mercoledì 22 aprile 2020

Coronavirus, Arsenal: Özil e altri due ribelli rifiutano il taglio dell'ingaggio

Con una nota sul proprio sito ufficiale l'Arsenal ha annunciato nella giornata di lunedì l'accordo volontario con i giocatori della prima squadra, il capo allenatore e il personale di base, che per aiutare il club a sostenere questo momento critico derivante dalla crisi per il coronavirus hanno accettato una riduzione dello stipendio del 12,5% per un anno (fino a marzo 2021), un importo da rimborsare nel caso in cui i "Gunners" si qualificassero per la Champions sia in questa stagione che nella prossima. Però - secondo quanto riporta il 'Mirror', ripreso poi dalle testate di altri Paesi - ci sono tre ribelli che non accettano questa misura straordinaria della società, attuata per fronteggiare la delicata situazione economica che si è venuta a creare a causa dell'emergenza Covid 19. E anche Mesut Özil, il calciatore dall'ingaggio più alto nella rosa della squadra londinese (circa 20 milioni di euro), è uno di quelli che rifiuta di abbassare il suo stipendio. da https://www.repubblica.it

martedì 21 aprile 2020

Arsenal, giocatori e staff si tagliano lo stipendio del 12,5%

L'Arsenal muove un altro passo contro il Coronavirus. Come comunicato dal club con una nota ufficiale, i giocatori, l'allenatore e tutto lo staff hanno deciso di tagliarsi i propri stipendi annuali del 12,5%. Si tratta di un accordo volontario per aiutare la società in questo momento critico, reso molto complicato dagli effetti della pandemia, che ha fermato anche la Premier League: "La scelta finale segue discussioni positive e costruttive - si legge - In queste conversazioni c'è stato un chiaro apprezzamento della gravità della situazione attuale e un forte desiderio di giocatori e staff di mostrare il loro sostegno alla famiglia dell'Arsenal. Le riduzioni dei guadagni annuali entreranno in vigore questo mese, con i documenti contrattuali che saranno completati nei prossimi giorni". Un punto importante riguarda però gli eventuali futuri rimborsi, che dipenderanno esclusivamente dal raggiungimento degli obiettivi legati al successo sul campo: "Qualora dovessimo raggiungere questi obiettivi, per i quali i giocatori avranno un'influenza diretta, la nostra posizione finanziaria sarà più forte”.

La Premier, tuttavia, non si fermerà. Questa almeno è l'intenzione espressa da tutti i club, concordi sul non annullare la stagione: "Il nostro accordo si basa sul presupposto che finiremo il campionato e riceveremo le entrate complete. I risparmi che ne conseguiranno aiuteranno a coprire alcuni dei rischi finanziari che avremo in questa stagione in relazione alle partite e alle entrate commerciali. Siamo orgogliosi e grati ai nostri giocatori e al nostro staff per essersi uniti per supportare il nostro club, i nostri dipendenti e la nostra comunità in questi tempi senza precedenti che sono tra i più difficili che abbiamo affrontato nella nostra storia”, conclude l’Arsenal. di https://sport.sky.it/

lunedì 20 aprile 2020

L’ex dirigente Arsenal svela: “Vardy era nostro. Ha incontrato Wenger, poi…”

Nell’estate del 2016 Jamie Vardy era sicuramente l’attaccante del momento. Con il Leicester aveva scritto la storia vincendo il titolo guidato in panchina da Claudio Ranieri. In quell’estate c’era la fila di squadre che volevano l’attaccante inglese che, alla fine, non ha più lasciato Leicester. Tra le tante pretendenti c’era anche l’Arsenal di Arsène Wenger. La trattativa sembrava potesse andare in porto, quando all’improvviso tutto saltò. A raccontarlo è l’ex dirigente dei gunners Dick Law: “Era tutto fatto con il Leicester ed era tutto fatto anche con lui. Jamie è venuto assieme alla moglie Rebekah, si è seduto davanti a Wenger… e poi ha fatto marcia indietro. Mentre stava tornando a Leicester mi ha chiamato dicendomi che voleva prendersi una notte di riflessione. E a quel punto capisci già che è una brutta notizia“. Questo il suo racconto a The Athletic.
da https://www.itasportpress.it/