mercoledì 31 ottobre 2012

Wenger nel post match di Reading


Arséne Wenger non ha quasi parole per descrivere cosa è successo al Madejski Stadium di Reading, ieri sera. La rimonta dei suoi da 0-4 a 7-5 è senza il minimo dubbio uno dei risultati più incredibili di sempre. La settimana scorsa, il manager alsaziano (durante l’assemblea dei soci del Club, ndr) aveva ammesso che la Coppa di Lega era forse l’ultima delle priorità della squadra quest’anno. Ma essere eliminati per mano del Reading, con un punteggio di 4-0, sarebbe stato allo stesso tempo un fallimento troppo grosso da giustificare. Invece, una rimonta fuori dal comune dei suoi, completata con la vittoria ai supplementari.
“Eravamo 4-2 all’89′ ma i miracoli succedono. Nel calcio si vede sempre qualcosa di nuovo, ecco perchè non è mai banale. Oggi poi, è stata una partita di tennis!”
“Siamo passati dal completo disastro all’orgoglio più grande. È strano da spiegare, sul 4-0 pensi che abbiano già vinto, sul 4-1 anche, ma sul 4-2 ti viene l’idea che non è ancora finita e forse possono farsi prendere dal panico. Certo, questa competizione non è una delle nostre priorità, ma se fossimo tornati in campo nel secondo tempo con lo stesso atteggiamento del primo, bè, questa gara non sarebbe mai diventata uno dei momenti più gratificanti della mia carriera qui.”
Intorno al 40′ del primo tempo, dopo il quarto gol del Reading, alcuni tifosi dell’Arsenal avevano abbandonato addirittura lo stadio per fare ritorno a Londra (Reading e la capitale distano pochi chilometri, ndr), ma Wenger ha anche una parola per la maggioranza che è rimasta fino alla fine: “Devo riconoscere il merito anche ai nostri tifosi, sono rimasti fino all’ultimo a cantare e provare ad incoraggiarci (anche se sullo 0-4 i cori erano più di critica che altro, ndr). A quei pochi che hanno lasciato lo stadio prima, invece, di merito ne riconosco un po’ meno”.
Anche Theo Walcott, autore di una tripletta, è estasiato: È stato incredibile! Siamo partiti troppo molli e dovevamo svegliarci. Il manager ci ha detto che semplicemente, non era abbastanza, non era degno dell’Arsenal il modo in cui stavamo giocando. Siamo tornati in campo e abbiamo dimostrato a tutti quello che siamo davvero in grado di fare.”
Il manager dei RoyalsBrian McDermott, è ovviamente di tenore del tutto diverso nelle sue parole alla fine della gara: “C’è la stessa sensazione di un funerale. Non ero soddisfatto di andare all’intervallo in vantaggio 4-1 e non 4-0, avevo la sensazione che quel gol gli avesse dato la scossa. Il secondo tempo, poi, è stato da kamikaze. È la sconfitta peggiore della mia carriera, in termini di punteggio, considerando soprattutto l’avversario e il vantaggio iniziale. È imbarazzante. Dovremo riuscire a mettere da parte tutto il più in fretta possibile e ripartire velocemente. Quello che mi fa stare ancora peggio, inoltre, è pensare che questa partita verrà ricordata molto a lungo. Per noi sarà molto pesante da sopportare.”
di Antonio Cunazza, da http://www.mondopallone.it

martedì 30 ottobre 2012

LC READING-ARSENAL= 5-7 e.t.

L’Arsenal edizione 2012-13 sembra traballare in Premier, e vivacchiare in Champions. La Coppa di Lega potrebbe allora essere la scorciatoia giusta per rinverdire un palmares che è rimasto invariato dal lontano 2005. Ma la maniera in cui i Gunners superano il Reading per 7-5, e approdano ai quarti di finale della competizione è semplicemente folle. Perché dopo venti minuti i Gunners sono già sotto di tre gol, e praticamente fuori. Certo, è un baby Arsenal quello che prende acqua al Madejski Stadium. E, altrettanto indubbio, i padroni di casa giocano col coltello tra i denti per cancellare l’ignominia di un record che recita 9 match, 9 sconfitte nei precedenti contro i biancorossi. A quel punto il tabellino dei marcatori cita i nomi di Roberts che si avventa su un cross teso di Robson Kanu (12’); Koscielny che devia nella porta sbagliata un centro basso di Gunter (18’); e Leigertwood che costringe alla papera il giovane “goalie” Martinez con una conclusione dal limite (20’). Quando Hunt ridicolizza Jenkinson per incornare il punto del poker, alcuni tifosi dei Gunners preferiscono riprendere la via di casa. E si perdono, allo scadere dei primi 45’, il contropiede bruciante con tanto di pallonetto delizioso di Walcott, che fissa sul 4-1 il parziale. Ma non è ancora finita, tutt’altro. Perché nella ripresa entra il ciclone Giroud, buca il portiere avversario con un’eccellente girata di testa, e lo costringe a due deviazioni da sballo. Quando addirittura Koscielny indovina la porta giusta, un alito di speranza ravviva il finale dei Gunners. E Arsene Wenger fa bene a crederci fino alla fine: nel quinto minuto di recupero Walcott trova la rete dell’incredibile quattro pari. E scatena le proteste del Reading in quanto erano stati segnalati soltanto quattro minuti addizionali. Nei supplementari un punto per parte, Chamakh e Pogrebnyak, sembra consegnare ai calci di rigore il verdetto finale. Ma al 120’ un guizzo di Walcott, seguito 2 minuti più tardi dalla rete in contropiede di Chamakh, mette la parola fine a una partita tanto pazza quanto avvincente. da http://www.gazzetta.it
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Goals: Roberts 12, Koscielny 18 og, Leigertwood 20, Hunt 37, Walcott 45, 90, 103, Giroud 64, Koscielny 89, Chamakh 103, Pogrebnyak 116, Chamakh 120.
Reading: Federici, Gunter, Gorkss, Morrison, Shorey, Tabb, McCleary (McAnuff 73), Leigertwood, Robson-Kanu,
Roberts (Church 90),Hunt (Pogrebnyak 73).
Arsenal: Martinez, Jenkinson, Koscielny, Djourou, Miquel (Meade 105), Arshavin, Frimpong (Giroud 62), Coquelin,
Walcott, Chamakh, Gnabry (Eisfeld 62).
Att: 23,980
Ref: Kevin Friend (Leicestershire).

sabato 27 ottobre 2012

PL ARSENAL-QPR= 1-0

L’Arsenal ritrova la vittoria all’Emirates dopo oltre un mese grazie a Mikel Arteta. Il centrocampista spagnolo decide nel finale il match, regalando una gioia casalinga che alla sua squadra mancava da metà settembre (6-1 al Southampton). Non convincente il gioco della squadra di Wenger, stoppata comunque più volte da una strepitosa prestazione di Julio Cesar. Il portiere brasiliano ex Inter si è rivelato superlativo in almeno cinque occasioni ed stato battuto solamente da un gol in mischia, dopo che il suo compagno di squadra Mbia, per un folle fallo di reazione a gioco fermo, aveva lasciato i suoi in 10 negli ultimi 10 minuti. Parte bene l’Arsenal, rivitalizzato dai recuperi del talentuoso e sfortunatissimo Wilshere a centrocampo e del laterale Sagna, di nuovo in campo da titolare dopo il lungo stop. La brillantezza dei primi 20 minuti, nei quali funzionano a meraviglia le sovrapposizioni degli esterni e i tagli nel mezzo di Cazorla e Ramsey, però, rimangono un’illusione, perché col passare dei minuti il Qpr prende campo e coraggio. La squadra di Hughes, ultima in classifica, affronta il derby londinese con grande organizzazione, giocando coperto nel suo 4-5-1 e puntando sulla velocità di Wright Phillips e Hoilett per intraprendere eventuali ripartenze. L’Arsenal dietro non soffre e le poche volte che riesce a rendersi pericoloso, soprattutto con tiri da fuori, trova un attento Julio Cesar, preciso nello stoppare qualsiasi pallone passi dalle sue parti. L’ex interista è bravo su Wilshere e Andre Santos e fortunato sull’incornata di Ramsey, che lo supera, ma sbatte sulla traversa. La più grande occasione della prima frazione non è sufficiente a sbloccare il match. Il primo tempo si chiude così sullo 0-0, con uno sterile possesso palla dei Gunners, mai tramutato in pericolo per la scrupolosa, e produttiva, gestione difensiva del QPR. La ripresa non regala emozioni fino agli ultimi 10 minuti. Nonostante la spinta dell’Arsenal e il confermato predominio territoriale, il QPR riesce a reggere senza soffrire. Wenger, per provare a vincere la partita, le tenta tutte, mandando in campo anche Walcott, Gervinho e Arshavin, ma non trovando alcuna risposta positiva dai suoi giocatori. Anzichè tentare di crearsi spazi allargando il gioco, per 80 minuti i Gunners continuano con gli scambi centrali, interrotti costantemente dall’ottima difesa di Hughes. L’intasamento nella corsia centrale del campo contribuisce nel creare ancor maggior confusione, alle già disordinate idee dei padroni di casa. Serve una vera follia di Mbia per regalare all’Arsenal una vittoria che sembrava ormai sfumare. Il difensore camerunese scalcia a gioco fermo Vermaelen, meritandosi il cartellino rosso e lasciando la sua formazione in 10 proprio nel concitato finale. Gli uomini di Wenger sono bravi ad approfittarne e dopo l’ennesima mischia in area, sventata alla grande da Julio Cesar, è Arteta il più lesto di tutti a spingere la palla in rete. Nel finale anche Vito Mannone è determinante nel sigillare il risultato, compiendo due prodezze su Granero e Mackie. Per l’Arsenal sono tre punti che danno ossigeno ad una classifica ancora deficitaria (Chelsea e United sono ancora molto avanti). Per il QPR è crisi nera: 3 pareggi e 6 sconfitte nelle prime nove giornate. Ma giocando sempre per evitare di subire gol, invece che per cercare di farlo, difficilmente arriverà la prima vittoria.
da http://it.eurosport.yahoo.com
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ARSENAL: Mannone, Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Andre Santos, Arteta, Wilshere (Walcott 67), Cazorla, Ramsey, Podolski (Gervinho 71), Giroud, Gervinho (Arshavin 81).
Goals: Arteta 84.
QPR: Julio Cesar, Bosingwa, Mbia, Nelsen, Traore (Onuoha 73), Wright-Phillips (Mackie 79), Diakite, Granero, Hoilett, Taarabt, Zamora (Cisse 72).
Attendance: 60,103
Referee: Anthony Taylor (Cheshire).
Table. 22 Chelsea, 18 Man City, Man Utd 15 Arsenal, Everton, 14 Tottenham, WBA, West Ham, Fulham..