giovedì 8 marzo 2018

EL MILAN-ARSENAL= 0-2




C’è un momento in cui ti appaiono chiari i tuoi limiti. Succede quando ti apri al mondo, esci dal cortile di casa, si alza la famosa asticella e scopri, un po’ stupito, che ancora non ci sei. Non a quel livello lì. Il Milan prende una lezione dall’Arsenal che definisce, persino in modo eccessivo, la sua dimensione. Una sconfitta severa, che servirà per la crescita, ma che, con un 2-0 in casa, inguaia pesantemente l’attuale percorso in Europa. All’Emirates tra una settimana servirà una maturazione accelerata e un’impresa vera, e i germi di speranza sono solo dentro una ripresa giocata con maggior piglio, quando l’Arsenal aveva però deciso di calare i ritmi. E pensare che quelli che si giocavano tutto erano gli inglesi, guidati dal vecchio condottiero Wenger che sembrava aver perso ogni mordente sui suoi. Invece no.
Ma i ragazzi sono così. Spavaldi se non gli lasci il tempo di pensare a dove sono, ai 72mila sugli spalti, all’Arsenal che ha fatto la storia del calcio, all’atmosfera che devi guardare i cartelloni con la scritta Europa League perché altrimenti sembrerebbe tanto una di quelle sere di Champions. Così i ragazzi terribili del Milan partono bene, con Bonaventura che non arriva di un niente su un calcio d’angolo deviato da Koscielny, ma più passano i minuti e più pensano. Male. Arriva, improvvisa, la timidezza, prende il sopravvento la fretta, che fa sbagliare anche quello che in genere si fa d’istinto (vedi Cutrone e l’improbabile tiro di punta), che fa risultare stranamente impacciati, che fa fare sempre la scelta sbagliata, che fa incespicare Calhanoglu e Bonaventura, due che si cercheranno sempre ma non si capiranno mai. La malizia, da ragazzi, poi, non c’è e Calhanoglu sta in piedi su un’uscita di Ospina che lo tocca, invece di cercare il rigore. Le gambe pesano di più, e chissà che la rincorsa non cominci a chiedere il conto o che gli allenamenti non siano stati eccessivi, o se invece è l’ansia a tagliare il fiato. D’altra parte l’Arsenal, con un 4-2-3-1 che ha sorpreso forse Gattuso, ha modo di pressare altissimo, con almeno quattro giocatori a bloccare sul nascere ogni ripartenza rossonera. Il Milan non riesce mai ad uscire palla al piede, si limita ad un giro palla improduttivo, né tantomeno a ripagare l’Arsenal con la stessa moneta, il pressing alto. Gli inglesi mettono in mostra tutta la loro abitudine a partite così e la loro qualità. Ozil, certo, che ha messo lo zampino nei due gol, ma tutti si imbucano con facilità, bucando la famosa compattezza rossonera. Mkhitarian, al 15’ lascia sul posto Calabria, calcia di potenza, beccando la sfortunata deviazione di Bonucci che batte Donnarumma. Il Milan è tramortito, sbanda (Welbeck manca di killer instinct), sembra risvegliarsi ma è poco lucido, mentre l’Arsenal può far ancora male: Mkhitarian prende la traversa, poi al 49’, Ramsey avvia un’azione con un colpo di tacco e la conclude (assist di Ozil) mettendo a sedere Donnarumma. Nella ripresa l’Arsenal, dopo aver sbagliato il terzo gol con Welbeck, pensa a gestire. Bonaventura mostra il primo tiro in porta, poi spreca la più ghiotta occasione, un rigore in movimento. Gattuso prova il piano B con le due punte, ma produce solo una bella palla di André Silva per Kalinic fermato da Ospina. I ragazzi ci riproveranno a Londra. Intanto sanno meglio chi sono e come crescere. da http://www.corriere.it
------------------------------------
Goals. 14'Mkhitaryan, 54'Ramsey,
AC Milan: G Donnarumma 6, Calabria 6 (Borini 79), Bonucci 6, Romagnoli 5, Rodriguez 6; Kessie 5, Biglia 5, Bonaventura 6, Suso 6, Cutrone 6 (Silva 69, 5), Calhanoglu 6 (Kalinic 62). Unused subs: A. Donnarumma, Zapata, Montolivo, Locatelli
Manager: Gennaro Gattuso 5
Arsenal: Ospina 6, Chambers 5 (Elneny 85), Mustafi 6, Koscielny 7, Kolasinac 6.5 (Maitland-Niles 62, 6); Ramsey 7, Xhaka 6, Wilshere 8, Mkhitaryan 7, Ozil 6 (Holding 80); Welbeck 5. Unused subs: Cech, Nelson, Iwobi, Nketiah.
Manager: Arsene Wenger 6
Bookings: Kolasinac, Ramsey,
Referee: Clement Turpin (FRA) - 6.5
Attendance: 72,821

Nessun commento:

Posta un commento