Goals. 2'Odegaard, 55'Haaland, 56'Partey, 62'Lewis-Skelly, 76'Havertz, 93'Nwaneri,
Arsenal. Raya; Timber, Saliba, Gabriel, Lewis-Skelly (Calafiori 90); Odegaard (Merino 84), Thomas Partey, Rice; Gabriel Martinelli, Havertz (Sterling 91), Trossard (Nwaneri 84).
Subs. Neto, Kiwior, Tierney, Zinchenko, Jorginho,
Manager. Mikel Arteta.
Manchester City. Ortega; Matheus Nunes, Stones, Akanji, Gvardiol; Bernardo Silva, Kovacic; Foden (De Bruyne 71), Omar Marmoush (McAtee 71), Savinho; Haaland.
Manchester City. Ortega; Matheus Nunes, Stones, Akanji, Gvardiol; Bernardo Silva, Kovacic; Foden (De Bruyne 71), Omar Marmoush (McAtee 71), Savinho; Haaland.
Subs. Carson, Kushanov, Reis, Lewis, O'Reilly, Gundogan, Grealish,
Manager. Pep Guardiola.
Booked. Timber, Odegaard,
Booked. Timber, Odegaard,
Referee. Peter Bankes
Attendance. 60.355
Table. 56.Liverpool, 50.Arsenal, 47.Nottingham, 41.Newcastle,Manchester City, 40.Chelsea,Bournemounth, 37.Aston Villa, 36.Fulham, 34.Brighton...
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L’Arsenal c’è, il Manchester City decisamente no. La supersfida dell’Emirates consegna alla Premier la sua anti Liverpool, quei Gunners che si prendono 5-1 il match con la squadra di Guardiola con una devastante prova di forza nella ripresa, quando reagiscono di talento dopo aver subito da Erling Haaland il gol del momentaneo 1-1. La squadra di Arteta passa finalmente il suo esame di maturità, a pieni voti: è la prima antagonista del Liverpool, anche se ha 6 punti di ritardo e i Reds hanno una partita in meno, il derby con l’Everton che recupereranno il 12 febbraio. Il City incassa invece la prima sconfitta in Premier dell’anno, confermando che Guardiola ha ragione quando ripete che la sua squadra non è ancora tornata. E che il febbraio infernale che comprende anche la doppia sfida di Champions col Real e il match col Liverpool è cominciato nel modo peggiore.
L’Arsenal in questo momento è ad un altro livello rispetto a quel City che ha inseguito invano negli ultimi due anni. Il vantaggio di Martin Ødegaard dopo appena 2’ è un omaggio alla strategia aggressiva che Arteta chiede ai suoi. La splendida ripresa, illuminata da Declan Rice e dai gol di Thomas Partey, del 18enne terribile Myles Lewis-Skelly, di Kai Havertz (finalmente a segno) e dell’altro baby Ethan Nwaneri (una perla il suo 5-1 al 93’), una prova di quanto l’Arsenal giri a mille, di quanto abbia un assetto perfetto per queste partite e quando le cose funzionano riesca a fare a pezzi gli avversari. Questa partita è la conferma che l’Arsenal può essere grandissimo quando concretizza quello che produce, che quando gioca così non ha bisogno di quell’uomo da 20 gol a stagione che non riesce a trovare sul mercato. Arteta ha avuto tante conferme in questo match: quanto Rice sia fondamentale, quanto la difesa sia il reparto migliore della squadra, quanto Lewis-Skelly sia presente e soprattutto futuro, perché 18enni che giocano con la sua personalità in un ruolo delicato come quello di difensore ce ne sono davvero pochi in circolazione (e considerata la carenza di terzini sinistri in Inghilterra, il nuovo c.t. Thomas Tuchel potrebbe aver trovato un pilastro della sua gestione), quanto Nwaneri sia un talento clamoroso capace di gol da sogno come quello del 5-1. da https://www.gazzetta.it
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