sabato 30 aprile 2011

Wenger: “Vendere Fabregas? e perché?”

Arsène Wenger, tramite il sito web ufficiale dell’Arsenal, ha risposto ad alcune domande relative al calciomercato che intendono portare avanti i Gunners la prossima estate. Tra i dubbi più grandi c’è l’eventuale permanenza o meno di Cesc Fabregas nel club londiese. Il Barcellona resta sempre in agguato, ma occhio anche ad Inter e Real Madrid. Tuttavia, Wenger non pare intenzioato a cedere il suo leader e spiega: “Quando firmi un contratto per 4-5 anni, ti stai legando al club con cui vuoi vincere trofei. Non è che se non vinci dopo il primo anno, te ne vai. Perché dovremmo cedere Cesc? Abbiamo costruito la nostra squadra intorno a lui ed abbiamo anche Wilshere per il futuro”.Non deve passarsela molto bene in questo momento il centrocampista dell’Arsenal Cesc Fabregas, almeno stando alle parole del suo allenatore Arsene Wenger.“Cesc è sotto pressione e questo è un fardello troppo pesante per la sua età – ha detto oggi il tecnico francese al Daily Express – . Sarà perchè lui è il capitano e Robin van Persie il vice-capitano forse… Credo comunque che entrambi saranno in grado di gestire la pressione che c’è su di loro, perchè le difficoltà rafforzano, soprattutto quando hai personalità ed è questo il caso”.

venerdì 29 aprile 2011

Nozze made in UK

La parata che porta a Buckingham Palace Riusciranno Kate e William a riportare il sorriso in un Paese tormentato dalla crisi economica e da profonde divisioni sociali? Intanto la Gran Bretagna si prepara a chiudere gli occhi per sognare una favola collettiva negli street parties di domani. Almeno 500mila fans per strada o davanti al mai schermo di Hyde Park a Londra, centinaia di migliaia nelle piazze delle altre città britanniche tranne Belfast, dove ancora troppo freschi sono i segni dei conflitti settari fra repubblicani e monarchici per vivere rilassati il trionfo dei Windsor. È una Inghilterra diversa da quella di Blair e Lady D. Una Inghilterra fiaccata da una enorme crisi finanziaria, logorata dai tagli imposti dal governo conservatore ai servizi e ai posti di lavoro. Il governo Cameron aumenta il divario fra privilegiati e nati senza camicia. Un esempio su tutti: l’impennata delle tasse unversitarie. Saranno gli studenti a tirare uova marce contro la carrozza degli sposi o la security avrà ben altre preoccupazioni col terrorismo di matrice islamica? Ma famiglia reale non si turba ed è capace di sorprendere, come quando il principe Carlo finanziò i minatori in sciopero contro il governo Thatcher. E adesso la monarchia più influente nel mondo rilancia la sua immagine con una operazione che potrebbe perfino superare quella di Diana. La favola di Kate accende la speranza in un paese dove la mobiità sociale è sempre più difficile. Kate Middleton non ha sangue blu. Minatori da parte di madre, piccola borghesia da parte paterna. Ma Mr Middleton aveva grosse ambizioni sulla figlia al punto da creare un fondo di investimenti per finanziare il curriculum scolastico della piccola Kate. Lei, proiettata nei circoli dorati delle scuole giuste, incontra e fa innamorare il principe del Galles, figlio della mitica Lady D. Miss Middleton, modella e poi buyer di moda non perde d’occhio la sua vera carriera e studia da futura regina. Oggi a 29 anni sembra già gestire l’invadenza dei media con maggiore compostezza della meno matura People Princesse. William viene descritto dai compagni di scuola e dai commilitoni come un principe senza spocchia. Uno che non direbbe come Draco Malfoy in Harry Potter: “Occhio, mio padre lo verrà a sapere...” Il William iconicamente orfano di Lady D si è trasformato presto nel William party animal ma anche soldato e pilota, volontario in mille cause sociali. A Kate e William è affidato molto più che una favola a lieto fine: in gioco è il destino del marchio UK nel mondo Gianluca Zucchelli (Da L’Unita’ del 28 aprile 2011) da http://radiolondra.blog.unita.it

domenica 24 aprile 2011

PL BOLTON-ARSENAL= 2-1

Senza parole... Wenger, durante i minuti finale della partita, altra stagione negativa per l'Arsenal ed il suo manager.
Niente da fare. Anche quest’anno, tanto per cambiare, quella dell’Arsenal sarà una stagione da “zero tituli”. Il ricordo del successo in FA Cup nel 2005 è sempre più lontano e la rabbia relativa all’incredibile sconfitta nella finale di Carling Cup di quest’anno viene acuita dopo il rovescio pasquale di Bolton, un ko che esclude definitivamente i Gunners dalla lotta per la Premier League. L’Arsenal perde 2-1 e rimane fermo a -9 dal Manchester United a 4 giornate dalla fine. Una distanza incolmabile, nonostante domenica prossima sia in programma il confronto diretto con i Red Devils all’Emirates Stadium: in quell’occasione, di fatto, i Gunners avranno solamente la possibilità di fare un favore al Chelsea di Ancelotti, salito a -6 con il tris rifilato al West Ham. Al Reebok Stadium la partita è divertente e combattuta fin da subito, con l’Arsenal che cerca il successo dopo il 3-3 del derby contro il Tottenham, mentre il Bolton vuole un risultato positivi per cancellare il ricordo dell’incredibile 0-5 contro lo Stoke nella semifinale di FA Cup a Wembley. Walcott, Nasri e Fabregas non trovano il bersaglio grosso da una parte, Davies li imita dall’altra e i primi venti minuti scorrono via nella tipica intensità del calcio inglese. Nella seconda parte del primo tempo, quindi, il Bolton prende con decisione le redini dell’incontro, mettendo a nudo i limiti difensivi dei Gunners: il coreano Lee spreca solo davanti a Szczesny (25’) e pochi secondi dopo il portiere polacco deve salvare i suoi sul sinistro di Taylor. Al 38’ l’estremo difensore dell’Arsenal è ancora decisivo sullo stesso Lee, ma sul corner seguente arriva il gol dei Trotters, con il colpo di testa di Cahill che viene respinto sulla linea da Nasri, il quale però non può evitare che il tap-in dell’ottimo Daniel Sturridge termini nel sacco. L’Arsenal prova a reagire subito e colpisce un palo clamoroso con Fabregas (44’), ma è a inizio ripresa che il vento sembra cambiare… Una follia di Djourou regala un rigore a Davies, che però spara addosso a Szczesny e sul ribaltamento di fronte arriva il gol dell’1-1 firmato da Robin Van Persie che insacca con un sinistro chirurgico chiudendo il triangolo con il solito Fabregas. Sembra l’episodio decisivo per avviare la rimonta, ma non è così. Con il passare dei minuti i Gunners si sbilanciano in avanti, ma faticano a sfondare di fronte a due linee strette e aggressive. Wenger inserisce prima Chamakh e poi anche Arshavin, ma è Samir Nasri al 70’ a sprecare il match-point di destro solo davanti a Jaaskelainen, che risponde d’istinto con un prodigio. Nel finale saltano completamente gli schemi e all’89’ è il Bolton a trovare il gol della vittoria: in occasione di un angolo da destra il neoentrato Tamir Cohen stacca bene sul primo palo insaccando il 2-1 dei Trotters, autori di una stagione davvero eccezionale. Lo stesso non si può dire dell’Arsenal, ancora una volta deludente e a mani vuote. La partita del Reebok Stadium fotografa infatti un’intera stagione, quella del “voglio ma non posso”. Un’annata che potrebbe costare carissima a Wenger, che ora rischia di perdere un paio dei suoi gioielli (Fabregas su tutti) visto che ormai l’hanno capito anche i giocatori che questo Arsenal, anno dopo anno, non vincerà mai niente. da http://it.eurosport.yahoo.com/
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Gol. Daniel Sturridge (38); Robin van Persie (48); Tamir Cohen (90);

Bolton. J. Jaaskelainen, Z. Knight, G. Cahill, P. Robinson, G. Steinsson, F. Muamba (M. Davies, 72), M. Taylor , C. Chung-Yong Lee, K. Davies , D. Sturridge (T. Cohen , 85), J. Elmander (I. Klasnic, 89) Subs not used: D. Wheater, R. Moreno, M. Petrov, A. Bogdan
Arsenal. W. Szczesny, G. Clichy, J. Djourou, B. Sagna, L. Koscielny, C. Fabregas, T. Walcott (A. Arshavin, 73), A. Song (M. Chamakh , 65), S. Nasri, J. Wilshere (A. Ramsey, 84), R. van Persie Subs not used: S. Squillaci, E. Eboue, K. Gibbs, J. Lehmann
Booking: Muamba, Song. Taylor, Davis, Wilshire, Cohen, Chamakh, Referee: M J Jones Attendance: 26881 Stadium: Reebok Stadium

Table. 73 Man Utd, 67 Chelsea, 64 Arsenal, 56 Man City, 55 Tottenham..