sabato 23 luglio 2011

Il giorno del cappellaio matto.

1988 Arsenal-Luton Town, Final League Cup
Tranquilli amanti del calcio inglese, in questo pezzo non si faranno analisi psicologiche sui personaggi del celebre libro di Carrol “Alice nel paese delle meraviglie”, qui si parla di calcio inglese, di quello un po’ datato, in sostanza di quello che in fine amiamo di più. Sembra di stare a parlare di epoche lontanissime eppure poco più di venti anni fa il nostro amato football viveva una dimensione enormemente diversa rispetto a quella odierna. Il calcio inglese, esiliato dal resto d’Europa dalla vigliacca sentenza post-Heysel che colpi tutto il movimento calcistico di sua maestà e non solo il Liverpool come giustizia avrebbe voluto, era un calcio autarchico snobbato da investitori e campioni esteri e per questo con il livello medio più equilibrato. In questo contesto storico il Luton Town, piccola squadra della cintura londinese, visse il suo moneto di gloria massima. Dicevamo che erano altri tempi, in quei tempi là succedeva che i “cappellai” di Luton ( il soprannome The Hatters era dato dal fatto che il distretto di Luton fin dal diciassettesimo secolo era il maggior produttore di cappelli di paglia e non ) erano da tempo frequentatori dell’allora first division inglese, nella stagione 86/87 addirittura centrarono il settimo posto, e quindi si erano ritagliati una credibilità notevole ma nessuno avrebbe scommesso su una loro vittoria nella finale di Coppa di Lega del 1988. In un Wembley gremito, di fronte a 96000 il persone il 24 aprile dell’88 l’Arsenal di George Graham affronta il piccolo Luton Town guidato da Ray Harford. Sulla carta i gunners partono con il favore del pronostico anche se come accennato poco fa negli anni 80 i giant killing erano molto più frequenti, si pensi solamente che due anni prima, nel 1986, la Coppa di Lega fu alzata in cielo dal capitano dell’Oxford United. In campo 22 giocatori di cui 21 inglesi e uno ( il portiere del Luton Dibble ) gallese, erano proprio altri tempi. I Gunners partono forte e menano le danze ma già al 13’ si hanno le avvisaglie che sarà un pomeriggio storico; Brian Stein sfrutta al meglio un assist di Steve Foster e taglia fuori tutta la difesa dell’Arsenal battendo Lukic da pochi metri: 1-0 tra l’incredulità generale. Il club di Highbury si lancia al contrattacco, le giocate di Rocastle, Micheal “history man” Thomas, i guizzi del leggendario attaccante Alan Smith sbattono però contro la diga eretta dal Luton a difesa della porta di Andy Dibble. La sensazione generale è quella che una volta trovato il gol del pari l’Arsenal possa far sua la gara. Nel secondo tempo accade ciò che tutti si aspettavano, in soli 5 minuti i gunners ribaltano la situazione:al 71’ gol del pari in mischia di Hayes, subentrato ad uno spento Groves, ed al 74’ il bomber Smith come da prassi timbra il cartellino a seguito di una rocambolesca azione che dimostra come la difesa degli Hatters fosse ancora in tilt dopo il aver subito il gol del pari. A questo punto i Gunners dilagano, Rocastle porta a spasso il pallone in area avversaria, Donaghy ingenuamente lo tocca ( ma forse no, probabilmente stiamo parlando di uno dei primi grandi tuffi in area di rigore che la mia memoria di appassionato di brit-football ricordi ) , rigore. Dal dischetto la leggenda Nigel Winterburn si appresta a dare il colpo di grazia al Luton, succede però che Dibble sventa la minaccia con un gran balzo sulla sua sinistra tenendo in gioco gli Hatters per gli ultimi leggendari dieci minuti. Chi ha letto Febbre a 90 di Hornby sa di cosa sto parlando: arriva puntuale in area Gunners il disastro di Gus Ceasar, centrale non nuovo a leggerezze leggendarie, che cicca il rinvio su retropassaggio di testa di Sansom innescando una azione confusa che dopo tiri e rimpalli porta al gol del pari di Danny Wilson al 82’. Sconcerto tra i gunners, difesa storicamente solida che già aveva in Tony Adams la sua colonna. Lo stesso Adams, già capitano all’epoca, al 90’ stende da par suo Mark Stein, punizione ineccepibile battuta da Danny Wilson, Adams libera di testa ma il nuovo entrato Grimes scodella di nuovo in area, è il 90’, e Brian Stein, ancora lui brucia tutti in anticipo e trasforma il sogno in realtà, 3-2 ed il Luton Town è nella storia. Le parabole dei 2 club saranno opposte, quell’Arsenal sotto la sapiente guida di Graham vincerà il campionato l’anno seguente dopo anni di digiuno e da quel momento inizierà una escalation poderosa mentre il piccolo Luton dopo questo trionfo atteso ben 103 anni arriverà di nuovo in finale di Coppa di Lega l’anno successivo perdendo però contro il Forest 3-1. Dopo questo meraviglioso biennio inizia la lunga caduta all’Inferno dei “cappellai” che culmina con la retrocessione l’anno scorso stagione 2008/09 dalla 4 divisione(a noi vecchi piace ancora chiamarla cosi)alla Conference. Un grande rammarico per il Luton Town sarà non disputare alcuna competizione europea per via del noto bando alle squadre inglesi, rammarico che nel tempo colpirà pure Oxford Utd e Wimbledon ma questa è un’altra pagina di un calcio che non c’è quasi più: il calcio dei piccoli miracoli, dei clamorosi giant-killing, il calcio delle squadre inglesi con giocatori britannici, il calcio dei cari vecchi tempi e a quello spirito ormai quasi scomparso a cui questo piccolo articolo vuol rendere omaggio.
di Charlie Del Buono, da http://ukfootballplease.blogspot.com

venerdì 22 luglio 2011

Vestivamo alla Mariner

Paul Mariner
Comincia a giocare dalle sue parti, nel Lancashire, al Chorley, club dilettantistico di non-League, prima di essere ceduto al Plymouth Argyle per quattro soldi nel luglio 1973. Poche settimane della nuova stagione e Paul Mariner ha già rubato il posto a Jimmy Hinch, mettendosi in luce come uno dei migliori attaccanti della Third Division. Nel 1975-76, in coppia con Billy Rafferty trascina l’Argyle alla promozione in Second Division. Su di lui mettono gli occhi club di First Division quali Ipswich Town, West Bromwich Albion e West Ham United, ma è di Bobby Robson, nell’ottobre 1976, la padriniana offerta che il club del Devon non può rifiutare. Con sette gol in dieci giornate di campionato, Mariner stava già dimostrando di saper segnare in Division Two come faceva in Division Three, e così l’Argyle ne accetta la valutazione fatta dall’Ipswich: 220.000 sterline più i cartellini di Terry Austin e John Peddelty.La grande considerazione in cui Robson teneva Mariner al club continua quando il futuro Sir Bobby lascia l’Ipswich per la nazionale inglese, sogno che grazie a lui Paul realizza sei mesi dopo l’arrivo al Portman Road e che si spezzerà dopo 35 presenze e 13 reti.Al primo anno coi Blues, in 31 partite segna 13 gol compresa la tripletta nel 4-1 casalingo sul West Ham United. Nel 1977-78, con 22 reti è il miglior marcatore dei suoi e si porta a casa il pallone firmando un hat-trick nel 6-1 esterno sul Millwall nel sesto turno di FA Cup. Campagna chiusa in gloria con l’1-0 in finale sull’Arsenal. Guida la classifica marcatori anche nel 1978-79 e nel 1979-80, annata conclusa con la tripletta nel 6-0 sul Manchester United. Nelle ultime tre stagioni al Portman Road bolla sempre meno, ma ha in carniere 131 gol in 339 partite quando, nel febbraio 1984, firma per l’Arsenal e 150.000 sterline. Già nella fase discendente della carriera, ad Highbury vive i suoi anni migliori; e nell’agosto 1986, dopo aver timbrato 17 volte in 70 uscite coi Gunners, va a svernare al Portsmouth. Alla prima stagione al Fratton Park riporta i Pompey in First Division, traguardo che il club inseguiva da quasi trent’anni.Divorziato dal 1989 e unitosi in seconde nozze con Dedi (dalla prima moglie Alison, sposata nel 1976, ha avuto tre figli), dopo il ritiro prova per un po’ a fare il “commercial manager” del Colchester United prima di allenare i ragazzini in Giappone come membro di un programma tecnico internazionale organizzato da Charlie Cooke. Prima di metter su un’agenzia di rappresentanza di calciatori, lavora anche come opinionista alla BBC Radio Lancashire nel Friday-night Non-League Hour, talk-show del venerdì sera dedicato al calcio minore. Ma il richiamo del campo è troppo forte. Dopo un breve ritorno in Inghilterra come istruttore alla Bolton School, rientra negli States per allenare le giovanili dell’S.C. Del Sol a Phoenix, Arizona. Nell’autunno 2003, diventa assistente allenatore alla Harvard University. Nel 2004, lo chiamano come secondo di Steve Nicol, ex difensore del Liverpool e della nazionale scozzese, i New England Revolution della Major League Soccer.Un mese fa, le voci di un suo ritorno a casa, come vice se non capo allenatore, al Plymouth Argyle, in ambasce nel Championship, la cadetteria inglese. Voci corroborate dalle sue dimissioni del 17 ottobre e presto confermate: già l’indomani gli viene affidata la panchina di head coach del suo vecchio club, con Paul Sturrock che resta come manager. Il cerchio si chiude là dove tutto era cominciato.
di Christian Giordano, da http://footballpoetssociety.blogspot.com

giovedì 21 luglio 2011

Questo è un lavoro per Supermac.

Malcom McDonald
Comincia la carriera da terzino nel Tonbridge prima di arrivare, nell’agosto 1968, al Fulham, dove Bobby Robson lo avanza a centravanti. Quando Robson se ne va, MacDonald cade in disgrazia e nell’estate 1969 viene ceduto al Luton Town per 30 mila sterline. In due stagioni agli Hatters viaggia a oltre un gol ogni due partite: 49 in 88 gare di campionato. Nel maggio 1971 il Newcastle United lo firma per 180 mila sterline, allora record del club. Nel Tyneside, Macdonald diventa l’idolo più grande dai tempi di Jackie Milburn. In uno dei suoi primi match coi Magpies (si dice “mègpìs”, non “megpàis”) rifilò una tripletta al Liverpool, e per tutte le sue cinque stagioni fu il miglior marcatore del Newcastle, segnando un totale di 138 gol in 258 presenze. Quando i Magpies raggiunsero la finale di FA Cup, nel 1974, andò a rete in tutti i turni della competizione, e l’anno seguente eguagliò il record realizzativo individuale con l’Inghilterra infilando una cinquina contro Cipro. Di conseguenza, l’intero Tyneside restò di sale quando, nell’agosto del 1976 per 333.333 sterline, lasciò St James’s Park per l’Arsenal. Nella sua prima stagione ad Highbury, con 25 gol vinse la classifica marcatori della First Division. Nel 1977-78 trascinò i Gunners alla finale di FA Cup, persa 1-0 contro l’Ipswich Town. La stagione seguente, dopo appena quattro partite, subì un serio infortunio a una gamba in una trasferta di Coppa di Lega contro il Rotherham United. Nel luglio 1979, a soli 29 anni, Malcolm Macdonald annuncia il ritiro. In poco più di due stagioni ad Highbury, aveva realizzato 27 gol in 107 partite fra campionato e coppe. Al Craven Cottage torna come dirigente di marketing, poi viene nominato allenatore. Nei suoi primi mesi in carica, tiene il club alla larga dalla zona-retrocessione in Fourth Division e nell’1981-82 guida il club alla promozione in seconda divisione.La stagione seguente per poco non porta i Cottagers alla massima serie, ma nel marzo 1984, in seguito a rivelazioni sulla sua vita privata, lascia il Fulham per gestire un pub a Worthing. Rientra nel calcio come manager dell’Huddersfield Town prima di trasferirsi, nel 1993, a Milano come impiegato nelle telecomunicazioni sportive. Per un periodo fa anche il procuratore calcistico e contribuisce a portare al St. James’s Park un suo assistito, la (presunta) stella brasiliana Mirandinha.Da allora è nel cosiddetto “after-dinner circuit” come speaker, oltre che commentatore per radio locali e columnist del nord-est dell’Inghilterra. Celebre il suo talk-show radiofonico sull’emittente Century FM intitolato "The 3 Legends". Con Supermac, le altre due leggende sono Eric Gates e Bernie Slaven.
di Christian Giordano, da http://footballpoetssociety.blogspot.com

martedì 19 luglio 2011

Denilson al San Paolo

Importante colpo di mercato da parte della società brasiliana del San Paolo. Il club, infatti, è riuscito a mettere le mani sul centrocampista brasiliano Denilson, proveniente dalla formazione britannica dell’Arsenal. Il giocatore si è trasferito in patria con la formula del prestito. Il calciatore, 23 anni, vestirà la maglia del San Paolo, e lo stesso giocatore ha dichiarato: “Si tratta di una buona opportunità per me. Potrò giocare con continuità. Mi allontano con grande tristezza perché all’Arsenal ho molti amici“. Denílson Pereira Neves quindi, torna a casa. Il giocatore, nato a San Paolo del Brasile il 16 febbraio del 1988 fa così ritorno nella formazione da dove aveva cominciato, solo pochi anni fa, la propria carriera da professionista. Denilson con la maglia del club londinese ha disputato 80 partite e segnato 6 reti.
da http://www.calcioline.com/
Transferred on 31/8/2006 for £3, 400, 000

Arsenal:
2006-2007 Played 10 Scored 0 goals (Premiership)
2007-2008 Played 13 Scored 0 goals (Premiership)
2008-2009 Played 37 Scored 3 goals (Premiership)
2009-2010 Played 20 Scored 3 goals (Premiership)
2010-2011 Played 16 Scored 0 goals (Premiership)

“Voglio andare in Brasile, perchè ho sentito che questa per me sarà una buona occasione per giocare regolarmente in prima squadra, ma me ne vado con tristezza perchè ho tanti amici all’Arsenal e tutti sono sempre stati buoni con me – le parole di congedo di Denilson tramite il sito ufficiale dei Gunners – . Voglio ringraziare il club e naturalmente anche i tifosi, che sono molto speciali. Ora mi concentrerò sul fare bene in Brasile, ma anche da fuori guarderò sempre i risultati dell’Arsenal: è un grande club con ottimi giocatori e un top manager, gli auguro ogni bene per la prossima stagione”.

lunedì 18 luglio 2011

Mancini-Wenger: botta e risposta

Ormai tra il Manchester City e l'Arsenal è in atto una vera e propria guerra. Dopo le varie battute sulla questione economica riguardante la vendita dello stadio dei citizens, infatti Arsen Wenger ha voluto riprendere le dichiarazioni di Roberto Mancini, che l'altro giorno ha dichiarato che vorrebbe portare Nasri al City al più presto: "Credo che certi commenti non debbano essere permessi, vanno contro l’etica del calcio e gente così importante dovrebbe saperlo – ha detto Wenger – . Non so cosa succederà, non voglio perdere tempo con queste stupidaggini perchè devo concentrarmi sul mio lavoro. Vogliamo solo rispetto perchè non faremo mai commenti del genere su tesserati di altre società". Ma la risposta di Mancini non è tardata ad arrivare: "Ho solo detto che Nasri e Aguero sono due ottimi giocatori, ma che Samir è ancora sotto contratto con l’Arsenal – ha detto Mancini – . Non capisco perchè Wenger si sia arrabbiato, mi è stata fatta una domanda su questi due giocatori e ho dato la mia risposta, aggiungendo che è difficile arrivare a Nasri perchè è sotto contratto con l’Arsenal. Tutto qui.”
Senza parole.. oramai ogni scusa è buona per attaccare chiunque non si uniforma al suo calcio ed al suo modo di pensare, una camomilla..no?

venerdì 15 luglio 2011

Wenger: "Il mio anno peggiore"

Partita coi migliori auspici, e risultati, la passata stagione è invece terminata in maniera disastrosa per l'Arsenal, rimasto ancora una volta a bocca asciutta. Ha fatica ad incassare il colpo il manager dei Gunners, Arsene Wenger, che ha catalogato la stagione appena conclusa come la peggiore nella propria carriera, soprattutto nel finale: "L'ultima parte di stagione è stato il momento più duro della mia carriera. Emotivamente è stato molto difficile, perché eravamo in fase calante e si è visto che le ultime tre-quattro settimane sono state davvero complicate" - ha dichiarato il tecnico alsaziano, che nel momento cruciale della stagione si è trovato in corsa in tutte e quattro le competizioni a cui partecipava con l'Arsenal - "A un certo punto sapevo che tutto era perso, e avevo avuto così tante speranze per la squadra perché fra Novembre e Dicembre si poteva percepire che la squadra era decollata e poteva vincere tutto. E ci siamo andati così vicini. E lo sanno anche i miei giocatori, come lo so io, che ci siamo andati molto, ma molto vicini. Siamo una squadra giovane, e possiamo solo che fare meglio ma ciò richiede quella forza di carattere che solo i campioni hanno: questo è quello che vogliamo mostrare".

Secondo me non è stata la prima stagione quella dello scorso anno in cui l'Arsenal è andato vicino a vincere un trofeo, ma anche e sopratutto nel 2008. Speravo che Wenger avesse imparato dagli errori passati, ma dalla gestione di quest'ultimo calciomercato non credo.. Dice che Fabregas e Nasri non sono in vendita anche se ha paura che possano partire.. ma contromisure nel frattempo le starà prendendo? o ci ritroveremo a fine agosto con una squadra ancora meno forte di quella precedente? e sentirci dire che siamo i più forti del mondo..

mercoledì 13 luglio 2011

Un Arsenal(e) di problemi

Arsene Wenger sarebbe un ottimo uomo d’affari. Compra a poco, valorizza, rivende a caro prezzo. Il problema però è che fa l’allenatore dell’Arsenal. E il calcio non è (solo) una questione di soldi. Nel calcio contano i trofei: e la bacheca dei Gunners, vuota da 6 anni, rischia di accumulare ancora più polvere. Arsene Wenger dovrà sudare sette camicie per trattenere i suoi gioelli. Il progetto, a dire la verità, è di quelli da illuminare gli occhi. Squadra giovane, fresca, che gioca un calcio di qualità e diverte. Piccolo problema: non vince. Il perché? Forse è troppo acerba, forse troppo presuntuosa nei momenti che contano, forse è semplicemente sfortunata. Ma fatto sta che i tifosi stanno perdendo la pazienza. E non solo loro: da qualche estate infatti, puntuale come un orologio, qualche campioncino dell’Emirates Stadium ha il mal di pancia. E con altrettanto tempismo il buon Arsène cerca di farglielo passare. Con scarsi risultati: casi come quelli di Kolo Tourè, Adebayor, Eduardo o il più anziano Gallas parlano da soli. Quest’anno è già andato via Clichy, passato al Manchester City. E potrebbe essere il turno di Samir Nasri, folletto francese voluto da mezza Europa, e soprattutto di Cesc Fabregas, il capitano, da diversi anni richiesto dal Barcellona, la squadra che se lo fece soffiare appena 17enne. Dovessero partire loro, l’obiettivo di tornare a vincere qualcosa al più presto sarebbe ancor più remoto. Certo si potrebbe monetizzare per poi reinvestire, ma Fabregas e Nasri sono giocatori difficili da rimpiazzare. Allora ecco che Wenger raddoppia gli sforzi per trattenerli, proponendo al francese un considerevole aumento di stipendio e fissando il prezzo del catalano a 40 milioni, non un euro di meno. Due mosse abili, ma che forse non basteranno a trattenere i due gioielli. Perché loro vogliono vincere. E forse la casacca dell’Arsenal non è quella giusta per riuscire a cucirsi qualche trofeo sul petto. C’è ancora tempo per riuscire a convincerli, ma l’impressione è che alla fine almeno uno dei due se ne andrà. E sarebbe un brutto colpo per i tifosi dei gunners, nostalgici dei tempi che furono di Henry e Ljungberg, dove vincere era diventata un’abitudine. Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire..

martedì 12 luglio 2011

Tradition.. tour 2011

Guardando questa immagine di presentazione del tour Malesia 2011, si vede "un incerto" capitan Fabregas (tra l'altro assente) insieme ad alcuni suoi compagni posare con la nuova divisa, a differenza degli altri lo spagnolo ha le maniche lunghe, alquanto strano vista la tradizione che da sempre è presente nello spogliatoio dei Gunners, che vuole il capitano decidere prima dei match con quale maglia giocare, se con le maniche lunghe o corte, ma tutti devono indossare la stessa.

lunedì 11 luglio 2011

Confermato l'acquisto di Gervinho

L'Arsenal ha acquistato dal Lille, Gervais Yao Kouassi, meglio noto come Gervinho (Ányama, 27 maggio 1987) capitano della Costa D'Avorio. Giocatore di 24 anni ha giocato 67 volte dal 2009 al 2011 segnando 28 gol con la maglia del Lille. Precedentemente aveva giocato prima in Belgio con il Beveren (già società satellite dei Gunners) fino al 2007, poi il passaggio in Francia nel Le Mans, dove si era fermato per due stagioni.

Wenger, Arsenal non cede Fabregas e Nasri!!

L'Arsenal appena arrivato a Kuala Lampur (Malesia) per il tour estivo (foto Arsenal.com)

(Adnkronos) - ''Fabregas e Nasri non si muovono''. Arsene Wenger, manager dell'Arsenal, non ha nessuna intenzione di cedere i pezzi migliori della rosa. Cesc Fabregas e' nel mirino del Barcellona. Samir Nasri, con il contratto in scadenza nel 2012, fa gola alle altre big inglesi. Appena sbarcato in Malesia, per il tour estivo dell'Arsenal, Wenger ha chiarito la posizione del club. ''Sara' con noi nella prossima stagione? Io dico di si'. Firmera' un nuovo contratto? Lo spero, ma non decido solo io'', ha detto riferendosi alla posizione di Nasri. ''Ci sono sempre voci quando un giocatore ha un solo anno di contratto. Ma Nasri e' molto felice qui e vuole rimanere'', ha aggiunto l'allenatore alsaziano. Capitolo Fabregas: ''Sono convinto che restera'. Conosciamo questa storia del Barcellona, va avanti da anni. Dobbiamo archiviare questa vicenda per concentrarci solo sulla prossima stagione. Ci sono stati troppi titoli sui giornali, penso sia abbastanza''.

martedì 5 luglio 2011

Clichy al Manchester City

È terminata una delle telenovele di mercato dell'estate 2011: l'esterno sinistro Gael Clichy, conteso da Liverpool, Manchester City, Paris Saint Germain e Roma, passa ufficialmente ai Citizens. Il francese ha firmato un contratto quadriennale, mentre il club dello sceicco Mansour verserà ai Gunners una cifra di circa 11 milioni di euro.
Niente da fare dunque per la nuova Roma di Luis Enrique, mentre Roberto Mancini avrà così a sua disposizione una nuova pedina, che potrebbe rivelarsi molto importante in una stagione in cui i Citizens tenteranno da un lato l'assalto alla Premier, dall'altro a farsi valere anche in Champions League. Giocatore veloce e potente, Clichy interpreta in maniera moderna il ruolo di esterno sinistro, risultanto spesso importante sia in fase difensiva, sia in fase offensiva con le sue discese sulla fascia.
"Sono molto contento di venire in questo grande club. - ha dichiarato dopo la firma, come riporta il sito 'Uefa.com' - Spero di poter dare ulteriore qualità; il City è una squadra fantastica e credo che continuerà a migliorare. Non vedo l'ora di iniziare e penso che con questa squadra tutto sia possibile". da http://www.goal.com/

A soli 18 anni viene prelevato dall'Arsenal, squadra di vertice della Premiership, e nella sua prima stagione a Londra totalizza 12 presenze in Premier League, stagione nella quale l'Arsenal vince il torneo, e Gaël diventa il più giovane calciatore vincitore della FA Premier League. Dopo l'infortunio ad un piede di Ashley Cole, titolare nel ruolo di Clichy, sembrava che fosse arrivato il momento della grande opportunità per Clichy, che però bizzarramente s'infortuna nello stesso modo di Ashley, lasciando vuoto il posto di terzino sinistro. Torna in campo nella semifinale di Champions League contro il Villarreal il 25 aprile 2006. Clichy entra nel secondo tempo al posto di Mathieu Flamini, infortunatosi. Clichy ha un leggero contatto contro un avversario, ma l'arbitro dà comunque il calcio di rigore. Jens Lehmann para il rigore di Riquelme. Prima della finale, Clichy ha una ricaduta, tornando infortunato, saltando così la finale. Torna disponibile ad ottobre. Visto il passaggio di Ashley Cole al Chelsea, diventa titolare nella posizione di terzino sinistro, e nella stagione 2006/2007, fra campionato, FA Cup, coppa di lega, community shield e Champions League totalizza 40 presenze. In totale nell'Arsenal dal 2003 al 2011 il francese gioca 264 match, segnando 2 soli gol.

sabato 2 luglio 2011

Nasri rompe con l'Arsenal,e' sul mercato e Van Persie vuole andare via..

(Ansa.it) Samir Nasri non ha raggiunto l'accordo con l'Arsenal per il prolungamento del suo contratto e si trova di fatto sul mercato. Secondo il quotidiano francese L'Equipe Nasri avrebbe rifiutato 400.000 euro al mese di ingaggio che i Gunners gli avevano proposto per prolungare il suo contratto al di la' del giugno 2012. A contendersi il centrocampista francese ci sarebbero in prima fila i due club di Manchester e il Chelsea. Il prezzo minimo fissato dall'Arsenal e' di 22 milioni di euro.
Secondo il Daily Star, l’attaccante dell’Arsenal Robin Van Persie sta considerando la possibilità di lasciare il club londinese. L’attaccante già sul finire di stagione aveva dimostrato il suo dissenso per come la stagione era volta al termine e ora sembra non condividere la posizione dell’allenatore Arsene Wenger, pronto a cedere Cesc Fabregas, direzione Barcellona, e Gael Clichy, direzione Liverpool, oltre Sami Nasri, seguito da diverse squadre in Europa.

Che dire le news che arrivano da Londra, sono sempre più inquetanti, vere o non vere.. al 3 di luglio una squadra dovrebbe come minimo aver imbastito una tipologia di squadra, un numero di giocatori certi di rimanere, nell'Arsenal non si capisce quale possa essere la rosa della prossima stagione, ed in società nessuno parla..

venerdì 1 luglio 2011

Barcellona, per Fabregas accordo ad un passo

Si attende solo l’ufficialità secondo il Sun per il ritorno di Cesc Fabregas al Barcellona, la squadra che lo ha formato prima della precoce partenza per Londra. Il Barcellona ha chiuso alzando la precedente offerta di 28 milioni fino ad arrivare a 32 cash e 5 di bonus che scatteranno automaticamente, Wenger ha ringraziato il catalano per il suo contributo dato all’Arsenal in questi anni e gli augura di far bene anche al Barca e intanto dopo aver incassato la perdita del suo gioiello il manager francese spera di chiudere con tre giocatori bloccati da settimane dal club londinese che sono Gervinho del Lille, Ricky Alvarez del Velez, Emiliano Viviano dall’Inter e Gary Cahill difensore del Bolton. Per i primi due la trattativa, dopo aver ricevuto i soldi dal Barcellona, sembra quasi fatta salvo clamorosi colpi di scena l’argentino e l’ivoriano vestiranno la maglia dei gunners la prossima stagione, per il portiere italiano invece la trattativa va avanti Wenger ha fatto un sondaggio nei giorni scorsi alla società nerazzurra e nelle prossime ore sembra intenzionato a formulare un’offerta anche perché sul portiere c’è una forte concorrenza delle Roma e dell’Atletico Madrid, i gunners sono pronti a rituffarsi, forti del potere economico, sul difensore Gary Cahill in forza al Bolton che nelle scorse settimane ha rifiutato qualsiasi proposta dell’Arsenal, per 16 milioni si chiude.

City, spesa a Londra: nel mirino Clichy e Nasri

Il Manchester City di Roberto Mancini fa la spesa a Londra. Più precisamente dalle parti dell'Emirates Stadium, casa dell'Arsenal: secondo i tabloid britannici, infatti, il club dello sceicco Mansour starebbe per chiudere una doppia trattativa per portare a Eastland,Gael Clichy e, soprattutto, Samir Nasri, faro del centrocampo di Arsene Wenger. Entrambi i giocatori hanno ancora un anno di contratto ma hanno già fatto capire che non intendono prolungare la loro esperienza con i Gunners. La trattativa più semplice sembra quella per il terzino, che dovrebbe passare al City per una cifra che si aggira sui 7 milioni di sterline (circa 8 milioni di euro). Più complicato il discorso per Nasri, su cui è forte anche il pressing dello United. Il City però sembra in vantaggio, anche perché Wenger, che sta facendo di tutto per convincere il francese a restare a Londra, ha già dichiarato che in caso di partenza farà di tutto per non cedere il giocatore ai Red Devils.
da http://www.datasport.it/                     
Oramai ci siamo abituati, due stagioni fà, la doppia cessione di Adebayor & Tourè al Manchester City, ora sembra che Clichy e Nasri stiano preparando le valigie, non sembra per niente fantamercato..