giovedì 23 marzo 2017

Ashley Cole contro l'Arsenal: "Non riesce a vincere? Io me la rido"

Non è un bel momento per tifare Arsenal. La squadra continua nella tradizione ormai decennale di non competere nemmeno per i grandi traguardi, i suoi campioni mostrano segni di insofferenza, Arsene Wenger potrebbe non levare le tende dalla panchina che occupa dal 1996 e, dulcis in fundo, il Giuda Ashley Cole ridacchia apertamente delle disgrazie dei Gunners. Durante un'intervista al programma ITV Play to the Whistle, il terzino dei Galaxy ha risposto così a Romesh Ranganathan, che gli aveva domandato se stesse godendo sotto i baffi dei fallimenti del suo ex club:

"Se devo essere sincero, sì, ancora oggi me la rido tra me e me. Ho passato molto tempo all'Arsenal e certamente il modo con cui me ne sono andato può essere forse considerato scorretto, ma credo che loro mi abbiano mancato di rispetto. Allo stesso tempo devo rimproverare me stesso, è possibile che mi sia comportato nel modo sbagliato. Diciamo che, guardandomi indietro, ci sono stati errori da tutte le parti, ma comunque ormai è acqua passata"

Cole è cresciuto nell'Arsenal, società nella quale ha militato per sette stagioni - con una breve parentesi al Crystal Palace - vincendo due Premier League e disputando la finale di Champions League del 2006, persa contro il Barcellona. Idolo della tifoseria, già durante la sua permanenza ai Gunners, nel gennaio 2005, fu pizzicato mentre trattava in segreto con José Mourinho e Peter Kenyon: quando il meeting divenne di dominio pubblico, il giocatore fu costretto a pagare una multa di 75mila sterline, e al suo agente fu sospesa la licenza per 18 mesi.
Cole prolungò il suo contratto con l'Arsenal, ma la rottura era alle porte e si consumò l'estate successiva, quando il terzino, nella sua autobiografia, attaccò duramente il club per averlo usato come capro espiatorio nella vicenda del 2005. A fine agosto, Arsenal e Chelsea si accordarono per il trasferimento di Ashley Cole a Stamford Bridge, in cambio di William Gallas e un assegno di 5 milioni di sterline. Un upgrade indubbio, per Cole, che con i Blues ha poi vinto nove titoli, tra cui la storica Champions League del 2012 (segnando uno dei rigori nella finalissima di Monaco) e l'Europa League dell'anno successivo.

"Non ho rimpianti per aver lasciato l'Arsenal. Sono stato molto bene lì, mi mancano i miei vecchi compagni di squadra, ma sono andato avanti e ho vinto tutto ciò che c'era da vincere, dunque non direi di essere pentito della mia scelta"

Cole è considerato dalla tifoseria uno dei peggiori traditori della storia recente del club, ma può consolarsi col fatto di essere in buona compagnia. Basti fare il nome di Cesc Fabregas, che lasciò l'Arsenal per la casa madre del Barcellona nel 2011, salvo poi tornare in Premier League tre anni più tardi, questa volta con la maglia dei Blues. O di Robin Van Persie, che dal catalano aveva ereditato la fascia di capitano, ma che non si fece troppi problemi, nel 2012, a saltare la barricata per unirsi al Manchester United. da http://www.foxsports.it

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