martedì 31 dicembre 2019

Aubameyang stanco dell'Arsenal, ha chiesto la cessione

Scossone all'Arsenal, che si prepara a perdere Aubameyang a fine stagione: il gabonese vuole giocare in Champions e lottare per vincere dei trofei.
Ancora una sconfitta, ancora una delusione. L'ennesima di una stagione nata male e proseguita peggio. L'Arsenal non decolla, perde pure il derby contro il Chelsea e ora rischia seriamente di perdere Pierre-Emerick Aubameyang al termine della stagione.
Secondo il 'Times', l'attaccante gabonese ha infatti chiesto la cessione alla dirigenza dell'Arsenal. Non già a gennaio ma, appunto, la prossima estate. Il suo obiettivo è chiaro: andare in un club che disputi la Champions League e che, soprattutto, lotti ogni stagione per portare a casa dei trofei. Due condizioni che non combaciano con l'annus horribilis dell'Arsenal, la cui unica nota positiva è la finale di Europa League raggiunta - e persa - a maggio. Per il resto, i Gunners hanno vissuto solo delusioni. E l'attuale dodicesimo posto in Premier League lo conferma. Fino al termine del campionato, come riporta il 'Mirror', Aubameyang ha comunque fatto una promessa a Mikel Arteta, da poco nominato manager dell'Arsenal al posto di Unai Emery: darà il 100% alla causa biancorossa, per provare a rialzare le sorti del club in Premier League e coltivare il sogno Europa League.
Tra qualche mese, come detto, Aubameyang appare fermo nel proprio proposito: quello di cambiare squadra dopo due anni dal suo arrivo dal Borussia Dortmund, datato gennaio 2018. Volente o nolente, l'Arsenal si prepara a perdere uno dei propri punti di riferimento offensivi. da https://www.fotmob.com/

domenica 29 dicembre 2019

PL ARSENAL-CHELSEA= 1-2



Goals. 13'Aubameyang, 83'Jorginho, 87'Abraham,
Arsenal. Leno, Maitland-Niles, Chambers (Mustafi 23), Luiz, Saka, Torreira, Guendouzi, Nelson (Pepe 86), Ozil (Willock 76), Aubameyang, Lacazette.
Subs. Martinez, Mavropanos, Smith-Rowe, John-Jules.
Manager. Mikel Arteta
Chelsea. Kepa, Rudiger, Zouma, Tomori (Lamptey 59); Azpilicueta, Kante, Kovacic (Hudson-Odoi 70), Emerson (Jorginho 34); Willian, Abraham, Mount.

Subs. Caballero, Christensen, Barkley, Hudson-Odoi, Batshuayi.
Manager. Frank Lampard
Bookings. Mount, Kante, Rudiger, Jorginho, 
Guendouzi, Luiz, Torreira, Lacazette, Maitland-Niles.
Referee Craig Pawson
Attendance. 60.309
Table. 55.Liverpool, 42.Leicester, 41.Manchester City, 35.Chelsea, 31. Manchester United,  30.Tottenham, Wolverhampton, 29.Sheffield United, 27.Crystal Palace, 25.Everton, Newcastle, 24.Arsenal...
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Il gesto di Mikel Arteta che si porta le mani in faccia dopo il secondo gol incassato dall’Arsenal nel derby con il Chelsea è l’immagine del momento dei Gunners, battuti in rimonta dai Blues all’Emirates e ora dodicesimi in classifica. Come era prevedibile, l’avvento dell’ex assistente di Guardiola al Manchester City non ha cambiato per ora la situazione: un punto in due gare, ma sarebbe stato assurdo pretendere miracoli. L’immagine del Chelsea è invece quella di Jorginho, protagonista in lungo e largo del match. Ammonito al 55’ per un fallo su Lacazette, il centrocampista italiano di origine brasiliana viene graziato venti minuti dopo per un altro contrasto irregolare su Torreira: Pawson nega il secondo cartellino giallo, tra le proteste dei giocatori dei Gunners. All’82’ Jorginho conquista una punizione, travolto a sua volta da Lacazette. Sulla battuta di Mount, Leno esce a vuoto, Jorginho si libera in modo rude e infila il pallone a porta vuota.
Gli altri due gol sono firmati dai centravanti. Aubameyang porta avanti i Gunners al 13’ con un colpo di testa. È un’illusione, perché l’Arsenal produrrà poco dopo il vantaggio. Il 2-1 di Abraham arriva all’87’, su azione avviata dallo stesso centravanti, che chiama al triangolo Willian: controllo e girata in area dell’attaccante dei Blues, 2-1. Al fischio finale, festa collettiva del Chelsea sotto il settore occupato dai tremila tifosi. L’Arsenal è in crisi profonda: non vince in campionato dal 6 ottobre e si ritrova solo a + 6 dalla terzultima. da https://www.gazzetta.it

giovedì 26 dicembre 2019

PL BOURNEMOUNTH-ARSENAL= 1-1



Goals. 35'Gosling, 64'Aubameyang,
Bournemouth. Ramsdale; Simpson, Mepham, Cook; Fraser, Gosling (Billing 71), Lerma, Cook, Stacey; King (H Wilson 67), C Wilson.
Subs not used: Boruc, Kilkenny, Solanke, Stanislas, Surman
Manager. Eddie Howe
Arsenal. Leno; Maitland-Niles, Sokratis (Mustafi 77), Luiz, Saka; Xhaka, Torreira; Nelson, Ozil (Willock 75), Aubameyang; Lacazette.
Subs not used: Guendouzi, Martinez, Mavropanos, Pepe, Smith Row

Manager. Mikel Arteta
Booked: Torreira, Maitland-Niles, Aubameyang, 
Lerma
Referee: Stuart Attwell
Attendance. 10.234

Table. 52.Liverpool, 39.Leicester, 38.Manchester City, 32.Chelsea, 29.Sheffield United, Tottenham, 28.Manchester United 27.Wolverhampton, 26.Crystal Palace..
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sabato 21 dicembre 2019

PL EVERTON-ARSENAL= 0-0


Everton. Pickford, Sidibe, Holgate, Mina, Digne, Sigurdsson, Davies, Delph (Keane 72), Iwobi 6 (Tosun 12, Kean 80), Richarlison, Calvert-Lewin.
Subs not used: Stekelenburg (Gk), Baines, Coleman, Bernard.
Caretaker Manager. Duncan Ferguson
Arsenal. Leno, Maitland-Niles, Chambers, Luiz, Saka, Torreira, Xhaka, Nelson, Smith Rowe (Willock 66), Martinelli, Aubameyang (Lacazette 78).
Subs not used: Martinez (Gk), Mavropanos, Mustafi, Guendouzi, Pepe
Caretaker Manager. Freddie Ljungberg
Booked: Saka, Chambers, Willock, 
Davies, Sigurdsson
Referee: Kevin Friend
Attendance: 39,336

Table. 49.Liverpool, 39.Leicester, 35.Manchester City, 29.Chelsea, 28.Sheffield United, 26.Tottenham, 25 Manchester United....
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Sotto gli occhi di Carlo Ancelotti, l'Everton pareggia 0-0 con l'Arsenal a Goodison Park nell'anticipo del 18° turno di Premier League. Il tecnico italiano, fresco di ufficialità, è in tribuna, curiosamente insieme all'allenatore appena assunto dall'Arsenal, Mikel Arteta. In panchina per questa giornata vanno ancora Duncan Ferguson e Freddie Ljungberg, che conquistano un punto poco utile a entrambe le squadre: i Gunners restano a metà classifica, i Toffees non si allontanano in modo deciso dalla zona retrocessione.
Primo tempo davvero opaco, pressoché privo di tiri pericolosi, a parte un sinistro di Martinelli fuori bersaglio appena prima dell'intervallo. Qualcosina di più nella ripresa, con Richarlison e Aubameyang vicini a trovare il vantaggio da una parte e dall'altra. Su un altro tentativo del gabonese, poi, ci vuole la prontezza di Pickford per mantenere il pari. Solo un fuoco di paglia, però: la gara corre via verso lo 0-0 finale senza altre emozioni. da https://www.gazzetta.it

Arsenal, le verità di Emery: "Perdevamo, ma tutti pensavano al mio inglese"

“La barriera linguistica diventa più grande agli occhi delle persone, a causa dei risultati. Penso che se i risultati fossero stati positivi, le cose sarebbero andate come nella stagione precedente: le persone mi avrebbero permesso di sbagliare e avrebbero trovato il mio inglese più accettabile anziché soffermarsi sui miei errori quando parlavo”. Unai Emery torna a parlare dopo l’esonero dalla panchina dell’Arsenal e lo fa in un’intervista concessa alla BBC Sport proprio nelle ore successive all’annuncio di Arteta come nuovo allenatore dei Gunners. L’allenatore spagnolo racconta gli ultimi mesi difficili vissuti alla guida dell’Arsenal: “Chi mi sta vicino mi vedeva e mi diceva che si notava che stavo soffrendo. Era vero, ma era una cosa normale. Quando una squadra non vince, l’allenatore soffre. E quando si perdono diverse partite di fila, soffre ancora di più. Ho parlato con i giocatori cercando di trovare soluzioni, ma i risultati non sono arrivati ugualmente. In situazioni del genere è l’allenatore quello che corre più rischi”.

"Pensare che si parlava di rinnovo…"
E infatti, l’esonero è puntualmente arrivato nelle scorse settimane: “Quando il direttore sportivo Sanllehi mi ha comunicato l’esonero, era triste anche lui. Ma la situazione mia all’Arsenal era diventata insostenibile anche per la contestazione di una parte della tifoseria. Penso che con un po’ più di pazienza avremmo potuto cambiare le cose, però capisco chi deve prendere le decisioni”, ha proseguito Emery. Che racconta le diverse fasi della sua avventura sul club inglese: “La nostra prima stagione non è stata male, avrei voluto vincere l’Europa League, ma siamo stati in corsa per la Champions fino all’ultima giornata. Era la mia prima stagione in Inghilterra, ho iniziato bene e si parlava di rinnovo. Ero contento”. L’ex allenatore dei Gunners prosegue: “Quest’anno ci siamo rinforzati, a un certo punto eravamo terzi. Ma all’improvviso abbiamo cominciato a ottenere brutti risultati a perdere stabilità e fiducia. All’improvviso si era rotto tutto, non eravamo più capaci di vincere una partita. È stato un periodo terribile”, ha concluso Emery.

venerdì 20 dicembre 2019

Arsenal, Arteta è il nuovo allenatore: è ufficiale.

L’Arsenal ha un nuovo allenatore ed è Mikel Arteta. Confermata dunque la notizia degli ultimi giorni per cui i Gunners si sarebbero affidati al vice di Pep Guardiola al Manchester City per il dopo Emery. L’ex giocatore di Everton e Arsenal, infatti, ha avuto il benestare dei Citizens per accordarsi con un’altra società e i londinesi hanno potuto ufficializzare il suo arrivo. "Siamo lieti di annunciare che Mikel Arteta è il nostro nuovo allenatore a partire da domenica. Mikel, ex capitano delal squadra, ha giocato in questo club per cinque stagioni, dal 2011 al 2016 e ha firmato un contratto di tre anni e mezzo. Il suo staff sarà annunciato il prima possibile" si legge sul sito ufficiale del club.

Attraverso la nota con cui è stato comunicato il suo insediamento, Mikel Arteta ha voluto rilasciare le sue prime dichiarazioni come nuovo allenatore dell’Arsenal: "Questo è un onore enorme. L'Arsenal è uno dei più grandi club al mondo. Abbiamo bisogno di essere competitivi per i trofei migliori e questo mi è stato reso subito chiaro nelle discussioni avute con Stan e Josh Kroenke, e con le persone di maggior rilevanza. Tutti sappiamo che c'è molto lavoro da fare per raggiungere questi obiettivi, ma sono fiducioso che ce la faremo. Sono abbastanza realistico da sapere che non succederà già domani ma la squadra attuale ha molto talento e c'è un grande flusso di giovani calciatori che arrivano dal vivaio".

Tanta la soddisfazione della proprietà del club: ad esprimerla è Josh Kroenke, che ha parlato del conto del direttivo dell’Arsenal e dei proprietari, la Kroenke Sports & Entertainment: "Siamo molto lieti di aver riportato Mikel all’Arsenal. Ormai conosce le nostre aspettative e quelle dei tifosi di tutto il mondo, sono alte, e siamo fiduciosi che potrà giocare un ruolo fondamentale nel riportare il club ai livelli che tutti noi desideriamo. Voglio anche ringraziare Freddie Ljungberg per averci guidato capacemente in queste ultime tre settimane. Si è fatto trovare subito pronto nonostante il poco preavviso e ci ha aiutato in questo momento complesso con grande professionalità". Linea ribadita anche dal capo delle operazioni sportive, Raul Sanllehi: "Abbiamo incontrato diversi candidati di altissimo livello e Mikel si è imposto ad ognuno di noi come persona perfetta per questo ruolo. Lui capisce cos’è l’Arsenal e cosa significhi per i nostri tifosi sparsi per il mondo. Attendiamo con ansia che si metta a lavoro traendo tutto il meglio dalla nostra squadra così da lavorare per rimettere la stagione sui binari giusti. Devo anche rendere omaggio a Freddie Ljungberg per il suo duro lavoro e la leadership dimostrata. Insieme a Per Mertesacker hanno svolto un compito vitale per noi in circostanze difficili. Loro due sono parti importanti della famiglia Arsenal e hanno profondamente a cuore le sorti del club". da https://sport.sky.it/

lunedì 16 dicembre 2019

Caso Uiguri - Il casino tra Arsenal, Özil e Cina, insomma

Non è stato un bel fine settimana per Mesut Özil: nel weekend vero e proprio è stato negativamente protagonista della sconfitta, nettissima, dell'Arsenal contro il Manchester City (3-0 per i Citizens), venendo sostituito prima della fine della partita e reagendo con un gesto un po' brusco al richiamo in panchina, ma soprattutto, nella giornata di venerdì, è stato protagonista di uno scontro piuttosto frontale con uno dei più sgradevoli avversari con cui può capitare di scontrarsi: la Cina. Il centrocampista tedesco ha infatti postato un messaggio sul suo profilo Instagram scrivendo: «[In Cina] i Corani vengono bruciati, le moschee chiuse, le scuole islamiche bandite, vengono uccisi religiosi, e nonostante tutto questo, i musulmani stanno in silenzio».
Si è poi riferito agli Uiguri, l'etnia turcofona di religione musulmana a cui si riferiva, «guerrieri che resistono alla persecuzione». Recentemente il New York Times ha pubblicato il contenuto di un report di 400 pagine da cui emerge «un piano di detenzione di massa da parte del governo cinese della minoranza uigura e più in generale nei confronti della popolazione musulmana dello Zinjiang e non solo», scrive Simone Pieranni sul Manifesto.
Un canale televisivo di proprietà dello stato, in risposta alle dichiarazioni di Özil, ha cancellato la programmazione della partita dei Gunners contro il City. Sul social network cinese Weibo in migliaia di utenti hanno accusato il centrocampista tedesco di origine turca di aver creduto a “fake news” costruite per danneggiare il governo di Xi Jinping, l'hanno attaccato e hanno mostrato magliette dell'Arsenal fatte a pezzi o bruciate.
L'Arsenal, da parte sua, evidentemente deciso di limitare i danni economici di un eventuale prolungato boicottaggio cinese: ha pubblicato un comunicato proprio su Weibo in cui sottolinea la sua distanza da qualsiasi linea politica, dichiarando di non condividere la linea del suo giocatore, e relegando il commento di Özil come “personale”. «Come squadra di calcio, l'Arsenal ha sempre seguito il principio di non legarsi a nessuna linea politica», si legge. Pochi giorni fa, tuttavia, l'Arsenal non ha commentato il tweet del difensore Héctor Bellerin, che invitava a votare alle elezioni generali britanniche e includeva l'hashtag #FuckBoris, riferito al candidato conservatore pro-Brexit Johnson. Una fonta ha dichiarato che il tweet di Bellerin non è stato condannato in quanto aveva raggiunto una audience limitata, eppure, a prescindere dalle opinioni su Johnson, il doppio standard dei Gunners dimostra ancora una volta la debolezza di un management che si specchia perfettamente con quello che accade in campo e in panchina. da https://www.rivistaundici.com/

domenica 15 dicembre 2019

PL ARSENAL-MANCHESTER CITY= 0-3



Goals: 2'De Bruyne, 15'Sterling, 40'De Bruyne,
Arsenal. Leno, Maitland-Niles, Chambers, Sokratis, Kolasinac (Saka 40); Guendouzi, Torreira (Willock 81); Pepe, Ozil (Smith Rowe 56), Martinelli, Aubameyang.
Subs not used: Lacazette, Luiz, Nelson, Martinez.
Manager: Freddie Ljungberg
Manchester City. Ederson, Walker, Otamendi, Fernandinho, Mendy (Zinchenko 85); Rodri, Gundogan (Mahrez 71); Sterling, De Bruyne, Foden (Bernardo 56); Jesus.
Subs not used: Bravo, Angelino, Joao Cancelo, Garcia.
Manager: Pep Guardiola
Booked: Fernandinho, Rodri, Gundogan, Mendy, 
Sokratis,
Referee: Paul Tierney (Lancashire)
Attendance. 60.031

Table. 49.Liverpool, 39.Leicester, 35.Manchester City, 29.Chelsea, 26.Tottenham, 25 Manchester United, Sheffield United, 24.Wolverhampton....
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L'Arsenal non riesce a riprendersi dalla crisi, mentre il Manchester City sfrutta il passo falso del Leicester per rosicchiare due punti in classifica. Decisivo Kevin De Bruyne, con una doppietta ed un assist per Sterling. Spaesata e poco convinta la squadra di casa.
La ripresa, se possibile, vede l'Arsenal ancora più in difficoltà. Fredrik Ljungberg prova a mischiare le carte in tavola con l'ingresso in campo di Saka, Smith-Rowe e Joe Willock. I giovani talenti dell'Arsenal vengono applauditi dall'Emirates ma non riescono ad incidere sulla partita, con una corazzata, come quella del Manchester City, in pieno controllo della partita. Nemmeno negli ultimissimi minuti la squadra di casa riesce ad attuare un forcing offensivo per creare pericoli dalle parti di Ederson. La vittoria della formazione di Pep Guardiola non è mai stata in discussione.Continua il pessimo momento dell'Arsenal e lo si capisce fin dalle prime battute di gioco. Passano soltanto due minuti dal fischio d'inizio dell'arbitro e Kevin De Bruyne fa capire di essere in una giornata di grazia, segnando il goal del vantaggio. L'Arsenal prova a palleggiare ma il Manchester City ogni volta che arriva in area di rigore punisce i Gunners: dopo un quarto d'ora il punteggio parla già di uno 0-2 con la firma del solito Sterling, servito guarda caso da De Bruyne. Per concludere in bellezza il primo tempo, il centrocampista belga poi segna il terzo goal con un mancino al bacio da fuori area e sfiora anche il poker con un tiro potente e preciso che si stampa sul palo dopo la deviazione di Leno. da https://www.goal.com

sabato 14 dicembre 2019

Arsenal, il ricordo di Lehmann: "Invincibili, ma litigavamo ogni giorno"

Jens Lehmann tra i pali, protetto da una linea difensiva formata da Lauren, Kolo Touré, Sol Campbell e Ashley Cole. Patrick Vieira e Gilberto Silva in mediana, all'ala Freddie Ljungberg a destra e Robert Pires a sinistra. In attacco Dennis Bergkamp e Thierry Henry, in panchina Arsene Wenger e talenti come Parlour, Edu, Wiltord e Reyes. Era questa la formazione dell'Arsenal degli "Invincibili", la squadra capace di scrivere la storia dominando l'edizione 2003/2004 della Premier League senza perdere una sola gara.

Un'impresa riuscita in precedenza soltanto al Preston North End, che però la realizzò nella prima edizione del campionato inglese datata 1888/1889, un torneo durato appena 4 mesi per un totale di 22 giornate. Con tutto il rispetto possibile, assolutamente un altro calcio rispetto a quello giocato nella patria del football all'inizio del XXI secolo. L'Arsenal degli Invincibili fu un piccolo grande capolavoro, una squadra sulla carta forte ma non imbattibile che riuscì a volare sulla concorrenza grazie al perfetto incastro dei numerosi componenti tecnici, atletici e umani presenti. Chi ha sempre pensato che uno dei segreti di quella squadra meravigliosa fosse uno spogliatoio unito, però, dovrà ricredersi dopo le confessioni di Jens Lehmann, portiere tedesco che proprio nell'estate precedente a quell'indimenticabile campionato arrivò dal Borussia Dortmund per sostituire l'iconico David Seaman. Punto fermo di quella squadra, l'estremo difensore - transitato in precedenza anche dal Milan - ha raccontato in un'intervista a The Athletic che in realtà l'aria che si respirava all'interno del gruppo fosse spesso incandescente. In una carriera durata più di vent'anni, Jens Lehmann ha collezionato oltre 800 presenze tra club e Nazionale. All'attivo anche due gol, realizzati ai tempi dello Schalke, uno su calcio di rigore e uno con un'incursione su corner ai danni del Borussia Dortmund, sua futura squadra. Per ben 10 stagioni pilastro dello Schalke 04, club in cui si è affermato e con cui ha vinto la Coppa UEFA 1996/1997 ai danni dell'Inter guidata da Roy Hodgson, Lehmann decide di mettersi alla prova oltre confine alla soglia dei trent'anni, nel 1998, anno in cui si trasferisce al Milan. Quella della Serie A è però un'esperienza disastrosa, che dura lo spazio di appena 6 mesi e di un pugno di partite, sufficienti però a sancire il suo ritorno in Germania al Borussia Dortmund. Frettolosamente bollato come "bidone", sarà capace di rifarsi prima al Borussia Dortmund e poi all'Arsenal, club con cui riesce finalmente a conquistare un posto da titolare fisso in Nazionale dopo essere vissuto a lungo all'ombra di Oliver Kahn. C'è lui tra i pali della Germania nei Mondiali casalinghi del 2006, c'è sempre lui a difendere la porta dell'Arsenal per 4 stagioni, prima di essere scavalcato dallo spagnolo Almunia. Chiude la carriera nello Stoccarda, anche se l'ultima gara la giocherà con l'Arsenal il 13 marzo 2011, a 42 anni, portiere d'emergenza per i Gunners che hanno perso per infortunio Fabianski e Szczesny nella vittoria per 3-1 sul campo del Blackpool. 200 presenze con il club londinese, Lehmann ha ricordi particolarmente piacevoli del suo periodo in Premier e non solo racconta di come nello spogliatoio non tutti andassero d'amore e d'accordo, ma lascia intendere che forse anche questo sia stato alla base del successo degli "Invincibili": da https://www.foxsports.it

giovedì 12 dicembre 2019

EL STANDARD LIEGE-ARSENAL= 2-2



Goals: 47'Bastien(S), 69'Amallah(S), 78'Lacazette, 81'Saka,
Standard Liege. Bodart, Fai, Vanheusden, Laifis, Gavory, Mehdi Carcela-Gonzalez, Bastien, M'Poku, Cimirot, Amallah (Lestienne 85), Emond (Avenatti 46)
Subs. Gillet, Lavalee, Cop, Boljevic, Vojvoda
Manager. Michel Preud'homme
Arsenal. Martinez, Mavropanos, Luiz, Papastathopoulos (Martinelli 69), Maitland-Niles (Chambers 78), Guendouzi, Willock, Saka, Smith-Rowe (Aubameyang 85), Lacazette, Nelson.
Subs. Leno, John-Jules, Medley, Olayinka
Manager. Freddie Ljungberg
Booked. -
Referee: Andreas Ekberg (Sweden)

Attendance. 27.797
Table. 11.Arsenal, 9.Eintracht Frankfurt, 8.Standard Liege, 5.Vitoria Guimaraes
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lunedì 9 dicembre 2019

PL WEST HAM-ARSENAL= 1-3



Goals. 38'Ogbonna(W), 60'Martinelli, 66'Pepe, 69'Aubameyang,
West Ham. Martin, Fredericks, Balbuena, Ogbonna, Cresswell (Masuaku 51), Snodgrass (Holland 78), Noble, Rice, Fornals, Felipe Anderson (Haller 70), Antonio.
Subs. Zabaleta, Jiménez, Sánchez, Diop
Manager. Manuel Pellegrini
Arsenal. Leno, Maitland-Niles, Chambers, Sokratis, Tierney (Kolasinac 29), Xhaka (Guendouzi 86), Torreira, Pépé (Nelson 88), Özil, Martinelli, Aubameyang.
Subs. Lacazette, David Luiz,, Martínez, Saka
Manager. Freddie Ljungberg, 

Booked: Snodgrass, Cresswell
Referee: Mike Dean

Attendance. 59.936
Table. 46.Liverpool, 38.Leicester, 32.Manchester City, 29.Chelsea, 24.Wolverhampton, Manchester United, 23. Tottenham, 22.Crystal Palace, Arsenal, Sheffield United, Newcastle...
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È un successo importante, quello dell'Arsenal sul West Ham nel Monday Night del 16° turno di Premier League. Serve ai Gunners per non perdere contatto dalle squadre che lottano per l'accesso alle coppe europee (-7 dal Chelsea, che occupa il quarto posto che vale il pass Champions). E serve a Freddy Ljungberg per ottenere la prima vittoria da quando ha sostituito Unai Emery alla guida della squadra. Il 3-1 del London Stadium è pesante, invece, per il West Ham, che ora ha soltanto un punto di margine sulla zona retrocessione. La posizione di Manuel Pellegrini è sempre più traballante.
Eppure sono gli Hammers a passare in vantaggio, con un gol italiano: al 38', Ogbonna sceglie il tempo giusto per proiettarsi in area di rigore e di testa trova la deviazione di Maitland-Niles che beffa Leno. Nella ripresa è un altro Arsenal. E tra il 60' e il 69' si concretizza una rimonta impetuosa. Prima è Martinelli a pareggiare, raccogliendo un cross basso di Kolasinac dalla sinistra. Per il 18enne brasiliano è il terzo debutto con gol da quando veste la maglia dell'Arsenal: dopo Europa League e Carabao Cup, il colpo gli riesce anche in Premier League, dove diventa il giocatore più giovane ad aver fatto centro coi Gunners nella gara d'esordio. Il sorpasso lo firma Pepé al 66', con un fantastico sinistro in diagonale, poi Aubameyang al 69' chiude il tris con una volée in solitudine che non dà scampo a Martin. da https://www.gazzetta.it

sabato 7 dicembre 2019

Arsenal-Allegri, i motivi di un no: il caos societario e… una delusione che arriva da lontano

L’Arsenal continua nel suo periodo nero e batte, seppure abbastanza controvoglia, un record storico. Era dal 1977 che i Gunners non infilavano nove partite consecutive senza vincere e la squadra di Ljungberg è molto più vicina alla zona retrocessione (cinque punti dall’Everton terzultimo) che a quella Champions (11 lunghezze dal Chelsea quarto). Ce n’è abbastanza per fare la rivoluzione, ma i tempi sono incerti. Se non altro perchè uno dei candidati principali alla panchina, Max Allegri, ha spiegato senza mezzi termini che non prenderà una squadra in corsa. Se l’Arsenal vuole l’ex tecnico della Juventus, dovrà aspettare fino a giugno. E soprattutto, dovrà fargli cambiare idea.
Già, perchè non c’è solo la voglia di prendersi un periodo sabbatico a tenere lontano Allegri dall’Emirates. “Acciughina” sta prendendo lezioni d’inglese e la Premier sembra la sua destinazione più probabile, ma l’Arsenal deve superare un paio di scogli importanti se vuole portarlo sulla sua panchina e superare la concorrenza dello United, dove l’idea di fargli sostituire Solskjaer non è mai del tutto tramontata. L’Evening Standard riporta infatti che ci sono altri due motivi ben precisi per cui Allegri ha rinunciato a sostituire Emery quando allo spagnolo è stato dato il benservito. Il primo riguarda il progetto del club. Al momento, l’Arsenal dà l’impressione di una società in un momento di confusione totale, sia in campo che fuori. Il che non rende certo la panchina dei Gunners troppo attraente.
E poi bisogna far dimenticare ad Allegri di essere stato…snobbato nell’estate 2018, quando Wenger ha lasciato il club. Il nome del tecnico italiano sembrava quello favorito per la sostituzione dell’eterno Arsene, ma alla fine non se ne è fatto nulla e al suo posto è stato scelto Emery. E il toscano è stato…costretto a rimanere alla Juventus, per l’ennesima stagione vincente, che però si è conclusa con un divorzio che era già nell’aria. Lasciando nei confronti del club londinese, spiega l’Evening Standard, un po’ di delusione. Un briciolo di convinzione e di sincero interesse dell’Arsenal una stagione e mezza fa forse avrebbero raccontato un’altra storia, sia per i bianconeri che per gli inglesi. Dunque, se i Gunners vogliono Allegri, devono sicuramente aspettare. E convincerlo che stavolta lo vogliono davvero… da https://www.ilposticipo.it

venerdì 6 dicembre 2019

Arsenal in crisi: Ozil si infuria, Aubameyang scappa in bagno!

Decimo posto in campionato e una distanza dalla vetta della classifica di ben 24 punti dopo le prime 15 giornate. L'Arsenal sta vivendo un momento di profonda crisi e neanche l'essersi affidato temporaneamente a uno dei protagonisti degli 'Invincibles', Fredrik Ljungberg, è bastato finora per cambiar marcia rispetto ai risultati ottenuti dall'esonerato Unai Emery. Contro il Brighton, nel turno infrasettimanale, è arrivata la quarta sconfitta stagionale in Premier e allungato a 9 la striscia di partite senza vittorie per i Gunners in tutte le competizioni. Per trovare un Arsenal così in difficoltà bisogna tornare indietro nel tempo a 42 anni fa: nel 1977, infatti, il club londinese fallì per 10 gare consecutive l'appuntamento con i tre punti. Chiuse quel campionato all'ottavo posto, fuori da un possibile piazzamento europeo, e anche quest'anno la strada sembra tracciata verso quella direzione. I risultati negativi contribuiscono ad alimentare il nervosismo tra i giocatori, sensazione che si è avvertita anche giovedì all'Emirates, al termine dell'incontro. Le telecamere hanno ripreso, infatti, Ozil discutere animatamente e lamentarsi con il connazionale Mertesacker, suo vecchio compagno di squadra e oggi allenatore in seconda dei Gunners. Nessun litigio - come testimoniato dalla stretta di mano tra i due -, ma una situazione che sta evidentemente esacerbando gli animi nello spogliatoio e non solo.
Questo delicato momento inasprisce anche i malumori dei tifosi che, nella sfida ai Seagulls, se la sono un po' presi con Aubameyang. L'attaccante gabonese, capocannoniere della scorsa Premier insieme al duo del Liverpool (Salah e Mané) e uno dei candidati al Pallone d'oro africano, non era in serata e ha mancato un paio di opportunità non difficili per andare in gol. L'appuntamento principale, però, lo ha mancato quando è scomparso dal campo per un paio di minuti circa. Dov'era finito? Probabilmente in bagno, come accennato anche dal suo allenatore: "Non lo so con certezza, ma può essere - ha detto Ljungberg -. Purtroppo se ti scappa non c'è niente che puoi fare". Un dettaglio che, in altri momenti, sarebbe magari sfuggito ai presenti. da https://sport.sky.it/

giovedì 5 dicembre 2019

PL ARSENAL-BRIGHTON= 1-2



Goals. 36'Webster, 50'Lacazette, 80'Maupay,
Arsenal. Leno, Bellerin, Sokratis, Luiz, Kolasinac (Tierney 72); Xhaka, Torreira, Willock (Pepe 46); Ozil, Aubameyang, Lacazette (Martinelli 77).
Subs- Chambers, Nelson, Martinez, Guendouzi,
Manager. Freddie Ljungberg
Brighton. Ryan, Alzate (Duffy 88), Webster, Dunk, Burn, Propper, Stephens, Mooy, Gross (Trossard 80); Connolly (Montoya 76), Maupay.
Subs.: Bissouma, Murray, Button, Bernardo Goals: Webster 36, Maupay 80
Manager. Graham Potter
Booked. Gross, Bellerin, Luiz, Sokratis
Referee. Graham Scott

Attendance. 60.164
Table. 43.Liverpool, 35.Leicester, 35.Manchester City, 29.Chelsea, 23.Wolverhampton,  21.Manchester United, Crystal Palace, 20.Tottenham, 19.Arsenal, Sheffield United, Newcastle...
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I Gunners continuano a non vincere. Anzi, proseguono nella collezione di figuracce. I tre punti non arrivano dal 3-2 al Vitoria Guimaraes in Europa League: ma oltre ai risultati, manca anche il gioco. E Fredrik Ljungberg può farci veramente poco: eppure, le punte dei Gunners sembrano cercare di più il fraseggio offensivo, senza riuscirci particolarmente. Segno che manca anche la tranquillità. Il Brighton fa il colpaccio passando al 37' con un'azione “sporca”, quella che nasce da calcio d'angolo e porta Webster a calciare in rete. Leno, già bravo in occasioni precedenti, soprattutto su un sinistro di Maupay, non può farci nulla. Poca intensità tra i Gunners, che escono tra i fischi dell'Emirates soprattutto all'intervallo. Ljungberg, all'esordio casalingo, inserisce Pepé nella ripresa e dopo cinque minuti un colpo di testa fortunoso di Lacazette regala l'1-1 ai padroni di casa: Ryan smanaccia male, la palla termina sul palo e poi in porta. I Gunners si vedono annullare un gol irregolare di David Luiz, il pubblico rumoreggia ma sarebbe stato un vantaggio immeritato. Il Brighton ha un'identità addirittura più marcata rispetto all'Arsenal e la fa valere buttando via il pallone pochissime volte. I Seagulls vengono premiati a dieci minuti dal termine segnando con un colpo di testa di Maupay il gol del 2-1. Ljungberg mastica amaro, consapevole che avrà tanto lavoro da fare: i Gunners sono a 19 punti, un solo in più del Brighton, e la zona retrocessione dista solo cinque lunghezze. da https://www.sportmediaset.mediaset.it

domenica 1 dicembre 2019

PL NORWICH CITY-ARSENAL= 2-2



Goals. 21'Pukki, 29'Aubameyang(p), 47'Cantwell, 57'Aubameyang,
Norwich City. Krul, Aarons, Zimmermann, Godfrey, Byram, Amadou, Trybull, Cantwell (Buendia 82), McLean, Hernandez, Pukki.
Subs. Fahrmann, Roberts, Vrancic, Lewis, Stiepermann, Srbeny
Manager: Daniel Farke
Arsenal. Leno, Chambers, Mustafi, Luiz, Kolasinac, Willock (Torreira 71), Xhaka, Guendouzi (Saka 78); Ozil (Martinelli 89); Lacazette, Aubameyang.
Subs. Martinez, Tierney, Sokratis, Pepe
Interim Manager: Frieddie Ljungberg
Booked. Krul, Chambers, McLean,
Referee: P. Tierney

Attendance. 27.067
Table. 40.Liverpool, 29.Leicester, Manchester City, 26. Chelsea, 20.Tottenham, Wolverhampton, 19. Arsenal, Sheffield United, 18. Burnley e Crystal Palace..
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