lunedì 30 aprile 2018

Wenger, il dopo Arsenal può essere in Cina: pronto un ingaggio record

Dopo quasi 22 anni la sua era all'Arsenal si sta per concludere, ma Arsene Wenger non sembra intenzionato a ritirarsi. Il tecnico francese, che giorni fa ha ammesso di essere stato 'invitato' a chiudere la sua lunghissima esperienza coi Gunners, non dovrebbe avere difficoltà a trovare una nuova squadra, nonostante i suoi 68 anni, e i risultati recenti non proprio brillantissimi. Secondo alcuni media britannici, per Wenger sarebbe pronta una maxi-offerta dalla Cina, si parla di 27-30 milioni di euro l'anno per allenare un club di Super League. Ma c'è anche una pista che lo porterebbe al Psg, magari con un ruolo un po' diverso. Se fossero vere le indiscrezioni provenienti dall'Estremo Oriente,
Wenger diverrebbe il manager più pagato al mondo, superando anche Josè Mourino e Marcello Lippi, che attualmente guidano la classifica. Una recente graduatoria è stata pubblicata da France Football, secondo cui l'introito annuo del portoghese, tra emolumenti e diritti d'immagine, è pari 26 milioni di euro. Lo segue Marcello Lippi, che ne incassa 24 l'anno quale ct della Cina. Terzo, con 22 milioni complessivi, Diego Simeone dell'Atletico Madrid. da http://www.repubblica.it

domenica 29 aprile 2018

PL MANCHESTER UNITED-ARSENAL= 2-1



Il Manchester United si toglie una bella soddisfazione all'ultimo secondo nella 36esima giornata di Premier League. Vittoria importante per i rossi quella interna di oggi contro l'Arsenal, in una gara giocata su buon ritmo da entrambe le fazioni, che però ad un certo punto sembravano essersi entrambe accontentate del pari (legittimamente, viste le rispettive situazioni). Alla fine però la soluzione-Fellaini dalla panchina ha pagato ed ha portato i tre punti ad i giocatori locali, ora più che mai vicini al secondo posto. Per i londinesi invece qualche rimorso ma abbastanza limitato, visto l'ampio turnover da loro impiegato oggi con vista alle semifinali di ritorno d'Europa League. Di seguito la cronaca del match. Per quanto riguarda le formazioni iniziali, José Mourinho sceglie un 4-3-3. Davanti a De Gea ci sono Valencia, Smalling, Lindelof e Young. A centrocampo il perno centrale è Matic, le mezzali sono invece Ander Herrera e Pogba. Il tridente offensivo è invece composto da Lingard, Lukaku ed Alexis Sanchez. Arsène Wenger risponde con un 4-2-3-1. Il portiere è Ospina. I terzini sono Bellerin e Kolasinac, con Chambers a far coppia col giovane Mavropanos al centro. Maitland-Niles e Xhaka fanno i mediani, con Mkhitaryan, Iwobi e Nelson a supportare Aubameyang in attacco. L'avvio di gara vede i Gunners piuttosto distratti, sia mentalmente sia sotto un aspetto prettamente tecnico, con tante trame sconclusionate portate avanti in fasi di sterile possesso palla. La controparte trova dunque con merito il vantaggio alla sua quinta conclusione del match: la quarta l'aveva tentata Alexis Sanchez, deviando di testa il pallone che dopo un bel contropiede Lukaku aveva scodellato per lui dalla destra alla sinistra dell'area. Il cileno, cogliendo il palo dopo una deviazione decisiva di Bellerin, ha involontariamente favorito il tap-in di Paul Pogba da due passi per l'1-0. Successivamente un moto d'orgoglio porta gli ospiti ad una buona reazione, che si concretizza perà in nulla più di due conclusioni sterili di Mkhitaryan (larga) ed Aubameyang (comoda per il portiere avversario). Il primo tempo si spegne su una situazione di sostanziale equilibrio, aldilà del palo colto da Young con un cross casuale dalla sinistra. La ripresa inizia su ritmi ben diversi. I Red Devils cercano di gestire più che altro la sfera, provando a mettere la partita su binari conosciuti ed in cui difficilmente il risultato sarebbe cambiato; i loro avversari però non ci stanno e pescano praticamente subito il pareggio. La firma è di Henrikh Mkhitaryan, che con il classico gol dell'ex concretizza il recupero palla sulla trequarti di Xhaka, incrociando col destro dalla lunetta, con un diagonale rasoterra, debole ma imparabile. I pericoli non mancano per De Gea, anche se spesso non sono nettissimi, come nell'occasione in cui il neo-entrato Welbeck lo ha costretto al bloccaggio con una conclusione potente ma centrale dalla distanza. In generale però anche la ripresa è lenta e le occasioni stentano ad arrivare, nonostante il livello tecnico rimanga buono. Nel finale però l'equilibrio viene rotto dalle sostituzioni che Mourinho aveva attuato già da parecchio tempo. Mentre Wenger aveva dato ulteriore spazio alle seconde linee con i cambi, lo Special One ha inserito tre che già all'89esimo avevano collezionato il gol del 2-1, poi annullato. Nell'occasione, cross di Martial per la testa di Fellaini, il conseguente palo e la ribattuta di Rashford, però da palese posizione irregolare. Poco dopo però la stessa azione si ripete e stavolta il gol è regolare: il traversone lo mette Ashley Young, con grande misura, ed a centro area svetta nuovamente col suo dominio aereo Marouane Fellaini, che la piazza sul secondo palo e stavolta la mette direttamente praticamente all'incrocio, non lasciando speranze ad Ospina. All'inizio del recupero arriva dunque la sentenza sul match, che termina sul risultato di 2-1. da https://www.vavel.com
-------------------
Goals. 16'Pogba, 51'Mikhitarian, 91'Fellaini,
Manchester United: De Gea, Valencia, Lindelof, Smalling, Young, Ander Herrera (Fellaini 64), Matic, Pogba, Lingard (Martial 64), Lukaku (Rashford 50), Sanchez.  
Subs not used: Rojo, Mata, McTominay, Joel Pereira. Manager Jose' Mourinho
Arsenal: Ospina, Bellerin, Mavropanos, Chambers, Kolasinac (Monreal 64), Maitland-Niles, Xhaka, Mkhitaryan (Willock 76), Nelson (Welbeck 64), Iwobi, Aubameyang
Subs not used: Holding, Cech, Nketiah, Osei-Tutu. Manager Arsene Wenger
Booked: Xhaka,
Referee: Kevin Friend
Attendance: 73.035
Table. 93.Manchester City, 77.Manchester United, 72.Liverpool, 68.Tottenham, 66.Chelsea, 57.Arsenal, 54.Burnley, 48.Everton...

sabato 28 aprile 2018

Arsenal, Luis Enrique per il dopo Wenger. Ma lo spagnolo spara alto

In casa Arsenal si sta per chiudere un'era. A fine stagione Arsene Wenger lascerà l'Emirates Stadium dopo 22 anni di permanenza sulla panchina dei Gunners e dal giorno del suo annuncio arrivato la scorsa settimana si sono subito scatenate le voci sul suo possibile successore. I nomi degli allenatori papabili per prendere il posto del francese sono molti: dalla soluzione "sentimentale" che porta a Patrick Vieira alle possibilità di puntare su tecnici emergenti come Nagelsmann, Jardim o Fonseca.
Nelle ultime ore però un profilo sembra aver superato tutti gli altri ed è quello di Luis Enrique. L'ex Barcellona e Roma sarebbe il prescelto dalla dirigenza dell'Arsenal e l'accordo fra le parti sembra sempre più vicino alla chiusura, nonostante le richieste dello spagnolo siano molto elevate. Stando a quanto riportato dal quotidiano inglese Mirror, l'ex allenatore del Barcellona avrebbe chiesto uno stipendio da circa 17 milioni di euro netti a stagione. Una cifra decisamente alta, se si pensa che l'ingaggio di Wenger nell'ultimo anno si aggirava sugli 11,5 milioni. Eppure la dirigenza dell'Arsenal sembra convinta a spendere una somma del genere pur di assicurarsi Luis Enrique, che viene da un anno di pausa dopo aver lasciato il Barcellona nell'estate del 2017.
Il Sun riporta che le ambizioni dell'asturiano siano molto alte e che oltre alla richiesta di un ingaggio faraonico abbia chiarito che pretende una campagna acquisti che possa riportare in alto l'Arsenal: gli obiettivi principali saranno un centrocampista (si parla già di Nainggolan) e un portiere che possa sostituire l'ormai fin troppo esperto Cech. Grandi piani per aprire un'epoca nuova per i Gunners. da https://www.foxsports.it/