martedì 29 novembre 2011

LC ARSENAL-MANCHESTER CITY= 0-1

Nervi tesi all’Emirates Stadium al triplice fischio della gara di Carling Cup tra Arsenal e Manchester City che ha visto vincere per 1-0 la formazione allenata da Roberto Mancini, dove gioca anche l’ex Samir Nasri. Proprio il francese si sarebbe reso protagonista di una rissa nel tunnel che porta agli spogliatoi, dove ci sarebbe stato un parapiglia con Emmanuel Frimpong. Secondo quanto si evince da “The Sun”, i due sarebbero stati protagonisti di una ‘tweet war’ prima della partita che e` poi degenerata in un conflitto. Tuttavia, un portavoce dell’Arsenal ed Arsene Wenger hanno smentito tutto, minimizzando solamente a qualche parola di troppo, senza alcun contatto fisico.
da http://www.calcionews24.com/
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Gol: Aguero (83)
Arsenal L Fabianski, S Squillaci, J Djourou, L Koscielny, I Miquel (T Vermaelen, 80), Y Benayoun, E Frimpong, F Coquelin, A Oxlade-Chamberlain (A Arshavin, 87), M Chamakh, Park Chu-Young (Gervinho, 67)
Man City C Pantilimon, K Toure, N Onuoha, P Zabaleta, A Kolarov (S Aguero, 32), S Savic, N de Jong, A Johnson, S Nasri, O Hargreaves (A Razak, 79), E Dzeko
Referee: Lee Probert
Attendance: 60.028
Stadium: Emirates stadium
Nasri, un giocatore che meritava d'esser ricordato per come aveva giocato con la maglia dell'Arsenal, ma anche dimenticato in fretta per come è voluto andar via e sopratutto per quello che aveva detto dei tifosi dell'Arsenal.

Mito inglese. Sabato cult con mostra, riviste e presentazione di libri sul football anglosassone (London Calling)

L’appuntamento Made in England di SFERA nella Biblioteca del Calcio si fa sempre più ghiotto.

Sarà un sabato speciale, unico, da veri romantici del calcio.

Mostra di maglie storiche sulla nazionale e i club inglesi, riviste e libri ‘italiani’ sul football britannico, il magazine Fever Pitch, l’incontro con gli autori del nuovo saggio London Calling (Bradipo Libri), del programma tv Come una seconda pelle e del sito Passione Maglie.

Una miscela avvincente, affascinante, nel segno del mito del football in terra d’Albione. I curatori della mostra, Riccardo Morgigno Francesco Del Vecchio, ci scrivono in anteprima cosa accadrà Sabato 3 Dicembre (ore 11-18) nella Biblioteca del Calcio di Roma, a Piazza della Libertà.

Per i fans dell’Arsenal anche un motivo in più per esserci sabato. Presenteremo il libro sulla squadra più amata all’ombra del Big Ben dal titolo “London Calling” scritto a quattro mani da Max Troiani Luca Manes e prefato da Massimo Marianella, telecronista di Premier League per SKY SPORT.

Wenger: “Provai a prendere Hargreaves”

Arsene Wenger ha rivelato che in estate erano stati fatti dei sondaggi per il centrocampista canadese naturalizzato inglese, Owen Hargreaves, prima che quest’ultimo, svincolato dal Manchester United, non si fosse accorato col Manchester City. Wenger, che affrontera` il City in Carling Cup, ha ammesso: “E` difficile per un calciatore mancare diversi anni per infortunio. Owen pero` ha una grande forza mentale, era titolare per l’Inghilterra, anche se da anni e` come se non giocasse. Tutti ora sono felici di rivederlo in campo. Lo abbiamo seguito attentamente quando era al Bayern Monaco, ci siamo andati vicino al suo acquisto, ma lo United fece un’offerta importante. In estate ci avevo pensato, ma c’erano calciatori come Frimpong e Coquelin che tornavano alla base, mentre Song e Diaby riempievano gia` quella posizione”.

lunedì 28 novembre 2011

da Goal.com (London Calling)

L’Arsenal è la squadra più vincente e amata della capitale inglese. Vanta fan club in tutto il mondo, Italia compresa. Per conoscere tutti i segreti dei Gunners, le storie dei miti del passato come Herbert Chapman, Charlie George e Charlie Nicholas, ma anche del presente come Arsene Wenger e Titì Henry, ecco London Calling, il nuovo libro di Luca Manes e Max Troiani, edito da Bradipo Libri.Dalla prefazione di Massimo Marianella:C’era uscendo dalla metropolitana a sinistra un pretenzioso cartello. Welcome to Highbury the Home of Football. Pretenzioso certo, ma per me era molto vero. Era tutto quello che avevo sempre sognato. Londra, il calcio inglese, l’Arsenal. Quello per me era il calcio. E non stavo neanche guardando nessuna partita. Il profumo della storia. Il fascino di un mondo allora lontano che oggi la televisione satellitare ha avvicinato. Già la storia.
Quella vera non tutti, anche nell’era delle parabole, la conoscono bene e allora l’occasione di farci dentro “quattro passi” gustandosi le pagine di questo libro è da non perdere. Gli inizi della Football Association, i club che hanno alzato l’FA Cup per i primi anni e che adesso si trovano solo sull’albo d’oro. Poi l’Arsenal. Dall’attraversamento di Londra, ai trionfi e le delusioni compresse nelle due gestioni più significative. Da Chapman a Wenger. Tra la rivalità aspra col Tottenham e i ritratti di chi ha saputo farsi amare con la maglia dei Gunners. Alex James, Ian Wright, Titì Henry e soprattutto quel Charlie Nicholas che se avesse anche vinto qualcosa in più della Coppa di Lega gli avrebbero fatto un busto anche a lui ad Highbury.

Wenger deluso: "Due punti persi"

Si interrompe la rincorsa dell'Arsenal. Il pareggio all'Emirates contro il Fulham ha deluso molto Arsene Wenger, che a fine gara ha dichiarato: "Abbiamo pagato la fatica del turno di Champions League, non tutti hanno recuperato al meglio. Ma abbiamo comunque dimostrato grande voglia di vincere, soprattutto quando eravamo sotto. L'autogol è arrivato nell'unica loro occasione e nel nostro momento migliore. Peccato aver perso due punti in casa, ma almeno abbiamo tenuto l'imbattibilità delle ultime partite".

sabato 26 novembre 2011

PL ARSENAL-FUHLAM= 1-1


Gol: Vermaelen (og 65), Vermaelen (82),
Arsenal W Szczesny, T Vermaelen, P Mertesacker (Gervinho, 69), J Djourou, A Santos , A Arshavin (M Chamakh, 76), T Walcott, A Song, A Ramsey (A Diaby, 69), M Arteta, R van Persie
Fuhlam M Schwarzer, B Hangeland, C Baird, P Senderos , J Riise, D Etuhu , D Murphy, C Dempsey, B Ruiz (P Kasami, 75), M Dembele, B Zamora (A Johnson, 79)
Referee: M L Dean
Attendance: 60043
Stadium: Emirates stadium
Table: 34 Man City, 30 Man Utd, 28 Tottenham, 26 Newcastle, 25 Chelsea, 23 Arsenal, 22 Liverpool..

venerdì 25 novembre 2011

dal "Guerin Sportivo Blog" (London Calling)

Roberto Gotta dal sito del Guerin Sportivo e tra le colonne di Mister Football

E quando Londra chiama siamo tutti sull’attenti, anche se la capitale si sta un po’ involgarendo. London Calling nella sua accezione migliore dal punto di vista calcistico, partendo dall’Arsenal ed estendendosi al resto della metropoli, è però il titolo dell’ultimo libro dell’accoppiata Luca Manes-Max Troiani, già autori di Celtic Forever, e un filo che collega due grandi squadre (e due grandi città di calcio) identificabili per qualcosa di più che non il nome e la notorietà si nota immediatamente.
Sarebbe disonesto recensire un libro che non abbiamo (ancora) letto, ma vi potete fidare del giudizio di Mister Football, perché dietro a London Calling c’è la garanzia di studio, serietà e passione da parte degli autori. E su questo ribadiamo il concetto a costo di essere pedanti e scontrosi: troppo facile negli ultimi tempi gettarsi a denti scoperti sul calcio inglese, divenuto una sorta di passione collettiva (che raramente hanno basi solide), troppi che vi si dedicano per puro cinismo e calcolo commerciale, mentre va molto più seguito chi, come Luca e Max, l’attrazione verso quel calcio la prova da quando qui in Italia essere appassionati di calcio britannico voleva dire sentirsi mosche bianche, sportivi quasi bizzarri, persino sospetti. Erano i tempi in cui i media di una nazione in cui alle partite si sparavano razzi assassini e petardi da marina preferiva ironizzare sugli hooligans (orrendi, per carità) e qualsiasi accenno di simpatia verso quel tipo di calcio, che vinceva coppe europee senza stranieri se non altri britannici, zero argentini e zero brasiliani, veniva osservato con perplessità quando andava bene. È un calcio non perfetto e non del tutto pulito in alcuni aspetti (alcuni dei personaggi che vi circolano non ci piacciono per nulla), ma non ha ancora prodotto scandali come Calciopoli, ed è già qualcosa, anzi molto. Luca e Max, anche se più giovani dell’estensore di Mister Football, hanno compreso questa realtà prima che il calcio inglese fosse accessibile a tutti, e per questo motivo ogni loro opera è, ci ripetiamo, una garanzia.
Per completezza e correttezza, infine, ecco l’auto-descrizione del libro, alias sinossi, anche se Mister Football, che è un po’ ignorante, non sa cosa voglia dire, esattamente.
“Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili. Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali. E ancora finanza e musical. Londra è sinonimo di queste e di un’infinità di altre cose. Non poteva allora non essere sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi. L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club. Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese”…
… anche se, e qui si reinserisce il parere di Mister Football sulle ultime parole della sinossi, una volta scremato chi lo segue per moda senza averne compreso il reale spirito il numero scenderebbe di parecchio. Ma non è un peccato.

giovedì 24 novembre 2011

dal blog "The Melons Gazette" (London Calling)

The Melons Gazette, il blog di Daniele Melonihttp://melonsgazette.blogspot.com/

Alla fine anche la Regina,Elisabetta II ha dovuto ammetterlo, seppur per via del suo portavoce: anche lei tifa l'Arsenal, la squadra più vincente di Londra e una delle più conosciute dell'intero calcio europeo. Volendo si potrebbe partire così, da una tifosa eccellente come lo sono Nick Hornby, Colin Firth e Spike Lee, per raccontare la storia dell'Arsenal FC, ei fu Dial Square, e, in modo molto più indigesto per i tifosi del Tottenham, Woolwich Arsenal, quando i Gunners se ne stavano sul sud della Capitale britannica, senza dare fastidio ai loro ormai arcirivali del Nord.

Ma il libro di Max Troiani e Luca Manes, London Calling, editore Bradipolibri, è un viaggio tutt'altro che in business class nel cuore del calcio londinese e della squadra di un quartiere, Islington, capace di ergersi a una delle grandi potenze calcistiche europee con tifosi sparsi in tutto il mondo. Dici Arsenal e subito ti viene in mente il jersey rosso con le maniche bianche, le tradizioni scozzesi del team e il mitico stadio di Highbury, demolito nel 2006 per lasciare spazio al nuovo e insipido impianto di Ashburton Grove. Questi due giornalisti italiani, appassionati di football come solo chi una passione non se la sceglie ma gli resta attaccata addosso, hanno scritto un libro degno di Jon Spurling e Brian Glanville, gli aedi inglesi delle gesta del mitico impianto dove dal 1913 al 2006 l'Arsenal plasmò la sua storia. Un libro per Gunners e non solo. Come disse Irvine Welsh di Trainspotting: compratelo, rubatelo o fatevelo prestare. Non ve ne pentirete.

mercoledì 23 novembre 2011

CL ARSENAL-BORUSSIA DORTMUND= 2-1

L'Arsenal vince lo scontro diretto con il Borussia Dortmund e vola agli ottavi da prima. Dopo un primo tempo bloccato, la gara cambia volto nella ripresa: l'Arsenal passa al 49' con un bel colpo di testa di van Persie su cross dalla sinistra di Song. Il Dortmund accusa il colpo e, dopo essere stato graziato da Gervinho, subisce il raddoppio all'86' ancora da van Persie, lesto a sfruttare una sponda sul secondo palo di Vermaelen sugli sviluppi di un angolo dalla sinistra. Il Borussia riesce solo a siglare il gol della bandiera in pieno recupero con Kagawa che insacca di sinistro da pochi passi sfruttando un assist di Lewandowski.
da http://www.repubblica.it/
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Gol: VanPersie (49), VanPersie (86), Shinji Kagawa (90)
Arsenal  W Szczesny, T Vermaelen, P Mertesacker, L Koscielny (J Djourou, 83), A Santos, T Walcott (A Diaby, 85), A Song, A Ramsey , M Arteta, R van Persie, Gervinho (Y Benayoun , 74) Borussia Dortmund R Weidenfeller, M Hummels, L Piszczek, F Santana, M Schmelzer , S Bender (M Leitner, 25), K Grobkreutz, S Kehl (L Barrios, 64), M Gotze (I Perisic, 29), S Kagawa, R Lewandowski
Referee: Frank De Bleeckere
Attendance:
Stadium: Emirates stadium
Table: 11 Arsenal, 8 Mairselle, 7 Olympiakos, 4 Borussia Dortmund

da Beck is Beck il blog di Roberto Beccantini (London Calling)

Ecco il blog di Roberto Beccantini, http://www.beckisback.it/

da Felici e Scontenti (London Calling)

Anche il giornalista Antonio Felici ci ha "postato" nel suo blog, http://www.antoniofelici.it/ Un consiglio, Felici ha appena pubblicato un libro: Le pagine nere del Calcio

martedì 22 novembre 2011

dal sito UK Calcio (London Calling)

UKCalcio, http://www.ukcalcio.com/

La parabola di Arteta da Barcellona all'Arsenal

Sette anni fa, una figura importante del calcio spagnolo in Inghilterra telefonò a David Moyes e gli chiese: "Stai ancora cercando un centrocampista centrale? Qualcuno che detti i tempi all'attacco? Sei pronto a rischiare con un giocatore che resta spesso in panchina in una squadra che non sta girando al massimo?". All'epoca Mikel Arteta andava regolarmente in panchina nella Real Sociedad de Fútbol, ma il tecnico dell'Everton FC decise di seguire il suo istinto e di puntare su di lui. E raramente un giocatore straniero ha saputo adattarsi così bene allo spirito del club. Poi, dopo quasi 180 gare di Premier League giocate con il club di Liverpool, il centrocampista si è trasferito all'Arsenal FC a settembre. Nel frattempo, l'Everton era cresciuto insieme a lui: una nuova struttura per gli allenamenti, le serate europee e una finale di FA Cup, ma a 29 anni lo spagnolo voleva confrontarsi con una nuova sfida. Arteta è approdato all'Arsenal sulla scia di uno dei trasferimenti più complicati che si ricordino, quello che ha riportato Cesc Fàbregas all'FC Barcelona. Un addio che ha lasciato un vuoto profondo nello spogliatoio dei Gunners e ancor più in campo.  I paragoni con il connazionale si sono ovviamente sprecati, ma Arteta non gli ha dato troppo peso: "Se provassi a sostituirmi a Cesc, comincerei con l'approccio sbagliato. Io sono qui da poche settimane, mentre lui è rimasto otto anni. Per me sarebbe impossibile sostituirmi a lui sotto questo punto di vista".  Ma Arteta e Fàbregas non hanno condiviso solo il destino di fari di centrocampo dell'Arsenal. Entrambi, infatti, sono approdati a La Masia, l'accademia giovanile del Barcellona, nel 1987. Fàbregas aveva dieci anni e Arteta, 15. E anche se il N°8 dell'Arsenal è rimasto in Catalogna solo per due anni, quell'esperienza lo ha formato come giocatore. "Ho imparato a passare il pallone al Barcellona, allenandomi con giocatori come [Josep] Guardiola, Rivaldo, Luís Enrique e [Luís] Figo - racconta -. La prima volta in prima squadra ho giocato un'amichevole di pre-campionato contro l'Hertha Berlino, avevo 16 anni e sono entrato all'intervallo al posto di Guardiola. Dopo la partita mi ha parlato a lungo di tutto ciò che avevo fatto in campo. Non c'è un aiuto migliore che un giovane possa chiedere". All'Arsenal, dove è uno dei volti nuovi, ha il compito di portare la sua esperienza a centrocampo, qualcosa che cerca di fare anche fuori dal terreno di gioco. "Lo spogliatoio è lo specchio dei periodi difficili che si hanno in campo, o di quei 15, 20, 75 minuti quando la squadra soffre davvero. In quei momenti si vede come reagiscono i tuoi compagni, gli sguardi tra loro dicono tutto. Quando tutto sembra perso un buono spogliatoio si compatta. E' importantissimo". Poi c'è Arsène Wenger, un manager che deve dare sempre l'esempio quando qualcuno mette dubbi sulla filosofia del club. "Sono rimasto sorpreso da quanto sia diretto il suo messaggio - spiega Arteta -. I giocatori non ricevono 40 istruzioni. Wenger dà a un giocatore sei o sette idee ed è tutto. Dopo 20 minuti sai già cosa stai facendo". A 29 anni, Arteta ha accettato il rischio di trasferirsi a un club che sta attraversando il periodo più complicato dagli anni '90. Wenger è sicuro di poter ottenere il meglio da Arteta: "E' un giocatore completo, sa fare le due fasi ed è molto ambizioso. Tutti ingredienti per essere un giocatore perfetto per l'Arsenal". Dovesse aver ragione Wenger, il futuro dell'Arsenal sarebbe sicuramente più sereno.

sabato 19 novembre 2011

PL NORWICH-ARSENAL= 1-2

Bellissima partita, giocata a viso aperto da tutte e due le squadre, meraviglioso Van Persie autore della sua 110° rete con la maglia dell'Arsenal, ma non di meno è stato Walcott.. ispiratore di bellissime giocate. (foto reuters)
L’Arsenal FC doveva vincere sul campo del coriaceo Norwich City FC per agganciare momentaneamente il quarto posto in classifica. La squadra di Arsène Wenger riesce nell'impresa ed espugna 2-1 il campo dei Canarini, grazie alla doppietta del proprio bomber Robin van Persie.
Partita subito scoppiettante a Carrow Road con i Gunners che sfiorano più volte il vantaggio, ma al 16’ sono i padroni di casa a sbloccare il risultato. L’1-0 per i padroni di casa arriva grazie a Steve Morison, che sfrutta l’amnesia difensiva del tedesco Per Mertesacker, per realizzare a pochi passi dal portiere ospite Wojciech Szczęsny. La squadra di Wenger attacca con tutti i propri uomini e dopo due buone occasioni fallite, trova il pareggio al 26’ con il “solito” Van Persie che insacca sul perfetto assist di Theo Walcott.
Nella seconda frazione sono ancora gli ospiti a dominare, ma prima Aaron Ramsey e poi Gervinho falliscono due facili occasioni a tu per tu con John Ruddy. Al 59’ ci pensa ancora van Persie a portare in vantaggio i biancorossi, con un bel tocco sull’assist di Alex Song. Gli ospiti continuano ad attaccare a pieno organico con Walcott che all’87 colpisce il palo, ma i canarini riescono a limitare i danni e chiudere con un solo gol al passivo, nonostante le venti conclusioni in porta dell’Arsenal.
da Uefa.com
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Gol: Morison (16), VanPersie (27), VanPersie (59),
Norwich J Ruddy, L Barnett, M Tierney , R Martin, K Naughton, A Crofts, D Fox (E Bennett , 45), B Johnson, W Hoolahan (G Holt , 69), A Pilkington (S Jackson, 82), S Morison
Arsenal W Szczesny, T Vermaelen, P Mertesacker, L Koscielny, A Santos, T Walcott (J Djourou, 89), A Song, A Ramsey, M Arteta, R van Persie, Gervinho (Y Benayoun, 78)
Referee: P Dowd
Attendance: 26801
Stadium:  Carrow Road
Table: 34 Man City, 29 Man Utd, 25 Newcastle, 22 Chelsea, Tottenham & Arsenal, 19 Liverpool...

giovedì 17 novembre 2011

Chamakh consiglia: "Meglio con due punte"

Parlando ad Arsenal Player, magazine ufficiale del club londinese, Marouane Chamakh, attaccante marocchino dei Gunners, lancia un piccolo messaggio ad Arsene Wenger: "Sarebbe meglio per me se giocassimo con due attaccanti, ma questo è il sistema di gioco che si usa qui e lo rispetto molto. Una punta in più offrirebbe più chance per un altro giocatore. Il mio primo anno è andato molto bene in generale con questa maglia. Non ho giocato tanto, ma è stato un periodo di ambientamento. E’ bello militare in un club e in un campionato così importante”.

martedì 15 novembre 2011

da Alleniamo.com (London Calling)

Alleniamo.com, aggregatore di contenuti per allenatori di calcio, ha recensito il ns. libro. http://www.alleniamo.com/index.htm

dal blog, "Calcio Passioni" (London Calling)

Ringraziamo Diego Del Pozzo, per la recensione del nostro libro sul suo blog, calcio passioni.
http://calciopassioni.blogspot.com/
Diego è anche autore insieme a Vincenzo Esposito del libro:

Rock Around the Screen. 
Storie di cinema e musica pop - Liguori Editore  294 pagine, 24.50 euro

lunedì 14 novembre 2011

da "I miei articoli sul calcio inglese" il blog di Silvio Di Fede (London Calling)

http://silviodifede.blogspot.com/

BOOK. "London Calling, La storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben" di Mac Troiani (Bradipo Libri), 2011

Finalmente eccolo, London Calling, è il mio nuovo libro scritto insieme all'amico Luca Manes, con la bellissima prefazione di Massimo Marianella telecronista e noto tifoso dell'Arsenal. Edito dalla Bradipolibri, il libro parla della storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben.

Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili. Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali. E ancora finanza e musical. Londra è sinonimo di queste e di un'infinità di altre cose. Non poteva allora non essere sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi.  L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club.Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese.

domenica 13 novembre 2011

sabato 12 novembre 2011

da Arsenal italy Supporters Club (London Calling)

London Calling, è il nuovo libro di Luca Manes & Max Troiani (nostro socio), con la prefazione di Massimo Marianella, edito da Bradipolibri e parla della storia dell’ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all’ombra del Big Ben. Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili. Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali. E ancora finanza e musical. Londra è sinonimo di queste e di un’infinità di altre cose. Non poteva allora non essere sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi.

L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club.Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese.
(su autorizzazione del Presidente Stefano Maini)

giovedì 10 novembre 2011

da TuttoPremier.it (London Calling)

Il sito TuttoPremier.it dedica al libro uno spazio. http://www.tuttopremier.it/

L’Arsenal sbarca in Italia. A lezione da chi alleva campioni

Saper fare i “numeri” con il pallone, ma nel momento giusto. Esercitazioni brevi ma intense. Zero ostacoli alla creatività. È lo "stile Arsenal" della scuola di Wenger, che manda istruttori in giro per il mondo a spiegare il suo calcio
“Tempo fa abbiamo ricevuto la telefonata di un padre che voleva portare il figlio a Londra per fare un provino. Tentenno, e intanto chiedo: ‘Vediamo… quanti anni ha il ragazzo?’. Risposta: ‘Sei’. Ecco: questo non è il nostro lavoro”.
Renzo Revello è il Direttore dello Sviluppo del progetto “Arsenal Soccer Schools” in Italia, e di storie così ne potrebbe raccontare a bizzeffe.
La scuola calcio Arsenal, fabbrica di talenti, affascina e attira: soprattutto genitori convinti di avere tra le mani il futuro Messi.
Lo chiamano “l’Arsenal dei giovani”, va bene: ma a tutto c’è un limite. E un bambino di 6 anni, per quanto promettente possa essere, non deve essere sradicato dal suo mondo.
“Crescere il talento è l’obiettivo, rispettare il ragazzo la prima regola”: messe in chiaro le cose, Renzo Revello può svelare cosa sia realmente l’Arsenal Soccer Schools, progetto nato nel 1985 e oggi presente in oltre 20 Paesi, tra cui l'Italia.
“Non ci occupiamo di crescere giovani talenti italiani da portare in Inghilterra, sia chiaro, ma di esportare una filosofia. O meglio: esportare e importare cultura calcistica”.
Il motto è “Play the Arsenal way” e la filosofia è quella dettata dalle parole dello stesso Arsène Wenger: “Non dobbiamo necessariamente crescere dei campioni, ma far sì che un ragazzo possa diventare il miglior giocatore che può diventare”. Aiutarlo, insomma, ad esprimere al massimo il suo potenziale. Il progetto, sviluppato soprattutto nel nord Italia (con diverse sedi in Lombardia e Piemonte), prevede la formazione dei tecnici (con allenatori inglesi che aggiornano quelli italiani, fornendo indicazioni e strumenti didattici), l’organizzazione di camp estivi per i ragazzi (in cui, oltre a tanto pallone, è obbligatoria un’ora di lezione d’inglese al giorno), l’affiancamento dei tecnici delle società italiane affiliate. Il segreto degli allenamenti “stile Arsenal”? “Esercizi brevi, con intervalli frequenti – rivela Revello - I ragazzi sono cambiati: quelli di oggi sono capaci, contemporaneamente, di mandare un sms all’amico mentre sono al computer su facebook e hanno la tv accesa. La loro capacità di concentrazione ha durata ridotta, ma è intensa”. Ogni giornata di lavoro, poi, è dedicata a un diverso “fondamentale”: un giorno dribbling e conduzione della palla, un altro finte e saltare l’uomo, poi controllo e passaggio, tiro… “E infine, sempre, la partitella a tema, perché i ragazzi giocano principalmente per divertirsi”. Una filosofia riassunta in 7 lettere, quelle della parola Arsenal, in cui ognuna esprime un concetto base: Attitude (giusto approccio alla disciplina), Respect (rispetto), Skill (abilità), Energy (intensità nel lavoro), New thinking (innovazione), All for one (gioco di squadra), Learning (mai smettere di imparare). Due in particolare differenziano il calcio giovanile inglese da quello italiano. “Energy – dice Revello - perché le sedute di allenamento inglesi normalmente sono di 70’; noi italiani impieghiamo 2 ore per fare le stesse attività. Non solo: all’Arsenal insegnano sì gesti tecnici e “numeri” con il pallone, ma bisogna poi saperli trasferire nel contesto di gara, metterli al servizio dei compagni. Tanta tecnica, quindi, e tanto pallone: ma conversione immediata in situazioni reali”. Il secondo punto? L’innovazione. “All’Arsenal i bambini sono visti come i principali portatori di creatività, che poi il tecnico deve essere bravo a incanalare e gestire. L’Italia, soprattutto negli ultimi anni, ha sfornato grandi corridori, grandi colpitori di testa, ma poca gente capace di saltare l’uomo”. Chi avrebbe mai detto che avremmo preso lezioni di creatività dagli inglesi?
“Mi raccontava un ex giocatore professionista di aver portato suo nipote a un paio di allenamenti in una famosa scuola calcio in Italia – continua Revello - Mi disse: la parola che ho sentito di più in due giorni è ‘Scarica’. In Italia si pensa che il bravo giocatore sia il ragazzo che in campo fa esattamente ciò che gli dice l’allenatore. In realtà quello è un soldatino, e tra i soldatini è difficile trovare giocatori decisivi nei momenti cruciali, che abbiano la faccia tosta di prendersi la responsabilità di provare una giocata difficile”. Sembra l’elogio di Balotelli. Che, sarà un caso, ma è volato in Inghilterra.
di Vanni Spinella, http://sport.sky.it/

mercoledì 9 novembre 2011

da ArsenalItalia (London Calling)

Il blog italiano sull'Arsenal Football club, ci dedica la prima recensione, un grazie a Massimo Salerno, Presidente dell' Arsenal South Italy Est. 2007. http://www.arsenalitalia.com/

martedì 8 novembre 2011

Wilshere giura fedelta`: “Resto qui per sempre”

Jack Wilshere (19) intende “nascere e morire” come calciatore nelle fila dell’Arsenal. Il talento inglese, che ha preso in mano le redini del centrocampo dei “Gunners”, ha ormai tre anni di calcio professionistico alle spalle e desidera crescere ancora all’Emireates Stadium. Ad ammetterlo e` stato lo stesso Wilshere che, ai microfoni di “iFilm London” ha spiegato: “Lo prometto, restero` qui per sempre. Sono al club da quando ho nove anni ed ho imparato ad amarlo. Dai giorni di Vieira e Bergkamp, a quelli di Fabregas, ho visto tutte le transizioni della societa` e la crescita dei campioni. Abbiamo una serie di nuovi giocatori come Ramsey, Gibbs ed il sottoscritto, e speriamo di poter fare qualcosa di speciale”. Wilshere, al momento fuori per infortunio, ha poi parlato del suo recupero: “Al momento sta andando tutto molto lentamente ed e` frustrante. Dovrei tornare ad allenarmi a meta` Dicembre, poi penso di poter tornare a disposizione”.

MEMORABILIA. 1984 un piccolo gooner italiano.. Massimo Marianella.

Era il 1984, ed in un programme match dell'Arsenal scriveva un giovanissimo Massimo Marianella.. da sempre appassionato di calcio inglese e tifoso dell'Arsenal.

sabato 5 novembre 2011

PL ARSENAL-WEST BROMWICH= 3-0


Thomas Vermaelen ha appena segnato il secondo gol della partita e Theo Walcott lo festeggia. (foto reuters)
Robin Van Persie continua a coltivare la sua superba vena realizzativa aprendo le marcature contro il West Brom all’Emirates Stadium con il suo ottavo gol nelle ultime 4 partite in campionato. L’olandese insacca in tap-in dopo la conclusione di Walcott respinta da Foster (22’) e poi si traveste da uomo-assist per il raddoppio di Vermaelen al 40’: sinistro comodo per il belga da centro area. Un altro assist di Van Persie propizia poi il definitivo 3-0 di Mikel Arteta, autore di un gol di pregevole fattura. da http://it.eurosport.yahoo.com/
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Gol: Robin VanPersie (22), Thomas Vermaelen (39), Mikel Arteta (74)
Arsenal W Szczesny, T Vermaelen, L Koscielny, A Santos, C Jenkinson, T Walcott (A Arshavin, 78), A Song, A Ramsey (T Rosicky, 71), M Arteta, R van Persie, Gervinho (Y Benayoun, 72)
West Bromwich B Foster, B Jones, G McAuley, J Olsson, J Thomas, J Morrison, Z Gera (S Tchoyi, 63), C Brunt, G Dorrans (G Thorne, 81), S Reid, S Cox (Y Mulumbu, 71)
Referee: M Oliver
Attendance: 60.091
Stadium: Emirates stadium
Table: 5. Tottenham, Liverpool & Arsenal 19pts, 8. Aston Villa 15pts, 9. Norwich 13pts...

martedì 1 novembre 2011

CL ARSENAL-MAIRSELLE= 0-0

Theo Walcott in attacco, contro la difesa del Marseille. foto John Sibley/Action Images
Nessun verdetto definitivo dopo il quarto turno nel gruppo F. Arsenal e Marsiglia si dividono la posta, mentre il Borussia Dortmund batte l'Olympiakos e torna a sperare nella qualificazione. Ne' vinti ne' vincitori nel big match del quarto turno. Non che non ci abbiano provato, tutt'altro. Entrambe le squadre hanno costruito occasioni importanti non sfruttate a dovere, ma alla fine ha prevalso la paura di perdere e la consapevolezza che un punto a testa rappresenta un buon viatico in vista degli ultimi due turni decisivi per il passaggio agli ottavi. L'Arsenal, stasera meno brillante rispetto alle piu' recenti uscite, resta al comando con otto punti; il Marsiglia, apparso in crescita, consolida il secondo posto con sette. Di Walcott e Ramsey per i Gunners, Ayew e Remy per i francesi le palle gol piu' rilevanti in cima a una sfida sempre incerta e combattuta.
da http://it.eurosport.yahoo.com/
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Arsenal: W Szczesny, T Vermaelen, P Mertesacker, A Santos, C Jenkinson, T Walcott, A Song, A Ramsey (T Rosicky , 66), M Arteta, Park Chu-Young (R van Persie, 62), Gervinho (A Arshavin, 77)
Mairselle: S Mandanda, R Fanni, S Diawara, J Morel, N N'koulou, M Valbuena (L Gonzalez, 74), B Cheyrou, A Diarra , L Remy (M Amalfitano, 69), A Ayew, J Ayew (A-P Gignac, 84)
Referee: Paolo Tagliavento
Attendance: 59.961
Stadium:Emirates stadium
Table: 8 Arsenal, 7 Mairselle, 4 Borussia Dortmund, 3 Olympiakos

Arsène Wenger, tecnico dell'Arsenal: Abbiamo difeso molto bene, provando anche a vincere, ma ci è mancata la qualità per concretizzare le occasioni. Aaron Ramsey ne ha avute un paio, così come Robin van Persie nel secondo tempo. Nel complesso è stata una partita molto difficile. Il Marsiglia è stato imponente dal punto di vista fisico e ci ha sbarrato sempre la strada. Eravamo un po' fuori condizione dopo la vittoria di sabato contro il Chelsea.
Lasciare Robin in panchina è stata una scommessa che non ha pagato, ma lui era molto stanco. Ho deciso di lasciarlo a riposo, anche se lui ha avuto la possibilità di segnare dopo il suo ingresso. Ora vogliamo vincere in casa contro il Borussia, ma in generale siamo in buona posizione. Inoltre, è stato importante non subire gol.