mercoledì 29 aprile 2020

Szczesny, la sigaretta che lo portò all'addio all'Arsenal

Una sigaretta avrebbe portato Szczesny a lasciare l'Arsenal. È stato il polacco stesso a raccontare la storia a Mirror, spiegando l'incidente con Wenger. Nel 2015 Szczesny era il titolare fisso dei Gunners ma contro il Southampton due suoi errori fecero perdere l'Arsenal, scatenando la reazione dei tifosi. "In quel periodo fumavo molto, Wenger lo sapeva e aveva messo un divieto nello spogliatoio. Quella sera ero veramente arrabbiato cosi ho pensato di fumarmi una sigaretta prima che la squadra tornasse. Mi sono messo in un angolo delle docce ma qualcuno mi vide comunque e lo disse subito al mister. Lui mi chiese se era vero e io risposi di si. Mi multò e mi disse che per un po' sarei rimasto in panchina. Pensavo di tornare subito ma Ospina comincio a giocare bene e prese il mio posto da titolare.". Il polacco fini poi in prestito alla Roma: "Volevo guadagnarmi di nuovo il posto da titolare e, può sembrare strano, il modo migliore era giocare in prestito in un'altra squadra.". Il polacco ha ammesso che il suo obiettivo era poi tornare e rimanere all'Arsenal ma andò diversamente. Szczesny ha concluso dicendo: "Mi manca il club, i miei compagni, lo stadio, il derby, i tifosi. Era speciale per me giocare in un club che amavo".
da https://www.corrieredellosport.it/

martedì 28 aprile 2020

Arsenal, ripresi gli allenamenti: è la prima squadra in Premier League.

Arsenal di nuovo in campo a Colney. Sono i Gunners il primo club della Premier League a riprendere gli allenamenti in seguito alla sospensione del 13 marzo a causa dell’emergenza Coronavirus. Prima società del campionato inglese a concordare un taglio degli stipendi con i giocatori e, soprattutto, la prima a tornare ad allenarsi. La squadra di Mikel Arteta è tornata all'opera nel rispetto delle condizioni di sicurezza: si fa riferimento al mantenimento della distanza, al lavoro individuale e separato con un massimo di cinque giocatori in ciascuno dei 10 campi da gioco del complesso sportivo fino alle sessioni d'allenamento di massimo un'ora. Come aveva specificato un portavoce del club, "i giocatori viaggeranno da soli, eseguiranno il loro allenamento individuale e torneranno a casa". Un protocollo sanitario molto rigido da seguire, norme che comprendono anche il divieto di qualsiasi contatto fisico.

L'Arsenal voleva rimettersi al lavoro prima di altri club poiché, a causa della positività al Covid-19 dell’allenatore Mikel Arteta, è stato costretto a rimanere fermo più di altre squadre accumulando in totale 47 giorni di stop. Anche il Brighton ha riaperto le proprie strutture per consentire ai giocatori di allenarsi. Il cosiddetto Project Restart, ovvero il piano del torneo di rimettersi in gioco dopo la sospensione del 13 marzo, sarà implementato in settimana. Il Times e la Bbc hanno diffuso la notizia che la Premier prevede di riprendere l'8 giugno per concludersi a fine luglio. Gli allenamenti di gruppo dovrebbero scattare il 18 maggio. I club venerdì discuteranno le diverse, possibili opzioni per il ritorno in campo a porte chiuse. La decisione finale, tuttavia, spetterà al governo del Regno Unito che a sua volta ha avviato degli incontri con i medici e le Federazioni sportive per affrontare la questione. da https://sport.sky.it

mercoledì 22 aprile 2020

Coronavirus, Arsenal: Özil e altri due ribelli rifiutano il taglio dell'ingaggio

Con una nota sul proprio sito ufficiale l'Arsenal ha annunciato nella giornata di lunedì l'accordo volontario con i giocatori della prima squadra, il capo allenatore e il personale di base, che per aiutare il club a sostenere questo momento critico derivante dalla crisi per il coronavirus hanno accettato una riduzione dello stipendio del 12,5% per un anno (fino a marzo 2021), un importo da rimborsare nel caso in cui i "Gunners" si qualificassero per la Champions sia in questa stagione che nella prossima. Però - secondo quanto riporta il 'Mirror', ripreso poi dalle testate di altri Paesi - ci sono tre ribelli che non accettano questa misura straordinaria della società, attuata per fronteggiare la delicata situazione economica che si è venuta a creare a causa dell'emergenza Covid 19. E anche Mesut Özil, il calciatore dall'ingaggio più alto nella rosa della squadra londinese (circa 20 milioni di euro), è uno di quelli che rifiuta di abbassare il suo stipendio. da https://www.repubblica.it

martedì 21 aprile 2020

Arsenal, giocatori e staff si tagliano lo stipendio del 12,5%

L'Arsenal muove un altro passo contro il Coronavirus. Come comunicato dal club con una nota ufficiale, i giocatori, l'allenatore e tutto lo staff hanno deciso di tagliarsi i propri stipendi annuali del 12,5%. Si tratta di un accordo volontario per aiutare la società in questo momento critico, reso molto complicato dagli effetti della pandemia, che ha fermato anche la Premier League: "La scelta finale segue discussioni positive e costruttive - si legge - In queste conversazioni c'è stato un chiaro apprezzamento della gravità della situazione attuale e un forte desiderio di giocatori e staff di mostrare il loro sostegno alla famiglia dell'Arsenal. Le riduzioni dei guadagni annuali entreranno in vigore questo mese, con i documenti contrattuali che saranno completati nei prossimi giorni". Un punto importante riguarda però gli eventuali futuri rimborsi, che dipenderanno esclusivamente dal raggiungimento degli obiettivi legati al successo sul campo: "Qualora dovessimo raggiungere questi obiettivi, per i quali i giocatori avranno un'influenza diretta, la nostra posizione finanziaria sarà più forte”.

La Premier, tuttavia, non si fermerà. Questa almeno è l'intenzione espressa da tutti i club, concordi sul non annullare la stagione: "Il nostro accordo si basa sul presupposto che finiremo il campionato e riceveremo le entrate complete. I risparmi che ne conseguiranno aiuteranno a coprire alcuni dei rischi finanziari che avremo in questa stagione in relazione alle partite e alle entrate commerciali. Siamo orgogliosi e grati ai nostri giocatori e al nostro staff per essersi uniti per supportare il nostro club, i nostri dipendenti e la nostra comunità in questi tempi senza precedenti che sono tra i più difficili che abbiamo affrontato nella nostra storia”, conclude l’Arsenal. di https://sport.sky.it/

lunedì 20 aprile 2020

L’ex dirigente Arsenal svela: “Vardy era nostro. Ha incontrato Wenger, poi…”

Nell’estate del 2016 Jamie Vardy era sicuramente l’attaccante del momento. Con il Leicester aveva scritto la storia vincendo il titolo guidato in panchina da Claudio Ranieri. In quell’estate c’era la fila di squadre che volevano l’attaccante inglese che, alla fine, non ha più lasciato Leicester. Tra le tante pretendenti c’era anche l’Arsenal di Arsène Wenger. La trattativa sembrava potesse andare in porto, quando all’improvviso tutto saltò. A raccontarlo è l’ex dirigente dei gunners Dick Law: “Era tutto fatto con il Leicester ed era tutto fatto anche con lui. Jamie è venuto assieme alla moglie Rebekah, si è seduto davanti a Wenger… e poi ha fatto marcia indietro. Mentre stava tornando a Leicester mi ha chiamato dicendomi che voleva prendersi una notte di riflessione. E a quel punto capisci già che è una brutta notizia“. Questo il suo racconto a The Athletic.
da https://www.itasportpress.it/

giovedì 16 aprile 2020

Arsenal, i dirigenti rinunciano a un terzo dello stipendio

Attraverso una nota pubblicata sul proprio sito internet, l’Arsenal ha voluto comunicare gli ultimi aggiornamenti sul club, in relazione all’emergenza Coronavirus. I Gunners hanno parlato della situazione finanziaria, dei propri giocatori e si sono inoltre rivolti ai tifosi.
«I nostri proprietari, Kroenke, Sports & Entertainment, sono totalmente impegnati a supportare l’Arsenal in questo momento difficile», chiarisce il comunicato.
«Stiamo anche controllando attentamente i nostri costi. Abbiamo bloccato la maggior parte delle spese in conto capitale e le nostre spese operative sono rigorosamente controllate. All’inizio di questo mese, il nostro team esecutivo si è offerto volontario di rinunciare a più di un terzo dei propri guadagni nei prossimi 12 mesi».
I dirigenti hanno dunque deciso di rinunciare a una fetta importante del proprio salario. A proposito dei dipendenti, l’Arsenal ha poi chiarito che «non stiamo prendendo in considerazione licenziamenti e siamo completamente concentrati sulla protezione di benessere, lavoro e stipendi. Tutti i nostri dipendenti ricevono i loro stipendi completi e prevediamo di continuare. Al momento non intendiamo utilizzare il programma di sostegno del governo».
«Oltre ai nostri dipendenti, stiamo estendendo il nostro impegno a pagare i lavoratori occasionali da fine aprile a fine maggio. Per i nostri lavoratori occasionali, questo significa che saranno pagati per tutte e quattro le partite della Premier League che sono state posticipate e saranno pagati nuovamente se dovessero lavorare a queste partite una volta riorganizzate», spiega il club.
Infine, a proposito dei calciatori, l’Arsenal aggiunge che «negli ultimi 10 giorni abbiamo discusso con loro sulle potenziali sfide finanziarie future e su come stiamo pianificando. Sono in corso conversazioni produttive su come i nostri giocatori potrebbero supportare la squadra in modo appropriato. Non abbiamo e non faremo alcun commento in merito fino a quando queste discussioni private non saranno concluse».
da https://www.calcioefinanza.it