sabato 10 dicembre 2011

PL ARSENAL-EVERTON= 1-0

L'Arsenal compie 125 anni!
 
Il 114 gol di Robin VanPersie con la maglia dei Gunners in un giorno speciale.. (foto AP & Getty Images)
Sugli spalti sono presenti tanti campioni del passato per celebrare i centoventicinque anni di storia dei Gunners, tra tutti spicca sicuramente la presenza di Thierry Henry, forse il più grande giocatore della storia del club. L’Arsenal non vuole fare brutta figura in una giornata così speciale e prende subito il controllo della partita. Al quindicesimo Gervinho si divora un gol fatto calciando male un assist servitogli da Walcott. Alla mezz’ora è Ramsey a sfiorare il vantaggio, il Gallese, servito splendidamente da Song, prova con il sinistro a piazzare la palla sotto l’incrocio ma è sfortunato, il pallone esce di pochissimo. Passa nemmeno un minuto e ancora un‘ccasione capita a Gervinho, l’ Ivoriano solo davanti al portiere, non riesce ad angolare abbastanza e colpisce in pieno Howard. L’Everton si limita a curare la fase difensiva sperando magari in un’invenzione della coppia Saha- Cahill per rovinare la festa ai Gunners. L’Arsenal gestisce il gioco anche nel secondo tempo ma trova con più fatica occasioni da gol. Al cinquantasettesimo bella azione personale di Walcott che trova però un Howard attento che mette in angolo. Al settantesimo minuto si sblocca la partita, preciso lancio di Song per il solito Robin Van Persie che con un meraviglioso sinistro al volo deposita in rete e fa uno a zero. Quindicesimo gol in quindici partite quest’anno per lui. Anche Thierry Henry e Ian Wright in tribuna si alzano in piedi per applaudire la magia dell’olandese. Dopo il vantaggio dei Gunners la partita si spegne, la squadra di Wenger si limita al possesso palla mentre l’Everton resta comunque tutto indietro a difendere sperando in qualche errore avversario. Vittoria meritata per l’Arsenal che può così festeggiare nel migliore dei modi i suoi centoventicinque anni di storia.
da http://teladoiolamerica.net/
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Gol: Robin VanPersie (70)
Arsenal W Szczesny, T Vermaelen (I Miquel, 82), P Mertesacker, J Djourou, L Koscielny, T Walcott (E Frimpong, 89), A Song, A Ramsey , M Arteta , R VanPersie, Gervinho (T Rosicky, 83)
Everton T Howard, J Heitinga, L Baines, P Jagielka, T Hibbert, D Bilyaletdinov (M Gueye, 77), P Neville (C McAleny, 76), T Cahill, M Fellaini, S Coleman , L Saha (S Distin , 64)
Referee: Howard Webb
Attendance: 60.062
Stadium: Emirates stadium
Table: 38 Man City, 36 Man Utd, 31 Tottenham, 29 Arsenal, 28 Chelsea, 26 Liverpool & Newcastle..

venerdì 9 dicembre 2011

dal blog, "Quando gli scarpini erano neri" (London Calling)

il blog dell'amico Stefano Faccendini, http://quandogliscarpinieranoneri.wordpress.com/

Henry, Adams e Chapman diventano statue

Grandi celebrazioni per i Gunners, che ricordano i loro idoli nell'ambito del 125esimo anniversario del club: il francese sarà una delle stelle con questo riconoscimento insieme a Tony Adams ed Herbert Chapman
La sua maglietta numero 14 con la scritta “Legend” sarà anche stata staccata dal muro del negozio ufficiale. Ma il ricordo di Thierry Henry è ancora ben presente nella mente dei tifosi dell’Arsenal che del francese si sono innamorati subito e che all’ex juventino sono ancora legatissimi. Anche per questo, l’attaccante è stato omaggiato in grande stile.
L’Arsenal, nell’ambito delle celebrazioni per il 125esimo anniversario, ha svelato tre statue che omaggiano i pilastri della storia dei Gunners. Henry non poteva mancare, schierato insieme a due eroi come lo storico capitano Tony Adams e il manager Herbert Chapman.
Henry è arrivato a Londra nell’estate del 1999, scaricato come un “pacco” dalla Juventus, che in sei mesi di gestione Ancelotti lo aveva schierato soprattutto come ala sinistra. Con Arsene Wenger, però, è stata tutta un’altra storia. Intorno a lui il manager ha costruito la squadra degli “invincibili”, facendo di Henry una macchina da gol capace di divenire il miglior bomber di sempre dell’Arsenal con 226 reti in 337 match, sino alla separazione nell’estate del 2007. Meglio anche del suo primo compagno di reparto Ian Wright (185 reti).
Non poteva mancare l’omaggio al “capitano” per antonomasia, il roccioso Tony Adams. Cresciuto nel vivaio del club situato nel Nord di Londra, entrato in prima squadra nel 1984 e capace di vivere tutto il “rinascimento” dei Gunners, da George Graham a Wenger. Partendo dal mitico campionato vinto nel 1989 (il primo dal 1971, quello che ispirerà “Febbre a 90”) e arrivando sino al “double” del 2002. Un totale di 674 partite e 49 gol in maglia Arsenal, tra mille alti e bassi personali come l’alcolismo dal quale si è liberato soltanto a fine carriera
La terza statua è invece tutta per Herbert Chapman, l’uomo che guidò i Gunners ai primi due titoli della loro storia, rispettivamente nel 1931 e nel 1933. Ma soprattutto il primo allenatore a sfruttare il cambiamento della regola del fuorigioco inventando il rivoluzionario “sistema”. Il pilastro vero e proprio dell’Arsenal, che morì nel 1934 a soli 55 anni per una polmonite presa mentre seguiva una partita della squadra riserve, dopo 403 panchine e 201 vittorie con i Gunners.