Goals.36'Trossard, 41'Eze, 46'Eze, 55'Richarlison, 76'Eze,
Arsenal. Raya, Timber, Saliba, Hincapie (Mosquera 88), Calafiori (Lewis-Skelly 92), Zubimendi, Rice, Saka, Eze, Trossard (Madueke 78), Merino (Nwaneri 88). Subs. Kepa, White, Martinelli, Norgaard, Dowman,
Manager. Mikel Arteta
Tottenham. Vicario, Danso (Xavi 46), Romero, van de Ven, Spence (Pedro Porro 78), Palhinha, Bentancur (Kolo Muani 66), Udogie, Kudus (Johnson 78), Odobert (Sarr 66), Richarlison.
Tottenham. Vicario, Danso (Xavi 46), Romero, van de Ven, Spence (Pedro Porro 78), Palhinha, Bentancur (Kolo Muani 66), Udogie, Kudus (Johnson 78), Odobert (Sarr 66), Richarlison.
Subs. Kinsky, Gray, Bergvall, Tel,
Manager. Thomas Frank
Booked. Bentacur, Romero, Porro, Rice,
Referee. Michael Oliver
Attendance. 60.345
Table. 29.Arsenal, 23.Chelsea, 22.Manchester City, 21.Aston Villa, 20.Crystal Palace, 19.Sunderland,Brighton...
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Eberechi Eze mette le mani sul pallone della partita, come tradizione dopo una tripletta. L’Arsenal, grazie a lui, mette le mani sulla Premier, allungando a 6 punti il vantaggio sulla seconda in classifica, il Chelsea avversario domenica prossima, col perentorio 4-1 con cui la squadra di Arteta ha fatto a pezzi il Tottenham. L’eroe è proprio lui, il numero 10 dei Gunners che in estate avrebbe potuto scegliere gli Spurs ma che invece ha portato l’Arsenal in una nuova dimensione. Questa tripletta nel derby di Nord Londra, per cui l’Emirates si esibisce in coreografie degne del derby di Milano, catapulta Eze tra i cult hero dell’Arsenal. E fa sprofondare il Tottenham, a cui non sono bastate le parate di Guglielmo Vicario: come già era successo contro il Chelsea, gli Spurs all’Emirates hanno giocato per non perdere anziché per vincere. Un atteggiamento che fa venire il dubbio che Thomas Frank, preso in estate dal Brentford, sia l’allenatore giusto per inseguire vittorie col Tottenham.
Il successo dell’Arsenal non è mai stato in discussione. Eze, diventato il primo giocatore dei Gunners dal 1978 a fare una tripletta contro il Tottenham, l’ha solo trasformato in trionfo. Il numero 10 che esulta proclamando il suo amore per Gesù ha fatto a pezzi le certezze degli Spurs con tre gol fotocopia, tre colpi di biliardo da posizione centrale appena dentro l’aria con la difesa di Frank che si dimentica di lui, sia nell’assetto a 5 del primo tempo che in quello a 4 della ripresa. Da quando ha rimpiazzato l’infortunato Martin Ødegaard in posizione centrale, Eze ha dato ai Gunners più imprevedibilità, un giocatore in grado di inventare il colpo vincente in qualsiasi momento. Lui è uno dei motivi per cui l’Arsenal è più profondo dell’anno passato, per cui può permettersi di sopportare assenze pesanti come quelle di Ødegaard, del nuovo inquilino dell’infermeria Gabriel (ottimo Hincapie al suo posto) o della sfilza di centravanti ko (ancora positivo Mikel Merino come numero 9) senza risentirne troppo. Lo dice la classifica che le cose stanno andando alla grande, lo dice il fatto che l’Arsenal non perde dal 31 agosto e che quella col Tottenham è stata la vittoria numero 11 nelle ultime 12 partite, un ritmo insostenibile per chiunque. Come è insostenibile, per gli Spurs, questo nuovo schiaffo contro una grande, questo atteggiamento rinunciatario dall’inizio che si è trasformato in un primo tempo passato esclusivamente a difendere, senza tirare nemmeno una volta e con Vicario da ringraziare se i gol presi erano solo due. Frank ha capito solo sotto 2-0 che le cose non stavano funzionando, ma ora gli Spurs hanno perso tre delle ultime 5 partite in Premier e questi schiaffi presi dall’Arsenal hanno fatto capire che abisso ci sia col meglio che il calcio inglese ha da offrire. Qualcosa su cui riflettere.
Dopo un miracolo di Vicario al 2’, il match si addormenta fino a quando l’Arsenal, da subito padrone del campo, passa al 36’ con Trossard, messo davanti a Vicario da una splendida idea di Merino. Poi comincia l’Eze Show: la prima perla al 41’ quando infila Vicario dopo aver evitato tre avversari; la seconda dopo nemmeno un minuto della ripresa, quando gli Spurs se lo dimenticano libero al limite dell’area e lui li punisce. Frank nell’intervallo aveva lasciato Danso nella ripresa inserendo Simons e passando al 4-2-3-1: la speranza del Tottenham però la riaccende Richarlison, che al 55’ vede Raya fuori dai pali e lo infila con un clamoroso pallonetto da 32 metri. Il Tottenham prende coraggio e al contrario del primo tempo ora gioca per vincere anziché per non perdere, ma l’Arsenal non perde la calma e chiude i conti con l’ultimo capitolo dell’Eze show, un altro destro piazzato da dentro l’area che al 76’ chiude definitivamente i conti col 4-1. da https://www.gazzetta.it



























