domenica 2 aprile 2017

PL ARSENAL-MANCHESTER CITY= 2-2


All'Emirates Stadium, Arsenal e Manchester City hanno pareggiato per 2-2. Match che non ha risparmiato lo spettacolo, ma il pareggio serve poco a entrambe le squadre. Citizens in vantaggio dopo pochi minuti grazie a un goal di Sanè, ma raggiunti nel finale di primo tempo da un goal di Walcott; City nuovamente avanti, però, pochi minuti dopo con Aguero. In avvio di ripresa, poi, il goal del pareggio firmato da Mustafi. Il tecnico dell'Arsenal Arsene Wenger può schierare quasi per intero la sua formazione titolare. Fra i pali Ospina rimpiazza Cech, mentre in avanti Welbeck è preferito a Giroud. Il City si presenta invece con un 4-4-1-1 nel quale c'è la novità di Jesus Navas schierato come esterno di centrocampo, mentre Sterling supporta l'unica punta Aguero. Il Man City inizia meglio la partita rispetto agli avversari, riesce a trovare con maggiore facilità gli spazi in attacco per rendersi pericoloso dalle parti di Ospina, che prima salva un'incursione di Sterling ma al 5' nulla può su Sanè che, ricevuta palla in profondità da De Bruyne, con Bellerin fattosi scavalcare dal lancio e così in ritardo sul veloce avversario, lo ha dribblato e ha poi depositato nella rete sguarnita. La reazione dell'Arsenal è stata fiacca, col Manchester City invece a pressare alto e asfissiare sul nascere le manovre dei Gunners. Al 10' il City va anche vicino al raddoppio, con la conclusione di De Bruyne che si stampa però sul palo. Col passare dei minuti, però, la squadra di Wenger riesce a trovare le mosse giuste per proiettarsi in avanti, grazie anche a un ispirato Alexis Sanchez. Così, dopo una bella conclusione a giro dell'ex Udinese e Barça terminata fuori di poco, l'Arsenal trova il pareggio con Walcott, abile a mettere in rete da centro area su meraviglioso assist di Sanchez. La gioia dei Gunners dura però poco: un minuto dopo De Bruyne costringe Koscielny a deviare la palla sul proprio palo e sul proseguimento dell'azione è Aguero ad andare in goal, con un bel diagonale dalla destra dell'area biancorossa, firmando così il vantaggio di 2-1 con cui il City va al riposo. La ripresa inizia bene per l'Arsenal, che al 53' riesce a trovare il goal del pareggio, grazie a un colpo di testa di Mustafi su cross dalla bandierina. La reazione del Man City è veemente e Ospina deve effettuare degli interventi prodigiosi per fermare le conclusioni di Fernandinho e Aguero. La partita ritrova poi un certo equlibrio, con l'Arsenal che riesce a far sfogare il City senza altre occasioni da goal e cerca di colpire in ripartenza. Il risultato, però, non cambia più e le due squadre devono accontentarsi di un punto a testa, che serve poi poco al City per approfittare appieno della clamorosa sconfitta del Chelsea col Crystal Palace e ancor meno ai Gunners per rilanciarsi verso la zona Champions League. da http://www.goal.com/
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Goals. 5'Sane, 40'Walcott, 42'Aguero, 53'Mustafi,
Arsenal: Ospina 6.5, Bellerin 6, Mustafi 6, Koscielny 6 (Gabriel 46, 5,5), Monreal 6, Coquelin 5.5, Xhaka 6, Walcott 6 (Giroud 68, 6), Ozil 5,5, Sanchez 6,  Welbeck 6 (Iwobi 77). Subs not used: Martinez, Gibbs, Elneny, Maitland-Niles
Man City: Caballero 6; Navas 6.5, Stones 6.5, Otamendi 6, Clichy 6.5; Fernandinho 6.5, De Bruyne 7, Sterling (Toure 46, 4), Silva 6 (Zabaleta 89), Sane 7, Aguero 7. Subs not used: Bravo, Kompany, Nolito, Kolarov, Delph
Booked: Navas, Fernandinho, 
Mustafi, Coquelin, Xhaka 
Referee: Andre Marriner
Attendance: 60,001

Table. 69.Chelsea, 62.Tottenham, 59. Liverpool, 58. Manchester City, 53. Manchester United, 51. Arsenal, 50. Everton, 44.West Bromwich... 

giovedì 30 marzo 2017

Arsenal, Sex Pistols contro Wenger: "Meglio retrocedere"

Il coro degli anti-Wenger si arricchisce di una nuova voce. E non è una voce qualsiasi, bensì quella "dura e storicamente arrabbiata" della leggenda punk Johnny Rotten, al secolo John Lydon, frontman dei Sex Pistols e, soprattutto, tifoso da sempre dell'Arsenal, che, in un'intervista al Breakfast Show su TalkSport, anticipata dal Mirror, ha invocato l'anarchia all'Emirates per costringere il tecnico ad andarsene, perché colpevole di aver trasformato i Gunners "in un impero di folle mediocrità". "Wenger è la sola persona nel mondo del calcio che non è in grado di riconoscere i propri errori - ha detto infatti il cantante - e li ripete anno dopo anno. Non ha mai messo ordine alla difesa, il centrocampo è un disastro e tutto quel muoversi avanti e indietro senza senso implica che nessuno avrà mai la possibilità di fare gol. Quando Wenger è arrivato all'Arsenal, avevamo la miglior difesa del mondo, come ha potuto smantellarla in questo modo? Ha distrutto tutto. Come ha potuto non rimpiazzare Tony Adams, uno dei migliori capitani al mondo, o Patrick Vieira?".
Ma a questo punto della storia, per Lydon resta solo una cosa da fare per riuscire a salvare il salvabile: "I veri tifosi dell'Arsenal devono disertare lo stadio, perché non si può andare avanti così. Tutti i sabati a Los Angeles mi sveglio alle quattro del mattino per vedere la partita, sapendo bene però che un'ora e mezza più tardi sarò deluso. D'accordo, è un gioco, ma di tanto in tanto sarebbe anche bello vincere". Ecco perché la sola ipotesi che Wenger possa finire col rinnovare il contratto (secondo lo Star il tecnico annuncerà la sua decisione dopo la sfida di domenica contro il Manchester City) lo atterrisce al punto da fargli ammettere che preferirebbe vedere l'Arsenal retrocedere piuttosto che ritrovarsi il francese in panchina per altri due anni. "Wenger sta cercando di salvarsi la pelle - ha concluso l'idolo dei Sex Pistols - ma alla fine l'uragano lo spazzerà via dall'albero a cui è aggrappato. Fosse per me, e tutti i miei amici sono d'accordo, preferirei veder retrocedere l'Arsenal e poi lentamente risalire, piuttosto che arrivare quarti, quarti, quarti. 'Finire nelle top-4 è il primo trofeo' (frase storica di Wenger del febbraio 2012, ndr): da quel giorno ho perso qualunque rispetto per lui". da http://www.gazzetta.it

mercoledì 29 marzo 2017

ARTICOLO. Igors Stepanovs: il giocatore acquistato dall’Arsenal per uno scherzo

Nel sommerso del mondo del pallone ci sono storie all’apparenza inspiegabili, delle quali molto probabilmente non verremo mai a conoscenza, salvo circostanze particolari.
Quanti di voi, per esempio, vedendo giocare per la propria squadra un calciatore sconosciuto, magari goffo e impacciato, si sono domandati come abbia fatto ad essere ingaggiato? Tanti, sicuramente.
Ecco per molti questo rimarrà un enigma irrisolto, non per tutti. Qualche volta si ha la fortuna che un calciatore, magari compagno di squadra di quella “meteora, una volta appesi gli scarpini al chiodo, decida di raccontare le circostanze che hanno portato all’ingaggio di quello che tutti, sotto sotto, sapevamo non fosse stato acquistato per meriti sportivi.
E’ questo il caso di Igors Stepanovs, giocatore lettone acquistato dall’Arsenal nel 2000 e rimasto sino al 2003, ricordato quasi unanimemente dagli addetti al lavori come il peggior acquisto dell’epoca Arsene Wenger, ancora in corso.
Ecco, ma come è arrivato Stepanovs, difensore centrale di 192 centimetri, a strappare un contratto quadriennale con i Gunners?

Ce lo racconta nella sua autobiografia Ray Parlour, leggendario centrocampista inglese che ha militato nell’Arsenal per ben 15 stagioni, da quando ha iniziato nelle giovanili nel 1989 fino al 2004.

Per comprendere questa storia è doveroso fare però una premessa: all’epoca uno dei due difensori centrali, insieme a Tony Adams, era Martin Keown, centrale fantastico ma con un carattere molto particolare. Martin, a detta di Parlour, non accettava il fatto di essere messo in discussione, soffriva particolarmente la concorrenza di altri giocatori nel suo ruolo.
Ecco che l’arrivo in prova di Igors Stepanovs non era stato visto certamente di buon occhio da Keown, al quale Ray e altri suoi compagni, tra cui Dennis Bergkamp, decidono di fare uno scherzo.
Se fosse venuto qualsiasi giocatore nel suo ruolo Martin avrebbe detto che sarebbe stato inutile, e così è stato anche con Igors, che per la verità era veramente molto sotto i nostri standard dell’epoca
Inizia la partitella di allenamento e ad ogni intervento di Stepanovs si alzano grida di approvazione: “gran colpo di testa”, urla Dennis Bergkamp, seduto di fianco ad Arsene Wenger, a cui fa eco “tackle incredibile”, da parte di Ray Parlour.
In realtà il provino non procede affatto bene, tra chiusure sbagliate ed interventi maldestri, che però vengono accuratamente passati sotto silenzio dall’allegra combriccola e fatti notare dal solo Keown.
La sera stessa del provino tutti i giocatori escono a cena, tranne ovviamente Stepanovs che non fa ancora parte formalmente della squadra. Tra le risate generali Bergkamp e Parlour spiegano dello scherzo, troppo invitante una preda come Keown che abbocca all’amo così facilmente.
Dopo qualche pinta tornano tutti a casa per presentarsi in condizioni decenti il giorno successivo all’allenamento. Arrivati al campo ecco la sorpresa: Igors è là, seduto e beato, già pronto per iniziare la seduta.

“Cosa diavolo ci fa qui”? domanda un sorpreso Parlour, a cui il lettone risponde “Mi hanno acquistato, 4 anni di contratto“.

Incredibile. Arsene non si era accorto che volevamo solo prendere in giro Martin. Ha sentito solamente i nostri elogi verso Igors, inoltre se Dennis diceva qualcosa riguardo ad un giocatore Arsene lo avrebbe tenuto in grandissima considerazione, e così lo ha firmato. Pensava che a quella cifra, 1 miliardo circa, sarebbe stato un affare.
In realtà, senza mancare di rispetto a nessuno delle serie inferiori, Igors era ad un livello molto basso. Era come se avessi portato mio fratello all’allenamento.
In realtà la carriera di Stepanovs con la maglia dei Gunners comincia sotto i migliori auspici, con un gol in Coppa di Lega, che sfortunatamente per lui rimarrà anche l’unico in 17 presenze totali in tre anni. Il problema è che sta per arrivare anche uno dei momenti più bui della carriera del difensore: Febbraio 2001 l’Arsenal deve andare ad Old Trafford a sfidare lo United in una partita che, se persa, vorrebbe dire addio definitivo ai sogni di gloria.
La difesa è ridotta ai minimi termini: indisponibili entrambi i difensori centrali titolari tocca ad Igors Stepanovs completare una difesa da brividi, in senso negativo, formata da Luzhny, Grimandi e Ashley Cole.
All’intervallo il risultato è impietoso: 5-1 per i Red Devils con Dwight Yorke che fa letteralmente a pezzi la retroguardia dei Gunners.
L’Old Trafford ha un tunnel molto lungo, che ho percorso di fianco a York per rientrare negli spogliatoi. Ad un certo punto vedo che si volta e mi dice “Ma dove lo avete raccattato quel difensore”? , al che gli rispondo “Senti, è una lunga storia”.
Siamo entrati nello spogliatoio e Wenger stava dando di matto, un ruolo che non gli si addice era la prima volta che lo vedevo in quelle condizioni. Mi scappava disperatamente da ridere tanto era inusuale la situazione. Ho visto con la coda dell’occhio Pat Rice che mi guardava con un’espressione che sembrava dire: “Non ridere. Fai qualsiasi cosa ma non ridere” La partita terminerà con il risultato di 6-1, un’umiliazione per la quale Igors verrà considerato, probabilmente a ragione, uno dei maggiori responsabili fino a non vedere quasi mai più il campo.
Una storia talmente surreale da sembrare inventata, nonostante venga confermata anche nella biografia di Dennis Bergkamp, che ci ricorda che anche nel calcio dei professionisti possono succedere cose impensabili, la cui spiegazione, se non raccontata dai diretti interessati, sarebbe perfino difficile da immaginare.
Se amiamo il calcio, oltre che per le giocate e le emozioni che regala, è anche per storie come questa. da http://www.delinquentidelpallone.it