mercoledì 31 ottobre 2012

Wenger nel post match di Reading


Arséne Wenger non ha quasi parole per descrivere cosa è successo al Madejski Stadium di Reading, ieri sera. La rimonta dei suoi da 0-4 a 7-5 è senza il minimo dubbio uno dei risultati più incredibili di sempre. La settimana scorsa, il manager alsaziano (durante l’assemblea dei soci del Club, ndr) aveva ammesso che la Coppa di Lega era forse l’ultima delle priorità della squadra quest’anno. Ma essere eliminati per mano del Reading, con un punteggio di 4-0, sarebbe stato allo stesso tempo un fallimento troppo grosso da giustificare. Invece, una rimonta fuori dal comune dei suoi, completata con la vittoria ai supplementari.
“Eravamo 4-2 all’89′ ma i miracoli succedono. Nel calcio si vede sempre qualcosa di nuovo, ecco perchè non è mai banale. Oggi poi, è stata una partita di tennis!”
“Siamo passati dal completo disastro all’orgoglio più grande. È strano da spiegare, sul 4-0 pensi che abbiano già vinto, sul 4-1 anche, ma sul 4-2 ti viene l’idea che non è ancora finita e forse possono farsi prendere dal panico. Certo, questa competizione non è una delle nostre priorità, ma se fossimo tornati in campo nel secondo tempo con lo stesso atteggiamento del primo, bè, questa gara non sarebbe mai diventata uno dei momenti più gratificanti della mia carriera qui.”
Intorno al 40′ del primo tempo, dopo il quarto gol del Reading, alcuni tifosi dell’Arsenal avevano abbandonato addirittura lo stadio per fare ritorno a Londra (Reading e la capitale distano pochi chilometri, ndr), ma Wenger ha anche una parola per la maggioranza che è rimasta fino alla fine: “Devo riconoscere il merito anche ai nostri tifosi, sono rimasti fino all’ultimo a cantare e provare ad incoraggiarci (anche se sullo 0-4 i cori erano più di critica che altro, ndr). A quei pochi che hanno lasciato lo stadio prima, invece, di merito ne riconosco un po’ meno”.
Anche Theo Walcott, autore di una tripletta, è estasiato: È stato incredibile! Siamo partiti troppo molli e dovevamo svegliarci. Il manager ci ha detto che semplicemente, non era abbastanza, non era degno dell’Arsenal il modo in cui stavamo giocando. Siamo tornati in campo e abbiamo dimostrato a tutti quello che siamo davvero in grado di fare.”
Il manager dei RoyalsBrian McDermott, è ovviamente di tenore del tutto diverso nelle sue parole alla fine della gara: “C’è la stessa sensazione di un funerale. Non ero soddisfatto di andare all’intervallo in vantaggio 4-1 e non 4-0, avevo la sensazione che quel gol gli avesse dato la scossa. Il secondo tempo, poi, è stato da kamikaze. È la sconfitta peggiore della mia carriera, in termini di punteggio, considerando soprattutto l’avversario e il vantaggio iniziale. È imbarazzante. Dovremo riuscire a mettere da parte tutto il più in fretta possibile e ripartire velocemente. Quello che mi fa stare ancora peggio, inoltre, è pensare che questa partita verrà ricordata molto a lungo. Per noi sarà molto pesante da sopportare.”
di Antonio Cunazza, da http://www.mondopallone.it

martedì 30 ottobre 2012

LC READING-ARSENAL= 5-7 e.t.

L’Arsenal edizione 2012-13 sembra traballare in Premier, e vivacchiare in Champions. La Coppa di Lega potrebbe allora essere la scorciatoia giusta per rinverdire un palmares che è rimasto invariato dal lontano 2005. Ma la maniera in cui i Gunners superano il Reading per 7-5, e approdano ai quarti di finale della competizione è semplicemente folle. Perché dopo venti minuti i Gunners sono già sotto di tre gol, e praticamente fuori. Certo, è un baby Arsenal quello che prende acqua al Madejski Stadium. E, altrettanto indubbio, i padroni di casa giocano col coltello tra i denti per cancellare l’ignominia di un record che recita 9 match, 9 sconfitte nei precedenti contro i biancorossi. A quel punto il tabellino dei marcatori cita i nomi di Roberts che si avventa su un cross teso di Robson Kanu (12’); Koscielny che devia nella porta sbagliata un centro basso di Gunter (18’); e Leigertwood che costringe alla papera il giovane “goalie” Martinez con una conclusione dal limite (20’). Quando Hunt ridicolizza Jenkinson per incornare il punto del poker, alcuni tifosi dei Gunners preferiscono riprendere la via di casa. E si perdono, allo scadere dei primi 45’, il contropiede bruciante con tanto di pallonetto delizioso di Walcott, che fissa sul 4-1 il parziale. Ma non è ancora finita, tutt’altro. Perché nella ripresa entra il ciclone Giroud, buca il portiere avversario con un’eccellente girata di testa, e lo costringe a due deviazioni da sballo. Quando addirittura Koscielny indovina la porta giusta, un alito di speranza ravviva il finale dei Gunners. E Arsene Wenger fa bene a crederci fino alla fine: nel quinto minuto di recupero Walcott trova la rete dell’incredibile quattro pari. E scatena le proteste del Reading in quanto erano stati segnalati soltanto quattro minuti addizionali. Nei supplementari un punto per parte, Chamakh e Pogrebnyak, sembra consegnare ai calci di rigore il verdetto finale. Ma al 120’ un guizzo di Walcott, seguito 2 minuti più tardi dalla rete in contropiede di Chamakh, mette la parola fine a una partita tanto pazza quanto avvincente. da http://www.gazzetta.it
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Goals: Roberts 12, Koscielny 18 og, Leigertwood 20, Hunt 37, Walcott 45, 90, 103, Giroud 64, Koscielny 89, Chamakh 103, Pogrebnyak 116, Chamakh 120.
Reading: Federici, Gunter, Gorkss, Morrison, Shorey, Tabb, McCleary (McAnuff 73), Leigertwood, Robson-Kanu,
Roberts (Church 90),Hunt (Pogrebnyak 73).
Arsenal: Martinez, Jenkinson, Koscielny, Djourou, Miquel (Meade 105), Arshavin, Frimpong (Giroud 62), Coquelin,
Walcott, Chamakh, Gnabry (Eisfeld 62).
Att: 23,980
Ref: Kevin Friend (Leicestershire).

sabato 27 ottobre 2012

PL ARSENAL-QPR= 1-0

L’Arsenal ritrova la vittoria all’Emirates dopo oltre un mese grazie a Mikel Arteta. Il centrocampista spagnolo decide nel finale il match, regalando una gioia casalinga che alla sua squadra mancava da metà settembre (6-1 al Southampton). Non convincente il gioco della squadra di Wenger, stoppata comunque più volte da una strepitosa prestazione di Julio Cesar. Il portiere brasiliano ex Inter si è rivelato superlativo in almeno cinque occasioni ed stato battuto solamente da un gol in mischia, dopo che il suo compagno di squadra Mbia, per un folle fallo di reazione a gioco fermo, aveva lasciato i suoi in 10 negli ultimi 10 minuti. Parte bene l’Arsenal, rivitalizzato dai recuperi del talentuoso e sfortunatissimo Wilshere a centrocampo e del laterale Sagna, di nuovo in campo da titolare dopo il lungo stop. La brillantezza dei primi 20 minuti, nei quali funzionano a meraviglia le sovrapposizioni degli esterni e i tagli nel mezzo di Cazorla e Ramsey, però, rimangono un’illusione, perché col passare dei minuti il Qpr prende campo e coraggio. La squadra di Hughes, ultima in classifica, affronta il derby londinese con grande organizzazione, giocando coperto nel suo 4-5-1 e puntando sulla velocità di Wright Phillips e Hoilett per intraprendere eventuali ripartenze. L’Arsenal dietro non soffre e le poche volte che riesce a rendersi pericoloso, soprattutto con tiri da fuori, trova un attento Julio Cesar, preciso nello stoppare qualsiasi pallone passi dalle sue parti. L’ex interista è bravo su Wilshere e Andre Santos e fortunato sull’incornata di Ramsey, che lo supera, ma sbatte sulla traversa. La più grande occasione della prima frazione non è sufficiente a sbloccare il match. Il primo tempo si chiude così sullo 0-0, con uno sterile possesso palla dei Gunners, mai tramutato in pericolo per la scrupolosa, e produttiva, gestione difensiva del QPR. La ripresa non regala emozioni fino agli ultimi 10 minuti. Nonostante la spinta dell’Arsenal e il confermato predominio territoriale, il QPR riesce a reggere senza soffrire. Wenger, per provare a vincere la partita, le tenta tutte, mandando in campo anche Walcott, Gervinho e Arshavin, ma non trovando alcuna risposta positiva dai suoi giocatori. Anzichè tentare di crearsi spazi allargando il gioco, per 80 minuti i Gunners continuano con gli scambi centrali, interrotti costantemente dall’ottima difesa di Hughes. L’intasamento nella corsia centrale del campo contribuisce nel creare ancor maggior confusione, alle già disordinate idee dei padroni di casa. Serve una vera follia di Mbia per regalare all’Arsenal una vittoria che sembrava ormai sfumare. Il difensore camerunese scalcia a gioco fermo Vermaelen, meritandosi il cartellino rosso e lasciando la sua formazione in 10 proprio nel concitato finale. Gli uomini di Wenger sono bravi ad approfittarne e dopo l’ennesima mischia in area, sventata alla grande da Julio Cesar, è Arteta il più lesto di tutti a spingere la palla in rete. Nel finale anche Vito Mannone è determinante nel sigillare il risultato, compiendo due prodezze su Granero e Mackie. Per l’Arsenal sono tre punti che danno ossigeno ad una classifica ancora deficitaria (Chelsea e United sono ancora molto avanti). Per il QPR è crisi nera: 3 pareggi e 6 sconfitte nelle prime nove giornate. Ma giocando sempre per evitare di subire gol, invece che per cercare di farlo, difficilmente arriverà la prima vittoria.
da http://it.eurosport.yahoo.com
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ARSENAL: Mannone, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Andre Santos, Arteta, Wilshere (Walcott 67), Cazorla, Ramsey, Podolski (Gervinho 71), Giroud, Gervinho (Arshavin 81).
Goals: Arteta 84.
QPR: Julio Cesar, Bosingwa, Mbia, Nelsen, Traore (Onuoha 73), Wright-Phillips (Mackie 79), Diakite, Granero, Hoilett, Taarabt, Zamora (Cisse 72).
Attendance: 60,103
Referee: Anthony Taylor (Cheshire).
Table. 22 Chelsea, 18 Man City, Man Utd 15 Arsenal, Everton, 14 Tottenham, WBA, West Ham, Fulham..

venerdì 26 ottobre 2012

Kroenke: "Vincere obiettivo per il futuro"

Nonostante la non eccelsa partenza sia in campionato che in Champions League, Stan Kroenke, azionista di maggioranza dell'Arsenal, è fiducioso in vista degli impegni futuri della squadra londinese: "Nutro forti ambizioni per questo club e credo che segneremo tanti gol. La ragione che mi ha spinto add entrare nello sport è la voglia di vincere, il resto è noia. Posso assicurare che non sono il solo a pensarla così all'interno della società. La squadra è in grado di mantenertsi ad alto livello e so che riuscirà ad andare avanti nel migliore dei modi. Sogniamo un bel futuro, che ci regali qualche trofeo", le dichiarazioni riportate da Sky Sportsda http://www.calcionews24.com

Wenger: "Prima la Champions della FA Cup"

Non è il caso di disperarsi, perdere può succedere ma ora dobbiamo stare uniti e lavorare. Questo potrebbe essere il riassunto delle dichiarazioni fatte da Arsene Wenger, all'indomani della sconfitta dell'Arsenal in casa contro lo Schalke. Un risultato che secondo l'allenatore può starci perchè: "Bisogna ricordare che questa squadra non perdeva in casa in una competizione europea da 43 partite e non so quanti club siano riusciti a fare altrettanto". Nell'intervista riportata da Skysport, il tecnico ha fatto la sua gerarchia degli obiettivi stagionali: "Noi abbiamo 5 obiettivi: il primo deve essere quello di vincere la Premier, il secondo di vincere la Champions, il terzo è qualificarci per la Champions League, poi quello di vincere l'FA Cup ed infine la League Cup".
Una classifica che pone le coppe nazionali per ultime per un motivo ben preciso: "Noi dobbiamo essere un club che attiri i top player. Quando un giocatore chiede informazioni non chiede se hai vinto la League Cup, ma se giochi la Champions!"Ora bisogna quindi rimboccarsi le maniche e lavorare, con una stilettata a qualche giocatore del passato:"Dobbiamo lavorare e stare uniti, farlo per il bene dell'Arsenal, una cosa che talvolta è stata dimenticata".  
da http://www.calcionews24.com

mercoledì 24 ottobre 2012

CL ARSENAL-SCHALKE 04= 0-2


3a giornata del gruppo B, l’Arsenal ospita lo Schalke 04 per trovare un’altra vittoria in questo avvio di competizione e assicurarsi quasi definitivamente il passaggio del turno. Gli ospiti schierano Huntelaar e Farfán in attacco, mentre Wenger (che sconta l’ultima delle giornate di squalifica) decide per Gervinho “falso” n9 al centro dell’attacco e dà fiducia dal primo minuto a Coquelin in mediana. Lo Schalke finora in stagione non ha mai perso lontano da casa ma, allo stesso tempo, non ha mai vinto in Inghilterra nelle precedenti cinque trasferte. Primo tempo senza palpitazioni all’Emirates Stadium. La preferenza delle due squadre va sulla manovra e sul giro palla insistito. La volontà di attaccare appena possibile c’è, ma le difese sono ben schierate e raramente si vedono azioni davvero pericolose. Podolski, uno dei più attivi per i padroni di casa, riesce a creare un paio di belle situazioni dalla sinistra, non sfruttate però dai compagni. Lo Schalke, con il solo Huntelaar davanti, può far poco, soprattutto se Farfán non sembra per nulla ispirato. Unico lampo della prima frazione, quando Afellay rincorre una palla vagante in area ma accentua troppo la caduta (e troppo in anticipo) sull’uscita bassa di Mannone. Simulazione e cartellino giallo. Secondo tempo che inizialmente non regala molto di più, rispetto ai primi 45 minuti. Lo Schalke sembra più convinto mentre l’Arsenal non riesce a cambiare marcia, complice anche la presenza di Gervinho prima punta, assolutamente invisibile. Al 50′ Farfán si libera di Andre Santos e crossa rasoterra a centro area dove Höwedes, però, spreca malamente calciando alto. Non succede praticamente più nulla per almeno venti minuti, quando Huchida dalla destra prova un cross che la difesa di casa inizialmente riesce a liberare. La palla viene però riproposta da Afellay e trova Huntelaar al limite dell’area, sul filo del fuorigioco. Scatto bruciante del cacciatore e rasoterra a fulminare Mannone per il vantaggio tedesco. Girandola di cambi per i Gunners, che tentano il tutto per tutto ma è ormai troppo tardi. All’85′ contropiede degli ospiti in zona centrale, palla a destra per Farfán che immediatamente crossa teso in piena area. Sul secondo palo si avventa Afellay in solitaria e deposita in rete. Nel recupero occasione Arsenal per Cazorla che, da buona posizione, manda alto. Si chiude così, lo Schalke vince e scavalca proprio l’Arsenal, andando in testa alla classifica del gruppo B. Per i Gunners una pessima prestazione che rischia di rendere il cammino qualificazione molto più difficile del previsto. di Antonio Cunazza, da http://www.mondopallone.it
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Arsenal: Mannone, Jenkinson (Gnabry 82), Mertesacker, Vermaelen, Andre Santos, Ramsey, Coquelin, Arteta, Podolski (Arshavin 82), Cazorla, Gervinho (Giroud 75).
Schalke 04: Unnerstall, Uchida, Howedes, Matip, Fuchs, Hoger (Jones 46), Neustadter, Holtby (Barnetta 65), Afellay, Farfan, Huntelaar (Marica 87).
Goals: Huntelaar 76, Afellay 86.
Attendance: 60,049
Referee: Jonas Eriksson (Sweden)
Table: 7 Schalke, 6 Arsenal, 3 Olympiakos, 1 Montpellier

sabato 20 ottobre 2012

PL NORWICH-ARSENAL= 1-0


Prima vittoria, prima sconfitta: i vari li decide Grant Holt, l'uomo del salto quadruplo - nel 2008 giocava in League Two col Rochdale - capitano del Norwich City, Hero of the day a Carrow Road. E' il suo gol, il settantesimo coi Canaries, a piegare l'Arsenal dei quindici nazionali itineranti nelle ultime due settimane e del ritorno (in panchina) di Jack Wilshere dopo quattordici mesi di calvario. Fuochi di Pilkington e Podolski dopo pochi minuti, poi un quarto d'ora di possesso Arsenal e e di replica col pressing ordinato del Norwich che passa con il suo capitano al 18': tiro dal limite di Tettey, la palla rimbalza davanti a Mannone che si stende male e rimette sui piedi di Grant Holt che non può fallire il tap-in dall'area piccola. L'Arsenal prova subito a rispondere con il dinamismo di Santi Cazorla, il migliore del primo tempo, e i tentativi di Gervinho, ma mancano sempre le tracce per l'ultimo passaggio: Giroud e Podolski finiscono due volte in off-side, davvero troppo poco. Nella ripresa l'Arsenal fa addirittura peggio, perché perde la continuità di palleggio che, seppur sterile, aveva garantito agli ospiti un maggior possesso nel primo tempo. Wenger vorrebbe provarci con Alex Oxlade-Chamberlain, dentro per l'ultima mezzora al posto di Podolski diventato corpo estraneo, ma l'esterno è sfortunatissimo e dopo meno di 10 minuti deve già abbandonare il campo per infortunio (dentro Arshavin). Il primo tiro in porta degno di nota nella partita dell'Arsenal arriva all'86' col mancino di Arteta da fuori (Ruddy senza problemi): in campo c'è già Serge Gnabry - centrocampista classe 1995 di nazionalità tedesca e passaporto ivoriano - ma il suo promettente debutto in Premier League è l'unica nota lieta di un pomeriggio da dimenticare per iGunners. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Goal: Holt 19.
Norwich: Ruddy; R Martin, Turner, Bassong, Garrido; E Bennett (Snodgrass 79), Tettey, Johnson, Pilkington; Hoolahan; Holt (Morison 90).
Arsenal: Mannone; Jenkinson, Mertesacker, Vermaelen, Santos; Ramsey (Gnabry 83), Arteta; Gervinho, Cazorla, Podolski (Oxlade-Chamberlain 65); Giroud.
Referee: Lee Probert
Attendance: 26,825.
Table. 22 Chelsea, 18 Man City, Man Utd 14 Everton, Tottenham, WBA, West Ham 13 Fulham 12 Arsenal 11 Swansea..

giovedì 18 ottobre 2012

Fabianski e Szczesny tornano in inverno

Arsene Wenger continua ad aspettare il recupero totale dei due portieri Lukasz Fabianski e Wojciech Szczesny, nonostante Vito Mannone non stia facendo sentire l'assenza di quelli che sulla carta sono il primo e secondo estremo difensore nelle gerarchie del manager francese dell'Arsenal. Come riporta il Daily Mail, il primo è ancora ai box per il grave infortunio al crociato del ginocchio che lo sta tenendo fuori dal campo da tre mesi, mentre il secondo sta patendo una lesione alla caviglia che sta gradualmente guarendo. Tuttavia, entrambi potrebbero tornare a disposizione in inverno, imponendo al proprio tecnico la difficile scelta su cui puntare come guardiano tra i pali.
da http://www.calcionews24.com

domenica 14 ottobre 2012

Ecco il budget di Wenger

Arsene Wenger vuole rinforzare il suo Arsenal ed a gennaio potrebbe partire l’assalto dei Gunners ad uno degli obiettivi del tecnico francese. Dopo Giroud e Podolskiinfatti, il club inglese sembra intenzionato a completare l’attacco con un altro acquisto, che possa far dimenticare ai tifosi dei Gunners l’ex capitano van Persie. Stando a quanto riportato dal Daily Mail, il tecnico avrebbe a disposizione un budget di 35 milioni di sterline (circa 43,5 milioni di euro), soldi con i quali potrebbe provare l’affondo per Isco, giovane stella del Malaga che piace anche alle big italiane,Fernando Llorente, centravanti dell’Athletic Bilbao nel mirino anche di Juve ed Inter eStevan Jovetic, attaccante della Fiorentina che piace ai bianconeri.

mercoledì 10 ottobre 2012

Hill-Wood: "Non sforeremo il monte ingaggi per trattenere Walcott"

Theo Walcott potrebbe essere uno dei principali protagonisti delle prossime sessioni di mercato. Il talento inglese infatti, non ha ancora trovato un accordo con l'Arsenal per il rinnovo e potrebbe quindi anche decidere di lasciare il club londinese a parametro zero.

I suoi rappresentanti, si rivedranno nei prossimi giorni con la società per trovare un'intesa, il presidente dei GunnersHill-Wood, ha però tenuto a precisare una cosa dalle pagine delDaily Star: "Ci siamo imposti un tetto salariale e non siamo disposti a superarlo per nessuno. Abbiamo già fatto a Walcott un'offerta che ritenevamo molto vantaggiosa ma lui l'ha rifiutata".
L'Arsenal spera ancora di trattenere l'attaccante: "Speriamo che tutto si risolva, non chiedetemi però quanto tempo ci vorrà perchè non ne ho la più pallida idea. Mi auguro che alla fine possa firmare, questa cosa degli stipendi dei calciatori è però sfuggita a tutti di mano". 

lunedì 8 ottobre 2012

Il tesoretto di Wenger: pronti 40 milioni per Falcao

La buone finanze in casa Arsenal potrebbero garantire un colpo a sorpresa per Arsene Wenger. Il club londinese infatti avrà a disposizione 40 milioni di euro per il mercato di gennaio e le parole del presidente Peter Hill-Wood confermano: "Se Arsene vorrà utilizzare la somma durante il mese di gennaio sarà libero di farlo - si legge sul 'Mirror' -. Il nome in cima alla lista dei desideri del tecnico francese è Radamel Falcao: difficile però che l'Atletico Madrid si "accontenti" di tale cifra.

sabato 6 ottobre 2012

PL WEST HAM-ARSENAL 1-3


Si ferma a due la striscia positiva del West Ham nei derby londinesi (aveva battuto Fulham e QPR), riprende invece il cammino dell’Arsenal. L’ultimo match del sabato calcistico d’Inghilterra – la sfida di Upton Park tra West Ham e Arsenal, uno dei 30 derby di Londra cui assisteremo e abbiamo già assistito in questa stagione – va all’Arsenal di Arsene Wenger, bravo a venire fuori da una partita tutt’altro che semplice. Al vantaggio iniziale degli Hammes firmato nel primo tempo dalla splendida rete di Diame, ha risposto sul finale di primo tempo il primo gol in Premier League di Olivier Giroud. Poi nella ripresa tutto nel finale: prima Walcott fa saltare il banco a meno di un quarto d’ora dal temrine, poi Cazorla chiude la giornata con ua gran conclusione dalla distanza. Eppure come per il Chelsea, la giornata dell’Arsenal era iniziata in maniera tutt’altro che semplice. Se i Blues di Di Matteo infatti erano subito riusciti a rispondere al vantaggio del Norwich trovandosi così la strada spianta, i Gunners di Wenger hanno dovuto faticare non poco contro la fisicità e l’organizzazione difensiva di Sam Allardyce. Il West Ham infatti, una volta passato in vantaggio al 21’ con la giocata spettacolare di Diame – finta un Jenkinson, tunnel a Ramsey e destro imparabile sul secondo palo di Mannone – si è chiuso ulteriormente affidandosi soprattutto alla generosità di Carroll sui palloni aerei e alla disponibilità di quest’ultimo di dare una mano anche in fase difensiva. L’Arsenal ha però il merito di non scomporsi, di non perdere la testa di fronte al muro Claret&Blue e di trovare il pari con un gol davvero emblematico: il primo centro in Premier League del fin lì “buco nell’acqua” Olivier Giroud. Il francese, in questo avvio si stagione tantissime volte poco concreto sotto porta, fa un movimento da grande attaccante dopo lo splendido lavoro di Podolski sulla sinistra e manda i suoi al riposo sull’1-1 anticipando di un nulla l’uscita bassa di Jaaskelainen. L’avvio di ripresa è il consueto scontro di filosofie visto nel primo tempo ma, in questo caso, decisamente meno spettacolare. Dopo 20 minuti di noia pura però, all’improvviso, le squadre si allungano e la partita si infiamma: il West Ham prima va vicino alla rete con lo stacco aereo di Carroll sull’uscita rivedibile di Mannone e poi spreca tutto con Nolan che non sfrutta la generosità di un distratto guardalinee (azione viziata da fuorigioco) e si perde in area con un dribbling di troppo; chi ne approfitta è quindi l’Arsenal che con il neo entrato Walcott va avanti proprio grazie alla freddezza di quest’ultimo bravo a infilare Jaaskelainen dopo una partenza sul filo dell’offside.  Il colpo segna nell’orgoglio il West Ham che avrebbe subito due minuti dopo – l’80’ – la possibilità di pareggiare ancora con Nolan ma, dopo la conclusione finita alta, subisce il colpo del ko da uno dei migliori in campo dei Gunners – Cazorla – bravissimo a freddare il portiere finlandese con una gran conclusione dalla distanza. E’ il punto finale della partita, è la ciliegina sulla torta di una prova decisamente positiva per l’Arsenal, specialmente sotto il profilo mentale. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Goal: Diame 21, Giroud 41, Walcott 77, Cazorla 83.
West Ham: Jaaskelainen, Demel (Tomkins 73), Collins, Reid, McCartney, Noble, Diame (Cole 82), Vaz Te (Taylor 64), Nolan, Jarvis, Carroll..
Arsenal: Mannone, Jenkinson, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs (Andre Santos 56), Ramsey, Cazorla, Arteta, Gervinho (Walcott 61), Giroud, Podolski (Koscielny 85).
Attendance: 34,974
Referee: Phil Dowd
Table. 19 Chelsea, 15 Man City, 14 Everton e WBA, 12 Arsenal e Man Utd, 11 Tottenham, West Ham, 9 Fulham e Newcastle..

giovedì 4 ottobre 2012

CL ARSENAL-OLYMPIAKOS PIREO= 3-1

Altra laboriosa vittoria per l'Arsenal, che sconfigge per 3-1 l'Olympiakos. I Gunners sono graziati sottoporta da Machado ad inizio partita e passano in vantaggio al 42' con Gervinho (5 gol in 7 partite per lui); quando sembra che l'1-0 sia il risultato parziale ecco il cross dell'ex romanista Leandro Greco per la testa di Mitroglou che svetta tra Koscielny e Vermaelen e batte Mannone, per l'1-1 che porta le squadre al riposo. Nella ripresa i padroni di casa iniziano con un altro piglio e ritornano in vantaggio, grazie all'imprendibile Gervinho e al fiuto del gol di Podolski, poi i greci si ridestano ma non riescono mai a creare palle gol pulite, il tempo passa e quando entrano Walcott e Giroud i Gunners rialzano il ritmo e sfiorano il tris, che arriva a tempo scaduto grazie a Ramsey. L'Arsenal è a punteggio pieno e in virtù del pari tra Schalke e Montpellier nel prossimo turno contro i tedeschi può scavare un solco importante e cercare la qualificazione anticipata. da http://www.vavel.com
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Goals: Gervinho 42, Mitroglou 45, Podolski 56, Ramsey 90.
Arsenal: Mannone, Jenkinson, Koscielny, Vermaelen, Gibbs, Arteta, Cazorla, Coquelin, Oxlade-Chamberlain (Walcott 70), Gervinho (Giroud 79), Podolski (Ramsey 79).
Olympiacos: Megyeri, Diakite (Ibagaza 72), Manolas, Contreras, Holebas, Siovas, Maniatis, Greco (Abdoun 67), David Fuster, Paulo Machado (Pantelic 79), Mitroglou.
Attendance: 60,034
Referee: Svein Oddvar Moen (Norway).
Table. 6 Arsenal, 4 Schalke 04, 1 Montpellier, 0 Olympiakos

mercoledì 3 ottobre 2012

Arsenal, nel 2012 giro d'affari per quasi 300 milioni di euro e utili a quota 40 milioni

Il fatturato dell'Arsenal, al termine della stagione 2011/12, è stato di 294 milioni di euro (235 milioni di sterline) contro i 281 milioni di euro del 2011. L'utile operativo (al lordo di oneri eccezionali, ammortamenti e trading di giocatori) è stato di circa 40 milioni di euro (32,3 milioni di sterline).  Nel 2011 l'utile era stato di 57 milioni. Il calciomercato ha portato un attivo di 32,5 milioni (nel 2011 si era registrata una perdita di 17,5milioni) grazie alle cessioni di Cesc Fabregas e Samir Nasri (parzialmente compensati da maggiori ammortamenti). L'attività immobiliare con il progetto Highbury Square  va riducendosi con un utile di esercizio di circa 9 milioni (contro i quasi 37 del 2011). Osservando le voci di entrata spicca il fatto che dall'Emirates Stadium arrivano 118 milioni di euro, somma che supera la quota da diritti tv pari a 103 milioni di euro. I ricavi commerciali sono invece 65 milioni. In termini di costi, sono aumentati i salari arrivando a 180 milioni di euro (nel 2011 erano a 155). La massa salariale rappresenta il 60,9% dei  ricavi calcistici (nel 2011 si era al 55,2%). Il livello complessivo di indebitamento del gruppo Arsenal è stabile intorno ai 120 milioni di euro. Commentando i risultati dell'esercizio, Peter Hill-Wood, presidente non esecutivo, ha detto: "Abbiamo investito nella squadra e nelle infrastrutture del club nel suo complesso e questo continuerà. I nuovi regolamenti finanziari Uefa hanno aggiunto un ulteriore enfasi alla necessità di una sana gestione. Per questo motivo le nostre attività per aumentare le entrate sono importanti. I ricavi sono aumentati e ci permettono di continuare ad essere competitivi e di tenere il passo con i costi". Ivan Gazidis, amministratore delegato, ha aggiunto: "L'Arsenal si è qualificato per la Champions League per la quindicesima stagione di fila, mentre fuori dal campo abbiamo una strategia di business e infrastrutture che ci stanno aiutando a far crescere i nostri ricavi. Questa crescita dei ricavi fornirà finanziamenti sostenibili per futuri investimenti nella squadra mantenendola all'interno dei requisiti finanziari del Fair Play". da http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com