martedì 25 marzo 2014

Un uomo distrutto: Wenger e diciassette schiaffoni

Sei dal Chelsea, cinque dal Liverpool, sei dal City. E una distanza non esagerata dalla vetta, se non in termini di idee e modi di fare calcio. La millesima panchina di Arsene Wenger doveva essere una festa. Anzi, la festa, con la possibilità di avvicinare ulteriormente il Chelsea - e virtualmente superarlo - in una classifica che poteva anche sorridere ai Gunners. La vittoria con il Tottenham, con il fantastico tiro di Rosicky, sembrava avere ridato serenità e speranza a un ambiente scosso dall'ennesima eliminazione in Champions League agli ottavi, contro un Bayern che sembrava anche gestibile. Ecco, la differenza è tutta qui. Con i bavaresi, pur avendo perso nel doppio confronto, c'è stato un barlume di gioco, un'idea di come contrastare una squadra più forte. Insomma, la diga ha retto, e pure bene, soprattutto pensando all'1-1 dell'Allianz Arena e a quei 40 minuti - fino alla discussa espulsione di Szczesny - all'Emirates, dove il Bayern era sembrato tutt'altro che irresistibile, seppur immensamente qualitativo.
Così capita che Wenger, dopo i sei gol subiti dal Chelsea del nemico giurato José Mourinho, decida di cancellare la conferenza stampa prepartita con lo Swansea, in un recupero che potrebbe portarlo a meno quattro dalla vetta, un'altra volta, per provare ancora ad agganciare la squadra di Mourinho. La cosa incredibile è però notare come ogni volta che i Gunners scendono in campo lontano dall'Emirates fanno figure barbine, almeno contro le avversarie dirette. I cinque contro il Liverpool erano stati influenzati dal 4-0 dopo 20 minuti che ha fatto tirare il freno ai Reds. Ma pure i sei gol subiti con il Manchester City - risultato finale 6-3 - erano stati più di un campanello d'allarme. In totale diciassette schiaffoni che dovrebbero far pensare. Perché questa squadra forse deve smettere di acquistare centrocampisti offensivi di ogni risma, inserendo un grande portiere e qualche difensore di livello assoluto. E non in prospettiva: FA Cup a parte il rischio è quello di essere ancora a "zeru tituli" pure quest'anno. da http://m.tuttomercatoweb.com/

sabato 22 marzo 2014

PL CHELSEA-ARSENAL= 6-0

Mille partite e sei gol. Non solo: anche un errore madornale dell’arbitro Marriner, che confonde i giocatori ed espelle un innocente. La festa di Arsene Wenger, alla millesima partita alla guida dell’Arsenal, si rivela un incubo: il Chelsea distrugge i Gunners 6-0 e ancora una volta il francese deve inchinarsi di fronte a Mourinho. Non può essere un caso se in undici scontri diretti il portoghese non ha mai perso con il grande rivale: vogliamo dirlo una volta per tutte che Mou è meglio di Wenger? L’Arsenal perde il derby prima di giocarlo. Wenger sbaglia la formazione: gioca Rosicky che non sta bene e Flamini, uno dei pochi combattenti di una squadra leggera, va in panchina. Di fatto, Wenger consegna il centrocampo al Chelsea, dove invece Mou ha scelto come coppia di mediani una diga solida, composta da Matic – vero regista – e Luiz. Il guizzo di Giroud, lanciato da Rosicky, che si inserisce tra i due centrali e tira in corsa, costringendo Cech a sporcarsi subito i guanti, è un’illusione. Trenta secondi dopo il Chelsea è già avanti. E’ il 5’: Schurrle libera Eto’o che si aggiusta il pallone e di sinistro impallina Szczesny. Al 7’ è già 2-0: Schurrle, devastante, prende la mira e da venti metri indovina l’angolo giusto. L’Arsenal è una zattera alla deriva. Al quarto d’ora, l’episodio chiave della gara, con l’errore madornale dell’arbitro Marriner. Torres serve Hazard che scaglia il pallone verso la porta. Szczesny è battuto, ma Oxlade-Chamberlain si tuffa e devia in angolo. Marriner non si accorge di nulla, ma i giocatori del Chelsea lo circondano e Mourinho salta in panchina indicando il braccio. Non si capisce bene se a risolvere la faccenda sia il guardalinee Ledger o il quarto uomo Taylor, ma Marriner alla fine indica il dischetto ed estrae il cartellino rosso. Oxlade-Chamberlain? No, Gibbs. Marriner confonde i giocatori, forse consigliato male dai suoi assistenti. Invano Oxlade-Chamberlain urla a Marriner “Sono stato io”. L’arbitro è irremovibile. Hazard non si scompone: spiazza Szczesny e firma il 3-0. La partita è già finita dopo un quarto d’ora. Wenger sbaglia ancora: fuori Podolski e dentro Vermaelen. Il 4-0 arriva al 42’: assist di Torres e Oscar infila il pallone all’incrocio. E’ ancora il brasiliano, al 66’, a trovare il 5-0: tiro da lontano e panciata di Szczesny. Il 6-0 premia Salah: l’egiziano elude il fuorigioco sul lancio di Matic e buca il portiere polacco. Mourinho non si accontenta. Spinge i suoi all’attacco: vuole altri gol per rendere più consistente la differenza reti, dove Manchester City e Liverpool sono avanti rispetto ai Blues. Luiz, Salah e Torres sfiorano il 7-0. Giroud è l’unico che ha ancora voglia di combattere nell’Arsenal. Il 6-0 consegna a Mourinho la vittoria più rotonda nella sua storia alla guida del Chelsea. Wenger completa la giornata nera rifiutando di presentarsi in conferenza stampa. Il francese compie un’impresa leggendaria: perde due volte, in campo e fuori, nel giorno della millesima partita alla guida dell’Arsenal. Com’era la storia dell’eleganza di Wenger? da http://www.gazzetta.it
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Chelsea: Cech 7, Ivanovic 7, Terry 6, Cahill 6, Azpilicueta 8; Luiz 7, Matic 7, Schurrle 8, Oscar 8 (Salah, 67), Hazard 8, Eto'o 7 (Torres, 10)
Subs not used: Schwarzer, Lampard, Mikel, Ba, Kalas
Goals: Eto'o 5, Schurrle 7, Hazard pen 17, Oscar 42, Oscar 66, Salah 70
Arsenal: Szczesny 6, Sagna 5, Metesacker 5, Koscielny 5 (Flamini, 45), Gibbs 6; Arteta 4, Rosicky 5; Oxlade Chamberlain 4 (Jenkinson, 45), Cazorla 5, Podolski 5 (Vermaelen, 23) ; Giroud 5
Subs not used: Fabianski, Sanogo, Kallstrom, Gnabry.
Booked: Rosicky Sent off: Gibbs
Referee: Andre Marriner 4
Attendance: 41,614

Table. 69 Chelsea, 65 Liverpool, 63 Manchester City 62 Arsenal, 54 Everton, 53 Tottenham, 48 Manchester United, 45 Southampton, 43 Newcastle..

1000 partite per Wenger