Così la stampa brasiliana presentava l’ultima sfida della tournée dell’Arsenal, che affrontava al São Januário il Vasco.
Era la prima volta che una squadra inglese di primissima fascia si esibiva in Brasile, dopo le escursioni di club amatoriali o di minore espressione: lo stesso Vasco aveva giocato (e battuto 2-1) l’anno prima con il Southampton militante allora in seconda divisione. Ma l’Arsenal arrivava in Brasile con i gradi di campione nazionale e dominatore del calcio inglese nel decennio pre-bellico. E al tempo la miglior squadra inglese veniva ancora considerata la miglior squadra del mondo, vista  l’aurea mistica di cui ancora erano circondati gli inventori del gioco. I Gunners debuttano a Rio confermando la loro forza: 5-1 al Fluminense, prima di spostarsi a São Paulo dove affrontano il Palmeiras campione paulista, dominando la partita, sebbene bloccati sull’1-1 finale e poi vincendo con facilità per 2-0 il Corinthians. Ma il gran finale è in programma nuovamente a Rio, nel moderno stadio São Januário, costruito nel 1927, contro il Vasco da Gama, quella che al tempo era considerata la miglior squadra sudamericana,  soprannominata o Expresso da Vitória, reduce dal titolo sudamericano per club – l’antenato della Libertadores- conquistato l’anno prima in Cile senza perdere una partita. È il Vasco del portiere Barbosa – proprio colui che verrà incolpato del Maracanazo due anni dopo – del difensore Augusto e dei campioni Maneca e Ademir. Quella sera i tifosi cruzmaltini possono ammirare anche il nuovo acquisto che debutta proprio contro gli inglesi: Heleno de Freitas, detto “Gilda” per il suo carattere scontroso come quello del personaggio interpretato da Rita Hayworth. Heleno è stato uno dei maggiori idoli del Botafogo,  con cui ha giocato fino a due stagioni prima, segnando 204 gol in 233 partite. Personalità eccentrica, nato da una famiglia di coltivatori di caffè, amante di Dostoevskij, parlava inglese e francese, studiò legge arrivando a esercitare l’avvocatura quando era già calciatore affermato, aveva grande successo con le donne per i modi raffinati e colti. Ma in campo il carattere irascibile, che lo portava a litigare con avversari e compagni ogni volta che la squadra perdeva o semplicemente subiva un gol, fece sì che il Botafogo se ne liberasse, stanco delle multe per indisciplina. Lo cedette al Boca Juniors dove rimase solo per sei mesi prima di tornare in Brasile appunto al Vasco, dove rimase solo una stagione,  vincendo l’unico trofeo della carriera, il Carioca 1949. Morì nel 1959 di sifilide in un istituto per malati mentali. Il debutto di Heleno e la presenza dell’Arsenal riempirono lo stadio che registrò il record di pubblico, 60mila persone, e di incasso. Tra i 60mila il vice-presidente della Repubblica. L’Arsenal giocava con il celebre WM inventato dal tecnico Chapman, i padroni di casa utilizzavano la cosiddetta “diagonale ”   un’elaborazione del WM che il tecnico Flávio Costa utilizzerà anche nella seleção. Il Vasco chiuse il primo tempo con un leggero dominio nel gioco ma senza riuscire a creare vere occasioni da gol. Nell’intervallo Costa sostituisce Tuta con Mário e Ipojucan con l’attesissimo Heleno. Al 78′ la svolta: centro di Mário,  il portiere Swindin non esce, la palla arriva a Heleno che tocca di prima per Nestor che al volo fa 1-0. Lo stadio impazzisce, fuochi artificiali vengono sparati in cielo e gli spettatori continuano a festeggiare la rete per diversi minuti. I giocatori inglesi tornati in patria raccontarono alla stampa di non aver mai visto festeggiare un gol in quel modo.
Nel corso della storia le due squadre si affrontarono ancora due volte, sempre con vittorie del Vasco: nel 1951 l’Arsenal si presentò nuovamente in Brasile come detentore della FA Cup ma subì un inequivocabile 4-0 con gol di Dejair, Tesourinha Ademir e Friaça. Nel 1980 l’ultimo confronto,  a Belgrado, vittoria 2-1 Vasco con gol di Paulo César Lima e Roberto
di Davide Tuniz (da https://www.laltrocalcio.com)
Le formazioni del 1949
VASCO: Barbosa, Augusto, Sampaio; Ely, Danilo, Jorge; Nestor, Maneca, Ademir, Ipojucan (Heleno 14’/2ºT) e Tuta (Mário 14’/2ºT). Allenatore : Flavio Costa.
ARSENAL: Swindin, Barnes, Smith; Macaulay, Daniel (Fields 30’/1ºT), Forbes; McPherson, Logie, Rooke, Lishman e Vallance. Allenatore : Tom Whittaker.