Sa un po' di scusa, di chi 'mette le mani avanti'. Alla vigilia dell'andata degli ottavi di Champions contro i rossoneri a San Siro, Arsene Wenger assicura che l'Arsenal non muterà il suo stile di gioco anche se resta l'incognita delle condizioni del terreno di gioco. "Domani cercheremo di fare la nostra partita - le parole del manager francese - il Milan è forte, ma la cosa che mi preoccupa di più è il campo di San Siro". Quella di domani sarà anche la sfida tra due grandi attaccanti, Zlatan Ibrahimovic da un lato e Robin Van Persie dall'altro. "Van Persie è in grande forma ma Ibra è un grande giocatore perchè fa gol e anche tanti assist, e poi ha una forma fisica incredibile - sottolinea - Se guardiamo al suo curriculum, a cosa ha vinto, ha una personalità fondata su una grande fiducia nei propri mezzi ed è una grande qualità a questi livelli. Prima che andasse all'Ajax è stato da noi, eravamo interessati, e la carriera che ha fatto dimostra che avevamo visto bene". Ma domani a San Siro potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista un altro grande attaccante, Thierry Henry, alla sua ultima presenza con i Gunners prima di ripartire per gli Stati Uniti. "Potevamo tenerlo altre due settimane, ma ci voleva l'assenso dei Red Bull e del giocatore - confessa Wenger - Lui è il capitano della squadra americana e tra poco inizia il campionato e la società vuole che sia in campo". Per quanto riguarda la formazione, "Mertesacker sarà sostituito da Djourou, per il resto non ho ancora deciso - aggiunge - Wilshere? Gli esami medici sono positivi, la speranza è che possa giocare qualche partita già in questa stagione".
mercoledì 15 febbraio 2012
lunedì 13 febbraio 2012
da Sportweek (London Calling)
da Sportweek il settimanale della Gazzetta dello Sport, sabato 11 febbraio 2012 a firma di Giovanni Cortinovis
Henry vuole chiudere in grande
Gli infortuni, un momento così così a livello fisico e l'Arsenal sarebbero già tre pensieri non da poco per il Milan e Massimiliano Allegri. Ma mercoledì a San Siro rischia di essercene uno in più, un fattore non da poco. Trattasi di Thierry Henry, leggenda autentica dei Gunners che scenderà a San Siro appositamente per chiudere degnamente la breve parentesi del ritorno al club che più di tutti ha amato. Da giovedì mattina non sarà più un giocatore dell'Arsenal e farà ritorno negli Stati Uniti dove lo attendono a braccia aperte i New York Red Bulls. Ma mercoledì sera sarà ancora un "gooner" a tutti gli effetti. E, allora, ci sarà da stare attenti.
Sabato ha impresso il suo marchio all'addio in Premier League. Come? Segnando al 90' il gol decisivo nella rimonta a Sunderland, sua rete numero 229 con la maglia dell'Arsenal. Mercoledì sera contro il Milan partirà dalla panchina, ma qualche minuto gli verrà riservato. E, così, l'obiettivo diventa quello di ripetersi. "Sabato sono rimasto a festeggiare con i tifosi - ha dichiarato Henry - perché sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita in Inghilterra e volevo ringraziare tutti. Mi sono sentito come un ragazzino che segna la sua prima rete per la squadra che ama. Tra me e l'Arsenal c'è un legame speciale". Difficile dargli torto. La domanda è spontanea, perché una storia d'amore come questa non può finire in modo qualsiasi. "Non ho pensato a come dirò addio - ammette il francese -. Io voglio soltanto aiutare l'Arsenal a vincere la partita. Ho una sfida in più a disposizione e il Milan è sempre il Milan. Non è mai facile imporsi in trasferte del genere. Non so se tornerò per una terza volta, certo è che quando si presenta l'Arsenal è difficile dire no. Quello che è certo è che dopo questa partita me ne andrò e che quando mi guarderò alle spalle mi sembrerà tutto quasi surreale". Un grande come lui non poteva che chiudere su un sipario di questo livello. A dire il vero, il "tenore" dell'Arsenal ha giocato poche volte a San Siro per essere un fuoriclasse. Soltanto tre sono i precedenti che lo legano a questo stadio. La prima volta dell'8 aprile 1997, quando nella semifinale d'andata Coppa Uefa contro l'Inter fu sconfitto con il Monaco per 3-1. L'ultima è invece uno 0-0 tra Italia e Francia dell'8 settembre 2007 (qualificazioni Europei), mentre in mezzo sta una delle notti più indimenticabili di tutta la sua carriera: Inter-Arsenal 1-5 (25 novembre 2003, fase a gironi di Champions League). Quella volta, i Gunners si vendicarono del 3-0 subito ad Highbury e travolsero i nerazzurri allenati da Alberto Zaccheroni con gol di Ljungberg, Edu, Pires e, ovviamente, una doppietta di Henry. Sono passati nove anni, ma la stoffa è rimasta la stessa. Milan, qui c'è da stare attenti sul serio.
da http://it.eurosport.yahoo.com/
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