domenica 6 novembre 2016

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 1-1


Il derby delle occasioni mancate. Arsenal-Tottenham finisce 1-1 e il punto serve a poco alle due squadre: i Gunners perdono l’occasione di rispondere al 5-0 del Chelsea all’Everton e scavalcare i Blues, gli Spurs restano al quinto posto. Pochettino si consola con l’imbattibilità personale nel derby londinese per eccellenza e con la striscia di undici gare iniziali di Premier senza sconfitte, percorso che consente di eguagliare il record stabilito dal club nel 1960-61, stagione conclusa con il trionfo in campionato. Ma ci sono altri numeri che gelano l’ottimismo: il Tottenham non vince dal 2-0 al Manchester City del 2 ottobre e negli ultimi quattro match di Premier sono arrivati altrettanti pareggi. Abbiamo visto derby migliori. Questo ha avuto una partenza molta ingessata, soprattutto per demerito dell’Arsenal, lento e macchinoso nella prima mezz’ora. L’infortunio last minute di Alli e l’indisponibilità datata di Alderweireld e Lamela consigliano a Pochettino di cambiare modulo. Con l’inserimento dell’austriaco Wimmer al centro della difesa, per controllare a vista i movimenti di Ozil, via libera al 3-4-1-2, con Eriksen libero di muoversi negli spazi e di sorreggere le due punte, Son e il redivivo Kane, al rientro dopo sei settimane. Arsenal vecchia maniera sull’altro fronte, sicuramente appesantito dal 3-2 in Bulgaria e dal viaggio di rientro in Inghilterra. Spurs più spigliati all’inizio e bravi a verticalizzare. Kane è in ritardo sul servizio di Son al 3’, mentre al 21’ la sua zuccata sul cross di Eriksen sfiora il palo. Il primo assalto dei Gunners è firmato da Ozil al 31’ e al 39’ il palo respinge una legnata di Walcott. Al 42’ l’Arsenal passa. Punizione di Ozil, pallone verso il centro dell’area, Sanchez è in fuorigioco, Wimmer di testa buca il suo portiere. Si riparte e un contrasto Koscielny-Dembele viene punito con il rigore da Clattenburg: Kane non ha pietà e firma la quinta rete personale all’Arsenal. Il pareggio aumenta la spinta degli Spurs, mentre i Gunners soffrono l’aggressività della squadra di Pochettino. Splendida la chiusura di Monreal al 60’ su Kane, con la risposta immediata di Iwobi che prova ad innescare Xhaka. Wenger si gioca i tre cambi, inserendo Ramsey, Giroud e Oxlade-Chamberlain al posto di Coquelin, Iwobi e Walcott, mentre Pochettino manda sotto la doccia Kane, lanciando Janssen. Eriksen timbra il palo su punizione all’84’, ma gli ultimi assalti sono dei Gunners. Giroud ha una grande occasione al 90’: la capocciata non spaventa Lloris. Nel recupero, chance per Janssen, ma la difesa dell’Arsenal si salva. Giusto così, l’1-1 fotografa il match. da http://www.gazzetta.it/
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Goals. 42'og.Wimmer, 51'Kane(pen.),
Arsenal: Cech 6.5; Bellerin 7, Mustafi 7, Koscielny 6,5, Monreal 6; Coquelin 6.5 (Ramsey 65mins, 6), Xhaka 7; Walcott 6,5 (Oxlade-Chamberlain 71, 5), Ozil 5, Iwobi 5.5 (Giroud 70, 5); Sanchez 6
Subs not used: Gibbs, Gabriel, Ospina, Elneny
Booked: Koscielny 
Tottenham: Lloris 7; Dier 6.5, Wimmer 5.5, Vertonghen 7; Walker 5.5 (Trippier 80), Wanyama 7, Dembele 7.5, Rose 6.5; Eriksen 6.5; Son 5.5 (Winks 89), Kane 6.5 (Janssen 73, 5)
Subs not used: Vorm, Nkoudou, Onomah, Carter-Vickers
Booked: Wimmer, Dier  
Referee: Mark Clattenburg
Attendance: 60,039 
Table. 26.Liverpool, 25.Chelsea, 24.. Arsenal, Manchester City, 21. Tottenham, 18. Manchester United e Everton, 15. Watford...

sabato 5 novembre 2016

Wenger: "Ozil come Bergkamp? Dovrà rimanere qui per tanti anni"

Mesut Ozil potrebbe prolungare il proprio contratto con l'Arsenal, mettendo così nel mirino la leggenda dei Gunners Dennis Bergkamp. Interpellato in merito, il tecnico Arsene Wenger ha spiegato: "L'olandese ha avuto una lunga carriera, vorrei che accadesse altrettanto con Mesut. Mi piacerebbe restasse con noi per molto tempo. Per diventare una leggenda di un club bisogna giocarci per tanti anni". da http://www.tuttomercatoweb.com/

martedì 1 novembre 2016

CL LUDOGORETS-ARSENAL= 2-3



Come coronare una rimonta con classe? Chiedere a Mesut Ozil. Il turco-tedesco si inventa un gol da urlo a due minuti dalla fine per risolvere il match in favore del suo Arsenal sul campo di un Ludogorets volitivo, avanti 2-0 nel primo quarto d'ora ma rimontato fino al 2-3 finale, vittima del maggior tasso tecnico, e soprattutto talento, degli inglesi. Wenger mantiene così la vetta della classifica nel gruppo A di Champions League insieme al PSG, nonostante alcune rinunce importanti, quali quelle di Cazorla, Walcott e Bellerin. Rientrano però dal primo minuto Ramsey e Giroud, mentre in difesa sugli esterni corrono Jenkinson e Gibbs, e in mezzo con Coquelin c'è Xhaka. Padroni di casa che optano invece per il classico 4-2-3-1 senza troppe sorprese, puntando su Keseru unica punta. Tutto si può dire, ma non che la partita stenti a decollare, visto che dopo 7 minuti l’occasione di Ozil – un mancino calciato addosso al portiere in condizioni favorevoli – inaugura una serie di reti, a partire dall’uno-due del Ludogorets al 12’ e al 15’: prima è Jonathan Cafù a indovinare la deviazione in piena area su una punizione dalla trequarti, poi il brasiliano si traveste da assist-man e in ripartenza, dopo aver messo a sedere Gibbs, serve a Keseru il tocco agevole che vale il 2-0.

L’Arsenal non ci sta e si riversa immediatamente in attacco, trovando il gol al 20’: Ozil crossa dal fondo pescando il rimorchio vincente di Xhaka per accorciare le distanze. Minuto dopo minuto, smaltito il leggero shock dell’improvviso doppio svantaggio, i ragazzi di Wenger macinano gioco e campo, chiudendo nella propria metà campo i bulgari, i quali riescono solo a fare muro, precipitando nuovamente a quattro minuti dall’intervallo, quando un cross splendido di Ramsey trova la testa di Giroud a centro area e la contemporanea uscita folle di Borjan.
Meno emozioni in apertura di ripresa, con i Gunners alla ricerca dello spazio giusto per eludere la difesa di Dermendzhiev. Si abbassano i ritmi, resta viva l’intensità in mezzo al campo, ma latitano le occasioni, almeno fino all’ora di gioco, quando è Wanderson ad averne due nel giro di pochi minuti, ma in entrambi i casi Ospina si fa trovare pronto e ha la meglio del brasiliano in uno-contro-uno. I due lampi improvvisi si confermano tali, visto che anche le sostituzioni sembrano non riuscire ad indirizzare un match destinato al pareggio.
Mesut Ozil però non ci sta, e all’88’ si inventa una magia su lancio lungo di Elneny per eludere l’uscita disperata di Borjan, scavalcandolo con un pallonetto, per poi far sedere i due difensori avversari con un paio di finte e depositare in rete il meraviglioso decisivo gol del 2-3. Nel recupero non succede più nulla, i londinesi controllano e portano a casa un risultato preziosissimo, che li porta a quota 10, a braccetto con il PSG, mettendosi in tasca una qualificazione che era già nell'aria, ma necessitava di una definitiva conferma. Una conferma che, con Ozil, arriva in grande stile. da https://www.vavel.com
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Goals. 15'Cafù, 15'Keseru, 20'Xhaha, 41'Giroud, 87'Ozil,
Ludogorets: Borjan, Minev, Palomino, Moti, Natanael, Abel, Dyakov, Cafu, Marcelinho, Wanderson, Keseru (Misidjan 80). Manager: Georgi Dermendzhiev
Arsenal: Ospina, Jenkinson, Mustafi, Koscielny, Gibbs, Coquelin, Xhaka (Elneny 87), Ramsey (Oxlade-Chamberlain 75), Ozil, Sanchez (Iwobi 90),Giroud. Manager: Arsene Wenger
Attendance: 30,862
Table. 12. PSG, Arsenal, 1 Basel e Ludogorets