martedì 27 aprile 2010

Wenger pronto a tutto per tenere Cesc Fabregas

"La costruzione dell'Emirates Stadium ci ha obbligati a essere parsimoniosi per diversi anni sul mercato, ma la situazione finanziaria del club ora è decisamente migliorata e siamo finalmente pronti a comprare i giocatori che ci servono". Con queste parole Arsene Wenger ha infiammato le speranze dei tifosi dell'Arsenal, delusi dall'ennesima stagione 'voglio ma non posso' dei Gunners. Sulla sponda biancorossa del Tamigi aspettano a braccia aperte l'attaccante del Bordeaux Marouane Chalakh, che arriverà gratis in scadenza di contratto, ma l'affare più chiacchierato è ovviamente quello legato al capitano dell'Arsenal Cesc Fabregas, richiesto da tutti i migliori club europei, Barcellona in testa.Cresciuto nella Masia accanto a Leo Messi, il regista catalano ha sempre lasciato intendere di essere pronto a tornare al Camp Nou da protagonista, ma Wenger sta cercando di trattenerlo a tutti i costi: le ultime indiscrezioni della stampa britannica parlano dell'offerta di un bonus da 3,5 milioni di euro e del raddoppio dello stipendio (che supererebbe abbondantemente i 6 milioni l'anno) da parte dell'Arsenal per evitare l'addio del suo uomo simbolo.Da tenere d'occhio anche la situazione legata a Gael Clichy, terzino sinistro francese richiesto dallo stesso Barcellona, dal Bayern Monaco e anche dal Milan: anche in questo caso, però, l'Arsenal non sembra intenzionato a privarsi del giocatore a buon mercato, sicché servirà un'offerta di almeno 15 milioni per portarlo via da Londra.

sabato 24 aprile 2010

PL ARSENAL-MANCHESTER CITY= 0-0

Londra e Manchester non si fanno male nel secondo incrocio della giornata di Premier League che metteva di fronte i Gunners di Wenger al City di Mancini: i biancocelesti inseguivano il quarto posto occupato dal Tottenham, sconfitto a Old Trafford dallo United, ma rinunciano completamente ai tre punti nonostante i Gunners facciano davvero poco per cercare di portare a casa questa partita. Fuori dalla lotta per il titolo dopo il suicidio di Wigan, l’Arsenal non ha più nulla da chiedere a questa stagione e giochicchia quel poco che basta per non prendersi i fischi dei propri tifosi. Nei padroni di casa mancano diverse pedine come Almunia, Gallas, Denilson, Song, Fabregas e Arshavin. City invece al completo, con Adebayor, Touré, Vieira e Sylvinho pronti a punire la loro ex squadra. La prima mezz’ora di gara è una delle più noiose nella storia del calcio, e il ct dell’Inghilterra Capello in tribuna ha davvero poco da ammirare in campo: a rompere la noia ci pensa al 27’ Bridge che deve lasciare il campo a Richards per un infortunio. Il primo tiro degno di nota porta la firma di Walcott al 37’, un destro dalla distanza che non preoccupa Given. Il portiere si fa trovare pronto sul siluro di Nasri, tra i pochi a provarci nell'Arsenal. La ripresa si apre con la bordata di fischi che l’Emirates Stadium riserva al grande ex Adebayor, durante il riscaldamento: i tifosi Gunners evidentemente non hanno ancora digerito l’esultanza del togolese nel poker che all’andata hanno calato i Citizens. E quando il possente attaccante fa il suo ingresso in campo la musica non ambia, anzi il volume dei fischi cresce. A regalare emozioni ci pensano Bellamy e Song, che finiscono testa a testa dopo uno scontro a centrocampo con l'arbitro che perdona entrambi. Nell’ultima mezz’ora l’Arsenal ci prova con maggiore convinzione ma senza successo: al 59’ Rosicky lascia partire una conclusione del centrocampista che trova pronto Given. Il portiere si supera al 71’ sulla stoccata di Diaby, nell’occasione più limpida della partita. Lo stesso Given nell’occasione si infortuna ed è costretto a lasciare il campo a causa di una spalla dolorante e di seri problemi di respirazione. Al suo posto fa il suo esordio assoluto in Premier League il terzo portiere Nielsen. Il 23enne delle isole Far Oer si comporta bene e corre solo un brivido sul sinistro a giro di Van Persie che sfiora l’incrocio. Dopo otto i minuti di recupero (?), la sfida va in archivio: un brutto City si accontenta del pareggio e va a -1 dal Tottenham in attesa del 5 maggio quando a Manchester contro il Tottenham andrà in scena un vero e proprio spareggio Champions League. da http://it.eurosport.yahoo.com/24042010/
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Arsenal: Fabianski, Clichy, Silvestre, Campbell, Sagna, Walcott (Eboue, 69 ) , Song, Nasri, Diaby, Rosicky (Bendtner, 69 ) , van Persie Subs not used: Mannone,Traore,Vela,Eduardo,Eastmond,
Man City: Given ( Nielsen, 76 ) , Toure, Bridge ( Richards, 27 ) , Zabaleta, de Jong, Vieira ( Adebayor, 53 ) , Barry, Kompany, Johnson, Bellamy, Tevez Subs not used: Wright-Phillips, Onuoha, Ireland, Santa Cruz,
Bookings: Diaby , Silvestre , Song , van Persie (Arsenal) Bellamy , Zabaleta (Man City)
Attendance: 60086
Referee: M L Dean (Wirral)

venerdì 23 aprile 2010

BOOK. "Football Hooligans" di Colin Ward (Boogaloo Publishing)

Dopo tanto esercizio letterario da parte di sociologi, giornalisti e romanzieri vari, questo è stato il primo libro ad esplorare il mondo degli hooligans Inglesi dall'interno. Prima di allora la "Terrace Culture" era sempre stata un argomento nebuloso trattato di volta in volta con supponenza o ignoranza. Questa è la storia di un tifoso del football che ha avuto la fortuna di assaporare l'adrenalina delle gradinate negli anni giusti. Ward (con black humour commovente) racconta il proprio viaggio iniziatico partendo dai ricordi giovanili di Leatherhead. Un club con un minuscolo stadio malridotto capace però di trasportare l'immaginario di un'intera comunità con il miraggio di arrivare a Wembley (via Millwall!). Anni di formazione prima di poter seguire la propria squadra del cuore, l'Arsenal FC. Londra Nord. Giovani ragazzi che crescono insieme difendendo i colori feudali del proprio club. Le atmosfere di un football terribilmente vintage, così pieno di fascino romantico ancorché ruvido e non avvezzo a qualsivoglia forma di compromesso. Il North Bank di Highbury, i derbies Londinesi e i confronti con le tifoserie del Nord. L'andare in trasferta in tempi in cui la cosa poteva tramutarsi in supplizio e paura. I primi viaggi in Europa al seguito dell'Arsenal. Turbolenze. I rapporti con polizia (Inglese e non), stampa e con la Football Association. Le campagne storiche con la Nazionale, quelle che hanno proiettato i tifosi Inglesi del football negli incubi di mezza Europa, vengono qui ricostruite in prima persona; Torino, Bilbao, Bucarest, Copenhagen, Lussemburgo, Istanbul, Parigi solo per menzionarne alcune. I violenti equilibri fra le varie tifoserie di club riunite sotto la bandiera di San Giorgio. E' la cara vecchia Inghilterra anni settanta e primi ottanta, con i sabati consacrati al rito sociale del football e spesso segnati dai comportamenti devianti e a volte violenti di una parte del pubblico. Dentro e fuori gli stadi, un'interminabile galleria di personaggi incredibili che sembrano usciti dalla penna di un romanziere fantasioso ed imbizzarrito.
dalla http://www.boogaloopublishing.com
Steaming In, originariamente pubblicato in Gran Bretagna nel 1989 da: Simon & Schuster, traduzione: Giulio Ravagni