sabato 9 settembre 2017

PL ARSENAL-BOURNEMOUTH= 3-0


L'Arsenal rialza la testa e torna ad assaporare il gusto della vittoria: all'Emirates Stadium, nella quarta giornata di Premier League, i londinesi battono senza problemi il Bournemouth, ancora fanalino di coda a zero punti. Gara subito in discesa, controllata e dominata per tutta la propria durata, decisa da un gol di Lacazette e una doppietta di Welbeck, uomo copertina. L'inglese trova campo da titolare a spese di Sanchez, che va ad accomodarsi in panchina insieme a Giroud. Avanza Kolasinac largo a sinistra, dietro rientra Mustafi con Koscielny e Monreal. Si mette a specchio Howe, che rinuncia a Surman e aggiunge un difensore come Mings tra i tre dietro. Scivola in panchina anche Pugh, davanti King e Fraser si muovono ai lati di Defoe. L’ottimo avvio dei Gunners conduce anche all’immediato gol del vantaggio, che arriva dopo soli sette minuti. La firma è di Danny Welbeck, che insacca di testa, anche con un pizzico di fortuna, un bel traversone di Kolasinac dalla corsia mancina. Dai piedi del bosniaco passano quasi tutte le azioni offensive dei padroni di casa, compreso un tiro di prima intenzione di Xhaka dal limite che Begovic spinge in corner. L’estremo ex Chelsea è chiamato in causa anche al quarto d’ora da un altro sinistro, stavolta di Ozil su punizione: volo stupendo per deviare la palla sul palo. In campo c’è una squadra sola, il Bournemouth si schiaccia e non riesce a uscire, ma concede anche la profondità e non è perfetto sui tagli. Da un’incursione di Ozil nasce un altro tentativo di Xhaka da fuori che non va lontano dall’incrocio. Il raddoppio è nell’aria e prende forma al 27’: Ozil scende a centrocampo e lancia per Lacazette, che triangola nello stretto di prima con Welbeck – con un rimpallo fortunato – e riceve sul destro al limite, piazzando poi all’incrocio la rete del 2-0. Lo stesso attaccante francese ha sul piede il pallone del terzo gol, in un’azione quasi surreale. Il pressing di Welbeck mette in difficoltà Begovic che gli rinvia addosso, la palla arriva in zona ex Lione che calcia a botta sicura, ma il portiere bosniaco compie un miracolo bucando anche la palla, che si sgonfia improvvisamente. Howe soffre e perde anche Fraser per infortunio – dentro Ibe – mentre Wenger vede i suoi disegnare calcio: Bellerin pennella per il collega di fascia opposta Kolasinac che va col sinistro di potenza, smorzato e messo in corner da Smith. Il Bournemouth rientra in campo con Francis al posto di Mings, ma la difesa continua a traballare. Meglio invece l’attacco, tanto che Defoe va a un soffio dal 2-1 con un colpo di testa in tuffo che si stampa sul palo. Un minuto dopo il rischio, l’Arsenal la mette in cassaforte: Ramsey recupera palla a centrocampo e innesca Welbeck, chirurgico col sinistro in diagonale a gelare Begovic e fare 3-0 con la doppietta personale. Ozil va vicino al quarto su suggerimento di Bellerin, poi è lui stesso a offrire un cioccolatino per il taglio di Ramsey, che liscia in area. Lo show è però di Welbeck, ancora vicino al gol all’ora di gioco con un delizioso tocco sotto, fuori di un niente.

Provano a scuotersi gli ospiti nei minuti successivi, premendo senza mai mettere davvero in difficoltà Cech; l'Arsenal si accontenta di giocare di rimessa e mostra un ottimo palleggio e controllo. A un quarto d'ora dalla fine Wenger cambia gli avanti inserendo Giroud e Sanchez per Lacazette e Welbeck, i due nuovi innesti confezionano un paio di occasioni sventata da Begovic con buona reattività. Nel finale succede poco, giusto un intervento di Cech su Mousset. la gara va in calando fino al triplice fischio finale, al quale festeggia l'Arsenal: i Gunners salgono a quota 6 punti e iniziano settembre con il piede giusto. Sempre in fondo, a zero punti, le Cherries. https://italia.vavel.com
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Goals. 6'Welbeck, 27'Lacazette, 50'Welbeck,
Arsenal: Cech 7; Mustafi 7, Koscielny 7, Monreal 6.5; Ramsey 7.5 (Coquelin 67, 6.5), Xhaka 7; Ozil 7, Welbeck 8 (Sanchez 75, 6.5); Lacazette 7 (Giroud 75, 6)
Subs not used: Mertesacker, Ospina, Walcott, Iwobi
Bournemouth: Begovic 5.5; Smith 6, S. Cook 6, Ake 5, Mings 5 (Francis 46, 5); Arter 5, Gosling 5.5; Daniels 5.5, Fraser 5 (Ibe 38, 6), King 5; Defoe 5.5 (Mousset 71, 5)
Subs not used: Boruc, Surman, Pugh, L. Cook
Booked: Francis 
Referee: Anthony Taylor
Attendance: 59.262
Table. 10.Manchester City, 9. Manchester United, Chelsea, 8. Watford, 7. Liverpool, Huddersfield, West Bromwich, Tottenham, 6. Arsenal,  5. Stoke, Southampton...

mercoledì 6 settembre 2017

Wenger, che disastro: Sanchez e Ozil fra 5 mesi possono firmare a parametro zero. La differenza…

Sono passati pochi giorni, nemmeno una settimana, dalla chiusura della sessione estiva nelle realtà principali, ma, complice lo stop dei campionati per gli impegni delle Nazionali, è ancora tempo di bilanci di mercato ad ogni latitudine. A livello europeo non può che essere evidenziato il disastro firmato Arsenal. Non ci riferiamo chiaramente alle due uniche operazioni in entrata, risalenti all’inizio di luglio e relative a Sead Kolasinac, l’esterno sinistro bosniaco arrivato a zero dallo Schalke 04, e Alexandre Lacazette, prelevato dal Lione per una sessantina di milioni, bonus compresi. Bensì al fatto che i Gunners, che comunque hanno iniziato bene la stagione vincendo la Community Shield a poco più di due mesi dal successo in Coppa d’Inghilterra, vivranno i mesi che verranno con lo spettro del mega bagno di lacrime e sangue ad aleggiare sull’Emirates Stadium: dal primo febbraio, infatti, Alexis Sanchez e Mesut Ozil, in assenza di rinnovo, sarebbero liberi di firmare con altri club, per poi accasarsi a parametro zero con effetti dal primo luglio 2018. E ad oggi non ci sono i presupposti per pensare ad inversioni di tendenza quanto ai rispettivi prolungamenti. Wenger e Gazidis, l’uomo forte scelto dalla composita proprietà (con i due azionisti di riferimento, Usmanov e Kroenke, sempre su lunghezze d’onda differenti), mediaticamente non battono ciglio ma intimamente non possono dormire sonni tranquilli. Nell’ estate delle valutazioni folli, le più folli di sempre, entrambe le situazioni andavano risolte, come minimo una. In un senso o nell’altro. D’altronde sia per il trequartista tedesco che, soprattutto, per l’attaccante cileno erano pervenute offerte importanti. Il club del nord di Londra ha scelto di privilegiare l’aspetto tecnico, ammesso che l’assunto valga per due top player che non nutrono più grande fiducia nella bontà del progetto. La sensazione resta quella del clamoroso autogol all’incrocio dei pali. Wenger, dopo aver archiviato in fretta il sogno Mbappé, ha dato la caccia fino all’ultimo istante ad un altro gioiello del Monaco, quel Thomas Lemar per il quale si è sentito dire no dal club del Principato pur avendo offerto 100 milioni (!). Il longevo tecnico transalpino avrebbe invece dovuto, in primo luogo, preoccuparsi di evitare un potenziale bagno da 150 milioni (tanto varrebbero complessivamente, in condizioni normali, i cartellini di Sanchez e Ozil…cifre indicate senza pensare all’effetto Neymar). Dopotutto già a fine maggio le situazioni erano chiare. Perlomeno il vecchio Arsene è riuscito a monetizzare dal cartellino dell’altro big in scadenza, Oxlade-Chamberlain (volato al Liverpool l’ultimo giorno di mercato). Indubbiamente l’Arsenal ci riproverà, sia per El Niño Maravilla che per l’ex madridista Mesut, ma la strada è tutta in salita. Specie perché non si tratta tanto di una questione economica, quanto di ambizioni dei diretti interessati, ai quali – con tutto il rispetto per l’ambitissima FA Cup – interesserebbe competere sul serio anche per Premier e Champions League. La prossima volta, magari, in casa Arsenal farebbero bene ad alzare la cornetta: un colpo di telefono a Villa San Sebastiano non guasterebbe. Claudio Lotito è tutt’altro che un maestro in tema di tempistica sui rinnovi, si sa, ma alla fine è comunque riuscito ad incassare circa 60 milioni per Biglia e Keita. Senza arrivare al cappio di settembre. C’è una bella differenza. da http://www.alfredopedulla.com

lunedì 4 settembre 2017

Wenger ammette: "Ho pensato di lasciare l'Arsenal"

Quella appena iniziata è la ventunesima stagione di Arsène Wenger sulla panchina dell’Arsenal e nonostante la vittoria dei Gunners nel Community Shield, il rapporto dell’allenatore francese con la maggior parte della tifoseria sembra essere ormai compromesso.
I sostenitori della società inglese non pensano più che Wenger sia il tecnico adatto per tornare a vincere la Premier League, sia per la gestione tecnica della squadra che per le sue decisioni in sede di calciomercato. Nonostante i dubbi di tifoseria e dirigenza però, il francese è rimasto anche quest’anno all’Emirates. Oggi però è lo stesso allenatore a rivelare un retroscena secondo il quale durante questa sessione di mercato sarebbe stato molto vicino a lasciare l’Arsenal. E non perché avesse bisogno di una pausa dal calcio, ma per via di un’offerta da parte del Paris Saint-Germain.
Premier League, Wenger: "Ho pensato di lasciare l'Arsenal"
Ospite del programma televisivo transalpino Telefoot, Wenger ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato della situazione del calcio francese. Per prima cosa, l’allenatore ha voluto parlare del trasferimento di Mbappé al Paris Saint-Germain.
Stiamo parlando di un ragazzo che fa la differenza. La carriera del 90% dei giocatori dipende dai club che scelgono, Mbappé rientra nel gruppo dell’altro 10%.
Per Wenger il prezzo dell’ormai ex giocatore del Monaco è in linea con le sue enormi potenzialità, arrivando addirittura a dire che il classe '98 avrebbe le qualità per diventare il nuovo Pelè. Ha solo 18 anni ma segna molto e sa creare chance per i suoi compagni. Queste sono le qualità di un grande giocatore: se avrà le giuste motivazioni arriverà lontanissimo. Non ha limiti, può essere il nuovo Pelè. Infine, è arrivata la rivelazione: pochi mesi fa, Wenger ha pensato di lasciare la Premier League. Dati i cattivi risultati della scorsa stagione in cui l’Arsenal non si è neanche qualificato per la Champions League, il francese ha meditato l’addio anche perché il Paris Saint-Germain si sarebbe fatto avanti per lui.
Dopo 20 anni ho pensato di lasciare l'Arsenal per via causa delle grosse difficoltà a cui siamo andati incontro nella passata stagione. Possibile allenare un club diverso? Sì, ci sono stati dei contatti quest’estate con il PSG.
Wenger ha poi deciso di rimanere all’Arsenal dove la vittoria del Community Shield non è bastata a far digerire ai tifosi il pessimo inizio in campionato. Ma nonostante le difficoltà, il francese è ancora convinto che la sua squadra possa ancora vincere la Premier League.
da https://www.foxsports.it