domenica 30 aprile 2017

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 2-0



La battaglia al titolo non è ancora compromessa e il Tottenham fa di tutto per ritardare l'esultanza del Chelsea, ora a +4 con quattro giornate ancora da giocare. La squadra di Pochettino vede comunque il bicchiere mezzo pieno visto che il successo sull'Arsenal serve per rafforzare il 2° posto da ipotetici attacchi di Liverpool, City e United. Come non citare poi il St Totteringham's Day, festa adibita ai soli tifosi dell'Arsenal che festeggiavano la matematica certezza di arrivare meglio piazzati in classifica rispetto ai rivali degli Spurs. È successo per 21 stagioni da fila, questa volta - invece - è stato proprio il contrario, con la matematica arrivata proprio con un derby perso per 2-0 a White Hart Lane. Buon avvio del Tottenham che ci prova subito con Kane, anche se la conclusione del bomber degli spurs viene smorzata. Occasioni anche per Alderweireld, Alli ed Erkisen (traversa a due passi dalla porta) ma nessuno trova il bersaglio, mentre l'Arsenal mette fuori la testa al 38' con il tentativo di Ramsey che mette a dura prova Lloris. Anche Čech è chiamato in causa poco dopo, ma c'è la risposta del ceco sulla conclusione di Vertonghen che si era ritrovato il pallone tra i piedi sugli sviluppi di un corner. Il secondo tempo incomincia sotto la falsariga del primo, con il Tottenham più propositivo anche se Čech continua a fare buona guardia, con l'ottimo intervento sulla conclusione di Wanyama da fuori area. Al 55' arriva il gol del vantaggio per gli spurs grazie al tap-in vincente di Alli che arriva prima di tutti dopo la respinta di Čech su Kane. Neanche il tempo di sistemarsi e l'Arsenal subisce un altro attacco con Gabriel Paulista costretto al fallo su Kane in area: per l'arbitro è rigore e dal dischetto Kane non sbaglia, lasciando immobile Čech. La reazione dell'Arsenal è troppo timida ed è ancora il Tottenham a sfiorare il gol con Vertonghen, Kane e Alderweireld ma Čech dice di nuovo di no, non volendo perdere la faccia a White Hart Lane. da http://it.eurosport.com/
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Goals: 55'Dele, 58'Kane(pen.),
Tottenham Hotspur: Lloris; Trippier (Walker 88), Alderweireld, Vertonghen, Davies; Dier, Wanyama; Son (Dembele 79), Eriksen, Dele (Sissoko 91); Kane
Unused subs: Vorm, Wimmer, Janssen, N'Koudou
Arsenal: Cech; Gabriel (Bellerin 75), Koscielny, Monreal; Oxlade-Chamberlain, Ramsey, Xhaka (Welbeck 65), Gibbs; Ozil, Sanchez; Giroud (Walcott 81)
Unused subs: Ospina, Holding, Coquelin, Iwobi
Bookings: Gabriel 70, Giroud 73, Monreal 76, Kane 72,
Referee: Michael Oliver 
Attendance: 31.811
Table. 81.Chelsea, 77.Tottenham, 66. Liverpool, Manchester City, 65. Manchester United, 60.Arsenal, 58. Everton, 44.West Bromwich... 

sabato 29 aprile 2017

Arsenal, prosegue la protesta dei tifosi: Londra colorata con "#Wengerout"

Continua la battaglia interna tra i tifosi dell'Arsenal pro e contro il rinnovo del contratto al francese Arsene Wenger. E mentre l'interessato evita accuratamente di parlare dell’argomento, i suoi detrattori alzano il tiro delle proteste, anche con iniziative spettacolari come quella messa in scena venerdì sera.
#wengerout. Questo l'hashtag utilizzato dalla frangia ostile allo storico manager dei Gunners per fidelizzare i tifosi contrari ad un prolungamento del suo contratto. L'attuale sesto posto in classifica e la bruciante eliminazione dalla Champions League agli ottavi di finale con la doppia sconfitta per 5-1 subìta dal Bayern Monaco di Carlo Ancelotti, infatti, stanno minando forse irrimediabilmente un rapporto già in crisi da diverse stagioni. L'ultima azione attuata per scoraggiare il manager francese a restare alla guida dell'Arsenal e per dare un segnale forte alla dirigenza dello scontento che ormai pervade la maggior parte dei supporter, è stata davvero sorprendente. Grazie all'ausilio di uno speciale macchinario, infatti, alcuni tifosi hanno proiettato prima sull’esterno del vecchio stadio Highbury e poi su quello dell’Emirates Stadium un fascio di luce che ha rilasciato la scritta "#Wenger out". Il messaggio è stato poi riportato anche sul famoso Marble Arch, l'arco di marmo situato nei pressi di Hyde Park. Prima di quest'ultimo atto, il gruppo anti-Wenger si era messo in mostra lo scorso 18 marzo facendo volare un piccolo aereo sopra lo stadio del West Bromwich Albion (match terminato 3-1 per i padroni di casa) con uno striscione legato alla coda che riportava la scritta: "No new contract #Wenger Out". Il contratto del francese scadrà al termine di questa stagione e forse, dopo ventuno anni, sarà addio. da http://www.gazzetta.it/

mercoledì 26 aprile 2017

PL ARSENAL-LEICESTER= 1-0



Il sogno resta vivo. Non poteva esserci altro risultato al di fuori di un successo stasera per gli uomini di Wenger; e successo è stato, seppur faticato, bruttino, sudato e certamente un po’ fortunato. E’ infatti un tiraccio di Monreal a 4 minuti dalla fine a regalare i 3 punti che tengono vivo il sogno Champions dell’Arsenal, che dal 1999 partecipa ininterrottamente alla massima competizione al mondo per club, ma che quest’anno rischia seriamente di doverne fare a meno. Il gol di Monreal infatti – o meglio, l’autogol di Huth (senza la deviazione del tedesco il tiro sarebbe finito ampiamente a lato) – vale ai Gunners la possibilità di riportarsi a -4 dal Manchester City e mette pepe a un weekend di passioni: l’Arsenal infatti farà visita al Tottenham per un north London derby dove l’imperativo per entrambe dovrà essere quello di vincere. Di certo ai Gunners servirà qualcosa in più di quello fatto vedere oggi, ma si sa, contro il Tottenham, è sempre una partita a sé stante. L’Arsenal parte col solito possesso, il Leicester con i soliti 10 uomini dietro la linea del pallone, e dal primo tempo si ha la più classica delle trame, con le Foxes a chiudersi per poi ripartire. Le occasioni migliori però sono proprio degli uomini in blu, che per ben due volte con Mahrez vanno vicino al gol del vantaggio. Solo nel finale di tempo l’Arsenal si sveglia, ma la traversa di Sanchez con un gran tiro da fuori area è tanto netta quanto emblematica: per creare una vera occasione infatti i Gunners hanno dovuto calciare dai 28 metri.
Trama che non cambia nemmeno nella ripresa e che esclusi un paio di buoni interventi di Schmeichel racconta di un Leicester City quasi mai in reale difficoltà. Lo sterile possesso dell’Arsenal è però premiato al minuto 86, quando dagli sviluppi di un corner Monreal ributta dentro il pallone in una specie di tiro-cross che prende il petto di Huth: il pallone va all’angolino e questa volta il portiere danese del Leicester non può nulla. E’ un colpaccio vero però dalla furibonda mischia al 94’ nell’area dei Gunners il Leicester raccoglie solo un po’ di proteste per un presunto tocco di mano di Paulista. Arsenal che torna in corsa per la Champions; Leicester che non può ancora dirsi matematicamente salvo. da http://it.eurosport.com
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Goals: 86'Og.Huth,
Arsenal: Cech 6.5; Gabriel 5, Koscielny 6.5, Monreal 6; Bellerin 7, Coquelin 5 (Ramsey 75min), Xhaka 5, Gibbs 5 (Welbeck 68, 5); Walcott 5 (Giroud 75, 5), Sanchez 5.5, Ozil 5. Subs: Oxlade-Chamberlain, Iwobi, Martinez, Elneny.
Leicester: Schmeichel 6; Simpson 6, Benalouane 6 (Gray 90), Huth 6.5, Fuchs 6; Mahrez 5, Drinkwater 6, Ndidi 6.5, Albrighton 6; Ulloa 6 (Okazaki 69, 5), Vardy 5. Subs: Chilwell, Musa, King, Amartey, Zieler
Yellow cards: Benalouane, Fuchs, Simpson, Huth,  Xhaka, Sanchez 
Referee: Mike Jones (Cheshire) 
Attendance: 59.829
Table. 78.Chelsea, 74.Tottenham, 66. Liverpool, 64. Manchester City, 63. Manchester United, 60.Arsenal, 58. Everton, 44.West Bromwich... 

lunedì 24 aprile 2017

Wenger blinda Chamberlain: “Deve restare altri dieci anni”

Le trattativa per il rinnovo del contratto di Alex Oxlade-Chamberlain con l’Arsenal, è in fa se di stallo e i rumors sulla sua cessione in estate aumentano. MaArsene Wenger spera che il suo giocatore possa restare ancora a lungo con i Gunners; ecco quanto dichiarato dal tecnico dei londinesi al Sun: “Voglio che Alex faccia parte dell’Arsenal per altri 10 anni. Su di lui si stanno facendo molte speculazioni e lo posso capire. Lui è un grande giocatore, e viviamo in un mondo dove gli agenti si relazionano spesso con la stampa e rivelano cose che non dovrebbero. Le cose sono cambiate molto rispetto a 20-30 anni fa. Oggi non importa dove si firma, l’importante è fare i soldi”. da http://www.itasportpress.it/

domenica 23 aprile 2017

FAC ARSENAL-MANCHESTER CITY= 2-1 e.t.




A caccia del record solitario. L’Arsenal di Wenger trova il modo di invertire la rotta nel corso di una stagione deludente, l’ennesima, rispetto alle iniziali ambizioni dei Gunners. Nella semifinale di Fa Cup contro il Manchester City di Guardiola, servono i supplementari per definire la seconda finalista che contenderà il trofeo, il più antico del mondo, al Chelsea di Antonio Conte.

Inizia male il match per il City che deve subito rinunciare a David Silva, pochi minuti dopo una sua occasione da gol, per infortunio: al posto dello spagnolo fa l’ingresso in campo Sterling. Dopo un primo tempo privo di emozioni, al 62′ Aguero firma il gol del vantaggio: Touré ruba palla e lancia l’argentino in profondità che a tu per tu con Cech non sbaglia. La reazione dell’Arsenal non tarda ad arrivare e Monreal pareggia i conti con una zampata di sinistro sugli sviluppi di un cross di Chamberlain. Il risultato non cambia e si va ai supplementari dove al 101′ Alexis Sanchez approfitta di una mischia in area per superare Bravo. L’Arsenal resiste e protegge il parziale nonostante l’assalto finale nei due minuti di recupero e può cullare il sogno di alzare la tredicesima Fa Cup della sua storia: sarebbe record, nessun club inglese ha fatto meglio. Però prima bisognerà superare l’ostacolo Conte il 27 maggio a Wembley ma nel frattempo le grida ‘Wenger out’ possono aspettare. da http://www.sportface.it/
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Goals: 62'Aguero, 71'Monreal, 100'Sanchez,
Arsenal: Cech 6, Gabriel 8, Koscielny 8, Holding 8, Oxlade-Chamberlain 8 (Bellerin 115, 6.5), Ramsey 7, Xhaka 7, Monreal 7.5, Ozil 6 (Coquelin 118), Sanchez 7, Giroud 6,5 (Welbeck 83, 6.5). Subs not used: Martinez, Gibbs, Walcott, Iwobi
Manager: Arsene Wenger 8 
Man City: Bravo 5, Jesus Navas 6, Kompany 6, Otamendi 6, Clichy 6, Toure 7, Fernandinho 7 (Fernando 99, 6), De Bruyne 6, Silva 5 (Sterling 23, 6) (Iheanacho 116, 6 ), Sane 5, Aguero 6 (Delph 99, 6). Subs not used: Caballero, Zabaleta, Kolarov
Manager: Pep Guardiola 5
Booked: Otamendi, Fernandinho, De Bruyne, Sane, Delph, Xhaka, Sanchez 
Referee: Craig Pawson 
Attendance: 85.725 

mercoledì 19 aprile 2017

Arsenal, i programmi per la prossima stagione: c'è ancora Wenger

Sembrava che lo storico rapporto tra Arsène Wenger e l'Arsenal fosse destinato a concludersi in cifra tonda, vent'anni, al termine di questa stagione. Il manager francese è ai minimi storici in termini di consenso da parte dei Gunners, anche nell'ultima partita al Riverside Stadium, vinta per 2-1 contro il Middlesbrough, sono stati esposti degli striscioni che lo invitano ad andarsene e chiudere questa pagina di storia del club di Londra. Il dibattito è ormai aperto da mesi, tra i pochi che lo vorrebbero ancora su quella panchina e i tanti che invece vorrebbero cambiare.
Un confronto che ha portato a varie contestazioni nel corso di questa stagione, in cui l'Arsenal sta lottando per arrivare almeno al quarto posto valido per i preliminari di Champions League. Questo ha alimentato lo stato d'insoddisfazione dei Gunners, che non riescono a vincere la Premier League dal lontano 2003. Il malcontento ha raggiunto toni esasperati, provocando addirittura risse tra gli stessi tifosi dell'Arsenal.
Tanti sperano ancora che Arsène Wenger se ne vada al termine della stagione e che al suo posto, magari, possa arrivare Massimiliano Allegri, uno dei nomi accostati alla panchina londinese per l'annata 2017/2018. Lo stesso manager francese, dopo l'ennesima domanda sul suo futuro, ha risposto acidamente: "Il prossimo anno continuerò ad allenare, o qui o altrove". Tutti fattori che sembrano portare all'inevitabile separazione. Che però non è così scontata, visto che la società sta strutturando la programmazione per il prossimo campionato e, al momento, questa prevede la presenza di Wenger in panchina.
Non è finita, perché secondo quanto si apprende dai media britannici i contestatori di Arsene Wenger non avranno vita facile per almeno altri due anni. Dovrebbe infatti essere questo il prolungamento che firmerà il manager francese con l'Arsenal proseguendo così un percorso iniziato 20 anni fa, che ha portato al club londinese molti successi e altrettante delusioni. All'interno delle sue mansioni per la prossima stagione, Wenger avrà il compito di supervisionare un processo di rifondazione della squadra, sia dal punto di vista degli acquisti che delle cessioni. Tra i primi obiettivi c'è il terzino sinistro dello Schalke 04 Sead Kolasinac, a cui è già stato offerto un contratto di quattro anni pur di battere la concorrenza del Milan. Questo significherebbe in automatico l'addio del 31enne Nacho Monreal, che probabilmente tornerà in Spagna. L'Arsenal vorrebbe invece confermare Kieran Gibbs proponendogli un nuovo contratto: qualora rifiutasse, le alternative sono Kieran Tierney del Celtic e Ryan Sessegnon del Fulham. Altri giocatori ai quali sarà proposto il rinnovo sono Alex Oxlade-Chamberlain (richiesto da Liverpool e dalle due squadre di Manchester) e Jack Wilshere (non così convinto di restare), entrambi in scadenza a giugno 2018. Ma a prescindere dagli interpreti, il direttore d'orchestra dovrebbe essere ancora lui, come confidato dallo stesso Wenger ad alcuni tifosi dell'Arsenal qualche settimana fa. Come riportato dal Mirror, ne sono convinti anche gli stessi calciatori, che non si aspettano nessuna novità. Sembrava che lo storico rapporto si dovesse interrompere a 20 anni. Ma ora è molto più probabile che arrivi a 21, forse 22. dahttp://www.foxsports.it/

lunedì 17 aprile 2017

PL MIDDLESBROUGH-ARSENAL= 1-2




Almeno per qualche giorno, il contestatissimo Arsene Wenger può finalmente respirare. I piazzamenti Champions sono ancora abbastanza lontani, ma intanto il primo passo verso l'avvicinamento a City e compagnia è compiuto: il 2-1 al Middlesbrough nel Monday Night della trentatreesima giornata vale tantissimo, perché tiene in vita le speranze dei Gunners. Oltre a cancellare, seppur parzialmente, l'onta dello 0-3 nel derby col Crystal Palace. Sotto la pioggia incessante che bagna il Riverside Stadium il protagonista è Alexis Sanchez, che segna lo 0-1 e apre l'azione del gol della vittoria firmato da Özil. In mezzo il pari di Negredo, bello quanto inutile. L'ennesimo passettino verso il baratro per un Boro a cui si può imputare poco o nulla dal punto di vista di grinta e impegno, ma che proprio non riesce a vincere: non accade ormai da 4 mesi esatti. Le occasioni per rimontare sull'onda dell'entusiasmo del pari, la squadra di Agnew le avrebbe pure, però non le sfrutta. E così a prevalere sono i londinesi, che a fatica rimangono lì, poco dietro le prime, e provano a sognare ancora: i punti di distacco dal quarto posto sono 7, ma con una gara in meno. Poca qualità ma parecchia volontà per il Middlesbrough, che nei primi minuti qualche grattacapo all'Arsenal lo crea: Leadbitter non trova la porta da lontano, Negredo viene murato per due volte in area da Holding. De Roon segna, ma in netta posizione di fuorigioco, e così dal 25' i Gunners iniziano a carburare: in due minuti hanno la palla buona Ramsey e Sanchez, ma prima Barragan e poi Guzan fanno buona guardia sui tentativi avversari. La rete del vantaggio ospite arriva al 42': punizione ingenuamente concessa proprio al limite da Clayton, che consente allo stesso Sanchez di scavalcare la barriera e lasciare immobile Guzan per lo 0-1. Un gioiello.

5 minuti nella ripresa e il Boro perviene al pari: centro tagliato di Downing, Negredo elude la marcatura di Koscielny e in spaccata ravvicinata non lascia scampo all'incolpevole Cech. È l'inizio di un momento favorevole ai padroni di casa, che però non lo esplorano fino in fondo: il ceco è provvidenziale sul tuffo di testa di Ayala, ergendosi a baluardo per evitare il tracollo. E così l'Arsenal, dopo aver sofferto, si riorganizza. Manca il nuovo vantaggio con Özil (bravo Guzan in uscita), poi lo trova al 71': lob di Sanchez per Ramsey, appoggio per lo stesso tedesco che col destro trova il fondo della rete. Finale di passione, con l'highlight di una grande opportunità per Gibson: sulla sua deviazione ravvicinata, però, Cech è un gatto e blinda il risultato. da http://it.eurosport.com
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Goals: 42'Sanchez, 50'Negredo, 71'Ozil,
Middlesbrough: Guzan 6.5; Barragan 7, Gibson 7, Ayala 6.5, Fabio 6 (Friend 17, 7); Clayton 6.5, De Roon 6.5 (Gestede 79), Leadbitter 7; Ramirez 6.5 (Traore 68, 6), Downing 7; Negredo 7 Subs not used: Konstantopoulos, Bernardo, Bamford, Forshaw
Arsenal: Cech 6; Gabriel 6, Koscielny 6, Holding 6; Oxlade-Chamberlain 7, Xhaka 6, Ramsey 6, Monreal 6; Sanchez 7 (Coquelin 90), Ozil 7 (Bellerin 90); Giroud 6,5. Subs not used: Gibbs, Walcott, Iwobi, Martinez, Elneny
Booked: Oxlade-Chamberlain, Gabriel, 
Leadbitter, Gestede
Referee: Anthony Taylor
Attendance: 31.298

Table. 75.Chelsea, 71.Tottenham, 66. Liverpool, 64. Manchester City, 60. Manchester United, 57.Arsenal, Everton, 44.West Bromwich... 

venerdì 14 aprile 2017

L’Arsenal senza Champions rischia il primo bilancio in rosso dal 2002

Con il rischio di non qualificarsi alla Champions League nella prossima stagione l’Arsenal vede all’orizzonte per la prima volta dal 2002 la concreta possibilità che il bilancio 2017 si chiuda in perdita per un valore intorno ai 30 milioni di euro.
Nei mesi scorsi CF calcioefinanza.it aveva evidenziato – analizzando i conti degli ultimi anni – il particolare modello di business del club londinese, che ha privilegiato la stabilità alle vittorie negli ultimi due decenni in cui Arsene Wenger è stato alla guida della squadra, e che – soprattutto – nemmeno la costruzione dello stadio Emirates aveva messo in difficoltà dal punto di vista economico come potrebbe accadere ora in caso di mancato approdo nell’Europa che conta. Complessivamente Wenger ha saputo condurre la propria squadra sempre ai primi 4 posti di un campionato difficile come la Premier League e detiene anche il record di 18 partecipazioni consecutive in Champions League.
Non farcela per il 19esimo anno avrebbe risvolti pesanti che ripropongono per tutti i top club il tema della necessità di un business model che possa prescindere dagli incassi Champions. L’ultima perdita dell’Arsenal – come detto – si è registrata nel 2002 con un rosso di 20,6 milioni di sterline.

Negli anni successivi la vendita immobiliare del vecchio Highbury ha contribuito ad alti profitti, in particolare tra il 2008 e il 2012. Nel 2016, tuttavia, gli utili sono scesi a 2,9 milioni di sterline, il punto più basso in 14 anni.
La prospettiva di guadagnare 17 milioni di sterline dall’Europa League anzichè i 45 milioni degli ultimi anni di Champions League darebbe una frenata ai conti.
L’Arsenal è sulla buona strada per realizzare un profitto in questa stagione, in particolare con i soldi del nuovo accordo sui diritti tv della Premier League. Tuttavia, soprattutto se il club dovesse spendere pesantemente su nuovi acquisti per potersi rilanciare, l’ipotesi di rosso è concreta. E i margini di manovra non sono moltissimi, anche perchè – ad esempio – il club ha già i più alti prezzi dei biglietti nel calcio inglese. da http://www.calcioefinanza.it

giovedì 13 aprile 2017

ARTICOLO. Condividere lo stesso stadio fra squadre rivali.

Condividere lo stesso stadio fra squadre rivali può essere un'ipotesi inaccettabile a certe latitudini calcistiche. Scopriamo la storia di quando Arsenal e Tottenham si comportarono da buoni vicini di casa.
A pensarci oggi sembra impossibile. Con il Tottenham obbligato a giocare la prossima stagione, 2017/2018, in uno stadio temporaneo - in attesa del completamento dei lavori del nuovo impianto - il "no" dell'Arsenal è sempre stato ribadito piuttosto fermamente.

"Non ne abbiamo bisogno e nessuno ce l'ha chiesto. Abbiamo faticato molto per costruirci il nostro stadio",dichiarava Wenger a inizio 2016. Di offrire ospitalità ai rivali storici in casa propria non se ne parla, un gesto probabilmente fuori dal tempo nel calcio attuale.

Ma c'è stato un momento della storia in cui l'Arsenal offrì al Tottenham l'utilizzo del proprio stadio. E il Tottenham, successivamente, ricambiò il favore.
Una storia di cavalleria e di gentiluomini che ci porta negli anni '20 e '40 del Novecento, in concomitanza con le due guerre mondiali. Se oggi l'Arsenal si rifiuterebbe categoricamente di ospitare il Tottenham all'Emirates Stadium (con grande sollievo dei suoi tifosi), durante la I Guerra Mondiale offrì l'utilizzo di Highbury ai "cugini", mentre White Hart Lane era stato chiuso e rilevato dal Dipartimento della Guerra britannico.
Lo stadio degli Spurs era stato temporaneamente trasformato in fabbrica di armamenti nel settembre 1916, in particolare per la produzione di maschere antigas. L'Arsenal decise di offrire l'utilizzo di Highbury, così come fece il Clapton Orient - oggi Leyton Orient - con il suo Millfields Road.
Il Tottenham esordì ad Highbury, come squadra di casa, il 16 settembre 1916, perdendo 2-3 contro il Luton Town in una partita del "London Combination" ⁽*⁾, torneo regionale per le squadre di Londra, istituito negli anni della guerra dopo lo stop dei campionati ufficiali.
6.000 persone accorsero per quella gara e, nei tre anni successivi, gli Spurs giocarono un totale di 32 partite ad Highbury, l'ultima contro il QPR, il 12 aprile 1919.
Così com’era accaduto per gli Spurs, anche l’Arsenal si trovò a dover fare i conti con le conseguenze della guerra. Durante il secondo conflitto mondiale, Highbury venne trasformato in presidio ARP – Air Raid Precautions, centro di controllo e prevenzione dagli attacchi aerei che potevano colpire Londra.

I Gunners non avevano più un campo dove giocare le proprie partite e il Tottenham, memore dell’ospitalità offerta nel 1916, ricambiò il favore, offrendo l’utilizzo di White Hart Lane.
La prima gara “casalinga” dell’Arsenal a White Hart Lane si giocò il 21 ottobre 1939: terminò con una vittoria per 8-4 contro il Charlton in uno dei campionati locali organizzati nella pausa bellica forzata, la South A Division – che l’Arsenal finirà per vincere nella primavera successiva.

Furono 8.934 gli spettatori di Arsenal-Charlton ma va detto che alcuni settori di White Hart Lane non erano aperti al pubblico. Durante la guerra, infatti, non era permesso radunare troppe persone in un solo luogo, per motivi di sicurezza. Inoltre alcune parti dello stadio del Tottenham erano utilizzate come magazzino per conservare gli oggetti e gli effetti personali degli abitanti del quartiere che avevano dovuto abbandonare le proprie case durante i bombardamenti.
L’Arsenal – che poi si ritroverà lo stesso Highbury bombardato durante il conflitto – giocherà un totale di 133 partite a White Hart Lane, compresa un’amichevole contro la Dinamo Mosca il 21 novembre 1945, durante il tour britannico della squadra russa.
Leggenda vuole che i Gunners abbiano mantenuto il blu nei calzettoni anche negli anni del secondo dopoguerra, come gesto di riconoscenza nei confronti dei cugini/rivali. È in realtà improbabile confermarlo, dato che il blu era presente nella divisa dell’Arsenal già dagli anni ’20.


Successivamente, verso la fine degli anni ‘70, tornò in auge l’idea di uno stadio condiviso fra Tottenham e Arsenal. Non più per cause esterne ma per un ambizioso piano di rinnovamento che coinvolgeva il destino dell’Alexandra Palace. Le sorti dell’enorme palazzo vittoriano a nord di Londra – oggi famoso come sede di concerti e grandi eventi, tra cui le finali mondiali di freccette – erano argomento di dibattito e si era fatta largo l’idea di demolirlo, costruendo al suo posto un nuovo stadio da 70.000 posti che ospitasse Arsenal e Tottenham - e anche la Nazionale inglese (con tanti saluti a Wembley, evidentemente).

L’idea, sul momento, parve così esaltante da far titolare al Daily Express un fiducioso “ARSENAL HOTSPURS!”, consigliando anche alle squadre di Manchester e Liverpool di seguire presto l’esempio. Si pensò anche a nuove linee e metodi di trasporto dal centro di Londra (tra cui una monorotaia!) verso il “nuovo” stadio, per rendere praticabile un’idea che in realtà non lo era e che, nel 1979, venne definitivamente accantonata.
Nonostante lo stadio condiviso sia, quindi, una consuetudine "normale” alle nostre latitudini, è improbabile replicarlo nell’ambito inglese, dove la forte appartenenza locale del Club si rivela principalmente nella proprietà dell'impiantoo.
Ma, al netto di qualche proposta più o meno credibile, c’è stato un momento in cui Arsenal e Tottenham si prestarono a vicenda le chiavi di casa, mettendo da parte la rivalità e comportandosi secondo le norme del buon vicinato.
⁽*⁾ il London Combination, dopo la ripresa dei campionati, si trasformò in "Football Combination", torneo dedicato alle squadre riserve dei Club professionistici dell'Inghilterra del sud, Midlands e Galles. Con l'avvento della nuova Reserve League della Premier League, il Football Combination perse rilevanza e dal 2012 non è più attivo.
di Antonio Cunazza, da http://www.archistadia.it

Il Totteringham Day quest’anno non ci sarà

Dalla stagione 1992/93, l’annata inaugurale della Premier League, il Tottenham è riuscito a chiudere la stagione davanti all’Arsenal soltanto nel 1994/95: sono 21 stagioni che non riesce a replicare. È così che nasce il St.Totteringham’s Day, il punto della stagione di Premier League in cui il Tottenham non può più finire davanti agli odiati rivali dell’Arsenal. I tifosi dei Gunners festeggiano ogni anno in un momento diverso dell’anno. Dal 1995 l’appuntamento varia a seconda della situazione di classifica delle due squadre, ma è un appuntamento divenuto ormai celeberrimo.
Lo scorso anno i tifosi dei Gunners hanno dovuto attendere fino all’ultima giornata per celebrare l’appuntamento: il Tottenham, che veniva dalla sconfitta per 2 a 0 sul campo del Chelsea con cui aveva detto addio al titolo di Premier, cadeva per 5 a 1 a Newcastle. Con la vittoria dell’Arsenal per 4 a 0 sul retrocesso Aston Villa all’Emirates Stadium, i tifosi dei Gunners potevano finalmente festeggiare. Arsenal 71, Tottenham 70: festa pronta.
Secondo quanto riportato dal Mirror, riprendendo un thread del 2002 pubblicato sul fan site Arse Web, l’appuntamento ha preso piede dal 2002 circa, mentre ha cominciato ad avere spazio nei media mainstream intorno al 2010. Con la vittoria per 4 a o contro il Watford, arrivata nel turno in cui l’Arsenal perdeva 3 a 0 in casa del Crystal Palace, il distacco in favore degli Spurs è di 14 punti, anche se con due gare in più giocate.
Mentre il Tottenham si trova quindi a lottare per recuperare il distacco dal Chelsea di Conte, con 7 gare ancora da disputare, sembra altamente improbabile che l’Arsenal possa colmare il margine. Non esiste al momento un equivalente per quanto riguarda gli Spurs, ma certamente i tifosi del Tottenham sapranno come festeggiare l’evento atteso 21 stagioni. da http://www.rivistaundici.com

martedì 11 aprile 2017

Wenger non si sbilancia: "Futuro? Non ne parlo"

Quella che si avvia alla conclusione, rischia di essere una stagione del tutto fallimentare per l’Arsenal. Dopo la pesante sconfitta patita nel derby con il Crystal Palace, i Gunners hanno visto complicarsi in maniera forse definitiva il discorso relativo ad una qualificazione per la prossima Champions League. Arsene Wenger, parlando al termine della gara, ha spiegato: “Il Crystal Palace è stato più pericoloso di noi, ha vinto tutti i duelli decisivi. Posso capire la delusione dei nostri tifosi, è così dopo ogni sconfitta. Adesso sta a noi riprendere subito il cammino”. Anche dopo la sconfitta con il Crystal Palace, il tecnico transalpino è stato duramente contestato da molti tifosi che ne hanno chiesto esplicitamente l’allontanamento. Wenger, parlando del proprio futuro, non ha voluto sbilanciarsi ma le sue parole lasciano aperta ogni ipotesi: “Sarebbe poco conveniente per me parlare di futuro in questo momento. Affronto questo argomento in ogni conferenza stampa ma oggi proprio non sono in vena di parlarne. Quello che conta è il modo in cui ci esprimiamo in campo, io posso solo dire che sono totalmente concentrato su questo club”. da http://www.goal.com

lunedì 10 aprile 2017

PL CRYSTAL PALACE-ARSENAL= 3-0


Enough Is Enough, recitano i cartelli dei tifosi dell’Arsenal. Se sia arrivato o meno il momento dell’addio di Wenger – che in settimana avrebbe dovuto annunciare il rinnovo contrattuale – sarà solo il tempo e una stessa decisione del francese a dircelo, ma sul campo del Crystal Palace ciò che è arrivato è l’ennesima prova sconcertante di una squadra ormai allo sbando. Scollata, senza idee ma soprattutto senza grinta. Il francese ha perso ambiente e spogliatoio e contro un Crystal Palace di fatto in grande forma non poteva che finire così, con una netta e sonora stesa. Un 3-0 che premia Allardyce con 3 punti che decretano praticamente la salvezza dei suoi; un ko invece che fa perdere all’Arsenal il treno della Champions che dopo 19 anni di biglietti timbrati regolarmente è in questa stagione più a rischio che mai. Otto partite ancora da giocare per i Gunners e 7 punti da recuperare al Manchester City al momento quarto in classifica. Servirebbe un filotto. Ma la sensazione è che questa squadra non abbia spirito, testa e perché no anche voglia di farlo.

L’Arsenal si accende e si spegne al minuto 6, quando il tiro dal limite di Elneny è ben deviato in corner dalla bella parta di Hennessey. Fine dei giochi, almeno dal punto di vista offensivo, per i Gunners che da quel momento in poi provano a controllare ma senza mai impensierire il portiere avversario. E così ne viene fuori che dalla scivolata di Zaha col suo tiro cross nasca la rete di Townsend. Un gol che stende l’Arsenal dal punto di vista piscologico, mostrando sul campo una squadra scollata, senza idee e dove ognuno dia la sensazione di giocare per sé stesso.
Una trama che l’uno-due in 6 minuti a metà ripresa firmato da Cabaye e dal rigore di Milivojevic trasformato dopo il fallo di Martinez su Townsend amplifica a dismisura, lasciando nella reazione finale dei Gunners un senso di frustrazione sintomo evidente di una squadra alla fine di un ciclo. Insomma, la serata è tutta del Palace che senza correre clamorosi rischi si porta via il back-to-back Chelsea-Arsenal che con 6 punti consente ad Allardyce un tranquillissimo finale di stagione: a +6 sullo Swansea terz’ultimo e con una partita da recupera la missione salvezza può dirsi compiuta. da http://it.eurosport.com
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Goals. 17'Townsend, 63'Cabaye, 68'Milivojevic(p),
Crystal Palace: Hennessey, Ward, Kelly, Sakho, Schlupp, Milivojevic (82'Flamini), Cabaye (74' Mac Arthur), Zaha (88'Deleney), Puncheon, Townsend, Benteke. Manager Sam Allardyce.
Arsenal: Martinez, Bellerin, Mustafi, Gabriel, Monreal, Xhaka, Elneny (58'Ramsey), Walcott (69'Chamberlain), Ozil, Sanchez, Welbeck (60'Giroud). Manager Arsene Wenger
Booked: Mustafi
Referee: Michael Oliver
Attendence: 25.648
Table. 75.Chelsea, 68.Tottenham, 63. Liverpool, 61. Manchester City, 57. Manchester United, 54.Arsenal, Everton, 44.West Bromwich... 

venerdì 7 aprile 2017

BOOK. "Come Dennis Bergkamp o l'amore ai tempi del giornalismo precario" di Lorenzo Latini (Augh!) - 2017


Il sogno di Lorenzo è sempre stato quello di diventare un telecro-nista sportivo, n da quando piccolissimo commentava da solo le partite dei Mondiali. Ma a ventisette anni si deve scontrare con la dura realtà del giornalismo italiano, lavorando quasi gratuitamente per due testate free press. Quel poco che prende gli basta appena per pagar l'afitto di un appartamento a Roma nel quartiere di San Lorenzo che divide con l'amico Mario, un nullafacente che vive sulle spalle dei genitori. Tutto sembra cambiare quando una sera conosce casualmente Fede-rica e comincia con lei un rapporto basato su un'intesa incredibile e che pare destinata a durare; ma la decisione della ragazza di andare a studiare a Londra fa crollare quelle certezze che con fatica Lorenzo era riuscito, per una volta, a costruirsi. Come Dennis Bergkamp o l'amore ai tempi del giornalismo sportivo precario è uno sguardo ironico sull'incertezza giovanile dei nostri tempi. Un te-sto originale che ruota intorno all'amore, l'amicizia, i lm, la musica e, naturalmente, il calcio.

mercoledì 5 aprile 2017

PL ARSENAL-WEST HAM= 3-0



L'Arsenal, dopo un primo tempo assonnato, passeggia sul West Ham battendolo 3-0 all'Emirates. Ozil apre le danze con una magia, poi gli Hammers mollano, si rinchiudono nella propria metà campo e subiscono altre due reti da Walcott e Giroud. I Gunners agguantano il Manchester United al 5° posto in classifica e sognano ancora la Champions. West Ham tutt'altro che tranquillo: quinta sconfitta di fila salvezza ancora da guadagnare.
C'è intensità in campo, fin dal fischio d'inizio, ma almeno nella prima mezz'ora le occasioni pericolose scarseggiano. Una punizione di Lanzini e una palla non agganciata in area da Welbeck su calcio da fermo di Sanchez le azioni più rilevanti da segnalare. Ma il pubblico dell'Emirates apprezza perché le squadre sono vive, anche se di prodezze in campo non se ne vedono. L'Arsenal prova a costruire, il West Ham va a folate; nel complesso ne esce un primo tempo avaro di occasioni da annotare sul taccuino.
L'equilibrio sembra prevalere anche nel secondo tempo, con i primi minuti di calma piatta. Serve un lampo di un campione per accendere questo match e ciò accade al minuto 58, quando Ozil si inventa il gol del vantaggio. Riceve e controlla una palla sulla destra al limite dell'area, sinistro sul 2° palo e palla all'angolino dove Randolph non può arrivare. 1-0 e gara che cambia perché l'Arsenal riesce ad addormentarla e giocarla sui propri ritmi. Il West Ham non esce più dalla propria metà campo e dopo 10' va ancora sotto. Bellissima questa volta l'azione organizzata dai Gunners, con Sanchez che manda di tacco in profondità per il solito Ozil, palla rasoterra al centro dove arriva puntale Walcott che di piatto fa 2-0 e mette al sicuro il risultato. Gara in ghiaccio e Hammers tramortiti. C'è spazio per i cambi di Wenger, che manda sul terreno di gioco Giroud e Chamberlain, i quali confezionano il 3-0. Sgroppata centrale del secondo, palla servita sulla destra per il primo e sinistro a giro sul secondo palo che vale il terzo gol, quello della definitiva tranquillità. Con questi 3 punti l'Arsenal agguanta il Man United e sogna ancora un posto in Champions; il West Ham incappa nella 5a sconfitta di fila e deve ancora conquistarsi la salvezza. da http://it.eurosport.com

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Goals: 58'Ozil, 68'Walcott, 83'Giroud,
Arsenal: Martinez 6; Bellerin 6.5, Mustafi 6, Gabriel 6, Monreal 6.5; Xhaka 6, Elneny 6.5 (Ramsey 81); Walcott 6.5 (Oxlade-Chamberlain 81), Ozil 7, Sanchez 6, Welbeck 6 (Giroud 74, 7). Subs not used: Gibbs, Mertesacker, Iwobi, Macey
West Ham: Randolph 5, Byram 6, Fonte 5, Collins 5, Masuaku 5, Noble 6 (Fernandes 80), Kouyate 6.5; Ayew 5.5, Lanzini 5, Antonio 6 (Snodgrass 46, 5); Carroll 4.5 (Sakho 64, 5). Subs not used: Nordtveit, Feghouli, Adrian, Calleri
Booked: Lanzini, Byram, Bellerin, Mustafi
Referee: Martin Atkinson

Attendance: 59.961
Table. 72.Chelsea, 65.Tottenham, 60. Liverpool, 58. Manchester City, 54. Manchester United, Arsenal, 51. Everton, 44.West Bromwich... 

martedì 4 aprile 2017

Arsenal, tifosi in rivolta: "Wenger out!". Ma lui non molla

Quattro contestatori al centro tecnico di Conley con gli striscioni che invocano la fine dell’era-Wenger, l’allenatore francese che in conferenza stampa parla del quarto posto come se equivalesse a un trofeo: la strana mattina dell’Arsenal, big del calcio inglese da tempo nella bufera, tra risultati mediocri, un popolo in subbuglio e i progetti del futuro ancora vaghi. I Gunners sono sesti in Premier, a sette punti dal quarto posto occupato dal Manchester City, ma con una partita in meno rispetto alla banda di Guardiola. Vista con gli occhi italiani, la protesta di quattro tifosi all’esterno del centro tecnico è una cosa quasi normale, ma quassù è un evento inedito: è la prima volta in assoluto nell’era-Wenger.
Tutto ruota attorno ad un nome: Arsene Wenger. Il francese ha segnato l’epopea dell’Arsenal: 21 anni di panchina di fila, quasi un quarto di secolo. Il primo decennio è stato travolgente, il secondo è stato deludente, ma il bilancio complessivo è di altissimo livello: 3 Premier (1997-98, 2001-2002, 2003-2004), 6 Coppe d’Inghilterra (1997-98, 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005, 2013-2014, 2014-2015), 6 Community Shield (1998, 1999, 2002, 2004, 2014, 2015). Quindici trofei e una sconfitta atroce: la finale di Champions League persa nel 2006 con il Barcellona. Wenger ha ribaltato la storia, facendo dell’Arsenal noioso e difensivista una delle squadre più spettacolari del mondo, ma l’onda lunga della sua rivoluzione è ormai cessata e il popolo dei Gunners invoca il cambiamento. Domenica c’è stata l’ennesima marcia di protesta all’esterno dell’Emirates, mentre all’interno dello stadio sono persino volati i pugni tra i pro e i contro Wenger. Questa mattina una nuova puntata: gli striscioni Wenger out esposti all’entrata del centro tecnico, per mostrarli ai media, presenti di buon ora per la conferenza stampa della vigilia del derby con il West Ham. I manifestanti hanno indossato le maschere di Alexis Sanchez e dello stesso Wenger.
In sala stampa, l’allenatore francese non ha però fatto retromarcia: è sempre convinto di essere l’uomo giusto per i Gunners: "Arrivare tra le prime quattro a fine stagione è una grande sfida, ma è ancora possibile. Ho centrato questo traguardo per vent’anni e sembrava una cosa da niente. Improvvisamente è diventato importante e io sono quasi contento che la gente cominci a rendersi conto che non è un risultato facile. Se avete ascoltato bene le parole di Guardiola, ricordatevi che ha detto che in Inghilterra classificarsi tra le prime quattro equivale a conquistare un trofeo. Il mio futuro? Presto saprete tutto".
I piani dell’Arsenal sembrano orientati verso la conferma di Wenger fino al 2019. La novità è che il club vorrebbe avviare il nuovo ciclo con un nuovo direttore tecnico e rivoluzionando lo staff dell’allenatore francese, con un assistente di alto profilo in grado tra due stagioni di subentrare al vecchio Arsenio. I nomi sono per ora top secret, come da tradizione nella riservatezza dei Gunners. Solo una cosa è di dominio pubblico: l’insofferenza della maggior parte dei tifosi nei confronti del manager. Wenger out è ormai più di uno slogan. da http://www.gazzetta.it/

lunedì 3 aprile 2017

Arsenal, "Wenger In" o "Wenger Out"? Rissa tra tifosi all'Emirates

Sul campo l'ennesimo passo falso, sugli spalti un nuovo episodio di cui non andare fieri. I tifosi dell'Arsenal stanno vivendo uno dei periodi più difficili della loro storia recente, ormai è l'esasperazione il sentimento predominante. Si è visto chiaramente durante il secondo tempo del match contro il Manchester City terminato 2-2.
Delusi e frustrati dai risultati altalenanti della loro squadra, ma soprattutto dalla questione del possibile rinnovo di Arsene Wenger, alcuni tifosi dell'Arsenal sono addirittura arrivati a litigare tra loro, mettendosi le mani addosso. In un video, diventato in poche ore virale sul web, si vedono un paio di tifosi azzuffarsi prima di essere divisi a forza dai presenti. Una scena che fa capire perfettamente quale sia il livello di tensione che si è creato all'interno dell'ambiente.
Wenger: "Presto saprete tutto"
Lo aveva già detto dopo il match contro il West Bromwich Albion, ma lo ha ripetuto a gran voce anche ieri dopo il pareggio maturato contro il City di Guardiola. Non preoccupatevi, tra non molto tempo conoscerete la decisione che ho preso sul mio futuro. Parole queste che non sembrano aver accontentato i tifosi dell'Arsenal, anche ieri protagonisti di proteste all'esterno e dentro l'Emirates Stadium. Wenger al momento non si sbilancia, ma il sorriso che accompagna le sue conferenze stampa secondo alcuni è la chiara dimostrazione che l'accordo con la società sia ormai solo una formalità. Sebbene il francese voglia probabilmente aspettare ancora un po' di tempo prima di dare la tanto attesa notizia, i tifosi si preparano a una nuova settimana ricca di appuntamenti: mercoledì la sfida contro il West Ham tra le mura amiche, poi la trasferta di sabato a Selhurst Park contro il Crystal Palace. Wenger o non Wenger, l'Arsenal è obbligato a ritrovare la vittoria se non vuole perdere il treno per la Champions League. da http://www.foxsports.it

domenica 2 aprile 2017

PL ARSENAL-MANCHESTER CITY= 2-2


All'Emirates Stadium, Arsenal e Manchester City hanno pareggiato per 2-2. Match che non ha risparmiato lo spettacolo, ma il pareggio serve poco a entrambe le squadre. Citizens in vantaggio dopo pochi minuti grazie a un goal di Sanè, ma raggiunti nel finale di primo tempo da un goal di Walcott; City nuovamente avanti, però, pochi minuti dopo con Aguero. In avvio di ripresa, poi, il goal del pareggio firmato da Mustafi. Il tecnico dell'Arsenal Arsene Wenger può schierare quasi per intero la sua formazione titolare. Fra i pali Ospina rimpiazza Cech, mentre in avanti Welbeck è preferito a Giroud. Il City si presenta invece con un 4-4-1-1 nel quale c'è la novità di Jesus Navas schierato come esterno di centrocampo, mentre Sterling supporta l'unica punta Aguero. Il Man City inizia meglio la partita rispetto agli avversari, riesce a trovare con maggiore facilità gli spazi in attacco per rendersi pericoloso dalle parti di Ospina, che prima salva un'incursione di Sterling ma al 5' nulla può su Sanè che, ricevuta palla in profondità da De Bruyne, con Bellerin fattosi scavalcare dal lancio e così in ritardo sul veloce avversario, lo ha dribblato e ha poi depositato nella rete sguarnita. La reazione dell'Arsenal è stata fiacca, col Manchester City invece a pressare alto e asfissiare sul nascere le manovre dei Gunners. Al 10' il City va anche vicino al raddoppio, con la conclusione di De Bruyne che si stampa però sul palo. Col passare dei minuti, però, la squadra di Wenger riesce a trovare le mosse giuste per proiettarsi in avanti, grazie anche a un ispirato Alexis Sanchez. Così, dopo una bella conclusione a giro dell'ex Udinese e Barça terminata fuori di poco, l'Arsenal trova il pareggio con Walcott, abile a mettere in rete da centro area su meraviglioso assist di Sanchez. La gioia dei Gunners dura però poco: un minuto dopo De Bruyne costringe Koscielny a deviare la palla sul proprio palo e sul proseguimento dell'azione è Aguero ad andare in goal, con un bel diagonale dalla destra dell'area biancorossa, firmando così il vantaggio di 2-1 con cui il City va al riposo. La ripresa inizia bene per l'Arsenal, che al 53' riesce a trovare il goal del pareggio, grazie a un colpo di testa di Mustafi su cross dalla bandierina. La reazione del Man City è veemente e Ospina deve effettuare degli interventi prodigiosi per fermare le conclusioni di Fernandinho e Aguero. La partita ritrova poi un certo equlibrio, con l'Arsenal che riesce a far sfogare il City senza altre occasioni da goal e cerca di colpire in ripartenza. Il risultato, però, non cambia più e le due squadre devono accontentarsi di un punto a testa, che serve poi poco al City per approfittare appieno della clamorosa sconfitta del Chelsea col Crystal Palace e ancor meno ai Gunners per rilanciarsi verso la zona Champions League. da http://www.goal.com/
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Goals. 5'Sane, 40'Walcott, 42'Aguero, 53'Mustafi,
Arsenal: Ospina 6.5, Bellerin 6, Mustafi 6, Koscielny 6 (Gabriel 46, 5,5), Monreal 6, Coquelin 5.5, Xhaka 6, Walcott 6 (Giroud 68, 6), Ozil 5,5, Sanchez 6,  Welbeck 6 (Iwobi 77). Subs not used: Martinez, Gibbs, Elneny, Maitland-Niles
Man City: Caballero 6; Navas 6.5, Stones 6.5, Otamendi 6, Clichy 6.5; Fernandinho 6.5, De Bruyne 7, Sterling (Toure 46, 4), Silva 6 (Zabaleta 89), Sane 7, Aguero 7. Subs not used: Bravo, Kompany, Nolito, Kolarov, Delph
Booked: Navas, Fernandinho, 
Mustafi, Coquelin, Xhaka 
Referee: Andre Marriner
Attendance: 60,001

Table. 69.Chelsea, 62.Tottenham, 59. Liverpool, 58. Manchester City, 53. Manchester United, 51. Arsenal, 50. Everton, 44.West Bromwich...