giovedì 30 marzo 2017

Arsenal, Sex Pistols contro Wenger: "Meglio retrocedere"

Il coro degli anti-Wenger si arricchisce di una nuova voce. E non è una voce qualsiasi, bensì quella "dura e storicamente arrabbiata" della leggenda punk Johnny Rotten, al secolo John Lydon, frontman dei Sex Pistols e, soprattutto, tifoso da sempre dell'Arsenal, che, in un'intervista al Breakfast Show su TalkSport, anticipata dal Mirror, ha invocato l'anarchia all'Emirates per costringere il tecnico ad andarsene, perché colpevole di aver trasformato i Gunners "in un impero di folle mediocrità". "Wenger è la sola persona nel mondo del calcio che non è in grado di riconoscere i propri errori - ha detto infatti il cantante - e li ripete anno dopo anno. Non ha mai messo ordine alla difesa, il centrocampo è un disastro e tutto quel muoversi avanti e indietro senza senso implica che nessuno avrà mai la possibilità di fare gol. Quando Wenger è arrivato all'Arsenal, avevamo la miglior difesa del mondo, come ha potuto smantellarla in questo modo? Ha distrutto tutto. Come ha potuto non rimpiazzare Tony Adams, uno dei migliori capitani al mondo, o Patrick Vieira?".
Ma a questo punto della storia, per Lydon resta solo una cosa da fare per riuscire a salvare il salvabile: "I veri tifosi dell'Arsenal devono disertare lo stadio, perché non si può andare avanti così. Tutti i sabati a Los Angeles mi sveglio alle quattro del mattino per vedere la partita, sapendo bene però che un'ora e mezza più tardi sarò deluso. D'accordo, è un gioco, ma di tanto in tanto sarebbe anche bello vincere". Ecco perché la sola ipotesi che Wenger possa finire col rinnovare il contratto (secondo lo Star il tecnico annuncerà la sua decisione dopo la sfida di domenica contro il Manchester City) lo atterrisce al punto da fargli ammettere che preferirebbe vedere l'Arsenal retrocedere piuttosto che ritrovarsi il francese in panchina per altri due anni. "Wenger sta cercando di salvarsi la pelle - ha concluso l'idolo dei Sex Pistols - ma alla fine l'uragano lo spazzerà via dall'albero a cui è aggrappato. Fosse per me, e tutti i miei amici sono d'accordo, preferirei veder retrocedere l'Arsenal e poi lentamente risalire, piuttosto che arrivare quarti, quarti, quarti. 'Finire nelle top-4 è il primo trofeo' (frase storica di Wenger del febbraio 2012, ndr): da quel giorno ho perso qualunque rispetto per lui". da http://www.gazzetta.it

mercoledì 29 marzo 2017

ARTICOLO. Igors Stepanovs: il giocatore acquistato dall’Arsenal per uno scherzo

Nel sommerso del mondo del pallone ci sono storie all’apparenza inspiegabili, delle quali molto probabilmente non verremo mai a conoscenza, salvo circostanze particolari.
Quanti di voi, per esempio, vedendo giocare per la propria squadra un calciatore sconosciuto, magari goffo e impacciato, si sono domandati come abbia fatto ad essere ingaggiato? Tanti, sicuramente.
Ecco per molti questo rimarrà un enigma irrisolto, non per tutti. Qualche volta si ha la fortuna che un calciatore, magari compagno di squadra di quella “meteora, una volta appesi gli scarpini al chiodo, decida di raccontare le circostanze che hanno portato all’ingaggio di quello che tutti, sotto sotto, sapevamo non fosse stato acquistato per meriti sportivi.
E’ questo il caso di Igors Stepanovs, giocatore lettone acquistato dall’Arsenal nel 2000 e rimasto sino al 2003, ricordato quasi unanimemente dagli addetti al lavori come il peggior acquisto dell’epoca Arsene Wenger, ancora in corso.
Ecco, ma come è arrivato Stepanovs, difensore centrale di 192 centimetri, a strappare un contratto quadriennale con i Gunners?

Ce lo racconta nella sua autobiografia Ray Parlour, leggendario centrocampista inglese che ha militato nell’Arsenal per ben 15 stagioni, da quando ha iniziato nelle giovanili nel 1989 fino al 2004.

Per comprendere questa storia è doveroso fare però una premessa: all’epoca uno dei due difensori centrali, insieme a Tony Adams, era Martin Keown, centrale fantastico ma con un carattere molto particolare. Martin, a detta di Parlour, non accettava il fatto di essere messo in discussione, soffriva particolarmente la concorrenza di altri giocatori nel suo ruolo.
Ecco che l’arrivo in prova di Igors Stepanovs non era stato visto certamente di buon occhio da Keown, al quale Ray e altri suoi compagni, tra cui Dennis Bergkamp, decidono di fare uno scherzo.
Se fosse venuto qualsiasi giocatore nel suo ruolo Martin avrebbe detto che sarebbe stato inutile, e così è stato anche con Igors, che per la verità era veramente molto sotto i nostri standard dell’epoca
Inizia la partitella di allenamento e ad ogni intervento di Stepanovs si alzano grida di approvazione: “gran colpo di testa”, urla Dennis Bergkamp, seduto di fianco ad Arsene Wenger, a cui fa eco “tackle incredibile”, da parte di Ray Parlour.
In realtà il provino non procede affatto bene, tra chiusure sbagliate ed interventi maldestri, che però vengono accuratamente passati sotto silenzio dall’allegra combriccola e fatti notare dal solo Keown.
La sera stessa del provino tutti i giocatori escono a cena, tranne ovviamente Stepanovs che non fa ancora parte formalmente della squadra. Tra le risate generali Bergkamp e Parlour spiegano dello scherzo, troppo invitante una preda come Keown che abbocca all’amo così facilmente.
Dopo qualche pinta tornano tutti a casa per presentarsi in condizioni decenti il giorno successivo all’allenamento. Arrivati al campo ecco la sorpresa: Igors è là, seduto e beato, già pronto per iniziare la seduta.

“Cosa diavolo ci fa qui”? domanda un sorpreso Parlour, a cui il lettone risponde “Mi hanno acquistato, 4 anni di contratto“.

Incredibile. Arsene non si era accorto che volevamo solo prendere in giro Martin. Ha sentito solamente i nostri elogi verso Igors, inoltre se Dennis diceva qualcosa riguardo ad un giocatore Arsene lo avrebbe tenuto in grandissima considerazione, e così lo ha firmato. Pensava che a quella cifra, 1 miliardo circa, sarebbe stato un affare.
In realtà, senza mancare di rispetto a nessuno delle serie inferiori, Igors era ad un livello molto basso. Era come se avessi portato mio fratello all’allenamento.
In realtà la carriera di Stepanovs con la maglia dei Gunners comincia sotto i migliori auspici, con un gol in Coppa di Lega, che sfortunatamente per lui rimarrà anche l’unico in 17 presenze totali in tre anni. Il problema è che sta per arrivare anche uno dei momenti più bui della carriera del difensore: Febbraio 2001 l’Arsenal deve andare ad Old Trafford a sfidare lo United in una partita che, se persa, vorrebbe dire addio definitivo ai sogni di gloria.
La difesa è ridotta ai minimi termini: indisponibili entrambi i difensori centrali titolari tocca ad Igors Stepanovs completare una difesa da brividi, in senso negativo, formata da Luzhny, Grimandi e Ashley Cole.
All’intervallo il risultato è impietoso: 5-1 per i Red Devils con Dwight Yorke che fa letteralmente a pezzi la retroguardia dei Gunners.
L’Old Trafford ha un tunnel molto lungo, che ho percorso di fianco a York per rientrare negli spogliatoi. Ad un certo punto vedo che si volta e mi dice “Ma dove lo avete raccattato quel difensore”? , al che gli rispondo “Senti, è una lunga storia”.
Siamo entrati nello spogliatoio e Wenger stava dando di matto, un ruolo che non gli si addice era la prima volta che lo vedevo in quelle condizioni. Mi scappava disperatamente da ridere tanto era inusuale la situazione. Ho visto con la coda dell’occhio Pat Rice che mi guardava con un’espressione che sembrava dire: “Non ridere. Fai qualsiasi cosa ma non ridere” La partita terminerà con il risultato di 6-1, un’umiliazione per la quale Igors verrà considerato, probabilmente a ragione, uno dei maggiori responsabili fino a non vedere quasi mai più il campo.
Una storia talmente surreale da sembrare inventata, nonostante venga confermata anche nella biografia di Dennis Bergkamp, che ci ricorda che anche nel calcio dei professionisti possono succedere cose impensabili, la cui spiegazione, se non raccontata dai diretti interessati, sarebbe perfino difficile da immaginare.
Se amiamo il calcio, oltre che per le giocate e le emozioni che regala, è anche per storie come questa. da http://www.delinquentidelpallone.it

Arsenal, Henry glissa: "Io al posto di Wenger? Non so se sono pronto"

Thierry Henry e l'Arsenal. Un'accoppiata vincente in grado di regalare anni di emozioni, gioie e successi ai tifosi dei Gunners. Come per ogni cosa però, il tempo passa e con esso cambiano molte altre cose. Henry, per esempio, dopo una breve carriera da commentatore, è diventato assistente di Roberto Martinez nella nazionale belga. E l'Arsenal, soprattutto negli ultimi anni, è in affanno, in apnea, incapace di tornare ai vertici del calcio mondiale.
E se adesso Henry e l'Arsenal si incontrassero di nuovo? Nelle ultime ore si è fatta strada la possibilità che la prossima estate, con il possibile addio di Wenger dopo 21 anni, alla guida del club londinese arrivi proprio la leggenda Thierry Henry. Lui ovviamente non si sbilancia sull'argomento, preferisce rimandare ogni discorso. Non che qualcuno lo abbia già contattato e gli abbia proposto una bozza di contratto, ma lui fa dietrofront, non si ritiene ancora pronto per un ruolo di tale importanza e responsabilità. 
Ho sentito fare il mio nome per il dopo Wenger, ma al momento sono solo parole ed è una cosa che non dipende da me. L'Arsenal è la squadra del mio cuore e ho il massimo rispetto per tutti lì, per Wenger in particolare. Non so se sono pronto, né che cosa succederà in futuro, ma io sto imparando ancora e ne avrò per molto tempo. Questo è un lavoro duro, che mi piace ma che devo imparare bene. Non farò sicuramente l'assistente per tutta la vita.
Così Henry ha commentato la vicenda. Al momento la possibilità di diventare il nuovo allenatore dell'Arsenal lo lusinga ma lo mette anche davanti a un bivio importante: continuare l'apprendistato alle spalle di Martinez o ascoltare il cuore e tentare subito la fortuna? da http://www.foxsports.it

domenica 26 marzo 2017

Arsenal, Wenger rivela: "Nel 2013 avevamo preso Suarez"

L'Arsenal di Luis Suarez. Potrebbe sembrare un accostamento azzardato, e invece no. Solo qualche anno fa, precisamente nell'estate del 2013, l'uruguaiano è stato ad un passo dal trasferimento nel nord di Londra. A rivelarlo è Arsene Wenger, che in una recente intervista ha spiegato quanto il trasferimento fosse prossimo alla conclusione.

"Ci eravamo quasi. C'era l'accordo con il giocatore ma eravamo stati male informati sulla presenza di una clausola rescissoria nel contratto del giocatore. Avevamo già un accordo con Suarez, potete chiederlo a lui stesso."

A quei tempi Suarez era uno dei giocatori più discussi di tutta Europa. Prima la polemica per i presunti insulti razzisti rivolti a Patrice Evra che lo portarono a scontare una pesante squalifica, poi il morso a Branislav Ivanovic nel corso di un Chelsea-Liverpool. L'uruguaiano non era forse il giocatore più amato del pianeta, ma sul campo stregava tutti. Ecco perché l'Arsenal arrivò a presentare un'offerta da 40 milioni che sembrava aver convinto anche i Reds. Il manager francese è sicuro del fatto che l'attaccante volesse trasferirsi all'Arsenal, e non solo perché ormai l'accordo era raggiunto. Suarez di giocare desiderava fortemente indossare la maglia dei Gunners. Sono certo che volesse venire qui. Poi il Liverpool ha cambiato idea: gli ha rinnovato il contratto, lo ha trattenuto per un altro anno e lo ha ceduto al Barcellona. È un peccato. Wenger si è poi soffermato sul Luis Suarez di adesso, a suo parere completamente diverso dal giocatore di 4 anni fa. Non tanto tatticamente o tecnicamente, il francese parla di una crescita caratteriale.

"Non l'ho più visto rendersi protagonista di gesti deplorevoli come in passato. Sì, a volta cade in area con facilità e non è un comportamento che ci si aspetta da un professionista di questo calibro. La provocazione non fa altro che alimentare polemiche e nervosismi, ma penso si sia sbarazzato di tutto gli altri comportamenti negativi."

Chissà cosa sarebbe successo se Suarez si fosse trasferito all'Arsenal. Magari i Gunners avrebbero vinto un altro titolo dopo l'ultimo del 2004 e oggi Wenger non si ritroverebbe così in bilico. Magari, non lo sapremo mai. da http://www.foxsports.it/

venerdì 24 marzo 2017

Calciomercato, l'Arsenal e i rinnovi di Sanchez e Özil: parla Wenger

Un rinvio che ha il suono malcelato della rassegnazione. In casa Arsenaltiene banco la protesta dei tifosi contro Arsene Wenger, la probabile permanenza dello stesso manager francese e i primi obiettivi dicalciomercato. Neanche troppo sullo sfondo, però, si staglia ancora una doppia spina intricatissima: il nodo dei rinnovi di Alexis Sanchez e Mesut Özil.
La questione si trascina avanti da tempo, finora le due stelle dei Gunners hanno sempre rispedito al mittente ogni offerta di rinnovo. Con il contratto in scadenza nel 2018, la tentazione di sbarcare in top club europei di primissima fascia stuzzica entrambi, con il calciomercato dell'Arsenal che inevitabilmente passa dal loro futuro.
Da una parte, una proposta che porterebbe entrambi a toccare quota 10 milioni di euro a stagione. Dall'altra, assicurano i quotidiani britannici, la loro richiesta si aggirerebbe attorno ai 17 milioni. Nel frattempo, alla finestra si addensano pretendenti del calibro di Juventus, Bayern Monaco, Manchester United. Anticipazioni d'estate, quando il calciomercato entrerà nel vivo e l'Arsenal conoscerà il destino di Sanchez e Özil. Non bisogna perciò attendersi nessuna novità prima del termine della stagione. Lo ha spiegato chiaramente Wenger, che ai microfoni di beIN Sports ha esordito prendendo le mosse dal rinnovo di Alexis Sanchez:
Al momento non abbiamo nessun accordo. Abbiamo deciso di concentrarci sul finale di stagione e tornare a parlarne durante l'estate. Il nodo dei rinnovi di Alexis Sanchez e Mesut Özil condiziona anche il calciomercato dell'Arsenal
La situazione è la medesima per Özil. Quando non hai raggiunto un accordo e gli ultimi incontri non sono andati bene, è meglio mettersi seduti a un tavolo in estate.
Un altro rinnovo in ballo: Wenger parla del suo futuro. Non c'è solo la coppia Sanchez-Özil a occupare la casella dei rinnovi da discutere. Quello più determinante per il futuro dei Gunners riguarda proprio Arsene Wenger. Le ultime indiscrezioni vogliono ormai l'Arsenal e il tecnico francese vicini al prolungamento per altre due anni, ma il diretto interessato non si sbilancia:

La notizia è che non ho notizie per voi. Non importa quanto rimarrò ancora qui, io sarò completamente concentrato su ciò che è meglio per il club a prescindere dalla durata della mia permanenza. Al momento stiamo attraversando un periodo difficile dal punto di vista dei risultati e credo che sia più importante focalizzarsi su questo[...] La nostra stagione si deciderà proprio in base a come reagiremo di fronte a questo periodo complicato.
Parlare del proprio futuro, per Wenger, è anche occasione per guardare al passato e gonfiare il petto: Se torniamo a dov'era il club quando sono arrivato e dov'è oggi, mi sento abbastanza orgoglioso per quello che ho realizzato. Ho guidato questa squadra in momenti difficili con risorse molto, molto, molto limitate a disposizione. Ho sempre cercato di ottenere il massimo e lo farò finché rimarrò qui all'Arsenal. da http://www.foxsports.it/

giovedì 23 marzo 2017

Ashley Cole contro l'Arsenal: "Non riesce a vincere? Io me la rido"

Non è un bel momento per tifare Arsenal. La squadra continua nella tradizione ormai decennale di non competere nemmeno per i grandi traguardi, i suoi campioni mostrano segni di insofferenza, Arsene Wenger potrebbe non levare le tende dalla panchina che occupa dal 1996 e, dulcis in fundo, il Giuda Ashley Cole ridacchia apertamente delle disgrazie dei Gunners. Durante un'intervista al programma ITV Play to the Whistle, il terzino dei Galaxy ha risposto così a Romesh Ranganathan, che gli aveva domandato se stesse godendo sotto i baffi dei fallimenti del suo ex club:

"Se devo essere sincero, sì, ancora oggi me la rido tra me e me. Ho passato molto tempo all'Arsenal e certamente il modo con cui me ne sono andato può essere forse considerato scorretto, ma credo che loro mi abbiano mancato di rispetto. Allo stesso tempo devo rimproverare me stesso, è possibile che mi sia comportato nel modo sbagliato. Diciamo che, guardandomi indietro, ci sono stati errori da tutte le parti, ma comunque ormai è acqua passata"

Cole è cresciuto nell'Arsenal, società nella quale ha militato per sette stagioni - con una breve parentesi al Crystal Palace - vincendo due Premier League e disputando la finale di Champions League del 2006, persa contro il Barcellona. Idolo della tifoseria, già durante la sua permanenza ai Gunners, nel gennaio 2005, fu pizzicato mentre trattava in segreto con José Mourinho e Peter Kenyon: quando il meeting divenne di dominio pubblico, il giocatore fu costretto a pagare una multa di 75mila sterline, e al suo agente fu sospesa la licenza per 18 mesi.
Cole prolungò il suo contratto con l'Arsenal, ma la rottura era alle porte e si consumò l'estate successiva, quando il terzino, nella sua autobiografia, attaccò duramente il club per averlo usato come capro espiatorio nella vicenda del 2005. A fine agosto, Arsenal e Chelsea si accordarono per il trasferimento di Ashley Cole a Stamford Bridge, in cambio di William Gallas e un assegno di 5 milioni di sterline. Un upgrade indubbio, per Cole, che con i Blues ha poi vinto nove titoli, tra cui la storica Champions League del 2012 (segnando uno dei rigori nella finalissima di Monaco) e l'Europa League dell'anno successivo.

"Non ho rimpianti per aver lasciato l'Arsenal. Sono stato molto bene lì, mi mancano i miei vecchi compagni di squadra, ma sono andato avanti e ho vinto tutto ciò che c'era da vincere, dunque non direi di essere pentito della mia scelta"

Cole è considerato dalla tifoseria uno dei peggiori traditori della storia recente del club, ma può consolarsi col fatto di essere in buona compagnia. Basti fare il nome di Cesc Fabregas, che lasciò l'Arsenal per la casa madre del Barcellona nel 2011, salvo poi tornare in Premier League tre anni più tardi, questa volta con la maglia dei Blues. O di Robin Van Persie, che dal catalano aveva ereditato la fascia di capitano, ma che non si fece troppi problemi, nel 2012, a saltare la barricata per unirsi al Manchester United. da http://www.foxsports.it

lunedì 20 marzo 2017

Dall’Inghilterra: Arsenal, accordo raggiunto per il rinnovo di Wenger


Direttamente dall’Inghilterra rimbalzano nuove indiscrezioni legate al futuro di Arsene Wenger. Secondo quanto riferiscono i principali tabloid britannici, tra cui il Sunday Express, il tecnico francese sarebbe a un passo dalla firma sul rinnovo con l’Arsenal. Proprio quando tutto sembra procedere verso la fine dell’era Wenger con i Gunners, ecco che salta fuori la notizia dell’imminente prolungamento del rapporto tra il manager e il club inglese. Come si legge tra le colonne della sopracitata fonte, le parti avrebbero raggiunto un accordo per i prossimi due anni. Salvo sorprese, nei prossimi giorni potrebbe arrivare l’annuncio ufficiale. da http://www.alfredopedulla.com/

sabato 18 marzo 2017

Arsenal, futuro Wenger: 'battaglia' di striscioni aerei tra i tifosi!


Wenger sì, Wenger no. I tifosi si dividono per quanto riguarda il futuro del tecnic transalpino. A giugno il suo contratto con l'Arsenal scadrà e, dopo oltre un ventennio, c'è chi pensa sia ormai giunto il momento di cambiare. Molti sostenitori dei 'Gunners', infatti, hanno esposto striscioni favorevoli all'addio di Wenger nel corso dell'odierna sfida contro il WBA. Uno di loro, però, è voluto andare oltre facendo volare sopra il terreno del 'Hawthorns' un aereo con in coda il seguente messaggio:"No contract! #WengerOut". Un'idea che non sembra essere stata esclusiva vista che poco dopo l'impianto è stato sorvolato da un altro aereo, stavolta però lo striscione era a favore del manager transalpino: "In Arsene we trust". Una 'battaglia' che entro qualche mese conoscerà il vincitore. da http://www.calciomercato.it/

PL WEST BROMWICH-ARSENAL= 3-1



Sempre più giù l’Arsenal che dopo l’eliminazione dalla Champions League (10-2 contro il Bayern) cola a picco anche in campionato con il quarto ko nelle ultime 5 gare. Arriva una sconfitta anche contro il Wba che apparentemente non aveva più nulla da chiedere al campionato, al contrario sono gli uomini di Tony Pulis a correre di più a provarci di più e a centrare con merito il 3-1 che condanna i gunners. Arsenal sempre più lontano dalla zona Champions, con la squadra di Wenger che non approfitta di un Manchester City-Liverpool che poteva sicuramente agevolarli per la lotta al 4° posto. Il rapporto con i tifosi resta conflittuale, con i supporter dell’Arsenal che continuano a chiedere a gran voce la testa di Wenger, anche al The Hawthorns. Squadre subito molto attive e il Wba trova il vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo con il colpo di testa di Dawson che anticipa l’intera difesa dell’Arsenal. I gunners però trovano l’immediato pareggio con il grande gol di Alexis Sánchez che ben imbeccato da Xhaka supera Foster con un destro sotto la traversa. I padroni di casa ci riprovano con Rondon ma il venezuelano non trova la porta di Čech, mentre dall’altra parte Foster è decisivo su Ramsey mentre Nyom mura Walcott che cerca il tap-in. Dietro però la difesa dell’Arsenal fatica a tenere sulle ripartenze del Wba e la squadra di Pulis confeziona un’altra occasionissima: destro a botta sicura di Fletcher, ma arriva il grande intervento di Čech che salva tutto. Come se non bastasse arriva anche l’infortunio dello stesso Čech che lascia il posto ad Ospina (prima presenza in campionato).

In avvio di ripresa l’Arsenal parte molto più convinto, ma la prima occasione è per il West Brom con l’ottimo cross di McClean per Rondon che sovrasta Koscielny ma non trova la porta di Ospina. Pulis vuole qualcosa di più in avanti e sceglie Robson-Kanu al posto di Rondon, ed esattamente 75 secondi più tardi è proprio il nazionale gallese a firmare il nuovo vantaggio mettendo alle spalle di Ospina che era andato ad anticipare McClean in uscita. Welbeck centra in pieno la traversa sugli sviluppi di un corner, mentre il Wba va vicino al 3-1 prima con Robson-Kanu poi con Chadli ma Ospina riesce ad intervenire salvando il risultato. Wenger prova a questo punto a giocarsi la carta Giroud, ma sugli sviluppi di un altro calcio d’angolo arriva la doppietta di Dawson che non lascia scampo ad Ospina e all’Arsenal per il 3-1 finale. da http://it.eurosport.com/
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Goals. 12'Dawson, 15'Sanchez, 75'Dawson, 55'Robson-Kanu,
West Bromwich: Foster, Dawson, McAuley, Evans, Nyom, Livermore, Fletcher, Chadli (Field 90’), Brunt (Yacob 72’), McClean, Rondon (Robson-Kanu 54’). Manager: Tony Pulis
Sub: Myhill; Olsson, Wilson, Leko.
Arsenal: Cech (Ospina 38); Bellerin, Mustafi, Koscielny, Monreal, Chamberlain, Xhaka, Walcott (Giroud 65), Ramsey, Sanchez (Iwobi 78’); Welbeck,. Manager Arsene Wenger.
Sub: Mertesacker, Gabriel, Coquelin, Elneny.
Manager: Arsene Wenger 5 
Booking: McClean
Attendence: 24,065 (2,766 away)
Referee: Neil Swarbrick 7
Table. 67.Chelsea, 56. Tottenham, Manchester City, 55 Liverpool, 50. Arsenal, Everton, 49.Manchester United, 43.West Bromwich...

sabato 11 marzo 2017

FAC ARSENAL-LINCOLN CITY= 5-0



E' durato un tempo il sogno del Lincoln. La storia più bella di questa FA Cup tiene botta per 45 minuti all'armata Gunners all'Emirates. Una prima frazione giocata a viso aperto dai dilettanti del Lincolnshire, disposto in campo in maniera perfetta, contro un avversario che nei primi minuti non brilla, forse spaventato dalla spregiudicatezza degli avversari che rischiano di passare in vantaggio ad inizio match grazie alla fantastica azione di Arnold, il barbiere di Lincoln. Wenger deve ringraziare Walcott, l'uomo di coppa di casa Arsenal. Il gol di Theo sblocca l'incontro e da qui in poi il match è tutto in discesa per i Gunners. I padroni di casa si divertono nella ripresa, mettendo in chiaro la differenza tecnica tra le due compagini. Nel secondo tempo gli ospiti soccombono sotto i colpi di Giroud e compagnia, chiudendo l'incontro comunque tra gli applausi degli oltre 9000 tifosi giunti a Londra per tifare la squadra di National League. La Fa Cup spesso annulla le differenze di classifica e di serie e il Lincoln per un tempo gioca alla pari dei più quotati padroni di casa. Dopo il secondo gol preso viene però fuori tutta la disparità: alla fine si tratta sempre di professionisti contro dilettanti. Termina ai quarti la favola Lincoln. I fratelli Cowley si dimostrano assolutamente all'altezza della situazione, con una squadra che ha messo in campo tutto quello che aveva in corpo per cercare di fermare la squadra di Londra. Se l'è giocata sin quando ha potuto il Lincoln, mentre l'Arsenal si risolleva dopo cinque sconfitte nelle ultime sette gare. A Wenger rimane solo questo trofeo da poter vincere, anche se forse non basterà per rimanere sulla panchina dei Gunners il prossimo anno.

L'Arsenal si presenta con la formazione titolare, non prende sottogamba l'avversario, giustamente. Il periodo non è dei migliori in casa Gunners ed è giusto non dare nulla per scontato. Il Lincoln punta sul bomber di peso (in tutti i sensi) Rhead, con Muldoon che gli gira intorno. Un classico 4-4-2 per gli ospiti, che comunque sono venuti all'Emirates non certo in gita. Anzi: è proprio il Lincoln ad iniziare meglio l'incontro, messo sicuramente bene in campo e in maniera ordinata. Per la banda di Wenger un inizio col freno a mano tirato, con poca spinta. Al quarto d'ora però i Gunners alzano il ritmo e prima Ramsey e poi Walcott vanno vicini al vantaggio, ma il portiere Farman respinge i pericoli. Il Lincoln comunque non ha paura dei più quotati avversari. Addirittura va vicinissimo al vantaggio alla mezz'ora grazie alla bella azione di Arnold che entra in area, scarta un difensore e conclude di sinistro con Cech che in tuffo deve mettere in corner. Non solo: nel primo tempo l'Arsenal incassa anche due gialli, nessuno per il Lincoln. Nel finale però i Gunners premono sull'acceleratore e, nel primo minuto di recupero, vanno in vantaggio grazie al gol di Theo Walcott, l'uomo della provvidenza di Wenger: una rete abbastanza confusa, una mischia in area con l'inglese che trova il tocco vincente nell'angolino basso. Dopo ben 6 minuti di recupero l'arbitro mette fine al primo tempo. Nella ripresa l'Arsenal dilaga con facilità: Giroud mette dentro l'assist al bacio di Bellerin per il 2-0. Il terzo gol è un autorete: palla dentro di Gibbs e Waterfall prova ad anticipare tutti, mettendo la sfera però nella propria porta. Il poker lo segna Sanchez con un bel tiro dalla distanza, Ramsey chiude le ostilità sul 5-0. da http://it.eurosport.com
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Goals. 46'
Walcott, 53'Giroud, 52'Waterfall(Og.), 72'Sanchez, 75'Ramsey,
Arsenal. Cech, Bellerin, Gibbs, Mustafi, Koscielny, Ramsey, Xhaka (59' Coquelin), Walcott, Oxlade-Chamberlain (25' Ozil), Sanchez, Giroud (65' Perez).
Lincoln. Farman, Wood, Habergham, Waterfall, Muldoon (55' Margetts), Power, Rhead (66' Ward), Hawkridge (77' Marriot), Raggett, Arnold, Woodyard.
Ammoniti: Xhaka (A), Koscielny (A), Woodyard (L), Margetts (L), Raggett (L)
Spettatori: 59.454

venerdì 10 marzo 2017

Arsenal: «Capiamo i tifosi, ma Wenger ha un contratto fino a fine stagione»

La crisi dell'Arsenal sembra avere come unica prospettiva sicura il cambio di allenatore, con Arsene Wenger destinato a lasciare dopo più di 20 anni la panchina dei Gunners. Il 5° posto in Premier League, con il distacco ora di 16 punti dai rivali londinesi del Chelsea di Conte, capolista indiscussa, e soprattutto l'eliminazione dagli ottavi di finale di Champions League con il pesante passivo del doppio 5-1 subito dal Bayern Monaco (con tanto di figuraccia per la risata in panchina di Alexis Sanchez), hanno incrinato definitivamente la storia d'amore tra il popolo Arsenal e il 67enne manager francese. "Wenger out" è ormai lo slogan, e l'hashtag, più diffuso tra il pubblico dell'Emirates, che ha voltato le spalle al tecnico. Motivo per cui il club ha voluto prendere posizione, oggi, con un comunicato sul sito ufficiale. In una nota a firma del presidente, Sir Chips Keswick, si legge: "Siamo pienamente consapevoli dell'attenzione attualmente focalizzata sul club e comprendiamo il dibattito. Rispettiamo il diritto dei tifosi alle proprie diverse opinioni individuali, ma abbiamo sempre portato avanti questo grande club di calcio avendo a cuore i suoi migliori interessi a lungo termine". Dopo la premessa, il capo dell'Arsenal spiega: "Arsène ha un contratto fino al termine della stagione. Eventuali decisioni verranno prese da noi reciprocamente e comunicate al momento giusto, nel modo giusto." da http://www.tuttosport.com

mercoledì 8 marzo 2017

Arsenal ancora travolto, scoppia la contestazione dei tifosi contro Wenger


Il vaso è colmo. La bruciante sconfitta subita contro il Liverpool, con tanto di esclusione dall'undici titolare dell'idolo Sanchez, aveva fatto andare su tutte le furie i tifosi dell'Arsenal. La seconda cinquina incassata dal Bayern Monaco nella serata di Champions League ha fatto definitivamente scoppiare la contestazione del popolo Gunners contro Arsene Wenger, che ora rischia la panchina. Prima del ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco, i fans dei Gunners avevano deciso di far sentire la propria voce chiedendo espressamente l'allontanamento del tecnico Wenger.

"No nuovo contratto", "Wenger fuori", "E' ora di cambiare": recitavano alcuni degli striscioni esposti dai tifosi dell'Arsenal sugli spalti e fuori dall'Emirates Stadium.
L'altra pesante sconfitta maturata nella serata europea ha gettato benzina sul fuoco: sugli spalti dello stadio è scoppiata una feroce contestazione con cori contro il tecnico francese, che ora rischia seriamente l'esonero. Arsene Wenger siede sulla panchina dell'Arsenal dal 1996 ma in questi ventuno anni ha vinto solo 3 Premier League, 6 Coppe d'Inghilterra e altrettanti Community Shield. Decisamente troppo poco, almeno secondo i tifosi dei Gunners. da http://www.goal.com

martedì 7 marzo 2017

CL ARSENAL-BAYERN MUNCHEN= 1-5




Ammettiamolo: probabilmente nessuno si sarebbe atteso un miracolo da un Arsenal già di suo pieno di problemi. Contro un avversario come il Bayern Monaco, poi. Di certo, il secondo 5-1 in meno di un mese scaturito dal confronto tra tedeschi e inglesi (terzo complessivo, contando anche una sfida del 2015 valevole per i gironi) è troppo anche per chi ha una fervida immaginazione. C'è una motivazione principale: l'espulsione diretta comminata dopo 8 minuti della ripresa a Koscielny, colpevole di un fallo in chiara occasione da gol su Lewandowski. Guardando il mero risultato sembra difficile crederlo, ma nel primo tempo l'Arsenal aveva giocato meglio. Molto meglio. E aveva trovato un meritato vantaggio grazie all'imprendibile Walcott. C'è un prima e un dopo, dunque, e il dopo parla di una partita che più a senso unico non si può, con una sola squadra ad attaccare e l'altra ad assistere passivamente e mestamente. C'è gloria un po' per tutti: per Lewandowski, per Robben, per Douglas Costa e per Vidal, che chiude con una doppietta infilandosi in una sorta di terra di nessuno. Ancelotti ai quarti, Wenger nuovamente eliminato e contestato prima della gara dai propri sostenitori. L'umiliazione di stasera potrebbe accelerare ulteriormente una separazione che appare ormai la scelta migliore per tutti.

Wenger perde Welbeck nel riscaldamento: dentro Giroud. Robben e Alaba spaventano Ospina senza trovare la porta, ma è proprio del francese la prima grande chance: stacco aereo su Hummels e sfera a lato di un nulla. Al 20, l'Arsenal passa: Walcott passa con una magia tra tre avversari e calcia dritto per dritto da posizione defilata, trovando Neuer impreparato e firmando il primo dei 4 gol che servono ai Gunners per passare. Vidal manca subito il pari: bravo Ospina sul suo colpo di testa. L'Arsenal preme alla ricerca del raddoppio e non lo trova solo per dettagli (botta del solito Walcott contro l'esterno della rete), ma anche Lewandowski è un pericolo: Robben lo serve davanti a Ospina con un lob morbido, ma il polacco incrocia a lato al volo. Gara vibrante
Giroud spreca un'altra buona chance di testa, poi arriva il 53', il momento della svolta: Koscielny mette giù in area Lewandowski negandogli una chiara occasione da gol, prendendosi il rosso e concedendo al Bayern un rigore che lo stesso polacco trasforma. Da lì al 90', è monologo della squadra di Ancelotti. Che continua ad attaccare, a premere, a tirare verso il povero Ospina. Il colombiano salva su Lewandowski, ma nulla può al 68' su Robben: sinistro piazzato e rimonta completata. Ancora l'ex Dortmund colpisce un palo in spaccata ravvicinata, mentre Douglas Costa è più preciso: il brasiliano, in campo da pochi minuti, fa il Robben con un tiro a giro infilatosi sul secondo palo. Nel finale, con i Gunners completamente irretiti e spaesati in campo, c'è gloria anche per Vidal: il cileno segna l'1-4 e poi l'1-5 nello spazio di pochi minuti, prima con un lob morbido a superare Ospina e poi con un appoggio facile facile a porta vuota su invito altruistico di Douglas Costa. A porre fine alle sofferenze infinite dei Gunners è il fischio finale del greco Sidiropoulos. Ai quarti di finale va il Bayern Monaco.da http://it.eurosport.com
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Goals. 20'Walcott, 54'Lewandowski(pen), 68'Robben, 78'Costa, 80'Vidal, 84'Vidal,
Arsenal: Ospina, Bellerin, Mustafi, Koscielny, Monreal, Xhaka, Oxlade-Chamberlain, Ramsey (Coquelin 72), Walcott,, Giroud (Ozil 72), Sanchez (Lucas Perez 73).
Subs not used: Cech, Gibbs, Gabriel
Booked: Walcott, Koscielny, Oxlade-Chamberlain
Sent off: Koscielny 
Bayern Munchen: Neuer 6, Rafinha 6, Javi Martinez 6.5, Hummels 7, Alaba 6, Vidal 7, Alonso 7, Robben 7 (Douglas Costa 6, 71), Thiago 6.5 (Kimmich, 79), Ribery 7 (Renato Sanches, 79), Lewandowski 8
Subs not used: Ulreich, Bernat, Muller, Coman
Booked: Walcott, Koscielny, Oxlade-Chamberlain, Javi Martinez, Alaba 
Sent off: Koscielny 
Referee: Tasos Sidiropoulos (Greece) 6
Attendance: 59.911

lunedì 6 marzo 2017

Arsenal-Sanchez, rottura dopo lite coi compagni

La scelta di escludere Alexis Sanchez dalla formazione titolare nella partita di sabato contro il Liverpool da parte di Arsene Wenger non è certo passata inosservata. La vittoria per 3-1 dei Reds e il ko della squadra londinese hanno poi fatto il resto. Perché l’allenatore francese ha lasciato l’attaccante cileno in panchina per tutto il primo tempo? Il calciatore non aveva alcun problema fisico, tant’è vero che nella ripresa è entrato per sostituire Coquelin, e pertanto l’esclusione è dovuta soltanto a una scelta tecnica dell’allenatore. La rottura con Wenger e con il suo attuale club è ormai sotto gli occhi di tutti, Sanchez è pronto a lasciare l’Arsenal dopo tre stagioni e Inghilterra si chiedono dove sarà il futuro dell’ex Udinese e Barcellona. Un futuro che in ogni caso sarà lontano da Londra, sponda Arsenal, e forse anche dalla Premier League. Secondo i tabloid Sanchez lascerà in estate l’Inghilterra per iniziare un nuova avventura e dopo quelle in Italia e in Spagna il prossimo passo della sua carriera potrebbe portarlo in Francia; secondo il Mirror, infatti, il Paris Saint-Germain sarebbe pronto a puntare su di lui nella prossima stagione. Il suo ingresso in campo sabato non è bastato per evitare la sconfitta della sua squadra, che nonostante il gol segnato da Welbeck - proprio su assist del cileno - non è riuscita a completare la rimonta. Secondo il Telegraph il rapporto tra l’attaccante e l’ambiente Arsenal è ormai compromesso dopo la decisone di Sanchez di abbandonare anticipatamente l’ultimo allenamento prima del Liverpool. Compagni furiosi (che lo avrebbero poi affrontato negli spogliatoi) e da lì la decisione di escludere il calciatore dalla gara contro la formazione di Klopp. 
L'Europa osserva interessata - Ma questo sarebbe stato solo l’ultimo gesto di una serie di dimostrazioni che hanno progressivamente allontanato il cileno dalla sua attuale squadra. L’ex Udinese vuole andare via e di certo - negli ultimi mesi - non ha nascosto le sue intenzioni. La panchina contro il Liverpool ha poi reso più chiara a tutti la reale situazione. Quale sarà dunque il futuro del calciatore sempre più intenzionato a lasciare Londra? Il profilo del classe 1988 potrebbe interessare anche ad alcuni club italiani (la Juventus in passato ci aveva già pensato) che potrebbero così decidere di riportarlo in Serie A - campionato in cui ha già giocato dal 2008 al 2011. Quello del Nino Maravilla è il nome pronto ad accendere il mercato estivo; il mancato rinnovo con l’Arsenal, la volontà manifestata di lasciare la squadra di Wenger e, ora, la panchina contro il Liverpool hanno di fatto chiuso la storia tra il calciatore e i Gunners, in attesa di capire con precisione quale sarà il futuro del cileno. da http://sport.sky.it

domenica 5 marzo 2017

Sanchez in panchina con i Reds: scontro totale con Wenger

Ha fatto molto discutere la panchina di Alexis Sanchez contro il Liverpool nel big match di Premier League. I tabloid inglesi infatti hanno sottolineato la scelta di Wenger che ha inserito il cileno solo nella ripresa e il Daily Mail ha svelato che la panchina è arrivata dopo una serie di scontri tra il giocatore e l'allenatore che sembra abbia perso la pazienza dopo che Sanchez ha ribadito a più riprese la sua intenzione di non rinnovare con i Gunners e andare via a fine stagione. da http://www.tuttomercatoweb.com

sabato 4 marzo 2017

PL LIVERPOOL-ARSENAL= 3-1



Match intensissimo ad Anfield, quello che chiude il sabato della 27esima giornata di Premier League. Alla fine vince il Liverpool grazie a Firmino, Manè e Wijnaldum; Arsenal inesistente nel primo tempo, meglio nella ripresa ma esce sconfitto. Klopp supera Wenger, anche se i Gunners hanno una partita in meno.

Jurgen Klopp ancora senza il capitano Henderson - Emre Can al suo posto- mentre Lovren ha recuperato dall'infortunio ma va in panchina e di fianco a Matip c'è Klavan. Davanti confermatissimo il trio Manè- Coutinho-Firmino.
Arsene Wenger decide a sorpresa di lasciare fuori Alexis Sanchez, capocannoniere di Premier con 17 goal, e schiera Giroud e Welbeck titolari. Fuori anche Ozil, nemmeno in panchina per influenza, e Walcott, mentre Koscielny, in dubbio fino all'ultimo, gioca.
Nelle prime battute è il Liverpool che prova a fare la partita ed a costruire, l'Arsenal si affida al contropiede o le palle lunghe alla ricerca della testa di Giroud, ed infatti i Reds trovano il vantaggio dopo soli 9 minuti, con Firmino che sfrutta il mal posizionamento della difesa Gunner e da pochi passi batte Cech, ben servito da Manè dalla destra; bravo il brasiliano a fintare la conclusione di prima, ingannando il portiere, per poi infilare il pallone sotto la traversa.
Spinge il Liverpool alla caccia dell'immediato raddoppio, Arsenal in apnea negli ultimi 20 metri; gli uomini di Wenger sprecano anche diverse possibilità per rendersi pericolosi da corner, battendo sempre male. Grossa chance per il raddoppio Red al 28', ma Coutinho dal limite trova un'ottima risposta da parte di Cech. La squadra di Klopp va al doppio della velocità dell'Arsenal, tantissime palle recuperate a centrocampo e pressing ultra offensivo, anche se fatica a creare occasioni da goal. Ci pensa Sadio Manè al 40' a coronare al meglio un'azione splendida: Firmino restituisce il favore al senegalese con un pallone smarcante in area, l'ex Southampton freddo a battere Cech in diagonale. Al tramonto del primo tempo Coutinho si mangia il tris da pochi passi dopo un grande aggancio. 
Nel secondo tempo l'Arsenal rientra in campo con Sanchez - al posto di Coquelin - e si rende subito pericoloso, prima con un tiro-cross delNiño Maravilla, poi con Giroud, che di testa costringe Mignolet al miracolo, con l'aiuto della traversa. Nella ripresa giocano anche iGunners e la partita diventa ancora più intensa e veloce; tanti spazi che si aprono e che Welbeck sfrutta al 57' con la sua rapidità in contropiede, ben servito da un filtrante di Sanchez, superando Mignolet con un pallonetto per il 2-1.Il 
Liverpool un po' scosso dalla rete subita accusa il colpo, anche grazie all'atteggiamento degli ospiti che è totalmente cambiato; i Redscercano comunque di tenere in mano le redini del match con la qualità dei tre davanti, ma le conclusioni in porta latitano. Al 76' occasionissima per Matip che sfugge alla marcatura di Mustafi sul cross da calcio di punizione di Coutinho, ma il camerunense colpisce scoordinato e Cech blocca. Origi entra all'80 e due minuti dopo sfiora il goal che chiuderebbe il match, il suo colpo di testa però impatta sul palo salvando i Gunners. La chiusura arriva al 91' con Wijnaldum, che chiude una perfetta ripartenza in contropiede per il 3-1 finale. Vittoria meritata del Liverpool che gioca benissimo nel primo tempo, soffre per metà del secondo tempo ma poi la chiude nel finale.Arsenal non pervenuto nella prima frazione, meglio nella ripresa con l'inserimento di Sanchez ma torna a Londra con 0 punti. da https://www.vavel.com
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Goals: 9'Firmino, 40'Manè, 57'Welbeck, 91'Wijnaldum,
Liverpool: Mignolet, Clyne, Matip, Klavan, Milner, Wijnaldum, Can, Lallana, Mane, Firmino, Coutinho (Origi 79). Subs not used: Karius, Lovren, Moreno, Lucas, Woodburn, Alexander-Arnold
Arsenal: Cech, Bellerin, Mustafi, Koscielny, Monreal, Xhaka, Coquelin (Sanchez 45), Welbeck (Walcott 74), Oxlade-Chamberlain, Iwobi, Giroud (Perez 74). Subs not used: Gibbs, Gabriel, Ramsey, Ospina
Booked: Coquelin, Can,
Referee: Robert Madley
Attendence. 53.146

Table. 63.Chelsea, 53. Tottenham, 52. Manchester City, Liverpool, 50. Arsenal, 49.Manchester United, 44.Everton, 40.West Bromwich...

venerdì 3 marzo 2017

Dubbi sul futuro di Wenger: pronto a lasciare l'Arsenal dopo 21 anni?

Arséne Wenger, allenatore dei Gunners dal 1996 ad oggi, dopo 21 stagioni potrebbe lasciare l’Arsenal. L’allenatore francese, nonostante abbia appena rifiutato un’offerta faraonica dalla Cina (35 milioni di euro a stagione), non sembra de tutto convinto di proseguire la sua avventura a Londra.
Nei 21 anni passati nel club londinese, Wenger ha conquistato 15 trofei tra Premier League, Coppe d’Inghilterra e Community Shield, non riuscendo però mai a conquistare un trofeo europeo (venne sconfitto nella finale di Coppa Uefa ai rigori dal Galatasaray nel 2000 e soprattutto nella finale di Champions del 2006 per 2-1 dal Barça). Nello specifico, la Premier in casa Arsenal manca dal lontano 2004, quando Thierry Henry portó il trofeo ad Highbury dopo un campionato meraviglioso.
Gli insuccessi delle ultime stagione e i risultati di quella in corso stanno quindi allontanando sempre più allenatore e società, e Wenger sembra dunque essere seriamente intenzionato a lasciare definitivamente Londra. La sua intenzione pare però essere quella di rimanere ad allenare in un club europeo, e si vedrà nei prossimi mesi si davvero qualche società dei maggiori campionati europei gli offrirà un contratto. da http://it.eurosport.com

giovedì 2 marzo 2017

Sanchez verso l'addio all'Arsenal

"Adios, Alexis". La prima pagina sportiva del Daily Star non lascia spazio ad interpretazioni: il cileno ha deciso, a fine stagione lascerà l'Arsenal. E quell'Adios sparato a tutta pagina fa già intendere la volontà del giocatore, e cioè quella di tornare a giocare in Spagna, nella Liga. Certo, in estate si scatenerà la caccia all'attaccante classe '88. Su di lui ci sono gli occhi di Psg e Juve, soprattutto. Ma il sogno di Alexi sembra quello di accasarsi... al Siviglia. Sì, dal suo ex ct della nazionale cilena Jorge Sampaoli.Siviglia e Atletico Madrid. Nomi nuovi accostati al forte cileno, che si è stufato dell'esperienza coi Gunners. La batosta per 5-1 in Champions contro il Bayern non ha aiutato, i campionati sempre lontani dalla vetta hanno convinto Sanchez a guardarsi attorno. E il primo desiderio è quello di tornare a giocare in Spagna, dopo l'esperienza al Barcellona dal 2012 al 2014. Sampaoli, per Sanchez, è un santone da seguire ovunque. L'Atletico, invece, pensa al cileno come regalo per far felice Simeone. E l'Arsenal intanto pensa al sostituto, con Reus come primo nome sulla lista.Sanchez è in scadenza giugno 2018, ha un contratto da 6 milioni netti a stagione. Per strapparlo all'Arsenal serviranno 40-50 milioni. Le due spagnole non sono le sole a sognare Sanchez, che è uno degli obiettivi principali del Psg, che vuole affiancare a Cavani un altro attaccante top. Ma anche la Juve pensa da tempo al cileno, per un tridente da sogno con Dybala e Higuain. E in questo caso il tesoretto in casa bianconera potrebbe essere messo insieme in poco tempo: e cioè con i soldi che arriveranno o potrebbero arrivare dai cartellini di Coman e Zaza.Il Bayern ha due mesi di tempo per riscattare il francese. C'è già l'ok di Ancelotti e nelle casse bianconere arriveranno 21 milioni di euro. E poi c'è l'attaccante lucano: la sua esperienza a Valencia è partita col botto, un possibile riscatto a fine stagione (ma è da verificare la situazione finanziaria del club spagnolo) porterebbe altri 16 milioni. da http://www.sportmediaset.mediaset.it