Aston Villa. Martinez; Cash (Nedeljkovic 16), Konsa, Torres, Digne (Maatsen 76); Bailey, Onana (Barkley 76), Tielemans, McGinn (Ramsey 65); Rogers; Watkins (Duran 65).
Subs. Gauci, D Carlos, Buendia, Philogene,
Manager. Unai Emery
Arsenal. Raya; White, Saliba, Gabriel, Timber (Calafiori 80); Odegaard, Partey, Rice; Saka (Nelson 88), Havertz, Martinelli (Trossard 65).
Subs. Ramsdale, Nketiah, Kiwior, Zinchenko, Jorginho, Nwaneri.
Manager. Mikel Arteta
Booked. Rice, Gabriel, Odegaard, Onana,
Referee. Michael Oliver
Attendance. 41.587
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Missione compiuta. L’Arsenal sfata il tabù Aston Villa, fatale per la corsa alla Premier nella passata stagione, e con un’ottima ripresa sbanca il Villa Park. Una festa a cui contribuisce anche Calafiori, dentro al 79’ al posto di Timber per i suoi primi minuti nel campionato inglese. La differenza per la squadra di Arteta la fa un altro rimpiazzo, Leo Trossard: entrato al 65’, il belga due minuti dopo sta già esultando come una sfinge per il gol del vantaggio e al 77’ partecipa anche al raddoppio, iniziando l’azione che porta al 2-0 firmato da Partey con l’aiutino di un non incolpevole Martinez. Il successo dell’Arsenal non ridimensiona comunque l’Aston Villa: la squadra di Emery aveva avuto le occasioni migliori, con un errore clamoroso di Watkins nel primo tempo e nella ripresa la traversa di Amadou Onana e il seguente colpo di testa in tuffo di David Raya deviato da Ollie Watkins ai posti più alti nella lista dei rimpianti. I Villans, che avevano debuttato passando in casa del West Ham, hanno lasciato fare l’Arsenal ma l’hanno punto in contropiede ben ispirati da Morgan Rogers, il migliore dei suoi. I gol alla fine li hanno fatti i Gunners: sono proprio le partite come queste, le vittorie con fatica, i segnali a cui chi punta al titolo deve guardare per capire come può andare la stagione. da https://www.gazzetta.it