venerdì 28 marzo 2014

Wenger: “Non abbiamo smesso di credere al titolo"

Dopo il 2 a 2 contro lo Swansea di martedi, Wenger sembrava aver mollato la presa al titolo, affermando che ormai non sarebbe stato più affar loro. A quattro giorni di distanza il tecnico alsaziano torna a suonare la carica e chiede ai suoi una grande reazione per il big match di domani contro il Manchester City.
“Non abbiamo altri obiettivi se non la lotta al titolo – sostiene Wenger in conferenza stampa – possiamo ancora accorciare sul Chelsea e deve essere questo il nostro primo pensiero. Se tutti dicono che l’Everton, che è dietro di sei punti, ci può ancora superare, allora non vedo perchè noi non possiamo fare lo stesso con il Chelsea; non abbiamo rinunciato alla lotta al titolo e domani i ragazzi lo dimostreranno. La partita di domani è molto importante e vincere sarebbe fondamentale perchè anche se loro, insieme a Chelsea e Liverpool, sono favoriti lo scontro diretto da la possibilità di accorciare”.
A dicembre l’Arsenal è stato battuto per 6 a 3 sul campo del City e, nonostante la bruciante sconfitta, Wenger vuole rivedere nei suoi lo spirito di quella gara: “Domani voglio vedere nei ragazzi lo stesso coraggio che abbiamo avuto all’Etihad. Di quella partita ci sono molte cose positive, dobbiamo cercare di recuperarle e farle anche domani, ovviamente difendendo meglio ed eliminando i difetti”.
Wenger, nonostante le mille partite alla guida dei Gunners, si ritrova con un contratto in scadenza e gli scarsi risultati di questa stagione lo tengono in bilico per il prossimo anno. Alcuni membri della società hanno rassicurato il tecnico sul rinnovo e a riguardoWenger ha detto: “Il mio impegno verso il club non è mai stato in discussione e da tempo ho dato la mia parola però sarà la società a decidere cosa è meglio per l’Arsenal”.
da http://www.ukpremier.it/

martedì 25 marzo 2014

PL ARSENAL-SWANSEA = 2-2


Un dna da perdenti, sempre più difficile da togliersi. Anche quando, incredibilmente, le cose ad un certo punto sembrano essersi rimesse in piedi per magia. L’Arsenal rischia di pagare a caro prezzo l’ennesima ingenuità della sua stagione. C’era la possibilità di accorciare sul Chelsea capolista, c’era l’opportunità di ridare morale ad un ambiente traumatizzato dal 6-0 subito proprio dai Blues. Invece è arrivato un punticino ininfluente, che rivitalizza gli ospiti gallesi e abbatte le speranze di titolo dei Gunners. Ed è sempre la solita storia, scritta dai palesi limiti difensivi, evidenti sia nella rete iniziale di Bony che nel “pasticciaccio” finale targato Szczesny, Mertesacker e Flamini, reo confesso di aver toccato per ultimo il pallone del 2-2. E a nulla è valsa la strepitosa rimonta in un minuto, tra il 73’ e il 74’, firmata da Podolski e Giroud, che aveva fatto sognare l’Emirates. Il gioco non è stato brillante, la difesa continua a ballare e anche quest’anno, la Premier League non finirà nella bacheca della tanto amata squadra londinese. L’Arsenal parte fortissimo, domina nei primi dieci minuti, ma alla prima distrazione va sotto. Minuto 11, cross di Taylor da sinistra, dormita di Vermaelen e stacco imperioso di Bony a battere Szczesny. Dodicesimo centro per l’ivoriano e Swansea avanti 0-1 all’Emirates. L’Arsenal, da quel momento reagisce: Vorm salva su Oxlade-Chamberlain e Cazorla, Giroud però non la vede mai e così i Gunners non riescono a rimettersi in parità prima del termine della prima frazione. Anzi, in un paio di contropiedi rischiano anche di affondare. Nella ripresa l’Arsenal parte attaccando, ma è un singolo uomo a decidere la partita. Si chiama Lukas Podolski e subentra al 57’ allo spento Chamberlain. Il tedesco prima realizza al 73’ il pareggio con un perfetto tocco al volo su assist di Gibbs e poi, un minuto dopo, manda in porta Giroud per il 2-1 che fa impazzire l’Emirates. Sembra finita, lo Swansea sembra al tappeto, ma Britton al 90’ lascia sul posto mezza difesa dell’Arsenal e costringe al pasticcio Szczesny e Mertesacker: la palla carambola su Flamini e termina in rete. 2-2, fischio finale, e un punto che serve più agli ospiti che ai padroni di casa.  da http://it.eurosport.yahoo.com/
------------------------------------------------------------------
Arsenal: Szczesny 6.5, Sagna 6, Mertesacker 6, Vermaelen 5.5, Gibbs 6.5, Flamini 6, Arteta 5.5, Oxlade-Chamberlain 6, (Podolski 57, 7.5), Rosicky 5 (Kallstrom 79), Cazorla 6 , Giroud 6 (Sanogo 89).
Subs Not Used: Fabianski, Jenkinson, Bellerin, Gnabry.
Goals: Podolski 73, Giroud 74.
Swansea: Vorm 6.5, Rangel 6, Chico 6.5, Williams 8, Taylor 6.5 (Ben Davies 73), de Guzman 6.5, Britton 6.5, Shelvey 7 (Hernandez 79), Routledge 7, Michu 6.5 (Dyer 63, 5), Bony 7.
Subs Not Used: Amat, Canas, Tremmel, Vazquez.
Booked: Bony.
Goals: Bony 11, Flamini 90 og.
Att: 59,937
Ref: Lee Probert (Wiltshire).
Table. 69 Chelsea, 66 Manchester City, 65 Liverpoool, 63 Arsenal, 57 Everton, 56 Tottenham, 51 Manchester United, 46 Newcastle..

Un uomo distrutto: Wenger e diciassette schiaffoni

Sei dal Chelsea, cinque dal Liverpool, sei dal City. E una distanza non esagerata dalla vetta, se non in termini di idee e modi di fare calcio. La millesima panchina di Arsene Wenger doveva essere una festa. Anzi, la festa, con la possibilità di avvicinare ulteriormente il Chelsea - e virtualmente superarlo - in una classifica che poteva anche sorridere ai Gunners. La vittoria con il Tottenham, con il fantastico tiro di Rosicky, sembrava avere ridato serenità e speranza a un ambiente scosso dall'ennesima eliminazione in Champions League agli ottavi, contro un Bayern che sembrava anche gestibile. Ecco, la differenza è tutta qui. Con i bavaresi, pur avendo perso nel doppio confronto, c'è stato un barlume di gioco, un'idea di come contrastare una squadra più forte. Insomma, la diga ha retto, e pure bene, soprattutto pensando all'1-1 dell'Allianz Arena e a quei 40 minuti - fino alla discussa espulsione di Szczesny - all'Emirates, dove il Bayern era sembrato tutt'altro che irresistibile, seppur immensamente qualitativo.
Così capita che Wenger, dopo i sei gol subiti dal Chelsea del nemico giurato José Mourinho, decida di cancellare la conferenza stampa prepartita con lo Swansea, in un recupero che potrebbe portarlo a meno quattro dalla vetta, un'altra volta, per provare ancora ad agganciare la squadra di Mourinho. La cosa incredibile è però notare come ogni volta che i Gunners scendono in campo lontano dall'Emirates fanno figure barbine, almeno contro le avversarie dirette. I cinque contro il Liverpool erano stati influenzati dal 4-0 dopo 20 minuti che ha fatto tirare il freno ai Reds. Ma pure i sei gol subiti con il Manchester City - risultato finale 6-3 - erano stati più di un campanello d'allarme. In totale diciassette schiaffoni che dovrebbero far pensare. Perché questa squadra forse deve smettere di acquistare centrocampisti offensivi di ogni risma, inserendo un grande portiere e qualche difensore di livello assoluto. E non in prospettiva: FA Cup a parte il rischio è quello di essere ancora a "zeru tituli" pure quest'anno. da http://m.tuttomercatoweb.com/