LONDRA (Gb), E’ plumbeo il cielo sopra all’Emirates Stadium. E non già perché a Londra capita spesso che sia così, quanto, piuttosto, per le voci di un possibile takeover che hanno cominciato a circolare subito dopo la conferma dell’addio di due membri del consiglio di amministrazione dell’Arsenal.
STRESS E FRATTURA - A fare le valigie, con oltre il 20% delle azioni, sono stati Lady Nina Bracewell-Smith (che detiene il 15,9% del pacchetto societario) e Richard Carr (che ha una quota del 4,4%), come dire un pezzo importante di storia Gunners, visto che la famiglia della prima è stata legata al club londinese per più di 50 anni e che il secondo ne era direttore da ben 27. Stando al Daily Telegraph, l’uscita di scena di Carr sarebbe stata assolutamente amichevole e imputabile solo allo stress. Non a caso, il dirigente resterà in consiglio. Diverso, invece, il caso della Bracewell-Smith: per lei si parla di una frattura insanabile con gli altri membri e il suo allontanamento avrà effetto immediato. "Lady Nina non è più una rappresentante del club – ha spiegato il presidente dell’Arsenal, Peter Hill – e non so cosa farà ora con le sue azioni. La famiglia Bracewell-Smith è stata coinvolta per molti anni nella vita dei Gunners e Lady Nina è sempre stata una sostenitrice delle nostre strategie societarie volte ad auto-sostenere il club e a renderlo libero da iniezioni esterne di denaro. Per questo motivo, speriamo che lei resti un’azionista, ma è comunque libera di fare quello che vuole".
USMANOV IN AGGUATO - Come ricorda anche il Sun, il magnate uzbeko Alisher Usmanov detiene già oltre il 24% delle azioni dell’Arsenal e, nel caso in cui dovesse raggiungere la soglia del 30% (mediante acquisizione delle quote della Bracewell-Smith), potrebbe lanciare una richiesta di "takeover" in piena regola. "Stiamo monitorando la situazione con grande interesse", ha ammesso un portavoce della "Red and White Holdings" di Usmanov. Lo scorso ottobre Lady Nina aveva smentito di voler vendere, ma i recenti battibecchi in consiglio di amministrazione, culminati con il suo allontanamento, potrebbero averle fatto cambiare idea e ora il rischio che l’Arsenal possa completamente finire in mano straniera appare quanto mai concreto.
EDUARDO TORNA - Fortunatamente per i tifosi Gunners, però, le buone notizie arrivano dalla squadra e hanno il nome di Eduardo, tornato lunedì scorso a vedere un campo di calcio (seppur fra le riserve dell’Arsenal nella sfida contro Portsmouth) a dieci mesi dal terribile scontro con Martin Taylor del Birmingham che gli spezzò una gamba. Pur avendo giocato solo 45' ed essere uscito per un leggero fastidio al tendine del ginocchio, il brasiliano si è detto sicuro di poter rientrare in prima squadra già per la gara di FA Cup del prossimo 3 gennaio e di poter fare anche meglio di quanto già faceva prima dell’infortunio. Ma Arsene Wenger non sembra altrettanto convinto e ottimista. "Fisicamente, non credo avrà problemi a tornare a giocare – si legge sul Daily Telegraph - mentre credo che Eduardo dovrà superare un grosso ostacolo a livello psicologico. Per un attaccante il contrasto con il difensore è inevitabile e ogni tentennamento rischia di compromettere il gol: questo è il punto interrogativo per quanto lo riguarda. E’ vero, lui è un ragazzo molto coraggioso, ma spesso non è possibile controllare certe reazioni. In allenamento, tutti sono molto attenti, perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di un tackle sbagliato che possa causargli un nuovo infortunio. Ecco perché sarebbe meglio per lui giocare con gente che non ha questo tipo di preoccupazione nei suoi confronti, così da capire se è forte abbastanza da convivere con questo pensiero". da http://www.gazzetta.it/
Nessun commento:
Posta un commento