martedì 27 febbraio 2018

Henry al posto di Wenger? "Mi piacerebbe"

"Wenger out" presto potrebbe non essere più soltanto un hashtag. Non in questa stagione, ovvvio: non rientra nel modo di fare dell'Arsenal che dall'1 ottobre 1996 ha sempre lo stesso allenatore. La disfatta con il Manchester City nella finale di Coppa di Lega, tuttavia, ha riacceso i rumors su una svolta che i tifosi chiedono da più di due stagioni, non solo sui social network. E magari per il Milan, che sfiderà i londinesi agli ottavi di Europa League, non è una brutta notizia. Allegri, Jardim, Simeone, Ancelotti: i nomi accostati alla panchina dei Gunners recentemente sono stati molteplici. E lo sono ancora. La novità, allora, è rappresentata dalla voce relativa al possibile arrivo di Thierry Henry, che all'Arsenal ha giocato 8 stagioni, dal 1999 al 2007 partecipando da calciatore (e da protagonista) al periodo più bello dell'era Wenger. Ora che sta studiando da allenatore, potrebbe prendere il posto del suo vecchio maestro. "L'Arsenal è il club del mio cuore - ha detto lui -, ovviamente mi piacerebbe allenarlo, ma non è certo un mio diritto. Ho un rispetto enorme per Arsene e per ciò che ha fatto. Io sono impegnato con il Belgio (è assistente del c.t. Martinez, n.d.r.), non so se sarei pronto per l'Arsenal. Nessuno lo sa. Devo ancora imparare il lavoro. Forse un giorno sarò un buon allenatore, magari tra un anno, o tra due, ma non so dire quando. Ora sto imparando". da http://www.premiumsporthd.it

domenica 25 febbraio 2018

LC Final ARSENAL-MANCHESTER CITY= 0-3




La prima volta di Pep Guardiola in Inghilterra ha la miglior cornice possibile, quella del mitico Wembley. Ha il punteggio più inequivocabile che ci sia, un 3-0 che non dà spazio agli scettici. E ha tre firme non banali sulla finale di Coppa di Lega: quella di Aguero (fuoriclasse non sempre in sintonia col tecnico catalano), quella del redivivo capitan Kompany e quella di David Silva, reduce da un dramma familiare per fortuna a lieto fine. Se Gattuso ha avuto modo di vedere la partita prima di concentrarsi sulla Roma, avrà accolto con un sorriso il disagio dell'Arsenal, rivale negli ottavi di Europa League: mentre sui social piovono i #WengerOut, i tifosi dei Gunners lasciano lo stadio con venti minuti ancora da giocare. E' Cech il panchinaro eccellente della finale, la Carabao Cup è territorio di Ospina. Il portiere colombiano, però, non ha un grande impatto con Wembley: il tempo di vedere Aubameyang divorarsi il vantaggio a un metro dalla porta di Bravo ed ecco che gli tocca raccogliere il pallone in fondo alla propria rete. E' il Kun Aguero - e chi sennò - a beffarlo con un pallonetto morbidissimo al 18', figlio di una furbata al limite del regolamento nel lieve contatto precedente con Mustafi, una "sportellatina" utile per non far saltare il tedesco sul rinvio lungo di Bravo. Wenger protesta a muso duro con Guardiola e il quarto uomo, ma è 1-0. Poi arriva la stretta di mano tra i tecnici. Da lì la gara ha un padrone, ma il copione non cambia granché: sono di fronte due squadre che amano la velocità e la tecnica più della potenza, si continua a correre a ritmi forsennati, fino all'intervallo. Con Aguero nuovamente vicino al gol, ancora con un mezzo lob. Si riparte e Kompany sfiora il raddoppio con un destro deviato da Koscielny. E' solo questione di tempo, al minuto 58 il centrale belga se la toglie per davvero, la soddisfazione: zampata in allungo, Koscielny stavolta è in ritardo, arriva il 2-0. Che diventa 3-0 sette giri di lancette più tardi, perché un'altra interpretazione disastrosa della difesa dei Gunners consente a Danilo il più comodo degli assist per il diagonale vincente di David Silva. L'Arsenal si piega sulle ginocchia e non c'è più partita, l'ultimo terzo di gara diventa una passerella per il Manchester City, che incassa la quinta Coppa di Lega della sua storia e il primo trionfo dell'era Guardiola. Potete già scrivere "2" in quella casella: la Premier League, di fatto, è già dei Citizens. E la Champions? Chissà. da http://www.gazzetta.it
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Goals. 18'Aguero, 58'Kompany, 65'David Silva,
Arsenal: Ospina 5, Chambers 5 (Welbeck 66, 5), Mustafi 4, Koscielny 5, Bellerin 5, Wilshere 6 Xhaka 4, Monreal 5 (Kolasinac 26, 5); Ozil 4, Ramsey 5  (Iwobi 72, 5); Aubameyang 5. Sub: Cech, Mertesacker, Maitland-Niles, Elneny. Manager: Arsene Wenger 4
Manchester City: Bravo 6, Walker 6, Kompany 8, Otamendi 7, Danilo 7; De Bruyne 7, Fernandinho 6 (Bernardo Silva 52, 6), Gundogan 6, Silva 8, Aguero 8 (Foden 89), Sane 7 (Gabriel Jesus 77). Sub: Ederson (GK); Stones, Laporte, Zinchenko Manager: Pep Guardiola 7
Booked: Fernandinho, Kompany, Bellerin, Ramsey, Chambers, Wilshere
Referee: Craig Pawson (South Yorkshire) 6 
Attendance: 85.671 

giovedì 22 febbraio 2018

EL ARSENAL-OSTERSUNDS= 1-2




Che rischio, per l'Arsenal, che nonostante il positivo risultato dell'andata rischia seriamente di compromettere una qualificazione data praticamente per certa dopo lo 0-3 della settimana scorsa. Disputando un primo tempo molto sottotono, i ragazzi di Wengersubiscono due goal in due minuti, facendo sognare l'Ostersunds: al 22' segna infatti Aiesh, in seguito è Sema ad illudere i suoi. Nella ripresa, più concentrati, i gunners accorciano con Kolasinac, sfiorando spesso il 2-2 ma rischiando comunque di subire la terza rete.  Padroni di casa che scendono in campo con un 4-2-3-1 rimaneggiato visto il rotondo 0-3 dell'andata. Davanti ad Ospina, difesa a quattro composta da Hector Bellerin, Chambers, Holding e Kolasinac. Welbeck la prima punta, sostenuto dal terzetto di trequartisti Mkhitaryan-Wilshere-Iwobi. Nella zona mediana del campo, invece, Elneny e Maitland-Niles. Un più equilibrato 4-4-2 per gli ospiti, che si affidano a Ghoddos ed Hopcutt in avanti. Keita in porta, protetto dai centrali difensivi Papagiannopoulos e Pettersson. A centrocampo spazio ad Edwards e Nouri, affiancati daglie sterni Aiesh e Sema. Come terzini, Potter sceglie Mukiibi e Widgren. Gara particolarmente pimpante per l'Ostersunds, che al 4' potrebbero segnare grazie a Hopcutt, il cui tiro viene murato dalla retroguardia difensiva inglese. L'Arsenal, attendista, rischia anche sei minuti dopo, quando è Nouri a fallire il controllo praticamente davanti ad Ospina. Le azioni inglesi vengono tutte sventate dal centrale Papagiannopoulos, particolarmente attento nell'allontanare le palle alte proposte dai ragazzi di Wenger. Al 19' altra grande chance per gli ospiti, con Sema che sull'out mancino riesce ad entrare in area e a concludere trovando la risposta in due tempi di Ospina. Il tanto attaccare da parte degli svedesi viene massimamente premiato, con l'Ostersunds che al 22' passa clamorosamente in vantaggio grazie a Aiesh: Ghoddos apre perfettamente per l'esterno che, a tu per tu con Ospina, marca lo 0-1. Sulle ali dell'entusiasmo, gli svedesi marcano l'incredibile 0-2 con Sema, che controlla di corpo su Chambers e trafigge il portiere inglese grazie ad un mancino preciso e potente. Riassestandosi dopo il clamoroso uno-due, l'Arsenal cerca di rispondere colpo su colpo all'Ostersunds, galvanizzato e pronto a ravvivare ulteriormente una qualificazione data per impossibile all'andata. Al 35' si mette finalmente in evidenza l'Arsenal, quando è Welbeck a colpire di testa trovando però la risposta in due tempi di Keita. L'azione dell'attaccante di casa è l'ultimo squillo di un incredibile primo tempo, conclusosi con l'Arsenal clamorosamente sotto nonostante il differente tasso tecnico. Secondo tempo che inizia con l'Arsenal subito in attacco e pronto ad accorciare le distanze grazie a Senad Kolasinac, che al 47' ringrazia Mukiibi per la respinta corta ed insacca alle spalle di Keita, vanificando l'ottimo primo tempo dell'Ostersunds. Convinti di poter fare davvero male, cinque minuti dopo gli ospiti sfiorano il doppio vantaggio con Mukibi, servito da Papagiannopoulos ma chiuso da un ottimo Ospina. Con il passare dei minuti la fase propositiva dei ragazzi di Potter cala, complice anche la rete di Kolasinac capace di rimettere in salita la qualificazione per gli svedesi. All'ora di gioco buona opportunità per Elneny, il cui tiro dal limite dell'area di rigore viene sventato senza problemi da Keita. Continuando a pressare, al 68' ancora Gunners pericolosi con Welbeck, il cui colpo di testa non trova però maggior fortuna. Fase finale di gara particolarmente intensa, con l'Ostersunds ancora in avanti per aumentare le bassissime percentuali di qualificazione. All'84' ennesimo super traversone di Ghoddos in area, Islamovic è bravissimo a superare Chambers e a colpire di testa. Il pallone termina però di poco fuori. Un minuto dopo Iwobi prova a scattare, il difensore ospite Papagiannopoulos mette però un'ulteriore pezza, confermando uno stato di forma eccezionale ed una prova maiuscola. L'ultima azione di una sfida più incerta del previsto capita al 92', quando è Welbeck a provarci dalla distanza non trovando però impreparato Keita. La sfida finisce dunque così, con l'Ostersunds vincente ma in maniera inutile. Migliore in campo per i padroni di casa, Welbeck. Per gli ospiti in evidenza Ghoddos. da https://www.vavel.com
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Goals: 22'Aiesh, 23'Sema, 47'Kolasinac,
Arsenal: Ospina 6, Bellerin 5, Chambers 4, Holding 5, Kolasinac 5, Elneny 5, Maitland-Niles 4 (Xhaka 46, 6); Mkhitaryan 4, Wilshere 5 (Willock 76, 5), Iwobi 4 (Nelson 90); Welbeck 5. Subs not used: Macey, Monreal, Mustafi, Nketiah. 
Manager: Arsene Wenger 5
Ostersunds: Keita 6, Mukiibi 5 (Islamovic 73, 6), Papagiannopoulos 6, Petterson 6, Widgren 6; Aiesh 7 (Tekie 52, 6), Edwards 6, Nouri 7, Sema 7; Ghoddos 7, Hopcutt 6 (Arhin). Subs not used: Andersson, Begqvist, Gero, Mensah. 
Manager: Graham Potter 7
Bookings: Edwards, Widgren, Maitland-Niles, Mkhitaryan
Referee: Ivan Kruzliak (Slovakia) 6
Attendance: 58.405