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lunedì 12 ottobre 2020

Wenger: “Cristiano Ronaldo aveva già la maglia dell’Arsenal ma il Manchester United…”

Cristiano Ronaldo è stato vicinissimo a firmare per l’Arsenal. Un retroscena di mercato ben noto nel mondo calcistico ma che ogni volta che viene raccontato da Arsene Wenger, ex manager dei Gunners, fa capire come la squadra di Londra sia stata davvero ad un passo dall’accogliere quello che sarebbe poi diventato il 5 volte vincitore del Pallone d’Oro. Ai microfoni del Guardian, l’ex manager francese ha rivelato ulteriori dettagli di quella trattativa poi non andata a buon fine.
“L’accordo con lo Sporting Lisbona c’era, avevamo tutto fatto”, ha detto Wenger sul passaggio di un giovane Cristiano Ronaldo dal club portoghese all’Arsenal. “Poi il Manchester United ci superò nell’offerta e subimmo la loro forza. I Red Devils chiusero l’accordo. Cristiano Ronaldo aveva già la maglia dell’Arsenal e io ricordo che pranzai anche con lui e sua madre nel centro sportivo…”. da https://www.itasportpress.it/

sabato 16 maggio 2020

Emery: "Ozil capitano? Lo spogliatoio dell'Arsenal ha detto no"

Unai Emery attacca Ozil, suo ex calciatore all'Arsenal. L'allenatore, nel corso di un'intervista al Daily Mail, ha raccontato: "Uno dei capitani sarebbe potuto essere Ozil, ma lo spogliatoio non voleva che lui fosse il capitano. Il suo livello di impegno non era lo stesso di qualcuno che meritava di essere il capitano". Il tecnico basco ha svelato anche un altro episodio che vede protagonista in negativo il tedesco, successivo alla finale di Europa League dello scorso anno: "Siamo tornati a Londra alle otto del mattino e sono tornato a casa, ho dormito tre ore e poi sono tornato a Colney. Ho avuto incontri con tutti i giocatori. Colloqui individuali di mezz'ora con ciascuno. Solo Ozil non voleva venire. Non so perché non sia venuto". Emery, parlando dello scarso impegno del trequartista dei Gunners, ha concluso: "Durante la mia carriera, i giocatori di talento sono stati i miei preferiti e hanno giocato al meglio con me. Ho fatto del mio meglio per aiutare Özil, ma l'atteggiamento che ha adottato e i livelli di impegno non erano sufficienti".


In seguito, l'ex allenatore dell'Arsenal ha parlato di alcune sue idee in contrasto con le decisioni prese dalla società inglese. Innanzitutto Emery ha rivelato che avrebbe voluto tenere in squadra Ramsey, nella scorsa estate passato alla Juventus a parametro zero: "Quando sono arrivato, ho visto che Ramsey è un leader in campo e nello spogliatoio e voleva restare. Logicamente, aveva bisogno di negoziare un nuovo contratto e non hanno raggiunto un accordo. Penso che sarebbe stato meglio per la squadra se fosse rimasto, e anche per me come allenatore perché sarebbe stato il prossimo capitano". Poi ha svelato la sua volontà di avere in rosa Zaha, attaccante del Crystal Palace, prima che il club decidesse di acquistare Nicolas Pépé per una questione anagrafica: "Ho avuto un incontro con Zaha, era il giocatore che volevo perché avevo notato che aveva vinto molte partite da solo. Lui voleva venire, ma alla fine il club ha preso Pépé perchè era più giovane".

mercoledì 29 aprile 2020

Szczesny, la sigaretta che lo portò all'addio all'Arsenal

Una sigaretta avrebbe portato Szczesny a lasciare l'Arsenal. È stato il polacco stesso a raccontare la storia a Mirror, spiegando l'incidente con Wenger. Nel 2015 Szczesny era il titolare fisso dei Gunners ma contro il Southampton due suoi errori fecero perdere l'Arsenal, scatenando la reazione dei tifosi. "In quel periodo fumavo molto, Wenger lo sapeva e aveva messo un divieto nello spogliatoio. Quella sera ero veramente arrabbiato cosi ho pensato di fumarmi una sigaretta prima che la squadra tornasse. Mi sono messo in un angolo delle docce ma qualcuno mi vide comunque e lo disse subito al mister. Lui mi chiese se era vero e io risposi di si. Mi multò e mi disse che per un po' sarei rimasto in panchina. Pensavo di tornare subito ma Ospina comincio a giocare bene e prese il mio posto da titolare.". Il polacco fini poi in prestito alla Roma: "Volevo guadagnarmi di nuovo il posto da titolare e, può sembrare strano, il modo migliore era giocare in prestito in un'altra squadra.". Il polacco ha ammesso che il suo obiettivo era poi tornare e rimanere all'Arsenal ma andò diversamente. Szczesny ha concluso dicendo: "Mi manca il club, i miei compagni, lo stadio, il derby, i tifosi. Era speciale per me giocare in un club che amavo".
da https://www.corrieredellosport.it/

lunedì 20 aprile 2020

L’ex dirigente Arsenal svela: “Vardy era nostro. Ha incontrato Wenger, poi…”

Nell’estate del 2016 Jamie Vardy era sicuramente l’attaccante del momento. Con il Leicester aveva scritto la storia vincendo il titolo guidato in panchina da Claudio Ranieri. In quell’estate c’era la fila di squadre che volevano l’attaccante inglese che, alla fine, non ha più lasciato Leicester. Tra le tante pretendenti c’era anche l’Arsenal di Arsène Wenger. La trattativa sembrava potesse andare in porto, quando all’improvviso tutto saltò. A raccontarlo è l’ex dirigente dei gunners Dick Law: “Era tutto fatto con il Leicester ed era tutto fatto anche con lui. Jamie è venuto assieme alla moglie Rebekah, si è seduto davanti a Wenger… e poi ha fatto marcia indietro. Mentre stava tornando a Leicester mi ha chiamato dicendomi che voleva prendersi una notte di riflessione. E a quel punto capisci già che è una brutta notizia“. Questo il suo racconto a The Athletic.
da https://www.itasportpress.it/

sabato 21 dicembre 2019

Arsenal, le verità di Emery: "Perdevamo, ma tutti pensavano al mio inglese"

“La barriera linguistica diventa più grande agli occhi delle persone, a causa dei risultati. Penso che se i risultati fossero stati positivi, le cose sarebbero andate come nella stagione precedente: le persone mi avrebbero permesso di sbagliare e avrebbero trovato il mio inglese più accettabile anziché soffermarsi sui miei errori quando parlavo”. Unai Emery torna a parlare dopo l’esonero dalla panchina dell’Arsenal e lo fa in un’intervista concessa alla BBC Sport proprio nelle ore successive all’annuncio di Arteta come nuovo allenatore dei Gunners. L’allenatore spagnolo racconta gli ultimi mesi difficili vissuti alla guida dell’Arsenal: “Chi mi sta vicino mi vedeva e mi diceva che si notava che stavo soffrendo. Era vero, ma era una cosa normale. Quando una squadra non vince, l’allenatore soffre. E quando si perdono diverse partite di fila, soffre ancora di più. Ho parlato con i giocatori cercando di trovare soluzioni, ma i risultati non sono arrivati ugualmente. In situazioni del genere è l’allenatore quello che corre più rischi”.

"Pensare che si parlava di rinnovo…"
E infatti, l’esonero è puntualmente arrivato nelle scorse settimane: “Quando il direttore sportivo Sanllehi mi ha comunicato l’esonero, era triste anche lui. Ma la situazione mia all’Arsenal era diventata insostenibile anche per la contestazione di una parte della tifoseria. Penso che con un po’ più di pazienza avremmo potuto cambiare le cose, però capisco chi deve prendere le decisioni”, ha proseguito Emery. Che racconta le diverse fasi della sua avventura sul club inglese: “La nostra prima stagione non è stata male, avrei voluto vincere l’Europa League, ma siamo stati in corsa per la Champions fino all’ultima giornata. Era la mia prima stagione in Inghilterra, ho iniziato bene e si parlava di rinnovo. Ero contento”. L’ex allenatore dei Gunners prosegue: “Quest’anno ci siamo rinforzati, a un certo punto eravamo terzi. Ma all’improvviso abbiamo cominciato a ottenere brutti risultati a perdere stabilità e fiducia. All’improvviso si era rotto tutto, non eravamo più capaci di vincere una partita. È stato un periodo terribile”, ha concluso Emery.

mercoledì 18 settembre 2019

Cristiano Ronaldo rivela: "Sono stato a un passo dall'Arsenal"


























Nella lunghissima intervista rilasciata a 'ITV', Cristiano Ronaldo ha svelato un clamoroso retroscena di calciomercato precedente al suo trasferimento al Manchester United.
Nell'estate del 2003 infatti anche altre società (compresa l'Inter) lo avevano cercato con insistenza e in particolare l'Arsenal di Arsene Wenger.
"E' vero, sono stato davvero molto vicino. A un passo".
L'intervistatore Piers Morgan, grande tifoso dell'Arsenal, a quel punto ha consegnato a Ronaldo una maglia dell'Arsenal col numero 7 e il portoghese gli ha chiesto scusa per aver scelto il Manchester United. "Perdonatemi. Voglio scusarmi per non essermi unito all'Arsenal. Non è successo ma apprezzo l'Arsenal e quello che Wenger ha fatto per me ma nel calcio non sai mai dove giocherai, la vita è così".
Lo stesso Wenger d'altronde qualche tempo fa ha raccontato come il mancato acquisto di Cristiano Ronaldo fosse il suo più grande rimpianto, perché in grado da solo di poter cambiare la storia dell'Arsenal. Una storia che invece ha portato CR7 dritto a Manchester. da https://www.goal.com