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domenica 8 ottobre 2023

PL ARSENAL-MANCHESTER CITY= 1-0




Goal. 87'Martinelli,
Arsenal. Raya; White, Saliba, Gabriel, Zinchenko (Tomiyasu 75); Odegaard, Jorginho (Partey 75), Rice; Gabriel Jesus, Nketiah (Havertz 75), Trossard (Martinelli 45).
Subs. Ramsdale, Kiwior, Smith Rowe, Vieira, Nelson,
Manager. Mikel Arteta
Manchester City. Ederson; Walker, Dias, Ake, Gvardiol; Lewis (Stones 65), Kovacic (Nunes 65), Bernardo Silva; Alvarez (Doku 65), Haaland, Foden.
Subs. Ortega, Phillips, Grealish, Gomez, Akanji, Bobb,
Manager. Pep Guardiola
Booked. Silva, Kovacic, Ederson, 
Jorginho, Jesus,
Referee. Michael Oliver
Attendance. 60.233
Table. 21.Arsenal,Tottenham, 18.Manchester City, 17.Liverpool,16.Aston Villa,Brighton,14.West Ham, 13.Newcastle...
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Chi si attendeva una pioggia di gol è rimasto tradito ma il big match dell’ottava giornata di Premier League fra il Manchester City di Pep Guardiola, campione di tutto, e l’Arsenal, vicecampione d’Inghilterra, ha comunque riservato un epilogo imprevisto e soprendente. Già perché dopo otto sconfitte consecutive e tre anni di astinenza i Gunners tornano a battere in campionato i Citizens scavalcandoli in classifica. Un successo griffato Martinelli nei minuti conclusivi ma su cui c’è lo sfortunato e sciagurato zampino di Aké che con il viso devia il pallone in maniera decisiva impedendo ad Ederson di poter arrivare sulla sfera e tramutando un tiro pericoloso in una conclusione letale e decisiva per indirizzare il match. Per il City – che in questa stagione aveva già perso contro la Arteta band il Community Shields ai calci di rigore – si tratta del secondo ko consecutivo in campionato dopo quello rimediato sette giorni fa contro il Wolverhampton, mentre l'Arsenal con questa vittoria aggancia il Tottenham in vetta alla classifica, prima della seconda sosta per le Nazionali.
E pensare che nel primo tempo le migliore occasioni le aveva tutte create la squadra di Guardiola, capace di sfiorare la marcatura prima con Gvardiol e poi con Aké – che dopo un salvataggio sulla linea – sparacchia il pallone sopra la traversa da buona posizione, lasciando presagire che per lui non sarebbe stata giornata. Dopo questa occasione, la gara prosegue sui binari dell’equilibrio e l’unico brivido lo regala Raya che, mentre addomestica un pallone a ridosso della propria porta con i piedi, non combina la frittata e sul pressing di Alvarez va vicino a regalare un gol che avrebbe avuto il sapore della beffa. Nella ripresa Guardiola prova a cambiare lo spartito inserendo Doku, Nunes e Stones mentre Arteta risponde rimpiazzando Trossard e Zinchenko con Martinelli e l’ex bolognese Tomiyasu e anche offrendo qualche minuto all’ex Chelsea Havertz. Le occasioni però latitano e serve il classico episodio per sbloccare la contesa che si materializza al minuto 87, quando Martinelli calcia dal limite e trova la deviazione di Akè che mette fuori causa Ederson facendo esplodere il pubblico dell’Emirates Stadium e regalando tre punti pesantissimi nella rincorsa alla Premier League. da https://www.eurosport.it

domenica 19 marzo 2023

PL ARSENAL-CRYSTAL PALACE= 4-1



Goals. 28'Martinelli, 43'Saka, 55'Xhaka, 74'Saka, 63'Schlupp,
Arsenal. Ramsdale; White (Jorginho 83), Holding, Gabriel (Kiwior 86), Zinchenko (Tierney 65); Partey, Xhaka; Saka, Odegaard, Martinelli 8 (Smith Rowe 83); Trossard (Jesus 65).
Subs. Turner, Vieira, Nelson,
Manager. Mikel Arteta
Crystal Palace. Whitworth; Ward, Tomkins, Guehi, Mitchell; Doucoure, Milivojevic (Hughes 66); Olise (Eze 82), Schlupp (Ahamada 82), Zaha; Edouard (Ayew 65).
Subs. Goodman, Mateta, Clyne, Richards, Riedewald,
Manager. Paddy McCarthy
Booked. Tomkins,
Referee. Stuart Attwell
Attendance. 60.247
Table. 69.Arsenal, 61.Manchester City, 50.Manchester United, 49.Tottenham, 47.Newcastle, 42.Liverpool,Brighton, 39. Fulham, 38.Chelsea,Aston Villa...
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Nella 28a giornata di Premier League, vince l’Arsenal, che all’Emirates Stadium supera il Crystal Palace 4-1. I Gunners dominano e segnano nel primo tempo con Martinelli e Saka, che nella ripresa firma la doppietta che chiude la partita dopo il gol di Xhaka. Per gli ospiti a segno Schlupp. Ora Arteta guida con otto punti di vantaggio sul Manchester City di Guardiola e Haaland, che dovrà recuperare il match con il West Ham.
Vince e convince l’Arsenal, che all’Emirates supera 4-1 il Crystal Palace. I Gunners dominano il gioco, ma la prima grande occasione del match ce l’hanno gli ospiti: Zaha disorienta White, entra in area e incrocia il destro, che si stampa sul palo. Arteta alza ancora il baricentro della propria squadra, che chiude il Palace nella propria metà campo e va vicino al gol con Ødegaard. L’inevitabile vantaggio arriva al 28’: Martinelli recupera un cross di Saka, brucia un difensore e batte Whitworth sul palo lontano. L’attaccante brasiliano riscatta così l’errore dal dischetto che è costato l’eliminazione dall’Europa League contro lo Sporting Lisbona e segna il 13esimo gol della sua Premier. Per il raddoppio bisogna attendere il 43’, quando Saka riceve smarcato in area e mette in rete la prima marcatura della sua carriera contro il Crystal Palace. Gli ospiti rientrano dagli spogliatoi con un altro spirito e si affidano ancora alle accelerazioni di Zaha, che impegna Ramsdale a inizio ripresa. La reazione delle Eagles però dura poco. L’Arsenal riparte in contropiede al 55’ e Trossard è bravissimo a servire Xhaka, che batte il portiere avversario in uscita. Al 63’ ecco il gol che potrebbe riaprire l’incontro, con Schlupp che segna in mischia su calcio d’angolo. Passano undici minuti e l’Arsenal chiude i conti: bella azione di Gabriel Jesus, con la palla che arriva sui piedi di Saka che di prima firma la sua doppietta. Finisce quindi in goleada per Arteta, che batte 4-1 il Crystal Palace e sale a 69 punti, allungando momentaneamente a +8 sul Manchester City. da https://www.sportmediaset.mediaset.it

sabato 10 aprile 2021

HISTORY. Il reale valore del calcio inglese visto attraverso l'incontro Arsenal-Chelsea (4-1) del 1932.

L'articolo de "La Stampa" proposto oggi è un chiaro esempio di quanto poteva esser ammirato "il calcio inglese" anche allora, nel lontano 1932 (81 anni fa), prima che la seconda guerra mondiale ponesse fine ai sogni di milioni di persone. L'inviato di allora era Vittorio Pozzo, allenatore della Nazionale Italiana e da li a qualche anno due volte Campione del Mondo. (Max Troiani) Leggiamo.. 


LA STAMPA - 11 Dicembre 1932 - Il gioco inglese di campionato è cosa differente dal gioco inglese degli incontri internazionali. L'incontro disputatosi oggi sul campo di Highbury fra l'Arsenal e il Chelsea ne è una riprova. L'impianto del gioco è il medesimo. Esso segue cioè la tendenza moderna del lavoro tutto in profondità e tutto mirante a raggiungere lo scopo pratico per la via più breve e del minor tempo possibile. Ma il tono dell'attività è ben differente. Questo tono è il vigore personificato. E' l'uso più schietto e più pieno che si possa immaginare delle energie fisiche che il giocatore ha accumulato in una settimana dì lavoro e di cure. Rispetto alla battaglia odierna fra le due grandi rivali londinesi, l'incontro di mercoledì scorso fra le squadre nazionali di Inghilterra e di Austria fu quasi uno spettacolo all'acqua di rose.

Settantamila spettatori Si inaugurava il nuovo stand al 'campo di Highbury; la grandiosa costruzione a due piani capace di più di 25 mila persone, è costata qualche cosa come 45 mila sterline. Era questa un'opera che giungeva a completamento del programma di riorganizzazione della società calcistica, sull'orlo del fallimento alcuni anni dopo la fine della guerra, e che sì trova ora al primo posto della classìfica del campionato e in testa al movimento calcistico britannico. Ora il campo dell''Arsenal può ospitare 80 mila persone. Assisteva il Principe di Galles ed erano presenti, malgrado la gelida giornata, circa 70 mila persone, dieci o quindici mila di più, cioè di quelle che accorsero all'incontro internazionale con l'Austria. 

Viva rivalità locale divide i « rossi » dell'Arsenal, ì « cannonieri », come vengono qui definiti, dagli « azzurri » del Chelsea, i « pensionati », secondo la definizione popolare derivante dall'ospedale militare degli invalidi confinante con il campo della società del West End. Ambiente movimentato quindi. Fu una battaglia delle più aspre e interessanti che possa produrre il gioco del calcio. Al 5' minuto dall'inizio, Arsenal già si trovava in vantaggio. Un tiro dell'ala sinistra, Bastin, aveva battuto a fil di palo e a mezza altezza il portiere del Chelsea. Nel secondo tempo l'ala destra dell'Arsenal aumentava il vantaggio con un tiro da lontano; poi era la volta del Chelsea di segnare a mezzo dell'ala sinistra Brout e, verso la fine} - mentre l'oscurità veniva rapidamente calando, i « cannonieri » mettevano definitivamente al sicuro il risultato, segnando due altri punti per merito del centro Coleman e dell'ala sinistra Bastin. Risultato finale quindi: 4 a 1 a favore dell'Arsenal. 

I cinque punti segnati da giocatori di ala, ma più che il risultato è il gioco svolto che interessa, il gioco di una velocità e di una robustezza spettacolose. In Inghilterra sono finiti decisamente i tempi del gioco stretto e delle azioni lente e compassate. Sulla scuola del NewCastle United, scuola che dilettò i nostri giorni di studente nell'immediato anteguerra, non lavora ormai più nessuno. Ora tutto è stile aperto, azioni in avanti, movimento a lungo respiro; è cambiata anche la disposizione degli uomini in campo. L'Arsenal passa, a ragione, per il più elastico e il più veloce esponente della nuova teoria di gioco, e gli atteggiamenti tattici che la squadra dei "cannonieri" assume nel corso di una partita meritano in realtà di essere studiati. Passa, la compagine dell'Arsenal, per la squadra dalla disposizione dell'attacco a tipo W, e in realtà le due mezze ali non si vedono quasi mai nello schieramento avanzato. In avanti stanno le due ali e il centro e sono le sole che possono segnare. Ma non è questo solo particolare tattico che abbia carattere di importanza e di interesse. Quello che colpisce l'attenzione in modo maggiore è la formazione della difesa. Il settore estremo déll'undici, e ne tornò ammirato, è formato da tre uomini oltre che dal portiere.

Dai due terzini e dal centro mediano e ciò non in modo vago e approssimativo, ma per disposizione fissa, ferma e costante. Il contro mediano sta per tutto '"incontro alla stessa altezza dei terzini, anzi viene a trovarsi più indietro di essi quando uno dei due avanza. In tutti i 90 minuti di gioco a cui assistetti oggi, il centro della seconda linea dell'Arsenal, Roberts, non abbandonò un istante la sua posizione prettamente difensiva. Restò di guardia al famoso centro avanti Gallacher, conosciuto anche in Italia; egli di lavoro di attacco non ne fece mai e il suo rivale del Chelsea, O'Dowd, si comportò precisamente come lui. Si noti che Roberts e 0' Dowd passano per i due fra i migliori centri mediani che possegga il calcio inglese in questo momento. Due autentici terzini nel senso più esatto della parola. Il gioco dì collegamento e di costruzione lo fanno, sìa l'Arsenal come al Chelsea, le due mezze ali con la loro posizione rientrata e i due mediani laterali i quali di laterali non hanno ormai più che la posizione die assumono quando entrano in campo. Le due mezze ali e i due mediani in questione formano come un quadrato al centro del campo, un quadrato che si sposta e si piega con grande duttilità c mobilità a seconda delle circostanze, ma un quadrato che forma come un blocco in opera difensiva e come Una molla di prepulsione in lavoro costruttivo. Tutte le avanzate partono di qui, tutta la strategìa del gioco pare emanare da, lui. Chiara dimostrazione di bel gioco 

E' una delle cose più interessanti, vedere operare in questa disposizione centrale quattro uomini dell'Arsenal di cui abbiamo parlato. Anche perchè di questi quattro uomini due si chiamano Jack e James, due intelligenze del gioco, due uomini di cui non si sa se ammirare maggiormente la finezza tecnica o la facoltà di percepire le situazioni e ritrarne vantaggi tattici. L'incontro disputatosi sul campo dell'Arsenal fu, ripetiamo, una cosa che meritava di essere vista, una dimostrazione pratica di una teoria moderna del gioco. Molti fra i tecnici venuti dal continente per assistere alla partita di mercoledì scorso si erano fermati a Londra per l'occasione e tutti, concordemente, furono dell'opinione che, dal punto di trista di strategìa del gioco e di studio dell'orientamento

In parecchi di quelli che erano a Highbury oggi, noi continentali siamo giunti a conclusioni sul valore e sull'efficienza del calcio inglese attuale che coincidono con quelle del commissario tecnico austriaco. Il calcio inglese va visto in quell'ambiente di campionato in cui è nato e per cui vive. Allora dice qualche cosa di veramente bello e convincente.

di VITTORIO POZZO.

giovedì 5 dicembre 2019

PL ARSENAL-BRIGHTON= 1-2



Goals. 36'Webster, 50'Lacazette, 80'Maupay,
Arsenal. Leno, Bellerin, Sokratis, Luiz, Kolasinac (Tierney 72); Xhaka, Torreira, Willock (Pepe 46); Ozil, Aubameyang, Lacazette (Martinelli 77).
Subs- Chambers, Nelson, Martinez, Guendouzi,
Manager. Freddie Ljungberg
Brighton. Ryan, Alzate (Duffy 88), Webster, Dunk, Burn, Propper, Stephens, Mooy, Gross (Trossard 80); Connolly (Montoya 76), Maupay.
Subs.: Bissouma, Murray, Button, Bernardo Goals: Webster 36, Maupay 80
Manager. Graham Potter
Booked. Gross, Bellerin, Luiz, Sokratis
Referee. Graham Scott

Attendance. 60.164
Table. 43.Liverpool, 35.Leicester, 35.Manchester City, 29.Chelsea, 23.Wolverhampton,  21.Manchester United, Crystal Palace, 20.Tottenham, 19.Arsenal, Sheffield United, Newcastle...
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I Gunners continuano a non vincere. Anzi, proseguono nella collezione di figuracce. I tre punti non arrivano dal 3-2 al Vitoria Guimaraes in Europa League: ma oltre ai risultati, manca anche il gioco. E Fredrik Ljungberg può farci veramente poco: eppure, le punte dei Gunners sembrano cercare di più il fraseggio offensivo, senza riuscirci particolarmente. Segno che manca anche la tranquillità. Il Brighton fa il colpaccio passando al 37' con un'azione “sporca”, quella che nasce da calcio d'angolo e porta Webster a calciare in rete. Leno, già bravo in occasioni precedenti, soprattutto su un sinistro di Maupay, non può farci nulla. Poca intensità tra i Gunners, che escono tra i fischi dell'Emirates soprattutto all'intervallo. Ljungberg, all'esordio casalingo, inserisce Pepé nella ripresa e dopo cinque minuti un colpo di testa fortunoso di Lacazette regala l'1-1 ai padroni di casa: Ryan smanaccia male, la palla termina sul palo e poi in porta. I Gunners si vedono annullare un gol irregolare di David Luiz, il pubblico rumoreggia ma sarebbe stato un vantaggio immeritato. Il Brighton ha un'identità addirittura più marcata rispetto all'Arsenal e la fa valere buttando via il pallone pochissime volte. I Seagulls vengono premiati a dieci minuti dal termine segnando con un colpo di testa di Maupay il gol del 2-1. Ljungberg mastica amaro, consapevole che avrà tanto lavoro da fare: i Gunners sono a 19 punti, un solo in più del Brighton, e la zona retrocessione dista solo cinque lunghezze. da https://www.sportmediaset.mediaset.it

domenica 2 dicembre 2018

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 4-2




Goals: 10'Aubameyang(pen), 30'Dier, 34'Kane(pen), 56'Aubameyang, 74'Lacazette, 77'Torreira,
Arsenal: Leno 5, Mustafi 6 (Guendouzi 71), Sokratis 7, Holding 6.5; Bellerin 6.5, Torreira 8, Xhaka 7, Kolasinac 6,5; Mkhitaryan 5 (Lacazette 46, 7), Aubameyang 8, Iwobi 6 (Ramsey 46, 7). Subs not used: Cech, Lichtsteiner, Maitland-Niles, Elneny.
Manager: Unai Emery 8
Tottenham: Lloris 5; Aurier 5, Foyth 5, Vertonghen 5, Davies 6 (Rose, 82); Sissoko 6, Dier 6, Eriksen 6; Alli 6 (Winks, 79); Son 6 (Moura, 79), Kane 6

Subs: Gazzaniga, Alderweireld, Walker-Peters, Llorente.
Manager: Mauricio Pochettino 5
Bookings: Vertonghen, Dier, Alli, Aurier, 
Mustafi, Xhaka, Torreira
Sent off: Vertonghen.
Referee: Mike Dean 6
Attendance: 59.973
Table. 38.Manchester City, 36.Liverpool, 31.Chelsea, 30.Tottenham, Arsenal, 22.Everton, Manchester United, 21. Leicester City, 20.Bournemounth, Watford..
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Arsenal, meritatamente Arsenal. I Gunners superano 4-2 il Tottenham nel North London derby numero 183 e agganciano gli Spurs al quarto posto. L’ascesa della squadra di Unai Emery è irresistibile: diciannove risultati utili di fila, gioco spettacolare, Aubameyang capocannoniere della Premier a quota 10. Dopo una falsa partenza con due k.o., l’Arsenal ha spiccato il volo e l’allenatore spagnolo è riuscito a chiudere definitivamente l’era-Wenger. Il Tottenham perde male: l’espulsione di Vertonghen all’85’ per doppia ammonizione e la rissa scatenata dopo l’1-1 di Dier hanno messo a nudo il nervosismo della squadra di Pochettino. Il match entra subito nel vivo con il rigore concesso all’Arsenal per un fallo netto di mano di Vertonghen: Aubemeyang spiazza Lloris e porta avanti i Gunners. La prima reazione degli Spurs è un assalto di Son al 12’, poi una serie di coast to coast tra le due squadre: gara velocissima. Al 30’, l’1-1 di Dier, sulla punizione di Eriksen: zuccata perfetta, errore di Leno, ma posizione di partenza del centrocampista inglese in odore di fuorigioco. Dier festeggia indicando con il dito ai tifosi dell’Arsenal di tacere e si scatena un principio di rissa, con Alli protagonista. Al 34’, rigore per gli Spurs, ma le immagini mostreranno che non c’è stato contatto tra Holding e Son. Dean non può affidarsi alla Var e Kane, dal dischetto, fa salire sul 2-1 il Tottenham. Nell’intervallo, Emery ribalta l’Arsenal: dentro Ramsey e Lacazette, fuori Mkhitaryan e Iwobi. I Gunners hanno un altro passo e al 56’, su azione in verticale avviata da Bellerin e rifinita da Ramsey, Aubameyang con un destro spettacolare fulmina Lloris: un capolavoro. L’Arsenal insiste, ma al 63’ il Tottenham alza la voce con Son. La svolta arriva al 74’: Lacazette si apre lo spazio al limite dell’area e, in caduta, azzecca un sinistro millimetrico. Il 3-2 esalta i Gunners e al 77’, sul servizio di Aubameyang, l’ex sampdoriano Torreira sigla il 4-2. Il Tottenham s’innervosisce e all’85’ Vertonghen rimedia il secondo cartellino giallo: espulsione e buonanotte Spurs. da https://www.gazzetta.it

domenica 23 settembre 2018

PL ARSENAL-EVERTON= 2-0



Goals: 56'Lacazette, 59'Aubameyang,
Arsenal: Cech 8, Bellerin 6, Mustafi 6, Soktaris 6 (Holding 38, 6), Monreal 6; Xhaka 6, Torreira 6; Ozil 6, Ramsey 7 (Welbeck 79, 6), Aubameyang 6 (Iwobi 67, 6); Lacazette 7. Subs not used: Elneny, Lichtsteiner, Leno, Guendouzi. Manager: Unai Emery 6.5
Everton: Pickford 6, Kenny 6, Keane 6, Zouma 6, Digne 6; Gueye 6, Davies 6; Walcott 6 (Bernard 71, 6), Sigurdsson 7, Richarlison 6; Calvert-Lewin 6 (Tosun 71, 6). Subs not used: Holgate, Baines, Schneiderlin, Stekelenburg, Lookman. 
Manager: Marco Silva 6
Booking: Digne, 
Torreira, Sokratis
Referee: Jonathan Moss 6

Attendance: 59.964
Table. 18.Liverpool, 16.Chelsea, Manchester City, 13.Watford, 12.Tottenham, Arsenal, 10.Manchester United, Bournemounth, 9.Leicester, Wolverhampton....
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Arsenal che cambia tantissimo rispetto alle coppe infrasettimanali: debutta dal primo minuto Torreira. Dall'altra parte Richarlison torna dalla squalifica, coppia difensiva Zouma-Keane. Walcott arriva da avversario all'Emirates.

Gli ospiti partono meglio giocando alla grande sulla fascia destra, ma sbattono sempre contro il muro di Cech che risponde sempre presente ogni volta che viene chiamato in causa. Il portierone salva i suoi su Calvert-Lewin nei primi secondi, poi su Richarlison, Digne e Walcott nel finale. Dall'altra parte Pickford è bravissimo su Monreal a sventare il pericolo. Negli ultimi minuti arriva anche la traversa casuale di Aubameyang sul tiro cross dalla sinistra. L'Arsenal gioca in maniera più organizzata, ma è l'Everton ad andare più vicina al gol in diverse occasioni. Nonostante le tante azioni da rete, il primo tempo si chiude 0-0. La ripresa comincia sempre con l'Everton che spinge grazie alla velocità di Richarlison e Walcott, ma è l'Arsenal a passare grazie alla perla di destro di Lacazette che, dal limite a giro, la mette nell'angolino. Due minuti dopo arriva il raddoppio: palla recuperata da Lacazette, Ozil si invola e la passa in mezzo per Ramsey, tacco per Aubameyang che la mette dentro. Da notare che l'ex Dortmund era in posizione di offside e di molto, ma il guardalinee non vede nulla. 2-0 Gunners in pochi secondi ed Everton al tappeto. da https://it.eurosport.com

giovedì 8 marzo 2018

EL MILAN-ARSENAL= 0-2




C’è un momento in cui ti appaiono chiari i tuoi limiti. Succede quando ti apri al mondo, esci dal cortile di casa, si alza la famosa asticella e scopri, un po’ stupito, che ancora non ci sei. Non a quel livello lì. Il Milan prende una lezione dall’Arsenal che definisce, persino in modo eccessivo, la sua dimensione. Una sconfitta severa, che servirà per la crescita, ma che, con un 2-0 in casa, inguaia pesantemente l’attuale percorso in Europa. All’Emirates tra una settimana servirà una maturazione accelerata e un’impresa vera, e i germi di speranza sono solo dentro una ripresa giocata con maggior piglio, quando l’Arsenal aveva però deciso di calare i ritmi. E pensare che quelli che si giocavano tutto erano gli inglesi, guidati dal vecchio condottiero Wenger che sembrava aver perso ogni mordente sui suoi. Invece no.
Ma i ragazzi sono così. Spavaldi se non gli lasci il tempo di pensare a dove sono, ai 72mila sugli spalti, all’Arsenal che ha fatto la storia del calcio, all’atmosfera che devi guardare i cartelloni con la scritta Europa League perché altrimenti sembrerebbe tanto una di quelle sere di Champions. Così i ragazzi terribili del Milan partono bene, con Bonaventura che non arriva di un niente su un calcio d’angolo deviato da Koscielny, ma più passano i minuti e più pensano. Male. Arriva, improvvisa, la timidezza, prende il sopravvento la fretta, che fa sbagliare anche quello che in genere si fa d’istinto (vedi Cutrone e l’improbabile tiro di punta), che fa risultare stranamente impacciati, che fa fare sempre la scelta sbagliata, che fa incespicare Calhanoglu e Bonaventura, due che si cercheranno sempre ma non si capiranno mai. La malizia, da ragazzi, poi, non c’è e Calhanoglu sta in piedi su un’uscita di Ospina che lo tocca, invece di cercare il rigore. Le gambe pesano di più, e chissà che la rincorsa non cominci a chiedere il conto o che gli allenamenti non siano stati eccessivi, o se invece è l’ansia a tagliare il fiato. D’altra parte l’Arsenal, con un 4-2-3-1 che ha sorpreso forse Gattuso, ha modo di pressare altissimo, con almeno quattro giocatori a bloccare sul nascere ogni ripartenza rossonera. Il Milan non riesce mai ad uscire palla al piede, si limita ad un giro palla improduttivo, né tantomeno a ripagare l’Arsenal con la stessa moneta, il pressing alto. Gli inglesi mettono in mostra tutta la loro abitudine a partite così e la loro qualità. Ozil, certo, che ha messo lo zampino nei due gol, ma tutti si imbucano con facilità, bucando la famosa compattezza rossonera. Mkhitarian, al 15’ lascia sul posto Calabria, calcia di potenza, beccando la sfortunata deviazione di Bonucci che batte Donnarumma. Il Milan è tramortito, sbanda (Welbeck manca di killer instinct), sembra risvegliarsi ma è poco lucido, mentre l’Arsenal può far ancora male: Mkhitarian prende la traversa, poi al 49’, Ramsey avvia un’azione con un colpo di tacco e la conclude (assist di Ozil) mettendo a sedere Donnarumma. Nella ripresa l’Arsenal, dopo aver sbagliato il terzo gol con Welbeck, pensa a gestire. Bonaventura mostra il primo tiro in porta, poi spreca la più ghiotta occasione, un rigore in movimento. Gattuso prova il piano B con le due punte, ma produce solo una bella palla di André Silva per Kalinic fermato da Ospina. I ragazzi ci riproveranno a Londra. Intanto sanno meglio chi sono e come crescere. da http://www.corriere.it
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Goals. 14'Mkhitaryan, 54'Ramsey,
AC Milan: G Donnarumma 6, Calabria 6 (Borini 79), Bonucci 6, Romagnoli 5, Rodriguez 6; Kessie 5, Biglia 5, Bonaventura 6, Suso 6, Cutrone 6 (Silva 69, 5), Calhanoglu 6 (Kalinic 62). Unused subs: A. Donnarumma, Zapata, Montolivo, Locatelli
Manager: Gennaro Gattuso 5
Arsenal: Ospina 6, Chambers 5 (Elneny 85), Mustafi 6, Koscielny 7, Kolasinac 6.5 (Maitland-Niles 62, 6); Ramsey 7, Xhaka 6, Wilshere 8, Mkhitaryan 7, Ozil 6 (Holding 80); Welbeck 5. Unused subs: Cech, Nelson, Iwobi, Nketiah.
Manager: Arsene Wenger 6
Bookings: Kolasinac, Ramsey,
Referee: Clement Turpin (FRA) - 6.5
Attendance: 72,821

giovedì 15 febbraio 2018

BOOK. MyArsenal. Numeri e dati, tabellini e nomi dell'Arsenal Football Club. di Max Troiani (Bradipo Libri), 2018

Un libro su una delle squadre inglesi più seguite dal pubblico italiano, l’ARSENAL Un libro diverso e complementare al noto “LONDON CALLING, La storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben”.
Infatti, questo volume racconta i GUNNERS attraverso la loro storia statistica: numeri e dati, tabellini e nomi. Le prefazioni di Roberto Gotta e Luca Manes, i due più autorevoli scrittori italiani del calcio inglese ed il prologo di un Super Gooner come Matteo Scarpellini testimoniano la straordinarietà (spero) di questo libro.

Editore: Bradipolibri
Prefazione: Roberto Gotta, Luca Manes,
Prologo: Matteo Scarpellini
Dimensione: 15x21
Numero pagine 208
Prezzo: Euro 15,00
ISBN: 978-88-99146-481
Immagini: fotografie B/N


La storia dell'Arsenal raccontata attraverso le statistiche, uno dei must assoluti per tutti gli appassionati di calcio inglese. Dai lontanissimi esordi nella periferia sud di Londra, quando il club si chiamava Dial Square e i giocatori erano operai dell'Arsenale Reale, passando per le mirabili impresi nell'indimenticabile Highbury, fino ai nostri giorni, all'era Wenger e al trasloco all'Emirates Stadium. Match famosi e celebrati come il 2-0 ad Anfield del 1989 o la finale di Fa Cup del 1971, ma anche momenti meno fulgidi dell'epopea dei Gunners o vittorie un po' logorate dal passare del tempo, in My Arsenal c'è tutto, ma proprio tutto quello che un Gooner deve sapere sul suo inimitabile club.

https://www.facebook.com/myarsenalbook

Are you a massive Arsenal fan? Are you mad for football statistics? You cannot miss “Arsenal in numbers”, my latest book on my great passion: Arsenal FC. It'll help you to find out all the details of Arsenal Golden Age in the Thirties and of the Invincibles Team, but you’ll also discover less known facts of less successful seasons, still important parts on Arsenal history.

https://www.amazon.it/MyArsenal-Numeri-tabellini-dellArsenal-Football/dp/8899146489

domenica 21 maggio 2017

PL ARSENAL-EVERTON= 3-1




L’Arsenal parte fortissimo nel primo tempo e, complice una disattenzione difensiva dell’Everton, all’8° minuto passa in vantaggio con Bellerin, che deve soltanto spingere in rete il passaggio di Welbeck. Al 14° arriva però l’episodio che potrebbe cambiare la partita: Valencia se ne va con un gran dribbling su Monreal, poi salta anche Koscielny, ma quest’ultimo con un’entrataccia lo stende e viene espulso. L’Everton prova a riprendere coraggio ed attacca creando anche qualche occasione, ma lasciando campo libero alle ripartenze dei Gunners. E proprio in una di queste ripartenze, al 27° Sanchez, sfruttando anche un’indecisione di Robles, deposita in rete il 2-0. L’attacco dell’Everton, nonostante le numerose occasioni, non riesce a trovare la via della rete per la poca freddezza nella fase di conclusione dell’azione così il primo tempo termina con il risultato sul 2-0. l’Arsenal è più arrendevole e sembra pensars più a non prendere gol che a farli, ma l’Everton attacca a pieno organico e più volte Cech è costretto ad intervenire per evitare la rete. Al 58° anche il portiere ceco deve arrendersi: cross di Baines e mani di Monreal, sul dischetto si presenta Lukaku che piazza la palla all’angolino realizzando il 2-1. I Gunners sembrano non essere rientrati in campo e la stanchezza per aver giocato dal 14° con 10 uomini si fa sentire, così i Toffees provano ad approfittarne, ma un po’ per sfortuna, un po’ per mancanza di lucidità, che a fine anno con obiettivi in cassaforte ci può stare, non riesce a segnare il gol che varrebbe il pareggio. Nei minuti finali i padroni di casa si rifanno sotto sfruttando i grandi spazi lasciati ed al 91° trovano il 3-1 definitivo con un bel tiro a giro di Ramsey dal limite dell’area. Si conclude così una stagione a dir poco intensa in cui si sono alternate per l’Everton partite belle ed emozionanti a partite brutte e noiose, ma il risultato finale, la qualificazione in Europa League, è la prova della bontà del lavoro che Koeman e tutta la società stanno facendo per riportare i Toffees in alto nel calcio inglese.

Dall’altra parte l’Arsenal piange lacrime amare per non aver raggiunto la Champions League, nonostante la vittoria, a causa delle vittorie di Manchester City e Liverpool, che hanno rovinato i piani di Sanchez e compagni. da http://magazinepragma.com/
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Goals. 8'Bellerin, 29'Sanchez, 58'Lukaku(p), 91'Ramsey,
Arsenal: Cech 7; Gabriel 6.5 (Mertesacker 53, 6), Koscielny 3, Holding 6; Bellerin 8, Ramsey 7, Xhaka 6.5 (Coquelin 62, 6), Monreal 6.5; Ozil 6.5, Welbeck 6, Sanchez 7.5 (Iwobi 67, 6).
Subs: Ospina, Elneny, Walcott, Giroud. Manager Arsene Wenger 6.5.
Everton: Robles 6; Holgate 6, Jagielka 5.5, Williams 6, Baines 6.5; Gueye 6.5 (Barry 46, 5), Schneiderlin 6, Davies 6 (Barkley 21, 5); Valencia 6 (Kone 83), Lukaku 6, Mirallas 6. Subs. Hewelt, Williams, Pennington, Besic, Kone. Manager Ronald Koeman 6.
Booking. Gabriel, Holding. Williams, Jagielka, Schneiderlin.
Sent off.  Koscielny (14 min)
Referee Michael Oliver
Attendence. 59.976
Table. 93.Chelsea (Champions), 86.Tottenham, 78.Manchester City, 76. Liverpool, 75. Arsenal, 69. Manchester United, 61. Everton, 46. Southampton e Bournemounth....

martedì 23 febbraio 2016

CL ARSENAL-BARCELONA= 0-2




Il vero tabù per Messi è l'Argentina, perché col Barcellona non ha limiti. Non aveva mai superato Cech, lo fa 2 volte in Arsenal-Barcellona, andata degli ottavi di Champions League. A Londra finisce 0-2: se i campioni di tutto non si addormenteranno al Camp Nou, il 16 marzo passeggeranno tranquilli verso i quarti di finale.

Primo tempo senza gol, ma ugualmente di alto livello. Il Barça non sa cosa sia la parola "timore", né fa distinzione tra casa e trasferta: il vecchio adagio secondo cui le squadre inglesi vadano lasciate sfogare nel primo quarto d'ora è pronto per andare in soffitta. Nei minuti iniziali, però, a dire il vero i Gunners hanno le due occasioni migliori: prima Ramsey e poi Oxlade-Chamberlain possono colpire a botta sicura da centro aerea, ma mancano di incisività. Poi è quasi solo Barcellona: la "MSN" si mette in funzione, Neymar inizia a saltare uomini, Messi si procura punizioni e Suarez sfugge alla guardia di Mertesacker e Koscielny. Il Pistolero ha due chance prima dell'intervallo: la migliore gliela serve sulla testa Daniel Alves, ma il pallone sfiora il palo.L'Arsenal non sfigura, regge a lungo il confronto, ha qualità sufficiente per uscire in palleggio e ripartire quando recupera palla. E' uno dei motivi per cui, pur senza azionare spesso Ozil, Sanchez e la punta Giroud, va negli spogliatoi in parità. E in avvio di ripresa resta a galla perché Cech indovina il tempo giusto per fermare Neymar lanciato a rete. Per fare l'impresa col Barça, però, servirebbe qualcosa in più, una svolta favorevole. Invece si ricomincia la musica del primo tempo: Wenger quasi esulta per una zuccata di Giroud disinnescata da Ter Stegen, mentre dall'altra parte i tre fenomeni blaugrana sbagliano mira, peccando al momento di finalizzare azioni che paiono destinate a miglior sorte.Così fino al minuto 71. Poi arriva il momento che spacca in due la gara e indirizza la qualificazione. Neymar fugge via a sinistra e sa già che Messi ci sarà, al centro dell'area. Che sarà presente, puntuale all'appuntamento con la storia, l'ennesimo. La Pulce controlla e fa secco Cech col sinistro: non aveva mai battuto il portiere ceco in 6 precedenti. Una soddisfazione che vale la pena bissare una ventina di minuti più tardi, quando un disastro in area della coppia Mertesacker-Flamini gli regala il più solare dei rigori. Esecuzione perfetta e 2-0. Neymar potrebbe dilatare il vantaggio nel finale, ma può bastare così. Chi li ferma, i fenomeni di Luis Enrique? da http://www.gazzetta.it/
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Arsenal: Cech 7, Bellerin 6.5, Mertesacker 5.5, Koscielny 6, Monreal 7, Coquelin 7 (Flamini, 81, 4), Ramsey 7.5, Oxlade-Chamberlain 5.5 (Walcott, 50, 6), Ozil 6, Sanchez 7 Giroud 5.5 (Welbeck, 73, 6.5)
Subs not used: Ospina, Gibbs, Chambers, Campbell.
Booked: Monreal 
Manager: Arsene Wenger, 6 
Barcelona: Ter Stegen 7, Alves 7, Pique 6.5, Mascherano 6.5, Alba 6, Rakitic 6, Busquets 7, Iniesta 7, Messi 8, Suarez 6.5, Neymar 7.
Subs not used: Bravo, Munir, Sergi Roberto, Adriano, Aleix Vidal, Vermaelen, Mathieu.
Scorers: Messi, 71, 83 (pen) 
Booked: Pique 
Manager: Luis Enrique, 7 
Referee: Cuneyt Cakir (Turkey), 5.5
Attendence: 59.889

Pre Arsenal-Barcelona in the Grove





mercoledì 4 novembre 2015

CL BAYERN MUNCHEN-ARSENAL= 5-1



Fra i tiri in porta in doppia cifra dei bavaresi nel primo tempo, da Douglas Costa di potenza a Kingsley Coman fra chi non marca, segnaliamo specialmente la grande prova a sinistra dell’ex-Juve titolare (a proposito, Coman è già alla settima presenza dal primo minuto col Bayern) e l’occhio del cineasta Thiago Alcantara, che serve di tocco il cross dell’1-0 a Lewandowski (testa). A seguire, il gol di Thomas Müller, che coglie veloce in area piccola una girata sporca di Coman su cross di Lahm, e il 3-0 prima dell’intervallo di Davi d Alaba - sinistro a giro dal limite e imparabile sotto l’incrocio - dopo le parate di Cech su Lewandowski, Müller e Douglas Costa. Per la cronaca, al 12' Rocchi, con la partecipazione di D'Amato, cancella un gol all'Arsenal e ammonisce Özil per un tocco di braccio. A inizio ripresa, il Bayern Monaco concede una timida proiezione offensiva all’Arsenal, ma al 55’ entra in campo Arjen Robben per l’ottimo Coman e dopo 10 secondi (!) l’olandese firma il 4-1, dal limite dell’area piccola su un impressionante inserimento di Alaba. Il gol più bello della notte dell’Allianz è di Olivier Giroud quando, al 69’, stoppa di petto a centro area e schiaccia in rete con una spettacolare semirovesciata, ma prima del novantesimo Müller, destro rasoterra in corsa su assist di Douglas Costa, chiude lo spartito della marcia bavarese. A 5 minuti dalla fine, Arsena Wenger ha fatto debuttare in Champions Alex Iwobi, nipote diciottenne di Jay Jay Okocha. da http://it.eurosport.com/
Bayern Munich (4-2-3-1): Neuer 6; Lahm,7.5, Boateng, 6.5 (Benatia 65 mins, 6) Martinez, 6.5 Alaba 7; Alonso, 7.5 Thiago 8.5; Douglas Costa, 7.5 Muller, 8, Coman 8 (Robben 54, 7.5) Lewandowski 8 (Vidal 70) 
Subs not used: Ulreich, Rafinha, Badstuber, Kimmich
Goals: Lewandowski, Muller 2, Alaba, Robben
Manager: Pep Guardiola 8 
Arsenal (4-2-3-1):  Cech 7.5; Debuchy 3.5, Mertesacker 5, Gabriel 4, Monreal 5.5; Cazorla 5 (Chambers), Coquelin 6; Alexis 6, Ozil 5, Campbell 5.5 (Gibbs 58 6); Giroud 7 (Iwobi)
Subs not used: Macey, Koscielny, Flamini, Reine-Adelaide
Booked: Ozil, Campbell 
Goal: Giroud 
Manager: Arsene Wenger 5 
Referee: Gianluca Rocchi (Italy) 6.5
Table. 9. Bayern, Olympiakos, 3. Dinamo Zagreb e Arsenal

lunedì 14 settembre 2015

Tour 2015: Arsenal-Stoke City= 2-0



PL ARSENAL-STOKE CITY= 2-0




All'Arsenal serviva una vittoria per restare sulle orme del Manchester City (ancora a 5 lunghezze, superato il Crystal Palace) e vittoria è stata. Strameritata. Lo Stoke (sprofondato all'ultimo posto) non entra mai in partita, i Gunners ne approfittano mostrando il meglio del loro repertorio con Walcott (serpentine e gol), Sanchez (quantità e qualità) e Özil (regia e assist). Chi quest'estate voleva un mercato sontuoso è rimasto deluso, ma chi si accontenta gode. E oggi all'Emirates Stadium hanno goduto in molti. Pronti via e i Gunners vanno subito a schiantarsi contro le travi, prima con Ramsey di testa, poi con Sanchez di sinistro. E' infatti un brutto quarto d'ora quello che i padroni di casa fanno passare agli ospiti, che non sanno più a che santo votarsi se non a Butland, provvidenziale su Cazorla in un paio d'occasioni. Ma il numero uno dei Potters deve arrendersi a Walcott che, su suggerimento chirurgico di un ottimo Ozil, porta in vantaggio l'Arsenal alla mezz'ora. Lo Stoke sente la sveglia e va a bussare al portone di Cech, senza però riuscire a scassare la serratura. Nella seconda fase sono sempre i londinesi a monopolizzare la contesa, solo un timido acuto di Bardsley spezza il ritornello biancorosso. La musica per gli uomini di Hughes finisce all'85': Giroud, subentrato a Walcott, fa 2-0 di testa sua e Wenger può continuare a ridere in faccia agli scettici.da http://it.eurosport.com/
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Arsenal (4-2-3-1): Cech 6; Bellerin 7.5, Koscielny 7, Gabriel 6, Monreal 6; Coquelin 6.5, Cazorla 6.5; Ramsey 5, Ozil 6.5 (Oxlade-Chamberlain 83), Sanchez 7 (Arteta 83); Walcott 6.5 (Giroud 75).
Unused subs: Ospina, Debuchy, Gibbs, Campbell.
Goals: Walcott 31, Giroud 85.
Booked: Ozil 
Manager: Arsene Wenger 7 
Stoke (4-4-2): Butland 8; Bardsley 5, Cameron 6, Muniesa 6, Pieters 5.5; Van Ginkel 5, Whelan 5; Shaqiri 5.5, Arnautovic 4; Joselu 4 (Ireland 57, 5), Diouf 5 (Bojan 75).
Unused subs: Given, Wollscheid, Wilson, Sidwell, Crouch.
Booked: Bardlsey
Manager: Mark Hughes 5 
Referee: Jonathan Moss 
Attendance: 59,963 
Table. 15 Manchester City, 10 Manchester United, Arsenal, 9. Crystal Palace, 8. Everton, Leicester, Swansea..

sabato 27 settembre 2014

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 1-1



Al fischio finale, il derby del nord di Londra, ci lascia una certezza che non riguarda nessuna delle due squadre in campo: questo sembra proprio essere il campionato di José Mourinho. Contro gli arci-rivali del Tottenham e tra le mura amiche dell’Emirates l’Arsenal era chiamato al primo vero banco di prova della stagione. Con tutte le vittorie delle big nel pomeriggio e con i continui successi del Chelsea, i Gunners non potevano permettersi altri passi falsi. Passo falso invece è stato per gli uomini di Wenger, che hanno dominato la partita come al solito dal punto di vista del possesso palla ma non hanno fatto altrettanto con l’unica statistica che conti qualcosa nel gioco del calcio: quanti palloni si sono infilati in porta. L’Arsenal si è trovato invece addirittura a dover inseguire un Tottenham sceso a sud di qualche chilometro che ben attento a difendersi e pronto a ripartire era passato avanti. Il gol di Chamberlain e l’assedio finale non hanno portato a Wenger che un misero punticino. L’unica certezza biancorossa, per ora, è che i giocatori continuano a rompersi: anche oggi fuori per guai muscolari Arteta e Ramsey. Insomma, tutto fuorché una risposta alla corazzata di Mourinho. A dominare, nel primo tempo, è per lunghi tratti la noia. La trama è la stessa di sempre: tanto possesso dell’Arsenal ma ben poche occasioni da rete. Specie se davanti non c’è una neopromossa ma un Tottenham di Pochettino ben attento a chiudere tutti gli spazi e a ripartire sfruttando la velocità di Lamela. E’ così allora che nonostante i dati sul possesso palla ad avere le occasioni migliori sono paradossalmente proprio gli Spurs: due i contropiedi in superiorità numerica non sfruttati e una clamorosa dormita del fischiatissimo Adebayor davanti a Sczcesny. Trama che non è cambiata nemmeno nella ripresa. O almeno non l’ha fatto fino al gol della scossa. Flamini perde un pallone suicida in uscita, Eriksen lo strappa consegnandolo a Lamela che a suo volta serve Chadli per il perfetto diagonale di piatto. Solo lì l’Arsenal si sveglia dando ritmo al possesso e portando aggressività. Lloris fa il fenomeno su un colpo di testa di Mertesacker ma non può nulla poco dopo sul pallone ‘ciccatp’ da Welbeck che si trasforma in finta perfetta per Chamberlain. L’uno a uno è servito così come l’inutile assalto finale. L’Arsenal si sveglia troppo tardi e il Tottenham strappa il punticino. E forse è giusto così. da https://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal: Szczesny, Chambers, Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Arteta (Flamini 28), Oxlade-Chamberlain, Ramsey (Cazorla 45), Wilshere (Sanchez 63), Ozil, Welbeck.
Subs Not Used: Rosicky, Podolski, Ospina, Coquelin.
Booked: Oxlade-Chamberlain, Wilshere, Chambers.
Goals: Oxlade-Chamberlain 74.
Tottenham Hotspur: Lloris, Naughton, Kaboul, Vertonghen, Rose (Dier 83), Mason, Capoue, Lamela, Eriksen (Lennon 62), Chadli (Bentaleb 80), Adebayor.
Subs Not Used: Soldado, Vorm, Townsend, Fazio.
Booked: Lamela, Chadli, Adebayor, Lennon, Mason, Rose.
Goals: Chadli 56.
Att: 59,900
Ref: Michael Oliver (Northumberland).
Table. 16. Chelsea, 13. Southampton 11. Manchester City, 10. Aston Villa, Arsenal, Swansea, 8. Manchester United, Tottenham,  West Bromwich...

mercoledì 12 febbraio 2014

PL ARSENAL-MANCHESTER UNITED= 0-0


C’è una volta il grande incrocio tra Arsenal e Manchester United. Partite spettacolari. Partite accese. Partite in grado di incollare il mondo davanti ai televisori. Ecco, “c’era”, appunto. Sì perché la sfida di stasera tra Gunners e Red Devils non è stato nulla di tutto ciò. Troppo altra la posta in palio. Da una parte e dall’altra. Gli uomini di Wenger ad esempio non potevano permettersi un altro scivolone dopo quello clamoroso di sabato pomeriggio ad Anfield (5-1 Liverpool); quelli di Moyes invece, ormai lontanissimi in classifica dai vertici, non avrebbero potuto incassare l’ennesima sconfitta… non dopo il 2-2 beffa al minuto 95’ col fanalino di coda Fulham di soli 3 giorni fa. Ne è venuta fuori quindi la più classica delle partite in cui a vincere è la paura. La dimostrazione migliore probabilmente nel finale, quando dopo 75 di (quasi) nulla entrambe trovano lo scosse d’orgoglio e quanto meno ci provano. Bravi Szczesny e De Gea a salvare i risultati. E alla fine, nonostante l’1-1 col WBA di martedì, a sorridere è ancora Mourinho. Poco e nulla da raccontare. Il che è una notizia per due squadre come Arsenal e Manchester United. Scottato dopo un minuti e 10 secondi dall’errore di Arteta che lancia van Persie verso la porta – bravo Sczcesny a bloccare – l’Arsenal prova a prendere il solito controllo territoriale della gara. I ritmi sono però troppo blandi e un attento Manchester United non rischia praticamente mai nulla. E nella ripresa, per un’altra mezz’ora buona, la musica non cambia un granché. Lo United trova col passere dei minuti il coraggio per farsi vedere dalle parti di Szczesny, e quando a poco più di 10 dalla fine il portiere polacco è costretto all’intervento super ancora su van Persie, l’Arsenal finalmente si sveglia. Giroud ha la sua occasione – come spesso accade fallita – e Cazorla impegna De Gea in una parata super. Ma è troppo tardi anche per i Gunners. E’ 0-0. A sorridere sono le altre. da http://it.eurosport.yahoo.com/
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Arsenal: Szczesny 7; Sagna 6, Mertesacker 6, Koscielny 7, Gibbs 6; Arteta 5, Wilshere 5; Rosicky 6 (Oxlade-Chamberlain 75, 6), Cazorla 6, Ozil 6; Giroud 5. 
Subs not used: Podolski, Monreal, Fabianski, Sanogo, Bendtner, Jenkinson 
Manager: Arsene Wenger 6. 
Manchester United: De Gea 5; Rafael 5 (Ferdinand 46, 6), Smalling 6, Vidic 6, Evra 6; Carrick 6, Cleverley 6;
Valencia 5, Rooney 6, Mata 5 (Januzaj 75, 6); Van Persie 6. 

Subs not used: Lindergaard, Hernandez, Buttner, Fellaini. 
Booked: Young
Manager: David Moyes 6 
MOM: Laurent Koscielny 
Referee: Mark Clattenburg 6 
Att: 60,021
Table. 57 Chelsea, 56 Arsenal, 54 Manchester City, 53 Liverpool, 50 Tottenham, 45 Everton, 42 Manchester United, 39 Southampton..

domenica 10 novembre 2013

Verso Manchester United – Arsenal, il punto di Max Troiani

Oggi noi di MDC abbiamo il piacere di ospitare nella nostra consueta rubrica british, l’autore del libro “London Calling”, che attraverso il glorioso Arsenal ripercorre l’ evoluzione del football nella capitale inglese.
- Max, è tempo di Manchester United vs Arsenal, una classica dell’ english football. Come stai vivendo questa vigilia?
Come tutte le vigilie delle partite contro il Manchester United, abbastanza teso, torniamo ad affrontare i Red Devils da primi in classifica in Premier League ed erano parecchi anni che non succedeva, questa è la “partita” per antonomasia per il tifoso dell’Arsenal dopo il derby con il Tottenham, per me viene anche prima del North London derby visto che non posso vivere la rivalità cittadina sul posto..
Finita la partita di mercoledì contro il Borussia Dortmund, non faccio altro che pensare che se domenica sera l’Arsenal vince all’Old Trafford saremmo seriamente candidati a vincere il campionato quest’anno e visto le polemiche d’inizio stagione..
- Per la prima volta in panchina non ci sarà Alex Ferguson. Che effetto farà non vederlo più contrapposto al rivalissimo Wenger?
Sir Ferguson mancherà a tutti gli appassionati di football, in special modo Britannico, dispiace ma prima o poi si sarebbe dovuto affrontare questo passo per il Manchester United.  David Moyes è il degno successore basta dargli quel tempo che ha avuto anche Ferguson arrivato a Manchester..
- Nel corso del tempo, oltre a goal e tanto spettacolo, questo epico confronto ha riservato anche scontri tra titani. Il più famoso quello tra due sanguigni come Patrick Vieira e Roy Keane. Da dove e quando nasce questa accesissima rivalità?
Come dimenticare gli scontri in campo tra Vieira e Keane, fantastici, per non parlare di quello nel sottopasso di Highbury nel 2005 quando la diretta in televisione inizio con un parapiglia ed i compagni dei due a dividerli. Ma un episodio è rimasto più degli altri nella mia mente ed è stato quello che ha fatto esplodere la scintilla della rivalità prima anche che le due squadre iniziassero a contendesi la Premier League.
Nel 1990 durante Manchester United-Arsenal una rissa spaventosa era scoppiata in mezzo al campo, i piu’ nervosi Winterburn, Alan Smith, Thomas per i londinesi e McClair, Pallister e Irwin per il Manchester United, la partita fu portata a termine con difficoltà da parte dell’arbitro con la vittoria per 1-0 dell’Arsenal, ma gli scontri portarono ad un seguito anche dopo il match e le due squadre furono punite con 1 punti di penalizzazione per lo United e due per i Gunners. Con tutta la penalizzazione a fine stagione riuscimmo a vincere il campionato!
- I fari saranno puntati su Robin Van Persie, il grande ex, idolo per i Red Devils ma traditore per i gooners. Credi che, visto l’attuale momento, l’ olandese abbia peccato di lungimiranza, abbandonando un Arsenal in fase evolutiva per uno United arrivato quasi alla saturazione?
Difficile dire cosa pensava Van Persie quando decise di andare via dall’Arsenal, di certo lo fece a malincuore secondo me.. visto che manager e dirigenza non gli avevano dato assicurazioni necessarie sui rinforzi per competere adeguatamente in Premier League ed in Europa, ricorderò sempre i gol di Robin e mi spiace vederlo con quella maglia..
- Con chi vedrai la partita? Qual è il ricordo più bello che ti lega a questa sfida?
Domenica a casa, dalle 16.30 colonizzerò divano e telecomando, tifare per una squadra straniera comporta chè il più delle volta la partita si guarda da solo.Il più bello sicuramente dello del 2002 ad Old Trafford con la vittoria di 1-0 con gol del francese Wiltord, vinciamo il campionato e conquistiamo il terzo double della storia dei Gunners.. quattro giorni prima avevamo vinto a Cardiff la FA Cup contro il Chelsea di Ranieri!
- Siamo giunti al termine, ti ringraziamo davvero di cuore per averci concesso quest’ intervista. Vuoi mandare un saluto ai tuoi affezionati lettori, ed in più a quelli di Mai Dire Calcio?
Un saluto a tutti e C’mon Gunners!
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