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venerdì 2 dicembre 2022

Arsenal, senza coppe bilancio 2022 in rosso di oltre 50 mln.

Arsenal bilancio 2022, i ricavi
I ricavi registrati dai Gunners sono complessivamente 369 milioni di sterline, rispetto ai 327,6 della stagione scorsa. Miglioramento dato dal ritorno dei tifosi nelle 23 partite casalinghe disputate dagli uomini di Arteta, 19 Premier League e 4 EFL Cup, che hanno portato 79,4 milioni di euro di ricavi rispetto ai soli 3,8 dell’annata precedente. La media degli spettatori dell’Emirates Stadium è stata di 59.568.
Diritti tv, invece, in calo rispetto ai 184,4 milioni di sterline della scorsa stagione condizionati dai ricavi provenienti dalla UEFA e da una parte della stagione 2019/20 giocata dopo il 30 maggio 2020. Quest’anno l’Arsenal, dal mercato televisivo, ha incassato 146 milioni di sterline. Salgono leggermente i ricavi commerciali con un risultato finale di 141,7 milioni di sterline, rispetto ai 136,4 della scorsa stagione.
Infine, la voce che riguarda la compravendita dei calciatori che hanno visto un risultato finale positivo di quasi 22,2 milioni di sterline, in rialzo rispetto ai quasi 11,8 milioni della stagione precedente, mentre i prestiti hanno portato 2 milioni, in leggera diminuzione rispetto ai 3,1 dell’anno prima. Alla voce entrate si vanno ad aggiungere anche i 2,8 milioni di sterline per la vendita di un locale adibito a carico e scarico, appartenente all’Emirates.

Arsenal bilancio 2022. L’Arsenal ha comunicato i numeri del bilancio societario al 30 maggio 2022 riferito alla stagione sportiva 2021/22, chiuso un passivo di 45,5 milioni di sterline (poco più di 53 milioni di euro). Un risultato in netto miglioramento rispetto ai 127,7 milioni di sterline di passivo del bilancio 2021, condizionato pesantemente dall’emergenza sanitaria.
Miglioramento dato dal ritorno dei tifosi all’Emirates Stadium dopo la stagione 2019/20, anche per spese di riassestamento del personale. A determinare il passivo del bilancio 2022 è la prima stagione, dopo 25 anni, in cui i Gunners non hanno centrato la qualificazione a nessuna delle competizioni europee, che ha determinato la perdita degli introiti derivanti dalla UEFA.

Arsenal bilancio 2022, i costi.
Costi che scendono per l’Arsenal rispetto alla stagione precedente, viste anche le spese che il club ha dovuto sostenere per affrontare l’emergenza legata al Covid-19. Nella scorsa stagione, 6,7 milioni di sterline erano stati spesi per la riorganizzazione del personale e alla riduzione dell’organico. Mentre i risultati positivi che risultano nell’ultimo bilancio fanno riferimento a una politica di ristrutturazione della prima squadra maschile per migliorare l’efficienza della spesa.
In totale i costi legati agli stipendi si attestano sui 212,3 milioni di sterline, in calo rispetto ai quasi 244,4 milioni sostenuti nel precedente bilancio. Gli oneri finanziari netti, invece, sono stati ridotti a 5,2 milioni di sterline, rispetto ai 39,8 milioni del 2021. Anno precedente è stato influenzato da costi eccezionali una tantum di 32,2 milioni relativi al rimborso delle obbligazioni finanziarie dello stadio del Gruppo e al loro rifinanziamento tramite un prestito fornito dalla capogruppo del Gruppo, KSE UK Inc.
«Il finanziamento – si legge nella nota che accompagna il bilancio dell’Arsenal – è fornito principalmente dalla società capogruppo, KSE UK Inc., che è interamente posseduta dalla parte controllante ultima, il sig. ES Kroenke. Durante l’anno KSE UK Inc. ha fornito fondi sia per sostenere le attività di trasferimento del Club sia, insieme a Barclays Bank, per scopi di capitale circolante come richiesto». da https://www.calcioefinanza.it

venerdì 21 maggio 2021

L’Arsenal rimborsa 140 milioni di prestito allo Stato.

L’Arsenal ha rimborsato il prestito di 120 milioni di sterline (140 milioni di euro) erogato dalla Banca d’Inghilterra a seguito dell’emergenza Coronavirus. Il prestito era stato chiesto dai Gunners lo scorso anno attraverso il COVID Corporate Financing Facility (CCFF), strumento introdotto dal governo del Regno Unito.
Lo scrive The Athletic, spiegando che i Gunners hanno chiesto un prestito a una banca per rimborsare quello erogato dalla Banca d’Inghilterra. Il club londinese aveva chiesto questi soldi sapendo che avrebbe dovuto rimborsare la cifra nel mese di maggio.
La mossa è stata portata avanti pur sapendo che avrebbe potuto ostacolare il loro potere di spesa nella finestra di mercato di gennaio: c’era la consapevolezza che richiedere un prestito governativo e utilizzare il denaro per acquisire nuovi giocatori sarebbe stato inappropriato.
Dopo aver cancellato il debito, l’Arsenal è teoricamente libero di spendere come meglio crede, supponendo che i proprietari siano disposti a investire. Tuttavia, dati i problemi di cassa, è stato necessario un secondo prestito da parte di un’altra banca per estinguere quello con lo Stato.
La domanda chiave è quanto siano favorevoli i termini del nuovo accordo. L’anno scorso la Kroenke Sports & Entertainment ha aiutato il club a rifinanziare il debito per lo stadio, ma ancora una volta i termini in base ai quali è stata portata a termine l’operazione rimangono sconosciuti. da https://www.calcioefinanza.it

venerdì 8 gennaio 2021

Arsenal, prestito da 120 mln garantito dallo Stato

Arsenal prestito garantito – L’Arsenal ha comunicato di aver ottenuto un prestito da 120 milioni di sterline dalla Bank of England (Banca d’Inghilterra), con l’obiettivo di alleviare i problemi di liquidità che si sono presentati a causa dell’emergenza Coronavirus.
Il prestito – scrive The Guardian – dovrà essere rimborsato entro la fine di maggio (interessi compresi) e si inserisce nell’ambito della Covid Corporate Financing Facility (CCFF), strumento di sostegno al credito messo a punto congiuntamente dal Tesoro britannico e dalla Bank of England in risposta alla pandemia.
Altre istituzioni calcistiche hanno fatto ricorso a questa soluzione: il Tottenham e la Football Association. Entrambi avevano ottenuto un prestito da 175 milioni di sterline, con tasso d’interesse dello 0,5%. Come per molti altri club, i Gunners sono stati duramente colpiti soprattutto per quanto riguarda i ricavi da botteghino, che hanno rappresentato circa un quarto (96 milioni di sterline) del fatturato 2018/19. La proprietà del club, Kroenke Sports & Entertainment, aveva già ricoperto un ruolo nel sostenere le finanze del club fornendo un prestito nel mese di luglio che ha rimborsato le obbligazioni a tasso fisso emesse durante la costruzione dell’Emirates Stadium. da https://www.calcioefinanza.it

martedì 21 aprile 2020

Arsenal, giocatori e staff si tagliano lo stipendio del 12,5%

L'Arsenal muove un altro passo contro il Coronavirus. Come comunicato dal club con una nota ufficiale, i giocatori, l'allenatore e tutto lo staff hanno deciso di tagliarsi i propri stipendi annuali del 12,5%. Si tratta di un accordo volontario per aiutare la società in questo momento critico, reso molto complicato dagli effetti della pandemia, che ha fermato anche la Premier League: "La scelta finale segue discussioni positive e costruttive - si legge - In queste conversazioni c'è stato un chiaro apprezzamento della gravità della situazione attuale e un forte desiderio di giocatori e staff di mostrare il loro sostegno alla famiglia dell'Arsenal. Le riduzioni dei guadagni annuali entreranno in vigore questo mese, con i documenti contrattuali che saranno completati nei prossimi giorni". Un punto importante riguarda però gli eventuali futuri rimborsi, che dipenderanno esclusivamente dal raggiungimento degli obiettivi legati al successo sul campo: "Qualora dovessimo raggiungere questi obiettivi, per i quali i giocatori avranno un'influenza diretta, la nostra posizione finanziaria sarà più forte”.

La Premier, tuttavia, non si fermerà. Questa almeno è l'intenzione espressa da tutti i club, concordi sul non annullare la stagione: "Il nostro accordo si basa sul presupposto che finiremo il campionato e riceveremo le entrate complete. I risparmi che ne conseguiranno aiuteranno a coprire alcuni dei rischi finanziari che avremo in questa stagione in relazione alle partite e alle entrate commerciali. Siamo orgogliosi e grati ai nostri giocatori e al nostro staff per essersi uniti per supportare il nostro club, i nostri dipendenti e la nostra comunità in questi tempi senza precedenti che sono tra i più difficili che abbiamo affrontato nella nostra storia”, conclude l’Arsenal. di https://sport.sky.it/

giovedì 16 aprile 2020

Arsenal, i dirigenti rinunciano a un terzo dello stipendio

Attraverso una nota pubblicata sul proprio sito internet, l’Arsenal ha voluto comunicare gli ultimi aggiornamenti sul club, in relazione all’emergenza Coronavirus. I Gunners hanno parlato della situazione finanziaria, dei propri giocatori e si sono inoltre rivolti ai tifosi.
«I nostri proprietari, Kroenke, Sports & Entertainment, sono totalmente impegnati a supportare l’Arsenal in questo momento difficile», chiarisce il comunicato.
«Stiamo anche controllando attentamente i nostri costi. Abbiamo bloccato la maggior parte delle spese in conto capitale e le nostre spese operative sono rigorosamente controllate. All’inizio di questo mese, il nostro team esecutivo si è offerto volontario di rinunciare a più di un terzo dei propri guadagni nei prossimi 12 mesi».
I dirigenti hanno dunque deciso di rinunciare a una fetta importante del proprio salario. A proposito dei dipendenti, l’Arsenal ha poi chiarito che «non stiamo prendendo in considerazione licenziamenti e siamo completamente concentrati sulla protezione di benessere, lavoro e stipendi. Tutti i nostri dipendenti ricevono i loro stipendi completi e prevediamo di continuare. Al momento non intendiamo utilizzare il programma di sostegno del governo».
«Oltre ai nostri dipendenti, stiamo estendendo il nostro impegno a pagare i lavoratori occasionali da fine aprile a fine maggio. Per i nostri lavoratori occasionali, questo significa che saranno pagati per tutte e quattro le partite della Premier League che sono state posticipate e saranno pagati nuovamente se dovessero lavorare a queste partite una volta riorganizzate», spiega il club.
Infine, a proposito dei calciatori, l’Arsenal aggiunge che «negli ultimi 10 giorni abbiamo discusso con loro sulle potenziali sfide finanziarie future e su come stiamo pianificando. Sono in corso conversazioni produttive su come i nostri giocatori potrebbero supportare la squadra in modo appropriato. Non abbiamo e non faremo alcun commento in merito fino a quando queste discussioni private non saranno concluse».
da https://www.calcioefinanza.it

martedì 3 marzo 2020

Arsenal in perdita di 31 milioni, primo rosso dal 2002

L ’Arsenal ha chiuso l’esercizio 2018-2019 con una perdita netta di 27,1 milioni di sterline (31,1 milioni di euro). Si tratta del primo rosso di bilancio dal 2001-2002, stagione in cui i Gunners conquistarono la loro dodicesima Premier League e in cui Thierry Henry vinse il titolo di capocannoniere con 24 reti. Sebbene i ricavi dell’esercizio 2018-2019, chiuso con il quinto posto in campionato e la sconfitta nella finale di Europa League contro il Chelsea di Maurizio Sarri, siano cresciuti di 6,5 milioni di sterline a 394 milioni, i minori proventi da player trading (12,2 milioni di sterline contro i 120 milioni del 2017-2018) hanno inciso sull’ultima riga di bilancio. Il minor impatto dei proventi legati al calciomercato si è inoltre combinato con un un incremento del costo del personale tesserato, cresciuto di 8,4 milioni di sterline a 231,7 milioni. Nel complesso, l’Arsenal ha visto i ricavi da diritti tv crescere dell’1% a 183 milioni di sterline grazie ai proventi garantiti dalla Premier League e grazie al cammino fino alla finale di Europa League.
I ricavi commerciali sono aumentati del 3,7% a 110,9 milioni di sterline, dai 106,9 milioni del 2019-18, grazie anche all’accordo da 10 milioni di sterline all’anno con l’autorità turistica “Visit Rwanda” come sponsor di manica. Per la stagione 2019-2020, l’Arsenal dovrebbe incrementare ulteriormente i propri ricavi commerciali grazie al nuovo accordo con Adidas e grazie al rinnovo con Emirates quale sponsor di maglia e dei naming rights dello stadio. da https://www.calcioefinanza.it/

sabato 29 febbraio 2020

Arsenal, è una eliminazione catastrofica: quanti soldi persi…

Arsenal, l’eliminazione dalla Europa League è una catastrofe. Un anno dopo la finale di Baku sono cambiate tante cose in casa Arsenal. Il primo a saltare è stato Unai Emery. Quindi Fredrik Ljungberg ad interim, fino a quando il club non ha ufficializzato il ritorno di Mikel Arteta. L’ex centrocampista però non è riuscito a ottenere i risultati che sperava. Ed è costretto ad affrontare il momento più difficile della sua gestione.
 L’Arsenal, uscito a sorpresa dall’Europa League contro l’Olympiakos, è già costretto già a pensare alla prossima stagione. Secondo l’Express, i Gunners potrebbero avere un buco nel bilancio di oltre 40 milioni di euro, se non riusciranno a qualificarsi alla prossima edizione della Champions League. Prospettiva complicata. E dopo l’eliminazione in Europa League, il club fa un primo triste bilancio delle finanze: nell’ultimo esercizio finanziario sono andati in fumo 30 milioni.
La scorsa stagione l’Arsenal ha guadagnato più di 45 milioni raggiungendo la finale di di Europa League. In questa stagione però le cose sono andate diversamente. I Gunners devono qualificarsi in Champions se vogliono rendere il club sostenibile a livello economico. Altrimenti il club del nord Londra dovrà affrontare un ridimensionamento. Basti considerare che nelle ultime stagioni i profitti sono andati calando: 30 milioni lo scorso anno, 65 milioni l’anno precedente
C’è un altro problema: i costi totali del personale, compresi gli stipendi dei giocatori, sono cresciuti di quasi 10 milioni di euro. Toccando una quota di 270 milioni. I salari per l’Arsenal sono un problema: la scorsa estate il proprietario Josh Kroenke ha dichiarato che il club ha “costi salariali da Champions ma con un budget da Europa League”. Con queste basi trattenere giocatori come Pierre-Emerick Aubameyang e Alexandre Lacazette sarà sempre più difficile, soprattutto qualora la squadra non dovesse qualificarsi alla prossima edizione della Champions. Ipotesi al momento neanche troppo campata in aria…da https://www.ilposticipo.it/

lunedì 8 ottobre 2018

L’Arsenal torna a vestire Adidas: accordo da quasi 70 milioni annui.

Dopo 25 anni, l’Arsenal dalla prossima stagione tornerà a vestire una maglia con il brand Adidas. La società londinese ha infatti annunciato oggi l’accordo con il marchio tedesco a partire dal prossimo 1 luglio 2019.
“Arsenal e Adidas hanno siglato una nuova partnership per la maglia, in vigore dall’1 luglio 2019”, hanno scritto i Gunners sul proprio account Twitter. Addio a Puma, quindi, per l’Arsenal, dato che il contratto scadrà il prossimo 30 giugno: dalla prossima stagione i londinesi torneranno ad avere una divisa brandizzata Adidas.
Un accordo che permetterà ai Gunnersi di raddoppiare i ricavi dallo sponso tecnico. Puma infatti garantiva circa 30 milioni di sterline a stagione: l’accordo con Adidas, secondo le indiscrezioni, vale 60 milioni di sterline l’anno, circa 68 milioni di euro a stagione. Cifra che consentirà ai londinesi di affiancare il Chelsea al secondo posto per quanto riguarda i contratti di sponsorizzazione in Premier League: i Blues incassano 60 milioni di sterline a stagione da Nike, mentre in testa resta il Manchester United con 75 milioni annui da Adidas. Il club ha già collaborato con la società tedesca tra il 1986 e il 1994, mentre l’anno seguente ha firmato con Nike, che ha accompagnato il club fino al 2014, quando è toccato a Puma prenderne il posto. da https://www.calcioefinanza.it

martedì 28 agosto 2018

L’Arsenal vestirà Adidas: accordo da 300 milioni di sterline per i Gunners

Novità importante in casa Arsenal per quanto riguarda il reparto sponsorizzazioni. Il club londinese, infatti, si avvia a stipulare un importantissimo accordo con Adidas, che diventerà nuovo sponsor tecnico dei “Gunners”. Come riporta “Palco23”, nonostante il club non ottenga da tempo successi di rilievo in Premier League o in campo europeo, ciò non sembra aver limitato la sua capacità di negoziare partnership. L’Arsenal metterà dunque fine con questa stagione al proprio rapporto professionale con Puma, e punterà tutto su Adidas, da cui otterrà circa 300 milioni di sterline (330 milioni di euro) per cinque stagioni. Una volta siglato, l’accordo tra Arsenal e Adidas sarà il terzo più redditizio nel settore calcio, superato solo da quelli di Manchester United – anch’esso con Adidas –, e Barcellona, ​​con Nike. Il contratto porterà nelle casse dei Gunners ben 60 milioni di sterline (66,2 milioni di euro) all’anno. L’ex giocatore dell’Arsenal, Ian Wright, dà per fatto il cambio di sponsor tecnico, affermando di essere «felice della sponsorizzazione Adidas per la prossima stagione». Il club ha già collaborato con la società tedesca tra il 1986 e il 1994, mentre l’anno seguente ha firmato con Nike, che ha accompagnato il club fino al 2014, quando è toccato a Puma prenderne il posto. Questo accordo arriva in un momento particolare, durante il quale Adidas sta negoziando anche con il Real Madrid per un rinnovo dell’accordo. dahttp://www.calcioefinanza.it

domenica 3 giugno 2018

I capricci di Kagame: un fiume di dollari dal Ruanda all’Arsenal

Ha senso che uno dei Paesi più poveri del mondo sponsorizzi una delle squadre di calcio più ricche del mondo? È quello che, da giorni, si chiedono in Ruanda. Il presidente Paul Kagame ha deciso di far sponsorizzare, da agosto, con il logo «Visit Rwanda», la squadra londinese dell’Arsenal: 40 milioni di dollari in tre anni, dice il Mail on Sunday (il governo ruandese non ha voluto rivelare la cifra precisa). A molti è parsa una cosa da Robin Hood all’incontrario, che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Ha un bel dire, il governo, che l’operazione aiuterà il turismo ruandese, che di milioni di dollari ne vale già oltre 400 l’anno. Molti contestano anche che Kagame, guarda caso tifosissimo dell’Arsenal, abbia deciso senza consultare nessuno, né contemplare eventuali alternative. Del resto, a lui piace vincere facile: nominato presidente dal Parlamento nel 2000, eletto nel 2003 e 2010, è stato rieletto nell’agosto 2017 con il 98,8% dei voti (chiedere lumi a chi ha provato a scendere in campo contro di lui), non prima di aver vinto, con analoga percentuale, il referendum costituzionale che gli consentiva un terzo mandato settennale.
Pensare che, già nel 2012, sosteneva che Arsène Wenger fosse rimasto troppo a lungo sulla panchina dell’Arsenal (ha lasciato quest’anno, dopo 22 anni da mister). C’è anche chi teme che per la sponsorizzazione siano state usate donazioni straniere destinate allo sviluppo del Paese africano (la ministra britannica per l’Africa, Harriett Baldwin, interpellata da Jeune Afrique, ha però smentito). Il sito The Rwandan attacca: «L’immagine dell’Arsenal sarà ora associata con un regime assassino, mentre il governo del Ruanda dovrà affrontare un esame più scrupoloso sul proprio terribile comportamento in materia di diritti umani». Peraltro, Filip Reyntjens, docente di diritto all’Università di Anversa, segnala che qualche tifoso dell’Arsenal si è lamentato online «non per il curriculum del Ruanda in materia di democrazia e diritti umani, ma per il disegno del logo sulla manica». da https://www.corriere.i

mercoledì 11 aprile 2018

Netflix o Amazon: Arsenal vicina a una sponsorizzazione milionaria

L’Arsenal, club di Premier League, avrebbe portato a termine le trattative per la firma di un accordo di sponsorizzazione della manica della divisa da gioco, per un valore di 10 milioni di sterline l’anno (11,48 milioni di euro circa). Lo riporta “La jugada financiera”, che spiega come al momento non si abbiano dettagli precisi sullo sponsor che occuperà la manica della divisa della società.
Sponsor manica Arsenal, Netflix o Amazon i candidati
Secondo quanto ipotizzato da “Goal”, lo sponsor sarà un’azienda operante nel settore dei servizi di video on demand. Tra i principali candidati ci sono infatti Netflix e Amazon Prime. Il contratto durerebbe una stagione, per 10 milioni di sterline. Praticamente il doppio di quanto incassa il Liverpool per il proprio accordo con Western Union.
Periodo frenetico per l’Arsenal quindi, che a fine stagione potrebbe anche cambiare sponsor tecnico passando da Puma ad Adidas. L’azienda avrebbe infatti messo sul tavolo un’offerta di circa 50 milioni di sterline: 20 milioni in più rispetto ad ora.
Tutto questo dopo il già avvenuto rinnovo nel febbraio 2018 della partnership con Emirates, che sarà sponsor sulla maglia fino alla fine della stagione 2023/24. Un rinnovo dell’accordo che porterà parecchi soldi nelle casse dei “Gunners”, considerando che l’intesa precedente prevedeva già 30 milioni di sterline annui. da http://www.calcioefinanza.it

mercoledì 28 febbraio 2018

Arsenal, ricavi in calo nel semestre ma l’utile sale con le plusvalenze

Semestrale Arsenal 2017-2018 – L’Arsenal ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2017-2018 con ricavi pari a 182,2 milioni di sterline (205,7 milioni di euro al cambio odierno), in flessione rispetto ai 191,9 milioni del primo semestre della stagione 2016-2017.

L’utile prima delle tasse è però cresciuto, passando da 12,6 milioni a 25,1 milioni di sterline. Mentre l’utile netto è stato di 20,4 milioni di sterline contro i 10,3 milioni di sterline del primo semestre 2016-2017.
Semestrale Arsenal 2017-2018 – Sale l’utile grazie alle plusvalenze
L’aumento dell’utile è legato principalmente al risultato della gestione dei diritti dei calciatori, che nel primo semestre 2017-2018 è risultato positivo per 15,5 milioni di sterline rispetto al rosso di 27,6 milioni di sterline dei primi sei mesi della stagione precedente.
A questo risultato hanno contribuito plusvalenze sulla cessione di calciatori (Chamberlain, Szczesny, Gibbs e Gabriel) per 58,4 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 6,3 milioni di sterline del primo semestre 2016-2017. Il computo delle plusvalenze non tiene conto del mercato di gennaio che ha visto l’Arsenal cedere Coquelin, Giroud, Alexis Sanchez e Walcott.
Semestrale Arsenal 2017-2018 – Pesa l’assenza dalla Champions League
Nel dettaglio i ricavi legati all’attività calcistica in senso stretto sono diminuiti a 167,7 milioni di sterline dai 191,1 milioni dell’analogo periodo del 2016-2017.
Una flessione legata alla mancata partecipazione alla Champions League 2017-2018.
I ricavi da attività immobiliare sono invece cresciuti da 0,8 milioni di sterline a 14,5 milioni, grazie alla vendita dei terreni edificabili vicini alla stazione della metropolitana di Holloway Road. da http://www.calcioefinanza.it

martedì 20 febbraio 2018

Arsenal-Emirates insieme fino al 2024: "Rinnovo record"

Il rapporto commerciale tra l'Arsenal e la Emirates prosegue. E prosegue sulla falsariga di una reciproca soddisfazione, tanto che il club inglese ha annunciato di aver raggiunto un accordo per il rinnovo della sponsorizzazione fino alla fine della stagione 2023/2024.
Come comunica l'Arsenal, "si tratta del contratto di sponsorizzazione più ricco mai firmato dal club". Le cifre del rinnovo quinquennale (il precedente contratto sarebbe andato a scadenza nel 2019) non sono state precisate, ma nelle casse dei Gunners dovrebbero piovere circa 40 milioni di sterline all'anno. Dunque, 200 in totale fino al 2024.
"La sponsorizzazione sulla nostra maglia - dice Ivan Gazidis, direttore esecutivo dell'Arsenal - è la più duratura della Premier League e una delle più lunghe nel mondo dello sport. Questo impegno reciproco è la testimonianza della forza e della profondità di questa relazione unica". Il rapporto tra la Emirates e l'Arsenal è iniziato nel 2004. Due anni più tardi, il nome della compagnia aerea di Dubai è comparso per la prima volta sulla maglia biancorossa, rimanendovi fino a oggi. Il contratto sarebbe come detto scaduto nell'estate del 2019, ma le due parti hanno deciso in anticipo di prolungarlo. Come noto, la sponsorizzazione non si limita unicamente alla divisa dell'Arsenal: nel 2006 il club londinese ha ceduto alla Emirates i naming rights del proprio stadio, sorto proprio in quell'anno dopo la demolizione del leggendario Highbury. da http://www.goal.com

venerdì 29 settembre 2017

Arsenal, nel 2017 fatturato record: i ricavi superano 400 milioni di sterline


L’Arsenal ha chiuso l’esercizio al 31 maggio 2017 con un fatturato per la prima volta oltre 400 milioni di sterline. L’annuncio ufficiale è stato dato dallo stesso club inglese, presentando i dati economici del bilancio relativo alla stagione 2016/17. Il club londinese ha avuto ricavi dalle attività calcistiche per 422,8 milioni di sterline (nel 2016 sono stati 350,6 milioni) con una forte crescita trainata dalle attività commerciali. In particolare, per quanto riguarda i ricavi, gli introiti da match day hanno raggiunti i 100 milioni di sterline, mentre il nuovo contratto per i diritti tv in Premier League ha spinto i ricavi da broadcasting fino a quota 198 milioni di sterline, in crescita di circa 58 milioni rispetto ai 140 del 2016, contribuendo al 47% del fatturato complessivo. I ricavi commerciali e di vendita, infine, sono cresciuti a 117 milioni di sterline (106,9 nel 2016), grazie in particolar modo alle partnership secondare (da 17 a 23 milioni). In lieve aumento anche i costi del personale, saliti da 199,4 milioni di sterline da 195,4 del 2016: tuttavia, la non qualificazione alla Champions League ha di fatto abbassato la cifra, in quanto non è stato versato alcun premio per aver centrato l’obiettivo (al contrario della stagione 2015/16). L’Aesenal comunque rispetta il regolamento della Premier League per quanto riguarda il rapporto tra stipendi e fatturato, che nell’esercizio 2017 è sceso al 47,2% (dal 55,7% del 2016). Gli investimenti sui calciatori hanno comportato in compenso un aumento degli ammortamenti, passati da 59,2 milioni a 77,1 milioni nel corso del 2017. L’utile operativo è risultato così essere positivo per 51,9 milioni di sterline (13,1 nel 2016), con un utile ante imposte di 44,6 milioni (2,8) e un risultato netto positivo per 35,2 milioni di sterline (1,6 milioni nel 2016). “Il 13° successo in FA Cup ha in parte compensato la delusione di essere usciti dalle prime quattro di Premier League per la prima volta in 20 anni – il commento di Sir Chips Keswick, presidente dell’Arsenal -. Questa estate abbiamo nuovamente investito per rafforzare la squadra e siamo ottimisti per il proseguo della stagione”. Per l’esercizio relativo alla stagione 2017/18, tuttavia, lo stesso Arsenal si aspetta un deciso calo: il non essere riusciti a centrare la qualificazione alla Champions League comporterà un impatto negativo per circa 20 milioni di sterline. da http://www.calcioefinanza.it

venerdì 9 giugno 2017

Emirates taglia gli sponsor calcistici: Arsenal esplora le alternative

Secondo le informazioni dalla stampa britannica, la direzione dell’Arsenal ha avviato una campagna di esplorazione per firmare un nuovo contratto di sponsorizzazione quando scadrá l’intesa con Emirates nel 2019. Il rapporto commerciale tra Emirates e Arsenal al momento riguarda non solo la maglia ma anche la denominazione dello stadio fino al 2028.

La decisione di non prorogare il contratto di sponsorizzazione per la maglia sembrerebbe provenire proprio dalla compagnia aerea. I suoi vertici hanno starebbero decidendo di tagliare le sponsorizzazioni calcistiche. Emirates sempre stando alle indiscrezioni di stampa inglese, sarebbe propensa a non estendere il suo contratto di naming sulla FA Cup, stimato in 10 milioni di £ (11,3 milioni di €) a stagione. Dal 2019, quindi, la compagnia aerea manterrebbe solo il suo accordo di denominazione dello stadio. Fino a questo momento Emirates spende una cifra stimata di 34 milioni di euro all’anno per acquisire entrambi i diritti. Un modello, questo, che era stato seguito anche da Etihad per il Manchester City andando in un colpo a rilevare nome stadio e maglia.
Quale importo sarà richiesto dalla direzione Arsenal?
La missione non sarà facile per l’Arsenal perché il club dovrà affrontare una forte concorrenza. Sul solo mercato di Londra, i Gunners saranno in concorrenza tra gli altri con Tottenham e Chelsea, per tacere del West Ham, sul mercato per rinominare l’Olimpico da almeno un anno. Ovviamente ancora nulla é trapelato su quanto l’Arsenal punterá a realizzare, ma chiaro che si tratterá di uno dei contratti piú importanti. Negli ultimi anni, l’Arsenal FC ha generato ricavi commerciali superiore a 100 milioni di sterline (113 milioni di euro) ed é attesa da un paio di bilanci in sofferenza: il prossimo potrebbe tornare al rosso dopo 15 anni (un lasso di tempo in cui senza perdite é stato anche costruito e pagato lo stadio) mentre quello del 2018 soffrirá in parte per la mancanza di introiti dalle Coppe europee. da http://www.calcioefinanza.it/

venerdì 14 aprile 2017

L’Arsenal senza Champions rischia il primo bilancio in rosso dal 2002

Con il rischio di non qualificarsi alla Champions League nella prossima stagione l’Arsenal vede all’orizzonte per la prima volta dal 2002 la concreta possibilità che il bilancio 2017 si chiuda in perdita per un valore intorno ai 30 milioni di euro.
Nei mesi scorsi CF calcioefinanza.it aveva evidenziato – analizzando i conti degli ultimi anni – il particolare modello di business del club londinese, che ha privilegiato la stabilità alle vittorie negli ultimi due decenni in cui Arsene Wenger è stato alla guida della squadra, e che – soprattutto – nemmeno la costruzione dello stadio Emirates aveva messo in difficoltà dal punto di vista economico come potrebbe accadere ora in caso di mancato approdo nell’Europa che conta. Complessivamente Wenger ha saputo condurre la propria squadra sempre ai primi 4 posti di un campionato difficile come la Premier League e detiene anche il record di 18 partecipazioni consecutive in Champions League.
Non farcela per il 19esimo anno avrebbe risvolti pesanti che ripropongono per tutti i top club il tema della necessità di un business model che possa prescindere dagli incassi Champions. L’ultima perdita dell’Arsenal – come detto – si è registrata nel 2002 con un rosso di 20,6 milioni di sterline.

Negli anni successivi la vendita immobiliare del vecchio Highbury ha contribuito ad alti profitti, in particolare tra il 2008 e il 2012. Nel 2016, tuttavia, gli utili sono scesi a 2,9 milioni di sterline, il punto più basso in 14 anni.
La prospettiva di guadagnare 17 milioni di sterline dall’Europa League anzichè i 45 milioni degli ultimi anni di Champions League darebbe una frenata ai conti.
L’Arsenal è sulla buona strada per realizzare un profitto in questa stagione, in particolare con i soldi del nuovo accordo sui diritti tv della Premier League. Tuttavia, soprattutto se il club dovesse spendere pesantemente su nuovi acquisti per potersi rilanciare, l’ipotesi di rosso è concreta. E i margini di manovra non sono moltissimi, anche perchè – ad esempio – il club ha già i più alti prezzi dei biglietti nel calcio inglese. da http://www.calcioefinanza.it

mercoledì 18 maggio 2016

Diritti Tv Arsenal in testa incassando 129 milioni di euro

Diritti Tv. Introiti. Parole che, nel calcio d’oggi, specialmente dopo l’avvento del famoso “Fair play finanziario“, sono forse più importanti di “Gol” “fuorigioco” “calcio di rigore”. Cos’è il fair play finanziario? E’ quell’istituto che, introdotto nel 2009, mirava all’estinzione dei debiti delle squadre e, in un arco temporale di lungo medio periodo, vuole l’auto-sostentamento delle squadre. Spieghiamoci meglio. Le squadre dovrebbero spendere una cifra pari e non superiore agli introiti che riescono a generare. Ed ecco che, appunto, i diritti televisivi, giocano un ruolo fondamentale in quest’ottica.
Analizziamo brevemente il caso della Premier League. A differenza della nostra Serie A per tutte le squadre appartenenti al massimo campionato inglese c’è una cifra uguale per tutti: 55 milioni di sterline, quello che viene chiamato “introito base”. In aggiunta a questo però si va a sommare un sostanzioso supplemento derivante dal numero di volte che il club è andato in onda live. Il Leicester di Claudio Ranieri, ad esempio, è andato in onda live 15 volte, contro le 27 dell’Arsenal, il che ha portato alla società londinese un bonus di 21.8 milioni di sterline, contro i 12,8 delle foxes. Anche City e Tottenham hanno superato il Leicester in questa speciale classifica, collezionando rispettivamente un bonus di 20.3 e 17.3 milioni di sterline. Sicuramente l’anno prossimo, visto l’appeal di campioni in carica il Leicester spera di dominare anche questa speciale classifica, ma per questa stagione, sicuramente non ci si può lamentare…
Altro introito importante è quello del “Bonus-piazzamento” che ha portato molti milioni nelle casse delle prime quattro in Premier League. Nello specifico il Leicester ha incassato 25 milioni, l’Arsenal secondo 23.7 seguite da Tottenham (22.5) e Manchester City (21.2). Sommando tutti questi introiti e facendo una classifica abbiamo: Arsenal (101 milioni di sterline, 129 milioni in euro) al comando, Manchester City secondo (126 milioni di euro) seguito dal Totthenam (121,5 milioni di euro) e “solo” quarto il Leicester (119 milioni di euro).
Per fortuna però, la palla è rotonda, non vince sempre chi ha più denaro…
da http://it.eurosport.com/

martedì 19 aprile 2016

Emirates e Arsenal: la sponsorizzazione sportiva come strategia di marketing

La sponsorship fra Emirates, la compagnia aerea di Dubai e l’Arsenal, la squadra di calcio londinese è il contratto di sponsorizzazione sportiva più grande che sia mai stata siglato in tutta la storia del calcio inglese. Gli Emirates sono il Brand più conosciuto fra gli appassionati di Calcio.
Un solido legame con gli appassionati, il consolidamento del rapporto negli anni, la condivisione di passioni, hanno fatto sì che lasponsorizzazione sportiva si dimostrasse il mezzo vincentedella loro strategia di marketing.
La sponsorship Emirates-Arsenal Football Club inizia nell’ottobre 2004 quando Emirates firma con la società londinese un contratto di sponsorship per un valore di 100 milioni di sterline. L’accordo prevede la sponsorizzazione del nuovo stadio della squadra londinese per i prossimi 15 anni. L’impianto sportivo, del valore di 357 milioni di sterline e con capacità di 60.000 posti viene chiamato Emirates Stadium. Nel 2006 Emirates diventa per otto anni main sponsor del Club e il logo “Fly Emirates” compare sulle magliette della squadra. Nel dicembre 2012 Emiratesrinnova con l’Arsenal un nuovo accordo di sponsorizzazione del valore di 185 milioni di euro, fino al termine della stagione 2018/19 per un totale di 150 milioni di sterline. Una storia di sports sponsorship sensazionale e ricca di successi.
L’Arsenal è tre volte vinciore della Premier League e sempre in gara per la UEFA Champions League. Il club londinese conta su un seguito estremamente significativo in tutto il mondo che consente a Emirates di raggiungere un pubblico internazionale attraverso la sponsorizzazione. Secondo alcuni sondaggi, l’eccezionale base globale di tifosi dell’Arsenal conta 27 milioni di persone: Emirates si presenta sullo scenario internazionale in partnership con una squadra leader.
“Continuiamo a vedere il valore strategico delle nostre sponsorizzazioni nel mondo dello sport”, ha spiegato ai media lo sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e amministratore delegato di Emirates, “e la nostra sponsorizzazione con l’Arsenal non è diversa. Il club è stato un importante fattore di crescita dell’attività aziendale negli ultimi dieci anni. Questa collaborazione conferma la perfetta combinazione di due marchi veramente globali”. da http://rtrsports.com/

venerdì 25 settembre 2015

Kroenke, l’azionista di maggioranza dell’Arsenal realizza dividendi vendendo servizi al club

Per la seconda volta in due anni il maggior azionista dell’Arsenal, l’imprenditore statunitense Stan Kroenke, riceverà un pagamento di 3 milioni di sterline, per aver offerto al club tramite la sua holding sportiva “servizi strategici e di consulenza”. Una situazione che non sta piacendo affatto all’Arsenal Supporters’ Trust, la rappresentanza dei tifosi/azionisti del club, che affidandosi alle parole di un portavoce ha fatto sapere di non gradire affatto. L’accusa dell’Ast è chiara: Kroenke userebbe il club come un investment vehicle, allo stesso modo in cui la famiglia Glazer amministrerebbe il Manchester United. da http://www.calcioefinanza.it/

giovedì 17 settembre 2015

Bilancio Arsenal 2015, stima sui conti del supporters’ trust: Gunners chiudono stagione in utile.

Arsenal bilancio 2015 – In attesa della discussione dei conti ufficiali del club relativi al 2014/15, attesa per fine settembre, il supporters’ trust dell’Arsenal ha fatto i conti in tasca al club di cui rappresenta una parte, basandosi sui dati ufficiali di cui è in possesso.
Sul sito ufficiale del trust che riunisce i tifosi-investitori dei Gunners sono così comparse non solo le stime relative ai conti del club al 31 maggio 2015,ma anche una stima che copre le proiezioni sui dati relative al bilancio successivo, cioè quelle al 31 maggio 2016. Come in ogni club inglese che si rispetti, anche l’Arsenal ha un supporters’ trust. Nato nel 2003, serve a promuovere e rappresentare gli interessi dei tifosi che sono anchestakeholders del club, oltre a facilitarne i rapporti con il club e svolgere una funzione di supporto e controllo alle attività di una società tra le più grandi in Inghilterra. Attualmente,il trust dell’Arsenal detiene il 4,5% delle quote del club. Lo scorso anno sfondato il muro dei 300 milioni.
Negli anni, l’Arsenal ha visto crescere la propria mole di ricavi in maniera consistente. Un trend cresciuto in maniera consistente soprattutto nella stagione 2013/14, quando il fatturato del club è arrivato a raggiungere la cifra complessiva di 359 milioni di euro, arrivando per la prima volta nella propria storia a sfondare il muro dei 300 milioni di euro e ottenendo un +23% sui conti rispetto al 2012/13, quando il fatturato è stato di 284 milioni di euro. Una performance ottenuta grazie a due voci. La prima è stata quella del matchday: due stagioni fa, l’Emirates Stadium ha garantito alle casse del club un gettito di 119 milioni di euro. Un risultato notevole, se come nota Deloitte nel suo report Football Money League è il secondo stadio al mondo per revenues dopo l’Old Trafford del Manchester United. Quindi, la voce dei diritti tv: 147 milioni di euro, con un incremento del +39% rispetto alla stagione precedente.I conti del 2014/15: si chiuderà in utile
Quest’ultima voce è destinata a rimanere invariata nell’ultimo bilancio, mentre crescerà nel 2016, grazie al nuovo accordo con la Premier League, è destinato ad arrivare a 130 milioni di sterline dagli attuali 120. Secondo la stima dei conti del supporters’ trust, espressi in sterline, anche i ricavi da stadio saranno pressoché invariati: da 100 milioni di sterline si passerà a 98 milioni.
Le voci in crescita sono quelle relative ai ricavi commerciali e a quelli della vendita al dettaglio (retail). Secondo i calcoli del trust, per quanto riguarda la parte commerciale si passerà dai 59 milioni di sterline del 2014, ai 78 milioni di sterline stimati al 31 maggio 2015, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente. Una voce destinata a crescere ancora nel 2016, quando la stima è di 80 milioni di sterline.
Aggiungendo i ricavi in crescita da retail, da 18 a 22 milioni di sterline, si arriva a un totale di 320 milioni di sterline di ricavi. Numeri positivi anche per quanto riguarda gli utili del club, che secondo le stime sarebbero di 16 milioni di sterline, pari al cambio attuale a 21 milioni di euro. Il costo per gli ingaggi è previsto in aumento da 166 milioni a 180 milioni di sterline, così come aumenteranno gli ammortamenti (da 40 a 56 milioni). Il totale dei costi passerà così da 291 a 318 milioni di euro. L’utile operativo arriva così a 2 milioni di sterline. Calcolando una stima di 27 milioni di sterline in più dal player trading e al netto delle tasse, si arriva così a un utile di 16 milioni. da http://www.calcioefinanza.it/