Sino al 12 settembre scorso era solo uno dei tanti colpi di mercato dell'estate. Poi, però, qualcosa è cambiato. Emmanuel Adebayor si è trovato di fronte la sua vecchia squadra, l'Arsenal. Ed è successo di tutto. Esultanza smodata dopo il gol e scarpata in testa all'ex compagno Robin Van Persie. Un atteggiamento che gli è costato tre giornate di squalifica per comportamento violento.
Dei suoi ultimi turbolenti mesi, Adebayor ha parlato ai microfoni di Michèle Segura, all'interno del programma Eurogoals. Ho visto Robin dopo ha dichiarato il togolese - e mi sono scusato. Penso che questo tipo di cose possano accadere in questo gioco. Le persone hanno detto delle cose assurde su questa cosa e pensano che questa sia la storia dell'anno. E questa cosa mi ha scosso molto. Ora la squalifica è superata, posso tornare in campo e la cosa mi rincuora.
Quanto alla sua reazione nei confronti dei tifosi al momento del gol (il modo con cui l'attaccante ha festeggiato la rete, facendosi tutto il campo di corsa per andare ad esultare in faccia ai tifosi Gunners), la spiegazione fornita da Adebayor è semplice: Penso che tutti gli esseri umani debbano avere dei limiti. Ci sono delle cose che si possono accettare altre no. Io sono fortunato perché mia madre è ancora in vita ma non è comunque giusto attaccarla. Potete insultare me, dire ogni cosa. Posso accettare tutto ma mia madre non si tocca. Quando ho segnato volevo dirgli: mi avete cacciato dal club ed ora segno contro di voi.
La stoccata finale è infatti proprio per l'Arsenal, con cui il calciatore 25enne in passato ha sempre avuto un rapporto di amore-odio. Trasferitosi infatti alla corte di Wenger, il 13 gennaio 2006 per 4 milioni di sterline, viene venduto tre anni dopo per 29 milioni di euro al Manchester City, con cui firma un contratto quinquennale da 4 milioni a stagione. Tutti dicono che Adebayor se n'è andato per i soldi ha detto il giocatore ma è giusto che sappiate che vi state sbagliando. L'Arsenal mi ha comprato con 5-6 milioni e alla fine ne ha guadagnati 25. Le persone devono sapere che non sono io che me ne sono andato per i soldi ma è stato l'Arsenal a costringermi a farlo. Mi hanno cacciato dal club. Io volevo restare ma l'allenatore mi ha fatto capire che non sarebbe stata una scelta giusta, anche perché i tifosi non mi avevano ancora perdonato per ciò che era successo nell'estate del 2008, e mi costrinsero ad andare via. Io avevo un'offerta dal Manchester City, una squadra piena di ambizioni. Così ho firmato con loro ed ora cerco di dare il massimo per continuare la mia carriera nel migliore dei modi. da http://it.eurosport.yahoo.com/
Nessun commento:
Posta un commento