Goals: 49'Giroud, 60'Pedro, 65'Hazard, 69'Iwobi, 72'Hazard,
Chelsea: Arrizabalaga, Azpilicueta, Christensen, Luiz, Emerson Palmieri, Kante, Jorginho, Kovacic (Barkley, 76) Pedro (Willian, 71), Giroud, Hazard (Zappacosta, 89).
Subs. Caballero, Cumming, Alonso, Higuain, Cahill, Ampadu, Gallagher, McEachran.
Manager. Maurizio Sarri
Arsenal: Cech, Papastathopoulos, Koscielny, Monreal (Guendouzi, 66), Maitland-Niles, Torreira (Iwobi, 67) Xhaka, Kolasinac, Lacazette, Ozil (Willock, 77), Aubameyang.
Subs. Leno, Iliev, Elneny, Lichtsteiner, Iwobi, Mustafi, Welbeck, Jenkinson, Nketiah, Saka.
Manager. Unai Emery
Booked. Christensen, Pedro,
Referee: Gianluca Rocchi
Attendance. 51.370
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Poker Blues a Baku. Il Chelsea mette le mani sull'Europa League con una prova sontuosa. Agli uomini di Sarri, che in Azerbaigian guadagna finalmente i galloni del "vincente", è bastato un tempo per regolare l'Arsenal. Dopo un avvio lento e timoroso, nella ripresa l'onda blu ha travolto infatti i Gunners, rei forse di non avrei affrontato la partita con più coraggio e aggressività fin dall'inizio e di non aver saputo approfittare di un primo tempo giocato a ritmi troppo blandi per due squadre inglesi. Alla resa dei conti in campo la differenza l'hanno fatta le scelte di Sarri e i colpi dei suoi campioni. Giroud, Hazard e Pedro su tutti. Ma non solo. Ha vinto la qualità. Dei calciatori e del gioco. Quando il Chelsea si è sciolto e si è messo a manovrare come vuole il "Comandante", la musica è cambiata a Baku. E l'Arsenal è stato costretto a fare solo da sparring partner ai Blues. Per buona pace di Emery, che fallisce il poker personale in Europa League incassando una sonora lezione da Sarri. Già, Sarri. Detto del primo trofeo in carriera, ora per il tecnico italiano resta da affrontare il discorso futuro. Un futuro che, se dovesse essere targato Juve, potrà contare sulle idee di un "vincente" in Europa.
All'Olimpico di Baku l'avvio del match è nervoso. In palio c'è il titolo. E si vede. Nessuno vuol sbagliare e così la gara si sposta subito in mediana tra lanci lunghi e giocate semplici. Torreira ringhia su Hazard, David Luiz invece prende in consegna Aubameyang. A ritmo basso i Blues tengono la difesa stretta e provano a manovrare per vie centrali, i Gunners invece cercano di chiudere i rifornimenti per Jorginho e allargare il gioco sulle corsie esterne. E proprio da un inserimento di Maitland-Niles arriva il primo pericolo per Kepa, con Aubameyang che spara a lato da buona posizione. Un lampo che mette i brividi a Sarri, ma che non cambia l'inerzia della gara. Bloccato a centrocampo e con i play soffocati dal pressing, il match non decolla. Giroud pasticcia in area dopo un affondo di Kanté, poi Xhaka sfiora il colpaccio dal limite e Papastatopulos salva su Emerson. Tre guizzi che accendono la gara. Con le squadre più lunghe, l'Arsenal prova a prendere in mano il gioco, cercando di verticalizzare di prima e di sorprendere i Blues con i cambi di gioco. Ozil però non brilla e Lacazette e Aubameyang faticano a trovare gli spazi per far male. Il Chelsea invece si accende a tratti e quasi sempre grazie alle intuizioni di Hazard o Jorginho. Emerson testa i riflessi di Cech, poi il portiere dell'Arsenal deve superarsi su Giroud, salvando il risultato sul finire del primo tempo.
Miracolo che al non gli riesce invece a inizio ripresa, quando il capocannoniere dell'Europa League sblocca la gara con una magia in tuffo di testa su assist perfetto di Emerson. Un gol che rompe l'equilibrio e cambia tutto. In svantaggio, l'Arsenal alza il ritmo e la mette sulla lotta. Il Chelsea però tiene i nervi saldi e sfrutta il giropalla sarriano per far saltare il banco. Tattica perfetta, che in campo aperto fa volare i Blues. Il bis lo firma Pedro, sempre decisivo quando conta, poi sale in cattedra Hazard, che prima firma il tris dal dischetto, poi cala il poker dopo il gol della bandiera di Iwobi. Un dominio che schiaccia i Gunners, ma che non trasforma la partita in un tiro al bersaglio verso la porta di Cech. Anche sotto di tre reti, infatti, l'Arsenal non molla e continua a spingere con orgoglio. Soprattutto con Iwobi. Per Emery però non è serata da imprese e il finale è buono soltanto per le statistiche e per applaudire il Chelsea. Sarri si prende l'Europa League. Il Comandante è diventato "grande". da https://www.sportmediaset.mediaset.it