lunedì 22 maggio 2017

Paradosso Arsenal, niente Champions ma crisi societaria prima che tecnica

Dopo 18 partecipazioni consecutive alla Champions League l’Arsenal quest’anno non è riuscita a centrare l’obiettivo. Nella prossima stagione la squadra – che nel week end gioca la finale di FA Cup contro il Chelsea potendo vincere la terza coppa nazionale in 4 anni – giocherà l’Europa League venendo declassata.

CF – calcioefinanza.it aveva ampiamente analizzato i conti del club nei mesi scorsi sostenendo come di fatto il club gestito da Stan Kroenke in qualità di azionista di maggioranza si sia in questi anni distinto per aver soprattutto messo davanti alle priorità la stabilità economica più dei risultati ovvero delle vittorie e dei trofei fini a se stessi. Nel frattempo ha costruito e ripagato uno stadio nuovo che gli garantisce di essere la prima società europea nella classifica parziale dei ricavi da stadio. Ma il flop, se così lo vogliamo chiamare, pur con tutti i distinguo del caso, di quest’anno – come già riportato nelle scorse settimane – potrebbe non essere solo sportivo. L’Arsenal rischia ora anche il primo rosso dal 2002 ad oggi. E il paradosso arriva proprio qui. Via l’allenatore? Tutt’altro. Wenger sembra solido al suo posto, soprattutto perchè – a prescindere da quel che accadrà tra una settimana o poco più a proposito della sua posizione – quel che è certo è che il suo eventuale addio sarà consensuale con il club. Nessun licenziamento, quindi. Ad essersi scatenato, piuttosto, è un conflitto interno che riguarda i principali azionisti.Come già riportato nei giorni scorsi il miliardario russo Alisher Usmanov avrebbe recentemente fatto un’offerta da 1,8 miliardi di euro per rilevare tutta la quota di Kroenke nel club. Ma come noto l’americano ha sempre detto di non volersi disimpegnare ed anzi, di voler mantenere il pacchetto di maggioranza, indicando così indirettamente il figlio Josh, già coinvolto nelle questioni del club, come futuro plenipotenziario. Ma da Usmanov (patrimonio stimato in 11,2 miliardi di dollari) che al momento detiene il 30% delle quote contro il 67% degli americani, è arrivata una critica su tutta la linea, con l’intento di rivedere radicalmente le politiche di investimento del club. In particolare sono i tifosi i destinatari dei messaggi del russo, che parla apertamente di necessità di lottare apertamente per il titolo. Negli ultimi anni, del resto, Usmanov ha continuato a crescere, ed ora è pronto a sferrare l’attacco decisivo.
Arrivato nel 2007 con il 14,6% a fronte di un investimento da 87 milioni di euro, è recentemente arrivato al 30% rilevando la quota di Farhad Moshiri, imprenditore anglo iraniano che nel frattempo si è concentrato sull’Everton di cui detiene ora il 49,9% con la sua Blue Heaven Holdings Limited. Una battaglia intestina che – dopo l’uscita allo scoperto di Usmanov – rischia di segnare l’immediato futuro dell’Arsanel, società che invece avrebbe bisogno oggi come non mai di una guida sicura, augurandosi per i gunners che i Kroenke, decidendo di rimanere, possano garantire al club una svolta immediata e convincente a partire dal prossimo mercato. da http://www.calcioefinanza.it/

domenica 21 maggio 2017

Wenger: Per amore dell'Arsenal ho detto no a tutti i club del mondo

La delusione per la mancata qualificazione per la prossima Champions League, dopo 19 anni di presenze ininterrotte, è ancora forte ma Arsene Wenger non si arrende. Il tecnico dell'Arsenal, contestatissimo durante tuta la dura stagione dei Gunners, dovrebbe rimanere ancora al suo posto anche se il suo futuro resta in bilico visto che l'accordo ancora non c'è ma una cosa la chiarisce: “Non è il momento di parlare del mio futuro ma non si può mettere in dubbio il mio amore per questo club, per il quale ho detto di no a tutti i club del mondo per continuare con questo progetto. Ho mostrato fedeltà assoluta. Purtroppo da gennaio abbiamo giocato in un ambiente difficile per tante ragioni. C'è stata un'atmosfera orrenda ed è stata dura. Sicuramente le voci su di me possono avere influito ma nessuno potrà mai mettere in dubbio la mia professionalità”. da http://www.sportevai.it/

PL ARSENAL-EVERTON= 3-1




L’Arsenal parte fortissimo nel primo tempo e, complice una disattenzione difensiva dell’Everton, all’8° minuto passa in vantaggio con Bellerin, che deve soltanto spingere in rete il passaggio di Welbeck. Al 14° arriva però l’episodio che potrebbe cambiare la partita: Valencia se ne va con un gran dribbling su Monreal, poi salta anche Koscielny, ma quest’ultimo con un’entrataccia lo stende e viene espulso. L’Everton prova a riprendere coraggio ed attacca creando anche qualche occasione, ma lasciando campo libero alle ripartenze dei Gunners. E proprio in una di queste ripartenze, al 27° Sanchez, sfruttando anche un’indecisione di Robles, deposita in rete il 2-0. L’attacco dell’Everton, nonostante le numerose occasioni, non riesce a trovare la via della rete per la poca freddezza nella fase di conclusione dell’azione così il primo tempo termina con il risultato sul 2-0. l’Arsenal è più arrendevole e sembra pensars più a non prendere gol che a farli, ma l’Everton attacca a pieno organico e più volte Cech è costretto ad intervenire per evitare la rete. Al 58° anche il portiere ceco deve arrendersi: cross di Baines e mani di Monreal, sul dischetto si presenta Lukaku che piazza la palla all’angolino realizzando il 2-1. I Gunners sembrano non essere rientrati in campo e la stanchezza per aver giocato dal 14° con 10 uomini si fa sentire, così i Toffees provano ad approfittarne, ma un po’ per sfortuna, un po’ per mancanza di lucidità, che a fine anno con obiettivi in cassaforte ci può stare, non riesce a segnare il gol che varrebbe il pareggio. Nei minuti finali i padroni di casa si rifanno sotto sfruttando i grandi spazi lasciati ed al 91° trovano il 3-1 definitivo con un bel tiro a giro di Ramsey dal limite dell’area. Si conclude così una stagione a dir poco intensa in cui si sono alternate per l’Everton partite belle ed emozionanti a partite brutte e noiose, ma il risultato finale, la qualificazione in Europa League, è la prova della bontà del lavoro che Koeman e tutta la società stanno facendo per riportare i Toffees in alto nel calcio inglese.

Dall’altra parte l’Arsenal piange lacrime amare per non aver raggiunto la Champions League, nonostante la vittoria, a causa delle vittorie di Manchester City e Liverpool, che hanno rovinato i piani di Sanchez e compagni. da http://magazinepragma.com/
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Goals. 8'Bellerin, 29'Sanchez, 58'Lukaku(p), 91'Ramsey,
Arsenal: Cech 7; Gabriel 6.5 (Mertesacker 53, 6), Koscielny 3, Holding 6; Bellerin 8, Ramsey 7, Xhaka 6.5 (Coquelin 62, 6), Monreal 6.5; Ozil 6.5, Welbeck 6, Sanchez 7.5 (Iwobi 67, 6).
Subs: Ospina, Elneny, Walcott, Giroud. Manager Arsene Wenger 6.5.
Everton: Robles 6; Holgate 6, Jagielka 5.5, Williams 6, Baines 6.5; Gueye 6.5 (Barry 46, 5), Schneiderlin 6, Davies 6 (Barkley 21, 5); Valencia 6 (Kone 83), Lukaku 6, Mirallas 6. Subs. Hewelt, Williams, Pennington, Besic, Kone. Manager Ronald Koeman 6.
Booking. Gabriel, Holding. Williams, Jagielka, Schneiderlin.
Sent off.  Koscielny (14 min)
Referee Michael Oliver
Attendence. 59.976
Table. 93.Chelsea (Champions), 86.Tottenham, 78.Manchester City, 76. Liverpool, 75. Arsenal, 69. Manchester United, 61. Everton, 46. Southampton e Bournemounth....