato; i loro avversari però non ci stanno e pescano praticamente subito il pareggio. La firma è di Henrikh Mkhitaryan, che con il classico gol dell'ex concretizza il recupero palla sulla trequarti di Xhaka, incrociando col destro dalla lunetta, con un diagonale rasoterra, debole ma imparabile. I pericoli non mancano per De Gea, anche se spesso non sono nettissimi, come nell'occasione in cui il neo-entrato Welbeck lo ha costretto al bloccaggio con una conclusione potente ma centrale dalla distanza. In generale però anche la ripresa è lenta e le occasioni stentano ad arrivare, nonostante il livello tecnico rimanga buono. Nel finale però l'equilibrio viene rotto dalle sostituzioni che Mourinho aveva attuato già da parecchio tempo. Mentre Wenger aveva dato ulteriore spazio alle seconde linee con i cambi, lo Special One ha inserito tre che già all'89esimo avevano collezionato il gol del 2-1, poi annullato. Nell'occasione, cross di Martial per la testa di Fellaini, il conseguente palo e la ribattuta di Rashford, però da palese posizione irregolare. Poco dopo però la stessa azione si ripete e stavolta il gol è regolare: il traversone lo mette Ashley Young, con grande misura, ed a centro area svetta nuovamente col suo dominio aereo Marouane Fellaini, che la piazza sul secondo palo e stavolta la mette direttamente praticamente all'incrocio, non lasciando speranze ad Ospina. All'inizio del recupero arriva dunque la sentenza sul match, che termina sul risultato di 2-1. da https://www.vavel.com
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Goals. 16'Pogba, 51'Mikhitarian, 91'Fellaini,
Manchester United: De Gea, Valencia, Lindelof, Smalling, Young, Ander Herrera (Fellaini 64), Matic, Pogba, Lingard (Martial 64), Lukaku (Rashford 50), Sanchez.  
Subs not used: Rojo, Mata, McTominay, Joel Pereira. Manager Jose' Mourinho
Arsenal: Ospina, Bellerin, Mavropanos, Chambers, Kolasinac (Monreal 64), Maitland-Niles, Xhaka, Mkhitaryan (Willock 76), Nelson (Welbeck 64), Iwobi, Aubameyang
Subs not used: Holding, Cech, Nketiah, Osei-Tutu. Manager Arsene Wenger
Booked: Xhaka,
Referee: Kevin Friend
Attendance: 73.035
Table. 93.Manchester City, 77.Manchester United, 72.Liverpool, 68.Tottenham, 66.Chelsea, 57.Arsenal, 54.Burnley, 48.Everton...

sabato 28 aprile 2018

Arsenal, Luis Enrique per il dopo Wenger. Ma lo spagnolo spara alto

In casa Arsenal si sta per chiudere un'era. A fine stagione Arsene Wenger lascerà l'Emirates Stadium dopo 22 anni di permanenza sulla panchina dei Gunners e dal giorno del suo annuncio arrivato la scorsa settimana si sono subito scatenate le voci sul suo possibile successore. I nomi degli allenatori papabili per prendere il posto del francese sono molti: dalla soluzione "sentimentale" che porta a Patrick Vieira alle possibilità di puntare su tecnici emergenti come Nagelsmann, Jardim o Fonseca.
Nelle ultime ore però un profilo sembra aver superato tutti gli altri ed è quello di Luis Enrique. L'ex Barcellona e Roma sarebbe il prescelto dalla dirigenza dell'Arsenal e l'accordo fra le parti sembra sempre più vicino alla chiusura, nonostante le richieste dello spagnolo siano molto elevate. Stando a quanto riportato dal quotidiano inglese Mirror, l'ex allenatore del Barcellona avrebbe chiesto uno stipendio da circa 17 milioni di euro netti a stagione. Una cifra decisamente alta, se si pensa che l'ingaggio di Wenger nell'ultimo anno si aggirava sugli 11,5 milioni. Eppure la dirigenza dell'Arsenal sembra convinta a spendere una somma del genere pur di assicurarsi Luis Enrique, che viene da un anno di pausa dopo aver lasciato il Barcellona nell'estate del 2017.
Il Sun riporta che le ambizioni dell'asturiano siano molto alte e che oltre alla richiesta di un ingaggio faraonico abbia chiarito che pretende una campagna acquisti che possa riportare in alto l'Arsenal: gli obiettivi principali saranno un centrocampista (si parla già di Nainggolan) e un portiere che possa sostituire l'ormai fin troppo esperto Cech. Grandi piani per aprire un'epoca nuova per i Gunners. da https://www.foxsports.it/

giovedì 26 aprile 2018

ELS ARSENAL-ATLETICO MADRID= 1-1





Sarà ricordata forse con grosso rammarico l’ultima partita casalinga europea di Arsene Wenger sulla panchina dell’Arsenal. I londinesi infatti sono usciti con un deludente 1-1 dalla gara d’andata della semifinale di Europa League contro l’Atletico. Deludente perché i Gunners hanno giocato con un uomo in più per 80 minuti dopo il rosso estratto all’indirizzo di Vrsaljko per un doppio fallo nel giro di pochissimi minuti. La prestazione, in particolare nel primo tempo, non è stata affatto da buttare, anzi, ma a pesare sul punteggio finale sono state le enormi quantità di occasioni gettate al vento sia prima che dopo il vantaggio realizzato da Lacazette al 61’. Nei minuti finali è arrivata la classica beffa e a colpire, in una situazione di difficoltà per i Colchoneros, è stato l’uomo leader, Griezmann, pericoloso in un paio di situazioni anche nella prima frazione di gioco. Simeone, allontanato e costretto a seguire l’incontro dalla tribuna per oltre 75 minuti di gioco, non poteva desiderare risultato migliore visto come si era messa la partita. Al match di ritorno tra 7 giorni, il Cholo avrà a disposizione la vittoria per conquistare la finale di Lione o anche un pareggio senza gol, puntando sul suo punto forte: la difesa.
Wenger sceglie la difesa a 4 e schiera Welbeck e Ozil alle spalle di Lacazette. A centrocampo tanta qualità con Ramsey, WIlshere e Xhaka dove i primi due si alternano come terzo riferimento offensivo alle spalle dell’attaccante francese. Simeone invece deve rinunciare ai suoi terzini titolari, Filipe Luis e Juanfran, sostituiti rispettivamente da Lucas Hernandez e Vrsaljko. Correa e Koke sono gli esterni di centrocampo, Saul e Thomas Partey compongono la linea centrale. In attacco c’è il duo composto da Gameiro e Griezmann. La partenza dell’Atletico è molle e dopo neanche 100 secondi di gioco costa già il primo giallo della partita, rifilato all’indirizzo di Vrsaljko per un intervento duro e tattico. Questa situazione carica i padroni di casa e soprattutto Lacazette che nel giro di 60 secondi spaventa due volte i madridisti. Nella prima occasione pizzica il palo con una conclusione volante, molto complicata da trasformare in rete, poi ci riprova di testa e chiama Oblak al primo grande intervento della serata. I Colchoneros continuano ad essere assenti mentalmente e dopo soli 10 minuti il terzino ex Sassuolo rimedia il secondo giallo e l’espulsione per un fallo con il piede a martello ai danni di Lacazette. Simeone è una furia, non riesce a contenersi e dopo l’ennesima protesta – con tanto di insulto - viene allontanato anche lui dall’arbitro Turpin. Nel frattempo in panchina l’Atletico non ha terzini a disposizione ed è quindi Thomas ad arretrare sulla linea dei difensori. L’Arsenal però continua a giocare benissimo e crea un’altra chance con il colpo di testa di Wilshere, troppo centrale per far male al portiere.
La spinta degli 11 di Wenger è incontenibile. La salvezza degli spagnoli si chiama però Oblak, bravissimo a opporsi con i piedi al tentativo di Welbeck. L'Atletico prova ad allentare la pressione, ma l'inferiorità numerica e il nervosismo si fanno sentire. I Gunners prendono fiato e si riaffacciano in attacco alla mezz'ora, con Monreal che cerca un gol complicato incrociando il mancino al volo, senza però trovare fortuna. Passato lo spavento, la formazione ora guidata dal vice Burgos prende coraggio e cerca a sua volta di creare difficoltà agli avversari. Il primo squillo degli ospiti capita sul destro di Griezmann, ma Ospina si distende e neutralizza con sicurezza. Poco dopo il francese ha di nuovo la chance di portare avanti i suoi, grazie a una travolgente azione di Thomas, ma non riesce ad angolare la conclusione e l'estremo difensore colombiano devia in angolo. Nel finale di primo tempo l'Arsenal torna a rendersi pericoloso, ma c'è troppa foga tra i padroni di casa e finisce per rendere troppo confusa la manovra negli ultimi metri. L'ultimo tentativo spetta comunque a Correa, il cui tiro termina alto sulla traversa. Il direttore di gara, dopo due minuti di recupero, manda le squadre al riposo sullo 0-0.
In avvio di ripresa è ovviamente sempre l'Arsenal a fare la partita, ma l'Atletico sempre più equilibrato rispetto alla prima frazione di gioco. Basta un tentativo velleitario di Ramsey dalla distanza però a riaccendere il forcing dei Gunners. La difesa spagnola contiene a fatica e al 61' soccombe. Monreal recupera con forza una palla sulla trequarti, Wilshere pennella verso il centro e Lacazette di testa trova il meritato vantaggio. La squadra di Wenger non si siede sugli allori e continua ad attaccare alla ricerca del raddoppio, ma in un paio di situazioni manca il guizzo finale. Burgos capisce il momento di difficoltà e decide di coprirsi inserendo Gabi per Gameiro, autore di una prova incolore anche a causa dell'inferiorità numerica.
Il copione della partita non cambia neanche nei minuti successivi, ma Oblak non viene praticamente mai chiamato in causa. L'Arsenal infatti ogni tanto si specchia troppo e si perde negli ultimi messaggi. La difesa invece non è imperforabile e nella fase finale del match subisce la beffa. La classica regola del «gol sbagliato, gol subito» si materializza infatti a otto giri di lancette dal termine quando Griezmann, su un lancio in verticale di Godin, vola via sul filo del fuorigioco e realizza l'1-1. Ospina riesce a ipnotizzare l'attaccante francese sul primo tentativo che poi ribadisce in rete sulla ribattuta. I Gunners non si fanno abbattere e vanno subiti vicini al nuovo vantaggio con il colpo di testa di Ramsey, ma il portiere sloveno dell'Atletico vola e manda la sfera in angolo. I padroni di casa effettuano il forcing finale, ma gli spagnoli tengono duro e strappano un pareggio importantissimo in vista del ritorno. Per l'Arsenal resta l'amaro in bocca per aver sprecato una grandissima occasione di ipotecare la finale. da https://sport.sky.it
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Goals. 61'Lacazette, 82'Greizmann,
Arsenal: Ospina 6, Bellerin 6, Mustafi 6, Koscielny 5, Monreal 6, Ramsey 7, Xhaka 6, Wilshere 7, Welbeck 6, Ozil 6, Lacazette 7.
Subs not used: Cech, Holding, Iwobi, Chambers, Maitland-Niles, Kolasinac, Nketiah
Manager: Arsene Wenger 6 
Atletico Madrid: Oblak 8, Vrsaljko 3, Gimenez 7, Godin 9, Lucas 6; Correa 6 (Savic 75), Saul 6, Thomas 7, Koke 7, Gameiro 6 (Gabi 65), Griezmann 7.
Subs not used: Werner, Torres, Costa, Vitolo, Olabe del Amo. 
Manager: Diego Simeone 5
Yellow cards: Vrsaljko.
Red cards: Vrsaljko  
Referee: Clement Turpin 7
Attendance: 59.066 

lunedì 23 aprile 2018

dal sito, Corrieredellosport.it (MyArsenal)


Sarà l’effetto “Febbre a 90”, oppure il fatto che la squadra di Londra Nord abbia dominato la Premier League in coincidenza con le prime partite di calcio internazionale finalmente visibili anche da noi, però è un fatto che l’Arsenal raccolga in Italia un gran numero di seguaci appassionati. Ne immaginiamo la fibrillazione di questi giorni, che coincidono con l’addio dopo 22 anni di Arsene Wenger, l’uomo capace - al netto dei deludenti risultati più recenti - di aver saputo trasformare il vecchio “boring Arsenal”, quella squadra noiosa che vinceva troppe volte per 1-0, in una compagine moderna e talvolta invincibile, come lo fu davvero in quella splendida stagione (2003/2004) chiusa senza sconfitte. E quindi arriva a proposito un libro come quello scritto con grande passione e amore per i numeri da Max Troiani. Già autore di “London Calling”, questa volta l’autore ci ha regalato la storia dell’Arsenal vista attraverso i numeri. Il cammino anno per anno (dalla stagione 1893/94…), i risultati con i marcatori delle partite europee, i tabellini dei principali match di campionato, le finali di Coppe, le statistiche, con l’elenco dei presidenti, gli allenatori, gli stadi, i cannonieri di ogni stagione. Non mancano una sezione speciale dedicata alla squadra che restò imbattuta per 49 partite e le notizie più utili per vivere una giornata da tifoso dell’Arsenal, partita compresa. Da non perdere, anche per chi è semplicemente un appassionato di calcio internazionale. 
Del calcio ungherese, invece, troppe volte si parla solo a proposito dell’Aranycsapat, la squadra d’Oro che dominò il calcio del secondo Dopoguerra, senza però riuscire a centrare la vittoria nel Mondiale, con la famosa finale di Berna del 1954 contro la Germania Ovest sfumata da 2-0. Oltre Puskas e la grande Honved, oltre il centravanti alla Hidegkuti, c’è tanto da conoscere del calcio magiaro, e questo libro molto ben fatto viene a colmare questa lacuna. Un racconto che parte da Budapest - autentica culla del calcio ungherese - e dall’arrivo in città nel 1916 di un calciatore inglese, Jimmy Hogan, che viene messo sotto contratto dall’MTK e in pochi anni rivoluziona il calcio ungherese, con le sue idee tipiche dei maestri anglosassoni. E poi Bela Guttman, Alfred Schaffer (colui che nel 1942 allenò la Roma campione d’Italia per la prima volta), Gyorgy Sarosi, i trionfi dell’Honved (che nel 1930 vinse la Coppa delle Nazioni, una sorta di Coppa dei Campioni del tempo a cui parteciparono tutte le grandi squadre europee, tranne quegli spocchiosi degli inglesi) fino ad arrivare appunto alla grande Ungheria di Puskas e compagni. Da qui, con l’arrivo dei carri armati sovietici a Budapest a fare da sfondo, il lento declino. Nel Mondiale del 1966 l’ultima grande vittoria - 3-1 al Brasile, con protagonista la stella Albert, l’unico Pallone d’Oro magiaro - nel 1986 l’ultima partecipazione al torneo, e poi il tentativo di risalire posizioni in campo internazionale, dalla presenza sui nostri campi di Detari - che lasciò tracce di un cattivo carattere e poco altro - e la partecipazione alla fase finale dell’ultimo Europeo. A chiudere, una commossa passeggiata a Budapest sulle tracce - qualcuna viva, altre un po’ meno - del grande Puskas. 
MYARSENAL, numeri e date, tabellini e nomi dell’Arsenal Football Club; di Max Troiani, prefazioni di Roberto Gotta e Luca Manes; Bradipolibri, 205 pagine, 15 euro. 
NON SOLO PUSKAS, il calcio ungherese prima e dopo l’Aranycsapat; di Roberto Brambilla e Lorenzo Longhi, Urbone Publishing, 185 pagine, 14 euro. 

domenica 22 aprile 2018

PL ARSENAL-WEST HAM= 4-1


All'Emirates arriva il West Ham alla ricerca dei 3 punti per ottenere una salvezza sicura. L'Arsenal intanto cerca di digerire la scelta di Wenger di abbandonare la squadra a fine stagione, dopo ben 22 anni.Gara che inizia con le due squadre che si affrontano a viso aperto. Ci prova subito Koscielny con un bel colpo di testa che termina a lato di poco, mentre per il West Ham controbatte Joao Mario tramite una bella conclusione da fuori che viene parata tuttavia da Ospina. Gli Hammers iniziano a spingere con più convinzione ed è Arnautovic a mettere in pericolo i Gunners.
La compagine di Wenger subisce gli attacchi avversari e rischia di subire il goal dell'1-0 con Kouyate, che dopo una bella azione conclude di testa sulla traversa della porta dei padroni di casa. Ozil&Co provano a reagire sfruttando il tridente ricco di qualità proposto da Wenger ed è Welbeck a mettere paura ad Hart in un paio di occasioni, non trovando la gioia del goal. In più prima della fine del primo tempo Wenger perde Elneny per una brutta storta dopo un salto. Il secondo tempo sorride all'Arsenal, che apre la seconda metà di gara con il goal di Nacho Monreal, che porta in vantaggio la propria squadra. Su un calcio d'angolo è lo spagnolo a battere Hart con un bel destro dal limite dell'area di rigore. I Gunners continuano ad attaccare: ci prova prima Lacazette con un destro da fuori e poi Ramsey, non trovando la gioia del raddoppio. Gli uomini di Moyes non sono rinunciatari, e continuano a spingere. L'ex tecnico dello United inserisce anche Chicharito che si rende subito pericoloso tramite un tiro di testa, non proprio la sua specialità, ma che comunque mette in difficoltà Ospina. Il goal è nell'aria e arriva con Arnautovic che di mancino dopo una bella azione insacca alle spalle del portiere spagnolo. L'Arsenal però non si ferma qui, e continua ad attaccare trovando il goal del vantaggio con Ramsey che di destro inganna tutti con un tiro-cross che si deposita in rete. A questo punto i Gunners straripano e arriva la fulminea doppietta di Lacazette che batte per ben due volte la difesa avversaria. Arsenal che rimane dunque in sesta posizione, West Ham che scende a 35 punti, al 15esimo posto. da https://www.vavel.com
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Goals. 51'Monreal, 64'Arnautovic, 82'Ramsey, 85'Lacazette, 89'Lacazette,
Arsenal: Ospina, Bellerin, Mustafi, Koscielny, Monreal, Xhaka, Elneny (Maitland-Niles 45), Iwobi (Aubameyang 70), Ramsey, Welbeck (Chambers 88), Lacazette
Subs not used: Mertesacker, Holding, Macey, Nelson. Manager Arsene Wenger
West Ham: Hart, Rice, Ogbonna, Cresswell, Zabaleta, Kouyate, Noble, Masuaku (Carroll 86), Fernandes (Lanzini 60), Joao Mario (Hernandez 60), Arnautovic
Subs not used: Hugill, Adrian, Evra, Cullen. Manager David Moyes
Booked: Zabaleta, Arnautovic, Xhaka, Maitland-Niles, Mustafi
Referee: Lee Mason
Attendance: 59.422
Table. 87.Manchester City, 74.Manchester United, 71.Liverpool, 68.Tottenham, 63.Chelsea, 57.Arsenal, 53.Burnley, 44.Leicester...

venerdì 20 aprile 2018

Wenger abdica a fine stagione: l'annuncio sul sito del club

È ufficiale: dopo 22 anni sulla panchina dell'Arsenal, Arsene Wenger lascerà il suo incarico di manager a fine stagione. Lo ha annunciato lui stesso in un breve comunicato pubblicato sul sito ufficiale del club: "Grato e onorato per aver avuto questo privilegio, ma dopo un'attenta valutazione e continue discussioni con il club, sento che è il momento giusto di lasciare". Con il tecnico francese i gunners hanno vinto 17 titoli vinti in 22 stagioni: 3 Premier, 7 FA Cup e 7 Community Shield. Wenger detiene tuttora il record di partite consecutive senza sconfitte (49) nel campionato inglese. Correva l'anno 2003-2004 e quello era l'Arsenal degli Invincibili, con in rosa gente come Cole, Pires, Vieira a Thierry Henry. La squadra attualmente si trova al sesto posto della Premier (a 9 punti dal Chelsea, quinto) ma ancora in corsa in Europa League: deve giocare la semifinale contro l'Atletico Madrid. da https://www.gazzetta.it

Arsenal, il Daily Mail è sicuro: Vieira allenatore dopo Wenger

Secondo l'edizione online del tabloid britannico il futuro dell'Arsenal continuerà a parlare francese. Dopo Arsene Wenger, infatti, sulla panchina dei Gunners potrebbe sedersi l'ex stella degli "Invincibili", Patrick Vieira, al momento allenatore del New York City
Rivederlo nel centro sportivo dell'Arsenal potrebbe essere un regalo fantastico per i tifosi dei Gunners. Sognare non costa nulla, specialmente se si tratta di Patrick Vieira. In campo prima, in panchina poi. Un cerchio che si chiuderebbe, se si dovesse realizzare quanto preannunciato dal Daily Mail. Secondo l'edizione online del tabloid inglese, infatti, il sostituto di Arsene Wenger dovrebbe ancora parlare francese, oltre a essere una vecchia conoscenza, sia dell'allenatore che di tutto l'ambiente del nord di Londra: Vieira, appunto. Al momento allenatore del New York City e quindi inserito nell'universo Manchester City (dato che entrambe le squadre sono di proprietà dell'universo City Football Group, con cui Vieira ha un progetto a lungo termine in corso), il francese sarebbe il nome giusto per ridare lustro al nome e all'immagine dei Gunners. L'ex centrocampista e capitano, infatti, risveglierebbe dal torpore dei 22 anni di Wenger quei tifosi che forse hanno sofferto di disaffezione nei confronti dell'universo Arsenal, anche per i risultati non propriamente vincenti delle ultime stagioni del francese, che a parte i successi nelle coppe nazionali (ultimi due FA Cup 2017 e Community Shield 2017), non regala un campionato dal 2003-2004, quello festeggiato nella foto qui sotto. Secondo il Daily Mail, comunque, anche una eventurale vittoria dell'Europa League non cambierebbe la posizione del board dell'Arsenal, che sogna Vieira ma in ogni caso vorrebbe separarsi da Wenger. da https://sport.sky.it

domenica 15 aprile 2018

PL NEWCASTLE-ARSENAL= 2-1


E adesso Wenger deve davvero guardarsi le spalle. L'Arsenal è più vicino al settimo posto occupato ad oggi dal Burnley piuttosto che al quinto del Chelsea. I Gunners continuano nella loro stagione fatta di molti basi e qualche picco. La sconfitta di St. James's Park è la fotografia di un'annata nata male e che si sta concludendo tra le delusioni dei tifosi. Il Newcastle ha mostrato in campo ciò che, invece, ci si dovrebbe aspettare dall'Arsenal: grande determinazione e voglia di andare a prendere il risultato. Può gioire Benitez perché i suoi ragazzi hanno saputo soffrire prima di ribaltare un match che si era messo male in apertura. Wenger ha dato spazio dal 1' al giovanissimo 18enne Willock che ha sostituito Ozil, mentre in attacco la coppia da spavento Aubameyang-Lacazette ha fatto paura fino a un certo punto. Per Benitez, Ayoze Perez è stata la scelta offensiva, ben supportato da Ritchie e Kenedy sugli esterni.
Come dicevamo, apertura di gara tutta in favore dei Gunners che hanno saputo imprimere un ritmo forsennato alla gara. Qualità nel palleggio e attacco feroce della profondità: come in occasione della rete del vantaggio quando Aubameyang ha trovato spazio sulla sinistra e ha pennellato un pallone d'oro per Lacazette. Il francese in scivolata al volo ha battuto Dubravka. Colpito nell'orgoglio e sospinto dai suoi tifosi, il Newcastle non si è scoraggiato, tutt'altro. Ha messo in campo cuore e buone idee di gioco: spettacolare il pari di Ayoze. Azione manovrata sulla destra, cross in mezzo, teso, di Kenedy e grande anticipo sul primo palo dell'attaccante di Benitez che non ha lasciato scampo a Cech. Fase finale di primo tempo sul filo dell'equilibrio ma inerzia tutta favorevole ai Magpies.
Nella ripresa il Newcastle ha fatto subito intendere di voler conquistare la partita. L'aggressività sui portatori di palla di Wenger è aumentata e anche le azioni pericolose costruite sono state più efficaci. La difesa dell'Arsenal è andata sovente in difficoltà e Cech da una parte e l'imprecisione degli avanti del Newcastle hanno solo rimandato la rete del vantaggio Magpies. Azione da sinistra con una seconda palla raccolta dal Newcastle e difesa dell'Arsenal a guardare: Ritchie si è trovato praticamente solo davanti a Cech e con un bel tocco ha ribaltato il match. Sul 2-1 in favore del Newcastle, in qualche modo, l'Arsenal ha provato a reagire esponendosi alle ripartenze avversarie. Kenedy avrebbe potuto chiudere la partita ma la traversa gli ha negato la gioia del gol. L'Arsenal si è svegliato nel finale e ha provato a schiacciare il Newcastle nella propria metà campo ma la squadra di Benitez si è difesa con ordine senza correre grossissimi rischi. L'Arsenal perde e, come dicevamo, deve guardarsi alle spalle, per il Newcastle tre punti che valgono il decimo posto in classifica. da https://sport.sky.it
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Goals. 14'Lacazette(A), 29'Perez, 68'Ritchie,
Newcastle: Dubravka 6, Yedlin 6.5, Lejeune 7, Lascelles 6.5, Dummett 6.5; Ritchie 7 (Murphy 85), Diame 7, Shelvey 7, Kenedy 6; Perez 7 (Joselu 79, 6); Gayle 6 (Slimani 63, 6). Subs n/u: Darlow, Clark, Hayden, Manquillo
Manager: Rafa Benitez 7
Arsenal: Cech 5; Chambers 5 (Maitland-Niles 78, 5), Holding 6, Mustafi 5, Monreal 5, Xhaka 6, Elneny 6; Iwobi 5 (Nketiah 86), Willock 5 (Welbeck 68), Aubameyang 6, Lacazette 5.
Subs n/u: Ospina, Mertesacker, Kolasinac, Nelson
Manager: Arsene Wenger 5
Referee: Anthony Taylor
Attendance: 52.210
Table. 87.Manchester City, 71.Manchester United, 70.Liverpool, 67.Tottenham, 60.Chelsea, 54.Arsenal, 52.Burnley, 43.Leicester...

giovedì 12 aprile 2018

EL CSKA MOSCOW-ARSENAL= 2-2


I russi nonostante siano chiamati all'impresa riescono solo a giocare di rimessa, in contropiede. Il divario tecnico tra le due squadre sembra smaccato. Ma proprio quando la squadra di Wenger sembra gestire senza problemi la gara, viene punita da Chalov che dopo un grande intervento di Cech è lesto a ribattere in rete. Ramsey è il più pericoloso, quello che spinge e inventa assist per Lacazette e per le groppate di Wellbeck. Ma il gallese non basta. E i russi nella ripresa raddoppiano al 5' Destro improvviso di Golovin, Cech devia male e concede a Nababkin il tap-in vincente di destro. Il CSKA ora ci crede. cresce e sfiora il 3-0. Wenger corre ai ripari puntando sulla difesa a 5 (esce Wilshere, c'è Chambers). E Welbeck su assist di Elneny firma un gol pesantissimo. L'Arsenal ora può respirare. E Ramsey si conferma l'incubo del CSKA trovando pure il pareggio. I numeri: 55% di possesso palla per il Cska, 45 per l'Arsenal; 15 tiri (5 in porta) per i russi, 10 e 4 nello specchio per i Gunners. Calci d'angolo 6-2 per gli inglesi. da https://www.gazzetta.it
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Goals. 38'Chalov,50'Nababkin, 75'Welbeck, 90'Ramsey,
CSKA Moscow: Akinfeev; Berezutski, Ignashevich, Berezutski; Nababkin, Bistrovich (Natcho 71), Kuchaev, Dzagoev (Vitinho 36), Golovin; Musa, Chalov (Milanov 79) 
Subs not used: Pomazun, Shchennikov, Zhamaletdinov, Khosonov. 
Manager Viktor Goncharenko
Arsenal: Cech; Bellerin, Mustafi, Koscielny, Monreal; Elneny, Wilshere (Chambers 69), Ramsey; Welbeck, Ozil; Lacazette (Iwobi 76). Subs not used: Mertesacker, Holding, Kolasinac, Macey, Nketiah. 
Manager Arsene Wenger
Booking: Golovin 
Attendance: 29.284

mercoledì 11 aprile 2018

Netflix o Amazon: Arsenal vicina a una sponsorizzazione milionaria

L’Arsenal, club di Premier League, avrebbe portato a termine le trattative per la firma di un accordo di sponsorizzazione della manica della divisa da gioco, per un valore di 10 milioni di sterline l’anno (11,48 milioni di euro circa). Lo riporta “La jugada financiera”, che spiega come al momento non si abbiano dettagli precisi sullo sponsor che occuperà la manica della divisa della società.
Sponsor manica Arsenal, Netflix o Amazon i candidati
Secondo quanto ipotizzato da “Goal”, lo sponsor sarà un’azienda operante nel settore dei servizi di video on demand. Tra i principali candidati ci sono infatti Netflix e Amazon Prime. Il contratto durerebbe una stagione, per 10 milioni di sterline. Praticamente il doppio di quanto incassa il Liverpool per il proprio accordo con Western Union.
Periodo frenetico per l’Arsenal quindi, che a fine stagione potrebbe anche cambiare sponsor tecnico passando da Puma ad Adidas. L’azienda avrebbe infatti messo sul tavolo un’offerta di circa 50 milioni di sterline: 20 milioni in più rispetto ad ora.
Tutto questo dopo il già avvenuto rinnovo nel febbraio 2018 della partnership con Emirates, che sarà sponsor sulla maglia fino alla fine della stagione 2023/24. Un rinnovo dell’accordo che porterà parecchi soldi nelle casse dei “Gunners”, considerando che l’intesa precedente prevedeva già 30 milioni di sterline annui. da http://www.calcioefinanza.it

martedì 10 aprile 2018

Arsenal, stagione già finita per Henrikh Mkhitaryan

Stagione finita per Henrikh Mkhitaryan, trequartista arrivato a gennaio all'Arsenal dallo United. Gli esami effettuati al ginocchio dell'armeno hanno evidenziato una lesione più grave del previsto e proprio per questo non rientrerà prima del termine della stagione sportiva. da https://www.tuttomercatoweb.com

domenica 8 aprile 2018

PL ARSENAL-SOUTHAMPTON= 3-2



Per quanto riguarda le formazioni, Arsène Wenger sceglie un 4-2-3-1 con tanto turnover all'inizio del match. Davanti al portiere Cech spazio a Bellerin, Chambers, Mustafi e Kolasinac. A centrocampo i prescelti sono Elneny e Xhaka, mentre sulla trequarti agiscono Iwobi, il giovane Nelson e Welbeck. Aubameyang è la punta. La risposta di Mark Hughes è schierata con un 3-5-1-1: fra i pali c'è McCarthy, i centrali sono Stephens, Yoshida ed Hoedt. Cédric e Bertrand agiscono da tornanti, in mediana spazio a Ward-Prowse, Romeu ed Hojbjerg. Tadic alle spalle di Long in attacco.
L'avvio di gara dei padroni di casa è un po' leggero, forse anche condizionato dalle scelte del proprio allenatore. I giocatori locali non mettono quella grinta necessaria in campo e, pur mostrando una maggior eleganza nei gesti tecnici, finiscono per soffrire un po'. Così un inserimento di Ward-Prowse verso il centro-sinistra dell'area all'ottavo di gioco porta l'inglese a tu-per-tu con Cech: il suo diagonale è buono, ma Bellerin è bravo ad intuire e salvare sulla linea, evitando lo svantaggio. È però solo una questione di tempo. Poco dopo il quarto d'ora, Cédric trova uno scolastico scambio con Tadic ed un cross basso verso il primo palo, dove Shane Long sfrutta una dormita di Mustafi, trovando il tocco ad incrociare che batte Cech per lo 0-1. Lo schiaffo è un po' una sveglia per i londinesi, che iniziano a comandare la gara pur non mettendo grande ritmo nella circolazione del possesso.
Poi, all'improvviso, una folata porta l'1-1. Aubameyang appoggia per Elneny sulla trequarti quando siamo al 28esimo e l'egiziano va subito fra le linee per Welbeck: con un grande tocco, l'inglese restituisce la sfera al suo centravanti completando una splendida triangolazione, e lui con la punta conclude sul primo palo con la punta del piede destro. C'è dunque la firma di Pierre-Emerick Aubameyang sull'episodio che sposta l'inerzia della sfida: non ci mettono molto i Gunners a completare la rimonta. Iwobi serve un ispiratissimo Danny Welbeck, autore di un buon taglio verso l'interno, quando siamo avviati al termine della prima frazione: lui arriva fin sulla lunetta, dove conclude in maniera in realtà imperfetta, ma trovando una deviazione di Stephens che è decisiva nel piazzare il pallone alla destra di un impotente McCarthy. Al duplice fischio il parziale è di 2-1.
La ripresa inizia su più o meno lo stesso copione con cui si era chiusa la porzione precedente di gara. Gli ospiti faticano a trovare soluzioni offensive con continuità nei primi minuti, anzi rischiando di subire il terzo gol in un'occasione. Pochi secondi dal secondo fischio d'avvio quando Iwobi ha spazio al limite e prova a calciare nell'angolo alla destra di McCarthy, stavolta attento a respingere. Il match è però vicino ad un nuovo cambio di rotta: presi da un moto d'orgoglio, gli ospiti iniziano ad alzare il proprio baricentro e inanellano una serie di calci d'angolo molto pericolosi poco dopo l'ora di gioco. Cech verrà costretto ad un grandioso intervento da un colpo di testa di Long, e sempre l'irlandese farà doppietta ma partendo da posizione di fuorigioco giusto qualche secondo dopo. Il dominio comunque è stato ribaltato. Ed infatti il pareggio non impiega molti minuti a giungere. 72 giri d'orologio sul cronometro quando proprio lui autorizza il cambio che segna l'all-in di Hughes: dentro Charlie Austin, un centravanti, al posto di Yoshida, un difensore centrale. L'all-in è vincente, perchè l'inglese dopo nemmeno un minuto sfrutta la percussione sulla destra dell'area di Cédric, siglando il gol del 2-2 da due passi su un traversone forte e teso. Il pareggio galvanizza la fazione in trasferta, che prova addirittura a vincere ma si sbilancia troppo e concede due chance a Danny Welbeck. La prima volta, da due passi, sbaglia; la seconda, pescato dal cross sul secondo palo di Iwobi, colpisce di testa da posizione defilata nell'area piccola per il 3-2. I Saints sono costretti a riversarsi in attacco, ma nei minuti finali creano una sola occasione, col tiro di Tadicfermato ancora dal portiere avversario. Nel recupero, i nervi sono tesissimi dopo una sfida di questa intensità: scoppia la mischia e Marriner individua i colpevoli in Stephens ed Elneny, entrambi espulsi. Il confronto si chiude dunque sul risultato di 3-2. da https://www.vavel.com
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Goals. 17'Long(S), 28'Aubemayang, 33'Welbeck, 73'Austin(S), 81'Welbeck,
Arsenal: Cech 7, Bellerin 6 (75 Holding 6), Mustafi 4, Chambers 5, Kolasinac 6; Elneny 6, Xhaka 6; Nelson 5 (Wilshere 64), Iwobi 7, Welbeck 7, Aubameyang 7 (72 Lacazette 6). Subs not used: Macey, Ozil, Monreal, Nketiah. Manager: Arsene Wenger 6
Southampton: McCarthy 6 Soares 7, Stephens 5, Yoshida 5 (Austin 73), Hoedt 4, Bertrand 6; Ward-Prowse 5, Hojbjerg 6, Romeu 5, Tadic 7; Long 7 (Sims 79 6)
Subs not used: Forster, Boufal, Gabbiadini, Redmond, Pied. Manager: Mark Hughes 5
Booked: Bellerin, Hoedt, Wilshire, 
Red card: Elneny, Stephens,
Referee: A. Marriner (West Midlands) 5
Attendance: 59.374
Table. 84.Manchester City, 71.Manchester United, 67.Liverpool, Tottenham, 59.Chelsea, 54.Arsenal, 49.Burnley, 43.Leicester...

giovedì 5 aprile 2018

EL ARSENAL-CSKA MOSCOW= 4-1



L'Arsenal trova il gol per due volte con Aaron Ramsey nel giro di 2 minuti tra il 7' e il 9' minuto. Solo uno dei due appoggi in rete viene però considerato valido, il secondo, mentre il primo viene annullato per fuorigioco. Azioni pressoché identiche, con una verticalizzazione con apertura esterna: nel primo caso per Ozil (in offside), nel secondo per Bellerin. In entrambi, però, il comune denominatore è Ramsey, che prima di sinistro e poi di destro trova il gol, con solo il secondo che viene convalidato. Il Cska però continua a giocare, nonostante l'1-0 avversario: grande fame offensiva per i russi, che col proprio talento più splendente trovano il pareggio al quarto d'ora: Golovin si inventa una punizione stupenda che lascia immobile Cech: 1-1 all'Emirates. Pareggio che potrebbe durare pochissimo, visto che Musa ha una grossa chance ma calcia fuori di sinistro. Al 22' viene concesso un calcio di rigore all'Arsenal, con Ozil che viene affossato da Shennikov dopo una bella progressione palla al piede. Dal dischetto va Lacazette che batte Akinfeev spiazzandolo con il destro. Passano appena 5 minuti e Ozil e Ramsey inventano un gol da incorniciare: il tedesco scucchiaia il pallone con il suo sinistro vellutato per il gallese, che al volo, di tacco, scavalca Akinfeev e fa 3-1. Ma gli uomini di Wenger non vogliono smettere di creare calcio, attaccare la profondità e trovare la via del gol. Che, al 35', arriva, di nuovo con Lacazette: l'attaccante dei Gunners riceve in area un cross da sinistra di Ozil, stoppa e col mancino fa 4-1. La grande prestazione della prima frazione viene ripresa nei secondi quarantacinque minuti, con tantissime occasioni create dai Gunners senza che vengano sfruttate: Ramsey centra il palo, Iwobi (entrato per l'infortunato Mkhitaryan) crea tanto e Welbeck, subentrato a Lacazette, non trova la via del gol. Ben 4 nel primo tempo, che mettono una seria ipoteca sulla qualificazione. Con la semifinale sempre più vicina. da https://sport.sky.it
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Goals. 9'Ramsey, 15'Golovin, 23'Lacazette(p), 27'Ramsey, 35'Lacazette,
Arsenal: Cech; Bellerin, Mustafi, Koscielny, Monreal; Mkhitaryan (Iwobi 62), Ramsey, Xhaka, Wilshere (Elneny 75); Ozil; Lacazette (Welbeck 75). Subs not used: Macey, Holding, Chambers, Kolasinac. 
Manager Arsene Wenger
CSKA Moscow: Akinfeev; A. Berezutski, Ignashevich, V. Berezutski; Kuchaev, Golovin, Natcho (Milanov 75), Dzagoev (Vitinho 64), Schennikov; Musa (Khosonov 83), Wernbloom. 
Subs not used: Pomazun, Bistrovic, Chalov, Zhamaletdinov. 
Manager Viktor Goncharenko
Bookings: Dzagoev, Schennikov, Musa, Akinfeev, Xhaka, Bellerin,
Attendance: 58.200

mercoledì 4 aprile 2018

Wenger: “Difficile uscire dalla crisi, ma ce l’abbiamo fatta”

Dopo le due sconfitte consecutive contro il Manchester City, entrambe all’Emirates Stadium ed entrambe per 0-3, l’Arsenal di Arsene Wenger sembrava vivere uno dei momenti peggiori della sua storia. A seguito delle cattive prestazioni, il tecnico francese, alla guida dei Gunners dal 1996, era stato duramente criticato sia dai media, ma soprattutto dalla sua tifoseria che chiedeva a gran voce il suo esonero. Attualmente il club si trova a -13 dalle prime quattro squadre in campionato, ma può comunque sperare nella qualificazione in Champions League. L’Arsenal, infatti, è ancora corsa per l’Europa League e se dovesse vincere il trofeo, sarebbe direttamente qualificata per la prossima stagione. Il club, inoltre, è reduce da quattro vittorie consecutive, due delle quali contro il Milan. In vista della sfida contro il CSKA Mosca, Wenger ha commentato gli ultimi risultati dei suoi ragazzi e ha dichiarato che il club sembra essere uscito definitivamente dalla crisi. “Siamo rimasti molto delusi dai risultati contro il Manchester City. Ci vuole del tempo per riprendersi. Ma la mentalità della squadra è molto buona e siamo guariti. Penso che si giudichi una squadra dal modo in cui esce da una crisi e da questo punto di vista credo sia stato molto positivo da nostra parte. Ci sono tante pressioni su di noi, ma questo è normale. Dobbiamo vederlo come un’opportunità e, naturalmente, dobbiamo concentrarci su quanto bene giochiamo insieme e su come vogliamo giocare. I tifosi? Non sono preoccupato. L’atteggiamento dei tifosi dipende dalle qualità del nostro gioco. Sono sempre preoccupato quando il nostro stadio non è completamente pieno, ma non penso che sarà un problema domani,” – ha dichiarato il tecnico francese, che ha poi commentato le relazioni tese tra governo russo e governo britannico – “Onestamente nessuno sa cosa sta succedendo e sembra che le relazioni diplomatiche tra i due paesi siano un po’ complicate. Spero che questa situazione non influenzerà le due parti: né i russi che vengono qui, né inglesi che andranno lì”. da http://www.itasportpress.it/

domenica 1 aprile 2018

PL ARSENAL-STOKE CITY= 3-0


Sbadigli e fischi per un’ora, poi la sveglia. Si potrebbe riassumere così il pomeriggio dell’Emirates Stadium, dove l’Arsenal batte 3-0 lo Stoke City con gli acuti finali di Aubameyang e Lacazette a decidere il match. Il risultato migliore per gli uomini di Wenger in vista dell'andata dei quarti di Europa League in programma giovedì. Risultato che premia forse oltremodo la prestazione dei Gunners e punisce uno Stoke in partita per buona parte del match. Wenger senza Cech e con Mkhitaryan e Xhaka in panchina, gioca Welbeck. Il primo squillo è dello Stoke, con un bel sinistro a giro di un attivo Shaqiri. L'Arsenal sonnecchia e il pubblico non gradisce. L'unico a provarci è Aaron Ramsey, che scheggia la traversa con un pallonetto di pregevole fattura. Il turning point arriva dopo un'ora di gioco, quando Lacazette prende il posto di uno spento Welbeck e Ozil decide di alzare i giri del motore. Il tedesco comincia a macinare gioco e a 15 dalla fine si procura un rigore d'astuzia per un fallo di Martins Indi. Aubameyang non sbaglia. Lo Stoke sparisce e l'ex Dortmund punisce ancora i Potters con un bel destro al volo sugli sviluppi di un corner. La partita è chiusa ma c'è ancora tempo per il secondo rigore di giornata per un fallo di Ndiaye. Sul dischetto va Lacazette, che arriva in doppia cifra in Premier. L'Arsenal sale a 51 punti. da https://it.eurosport.com
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Goals: 75'Aubameyang(p), 86'Aubemayang, 89'Lacazette(p),
Arsenal: Ospina 6; Bellerin 6, Mustafi 6, Chambers 6, Monreal 6; Wilshere 6 (Mkhitarayan 76), Elneny 6 (Xhaka 76) Ramsey 6; Ozil 7, Welbeck 5 (Lacazette 61, 6); Aubameyang 7. Subs not used: Macey, Koscielny, Iwobi, Kolasinac. Manager: Arsene Wenger: 6
Stoke: Butland 5; Johnson 5, Shawcross 6, Martins Indi 6, Pieters 6; Allen 7, N'Diaye 5; Bauer 5, Shaqiri 6, Sobhi 6 (Crouch 79); Diouf 5 (Berahino 61, 5). Subs not used: Ireland, Cameron, Haugaard, Campbell, Sorensen. Manager: Paul Lambert 5.
Booked: Johnson, Allen, Elneny,
Referee: Craig Pawson 5
Attendance: 59.371
Table. 84.Manchester City, 68.Manchester United, 66.Liverpool, 64.Tottenham, 56.Chelsea, 51.Arsenal, 46.Burnley, 43.Leicester...