mercoledì 26 aprile 2023

PL MANCHESTER CITY-ARSENAL= 4-1



Goals. 7'De Bruyne, 45+1'Stones, 54'De Bruyne, 86'Holding, 95'Haaland,
Man City. Ederson; Walker, Stones, Dias, Akanji; Rodri, Gundogan (Mahrez 72), De Bruyne (Alvarez 87); Silva, Grealish (Foden 87), Haaland
Subs. Ortega, Laporte, Lewis, Phillips, Gomez, Palmer,
Manager. Pep Guardiola
Arsenal. Ramsdale; White, Holding, Gabriel, Zinchenko; Partey, Xhaka (Jorginho 60), Odegaard (Smith-Rowe 71); Saka (Nelson 80), Martinelli (Trossard 60), Jesus (Nketiah 81)
Subs. Turner, Kiwior, Tierney, Vieira,
Manager. Mikel Arteta
Booked. Partey, 
Dias, Grealish, Rodri
Referee. Michael Oliver
Attendance. 53.482
Table. 75.Arsenal, 73.Manchester City, 59.Manchester United,Newcastle, 54.Aston Villa, 53.Tottenham,Liverpool, 49.Brighton, 47.Brentford..
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È un monologo del Manchester City il big match d'alta classifica di Premier League con l'Arsenal. All'Etihad i Citizens passeggiano sull'attuale capolista, che adesso è distante appena due punti, ma con due partite da recuperare a disposizione per completare eventualmente il sorpasso e allungare. Guardiola vince la sfida con il suo "allievo" Arteta, trascinato da un De Bruyne in formato deluxe. Il belga sblocca la partita dopo 7 minuti sfruttando una gran giocata di Haaland. Poi, dopo il raddoppio di Stones con un colpo di testa nei minuti di recupero del primo tempo, sigla in avvio di ripresa (al 54') il 3-0, recuperando prima il pallone a metà campo, scambiandolo con Haaland e piazzandolo con il destro alle spalle di Ramsdale. È arrivata troppo tardi la reazione dell'Arsenal, a segno con Holding all'86'. Molto nervosa la squadra di Arteta, con tanto di numerosi accenni di rissa sedati di volta in volta dall'arbitro. Nel finale, poi, arriva il gol del solito Haaland a completare il poker per i padroni di casa, fissando il risultato sul 4-1 conclusivo. da https://www.tuttosport.com

domenica 23 aprile 2023

L’Arsenal ha buttato via la Premier League: dentro il crollo 'orizzontale' di Arteta.

Orizzontale, non verticale. Perché questo Arsenal non perde, ma neanche vince da tre settimane a questa parte. Va in vantaggio, gioca bene, ma poi si fa rimontare, oppure come stasera rimonta ma non fino in fondo, e perde punti che il Manchester City non rosicchia, ma divora voracemente. E ora siamo davanti a un virtuale e futuribile sorpasso in classifica. Il tecnico Arteta, padrone della Premier League fin dal matchday 1, sta tafazzianamente buttando via tutto.
 Sembrava proprio l’anno buono. L’Arsenal era lanciatissimo verso il ritorno in Paradiso, verso un titolo di campione d’Inghilterra che manca ormai da 19 anni: 50 punti alla fine del girone di andata, una proiezione mostruosa di 100 a fine campionato, Manchester City più o meno comodamente a -6. Il 3-2 al Manchester United a fine gennaio suonava come l’anticipazione della grande festa dalle parti dell’Emirates. Ma qualcosa si è rotto, il Manchester City non ha sbagliato una partita e adesso, dopo il terzo pareggio consecutivo, gli uomini di Guardiola hanno 5 punti e due partite in meno rispetto ai Gunners. Se le vincono entrambe, il sorpasso è servito. Ma potrebbe bastarne anche solo una, perché intanto la gara col Brighton è rinviata per la concomitanza della semifinale di FA Cup contro lo Sheffield United, e il 26 aprile è in programma lo scontro diretto. Se Arteta perde, si ritrova Guardiola a -2 ma a +4 in proiezione.
La prima partita di febbraio contro l’Everton doveva essere la prima di una comoda discesa verso il trionfo: i Toffees avevano appena esonerato Frank Lampard ed erano in crisi nera, ma Sean Dyche all’esordio ha sorpreso l’Arsenal con il gol vittoria di Tarkowski. Poco male, il City il giorno dopo ha perso contro il Tottenham, tuttavia nella giornata seguente è arrivato un pareggio contro il Brentford per 1-1 con contestuale vittoria di Haaland e compagni sull’Aston Villa. Tutto riparato una settimana dopo, con il Nottingham Forest che ha imposto l’1-1 ai Citizens, ma le certezze dell’Arsenal sono state infrante. Infatti le vittorie successive sono arrivate subendo molti gol, e alla metà di marzo Saliba, il leader della difesa, si è fermato per un problema alla schiena. Nel frattempo, ecco l’eliminazione agli ottavi di finale di Europa League per mano dello Sporting di Lisbona ai rigori, con un gol da centrocampo di Gonçalves all’Emirates. Tutto ciò mentre il City continuava a vincere e Haaland a segnare.
Dopo l’infortunio di Saliba, due vittorie per 4-1, contro il Crystal Palace di uno spento Vieira e contro il Leeds che poi è stato devastato 5-1 in casa dallo stesso Crystal Palace, rivitalizzato da Roy Hodgson; quindi le gare contro Liverpool e West Ham, entrambe pareggiate 2-2 subendo la rimonta dal doppio vantaggio. Arteta ha negato che i suoi giocatori stiano sentendo la pressione, ma il 3-3 in rimonta – stavolta da parte dei Gunners – all’ultimo in casa contro il fanalino di coda Southampton sembra suggerire l’esatto contrario. Il Manchester City adesso è lì, e ha tre occasioni (scontro diretto, West Ham il 3 maggio e Brighton a data da destinarsi) per cambiare la capolista della Premier League, che è la stessa dall’inizio del campionato, ad agosto. da https://www.calciomercato.com

venerdì 21 aprile 2023

PL ARSENAL-SOUTHAMPTON= 3-3



Goals. 1'Alcaraz, 14'Walcott, 20'Martinelli, 66'Caleta-Car, 88'Odegaard, 90'Saka,
Arsenal. Ramsdale; White, Holding, Gabriel, Zinchenko (Nketiah 72); Odegaard, Partey, Vieira (Trossard 57); Saka, Jesus, Martinelli (Nelson 85).
Subs.Turner, Walters, Tierney, Kiwior, Jorginho, Smith Rowe,
Manager. Mikel Arteta
Southampton. Bazunu; Walker-Peters, Bednarek (Caleta-Car 41), Bella-Kotchap, Perraud; Ward-Prowse, Lavia (Diallo 86); Elyounoussi, Alcaraz (Lyanco 46), A.Armstrong (Onuachu 77 ); Walcott (Sulemana 77).
Subs. McCarthy, S.Armstrong, Orsic, Aribo,
Manager. Ruben Selles
Bookings. Alcaraz, Perraud, Walker-Peters, A.Armstrong, Zinchenko,
Referee. Simon Hooper
Attendance. 60.175
Table. 75.Arsenal, 70.Manchester City, 59.Manchester United, 56.Newcastle, 53.Tottenham, 50.Aston Villa, 49.Brighton, 47.Liverpool, 43.Brentford..
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Clamoroso all'Emirates. L'Arsenal raddrizza nel finale una partita che aveva a lungo meritato di perdere, ma il 3-3 acciuffato per i capelli in casa contro il Southampton ultimo in classifica non raddrizza la corsa alla Premier. Mercoledì c’è lo scontro diretto all’Etihad contro il Manchester City e i Gunners ci arrivano col fiato corto: terzo pareggio di fila, strada per la vittoria improvvisamente perduta, vantaggio ora di 5 punti ma con la squadra di Guardiola che ha due partite da recuperare, oltre alla sfida dell’anno da giocare in casa. Quei 5 punti sono, in poche parole, una dote preziosa che rischia di dissolversi senza che l’Arsenal possa farci nulla.
Anche perché l’Arsenal ha smesso di giocare da capolista. Contro il Southampton, che ora non vince da 7 partite, lo ha fatto solo negli ultimi 12’ di partita, compresi i 10’ di recupero introdotti dal 2-3 di Ødegaard e dal 3-3 di Saka. Vero che i Gunners hanno rischiato di vincere la partita nel recupero, con la traversa di Trossard e i tanti episodi dubbi in area dei Saints, ma fino al gol di Ødegaard che ha ribaltato tutto avevano meritato di perderla. Come era successo nelle due partite precedenti, prima a Liverpool e poi in casa del West Ham. L’Arsenal aveva bisogno di una vittoria per cancellare i dubbi e concentrarsi sulla sfida col City, invece ne ha aggiunti ancora di più. Sul portiere Ramsdale, che ha sulla coscienza l’1-0 incassato dopo 27", sulla difesa che non regge più, sull’attacco dove Martinelli ha giocato come un indiavolato, eguagliando col gol del momentaneo 1-1 il record di marcature stagionali per un brasiliano in Premier (15, come Roberto Firmino nel 2017-18), mentre Jesus e Saka vanno troppo a sprazzi, su una squadra in generale che si è riscoperta improvvisamente più debole, forse schiacciata dalla pressione e con qualche sicurezza in meno per gli infortuni (Saliba su tutti, ma contro i Saints è mancata anche la personalità di Xhaka). Per uscire indenni dall'Etihad serve l’Arsenal che aveva dominato la prima parte di stagione, quello che da qualche partita si è perso. Il Southampton è la squadra che più ha da rammaricarsi di questo 3-3, perché nel finale ha buttato via quella vittoria che le manca dal 4 marzo e con cui avrebbe lasciato al Leicester l’ultimo posto. La salvezza, a 24 punti, resta lontana, ma giocando così non è una missione impossibile.
Il fischio d’inizio è risuonato da appena 27 secondi nella bolgia dell’Emirates quando il Southampton passa. È la conseguenza di un errore di Ramsdale, che con un disimpegno serve Alcaraz anziché i compagni e l’argentino lo fredda con un tiro da fuori. Prima del quarto d’ora, l’Arsenal affonda, colpito dal grande ex Walcott che firma il 2-0 Southampton con un bel diagonale su assist di Alcaraz. I Gunners rinascono al 20’, con Martinelli che accorcia servito alla perfezione in mezzo all’area da Saka. L’Arsenal alza il ritmo, il Southampton perde per infortunio Bednarek, ma al riposo (più 8’ di recupero) i Saints arrivano avanti 2-1. Gli ospiti ripartono senza Alcaraz, di gran lunga il migliore in campo, rimpiazzato da Lyanco per giocare più coperti con la difesa a 5. Il Southampton si chiude, ma anziché subire gol lo realizza al 66’ con Caleta-Car, che fa centro di testa raccogliendo sul secondo palo una sponda di Bella-Kotchap. Ødegaard all’88’ trova il jolly dal limite che riapre la partita, due minuti dopo Saka in mischia trova il 3-3. L’arbitro concede 8’ di recupero, che Trossard apre centrando la traversa con una magia dal limite. L’Arsenal ci prova, ma il gol non arriva. E ora all’orizzonte c’è il City. da https://www.gazzetta.it