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lunedì 23 gennaio 2023

Jeremy Deller, vincitore del Turner Prize, ha realizzato un ciclo pittorico per l’Arsenal Football Club.

L’Arsenal Emirates Stadium di Londra, conosciuto per il suo design elegante e all’avanguardia, è stato rivoluzionato dall’ultima collaborazione con l’artista vincitore del Turner Prize Jeremy Deller. Una serie di 8 opere celebra la storia dell’Arsenal con un’estetica appassionatamente retrò e una tipografia evocativa. L’ambizione dell’artista era quella di condensare 137 anni di storia dell’Arsenal in una serie di opere pittoriche che potessero rappresentarla, insistendo anche su degli aspetti mai stati sottolineati: ad esempio, l’Arsenal è conosciuto generalmente per la sua squadra maschile, mentre Deller ha inserito numerose calciatrici nelle sue opere. Allo stesso modo ha cercato di concentrarsi su una rappresentazione multietnica delle selezioni che negli anni hanno difeso i colori del club, sottolineando come quest’ultimo non abbia mai operato distinzioni razziali.

A collaborare con Deller – per tutta la durata dei lavori iniziati ad aprile 2022 – il tipografo David Rudnick e l’artista Reuben Dangoor. Le opere sono «un’interpretazione della passione dei tifosi e della conoscenza di tutto ciò che riguarda l’Arsenal», e il team creativo ha lavorato partendo da questa premessa per progettare un’immagine unificata per il club. «Mi piacerebbe pensare che questi non siano pezzi separati, ma una collaborazione tra gli artisti in cui trovare una storia coerente e una rappresentazione dei sostenitori». L’obiettivo del team era garantire che i tifosi dell’Arsenal fossero incorporati nel processo delle idee, «volevo incontrare i fan e coinvolgerli in questo», ha dichiarato Deller, durante le prime fasi di progettazione.

In tutti i lavori, appaiono variazioni di bandiere e segnaletica: Eighteen Eighty-Six riprende l’anno di fondazione del club in un carattere retrò e Come To See The Arsenal vede una tipografia audace, ispirata ai caratteri dell’ex casa del club a Highbury. L’edificio ora classificato di grado II è raffigurato altrove da Dangoor in due tonalità, con Remember Who You Are, che immagina l’edificio art déco pieno di giocatori di tutte le epoche e fa riferimento a momenti storici dell’Arsenal. Per Vinai Venkatesham, CEO dell’Arsenal, il progetto è «una sincera celebrazione della comunità dell’Arsenal, progettata per e dalla famiglia dell’Arsenal. Siamo partiti da una tela bianca con la speranza di catturare ed esprimere la nostra ricca storia, i nostri valori di comunità e di progresso e riflettere ciò che l’Arsenal rappresenta nel 2023 e oltre». D’altra parte Deller, residente a Islington da più di 20 anni, il quartiere dove sorge l’Emirates, ha vissuto lo stadio come un elemento costante del suo paesaggio quotidiano, ne ha interiorizzato le forme, ha pensato a lungo come imprimere il suo tocco. «L’opera è il prodotto della collaborazione e del duro lavoro di coloro che fanno parte della comunità dell’Arsenal e aggiunge un altro strato alla ricca storia di questo iconico quartiere a nord di Londra». da https://insideart.eu

lunedì 24 gennaio 2022

HISTORY - 1998. Quando l'Arsenal voleva comprare Wembley..

Tutto vero, fortuna che poi non si è realizzato, l'Arsenal ha giocato solo 6 partite di Champions League nelle stagioni 1998/99 & 1999/2000 con poca fortuna. Poi l'interesse della proprietà dei Gunners andarono verso Ashburton Grove, meno male. Sotto l'articolo del marzo 1998 de "La Stampa".
Fine di un mito: Wembley, tempio del calcio inglese, potrebbe essere venduto all'Arsenal. Il club londinese ha presentato un'offerta formale di quasi 350 miliardi di lire per l'acquisto dello stadio alla Wembley Pie, società proprietaria dell'impianto. La notizia ha scosso tutto il calcio britannico perché viene nel momento meno opportuno. Il governo inglese è da tempo pronto a versare 700 miliardi di lire per demolire l'impianto attuale (resterebbero soltanto le due celebri torri) e costruirne uno nuovo che diventerebbe ufficialmente lo stadio nazionale. 
Il nuovo megastadio è destinato a essere la punta di diamante della candidatura inglese ai Mondiali del 2006. Ma la Wembley Pie tergiversa, perché uno stadio costruito con soldi dello Stato non può per legge essere usato a scopo di lucro. Quindi, oltre alla gloria di essere «stadio nazionale», l'offerta dello Stato offre ben poco. Lo stesso Havelange, presidente della Fifa, ha dichiarato ieri che «Wembley è l'elemento più importante della candidatura inglese», e un portavoce federale ha aggiunto: «Senza Wembley sfumerebbe la Coppa». L'alternativa per la Football Association sarebbe costruire uno stadio altrove (si parla di un sito vicino al Millennium Dome, cupolone costruito per celebrare il millennio): ipotesi costosa e senza il fascino delle due torri. Da parte sua l'Arsenal ha dichiarato di non avere scelta. Più volte i Gunners hanno chiesto il permesso di ampliare lo stadio di Highbury, ma le autorità lo negano. Tanto più che Highbury, monumento nazionale, non può essere demolito. (da "La Stampa" del 13 marzo 1998)