venerdì 25 settembre 2009

Wenger tra birra e pallone 'La mia scuola è stata il pub'

Il tecnico dell'Arsenal racconta la sua infanzia e il segreto del suo successo: "I miei genitori gestivano un pub in Francia: li ho conosciuto vizi e virtù e le prime lezioni di tattica"

LONDRA - Ci sono varie strade per diventare un allenatore di calcio di successo: fare prima il calciatore, studiare da coach fin da giovani o magari fare l'interprete, come è successo a Mourinho al Barcellona. Arsene Wenger, il francese che siede da anni sulla panchina dell'Arsenal, che con lui si è collocato tra le Big Four della Premier League (e qualche volta l'ha pure vinta), indica un percorso alternativo: il bar. "Devo tutto quello che so in fatto di football al fatto di essere cresciuto sopra un pub", ha detto l'altro giorno Wenger a una conferenza di dirigenti d'azienda britannici: "sopra un pub, ma anche dentro, come ha spiegato poi. I suoi genitori, infatti, gestivano un pub all'inglese a Duttlenheim, la cittadina dell'Alsazia, nel nord-est della Francia, dove Wenger è cresciuto. Era una tipica casa-e-bottega, poiché la famiglia viveva al piano soprastante il locale. Il giovane anzi giovanissimo Arsene trascorreva le ore libere dalla scuola al piano di sotto, ovvero al bar, in compagnia dei clienti, le cui passioni principali, ha raccontato l'allenatore, erano la birra e il calcio. Così fin dalla più tenera età lui ricevette quella che descrive come "un'educazione incomparabile sulla psicologia umana", che gli è stata di grande aiuto nei suoi rapporti con i giocatori, con gli allenatori rivali e con i media, una volta che è cresciuto e ha iniziato a fare il mestiere che gli ha dato fama e ricchezza. "Non c'è migliore educazione psicologica che crescere in un pub", ha dichiarato Wenger, secondo quanto riporta il quotidiano Guardian di Londra, "perchè quando hai cinque o sei anni incontri ogni genere di gente e capisci quanto possono essere crudeli l'uno con l'altro. Fin da piccolo, ricevi un'educazione pratica sulla psicologiae il modo di ragionare delle persone". Non solo psicologia spicciola, ma anche cultura calcistica: "Non capita spesso che un bambino di cinque-sei anni passa il suo tempo con gli adulti in un piccolo villaggio. Io ho appreso tattiche e selezioni di giocatori dagli avventori che parlavano di football nel pub, chi dovrebbe giocare sulla sinistra e chi dovrebbe essere incluso nella squadra". Naturalmente al pub Wenger ha appreso anche un'altra cosa, uno dei suoi mantra, che ripete spesso: "L'alcol non deve toccare le labbra di un calciatore", insegnamento non sempre accettato dai footballisti inglesi. "La cosa più importante nel mio lavoro", ha detto l'allenatore, "è capire quello che è importante nella vita. Se non capisci come si vive a 20 anni, sei finito. Per il lavoro di allenatore devi essere come un animale, ovvero hai bisogno di possedere una certa potenza fisica per convincere un gruppo di giocatori che essi possono vincere. Quando quella convinzione non c'è, hai un serio handicap ma puoi bilanciarlo con l'esperienza". E la sua esperienza viene dal pub dei genitori. Nella conferenza Wenger ha anche detto che, mentre un tempo pensava che si sarebbe ritirato a 50 anni, oggi non crede più nell'andare in pensione e vuole continuare ad allenare finché ne avrà la forza. "Non ho mai giorni in cui penso di poter vivere senza il football". da http://it.eurosport.yahoo.com

martedì 22 settembre 2009

LC ARSENAL-WEST BROMWICH= 2-0

Carling Cup fa rima con giovani. Questo, almeno, accade se si parla dell'Arsenal. Come sempre, infatti, Arsene Wenger ha presentato una formazione ampiamente rivista per dare spazio ai talenti dell'Academy nel match del primo turno contro il West Bromwich Albion. In porta non c'è Vito Mannone ma l'impronunciabile polacco Wojciech Szczesny, mentre davanti trovano spazio Sanchez Watt e Carlos Vela. All'Emirates Stadium, però, gli uomini di Roberto Di Matteo tengono botta sino al 37', quando l'ex di turno Jerome Thomas si fa espellere per un intervento su Jack Wilshere. I Baggies, primi nel Championship (l'equivalente della nostra Serie B), vanno sotto al 68', quando Watt ribadisce in rete un tiro di Vela. Non passano nemmeno dieci minuti e lo stesso messicano mette la firma al definitivo 2-0. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal: Szczesny ,Senderos ,Silvestre ,Traore (Barazite ,69 ) ,Gilbert ,Gibbs ,Ramsey ,Wilshere ,Coquelin (Vela ,58 ) ,Sunu (Randall ,58 ) ,Watt Subs not used: Frimpong,Bartley,Eastmond,Shea,
West Brom: Kiely ,Barnett ,Jara ,Zuiverloon ,Olsson (Meite ,80 ) ,Thomas (sent off 37),Teixeira ,Dorrans ,Koren ,Moore (Wood ,74 ) ,Cox (Mulumbu ,61)Subs not used Martis,Carson,Bednar,Reid,
Goals: 68 Watt, 76 Vela,
Bookings: Ramsey ,Senderos (Arsenal) Cox (West Brom)
Attendance: 56.592
Referee: Lee Mason (Lancashire)

sabato 19 settembre 2009

PL ARSENAL-WIGAN ATHLETIC= 4-0

Dopo due sconfitte consecutive in quel di Manchester (prima contro lo United, poi contro il City dell'ex Adebayor), l'Arsenal ritrova sorriso e tre punti tra le mura amiche dell'Emirates Stadium contro il Wigan nel corso della sesta giornata di Premier League.Un 4-0 ottenuto attraverso il bel gioco e con grande autorità dai Gunners di Wenger che non aveva mai perso contro il Wigan, formazione contro cui l'Arsenal aveva vinto otto delle ultime sette partite di Premier League. Insomma, una partita sulla carta assolutamente favorevole per i londinesi che mercoledì in Champions League avevano faticato (rimonta da 0-2 a 3-2) a Liegi contro lo Standard.Dopo un dominio infinito nei primi venti minuti del primo tempo, il risultato si sblocca al 25' grazie a un colpo di testa sontuoso di Thomas Vermealen sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla destra: per il difensore belga si tratta della seconda marcatura consecutiva dopo la rete realizzata in Champions League contro lo Standard Liegi. Nel finale della prima frazione di gioco, l'Arsenal abbassa il ritmo e il Wigan prende coraggio, ma nell'unica occasione buona per gli ospiti, Vito Mannone (alla seconda da titolare consecutiva) si esibisce in un intervento prodigioso sul colpo di testa da posizione ravvicinata di Boyce. Nella ripresa torna l'Arsenal della prima mezz'ora di partita e la formazione di Wenger dilaga. Prima, ancora una volta con Vermealen, che di professione fa il difensore centrale, ma che si dimostra freddissimo davanti alla porta avversaria: il sinistro dal limite dell'area con cui l'ex capitano dell'Ajax raddoppia per l'Arsenal è da grandissimo giocatore e gli vale la quarta rete con la sua nuova maglia. Il 3-0 porta la firma di Eduardo da Silva (con impercettibile deviazione di Ebouè) che ribadisce in rete di destro una sua stessa conclusione al volo mancina che si era precedentemente stampata sul palo. Nel finale c'è gloria anche per Cesc Fabregas, in campo negli ultimi minuti solo perchè Wenger non aveva più cambi (lo spagnolo zoppicava per via di una caviglia gonfia): il capitano dei Gunners è puntualissimo sul cross di Bendtner dalla destra per il gol che chiude la partita. Un bella iniezione di fiducia, questo 4-0, per l'Arsenal, che con questi tre punti sale a quota 9 in classifica e si riporta nelle posizioni di vertice della Premier League, quelle che più le competono. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal: Mannone ,Vermaelen ,Clichy ,Sagna ,Gallas ,Fabregas ,Eboue (Bendtner ,74 ) ,Song ,Diaby (Ramsey ,66 ) ,van Persie ,Eduardo (Rosicky ,74)Subs not used: Silvestre,Gibbs,Wilshere,Szczesny,
Wigan: Kirkland ,Bramble ,Melchiot ,Boyce ,Figueroa ,Koumas (Scharner ,57 ) ,N'Zogbia ,Diame ,Gomez (Scotland ,57 ) ,Thomas ,Rodallega (Sinclair ,87)Subs not used Edman,King,Pollitt,Cho,
Goals: 25 Vermaelen, 49 Vermaelen, 59 Eboue, 90 Fabregas, Bookings: Eboue ,Song (Arsenal) Gomez ,Scharner (Wigan)
Attendance: 59103
Referee: M J Jones (Chester)