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venerdì 28 gennaio 2022

HISTORY - 1980. Juventus-Arsenal, gli inglesi presi a sassate.

Una partita che in molti ricordano, la vittoria dell'Arsenal per 1-0 (dopo che la gara d'andata a Londra era finita 1-1) a pochi minuti dalla fine regalò la qualificazione in finale di Coppa delle Coppe agli inglesi (che persero contro il Valencia). Sugli spalti, prima, durante e dopo la partita scontri tra le due tifoserie.. Riportiamo uno stralcio dell'articolo di "Stampa Sera" del 24 aprile 1980.

Indegna gazzarra contro i tifosi dell'Arsenal a fine partita. Gli inglesi presi a sassate. Sembrava davvero la guerra: tanti, ma tanti Balilla impegnati a lanciare di tutto, dalle bottiglie ai sassi, disposti in una manovra aggirante che cercava di isolare quel blocchetto di tifosi inglesi, stretti intorno alle loro bandiere a scacchi. L'episodio, visto dalla tribuna, aveva veramente colori drammatici: si vedevano corpi cadere, altri rotolare dalle gradinate, ci si aspettava davvero il peggio a conclusione di fatti veramente vergognosi. La realtà, invece, è stata meno drammatica, anche per l'intervento delle forze dell'ordine (ma non si poteva pensare prima ad isolare e proteggere gli ospiti inglesi?) che si sono schierate allontanando gli assediami. 

L'atteggiamento dei carabinieri, comunque, è stato quello di bravi papà, impegnati a frenare le intemperanze di figli dissennati, ma in fondo non particolarmente colpevoli. «Tutto tranquillo, situazione perfettamente sotto controllò — dicono i militi — in pratica gli inglesi sono potuti andarsene senza danni...». Con qualche ferito, però... «Piccole cose. Uno è scivolato dalle gradinate, si è prodotta una storta al piede. Cose leggere, sono già ripartiti per il loro paese». Due di questi signori, però, sono stati ricoverati all'ospedale ed appartengono di diritto ai «martiri» dell'Arsenal. «Sono dei provocatori — ribattono invece i più scatenati dei tifosi bianconeri —perché si son messi a deriderci, con cori e gestacci. Se uno ha sangue nelle vene non può accettare, queste cose, è costretto a reagire». Si tratta di una logica perlomeno curiosa, decisamente da condannare anche se.. da "Stampa Sera" del 24 aprile 1980.

lunedì 11 marzo 2019

Arsenal-Manchester United, Smalling spinto da un tifoso dopo l'invasione di campo.

L'ultimo episodio, in ordine cronologico, si è registrato infine all'Emirates durante Arsenal-Manchester United. Vittoria per 2-0 dei Gunners chiusa dal rigore trasformato al 69' da Aubameyang, momento nel quale è partita l'invasione di campo da parte di un sostenitore londinese. Mentre i giocatori di Emery festeggiavano il raddoppio, l'invasore è entrato sul terreno di gioco, apparentemente con l'intento di colpire Smalling. La spinta sul difensore dello United non ha avuto grande successo e così il tifoso è andato dai giocatori ad esultare insieme a loro. La corsa, però, è durata poco: il ragazzo, infatti, è stato subito preso e scortato fuori dal campo dagli steward e la gara è continuata e si è avviata al termine senza ulteriori conseguenze, con l'Arsenal che ha portato a casa i tre punti e il quarto posto ai danni proprio dei Red Devils. da https://sport.sky.it

sabato 5 marzo 2016

Scontri prima di Tottenham-Arsenal


Due feriti e parecchi fermati dalla polizia, sono le conseguenze di qualche scontro avvenuto fuori il White Hart Lane prima del derby.. solo l'intervento della polizia ha evitato conseguenze peggiori.

giovedì 24 settembre 2015

Dopo Tottenham-Arsenal: danneggiata la scritta degli Spurs



Caos solo in Italia, stadi esteri perfetti, senza problemi di ordine pubblico. Tutti seduti e composti. Certo, come no. La verità è che la violenza esiste ovunque, compresa la vecchia e cara Inghilterra, più abile degli altri paesi a risolvere i problemi una volta capitati tra le mani.
I problemi capitati a Londra durante la sfida di Carling Cup tra Tottenham e Arsenal, proprio a White Hart Lane, non hanno causato incidenti o feriti, ma la polizia è dovuta intervenire, insieme agli stewards dello stadio Spurs, per mettere in riga un gruppo di fans dei Gunners.
Alcuni tifosi dell'Arsenal sono ora sotto indagine da parte della polizia londinese e della Football Association, la federazione inglese: dopo il fischio finale sono stati infatti distrutti i cartelloni attaccati al livello superiore dello stadio, quelli riportanti la scritta Tottenahm Hotspur che fanno bella mostra di sè a White Hart Lane.
I vandali hanno pensato bene di ricordare la serata non solo per il passaggio del turno ai danni dei rivali cittadini (2-1, in rete anche l'ex milanista Flamini): la Metropolitan Police conferma che sono stati arrestati 10 tifosi in seguito a danni, aggressioni e reati di disordine pubblico.
Un portavoce per l'Arsenal ha insistito che il club collaborerà pienamente con le indagini in corso:"Lavoreremo con il Tottenham Hotspur e le autorità su questo". Insomma, i disordini nel mondo del calcio possono capitare ovunque. Ma di certo c'è chi sa gestire meglio la cosa, punendo con la giusta pena i colpevoli. da http://www.goal.com/

sabato 5 ottobre 2013

Arsenal, la follia degli hooligans: “Uccideremo i tifosi del Napoli”

“We will murder you”. Vi uccideremo. E’ il messaggio in rete lanciato da alcuni (sedicenti) tifosi dell’Arsenal, dopo la devastazione di un pub a Londra nei pressi dell’Emirates da parte di (altrettanto sedicenti) tifosi del Napoli. Un episodio che rischia di creare tensione tra le due tifoserie in vista della gara di ritorno, prevista per l’11 dicembre al San Paolo e che “chiuderà” le gare del girone di Champions League. Un match che, se da un lato si annuncia già caldo sul terreno di gioco (visto l’equilibrio del girone, entrambe potrebbero giocarsi la qualificazione proprio in quel turno), potrebbe diventare incandescente sugli spalti e, soprattutto, nelle strade del capoluogo campano. La notizia della devastazione del pub inglese ha fatto il giro del mondo, contribuendo a “fissare” in Patria e all’estero l’immagine stereotipata del napoletano “violento” e “pericoloso”. Un’immagine che scredita ulteriormente Napoli, e i Napoletani, agli occhi del mondo. Sebbene i (quasi) dieci milioni di tifosi napoletani siano universalmente conosciuti come i tifosi più passionali ed eccezionali del mondo del calcio. da http://www.ilovefootball.it
dimenticavo tutte CAZZATE

venerdì 23 aprile 2010

BOOK. "Football Hooligans" di Colin Ward (Boogaloo Publishing)






































Dopo tanto esercizio letterario da parte di sociologi, giornalisti e romanzieri vari, questo è stato il primo libro ad esplorare il mondo degli hooligans Inglesi dall'interno. Prima di allora la "Terrace Culture" era sempre stata un argomento nebuloso trattato di volta in volta con supponenza o ignoranza. Questa è la storia di un tifoso del football che ha avuto la fortuna di assaporare l'adrenalina delle gradinate negli anni giusti. Ward (con black humour commovente) racconta il proprio viaggio iniziatico partendo dai ricordi giovanili di Leatherhead. Un club con un minuscolo stadio malridotto capace però di trasportare l'immaginario di un'intera comunità con il miraggio di arrivare a Wembley (via Millwall!). Anni di formazione prima di poter seguire la propria squadra del cuore, l'Arsenal FC. Londra Nord. Giovani ragazzi che crescono insieme difendendo i colori feudali del proprio club. Le atmosfere di un football terribilmente vintage, così pieno di fascino romantico ancorché ruvido e non avvezzo a qualsivoglia forma di compromesso. Il North Bank di Highbury, i derbies Londinesi e i confronti con le tifoserie del Nord. L'andare in trasferta in tempi in cui la cosa poteva tramutarsi in supplizio e paura. I primi viaggi in Europa al seguito dell'Arsenal. Turbolenze. I rapporti con polizia (Inglese e non), stampa e con la Football Association. Le campagne storiche con la Nazionale, quelle che hanno proiettato i tifosi Inglesi del football negli incubi di mezza Europa, vengono qui ricostruite in prima persona; Torino, Bilbao, Bucarest, Copenhagen, Lussemburgo, Istanbul, Parigi solo per menzionarne alcune. I violenti equilibri fra le varie tifoserie di club riunite sotto la bandiera di San Giorgio. E' la cara vecchia Inghilterra anni settanta e primi ottanta, con i sabati consacrati al rito sociale del football e spesso segnati dai comportamenti devianti e a volte violenti di una parte del pubblico. Dentro e fuori gli stadi, un'interminabile galleria di personaggi incredibili che sembrano usciti dalla penna di un romanziere fantasioso ed imbizzarrito.
dalla http://www.boogaloopublishing.com
Steaming In, originariamente pubblicato in Gran Bretagna nel 1989 da: Simon & Schuster, traduzione: Giulio Ravagni