Il tempio londinese dell'Arsenal un modello di efficenza e comodità. Sempre aperto per la società è un business sempre più importante
LONDRA - Benvenuti allo stadio che tutti vogliono imitare, soprattutto nell'idea di chiamarlo col nome dello sponsor: l'Emirates Stadium. Il modernissimo colosso di cemento, vetro e acciaio ha preso il posto del vecchio stadio stadio dell'Arsenal, ad Hidghbury, quartiere nord Est di Londra. L'antico Highbury, in piedi dal 1913 al 2006, dove l'Italia disputò una storica partita nel 1934 e dove durante la seconda guerra mondiale gli inglesi misero cannoni antiaereo (non a caso quelli dell'Arsenal si chiamano Gunners...), non esiste più: al suo posto sono stati costruiti lotti di appartamenti e un centro commerciale. Una furia rinnovatrice ha colpito gli stadi più antichi di Londra: dopo Wembley completamente ricostruito ecco la nuova casa dell'Arsenal. Il Brasile, colossale macchina, da soldi ha concluso ricchissimi contratti tv per una serie di partite da disputare proprio qui. Il nuovo stadio - 60.355 posti, per un costo di 430 milioni di sterline - inizialmente doveva chiamarsi "Ashburton Grove" (e qualche tifoso nostalgico in realtà lo chiama ancora così) ma poi ai manager dell'Arsenal venne l'idea. E così, dopo un contratto da 100 milioni di sterline per otto anni con la Emirates Airline, ecco lo stadio col nome della ricchissima e munifica linea aerea. Per l'Uefa ufficialmente è ancora Arsenal Stadium. Ma al Bayern Monaco hanno fatto la stessa cosa con la Allianz Arena. E forse questo accadrà anche con l'ex stadio Delle Alpi a Torino, che non diventerà mai probabilmente stadio "Gianni Agnelli" come molti tifosi della Juventus invece vorrebbero.
Tribune molto ravvicinate ma non a strapiombo sul campo, un terreno perfetto come tutti quelli inglesi, seggiolini rossi per richiamare la maglia dell'Arsenal, illuminazione potentissima per rendere le riprese tv ottimali. Nel nuovo complesso su Holloway Road ha sede ovviamente il club di Arsène Wenger e subito accanto al portone della sede c'è l'ingresso di The Armoury che altro non è che il colossale shop dove si può comprare di tutto: bene in mostra le maglie col numero 23 di Arshavin, l'ultimo campione acquistato a suon di milioni di sterline dallo Zenit (18 per la precisione). Al primo piano del complesso, subito fuori, lo stadio il Museo dell'Arsenal. E con una telefonata ci si può prenotare per un tour di un'ora dello stadio, dal campo fino agli spogliatoi: costo del giro standard 12 sterline. I ristoranti dell'Emirates Stadium - quello della tribuna principale anche di buon livello- lavorano tutta la settimana. Nella giornata della partita si riescono a servire quasi ottomila pasti... Dopo lunghissime discussioni sul finanziamento di un nuovo stadio per l'Arsenal, la nuova struttura fu costruita in circa due anni e mezzo: dal febbraio 2004 quando cominciarono i lavori all'ottobre 2006 quando fu inaugurato dal principe Filippo Duca di Edimburgo. Ma in realtà l'Arsenal ci aveva già giocato in Premier League fin da agosto. Il club ha calcolato che il nuovo stadio porterà incrementi di fatturato di almeno 30-40% l'anno. Lo stadio è sempre aperto e funziona tutti i giorni: ha infatti anche un centro conferenze molto usato. Nel marzo del 2008 si è svolto qui perfino un summit tra il premier Gordon Brown e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Mentre Bruce Springsteen vi ha fatto tappa con la sua E Street Band.
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