mercoledì 28 febbraio 2018

da http://inthebox.gazzetta.it (MyArsenal)


Già autore di “London Calling” e “Celtic forever” e anima del gruppo di tifosi italiani dell’Arsenal, Max Troiani torna in libreria con una vera perla per gli amanti dei Gunners: “My Arsenal” (ed. Bradipolibri, pp. 204, € 15). E’ un libro di statistiche, ma come ben spiega Roberto Gotta nella prefazione, “non c’è da spaventarsi, il numero può essere un tremendo supporto emotivo”. Il tabellino, la statistica, il dato “è una porta di accesso alla memoria”. E allora via, con la storia dell’Arsenal raccontata, a suon di numeri, dai lontanissimi esordi nella periferia sud di Londra, quando il club si chiamava Dial Square e i giocatori erano operai dell’Arsenale Reale, passando per i decenni dell’indimenticabile Highbury fino all’era Wenger e al trasloco all’Emirates. Trovate tutti i match più famosi: il 2-0 al Liverpool del 1989, celebrato da Nick Hornby, le tante finali di coppa, le imprese (e le delusioni) europee… Bello anche aprire il volume a caso e incappare in un Tottenham-Arsenal 0-6 del 1935 con doppietta di Drake o in 5-4 del Manchester United a Highbury nel 1958. Oppure scoprire che dietro Henry e Wright, nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi dei Gunners, c’è Cliff Bastin o che nella stragione 1934-’35 entrarono in 73mila a Highbury per la sfida con il Leeds. E via spiluccando statistiche e numeri, a volte sorprendenti e a volte risaputi, di un’epopea iniziata nel 1886.
di Paolo Avanti

http://inthebox.gazzetta.it/2018/02/28/my-arsenal-tutti-i-numeri-dei-gunners/

Arsenal, ricavi in calo nel semestre ma l’utile sale con le plusvalenze

Semestrale Arsenal 2017-2018 – L’Arsenal ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2017-2018 con ricavi pari a 182,2 milioni di sterline (205,7 milioni di euro al cambio odierno), in flessione rispetto ai 191,9 milioni del primo semestre della stagione 2016-2017.

L’utile prima delle tasse è però cresciuto, passando da 12,6 milioni a 25,1 milioni di sterline. Mentre l’utile netto è stato di 20,4 milioni di sterline contro i 10,3 milioni di sterline del primo semestre 2016-2017.
Semestrale Arsenal 2017-2018 – Sale l’utile grazie alle plusvalenze
L’aumento dell’utile è legato principalmente al risultato della gestione dei diritti dei calciatori, che nel primo semestre 2017-2018 è risultato positivo per 15,5 milioni di sterline rispetto al rosso di 27,6 milioni di sterline dei primi sei mesi della stagione precedente.
A questo risultato hanno contribuito plusvalenze sulla cessione di calciatori (Chamberlain, Szczesny, Gibbs e Gabriel) per 58,4 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 6,3 milioni di sterline del primo semestre 2016-2017. Il computo delle plusvalenze non tiene conto del mercato di gennaio che ha visto l’Arsenal cedere Coquelin, Giroud, Alexis Sanchez e Walcott.
Semestrale Arsenal 2017-2018 – Pesa l’assenza dalla Champions League
Nel dettaglio i ricavi legati all’attività calcistica in senso stretto sono diminuiti a 167,7 milioni di sterline dai 191,1 milioni dell’analogo periodo del 2016-2017.
Una flessione legata alla mancata partecipazione alla Champions League 2017-2018.
I ricavi da attività immobiliare sono invece cresciuti da 0,8 milioni di sterline a 14,5 milioni, grazie alla vendita dei terreni edificabili vicini alla stazione della metropolitana di Holloway Road. da http://www.calcioefinanza.it

martedì 27 febbraio 2018

Henry al posto di Wenger? "Mi piacerebbe"

"Wenger out" presto potrebbe non essere più soltanto un hashtag. Non in questa stagione, ovvvio: non rientra nel modo di fare dell'Arsenal che dall'1 ottobre 1996 ha sempre lo stesso allenatore. La disfatta con il Manchester City nella finale di Coppa di Lega, tuttavia, ha riacceso i rumors su una svolta che i tifosi chiedono da più di due stagioni, non solo sui social network. E magari per il Milan, che sfiderà i londinesi agli ottavi di Europa League, non è una brutta notizia. Allegri, Jardim, Simeone, Ancelotti: i nomi accostati alla panchina dei Gunners recentemente sono stati molteplici. E lo sono ancora. La novità, allora, è rappresentata dalla voce relativa al possibile arrivo di Thierry Henry, che all'Arsenal ha giocato 8 stagioni, dal 1999 al 2007 partecipando da calciatore (e da protagonista) al periodo più bello dell'era Wenger. Ora che sta studiando da allenatore, potrebbe prendere il posto del suo vecchio maestro. "L'Arsenal è il club del mio cuore - ha detto lui -, ovviamente mi piacerebbe allenarlo, ma non è certo un mio diritto. Ho un rispetto enorme per Arsene e per ciò che ha fatto. Io sono impegnato con il Belgio (è assistente del c.t. Martinez, n.d.r.), non so se sarei pronto per l'Arsenal. Nessuno lo sa. Devo ancora imparare il lavoro. Forse un giorno sarò un buon allenatore, magari tra un anno, o tra due, ma non so dire quando. Ora sto imparando". da http://www.premiumsporthd.it

domenica 25 febbraio 2018

LC Final ARSENAL-MANCHESTER CITY= 0-3




La prima volta di Pep Guardiola in Inghilterra ha la miglior cornice possibile, quella del mitico Wembley. Ha il punteggio più inequivocabile che ci sia, un 3-0 che non dà spazio agli scettici. E ha tre firme non banali sulla finale di Coppa di Lega: quella di Aguero (fuoriclasse non sempre in sintonia col tecnico catalano), quella del redivivo capitan Kompany e quella di David Silva, reduce da un dramma familiare per fortuna a lieto fine. Se Gattuso ha avuto modo di vedere la partita prima di concentrarsi sulla Roma, avrà accolto con un sorriso il disagio dell'Arsenal, rivale negli ottavi di Europa League: mentre sui social piovono i #WengerOut, i tifosi dei Gunners lasciano lo stadio con venti minuti ancora da giocare. E' Cech il panchinaro eccellente della finale, la Carabao Cup è territorio di Ospina. Il portiere colombiano, però, non ha un grande impatto con Wembley: il tempo di vedere Aubameyang divorarsi il vantaggio a un metro dalla porta di Bravo ed ecco che gli tocca raccogliere il pallone in fondo alla propria rete. E' il Kun Aguero - e chi sennò - a beffarlo con un pallonetto morbidissimo al 18', figlio di una furbata al limite del regolamento nel lieve contatto precedente con Mustafi, una "sportellatina" utile per non far saltare il tedesco sul rinvio lungo di Bravo. Wenger protesta a muso duro con Guardiola e il quarto uomo, ma è 1-0. Poi arriva la stretta di mano tra i tecnici. Da lì la gara ha un padrone, ma il copione non cambia granché: sono di fronte due squadre che amano la velocità e la tecnica più della potenza, si continua a correre a ritmi forsennati, fino all'intervallo. Con Aguero nuovamente vicino al gol, ancora con un mezzo lob. Si riparte e Kompany sfiora il raddoppio con un destro deviato da Koscielny. E' solo questione di tempo, al minuto 58 il centrale belga se la toglie per davvero, la soddisfazione: zampata in allungo, Koscielny stavolta è in ritardo, arriva il 2-0. Che diventa 3-0 sette giri di lancette più tardi, perché un'altra interpretazione disastrosa della difesa dei Gunners consente a Danilo il più comodo degli assist per il diagonale vincente di David Silva. L'Arsenal si piega sulle ginocchia e non c'è più partita, l'ultimo terzo di gara diventa una passerella per il Manchester City, che incassa la quinta Coppa di Lega della sua storia e il primo trionfo dell'era Guardiola. Potete già scrivere "2" in quella casella: la Premier League, di fatto, è già dei Citizens. E la Champions? Chissà. da http://www.gazzetta.it
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Goals. 18'Aguero, 58'Kompany, 65'David Silva,
Arsenal: Ospina 5, Chambers 5 (Welbeck 66, 5), Mustafi 4, Koscielny 5, Bellerin 5, Wilshere 6 Xhaka 4, Monreal 5 (Kolasinac 26, 5); Ozil 4, Ramsey 5  (Iwobi 72, 5); Aubameyang 5. Sub: Cech, Mertesacker, Maitland-Niles, Elneny. Manager: Arsene Wenger 4
Manchester City: Bravo 6, Walker 6, Kompany 8, Otamendi 7, Danilo 7; De Bruyne 7, Fernandinho 6 (Bernardo Silva 52, 6), Gundogan 6, Silva 8, Aguero 8 (Foden 89), Sane 7 (Gabriel Jesus 77). Sub: Ederson (GK); Stones, Laporte, Zinchenko Manager: Pep Guardiola 7
Booked: Fernandinho, Kompany, Bellerin, Ramsey, Chambers, Wilshere
Referee: Craig Pawson (South Yorkshire) 6 
Attendance: 85.671 

giovedì 22 febbraio 2018

EL ARSENAL-OSTERSUNDS= 1-2




Che rischio, per l'Arsenal, che nonostante il positivo risultato dell'andata rischia seriamente di compromettere una qualificazione data praticamente per certa dopo lo 0-3 della settimana scorsa. Disputando un primo tempo molto sottotono, i ragazzi di Wengersubiscono due goal in due minuti, facendo sognare l'Ostersunds: al 22' segna infatti Aiesh, in seguito è Sema ad illudere i suoi. Nella ripresa, più concentrati, i gunners accorciano con Kolasinac, sfiorando spesso il 2-2 ma rischiando comunque di subire la terza rete.  Padroni di casa che scendono in campo con un 4-2-3-1 rimaneggiato visto il rotondo 0-3 dell'andata. Davanti ad Ospina, difesa a quattro composta da Hector Bellerin, Chambers, Holding e Kolasinac. Welbeck la prima punta, sostenuto dal terzetto di trequartisti Mkhitaryan-Wilshere-Iwobi. Nella zona mediana del campo, invece, Elneny e Maitland-Niles. Un più equilibrato 4-4-2 per gli ospiti, che si affidano a Ghoddos ed Hopcutt in avanti. Keita in porta, protetto dai centrali difensivi Papagiannopoulos e Pettersson. A centrocampo spazio ad Edwards e Nouri, affiancati daglie sterni Aiesh e Sema. Come terzini, Potter sceglie Mukiibi e Widgren. Gara particolarmente pimpante per l'Ostersunds, che al 4' potrebbero segnare grazie a Hopcutt, il cui tiro viene murato dalla retroguardia difensiva inglese. L'Arsenal, attendista, rischia anche sei minuti dopo, quando è Nouri a fallire il controllo praticamente davanti ad Ospina. Le azioni inglesi vengono tutte sventate dal centrale Papagiannopoulos, particolarmente attento nell'allontanare le palle alte proposte dai ragazzi di Wenger. Al 19' altra grande chance per gli ospiti, con Sema che sull'out mancino riesce ad entrare in area e a concludere trovando la risposta in due tempi di Ospina. Il tanto attaccare da parte degli svedesi viene massimamente premiato, con l'Ostersunds che al 22' passa clamorosamente in vantaggio grazie a Aiesh: Ghoddos apre perfettamente per l'esterno che, a tu per tu con Ospina, marca lo 0-1. Sulle ali dell'entusiasmo, gli svedesi marcano l'incredibile 0-2 con Sema, che controlla di corpo su Chambers e trafigge il portiere inglese grazie ad un mancino preciso e potente. Riassestandosi dopo il clamoroso uno-due, l'Arsenal cerca di rispondere colpo su colpo all'Ostersunds, galvanizzato e pronto a ravvivare ulteriormente una qualificazione data per impossibile all'andata. Al 35' si mette finalmente in evidenza l'Arsenal, quando è Welbeck a colpire di testa trovando però la risposta in due tempi di Keita. L'azione dell'attaccante di casa è l'ultimo squillo di un incredibile primo tempo, conclusosi con l'Arsenal clamorosamente sotto nonostante il differente tasso tecnico. Secondo tempo che inizia con l'Arsenal subito in attacco e pronto ad accorciare le distanze grazie a Senad Kolasinac, che al 47' ringrazia Mukiibi per la respinta corta ed insacca alle spalle di Keita, vanificando l'ottimo primo tempo dell'Ostersunds. Convinti di poter fare davvero male, cinque minuti dopo gli ospiti sfiorano il doppio vantaggio con Mukibi, servito da Papagiannopoulos ma chiuso da un ottimo Ospina. Con il passare dei minuti la fase propositiva dei ragazzi di Potter cala, complice anche la rete di Kolasinac capace di rimettere in salita la qualificazione per gli svedesi. All'ora di gioco buona opportunità per Elneny, il cui tiro dal limite dell'area di rigore viene sventato senza problemi da Keita. Continuando a pressare, al 68' ancora Gunners pericolosi con Welbeck, il cui colpo di testa non trova però maggior fortuna. Fase finale di gara particolarmente intensa, con l'Ostersunds ancora in avanti per aumentare le bassissime percentuali di qualificazione. All'84' ennesimo super traversone di Ghoddos in area, Islamovic è bravissimo a superare Chambers e a colpire di testa. Il pallone termina però di poco fuori. Un minuto dopo Iwobi prova a scattare, il difensore ospite Papagiannopoulos mette però un'ulteriore pezza, confermando uno stato di forma eccezionale ed una prova maiuscola. L'ultima azione di una sfida più incerta del previsto capita al 92', quando è Welbeck a provarci dalla distanza non trovando però impreparato Keita. La sfida finisce dunque così, con l'Ostersunds vincente ma in maniera inutile. Migliore in campo per i padroni di casa, Welbeck. Per gli ospiti in evidenza Ghoddos. da https://www.vavel.com
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Goals: 22'Aiesh, 23'Sema, 47'Kolasinac,
Arsenal: Ospina 6, Bellerin 5, Chambers 4, Holding 5, Kolasinac 5, Elneny 5, Maitland-Niles 4 (Xhaka 46, 6); Mkhitaryan 4, Wilshere 5 (Willock 76, 5), Iwobi 4 (Nelson 90); Welbeck 5. Subs not used: Macey, Monreal, Mustafi, Nketiah. 
Manager: Arsene Wenger 5
Ostersunds: Keita 6, Mukiibi 5 (Islamovic 73, 6), Papagiannopoulos 6, Petterson 6, Widgren 6; Aiesh 7 (Tekie 52, 6), Edwards 6, Nouri 7, Sema 7; Ghoddos 7, Hopcutt 6 (Arhin). Subs not used: Andersson, Begqvist, Gero, Mensah. 
Manager: Graham Potter 7
Bookings: Edwards, Widgren, Maitland-Niles, Mkhitaryan
Referee: Ivan Kruzliak (Slovakia) 6
Attendance: 58.405

martedì 20 febbraio 2018

Arsenal-Emirates insieme fino al 2024: "Rinnovo record"

Il rapporto commerciale tra l'Arsenal e la Emirates prosegue. E prosegue sulla falsariga di una reciproca soddisfazione, tanto che il club inglese ha annunciato di aver raggiunto un accordo per il rinnovo della sponsorizzazione fino alla fine della stagione 2023/2024.
Come comunica l'Arsenal, "si tratta del contratto di sponsorizzazione più ricco mai firmato dal club". Le cifre del rinnovo quinquennale (il precedente contratto sarebbe andato a scadenza nel 2019) non sono state precisate, ma nelle casse dei Gunners dovrebbero piovere circa 40 milioni di sterline all'anno. Dunque, 200 in totale fino al 2024.
"La sponsorizzazione sulla nostra maglia - dice Ivan Gazidis, direttore esecutivo dell'Arsenal - è la più duratura della Premier League e una delle più lunghe nel mondo dello sport. Questo impegno reciproco è la testimonianza della forza e della profondità di questa relazione unica". Il rapporto tra la Emirates e l'Arsenal è iniziato nel 2004. Due anni più tardi, il nome della compagnia aerea di Dubai è comparso per la prima volta sulla maglia biancorossa, rimanendovi fino a oggi. Il contratto sarebbe come detto scaduto nell'estate del 2019, ma le due parti hanno deciso in anticipo di prolungarlo. Come noto, la sponsorizzazione non si limita unicamente alla divisa dell'Arsenal: nel 2006 il club londinese ha ceduto alla Emirates i naming rights del proprio stadio, sorto proprio in quell'anno dopo la demolizione del leggendario Highbury. da http://www.goal.com

giovedì 15 febbraio 2018

EL OSTERSUNDS-ARSENAL= 0-3



I ragazzi di Wenger dominano fin dall'inizio e vanno in vantaggio con Nacho Monreal, bravo ad avventarsi sulla ribattuta del tiro di Mkhitaryan al 13'. L'armeno causa anche l'autogol di Papagiannopoulos: con il raddoppio i Gunners, gestiscono e nella ripresa firmano il tris con Ozil al 58'. La favola Ostersunds, sei anni fa era nella quarta divisione svedese, si godrà comunque la gara di ritorno all'Emirates Stadium. da http://www.gazzetta.it
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Goals. 13'Monreal, 24'Og,Papagiannopoulos, 58'Ozil,
Ostersund: Keita 5; Mukiibi 5, Papagiannopoulos 6, Pettersson 5, Widgren 6 (Bergqvist 73); Edwards 5.5, Nouri 5 (Tekie 46, 6), Mensah 6; Sema 6, Ghoddos 7, Gero 6 (Hopcutt 46, 5).  Subs not used: Andersson, Alesh, Sonko Sundberg, Islamovic. Manager Potter: 6
Arsenal: Ospina 7, Bellerin 6, Chambers 6, Mustafi 6, Monreal 7 (Kolasinac 73); Elneny 7, Maitland-Niles 7; Mkhitaryan 7(Nelson 84), Ozil 6, Iwobi 6, Welbeck 6 (Nketiah 82). 
Subs not used: Macey, Holding, Xhaka, Kolasinac, Willock. Manager Wenger: 6
Referee: David Borbalan
Attendance: 8,009

BOOK. MyArsenal. Numeri e dati, tabellini e nomi dell'Arsenal Football Club. di Max Troiani (Bradipo Libri), 2018

Un libro su una delle squadre inglesi più seguite dal pubblico italiano, l’ARSENAL Un libro diverso e complementare al noto “LONDON CALLING, La storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben”.
Infatti, questo volume racconta i GUNNERS attraverso la loro storia statistica: numeri e dati, tabellini e nomi. Le prefazioni di Roberto Gotta e Luca Manes, i due più autorevoli scrittori italiani del calcio inglese ed il prologo di un Super Gooner come Matteo Scarpellini testimoniano la straordinarietà (spero) di questo libro.

Editore: Bradipolibri
Prefazione: Roberto Gotta, Luca Manes,
Prologo: Matteo Scarpellini
Dimensione: 15x21
Numero pagine 208
Prezzo: Euro 15,00
ISBN: 978-88-99146-481
Immagini: fotografie B/N


La storia dell'Arsenal raccontata attraverso le statistiche, uno dei must assoluti per tutti gli appassionati di calcio inglese. Dai lontanissimi esordi nella periferia sud di Londra, quando il club si chiamava Dial Square e i giocatori erano operai dell'Arsenale Reale, passando per le mirabili impresi nell'indimenticabile Highbury, fino ai nostri giorni, all'era Wenger e al trasloco all'Emirates Stadium. Match famosi e celebrati come il 2-0 ad Anfield del 1989 o la finale di Fa Cup del 1971, ma anche momenti meno fulgidi dell'epopea dei Gunners o vittorie un po' logorate dal passare del tempo, in My Arsenal c'è tutto, ma proprio tutto quello che un Gooner deve sapere sul suo inimitabile club.

https://www.facebook.com/myarsenalbook

Are you a massive Arsenal fan? Are you mad for football statistics? You cannot miss “Arsenal in numbers”, my latest book on my great passion: Arsenal FC. It'll help you to find out all the details of Arsenal Golden Age in the Thirties and of the Invincibles Team, but you’ll also discover less known facts of less successful seasons, still important parts on Arsenal history.

https://www.amazon.it/MyArsenal-Numeri-tabellini-dellArsenal-Football/dp/8899146489

Wenger getta "alcol" sul fuoco e riparte la campagna #WengerOut

Arsène Wenger, in un altro polverone. E questa volta a sollevarlo è la stampa svedese. I Gunners, infatti, sono a Östersund dove giocheranno stasera alle 19 l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Doveva essere una trasferta senza troppe preoccupazioni vista la modesta caratura dell’avversario (l’Östersund FK è giunto ottavo nello scorso campionato nazionale) e invece poche ore dopo l’atterraggio nel paese scandinavo è già polemica.
Secondo quanto riportato dall’organo d’informazione svedese ÖP, il manager alsaziano che siede sulla panchina dell’Arsenal dal 1996, come arrivato in hotel ha fatto una richiesta a dir poco singolare: una bottiglia di Mackmyra, il miglior whiskey di Svezia.
L’indiscrezione fatta trapelare da un dipendente dell’hotel e divulgata subito da ÖP non poteva sfuggire ai giornalisti britannici, sempre a caccia di scoop e assetati di gossip. Così, in pochi minuti, il Mirror ha rilanciato la notizia che è diventata subito di dominio pubblico provocando l’ennesimo terremoto in casa Arsenal.
La reazione dei supporter londinesi non si è fatta attendere. Il rapporto tra gran parte di loro e Wenger è ai ferri corti da tempo e questo nuovo "scivolone" del francese ha gettato alcol (è proprio il caso di dirlo) sul fuoco. Sui social è ripartita di gran carriera la campagna #WengerOut che ha accompagnato tutta la scorsa stagione dei Gunners e i social sono stati invasi di messaggi poco lusinghieri nei confronti del tecnico. Intanto, durante la consueta conferenza stampa pre-partita, Wenger è apparso provato e nervoso. "Siamo entrati nella fase a eliminazione diretta e l’avversario è insidioso. Quindi il rischio è maggiore". Sì, soprattutto per lui. da http://www.gazzetta.it

lunedì 12 febbraio 2018

Tottenham-Arsenal, sfiorato il record spettatori di sempre

Tottenham-Arsenal, giocata allo stadio di Wembley sabato 10 febbraio 2018, è già entrata nella storia. Il "derby del nord di Londra" (North London Derby) ha fatto registrare un nuovo record di affluenza: 83.222 spettatori. Infranto, a distanza di neanche due settimane, il precedente record di 81.978 spettatori, messo a referto da Tottenham-Manchester United, lo scorso 31 gennaio.

Non si tratta, però, del record assoluto di sempre. Il dato più alto della storia della massima divisione inglese - Premier League o First Division che sia - resta ben saldo agli 83.260 spettatori di Manchester United-Arsenal, del 17 gennaio 1948 (giocata al Maine Road, stadio del Manchester City).
Sabato, quindi, sarebbero bastati 39 tifosi in più. O meglio, sarebbero serviti 39 seggiolini accessibili in più, dato che Wembley ha una capienza totale di 90.000 posti - ma le disposizioni di sicurezza di partita in partita non permettono mai di utilizzarli tutti.
Si tratta, in entrambi i casi, di numeri inferiori al record assoluto per il calcio inglese a livello di club - 84.569 spettatori per Manchester City-Stoke City, sesto turno di FA Cup a Maine Road, il 3 marzo 1934. Il Tottenham, con l'opportunità di giocare a Wembley mentre il nuovo stadio è in costruzione, ha comunque trovato il modo di far registrare un'affluenza più alta: si tratta degli 85.512 spettatori per la sfida contro il Bayer Leverkusen, fase a gironi della Champions League, il 2 novembre 2016. da http://www.archistadia.it

Brady: “All’Arsenal scartammo Kane perché cicciottello, ora è meglio di Higuain”

Liam Brady, che ha vestito la maglia della Juventus dal 1980 al 1982, presenta la sfida valevole per gli ottavi di finale della Champions League contro il Tottenham al Corriere della Sera; ecco quanto dichiarato dall’ex centrocampista irlandese: “La Juventus non parte favorita, il pronostico è 50-50. Il Tottenham è bene organizzato, ha un allenatore in gamba, tre grandi talenti in attacco come Erikssen, Alli e Kane che vanno fermati già a centrocampo per evitare danni. I bianconeri potrebbero sfruttare gli spazi larghi di Wembley e colpire in contropiede nella gara di ritorno qualora dovesse andare bene all’andata. Ma l’attacco della Juventus non mi convince fino in fondo perché il meglio di Higuain secondo me ormai lo abbiamo già visto. In Europa fatica a fare la differenza: è troppo statico. Mentre Dybala, che è un grande talento in ascesa, non è più una novità come l’anno scorso: gli avversari sanno come prendergli le misure. Per vincere in Europa ci vuole di più, magari uno come Kane. Ha un carattere che lo spinge a migliorarsi sempre. Dopo Messi, Ronaldo e Lewandowski c’è lui. Lo dicono i numeri. E ha solo 24 anni. Quando aveva 9-10 anni all’Arsenal lo scartammo perché era cicciottello, non molto atletico e abbiamo sbagliato. Ma anche il Tottenham lo ha mandato in prestito 3-4 volte nelle serie minori. Lui però con la sua determinazione si sta costruendo una grande carriera. E se lo merita”. da http://www.itasportpress.it

sabato 10 febbraio 2018

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 1-0



La sfida non comincia nel migliore dei modi per Wenger che, poche ore prima del fischio d'inizio, è costretto a rinunciare a Ramsey, fermato da un problema all'inguine. Al suo posto c'è Elneny, mentre Wilshere viene preferito a Iwobi nel trio d'attacco alle spalle di Aubameyang. Nessuna sorpresa invece per quanto riguarda Pochettino che sceglie i Fab Four in attacco. Nei primi minuti c'è subito un buon ritmo, con entrambe le squadre che non vogliono concedere troppo il pallino del gioco agli avversari. All'8' il primo brivido del match, dove un passaggio verso il centro area di Alli viene intercettato in scivolata da Mustafi e quest'ultimo per poco non beffa Cech, bravissimo in controtempo a mandare la sfera in angolo. Passato lo spavento, l'intensità comincia a calare e non ne beneficia lo spettacolo. L'Arsenal in fase avanzata non si fa praticamente vedere mai, sbagliando le giocate dalla trequarti in su, mentre gli Spurs cercano di trovare la rete soprattutto per via aerea. Il colpo di testa di Dier si spegne sul fondo, quello di Eriksen è debole e centrale, mentre il più pericoloso è Harry Kane che, su cross del danese, scappa via alla difesa dei Gunners sul filo del fuorigioco ma non impatta bene e manda il pallone alto sulla traversa. L'affondo del Tottenham non si ferma qui e subito dopo, sia Dembelé che Dier, svirgolano la conclusione da buonissima posizione, lasciando il punteggio sullo 0-0. La squadra di Wenger dà minimi segnali di ripresa invece solo negli ultimi cinque minuti del primo tempo, ma l'unico vero tentativo è quello di Bellerin dalla distanza che termina a lato di circa un metro.
Il Tottenham esce dagli spogliatoi con una marcia in più e cerca nuovamente di vincere la gara sul piano dei centimetri. Al 4’ gli Spurs trovano meritatamente il vantaggio con Davies che, dalla corsia sinistra, crossa in mezzo per Kane e il capocannoniere della Premier sale in cielo e di testa trasforma l’1-0. Passano tre minuti e dal lato opposto Kane riceve un altro splendido pallone, ma questa volta il tiro di testa dell’attaccante sfiora il palo. La forza dell’uragano diventa insostenibile per i giocatori dell’Arsenal e serve uno strepitoso Cech a respingere il tentativo al volo dal limite dell’area, il terzo in cinque minuti. La squadra di Pochettino si rende pericolosissima anche da calcio piazzato, con Cech che vola per neutralizzare la punizione di Eriksen. I Gunners sono inesistenti e Wenger cerca di correre ai ripari, inserendo Lacazette e Iwobi al posto di Mkhitaryan. La scintilla però la prova a dare Wilshere con un sinistro a giro dal limite dell’area, parato da Lloris in tuffo. Dall’altra parte Son calcia alle stelle da buonissima posizione e lascia il campo per gli ultimi 20 minuti a Erik Lamela. L’argentino ha un impatto eccellente sulla gara. Dopo meno di 60 secondi serve una palla d’oro a Dele Alli che spreca una clamorosa chance, tirando debolmente con Cech in uscita disperata. Poi il Coco decide di fare tutto da solo e trova di nuovo il portiere ceco a dirgli di no. Il numero 1 dei Gunners rimane straordinario protagonista anche nell’azione successiva, tenendo in piedi i suoi grazie alla parata sul tentativo volante di Trippier. L’allenatore francese si gioca l’ultima carta, Welbeck. Lamela spreca un’altra ottima occasione, poi è Lacazette ad avere sul destro la chance del pareggio allo scoccare del 90’, ma il suo tiro al volo finisce lontanissimo dalla porta. Il Tottenham sembra avere la vittoria in pugno, ma in pieno recupero rischia di rovinare tutto, con Devinson Sanchez che lascia scorrere il pallone, concedendolo in realtà a Lacazette. L’attaccante francese però non è freddo e solo davanti a Lloris non inquadra per poco lo specchio della porta, facendo disperare Wenger in panchina. Sorride invece Pochettino che vince e vola momentaneamente al terzo posto, preparandosi al meglio per la partita di Champions contro la Juve. da https://sport.sky.it
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Goal. 49'Kane,
Tottenham: Lloris 7, Trippier 7, Sanchez 6, Vertonghen 7, Davies 7; Dier 7, Dembele 7 Eriksen 8, Alli 6 (Wanyama 85, 6), Son 7 (Lamela 70, 6); Kane 9. Subs not used: Vorm, Rose, Sissoko, Aurier, Lucas. 
Manager Pochettino 7
Arsenal: Cech 7, Bellerin 6, Mustafi 5, Koscielny 5, Monreal 6; Wilshere 6, Elneny 6 (Iwobi 65, 6), Xhaka 5 (Welbeck 86, 6); Ozil 5, Mkhitaryan 5 (Lacazette 65, 4), Aubameyang 6. Subs not used: Ospina, , Chambers,, Maitland-Niles, Kolasinac. 

Manager Wenger 5
Yellow cards: Mustafi, Lamela,
Referee: Anthony Taylor
Attendance: 83.222

Table. 69.Manchester City, 56.Manchester United, 52.Tottenham, 51.Liverpool, 50.Chelsea, 45.Arsenal, 37.Burnley, 35.Leicester...

mercoledì 7 febbraio 2018

Arsenal, l’ex Wright: “Wenger ha distrutto la fiducia di Lacazette”

La leggenda dell’Arsenal, Ian Wright, ha accusato l’attuale tecnico dei Gunners, Arsene Wenger, di aver distrutto la fiducia di Alexandre Lacazette. Dopo un inizio più che promettente l’attaccante francese, che si è trasferito all’Arsenal la scorsa estate per 50 milioni, ha infatti segnato una sola volta nelle ultime 12 partite. Oltre al momento difficile che sta affrontando, il 26enne sembra non godere dell’appoggio di Wenger, che ha l’”abitudine” di sostituirlo nel corso del match (il giocatore è uscito 15 volte in 22 partite di campionato). Per di più, dopo la vittoria dell’Arsenal contro l’Everton per 5 reti a 1, il tecnico dei Gunners si è rifiutato di appoggiare pubblicamente Lacazette. Quando gli è stato chiesto se l’attaccante rimane una parte importante della squadra, il tecnico ha dichiarato: “Non rassicuro le persone. Viviamo in un mondo competitivo: abbiamo tutti scelto un lavoro in cui la competizione è fondamentale, devi lottare per il tuo posto.” da http://www.itasportpress.it

sabato 3 febbraio 2018

PL ARSENAL-EVERTON= 5-1




Se l’Arsenal giocasse sempre così...Un ritornello che fa parte della storia dei Gunners e che descrive bene il pomeriggio dell’Emirates, dove la squadra di Wenger domina un Everton inguardabile. Ramsey è il mattatore del match con una tripletta, i gol di Koscielny e del nuovo grande acquisto Aubameyang sigillano il punteggio, mentre Mkhitaryan fa il bello e il cattivo tempo, confezionando tre assist. La squadra di Wenger rimane sesta a 5 punti dalla zona Champions (ma con una partita in più rispetto a Chelsea e Liverpool). Nell’Everton ritorno amaro a Londra per Theo Walcott, uscito tra gli applausi dei suoi ex tifosi nella secondo tempo. L’Arsenal arriva alla sfida con l’Everton in crisi di risultati, ma l’avvio di gara fa vedere una squadra che gioca un gran calcio. L’Everton non reagisce e i Gunners si portano subito avanti: apertura di Aubameyang, cross di Mkhitaryan e piattone facile di Ramsey. L’Emirates apprezza. La difesa dei Toffees non è scesa in campo e il raddoppio di Koscielny sugli sviluppi di un calcio d’angolo ne è la conseguenza. Ma l’Arsenal ha ancora fame. Iwobi appoggia per Ramsey che dal limite dell’area fa partire un destro potente: palla deviata e Pickford battuto per la terza volta in 19 minuti. Partita virtualmente chiusa. Aubameyang ha voglia di mettersi in mostra e lo scavetto con cui punisce l’Everton per la quarta volta, pur in fuorigioco, fa scaldare le mani ai sostenitori dei Gunners. La ripresa si gioca solo per regolamento e serve solo a ritoccare il risultato. Walcott esce tra gli applausi e il suo sostituto Calvert-Lewin accorcia il risultato di testa. Nel finale, altra discesa di Mkhitaryan e altro piattone di Ramsey: l’hat-trick è servito, il gallese si porta a casa il pallone. Iniezione di fiducia per la squadra di Wenger, ma per provare a risalire in classifica servirà giocare così anche lontano dall’Emirates. da https://it.eurosport.com

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Goals. 6'Ramsey, 14'Koscielny, 19'Ramsey, 37’Aubameyang, 64'Calvert-Lewn, 73'Ramsey,
Arsenal: Cech (Ospina 69), Bellerin, Koscielny, Mustafi, Monreal (Kolasinac 45), Ramsey (Wilshere 74), Xhaka, Mkhitaryan, Ozil, Iwobi, Aubameyang. 
Subs: Lacazette, Chambers, Maitland-Niles, Elneny.
Everton: Pickford, Keane (Davies 45), Williams, Mangala, Kenny, Schneiderlin, Gueye, Martina, Walcott (Calvert-Lewin 60), Niasse (Tosun 77), Bolasie. 
Subs: Rooney, Tosun, Sigurdsson, Holgate, Robles.
Booked: Koscielny, Mustafi
Referee: Neil Swarbrick
Attendance: 59.306
Table. 69.Manchester City, 56.Manchester United, 50.Chelsea, Liverpool, 48.Tottenham, 45.Arsenal, 36.Burnley, 35.Leicester..

giovedì 1 febbraio 2018

Transfer window 2018

In's
Costantinos Mavrapanos [Pas Giannina - Arsenal] £ 2.200.000
Henrikh Mkhitaryan [Manchester United - Arsenal] Swap
Pierre-Emerick Aubameyang [Borussia Dortmund - Arsenal] £56.000.000

Out's
Stephy Mavididi [Arsenal - Charlton] Loan
Francis Coquelin [Arsenal - Valencia] £12.000.000
Tafari Moore [Arsenal - Wycombe] Loan
Theo Walcott [Arsenal - Everton] £ 20.000.000
Alexis Sanchez [Arsenal - Manchester United] Swap
Ben Sheaf [Arsenal - Stevenage] Loan
Olivier Giroud [Arsenal - Chelsea] £18.000.000
Mathieu Debuchy [Arsenal - Saint Etienne] Free